Visualizzazione post con etichetta vita vissuta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vita vissuta. Mostra tutti i post

mercoledì 22 luglio 2020

White Russian's Bulletin



Come preannunciato e promesso, eccomi di ritorno al bancone del Saloon per un Bulletin che riprende le proposte passate da queste parti nelle ultime settimane, revisioni escluse - da questo punto di vista, è stato sicuramente un periodo in cui farsi coccolare da film già visti, stravisti e amati è stato un vero piacere -: principalmente si tratta di titoli legati a Netflix, la piattaforma che sta riscuotendo più successo nel nuovo Saloon, nonostante l'incalzare dei sempre presenti Disney+ e Prime, che hanno però fatto da serbatoio per i recuperi.
Spazio dunque a quello che la memoria mi permette di ricordare dei titoli che mi hanno fatto compagnia dalla seconda settimana di giugno a oggi.


MrFord



BORDERTOWN - STAGIONE 3 (Netflix, Finlandia, 2020)

Bordertown Poster

A cavallo dell'ultima fase del lockdown, alle spalle le visioni delle prime due stagioni nel periodo di piena clausura, Netflix aveva arricchito le sue proposte con l'annata numero tre legata alle vicende del Rocco Schiavone finnico, Sorjonen, anticonvenzionale profiler che dallo "stress" di Helsinki si trasferisce a Lappeenranta, sul confine russo, alla ricerca di una tranquillità che ovviamente non arriverà mai e poi mai.
Archiviati i primi episodi in lingua originale - una volta compreso che il finlandese non è propriamente un idioma affascinante per l'udito -, ho atteso l'edizione doppiata che ha momentaneamente chiuso le avventure dell'investigatore: una terza stagione a mio parere di transizione, con molti cambi importanti - la morte della moglie, il confronto con una nemesi da fumetto, la strana evoluzione del charachter della figlia, i possibili sbocchi narrativi per una possibile season four - e, forse, un pò più di discontinuità rispetto alla seconda.
Resta una proposta valida per gli appassionati di thriller e psicopatici, anche se, onestamente, con il caldo degli ultimi giorni forse andrebbe conservata per il prossimo inverno.




BECOMING CHAMPIONS (Netflix, Messico, 2018)

Becoming Champions Poster

Nata per veicolare l'attenzione sui Mondiali di due estati fa, Becoming Champions è una miniserie che ho apprezzato come compagnia per le pause pranzo, da appassionato di calcio - in fondo, pur essendo un tifoso molto tranquillo, lo sport più bello del mondo mi ha accompagnato fin dall'infanzia - e da appassionato della rassegna iridata, un appuntamento che, ad ogni occasione, mi trova sempre molto coinvolto nella visione di più partite possibili: questa mini, pur se molto televisiva, offre una panoramica sulle sole otto Nazionali che, nel corso della Storia, sono riuscite a portare a casa la Coppa del Mondo, il premio più ambito che ogni calciatore potrebbe sognare di vincere.
Il Brasile (con cinque titoli), l'Italia e la Germania (con quattro), Uruguay, Francia e Argentina (con due), Spagna e Inghilterra (con uno) diventano quindi una sorta di viaggio sportivo che attraverso interviste e rivisitazioni racconta - o prova a farlo - i perchè delle vittorie e delle sconfitte di questi Paesi. Una parentesi piacevole in un periodo che, senza dubbio, ha messo a dura prova anche lo sport.




THE TITAN GAMES - STAGIONE 1 (Netflix, USA, 2019)

The Titan Games Poster

Sponsorizzato dai Fordini - come ormai è risaputo, la Fordina ha da tempo dichiarato di voler sposare The Rock - e recuperato in ritardo rispetto a loro, The Titan Games ha riportato alla mente i tempi di Ultimate Beastmaster, finendo per intrattenere alla grande un vecchio sportivo che rifiuta di darla vinta al Tempo come il sottoscritto.
Divertente ed incentrato sulle storie di persone comuni, lo show capitanato da Dwayne Johnson fa tutto quello che deve fare, e per quanto pacchiano e a stelle e strisce sia, funziona, anche perchè per chi è abituato a fare attività fisica la curiosità di mettersi alla prova con prove come quelle portate sullo schermo è davvero molta.
Personalmente, dato che ormai il suddetto Tempo non è dalla mia parte, spero sempre di vedere, un giorno, uno dei Fordini - o entrambi - competere in qualche tamarrata di questo genere.
Ovviamente sempre con The Rock come host.




EUROVISION SONG CONTEST - LA STORIA DEI FIRE SAGA (David Dobkin, USA, 2020, 123')

Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga Poster

In un annata per cause di forza maggiore privata delle uscite in sala, i portali di streaming sono diventati ancora di più un riferimento anche per le nuove uscite, finendo per portare alla ribalta anche titoli che avrei clamorosamente snobbato come questo, islandese per esigenze di copione ma per nulla di fatto, espressione di quella commediaccia a stelle e strisce che nelle serate senza impegno va un gran bene, anche perchè, come per Sanremo o l'Eurovision, se anche ci si addormenta e si perde un pezzo per strada, tutto sommato non fa troppo male.
A dire il vero, comunque, sarà che Will Ferrell finisce sempre per divertirmi, sarà che l'Islanda è un chiodo fisso che prima o poi dovrò togliermi o che il rapporto padre/figlio mi colpisce da qualsiasi angolazione lo si tratti, ma tutto sommato ho apprezzato La storia dei Fire Saga come visione senza impegno, finendo addirittura per apprezzarlo nel suo essere così com'è.
In fondo, fare i puristi e gli snob - che si tratti di Cinema o altro - serve sempre fino a un certo punto.
E la canzone trash, in fondo in fondo, piace a tutti.




THE OLD GUARD (Gina Prince-Bithewood, USA, 2020, 125')

The Old Guard Poster

Altro giro, altra produzione Netflix: chiudo questo primo Bulletin più corposo con uno dei titoli più pubblicizzati dalla popolare piattaforma in questo periodo, forte di un cast e di una produzione assolutamente da distribuzione su grande schermo globale e di un plot che pesca a piene mani dall'eredità action degli anni ottanta e novanta.
Peccato che, per qualcuno che in quegli anni è quasi nato e senza dubbio cresciuto, The Old Guard appaia come qualcosa di molto telefonato e già visto, che scorre via senza colpo ferire e si dimentica non troppi minuti dopo la visione, in barba a quanto, a conti fatto, possa menarsela di poter fare.
Per quanto mi riguarda, prevedibile, troppo lungo e per nulla in grado di sfruttare un cast che senza dubbio porta in dono un concentrato di talento ben diverso da quello che script e regia garantiscono.
Si lascia guardare, ma è un pò come uno di quegli appuntamenti con la figa di turno che dopo cinque minuti vorrei che fosse già finito, perchè sai bene dentro di te che sarà una lunga, lenta, inesorabile morte per noia.


lunedì 6 luglio 2020

White Russian's Bulletin



Chi non muore si rivede, e dato che, da buon fan sfegatato della vita, a morire non ci penso nemmeno per scherzo, eccomi di nuovo al bancone del Saloon: è stato un periodo intenso e strano, così come intenso e strano è stato questo VentiVenti di pandemie, cambi di direzione, rivelazioni e nuovi percorsi: ad ogni modo, affrontato il periodo di cambiamento personale che avevo preannunciato a fine maggio, eccomi di nuovo al timone di un Bulletin in versione particolare, considerato che ho passato le ultime settimane a rivedere film che nel tempo hanno significato molto per me nella stagione che vivrei tutto l'anno neanche fossi un Ex Presidente, l'estate.
Sugli schermi del nuovo Saloon, infatti, sono ripassati Mediterraneo, Puerto Escondido, Collateral, Fracchia la belva umana, Amores Perros, Pulp Fiction, I diari della motocicletta e, ovviamente, Il grande Lebowski, che ha inaugurato la mia nuova avventura lo scorso trenta maggio.
Le uniche cose relativamente nuove vengono dalle serie Netflix che accompagnano parte della mia pausa pranzo, ma di questo avrò tempo di parlare nel prossimo Bulletin, che essendo diventato aperiodico, o quantomeno non rigido come prima, posterò ogni volta che avrò quattro o cinque titoli nuovi da recensire.
Nel frattempo approfitto per fare un brindisi al rientro nella cara, vecchia Blogosfera, che da dieci anni ormai, nel bene e nel male, nei bassi e negli alti, quando "sei tu che mangi l'orso" o quando "è l'orso che mangia te", c'è sempre stata.


MrFord



Il Grande Lebowski e il White Russian

sabato 11 aprile 2020

Wrestlemania 36

Aggiornamenti sulla card di WrestleMania 36 | Tuttowrestling


E' curioso pensare a quante cose possano cambiare, nel corso di un solo anno.
La vita, in tutte le sue sfumature, è sempre pronta a riservarci sorprese e deviazioni, colpi di scena, cadute ed incredibili rivelazioni, e tra le tante che mi hanno coinvolto e stanno coinvolgendo, così come stanno coinvolgendo tutti, ha finito per toccare anche una delle mie più grandi passioni, il wrestling.
Lo scorso anno, in questi giorni, ero a New York per coronare il mio sogno di bambino ed assistere dal vivo a Wrestlemania, il Superbowl dello Sport Entertainment, e a distanza di dodici mesi quello stesso spettacolo, che si nutre di pubblico e di vibrazioni ed emozioni provenienti dallo stesso, si è ritrovato a dover far fronte all'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus.
L'edizione di quest'anno dello Showcase of Immortals, infatti, passerà alla Storia: è - e probabilmente sarà - la prima in assoluto ad essere stata registrata ed essere stata proposta senza pubblico.
Dalla sede originaria di Tampa Bay, in Florida, infatti, a seguito del dilagare dell'epidemia negli States la WWE ha deciso di portare comunque al suo pubblico il suo spettacolo - pur rimaneggiato, data l'assenza di nomi importanti come quello di Roman Reigns, due anni fa colpito da leucemia, che ha rinunciato ad uno dei match di cartellone per preservare la sua salute - registrando il tutto proponendolo in due serate.
Il risultato è stato senza dubbio straniante per chi, come me, segue questo carrozzone da trent'anni, e senza dubbio guardare un evento di wrestling in un'arena vuota crea lo stesso effetto che avrebbe un concerto a porte chiuse, ovvero di qualcosa in qualche modo incompiuto, soprattutto in termini di emozioni: non è un caso che l'esperimento più riuscito delle due serate si è rivelato essere il "match" tra John Cena e "The Fiend" Bray Wyatt, costruito come un omaggio alle ultime decadi di wrestling o una puntata di una sorta di serie tv, un cocktail riuscitissimo - almeno per gli appassionati del genere - che ha saputo cogliere l'occasione di queste condizioni particolari per proporre qualcosa di davvero diverso.
Il resto è andato più o meno come lo aspettavo, in termini di risultati, anche se pensare alle più di ottantamila persone del MetLife Stadium lo scorso anno che facevano tremare le gradinate e lo streaming da quarantena senza alcun grido dal pubblico di questo appare davvero come qualcosa di storico, a suo modo, e senza dubbio ancora adesso assurdo, per un amante della vita vissuta come me.
La speranza, ovviamente, è che l'anno prossimo si possa tornare a sentire il boato della folla di fronte ad uno spot particolarmente pericoloso, o ad un colpo di scena inaspettato.
Nel frattempo, in tempi strani come questi, ci facciamo bastare la stranezza di alcuni esperimenti particolarmente riusciti.



MrFord




giovedì 26 marzo 2020

10 Russians



Oggi è un giorno speciale, qui al Saloon.
Esattamente, ora più ora meno, dieci anni fa, nasceva quasi per gioco questo spazio.
Uno spazio che è vissuto al mio fianco, è cambiato con me, e sulla sua pelle ha provato tutte le esperienze della blogosfera, dagli anni in cui ogni giorno nascevano spazi di ogni genere, e si sentiva pulsare questo piccolo universo di vitalità, ad oggi, quando noi pochi rimasti siamo una sorta di dinosauri, mangiati dai social e dal nuovo che avanza.
Onestamente, aspettavo di arrivare a questa data per chiudere baracca e burattini e lasciare nel miglior modo possibile. Ora, invece, mi trovo ad affrontare cambiamenti molto più importanti, e questo piccolo spazio diventa un sostegno al quale aggrapparsi, un compagno di viaggio che ha visto la mia vita evolversi, e continuerà ad esserne testimone.
Per l'occasione, ho deciso di ripercorrere la Storia del Saloon recuperando, con qualche eccezione, i dieci vincitori di ogni categoria dei Ford Awards, e ho deciso di sottoporli ad una sorta di sondaggio, prima di dire la mia in proposito: di seguito elencherò i titoli che hanno fatto sognare, in bene o in male, questo vecchio cowboy nel corso della decade, chiedendo ad ognuno di voi una sua personale top ten in proposito, prima che io cominci a postare le mie.
Nel frattempo, ringrazio tutti voi per avermi accompagnato ed accompagnarmi, Julez per ogni cosa e i Fordini per, dicendola sempre come Rocky, farmi vivere un'altra volta.
Ai tempi, pensavo che per i dieci anni qui ci sarebbe stata una grande festa. Ora ha più il sapore della serata intima, ma poco importa. Siamo qui. Sono qui.
Ed è questo che conta.


MrFord



WHITE RUSSIAN'S DECADE - LIBRI

2010 - Il potere del cane di Don Winslow
2011- Il leopardo di Jo Nesbo
2012 - La ragazza senza volto di Jo Nesbo
2013 - Polizia di Jo Nesbo
2014 - Cujo di Stephen King
2015 - La vera storia del pirata Long John Silver di Bjorn Larsson
2016 - Il cartello di Don Winslow
2017 - Benedizione di Kent Haruf
2018 - N. A. (in sostituzione della non assegnazione il migliore dei secondi, Mucho Mojo di Joe R. Lansdale)
2019 - Il coltello di Jo Nesbo


WHITE RUSSIAN'S DECADE - SERIE TV

2010 - Lost
2011 - Romanzo Criminale
2012 - Breaking Bad
2013 - Spartacus (Breaking Bad vinse per il secondo anno consecutivo)
2014 - True Detective
2015 - Narcos 
2016 - The Young Pope
2017 - The Handmaid's Tale
2018 - La casa di carta
2019 - Chernobyl


WHITE RUSSIAN'S DECADE - NON USCITI IN ITALIA

2010 - N. A. (sostituito da Wind River, migliore dei secondi posti)
2011 - Mother di Bong Joon Ho
2012 - Holy Motors di Leo Carax
2013 - Mud di Jeff Nichols
2014 - The Raid 2 di Gareth Evans
2015 - Rudderless di William H. Macy
2016 - Swiss Army Man di Dan Kwon & Daniel Scheinert
2017 - A ghost story di David Lowery
2018 - Roma di Alfonso Cuaron
2019 - Lords of chaos di Jonas Akerlund


WHITE RUSSIAN'S DECADE - IL PEGGIO

2010 - Gamer di Neveldine & Taylor
2011 - Tekken di Dwight H. Little
2012 - Detachment di Tony Kaye
2013 - Il cecchino di Michele Placido
2014 - Under the skin di Jonathan Glazer
2015 - Mortdecai di David Koepp
2016 - Bad Moms di Jon Lucas & Scott Moore
2017 - Cinquanta sfumature di nero di James Foley
2018 - La forma dell'acqua di Guillermo Del Toro
2019 - La Llorona di Michael Chaves


WHITE RUSSIAN'S DECADE - IL MEGLIO

2010 - Inception di Christopher Nolan
2011 - Drive di Nicholas Winding Refn
2012 - Killer Joe di William Friedkin
2013 - Re della terra selvaggia di Behn Zeitlin
2014 - The wolf of Wall Street di Martin Scorsese 
2015 - Inside Out di Pete Docter & Ronnie Del Carmen
2016 - Captain Fantastic di Matt Ross
2017 - Victoria di Sebastian Schipper
2018 - Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino
2019 - Parasite di Bong Ho Joon

lunedì 27 gennaio 2020

White Russian's Bulletin



Settimana curiosa al Saloon, con nessuna nuova visione ma tanti recuperi e momenti dedicati alle serie televisive ormai commentate e volute dai Fordini. Contrariamente alle ultime settimane, non inserirò le recensioni dei primi quattro Rocky - rivisti come è mia consuetudine e necessità - e de Il ritorno dello Jedi, che ha chiuso la prima trilogia di Star Wars decisamente apprezzata sempre dai Fordini. 
Restano dunque giusto un paio di titoli, nella speranza che, con gli Oscar alle porte, mi decida a dedicare qualche serata in più alla cara, vecchia, settima arte.


MrFord



SCRUBS - STAGIONE 5 (ABC, USA, 2006)

Scrubs: Medici ai primi ferri Poster


Prosegue la cavalcata nel recupero di Scrubs, legato principalmente all'apprezzamento che il Sacro Cuore e le sue strambe situazioni riscuotono rispetto ai Fordini, ormai legatissimi a tutto il cast di una delle serie comedy simbolo dei primi Anni Zero.
Con questa quinta stagione assistiamo ad uno dei cambiamenti più importanti affrontati dai protagonisti - la gravidanza di Carla ed il futuro che aspetta da genitori lei e Turk - mentre il resto del cast regala le consuete chicche di ironia e piacevole intrattenimento, in bilico tra sentimenti e risate.
Dovesse essere mossa una critica è che un titolo di questo tipo non potrà mai essere tanto diverso da se stesso, ma in questi casi va assolutamente bene così.
Del resto, i Fordini approvano. E io mi diverto troppo con il vecchio Cox per non essere d'accordo con loro.




MODERN FAMILY - STAGIONE 10 (ABC, USA, 2019)

Modern Family Poster


Altro appuntamento fisso che coinvolge i piccoli e i grandi al Saloon è quello con Modern Family, ormai un classico nonostante non sia mai stato un amante delle sit com. Dieci anni sono tanti, e perfino con il freschissimo prodotto ABC si sentono tutti forse per la prima volta, per quanto alcuni tra i ventidue episodi siano decisamente azzeccati.
Il cast si allarga, l'intenzione di cambiare almeno in parte le carte in tavola si nota, ma se gli autori vogliono davvero mantenere alto lo standard, dovranno rinfrescare parecchio una proposta che, ormai, per quanto azzeccata, si comincia a seguire più che altro per affezione.
La sfida, dunque, sarà, come per i Gallagher, trovare nuova linfa dalla stagione che, in differita, affronterò probabilmente tra qualche mese. Sperando che sia un nuovo inizio, e non l'inizio della fine.


mercoledì 1 gennaio 2020

2019 in music

Risultati immagini per tha supreme


Ad aprire il nuovo anno, come ormai da tradizione, è il post dedicato ai pezzi che nel corso dei dodici mesi appena trascorsi sono stati i più ascoltati in termini di rotazione e "successo" in casa Ford, in barba a qualità effettiva o quantità di "pop" espressa.
In un certo senso, questo è il juke box pane e salame del Saloon dell'anno che abbiamo appena salutato.


GENNAIO: IL CIELO NELLA STANZA di SALMO


L'anno si è aperto così come si era chiuso il precedente, con il disco di Salmo a farla da padrone. E si apre con un pezzo splendido, che mescola sentimento e passione, produzione perfetta, pane e salamissimo e grande wild. E che ormai ho nel cuore e nei ricordi impresso a fuoco.


FEBBRAIO: SHALLOW di LADY GAGA&BRADLEY COOPER


Ho detestato il film A star is born, considerandolo uno dei più inutili degli ultimi anni, eppure il pezzo che ha trascinato lo stesso è una vera e propria bomba, che ho adorato e che ha rappresentato una colonna sonora fondamentale per il duemiladiciannove, scandendo i passi verso un futuro che costruisco ancora oggi giorno dopo giorno. 

MARZO: ROLLS ROYCE di ACHILLE LAURO


A seguito del Festival di Sanremo ho cominciato a riscoprire la Musica "giovane" che tanto avevo criticato nel corso degli ultimi anni, grazie anche e soprattutto al pezzo energico e pieno di riferimenti di Achille Lauro, uno cui non avrei dato un centesimo neanche se mi avesse pagato per farlo.
E invece eccolo lì, pronto a sorprendermi. Bene così.


APRILE: E' SEMPRE BELLO di COEZ


In un anno musicalmente "molto italiano", nel corso di un aprile vissuto "a metà", ho scoperto Coez, tamarrissimo eppure in grado di raccontare come pochi nel suo genere sanno fare, che con questo pezzo è entrato di prepotenza tra i miei preferiti, finendo per accompagnarmi anche quando ho sbandato, quasi volesse ricordarmi dove volevo andare davvero.


MAGGIO: AK77 dei LINEA 77 feat.  SALMO e SLAIT


Alle spalle un aprile in cui ho incassato colpi, ci sono voluti i Linea 77 e Salmo, pronti ad omaggiare un Capolavoro di Kubrick, per spingermi a trovare le energie per sollevarmi e combattere per non mollare, con un pezzo arrabbiato e molto anni novanta ma tosto e pieno di riferimenti in cui mi sono ritrovato alla grande. 


GIUGNO: BAD GUY di BILLIE EILISH


Ad inaugurare l'estate è giunta una delle sorprese più interessanti dell'anno, altra giovane che ha sancito l'ufficiale ricongiungimento del vecchio cowboy con la Musica di chi potrebbe essere suo figlio. Pezzo ipnotico e coinvolgente, prodotto benissimo, che in realtà ha finito per accompagnare tutta l'estate fino quasi all'autunno.


LUGLIO: OLD TOWN ROAD di LIL NAS X feat. BILLY RAY CYRUS


Bomba totale nonchè uno dei miei pezzi preferiti degli ultimi mesi, questo curioso mix tra hip hop classico e country tamarro oltre misura è irresistibile, ed ancora oggi quando parte nella playlist delle "hit" scatena un coinvolgimento da grande superclassico.
La contaminazione nel miglior senso del termine.

AGOSTO: LA HIT DELL'ESTATE di SHADE


Agosto, come è giusto, è storicamente il mese più leggero, tra hit, vacanze e voglia di sbattimenti zero: a questo giro di giostra a fare la parte del leone è stato Shade, con un pezzo che ancora oggi, nel pieno delle vacanze di Natale, i Fordini ballano e cantano scatenati pur non sapendo neppure per sbaglio cosa sia una caraffa di mojito. 


SETTEMBRE: DOMENICA di COEZ


Il rientro dalle vacanze è sempre più leggero e soffuso, anche se le emozioni diventano sempre più intense. Torna anche Coez, che ora accompagna in un viaggio sempre più intenso e magico, e schiaccia l'acceleratore per portarlo sempre più vicino, e renderlo sempre più vivo.


OTTOBRE: MEMORIES dei MAROON 5


Un mese strano, quello del passaggio ai quaranta, che riporta a galla i ricordi e scopre fragilità.
Ma anche un mese che apre un capitolo nuovo della vita, di quelli che valgono la pena di essere vissuti perchè non può che essere così, che grazie alla forza dell'esperienza e del passato permette di guardare verso il futuro. E le "memories" diventano un insegnamento, un massaggio, tappe fondamentali.


NOVEMBRE: ENFASI di LA SIERRA


Ogni anno, con l'edizione di X-Factor, scelgo sempre un "protetto", e a questo giro di giostra sono stati i bulgarissimi La Sierra, esponenti del linguaggio giovane che ho fatto fatica ad accettare e che ho ritrovato come quando fai la pace con un figlio dopo un litigio. Enfasi, il loro pezzo, è un gran bel concentrato di tamarraggine, scrittura interessante e voglia di raccontare. Tutte cose che ho sempre apprezzato. E poi dice il vero, "non devi darmi se poi devo darti".


DICEMBRE: BLUN7 A SWISHLAND di THA SUPREME


Scoperto grazie a X-Factor dove è stato ospite, con Tha Supreme ho finalmente compreso il fenomeno trap, che ho detestato con tutto il cuore fin dalla sua esplosione. Il ragazzo - che potrebbe essere comodamente mio figlio - ha portato qualcosa di nuovo sul panorama musicale, ha una produzione incredibile alle spalle e scrive, per quello che un vecchio come me può capire, seguendo una metrica ed una costruzione che hanno qualcosa di geniale. 
Ed è sempre bello, per dirla come Coez, riconoscere in qualcuno di più giovane qualcosa di nuovo che possa davvero scuotere le fondamenta del vecchio.


MrFord

martedì 29 ottobre 2019

(Quasi) 40



Si dice spesso che ai cambi di decina corrisponda un bilancio, un pò come quando alla fine dell'estate si fanno i propositi per il "nuovo anno", usando il calendario che resta dentro dai tempi della scuola.
Ci si guarda indietro, prima ancora di guardare avanti, per capire o almeno cercare di farlo quale strada abbiamo preso, o stiamo percorrendo.
Oggi compio quaranta cazzo di anni, ma non ho voglia di fare bilanci, voltarmi indietro, pensare troppo ai ricordi: più realisticamente, nonostante il mio conclamato obiettivo sia quello di arrivare a vivere fino a centotre anni, sono giunto a quel "mezzo del cammin" di cui scriveva un signore piuttosto famoso qualche secolo fa, e quindi, da buon ingordo di tutto quello che ci fa battere il cuore, ho deciso che la mia estate non è ancora finita, neanche per sbaglio.
Un paio di giorni fa, nel percorso che in casa Ford si è deciso di far fare ai Fordini rispetto alla "serata Cinema", abbiamo affrontato per la prima volta La storia infinita, e ho potuto rivedere la scena cult per eccellenza di quella pellicola che nel corso dell'infanzia mi vedeva identificarmi con Bastian, timido e "goonie", e che ora, invece, mi ha portato da un'altra parte.
Quando, tra le rovine, si fronteggiano i due emissari dell'Imperatrice e del Nulla, il giovane guerriero recita guardando in faccia il suo nemico: "Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando. Attaccami, Gmork, io sono Atreyu!".
A prescindere da come vada a finire - immagino che chiunque passi di qui l'abbia visto almeno una volta -, questo è quello che sento ora. Prima o poi anche uno come me viene vinto dal Tempo, nonostante il fatto che, in alcuni momenti della nostra vita, ci sentiamo invincibili, al di sopra di tutto.
Ma sinceramente, non mi importa.
Quello che importa è che voglio vivere, il più a fondo possibile.
A volte non ci rendiamo neppure conto di quanto sia importante l'elastico che ci lega alla vita, oppure pensiamo non sia abbastanza forte, o pensiamo di non essere abbastanza forti noi stessi.
Per quanto mi riguarda, a prescindere dal passato, dai bilanci, dall'età, da tutto quello che posso o potete metterci, ho voglia di vivere come mai prima. 
E sono pronto a farlo con tutto me stesso, "bevendo finchè non avrò più sete", come canta Kid Rock, lottando, soffrendo, amando il più a fondo possibile.
E se per farlo dovrò fare il culo a qualche Gmork di troppo, lo farò senza farmi troppi problemi.
In alto i calici, ragazzi. 
Si dice che al cambio di decina si debba bere sempre un pò di più.


MrFord

sabato 3 agosto 2019

Holyfuckindays!

Risultati immagini per holidays summer

E anche quest'anno, è giunto il tempo per il Saloon di trasferirsi al mare, per le consuete, attese, rilassanti, goduriose ferie estive: due settimane tra Fordini, mare, piscina, gran birroni e più tempo del consueto per film, serie e letture. Qualche titolo è già passato su questi schermi, e andrà ad aggiungersi agli altri nella carrellata del Bulletin "ingrassato" che vi aspetterà il diciannove agosto, al ritorno dei Ford alla base.
Nel frattempo, godetevi le vacanze anche voi, la loro attesa o il loro ricordo.


MrFord

lunedì 13 maggio 2019

White Russian's Bulletin



Settimana fiacca, qui al Saloon, rimbalzata tra Game of thrones, le semifinali - spettacolari - di Champions League e il Salone del Libro di Torino, dove Julez ha avuto la fantastica prima esperienza da autrice. Del resto, a dispetto degli anni d'oro della blogosfera, quando pur di schiaffarmi il mio film o due al giorno perdevo il sonno, per ora preferisco vivere il più possibile e, al massimo, crollare sul divano la sera senza preoccuparmi troppo. In fondo, essere perfetti e sempre incrollabili alla lunga stufa. E forse neppure alla lunga. I Gallagher sottoscriverebbero.


MrFord



SHAMELESS - STAGIONE 9 (Showtime, USA, 2018)

Shameless Poster

I Gallagher sono sempre stati di casa, al Saloon.
Forse perchè, pur in modo meno "estremo", anche i Ford non sono propriamente un esempio di famiglia da comunione, Mulino bianco e cose del genere, forse perchè il disequilibrio ed il caos che ognuno - anche i più perfettini - porta dentro determina anche il fascino che irradia, forse perchè nelle storie di Frank, Fiona, Lip e via discorrendo si cerca sempre di vivere a fondo e il più possibile, abbiamo sempre finito le loro stagioni con un pò di groppo in gola.
Certo, nell'ultimo paio d'anni le cose procedevano stancamente, e io stesso cominciavo ad auspicarmi una fine gloriosa della serie prima che le cose potessero cominciare a crollare inesorabilmente: con questa stagione nove, invece, pur se non ai livelli delle prime sei, i Gallagher tornano a respirare e dare segni, per l'appunto, di rinnovata vitalità.
Dalla discesa di Fiona a Lip difensore dei deboli, passando per il sempre "scarafaggesco" Frank, nessuno pare davvero mollare, e anzi, la sensazione ora è che i Gallagher abbiano ancora qualche cartuccia da sparare, qualche sbronza da prendere, qualche rovinosa caduta sulla loro strada fosse anche soltanto per rialzarsi in barba al Destino.
E con il faccia a faccia tra Fiona e Frank, l'emozionante addio di quella che è stata la colonna portante dei Gallagher per anni e anni, l'arrivo di un figlio per Lip, il nuovo ruolo di Debbie e l'assetto rivoluzionato dell'intera famiglia, forse c'è davvero da pensare che la chiusura di salvataggio che mi auspicavo lo scorso anno sia più lontana del previsto: in fondo, non sorprendere non sarebbe stato da Gallagher.


lunedì 22 aprile 2019

White Russian's Bulletin - 9 vite, e speriamo di più



Il Bulletin di questa settimana ha un sapore particolare, per questo vecchio cowboy: lo scorso ventisei marzo, preso dal lavoro, dall'imminente compleanno della Fordina, dai preparativi per il viaggio a New York, ho completamente dimenticato che il Saloon, pur se decisamente più spoglio e vuoto dei tempi d'oro, ha compiuto nove anni.
Nove anni di emozioni su grande e piccolo schermo, nove anni che mi hanno accompagnato attraverso vicende lavorative, personali, momenti splendidi - soprattutto la nascita dei Fordini, senza dubbio le due gioie più grandi della mia vita - ed altri decisamente duri da affrontare - l'interruzione della seconda gravidanza di Julez, la morte di Emiliano -, che hanno portato da queste parti non solo pellicole, ma anche persone che hanno senza dubbio reso la mia avventura ed il mio viaggio più ricchi.
Il prossimo anno cercherò di essere più attento, puntuale e soprattutto di realizzare una serie di progetti che ho in mente già da tempo per il giro di boa delle dieci primavere. 
Nel frattempo, pur se all'angolo come Rocky nel più sofferto dei suoi incontri, continuo ad essere qui, a battagliare con il Cannibale, trovare rifugio e far sentire la mia voce.
E intanto, grazie. Che non fa mai male.



MrFord

lunedì 1 aprile 2019

Saloon in NY



Bulletin anomalo, questa settimana, o quantomeno rinviato: curioso, perchè negli ultimi sette giorni saranno passati su questi schermi cinque o sei film, una cosa che non accadeva da tempo, ma che preferisco tenermi per la prossima puntata.
A questo giro, oltre a ricordare ancora una volta a tutti di fare un giro su Amazon per scoprire l'ultima fatica letteraria di Julez, prendo una vacanza approfittando del fatto che giovedì partiremo per New York per la nostra mini vacanza annuale senza Fordini - sia santificata la suocera Ford - approfittando di un sogno che coltivavo da anni: per i quaranta che ormai incombono, infatti, avevo pianificato di volare negli States per vedere dal vivo Wrestlemania, che domenica 7 aprile si terrà al MetLife Stadium di East Rutherford, in New Jersey. E così, per realizzare un sogno che avevo fin da bambino, ci siamo ritrovati di fronte la Grande Mela. 
Per Julez sarà una scoperta, per me un ritrovare una vecchia amica: New York era stato il mio primo, grande viaggio nel lontano ottobre del novantaquattro, e sono davvero curioso di scoprire come potrò rivivere questa città così importante anche per il Cinema da adulto, con le sue diversità, le sue novità, la sua storia e anche la mia.
E ovviamente, anche di godermi tanto sano, vecchio, tamarro wrestling.



MrFord

martedì 1 gennaio 2019

2018 in music

Risultati immagini per maneskin

Come ogni anno, ormai, prosegue la tradizione che vede chiudere, il primo gennaio, la galleria dei Ford Awards ripercorrendo quelle che sono state, per numero di ascolti casuali e non, le hit "commerciali" più ascoltate in casa Ford, dai viaggi in macchina per le vacanze ai balli scatenati dei Fordini, passando per gli allenamenti della domenica in casa o le pulizie.
Mese per mese, dunque, ecco il duemiladiciotto "da radio" del Saloon.


GENNAIO: CHE LOCO CHE MI SENTO!


Con la visione in sala di Coco, grande protagonista anche dei Ford Awards, è rimasta nel cuore dei Fordini una delle canzoni più belle e significative del film, ancora oggi tra le più gettonate dalla Fordina, che mima passi di danza e chitarra. Rimasta nella playlist di Spotify dedicata alle "più sentite" praticamente per tutto l'anno, sarà sempre il ricordo di una visione magica.

FEBBRAIO: VIVA LA LIBERTA'



Per la prima volta lo scorso febbraio ho assistito ad uno show di Jovanotti insieme a Julez, e ho scoperto una persona che importa energia per esportare una vera e propria bomba: serata pazzesca, grandissimo divertimento ed una canzone simbolo del momento in cui, da un giorno all'altro, ho deciso di abbandonare la prima avventura lavorativa dopo il mio anno sabbatico, conscio del fatto che non mi avrebbe portato nulla di buono. Viva la libertà, per l'appunto.


MARZO: THESE DAYS



Chi frequenta il Saloon da più tempo sa bene quanto Macklemore goda di ottimo credito da queste parti: la sua incarnazione da mood malinconico e romantico stile Adele in coppia con Jesse Glynne mi ha colpito fin dal primo ascolto, ed è stata uno dei primi, veri tormentoni da cuffia di questo vecchio cowboy all'inizio della primavera.

APRILE: MORIRO' DA RE



I Maneskin, vincitori morali dell'edizione duemiladiciassette di X-Factor, si prendono la ribalta sfoderando un talento ed un'attitudine da rockstar che in Italia non sono mai esistite, e regalano la seconda chicca dopo la splendida Chosen. Se continuano così, questi ragazzi faranno molto parlare di loro.


MAGGIO: NO ROOTS



In un'annata stranamente per il Saloon dominata dall'Italia attraversa la primavera il tormentone furbo ma impossibile da dimenticare di No Roots di Alice Merton, che imperversa anche nei primi tentativi di canto della Fordina, che si è scoperta fan di tutte le parole che finiscono con la esse.
Niente che sarà ricordato negli anni a venire, ma un tormentone vero e proprio.


GIUGNO: KASHMIR KASHMIR



Con l'inizio dell'estate si torna al made in Italy con un pezzo intelligente ed arguto di un cantautore che, agli esordi, avevo profondamente sottovalutato e che, al contrario, con gli anni si sta rivelando sempre più interessante ed in grado di sperimentare e muoversi attraverso i generi. Kashmir Kashmir tratta temi scomodi ed importanti con grande acume, senza contare che si tratta di un pezzo incredibilmente orecchiabile e piacevole.

LUGLIO: LA CINTURA



Con l'estate è naturale concedersi a brani più leggeri e poco impegnati, dunque Alvaro Soler torna a fare capolino con un brano da bar in spiaggia che resta in testa e rende bene la leggerezza della mia stagione preferita, facendo assaporare il mare prima delle vacanze.

AGOSTO: FELICITA' PUTTANA



Con le vacanze, il mare, la Famiglia e il tempo a respirare il riposo inseguito dopo i primi mesi con il nuovo impegno lavorativo, sono arrivati i TheGiornalisti a regalare leggerezza e profondità in un colpo solo, con un pezzo che è entrato subito nel cuore di tutti i Ford, e ha rivelato una band fino a quel momento abbastanza snobbata da queste parti.


SETTEMBRE: WE CAN DO BETTER



Il rientro dalle ferie e l'autunno che ha tardato parecchio ad arrivare hanno portato la leggerezza, a fronte di un testo non così felice, del ritmo di We can do better, ballad dal video che ha subito coinvolto i Fordini e che è diventata un piacevole tormentone in grado di rendere meno pesante il rientro.

OTTOBRE: TORNA A CASA



Esplode l'autunno e tornano protagonisti i Maneskin, ancora una volta autori di un pezzo notevole che arriva al cuore dal primo ascolto, e conferma il talento di questi ragazzi tanto giovani quanto predestinati: il panorama italiano, se continueranno in questo modo, sarà letteralmente sconvolto dai quattro poco più che adolescenti lanciati da X-Factor. Una bomba.


NOVEMBRE: 90 MIN


Fin dai tempi della maschera, ho sempre trovato potente e arrabbiato Salmo, un rapper old school attento alle nuove tendenze sempre pronto a mostrare l'istinto ed il desiderio di raccontare ed esternare qualcosa. Il suo nuovo disco, Playlist, è una bomba, e 90 min, il pezzo d'apertura, è uno degli apici dello stesso. Politica, necessità, voglia, furia. Salmo si mangia la trap e sputa fuori un pezzo che è uno schiacciasassi.


DICEMBRE: LOS ANGELES



Negli ultimi anni a chiudere la carrellata è stato quasi sempre un inedito figlio di X-Factor, appuntamento fisso in casa Ford e realtà ormai fondamentale per la scoperta di potenziali nuovi talenti per la musica italiana - si vedano i Maneskin -: nonostante la vittoria dell'ottimo Anastasio, tra gli inediti usciti dalla trasmissione il mio preferito è Los Angeles, scritto per Luna, giovanissima concorrente dal carattere straripante, che se fosse uscito in estate avrebbe sbancato le classifiche, e che personalmente mi ricorda il carattere pepato della Fordina. Bang bang.


MrFord

martedì 25 dicembre 2018

Buon Nachele a tutti!



Amici viaggiatori e viaggiatrici della blogosfera e della vita, ospiti più o meno fissi del Saloon: in alto i calici ed auguri a tutti!
Buon Natale,
MrFord

lunedì 24 dicembre 2018

Ford Awards 2018



Anche quest'anno, nonostante il ritmo ridotto con il quale sto portando avanti il blog ed approcciando il Cinema, torna l'appuntamento immancabile con le classifiche di fine anno, pronte come di consueto a mostrare tutto quello che è riuscito a fare breccia, nel bene e nel male, nel cuore del sottoscritto negli ultimi dodici mesi. Quali titoli raccoglieranno il testimone dei trionfatori dell'ultima edizione? Quale sarà il miglior film, la migliore serie, il miglior titolo uscito al di fuori della distribuzione nelle sale italiane e quale il peggiore, non necessariamente per qualità?
Da qui alla fine dell'anno avrete - e avrò - tutte le risposte.


MrFord

lunedì 22 ottobre 2018

White Russian's Bulletin

 


Seconda settimana di Bulletin e clamorosa battuta d'arresto nelle visioni, che registra il drastico cambio di registodi questa fase della mia vita, in cui complici la desolazione della blogosfera, le uscite non troppo stimolanti, la mole di lavoro, gli impegni con i Fordini e la Famiglia e quelli con la palestra penso abbiano contribuito ad uno dei periodi con meno film all'attivo della mia vita.
Come tutte le cose, anche il Cinema ha i suoi momenti, dunque accetto e prendo come viene, per dirla in stile Drugo - che, comunque, è stato protagonista dell'ennesima visione de Il grande Lebowski in compagnia di un collega che ha già superato lo status di collega e che ha avuto il suo "battesimo del fuoco" da White Russian proprio questa settimana -: e finchè è così, la vivrò così.

MrFord


A STAR IS BORN (Bradley Cooper, USA, 2018, 136')

  A Star Is Born Poster

I remake sono sempre roba tosta da gestire, ma a prescindere da questo e dalla prima esperienza dietro la macchina da presa di Bradley Cooper, dovevo cominciare a sentire puzza di bruciato da quando Eastwood pare abbia deciso di passare la palla all'attore che aveva diretto in American Sniper accantonando il progetto.
A star is born, scritto, diretto, interpretato e confezionato apposta per rendersi appetibile agli Oscar, è uno dei film più inutili dell'anno, straripante di luoghi comuni e passaggi da wtf da record: la tanto chiacchierata Lady Gaga - che comunque apprezzo come interprete - non mi ha convinto neanche per sbaglio, ed il pur simpatico Cooper anche meno.
Perfino il lebowskiano Sam Elliot, da sempre fordiano ad honorem, mi è parso poco convinto.
Una robetta buona giusto per chi vuole farsi fregare, o pensare di andare in sala giusto quella volta l'anno in cui passa il "film da statuetta".


 


ULTIMATE BEASTMASTER - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2017)

 

Una delle certezze di questo periodo così lontano dall'impegno cinefilo: Ultimate Beastmaster, che sta coinvolgendo oltremisura anche i Fordini - AleLeo che si infortuna a scuola cercando di saltare tra banchi e sedie è già un piccolo cult - è stato divorato anche nella sua seconda stagione, spinti da un pò di campanilismo - l'Italia è tra i partecipanti, nonostante la conduzione nostrana di Facchinetti e Bianca Balti non convinca granchè - e dalla curiosità nata rispetto ad alcune delle storie degli atleti protagonisti - bellissima quella dei due fratelli francesi dominatori della prima puntata -.
Un guilty pleasure da far storcere il naso a qualsiasi radical chic che rilassa le menti fordiane così sballottate da orari scombinati ed impegni moltiplicati dell'ultimo periodo.


martedì 9 ottobre 2018

Back to the bullet(in)

 


Correva l'estate del duemilasedici, l'ultima volta in cui sfruttai questo logo e questa rubrica: era nata da pochi mesi la Fordina, già dall'autunno precedente meditavo di prendermi un pò di respiro dal blog dopo gli anni passati a pubblicare spesso e volentieri anche due recensioni al giorno, e con la stagione più easy dell'anno approfittai per rifiatare e ricaricare le batterie.
Qualche settimana fa, di ritorno dalle vacanze, pensai di sfruttare il momento più che morto della blogosfera per cambiare almeno in parte il "format" delle recensioni stesse, sperando che potesse darmi una scossa in positivo: da quando sono arrivato in rete, infatti, penso che il nostro piccolo mondo non sia mai stato "abbandonato" come ora, senza contare che questo duemiladiciotto non mi ha visto particolarmente entusiasta per il Cinema - mi rendo conto che da mesi guardo molte più serie che film -, che aver ripreso a lavorare - con un lavoro che mi permette di essere piuttosto libero ma anche senza orari - ed aver costruito una nuova geografia di me stesso attorno al crossfit e alla palestra portano via le energie ed il tempo che restano una volta seguiti i Fordini e la casa, il gioco è fatto. 
Ho dunque deciso di tornare al passato ed ossigenare di nuovo grazie al Bulletin, pubblicando il lunedì come fosse una rubrica fissa il post dedicato alle visioni della settimana precedente con piccola recensione e voto accanto al consueto appuntamento del giovedì con le uscite in sala, creatura che condivido con il mio vecchio rivale Cannibal Kid.
Non è, come di consueto, qualcosa di definitivo, quanto, credo, più adatto ai tempi sia miei che della blogosfera.
Ad ogni modo, e come sempre, io sarò qui.



MrFord

lunedì 27 agosto 2018

White Russian's Shots







Questo duemiladiciotto, sarà per il mio rientro nel mondo del lavoro dopo il diciassette "sabbatico", sarà per la blogosfera sempre più desertificata, la scarsità di visite, commenti, vibrazioni che solo qualche anno fa animavano ogni giornata da queste parti, mi sono ritrovato a perdere molto entusiasmo per queste pagine e di conseguenza per il Cinema, che continuo ad amare ma che ho seguito certo in misura molto minore dando più spazio ai Fordini, alla palestra, o più banalmente alle serie televisive, che hanno trovato minutaggi decisamente maggiori su questi schermi rispetto ai lungometraggi. Certo, non mi pare che questo sia l'anno migliore possibile anche in termini di qualità offerta, ma forse è anche responsabilità di questo vecchio cowboy di non essere andato a cercare con convinzione proposte interessanti.
Non voglio, però, abbandonare un mezzo ed una realtà che ho amato da subito, e fare come i tanti che hanno mollato i loro blog ripromettendosi, chissà come e chissà quando, di riprendere prima di sparire nel nulla: ho deciso dunque di tentare un cambiamento, qualcosa che mi possa permettere di restare qui con voi e allo stesso tempo diminuire l'impegno che questo spazio è stato per anni rispetto alla pianificazione delle mie giornate.
Dunque, senza ridurre il numero dei post - che continueranno ad essere pubblicati dal lunedì al venerdì -, ho pensato ad un formato che passi dal classico post fiume fordiano ad una sorta di raccolta di impressioni rispetto a quello che la pellicola - o la serie - hanno lasciato su questo bancone, fermo restando che i voti e le indicazioni di contorno resteranno come sono ora.
E' un tentativo, e chissà che presto o tardi non torni al mio formato "abituale", ma per ora direi che preferisco evolvermi piuttosto che considerarmi "estinto": del resto, sono sempre stato molto legato alla vita. E allo stare sul campo.



MrFord

venerdì 3 agosto 2018

Holydays






Domani, archiviate le ultime giornate lavorative, l'organizzazione e le pratiche sportive, i Ford tutti partiranno per le vacanze. Due settimane di stacco lontani dalla quotidianità e dagli appuntamenti fissi, e anche se il Saloon in quest'ultimo periodo è stato tutto tranne che fisso, vale anche per lui.
Godetevi l'ultima parte dell'estate, vivete, bevete e divertitevi il più possibile, e ci si rivede tra un paio di settimane o poco più.



MrFord

venerdì 29 giugno 2018

Saloon Mundial: the curse of the winners, part two




E così, la maledizione è tornata a colpire.
Senza dubbio la notizia più clamorosa di questi ultimi due giorni di gironi eliminatori dei Mondiali è stata quella legata all'incredibile sconfitta maturata dalla Germania campione uscente contro la già eliminata Corea del Sud, che conferma quanto, negli ultimi vent'anni, la vittoria nel Mondiale precedente abbia influito negativamente sulla detentrice della Coppa.
La Francia, vincitrice nel novantotto, nel duemiladue uscì mestamente ai gironi; il Brasile che trionfò in Corea nel duemilasei uscì ai quarti - la migliore prestazione degli ultimi vent'anni dei detentori del trofeo -; l'Italia che sollevò la coppa a Berlino nel duemiladieci salutò sempre ai gironi, così come la Spagna vittoriosa in Sudafrica abbandonò subito la competizione in Brasile.
A questo giro è toccato alla Germania, che dall'ottantadue non era mai stata eliminata prima dei quarti di finale e che negli ultimi quattro Mondiali è stata rispettivamente seconda, terza, terza e prima.
La debacle di ieri contro la Corea è il simbolo di una supponenza che, probabilmente, colpisce i gruppi sportivi ormai affermati e poco affamati, che privi di stimoli e carattere, finiscono per sottovalutare troppo situazioni ed avversari e finire per essere rispediti a casa a testa bassa.
Passano così, a sorpresa, la Svezia che qualche mese fa aveva castigato l'Italia - suscitando l'ironia proprio dei tedeschi - e il Messico in quello che, senza dubbio, è stato il girone più sorprendente della competizione.
Dall'altra parte, il Brasile non tradisce le attese e passa come primo, guadagnandosi la sezione di tabellone più difficile ma candidandosi comunque ad essere una delle avversarie più difficili da affrontare in questo Mondiale, considerato che una partita da Brasile ancora non l'ha giocata.
Gli ultimi match della prima fase si sono conclusi un paio d'ore fa, confermando un Belgio in ottima salute - che, nonostante le speranze, continuo a pensare finirà non troppo bene - e consegnando agli opinionisti i dibattiti sulla questione tra Senegal e Giappone, che alla pari su tutto sono state giudicate in base al cosiddetto fair play, una di quelle regole assurde quanto il sorteggio della monetina di un tempo: per quanto mi riguarda, in questi - rari - casi dovrebbe essere organizzato una sorta di prequel degli ottavi di finale, una partita secca ad eliminazione diretta delle due squadre in posizione "scomoda". In modo che possa essere il campo a parlare.
Domani avremo la prima giornata di pausa del Mondiale in vista dell'inizio della carrellata degli ottavi di finale, primo passo verso l'incoronazione dei nuovi campioni: personalmente continuo a sperare in continue sorprese e partite tese dall'inizio alla fine, spettacolari ed emozionanti.
Per quanto riguarda i pronostici e le aspettative, aspetto di parlarne prima che il pallone dia il suo verdetto: quello che è certo, per ora, è che sia un Mondiale dal sapore di Europeo, con dieci squadre su sedici a rappresentare il Vecchio Continente, quattro sudamericane, Messico e Giappone.
L'Africa, per la prima volta come la Germania dall'ottantadue, resta senza rappresentanti nella fase più calda del torneo.
Chissà cosa accadrà?
Quello che è sicuro è che sarò in prima fila, aspettando di essere sorpreso.



MrFord

mercoledì 27 giugno 2018

Saloon Mundial: being human, part 2








Il fatto che la sorpresa, dopo due turni a dir poco da incubo, sia il parziale risveglio di Messi, è quasi un simbolo di quello che è stato più volte definito il Mondiale delle sorprese, anche se, a conti fatti, con la metà del tabellone per gli ottavi di finale completato, non c'è poi così tanto da restare stupiti.
Forse il vero colpaccio è rappresentato non dalla decantata Pulce - che pur gioca la sua partita migliore e con più carattere fino ad ora -, ma da Rojo, che a cinque minuti dalla fine toglie le valigie dei suoi compagni dall'aereo e le tiene ancorate al suolo russo.
D'altra parte, la favola islandese che aveva animato l'Europeo di due anni fa e le speranze degli italiani delusi pronti a tifare per l'outsider per eccellenza, finisce miseramente sotto i colpi della Croazia, che si candida ad un ruolo da protagonista nella competizione: e così, al termine di un girone tesissimo e combattuto, possiamo tirare un sospiro di sollievo e proseguire nell'eterna lotta tra Messi e Cristiano Ronaldo anche al prossimo turno, quando i due simboli di squadre, approcci e filosofie agli antipodi si troveranno di fronte due sfide decisamente importanti, con il Portogallo ad affrontare l'Uruguay e l'Argentina la Francia.
Ci sarà tempo, comunque, di analizzare - e pronosticare - gli ottavi tra qualche giorno, e intanto, a partita ed emozioni archiviate, posso affermare che, nonostante tutto, l'Argentina alla fine ce l'ha fatta più per demeriti dell'avversaria che per meriti propri, almeno nel secondo tempo: con qualcuno di più sicuro dietro e spietato davanti, credo che difficilmente ora Messi e soci potrebbero essere a festeggiare la permanenza nel Mondiale.
Nulla da ridire rispetto alla Nigeria, che si è battuta ed ha combattuto fino alla fine, ma senza dubbio offrire le stesse occasioni ad una squadra come la Francia - giusto per fare un esempio realistico di cosa aspetta l'Albiceleste - significa essere pronti a prendersi una bella batosta e tornare a casa con la coda tra le gambe.
Certo, la Storia ci ha insegnato che a volte le protagoniste che iniziano con il freno a mano tirato esplodono poi a competizione iniziata - in fondo l'Italia delle magie di Baggio nel novantaquattro si qualificò per il rotto della cuffia ai gironi e proprio contro la Nigeria agli ottavi ringraziò il Codino che la condusse in finale, e il Portogallo di Cristiano Ronaldo agli ultimi Europei trionfò dopo aver collezionato se non ricordo male cinque pareggi consecutivi entro i novanta minuti -, ma farsi scudo con tradizioni, almanacchi e scaramanzie varie funziona solo come palliativo, perchè per vincere una competizione come un Mondiale occorrono sì fortuna e Destino, ma anche una sonora dose di palle e di carattere.
Se penso all'Italia, infatti, credo che quella che sollevò la Coppa nel duemilasei non fosse la migliore - quelle che vidi nel novanta e novantaquattro erano senza dubbio superiori -, ma aveva un grande cuore, un gruppo affiatato ed una solidissima tenuta fisica e mentale: tutte caratteristiche fondamentali in manifestazioni così lunghe e potenzialmente imprevedibili.
Parallelamente, nel girone pomeridiano, Francia e Danimarca si accontentano di non farsi male, passano insieme il turno e regalano al Mondiale il primo zero a zero - decisamente noioso -, mentre il Perù salva l'onore a scapito dell'Australia, che chiude all'ultimo posto nonostante i proclami della vigilia di voler tentare il miracolo per qualificarsi agli ottavi.
Domani lo spettacolo riprende, con altre due grandi a giocarsi il tutto per tutto in match che possono voler significare rilancio o sprofondo: chissà cosa riserverà il Mondiale delle sorprese?



MrFord
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...