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lunedì 11 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Nuova settimana per il Bulletin e ritorno, a causa di impegni sportivi e lavorativi, ad una frequenza degna dei mesi scorsi di visioni - nonostante True Detective continui a proseguire -, con solo due titoli a dare corpo alla rubrica. E' un periodo difficile, da molti punti di vista, per il mio rapporto con la settima arte, ma so benissimo che questo legame tornerà ad essere vivo come quando da queste parti c'era il fermento giusto per sostenerlo. E resterà anche quando da queste parti non sarà rimasto più nessuno.


MrFord



THE LEGO MOVIE 2: UNA NUOVA AVVENTURA (Mike Mitchell, Danimarca/Norvegia/Australia/USA, 2019, 107')


The Lego Movie 2: Una nuova avventura Poster


Il primo film dedicato ai mattoncini che hanno caratterizzato l'infanzia di molti di noi era stato una vera e propria sorpresa dalle parti del Saloon, una scheggia impazzita fatta di metacinema, ironia e sentimenti che aveva generato - giustamente - costole più che discrete come lo spin-off dedicato al personaggio di Batman. Il secondo capitolo della saga di Emmett e Lucy conferma le impressioni avute nel corso della visione del primo: il brand Lego, in sala, raccoglie l'eredità - per questo vecchio cowboy fondamentale - di Spongebob, portando il grottesco ed il gioco con realtà e finzione avanti a qualsiasi altra cosa, perfino all'idea di piacere a tutti costi al grande pubblico.
Gli incassi non avranno dato ragione al progetto di Mitchell, ma il risultato è interessante anche nelle sue imperfezioni, ed è più utile di tante altre proposte indirizzate ai più piccoli a mostrare le zone d'ombra del mondo ai più piccoli senza che necessariamente si debba perdere il sorriso nel farlo.




IL CORRIERE - THE MULE (Clint Eastwood, USA, 2018, 116')

Il corriere - The Mule Poster


Chiunque mi conosca sa benissimo che Clint è e sarà sempre il mio nonno cinematografico, l'equivalente di Johnny Cash per la Musica. Senza ombra di dubbio, parliamo del regista statunitense più importante e grande attualmente in vita e in attività, l'erede assoluto di John Ford, che ha consegnato alla settima arte numerosi Capolavori dalla fine degli anni settanta ad oggi.
Io voglio bene a Clint, e quando affronto un suo film so che, a conti fatti, uscirò soddisfatto dalla visione. Ed è stato così anche questa volta. Il corriere si lascia guardare, è molto godibile, mescola le atmosfere di Narcos e Breaking Bad alla visione da "grande vecchio" che il Maestro riesce a dare degli USA, del viaggiare, della vita.
Una sorta di Guido piano - che adoro, tra l'altro - trasportata in sala.
Eppure, nonostante le chicche - e che ne sono, dagli incontri con le motocicliste lesbiche alla famiglia afroamericana alle prese con il cambio della ruota - ed i momenti più intensi - la morte della ex moglie di Earl Stone -, a questo The mule manca l'emotività profonda dei classici dell'ex Ispettore Callahan: mi ha fatto pensare più a Di nuovo in gioco, che non a Gran Torino. Quasi il buon Clint si sia sentito in dovere di consegnare al pubblico un altro piccolo pezzo di lui, sperando sinceramente che non sia l'ultimo. 


giovedì 27 dicembre 2018

Ford . Awards 2018: del peggio del nostro peggio



Come ogni anno, inizia nel pieno delle Feste la carrellata dei Ford Awards, che dai tempi dell'apertura del Saloon ha perso per strada un paio di categorie - videogiochi e libri, che per questioni di tempo purtroppo ora hanno molto meno spazio a causa degli impegni che si moltiplicano - e a questo giro di giostra si presenta in una versione sicuramente più ridotta, complice il fatto che, soprattutto negli ultimi sei mesi, tra famiglia, lavoro e palestra - ed uscite non proprio esaltanti - il Cinema ha subito una forte ridimensionata nelle gerarchie di casa Ford.
Non potevo comunque mancare un appuntamento cui tengo particolarmente, e sperando di essere più presente nel duemiladiciannove inizio come di consueto dalla categoria del peggio, quest'anno dedicata - per carenza di candidati particolarmente brutti - più alle delusioni che non a titoli effettivamente ed oggettivamente brutti. 
Con ogni probabilità, date le scelte, questa potrebbe essere la classifica potenzialmente più chiacchierata.


MrFord


N°10: HELL FEST

Hell Fest Poster

Apre la carrellata Hell Fest, visto in una serata relativamente di recente ed emblema di quelli che possono essere considerati film brutti ed inutili incapaci di lasciare il segno anche in termini di incazzatura. Di norma questa decina sarebbe infarcita di cosette come questa, ma quest'anno, complice anche il ristretto numero di visioni, sono mancate anche loro. E poco male.


N°9: JUSTICE LEAGUE

Justice League Poster

Ennesima dimostrazione che i tentativi cinematografici di casa DC non sono neppure lontanamente all'altezza di quelli Marvel e del suo Cinematic Universe giunge la risposta della scuderia di Superman agli Avengers, pessima praticamente sotto ogni punto di vista se non per la presenza della Wonder Woman di Gal Gadot, unica a salvarsi dal tracollo. 


N°8: THE GREATEST SHOWMAN

The Greatest Showman Poster

Presentato neanche fosse una sorta di novello Moulin Rouge!, la storia di Barnum e della nascita del suo circo è un "abile" mix di tutto il peggio che ci si possa aspettare da una produzione su larga scala: retorica, forzature, luoghi comuni e chi più ne ha, più ne metta. 
E meno male che, sulla carta, si dovrebbero esaltare la diversità ed il suo fascino.


N°7: JURASSIC WORLD - IL REGNO DISTRUTTO

Jurassic World - Il regno distrutto Poster

Tanto mi aveva sorpreso e divertito il rilancio del brand di Jurassic Park qualche anno fa, tanto è suonato inutile e deludente questo sequel: serioso e troppo poco fracassone, ambientato sulla terraferma e non sulla classica isola tropicale che ospita il parco dal quale inesorabilmente fuoriescono dinosauri come se piovesse, mi ha colpito in negativo soprattutto per la firma di Bayona, che usciva dal bellissimo Sette minuti dopo la mezzanotte dello scorso anno. Uno spreco.


N°6: END OF JUSTICE - NESSUNO E' INNOCENTE

End of Justice - Nessuno è innocente Poster

Altro titolo, altro regista promettente clamorosamente scivolato: Gilroy, autore dell'ottimo The Jackal, affronta un legal drama supportato dal mitico Denzellone risultando più che altro tronfio e freddo, presentando uno script che ha moltissime lacune ed un prodotto patinato ma assolutamente incapace di emozionare, far riflettere o, molto più banalmente, mostrarsi come un bel film.


N°5: IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE

Il giustiziere della notte Poster

Inutile, potenzialmente dannoso, prevedibile ed implausibile.
Il remake del classico con Charles Bronson firmato da Eli Roth ed interpretato da Bruce Willis - pure due fordiani ad honorem - delude sotto tutti i punti di vista, e rappresenta una delle visioni più dimenticabili dell'anno, oltre che pericolosa rispetto ad un certo tipo di pubblico influenzabile e sensibile - per così dire - a determinati temi "giustizialisti".


N°4: A BEAUTIFUL DAY 

A Beautiful Day - You Were Never Really Here Poster

"Ora cominciano gli incontri seri", si recitava in Senza esclusione di colpi.
A beautiful day, osannato dalla critica ed accolto come una sorta di manna dal cielo da molti appassionati, è stato per me uno dei film più sbagliati dell'anno: a partire dal titolo italiano - in inglese ed assolutamente inutile - fino ad un ritmo che definire soporifero è un eufemismo, si salva solo per la consueta ottima interpretazione di Joaquin Phoenix. 
Per il resto, un'accozzaglia di belle immagini che lo qualifica in tutto e per tutto come il Drive dei wannabe cult.


N°3: HEREDITARY - LE RADICI DEL MALE

Hereditary: Le radici del male Poster

Avrei potuto fare copia/incolla delle righe scritte per A beautiful day cambiando il nome di Joaquin Phoenix con quello di Toni Collette e non sarebbe cambiato praticamente nulla.
Ottimo prodotto, buone idee, un paio di sequenze notevoli, sulla carta un potenziale cult e poi tutto che scompare come una bolla di sapone minuto dopo minuto, vanificando speranze e aspettative: questo, probabilmente, passerà alla storia del Saloon come l'anno in cui mi sono trovato più contro all'opinione della critica dai tempi del mio massacro a The tree of life.


N°2: A STAR IS BORN

A Star Is Born Poster

Ecco un altro titolo che, potenzialmente, sulla carta avrebbe potuto dimostrarsi come uno dei più fordiani dell'anno: musica a partire dal country, alcool, storia d'amore tormentata, il testimone passato da Eastwood a Bradley Cooper. Insomma, un mix da cocktail indimenticabile.
E invece la versione di A star is born firmata dal Cooperone all'esordio in regia è un vero e proprio concentrato di drammi sparati ad alto volume neanche fossimo dentro a Studio Aperto, in un crescendo che rende il tutto fastidioso ed eccessivo.
Neppure Lady Gaga, tanto esaltata, mi è parsa così incredibile. E lo dico da fan del suo lavoro come cantante.


N°1: LA FORMA DELL'ACQUA

La forma dell'acqua Poster

Non poteva esserci altro titolo in cima alla classifica del mio personale peggio del duemiladiciotto: il film di Del Toro non è certo brutto, è ottimamente realizzato e portato in scena, e cattura l'attenzione dall'inizio alla fine. Peccato che sia smielato, derivativo, retorico, fastidioso: una sorta di versione fantasy di Amelie fuori tempo massimo.
Incredibile quanto, considerati tutti questi difetti, sia riuscito nell'impresa di raggirare un sacco di quei cinefili "duri e puri" che, di norma, con le storie d'amore strappalacrime sono sempre pronti a prodigarsi in fiumi di insulti: ogni volta che ripenso a quella visione, mi sento come Michael Shannon nel film, unico, peraltro, a rivelarsi interessante.


I PREMI

Peggior regista: J. A. Bayona per Jurassic World - Il regno distrutto
Peggior attore: uno qualsiasi dei protagonisti maschili, Hell Fest
Peggior attrice: Amy Forsyth per Hell Fest
Premio "parrucchino di Nicholas Cage" per il personaggio trash: il cyborg di Justice League
Effetti "discount": Hell Fest
Premio "dolcetto o scherzetto" per il costume più agghiacciante: il cyborg di Justice League
Stile de paura: Lynne Ramsey per A beautiful day
Premio "veline": Lady Gaga per A star is born
Peggior scena d'amore: una qualsiasi tra quelle de La forma dell'acqua
Premio "pizza, spaghetti e mandolino": la masturbazione nella vasca da bagno, La forma dell'acqua

lunedì 22 ottobre 2018

White Russian's Bulletin

 


Seconda settimana di Bulletin e clamorosa battuta d'arresto nelle visioni, che registra il drastico cambio di registodi questa fase della mia vita, in cui complici la desolazione della blogosfera, le uscite non troppo stimolanti, la mole di lavoro, gli impegni con i Fordini e la Famiglia e quelli con la palestra penso abbiano contribuito ad uno dei periodi con meno film all'attivo della mia vita.
Come tutte le cose, anche il Cinema ha i suoi momenti, dunque accetto e prendo come viene, per dirla in stile Drugo - che, comunque, è stato protagonista dell'ennesima visione de Il grande Lebowski in compagnia di un collega che ha già superato lo status di collega e che ha avuto il suo "battesimo del fuoco" da White Russian proprio questa settimana -: e finchè è così, la vivrò così.

MrFord


A STAR IS BORN (Bradley Cooper, USA, 2018, 136')

  A Star Is Born Poster

I remake sono sempre roba tosta da gestire, ma a prescindere da questo e dalla prima esperienza dietro la macchina da presa di Bradley Cooper, dovevo cominciare a sentire puzza di bruciato da quando Eastwood pare abbia deciso di passare la palla all'attore che aveva diretto in American Sniper accantonando il progetto.
A star is born, scritto, diretto, interpretato e confezionato apposta per rendersi appetibile agli Oscar, è uno dei film più inutili dell'anno, straripante di luoghi comuni e passaggi da wtf da record: la tanto chiacchierata Lady Gaga - che comunque apprezzo come interprete - non mi ha convinto neanche per sbaglio, ed il pur simpatico Cooper anche meno.
Perfino il lebowskiano Sam Elliot, da sempre fordiano ad honorem, mi è parso poco convinto.
Una robetta buona giusto per chi vuole farsi fregare, o pensare di andare in sala giusto quella volta l'anno in cui passa il "film da statuetta".


 


ULTIMATE BEASTMASTER - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2017)

 

Una delle certezze di questo periodo così lontano dall'impegno cinefilo: Ultimate Beastmaster, che sta coinvolgendo oltremisura anche i Fordini - AleLeo che si infortuna a scuola cercando di saltare tra banchi e sedie è già un piccolo cult - è stato divorato anche nella sua seconda stagione, spinti da un pò di campanilismo - l'Italia è tra i partecipanti, nonostante la conduzione nostrana di Facchinetti e Bianca Balti non convinca granchè - e dalla curiosità nata rispetto ad alcune delle storie degli atleti protagonisti - bellissima quella dei due fratelli francesi dominatori della prima puntata -.
Un guilty pleasure da far storcere il naso a qualsiasi radical chic che rilassa le menti fordiane così sballottate da orari scombinati ed impegni moltiplicati dell'ultimo periodo.


giovedì 11 ottobre 2018

Thursday's child



Per la nuova settimana di uscite a fare compagnia a me e Cannibal giunge nientemeno che Valentina Orsini, che da buona ed organizzata madre di famiglia mette in riga perfino la pecora nera finto giovane che è il mio rivale e detta i tempi per la rubrica.
Forse al Cucciolo Eroico farà bene, specie dopo una settimana di vacanza come quella appena trascorsa.



"Vedi, Valentina? Se modifico questo chip perfino Ford potrà comunicare con noi umani!"


1938 - Diversi


Valentina: 1938-2018, un anniversario di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma la storia ci obbliga a ricordare, o meglio, ci dà questa grande opportunità, e il cinema corre sullo stesso binario sfruttando appieno il suo potenziale. Se fossi un’insegnante porterei senz’altro i ragazzi a vedere questo documentario di Giorgio Treves. Fosse solo per ammirare la grandezza di Roberto Herlitzka. Se penso alla mia prima volta al cinema con la scuola… be’. “Come te nessuno mai”, avete presente? Roba che Muccino (Silvio) era un bimbo, e aveva ancora la feppola, e okkupava le skuole. Bei ricordi, tutto sommato.
Ford: ho sempre adorato i documentari, spesso e volentieri portatori di storie e situazioni anche più "oltre" di qualsiasi pellicola. Il timore, in questo senso, è che il prodotto sia un pò troppo didascalico e scolastico, e in tal caso farò il cattivo ragazzo e salterò la lezione per andare a farmi un paio di birre e costringere poi i supersecchioni come Valentina a raccontarmi tutto per bene.
Cannibal Kid: Ho sempre odiato i documentari, ho sempre odiato la scuola, e ho sempre odiato i film che mi hanno fatto vedere a scuola. Pure quelli belli. Se fossi un insegnante credo quindi che non farei mai vedere delle pellicole ai miei studenti. Consiglierei loro di scaricarseli in rete e guardarseli a casa mentre fanno chiodo. E poi venire a scrivere qualche cacchiata su Pensieri Cannibali e fare un salto pure su WhiteRussian per massacrare l'opinione di Ford. Se infine vogliamo scoprire i veri significati del film, meglio che vadano su CriticissimaMente di quella secchiona di Valentina.

A Star Is Born

"Dici che siamo abbastanza fordiani vestiti così?" "Lo spero, non vorrei ci scambiasse per John e Yoko!"

Valentina: Enniente, mi sa che stavolta mi innamoro di Bradley. Sul serio. Io che l’ho sempre detestato, almeno fino a Pat Solitano de “Il lato positivo”. Sarà quella barba a metà tra il filosofo greco e il naufrago, un po’ Cast Away, un po’ il musicista maledetto… (un po’ zingaro un po’ peones… cit.) saranno pure la bellezza e la voce di Lady Gaga…
Insomma torno al cinema dai tempi di Civil War con questo film.
Ford: ho diversi dubbi anche rispetto a questo film, nonostante Cooper mi stia simpatico dai tempi di Alias e questo suo look tendente al country rievochi un'attitude fordiana che potrebbe indispettire Cannibal. Quello che c'è da sperare, è che non sia la classica ciucciata amorosa a caccia di Oscar.
Cannibal Kid: Tra le mille uscite di questa settimana, l'unica davvero degna di nota. Da fan di Lady Gaga della prima ora, conto molto su questa sua prova senza trucco e senza inganno, in cui la popstar si trasforma in star del cinema, magari da Oscar. Punto molto su questo film, anche se temo l'esordio alla regia del fordiano Bradley Cooper, che spero non si limiti a scimmiottare lo stile classico del suo maestro Clint Eastwood, ma proponga qualcosa di più fresco e personale. Troverà la sua voce, o dovremo accontentarci di quella della Germanotta?

A-X-L: un’amicizia extraordinaria

"Chi ha parlato di cani maledetti!?"

Valentina: Fantascienza, un cane robot, un motociclista adolescente sfigato che combatte contro l’America militare affiancato dalla tipa di cui è timidamente innamorato? Scusate ma anche no. Non ce la faccio. Per quanto mi riguarda l’unico che può farmi piacere una roba del genere è zio Steven. Tutto il resto è noia.
Passo.
Ford: se dovessi fare una selezione ogni settimana e portare in sala solo i film che ritengo interessanti, credo che il risultato sarebbe simile a trovare la manciata di recensioni in cui Peppa Kid ha fornito un parere sensato. E di certo, questa roba non rientrerebbe tra i titoli prescelti.
Cannibal Kid: Questa rischia di essere una porcata davvero extraordinaria. Se ho del tempo da perdere, potrei spararmelo per avere un titolo assicurato tra i flop del 2018. Se Ford lo guarda, invece, scommetto che si esalta come un bambino.

Il banchiere anarchico

"Tutta questa scena, e nemmeno un White Russian? Vergogna!"

Valentina: Un potentissimo banchiere festeggia il compleanno nel suo palazzo. Ha un unico ospite che lo interroga sulla sua ascesa nel mondo della finanza (oddio, mi annoia già solo a nominarla: finaaanza). Il tizio ospite del banchiere a un certo punto dice di aver saputo che lui era un anarchico.
"Sono. Non 'ero' un anarchico" è la sua affermazione.
Che dire, l’idea di portare sullo schermo un racconto di Pessoa potrebbe far scattare nell’immediato qualche dubbio circa una troppa presunzione o un invidiabile coraggio. Ho visto il trailer e non mi convince (non c’entra “Valeria medico legale”, giuro), un’impresa simile secondo me si adattava meglio a tempi e spazi teatrali. Di Giulio Base regista ricordo con discreto entusiasmo il film Poliziotti, dopodiché boh. Tipo il nulla.
Ford: film italiano simil-pretenzioso? Giro al largo neanche fosse un teen movie consigliato da Cannibal!
Cannibal Kid: Già solo dal trailer, questo potrebbe essere il più serio pretendente al titolo di peggior film del 2018. Roba da farmi rivalutare persino A-X-L: un'amicizia extraordinaria.

Il complicato mondo di Nathalie

"Magari potessi bere un White Russian alla facciazza di Cannibal!" "Non dirlo a me!"

Valentina: Una donna alle prese con una vita che sta andando a picco. Divorzio, problemi con la figlia, e un’invidia di quelle autentiche, che la divorano dentro, ma che paradossalmente rendono amabili certi personaggi.
L’attrice che interpreta Nathalie, Karin Viard, l’ho conosciuta nel film “La famiglia Bélier”, un piccolo gioiellino francese. Quindi a pelle questo titolo mi ispira, mi commuove, persino.
Ford: altro titolo che mi pare una di quelle cose finto d'essai che in realtà sono ciucciate mortali. Lascio andare avanti i più radical Cannibal e Valentina, io valuterò con molta, molta calma.
Cannibal Kid: Pensavo che Valentina avesse deciso di raccontarci la storia della sua vita, invece è solo la trama del film. Meglio per lei.

Imagine

"Siamo davvero i sovrani dei radical." "Dici che Ford se la prenderà?" "Di certo."

Valentina: Nel 1972, John Lennon e Yoko Ono si muovono tra Regno Unito e Stati Uniti per la registrazione dell'album Imagine.
Il film segue i due protagonisti durante le riprese di Imagine, sia nel Regno Unito che a New York come coproduttori del disco con Phil Spector. Credo che per gli appassionati sia una buona occasione da non perdere. Io per dire, la perdo.
Ford: grande rispetto per il genio di John Lennon. E grande curiosità, come sempre, per i documentari. Ma John e Yoko sono tra gli antesignani dei radical chic, quindi direi che per il momento mi dedicherò drughescamente ad un paio di white russians e una nuova visione de Il grande Lebowski.
Cannibal Kid: Grandi John e Yoko! Ce ne fossero ancora di radical-chic come loro in giro, a spazzare via – pacificamente ma comunque a spazzare via - tutti questi populisti paladini del pane e salame come Di Maio, Salvini e... Ford uahahah

Johnny English colpisce ancora

"Ho provato a bere quanto Ford, e questo è il risultato."

Valentina: La spia strampalata le cui fattezze ricordano inesorabilmente il nostro ex premier piddino, torna a fare danni e miracoli. L’umorismo inglese nella goffaggine di Johnny English non è il massimo, per quanto mi riguarda, ma lo ritengo un rimedio alla portata di tutti contro la noia e la bruttura di certi giorni no. Non vado al cinema a vedere questi film, quando lo becco in tv però lo vedo volentieri.
Aspe’, mi hanno detto che c’è Emma Thompson! Mi sa che vado. No vabbè. Ok vediamo…
Ford: ho sempre detestato Atkinson e le sue smorfie, così come Johnny English. A questo punto immagino che Cannibal lo esalterà e non vedrà l'ora di vederselo. Per quanto mi riguarda, è tutto suo.
Cannibal Kid: Detesto l'umorismo di Mr. Bean quasi quanto quello di Mr. Ford. Hey, un attimo... quale umorismo?

L’apparizione

"Rinnego l'esistenza di Ford e Cannibal. E già che ci sono, anche di Valentina Orsini."

Valentina: Jacques è un giornalista di un quotidiano molto diffuso in Francia. Tanto bravo da essere chiamato dal Vaticano, che decide di reclutarlo per un compito speciale: prendere parte alla commissione chiamata a verificare l'autenticità di un'apparizione religiosa in un piccolo villaggio.
Oddio mio! No, vi prego.
Guarda, mi tengo i miracoli di Alessandro Siani.
Che è meglio.
Ford: questo vecchio cowboy e la religione, si sa, sono due cose molto, molto distanti tra loro. Oserei dire più di questo vecchio cowboy ed il suo finto giovane rivale. Passo.
Cannibal Kid: Se mi mettessi a guardare questo film, potrei cominciare ad avere delle visioni mistiche. Tipo Ford che si mette a pregarmi in ginocchio di consigliargli qualche film teen di nuova generazione.

La fuitina sbagliata

"Se vogliono farci seguire le orme di Ford e Cannibal dovranno farci bere molto di più!"

Valentina: Hai presente quei titoli che solo a leggerli ti fanno dire: “Grazie ma… no grazie”?
Ecco.
Ford: di sbagliato c'è ben altro. Come distribuire film così.
Cannibal Kid: Hai presente quei titoli che solo a leggerli ti fanno dire: “Ma chi gliel'ha data a questi la licenza di dare titoli? Pensieri Cannibali?”.
Ecco.

La morte legale

"Lascia il Paese, non pensare a me. E soprattutto non pensare a Cannibal."

Valentina: Un altro documentario in sala, bene!
Qui si racconta le genesi del film di Giuliano Montaldo “Sacco e Vanzetti”, condannati a morte per essere stati degli anarchici (oddio, il banchiere!)
ll 23 agosto del 1927 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti vengono giustiziati sulla sedia elettrica, diventando martiri di ingiustizia e simbolo di libertà. Nel 1971, Montaldo realizza un film sulla loro incredibile storia. Nel 2017, il film torna in una versione restaurata, nella quale il regista espone le sue motivazioni e l’intero percorso artistico e produttivo.
Io lo vedrei. Ragazzi, scuola, insegnanti… soprattutto voi.
Ford: qui vale lo stesso discorso fatto in apertura. Materia molto interessante, ma rischio altissimo di noia e didascalismo. Meglio, forse, riscoprire il film.
Cannibal Kid: Quando i titoli di cui parlare in questa rubrica li seleziono io, in genere faccio una scrematura levando filmetti inutili e documentari vari che escono in due sale, se no la rubrica non finisce più. Questa settimana però li ha scelti Valentina e quindi ve li beccati tutti. Proprio tutti. E andate pure a vederli al cinema, se avete il coraggio e se li trovate nei cinema.

La strada dei Samouni

"Le recensioni di Cannibal non vogio neppure guardarle!"

Valentina: In una piccola comunità di contadini, la famiglia Samouni, si appresta a celebrare un matrimonio, la prima festa dopo la fine della guerra. Amal, Fouad, i loro fratelli e cugini hanno perso i loro parenti, le loro case. Il quartiere adesso è in fase di ricostruzione, si piantano gli ulivi e si lavora ai campi distrutti dai bombardamenti ma il compito più difficile è un altro: ricostruire le loro memorie (mi piace questo concetto del recuperare la memoria).
E poi ’idea di alternare sequenze di animazione a quelle del documentario mi piace molto. Sì.
Ford: film potenzialmente interessanti, di quelli da due o tre persone in sala che una quindicina d'anni fa mi sarei fiondato a vedere. I tempi, però, sono cambiati, quindi per il momento posso al massimo sperare di incrociarlo per caso e non essere troppo stanco per affrontarlo.
Cannibal Kid: Ford per una volta dice bene. Questi sono film da due o tre persone in sala. Anzi, se diserta pure lui, mi sa che sono da una persona unica: Valentina ahahah.

Quasi nemici - L’importante è avere ragione

"Se hai letto recensioni in quei blog, figliola, devi confessarti e pentirti."

Valentina: Quasi nemici, quasi amici… non so voi. Ma io mi sono quasi rotta le…
Eddai. Su.
Ford: hanno realizzato un film sulla rivalità tra me e Cannibal senza pagare uno straccio di royalty!? E' uno scandalo.
Cannibal Kid: Il titolo italiano direi di lasciarlo perdere, visto che l'originale è Le brio. Ora, io non so il francese, ma non credo proprio che significhi “Quasi nemici”. In ogni caso, direi che, a parte A Star Is Born, questa commedia francese è l'unica pellicola settimanale che quasi mi interessa.

Renzo Piano: L’architetto della luce

"Me lo sento dentro: le opinioni cinematografiche di Cannibal fanno davvero cagare!"

Valentina: Architettura, luce, cinema. Cose così… belle.
"Quando cresci con l'idea che costruire è un'arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo, qualcosa di straordinario che non ti lascia più": questa è l'opinione di Renzo Piano, architetto italiano tra i più celebri e prolifici del mondo. A raccontare il suo genio è il cineasta Carlos Saura, che segue Piano nella progettazione e nella realizzazione del Centro Botin a Santander, in Spagna. Il racconto delle varie fasi della costruzione del Centro diventa presto riflessione sul processo creativo e su ciò che hanno in comune l'architettura, il cinema e tutte le altre arti.
Ford: vabene che mi piacciono i documentari, ma cominciamo ad esagerare. Lascio dunque agli studenti di architettura e a chi è talmente radical da fare impallidire perfino il Cucciolo Eroico.
Cannibal Kid: Grazie Valentina per averci proposto tutti questi documentari ed aver fatto così cominciare a odiare il genere persino a Ford. :)

The Predator

"Adesso sparo a Cannibal una chokeslam degna di Ford!"

Valentina: A pelle direi: Vedi sopra, A.X-L.
Però c’è da premettere che: A dirigere The Predator è Shane Black, regista, sceneggiatore e attore esploso giovanissimo come sceneggiatore grazie ad “Arma letale”, commedia d'azione diventata un cult.
Poi, Black ha scritto le sceneggiature di “L'ultimo boyscout. Missione: sopravvivere” (film che ho davvero apprezzato) e “Spy” prima di esordire nel 2005 alla regia, con “Kiss Kiss Bang Bang” (2005), con protagonista nientepopodimenoche Robert Downey jr.
Una commedia noir, che ha debuttato al Festival di Cannes del 2005 e ha sancito l'inizio di una felice collaborazione tra Black e Downey jr. fino ad Iron Man 3.
Gli eroi di The Predator sono chiamati Loonies (matti, svitati), un gruppo di svalvolati che si sono conosciuti a una terapia di gruppo.
Ci vedrei bene anche Ford e Cannibal… anche io mi ci vedrei, in effetti.
E alla fine salveremo il mondo! Ancora una volta.
Ford: Predator è da sempre un film di culto in casa Ford, e nonostante la presenza di Shane Black - che mi è sempre piaciuto - nutro ben poche speranze per questo reboot che tenta invano di rinverdire i fasti di uno dei mostri cinematografici più originali ed interessanti degli anni ottanta. Probabilmente lo vedrò, ma con aspettative basse e senza troppo pensare a quanto mi esalto ogni volta che passa su questi schermi l'originale.
Cannibal Kid: Il primo Predator è una delle merdacce più clamorose che abbia mai visto in vita mia. Le uniche consolazioni sono che qui almeno non c'è Schwarzenegger e che questo peggio di quello non può essere. Anche se, mai dire mai.

Titanic

"Saremo più romantici di Cannibal e Ford?" "Non credo."

Valentina: Era il 1997. Ho perso il conto sia delle ore passate a vedere il film, una roba interminabile, che degli anni passati da quella volta al cinema.
Quello di Jack e Rose è un film che non ha bisogno di commenti particolari. Rivederlo non cambierà nulla, però ci scommetto tutto quello che ho che molti di noi, compresi Ford e Cannibal, proveranno a dire per l’ennesima volta a Jack di salvarsi le chiappe. E, per l’ennesima volta, lui non lo farà. ___Attenzione spolier!!!___ Schiatterà.
Ma sarà comunque incredibilmente romantico come la prima volta.
Ford: ai tempi avevo molto apprezzato Titanic, e nonostante fossi un adolescente stronzo la storia di Jack e Rose mi colpì parecchio. Non penso di averlo mai più rivisto per intero, ma avrò tempo, credo, anche per questo. Specie nel periodo d'adolescenza della Fordina, sempre che possano piacerle i film "dei vecchi tempi".
Cannibal Kid: Era il 1997. Ford era già più vecchio di Rose da vecchia. Io invece ero ggiovane dentro e fuori all'incirca come adesso. All'epoca il film mi era piaciuto abbastanza (a parte la tediosa parte iniziale), però non mi aveva fatto gridare al capolavoro e da allora non l'ho mai più rivisto. Bello, eh, ma DiCaprio ha fatto di meglio. James Cameron invece solo di peggio.

Zanna Bianca
 
Valentina: Ispirato al romanzo di Jack London, Zanna Bianca diventa un film d’animazione con la straordinaria voce di Toni Servillo… se penso alla mia visione da ragazzina con il film di Lucio Fulci e i due volti memorabili di Franco Nero e Virna Lisi (musiche di Rustichelli!) ancora mi commuovo. Magari in questa versione il trauma è ammorbidito, magari Cannibal e Ford si eviteranno di piangere come bambini, magari io pure.
O forse no.
Ford: sinceramente la trasposizione in animazione fredda e computerizzata di un classico di questo tipo mi attrae ben poco, voce di Servillo - che ormai è sovraesposto - compresa. Preferisco dare un morso a Cannibal con le mie zanne.
Cannibal Kid: Jack London? Animazione finto adulta in realtà per bimbetti? Checché ne dica, questa è la fordianata suprema della settimana e forse del secolo. Cosa che significa: mettetevi in salvo!
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