sabato 30 marzo 2019

Saturday night's child


Nuova settimana e nuovo ritardo - ormai quasi prassi - per la rubrica delle uscite a tre più nota della blogosfera: ad accompagnare la consueta coppia formata da questo vecchio cowboy ed il re dei radical chic Cannibal Kid, il buon Marco Contin, chiamato a confrontarsi con potenziali delusioni e potenziali conferme. E non sto parlando di Peppa e me.

Prima di lasciarvi alle uscite, però, ritaglio uno spazio pubblicitario per annunciare con grande orgoglio che qualche giorno fa è uscito il secondo romanzo di Julez, Partita Doppia, prima parte di una storia che è riuscita, grazie alla determinazione e alla passione della signora Ford, a convincere perfino un tamarro come me che con il romance ha davvero poco da spartire.
Ovviamente invito tutti voi a fare un giro su Amazon e portarvela a casa.


Partita doppia: Double Trouble Series #1 (Pigalle) di [Ferrari, Bianca]

Dumbo

"Non possiamo prendere nel circo Cannibal e Ford: quei due sono troppo freaks anche per noi!"

Marco: La nuova tendenza di Hollywood è quella di riproporre in live-action, classici dell’animazione Disney. È stato così per La bella e la bestia e per Il libro della giungla e ora ci prova anche Tim Burton con Dumbo. Le ultime prove del regista californiano sono state abbastanza deludenti, ma qui torna a parlare di temi a lui cari come i freaks e l’accettazione del diverso. La CG non mi convince troppo, anche se a detta di molti, motivata da nobili intenzioni (schierarsi contro lo sfruttamento degli animali nei circhi). Il cast stellare è composto da diverse vecchie amicizie di Burton, come Danny De Vito, Michael Keaton e la sempre gno…bellissima Eva Green. Insomma chi più ne ha più ne metta.
Cannibal Kid: La casa di produzione preferita da Ford, la Disney, conferma di essere sempre più a corto di idee originali. Proprio come Ford. Negli ultimi anni come cose nuove degne di nota ha tirato fuori giusto Frozen e Inside Out, e pure quelle mi sembra le abbia mezze scopiazzate in giro. Quanto a questo “nuovo” Dumbo sulla carta non promette nemmeno troppo male. Da bimbetto la pellicola d'animazione m'aveva persino commosso, il cast di questa versione non è niente male e alla regia c'è Tim Burton. Peccato solo che sembri l'ennesima rilettura live-action inutile e inoltre Burton quando si dà alle disneyate, come con Alice in Wonderland, dà del suo peggio.
Ford: non ho mai approvato l'idea Disney di trasformare i suoi Classici in live action, e fatta qualche eccezione quantomeno discreta - Il libro della giungla - di norma l'esperimento si è rivelato a mio parere fallimentare quantomeno sotto il profilo della qualità. A dare in parte speranza a questa versione di Dumbo c'è Tim Burton, autore di numerosi film cult ed un paio quantomeno memorabili, che però di recente pare avere messo in naftalina la sua vena migliore. Onestamente, non andrei a vederlo nemmeno sotto tortura, ma pare che i Fordini siano decisamente intenzionati a trascinarmi in sala.

Border - Creature di confine

Ford e Cannibal in una delle loro serate più tranquille.
Marco: Film in cui la storia è più interessante della morale di fondo, che per quanto giusta e fondamentale, non dice nulla di nuovo, basti infatti pensare ai “diversi” di Burton o all’Elephant Man di David Lynch. La pellicola, che mischia vari generi (dal fantastico, al drammatico, passando per il sentimentale) ha avuto successo in tutto il mondo, chissà se sarà un successo meritato. Certo però che i due protagonisti sono brutti forte…
Cannibal Kid: Curiosa pellicola svedese che ho già visto. La cosa più curiosa è che in un paese così pieno di figa, la protagonista sia più spaventosa di Ford. Cazzate a parte, la pellicola pur perdendosi ed esagerando un po' nel finale, è un gioiellino che merita di essere visto. A me è piaciuta abbastanza, ma la consiglio in particolare al mio blogger rivale. Con 'ste storie di freaks più pane e salame che radical-chic lui ci va a nozze e, se per una volta darà retta a un mio saggio consiglio, credo rivedremo questo titolo nella top 10 dei suoi film preferiti dell'anno.
Ford: film nordico che pare molto fordiano e che, nonostante il consiglio del mio rivale, credo cercherò di recuperare al più presto. Dovessi trovarmi nella spiacevole condizione data dal dargli ragione, avrò guadagnato una buona visione, altrimenti mi consolerò con la felicità di potergli dare contro.

Bentornato Presidente!

"Mi sento un pò a disagio: probabilmente come chi andrà a vedere questo film."
Marco: Sequel di Benvenuto Presidente di cui, sinceramente, non ne sentivo l’esigenza. Il trailer lascia intuire una voluta caricatura del clima politico attuale, ma anche un disegno dei personaggi fin troppo macchiettistico. Io amo il cinema italiano e perciò non andrò a vedere questo film in sala.
Cannibal Kid: Anche io negli ultimi tempi ho imparato ad amare il cinema italiano. E, benché farà fatica ad ammetterlo, persino Ford. Pure io quindi eviterò questo film in sala. E pure a casa, visto che avevo trovato il precedente Benvenuto Presidente! tremendo (http://www.pensiericannibali.com/2013/09/benvenuto-deficiente.html).
Ford: non avevo visto il primo, non credo certo che vedrò il secondo. Questo è il cinema italiano che non è il Cinema italiano. E non sa neppure dove sta di casa.

The Prodigy - Il figlio del male

"Papà mi ha detto: da buon Fordino, vai a fare paura a quella zucca vuota di Cannibal!"
Marco: Ennesimo horror su un bambino posseduto da un demone (o spirito o diavolo in persona). Dunque niente di nuovo sul fronte occidentale (inteso come cinema hollywoodiano) ma che, appena avrò modo, recupererò sicuramente, dato che questi film finisco sempre con l’intrigarmi, ben sapendo che gli spaventi saranno per lo più dovuti a jump scare e quasi sempre telefonati.
Cannibal Kid: Peccato. Dal titolo speravo fosse il biopic musicale dedicato ai Prodigy del compianto Keith Flint. In attesa che lo facciano, bisogna accontentarsi di questo horrorino. Pur schifandolo, mi sa che finiremo per guardarlo tutti e tre...
Ma comunque, il figlio del male non è il Fordino?
Ahahah!
Ford: caro Peppa, il Fordino ad oggi è preciso come uno svizzero e sensibile come un teen in piena tempesta emotiva, quindi direi che non ha raccolto da questo punto di vista l'eredità paterna, quantomeno quella attuale. E anzi, sono preoccupato che possa rivelarsi un radicalino del tuo stampo. Per quanto riguarda il film, horrorino inutile del quale non si sentiva l'esigenza e che probabilmente finirò per vedere e demolire come è giusto che sia.

Una giusta causa

"La causa tra Ford e Cannibal sarà più dura e sanguinosa del previsto."
Marco: Biopic che se qui in Italia fosse uscito l’8 marzo (dato la trama della vicenda) e con la giusta pubblicità, avrebbe forse sbancato i botteghini. Anche in questo caso non ci vedo nulla di nuovo, ma il film sembra diretto con mestiere da Mimi Leder (Deep Impact, Un sogno per domani). La presenza, anche se in un “piccolo” ruolo di Kathy Bates è poi una garanzia, o almeno lo spero.
Cannibal Kid: A parte la presenza di Kathy Bates, che ho sempre trovato più inquietante che brava, il cast mi sembra davvero notevole e vanta Felicity Jones, Armie Hammer, Justin Theroux e Cailee Spaeny. Pare un biopic-legal un po' troppo convenzionale, però un'occhiata gliela si potrebbe dare. Il fatto che Ford probabilmente non lo guarderà mai rappresenta una giusta causa.
Ford: pellicola sulla carta potenzialmente interessante a livello sociale, che però mi pare, a prima vista, poco incisiva e più da salottino da signore da pomeridiana che non un vero lavoro da pugni chiusi in stile Ken Loach. Dunque, mantengo i miei dubbi e per ora rimando la visione. Dovessi leggere recensioni particolarmente esaltate, poi, vedrò di recuperarlo. A meno che ad esaltarlo sia Cannibal. E a quel punto, sarebbe giusto evitarlo.

Captive State

"Yo! Siamo più supergiovani di quel fintogiovane di Cannibal!"
Marco: Un’invasione aliena, un mondo distopico, un film di fantascienza diverso dal solito. Sarà poi da vedere se le premesse vengono rispettate dato che questo sembra essere uno dei film più interessanti della stagione, non fosse altro che per la presenza del sempre ottimo John Goodman.
Cannibal Kid: Non sono un enorme appassionato di fantascienza, ma di sci-fi alternativa sì. Pellicole come Arrival, District 9 e Another Earth sono state tra le cose più sorprendenti viste negli ultimi anni. Quasi come Ford che dice una cosa furba. Questo Captive State sarà altrettanto stupefacente? Nutro qualche dubbio, ma per sicurezza darò un'occhiata.
Ford: la sci-fi distopica è un terreno minato, sul grande schermo. Si può passare dal supercult inaspettato alle schifezze mortali. Non penso che Captive State faccia parte di una o dell'altra categoria, ma onestamente non ho gran voglia di scoprire se potrei essere smentito, oppure no. Mi mantengo a distanza, pronto ad avvicinarmi in caso di bisogno.

lunedì 25 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Impegni crescenti, stanchezza, visioni che diminuiscono, eppure il Bulletin, così come questo sempre più vecchio cowboy, continua a resistere e a presentarsi puntuale - al contrario della rubrica delle uscite in sala - sperando di mantenere vivo il Saloon come fosse uno degli ultimi baluardi della spentissima blogosfera: anche questa settimana la selezione è ridotta, ma i propositi sono buoni, e conto di poter tenere fede agli stessi in queste prime serate di bella stagione.
In attesa di tempi migliori, dunque, eccovi servito il giro della settimana.


MrFord



ESCAPE ROOM (Adam Robitel, USA/Canada, 2019, 99')

Escape Room Poster


Partendo dal presupposto che qualche esperienza in materia escape rooms ce l'ho - fantastica quella, qualche anno fa, con Julez, mio fratello e sua moglie -, la mia sfiducia verso questo tipo di horror è totale: la logica spesso e volentieri va a farsi un bel weekend di vacanza, le scelte risultano risibili e tutti i precedenti - Saw il più noto - mi hanno storicamente fatto cagare.
In una serata di malumore lavorativo e stanchezza, non ho potuto che confermare il trend.
Escape Room è l'ennesima porcatina senza senso di esistere buttata in sala sperando di portare a casa incassi buoni da giustificare un sequel o una serie: e infatti il box office ha dato ragione al prodotto, nonostante, a conti fatti, si tratti davvero di una cosa inutile e già vista, che non regala alcuna emozione e ha il sapore del deja-vù stantio forte.
Peccato, perchè se sfruttata e gestita diversamente, avrebbe potuto davvero essere un'idea in grado di fare la differenza.




MAYANS M. C.  - STAGIONE 1 (FX, USA, 2018)

Mayans M.C. Poster

Penso che Sons of Anarchy sia stata una delle serie televisive che, pur non arrivando a vette di perfezione in stile Breaking Bad, ho amato di più e più visceralmente negli anni.
Venire a sapere che il creatore dei SamCro, Kurt Sutter, avrebbe lavorato ad una sorta di spin off successivo al destino di Jax Teller significava mettere sul piatto una scommessa piuttosto rischiosa: e ammetto di aver impiegato non poco non solo a recuperare questa prima stagione, ma anche a farmela piacere, in parte perchè l'eredità era pesante, in parte perchè, fatta eccezione per Angel e Coco, attori e charachters non hanno ancora il carisma e la presenza scenica che SOA poteva garantire anche sui comprimari.
Eppure, passo dopo passo, doppio gioco dopo doppio gioco, mi sono convinto che Mayans potrebbe raccogliere un testimone importante non tanto per sperare di eguagliare il predecessore, quanto per ritagliarsi uno spazio che gli compete: una serie che promette grande fordianità e che, potenzialmente, può crescere e non poco.




CAPTAIN MARVEL (Anna Boden&Ryan Fleck, USA/Australia, 2019, 123')

Captain Marvel Poster

Ho sempre avuto un debole, per le donne cazzute. Più stimolanti e interessanti di quelle che si aspettano il principe azzurro o nascondono il potenziale - incredibilmente maggiore del nostro - che l'altra metà del cielo porta in dote.
Captain Marvel, atipico capitolo del Cinematic Universe - di fatto si tratta di un prequel - ambientato negli anni novanta agli albori della carriera - sul grande schermo, non nei fumetti - di Nick Fury, porta sullo schermo il ritratto perfetto della donna cazzuta made in Marvel: dai superpoteri all'ironia, Carol Danvers spacca. E nonostante non sia un suo grande fan, la scelta di Brie Larson ripaga.
A prescindere, comunque, dal main charachter, attuale e bellissima è la gestione della guerra tra Kree e Skrull, razze aliene iconiche per qualsiasi Marvel fan che si rispetti presentate in questa pellicola come una sorta di cartina tornasole delle purtroppo attuali problematiche razziali presenti in quasi tutto il mondo.
Attualità, dunque, mescolata al gusto da popcorn movie e ad una dose di ironia che non guasta mai. Per quanto mi riguarda, gran bene così.


domenica 24 marzo 2019

Sunday's child


Per rimanere fedele al rito del ritardo che ormai caratterizza l'uscita della rubrica dedicata alle uscite in sala, chiudo in zona Cesarini la settimana anticipando il Bulletin di pochissimo segnalando i titoli ormai "vecchi" distribuiti giovedì, commentati come al solito da me e da quello scellerato di Cannibal Kid, accanto all'ospite Samuele Burroni: meglio tardi che mai, no?

"Ho letto Pensieri Cannibali dal cellulare, e mi sono immediatamente sentito male."

RICORDI?

"L'unico modo che Cannibal ha per farmi vedere un film consigliato da lui è chiudermi in gabbia!"
Samuele: Una volta un vecchio saggio disse “Occhio alle scritte nei trailer !”. Per rimanere in tema io non ricordo chi fosse costui, ma certo i diversi titoli che appaiono nella clip promozionale sembrano lanciati come esche succulente che solitamente lasciano molte deluso il palato e incazzato lo spettatore.
Potrebbe non essere neanche d’aiuto la naftalina che ha accompagnato la macchina da presa di Valerio Mieli, vincitore del David di Donatello con la sua opera prima nel lontano 2010 ma di ritorno solo ora alla regia. Eppure, nonostante tutto e tutti, una speranzuccia continuo ad avvertirla. Sarà qualche richiamo malickiano nelle immagini del trailer, la confusione totale che rimane attorno alla trama oppure, con più probabilità, la presenza nel film del grande Luca Marinelli, unico attore italiano della nuova generazione capace di emozionare anche stando in silenzio.
Insomma, ce ne ricorderemo di questo film? (Lo so, me la sono cercata, potete far partire gli insulti dopo questo ultimo commento!).
Ford: vai tranquillo, Samuele, gli insulti sono tutti per Cannibal. D'accordissimo su Marinelli, con Borghi il miglior giovane attore italiano al momento, mentre per quanto riguarda il film non mi aspetto nulla, e non ho neppure un hype particolare rispetto ad un eventuale recupero. Quello che ricordo davvero, però, sono i bei tempi in cui la blogosfera era affollata e le Blog Wars impazzavano.
Cannibal Kid: Non so se mi ricorderò di questo film. Per quanto meraviglioso possa essere, e io sinceramente ci spero molto, ho una pessima memoria. Non è colpa della vecchiaia come per Ford. È che sono fatto proprio così. Sono così smemorato, che è già tanto se questa pellicola mi ricorderò di vederla.

A UN METRO DA TE

"Qui è davvero terribile: con la scusa delle cure non mi passano neppure un White Russian!"
Samuele: Prepariamo i fazzoletti, almeno tre pacchetti, e non pensiamoci più. Sarà un lungo viaggio tra lacrime, singhiozzi e “shhh” continui alla fazione annoiata degli spettatori in sala. A un metro da te è infatti la bomba romantica di questo inizio 2019, l’opera che non può mai mancare nella stagione cinematografica, anche se in ritardo di un mese rispetto a San Valentino (e per questo una tirata di orecchie alla distribuzione ci starebbe eccome!).
Fa una certa impressione vedere uno dei due gemelli di Zack e Cody al Grand Hotel (Cole Sprouse) moro, adolescente e innamorato, ma questa immagine non sembra stonare con il viso angelico, dolce e fiabesco della sua controparte Haley Lu Richardson, che mostra già nel trailer di essere interprete ideale e azzeccata della protagonista. Non posso e non voglio mostrare tutta la mia negatività nelle poche righe dedicate a questo film, per cui mi asterrò dal dilungarmi sui ricordi che le prime immagini del film hanno innescato nella mia cinica memoria (su tutti Io prima di te …), e invece voglio ammettere che il trailer mostra un grande potenziale, che non pare solo frutto della storia commovente che cela distrattamente ma soprattutto di una mano e di una penna abili e astute, che difficilmente deluderanno gli appassionati del genere e chissà, forse, conquisteranno anche i più diffidenti.
Ford: questa mi pare la classica baracconata buona per le ragazzine e per i pusillanimi come Peppa Kid, che andrà in brodo di giuggiole come fece per porcate come Colpa delle stelle qualche anno fa. Ovviamente, dovessi vederlo, lo farò con il chiaro intento di massacrarlo a dovere neanche fosse il film preferito del mio rivale.
Cannibal Kid: Questo è il tipico “Malattia Movie” fatto apposta per contagiarmi. Lo adoro già a prescindere e sono pronto a infettare con il mio entusiasmo nei suoi confronti anche i più scettici. Tipo Ford, che alla visione di Io prima di te ha finito per commuoversi più di tutte le ragazzine e dei pusillanimi come me. Al di là del tema strappalacrime, che lo rende già il mio guilty pleasure supremo del 2019, sono curioso di vedere come se la cava Cole Sprouse lontano da Riverdale e Haley Lu Richardson, già notata in Split, 17 anni (e come uscirne vivi) e nello splendido Columbus. Fazzoletti, a me!

PEPPERMINT

"Per sistemare quel pusillanime di Peppa Kid mi paiono troppo perfino i proiettili di gommapiuma!"
Samuel: I muscoli di Jennifer Garner tornano a sfondare lo schermo a distanza di molti anni dalla serie tv Alias e il contesto in cui ciò accade non poteva essere dei migliori. Sulla scia di un filone di forte successo nell’ultimo periodo, il regista di Taken Pierre Morel ripropone il tema della vendetta sotto forma di fuoco e fiamme, proiettili e coltelli volanti, senza apparentemente osare più di quanto non avesse fatto in passato e riempiendo lo stesso trailer di pura adrenalina. Basterà di nuovo questo a vincere la sfida ? Certo la scelta di fondo è comprensibile e non si può biasimare nessuno: il momento storico in cui viviamo si adatta perfettamente ad un eroina che cerca da sola giustizia e che nel sostituirsi alle autorità reca aiuto ai suoi concittadini. E cosa dire della scelta di Jennifer Garner come protagonista, visto che solamente con un po’ di azione e un fucile in mano riesce a far emergere le sue qualità recitative (ebbene sì, Trent’anni in un secondo per me è indecente caro Kid e il suo poster io non lo avrei mai appeso in camera…) . In definitiva se la sorella di John Wick e nipote di Brian Mills finisse per creare una distrazione di un’ora e mezzo ben curata ed efficace nessuno potrebbe sorprendersi dal mio punto di vista, ma la necessità di un altro film di questo tipo è veramente tutta da dimostrare e lascio ad altri fortunati questo compito, mentre io vado a ricercare l’ultima interpretazione decente di Jennifer Garner…
Ford: non ho mai apprezzato particolarmente il franchise di Taken, così come Liam Neeson in versione spaccaculi, ma in passato ho amato moltissimo Alias, e la Garner era riuscita a rendere alla grande. Peppermint, quindi, ha due potenziali strade: da un lato un action serioso e inutile come alcuni di quelli usciti negli ultimi anni, dall'altro una baracconata che intrattiene e diverte ed è tamarra abbastanza da ricordare gli anni ottanta. Spero ovviamente nella seconda.
Cannibal Kid: L'ultima interpretazione decente di Jennifer Garner? Proprio nel da Samuele tanto bistrattato 30 anni in 1 secondo, uno dei guilty pleasure cult della mia generazione e pure di quella di Ariana Grande, che di recente l'ha omaggiato nel video capolavoro di thank u, next. I tempi di quel film, così come quelli di Alias, per lei sembrano però lontani, e il suo triste tentativo di riciclarsi come Liam Neeson al femminile mi sembra fallimentare quanto la scelta di Ford di non scrivere più post “normali”, ma solo striminziti bulletin che somigliano a una lista della spesa.

IL PROFESSORE E IL PAZZO

"Lasciate subito in custodia Marco Goi a me, agenti. Ho il compito di scortarlo a Fordlandia."
Samuele: Dietro grandi imprese si nascondono spesso storie straordinarie e fondamentali, esattamente come quella da cui prende spunto Il professore e il pazzo, film di Farhad Safinia interpretato da due grandi nomi quali Mel Gibson e Sean Penn. Si sa che il fascino dei dizionari incanta tutti prima o poi, per non dire della storia di come questi sono stati redatti, eppure quest’opera possiede qualcosa di davvero attraente, che già attraverso le poche immagini del trailer riesce a venir fuori e a colpire. Sarà forse l’insolita coppia di “vecchietti” Gibson-Penn o le loro perfette barbe ottocentesche, oppure gli occhi sempre più profondi di Natalie Dormer. Resta il fatto che questo film ha il sapore della rivincita, non solo per due attori caduti in sordina ma anche per quegli spettatori che erano rassegnati a destinare tutto il loro tempo libero della settimana al solo Netflix.
Bisogna crederci a volte, andare oltre l’apparenza di un soggetto abbastanza spiccio, come può essere la storia del dizionario inglese, e seguire l’istinto. Se poi il vostro istinto è solo quello di detestare tutto ciò che porta il nome di Gibson e ancora portate le cicatrici dell’aramaico de La passione di Cristo allora siete in buona compagnia, vero Ford?
Ford: Ford: a dire la verità, nonostante ancora soffra per la visione de La passione di Cristo, ho sempre sostenuto il fordinanissimo Mel Gibson, sopra le righe senza controllo come piace a me. Purtroppo questo film mi ispira decisamente poco, complice anche il terrificante titolo: sarei lieto di essere smentito, ma l'impressione che ho è quella del polpettone/mattonazzo. Staremo a vedere.
Cannibal Kid: Tra me e Ford, direi che il Professore so-tutto-io è lui e il pazzo sono io. Considerando però la sua passione per Mel Gibson, pessimo sia come attore che come regista che come essere umano, qualche dubbio sulla sua sanità mentale mi viene. Quanto al film, che purtroppo coinvolge anche uno dei miei idoli, Sean Penn, sembra una pazzia il solo pensiero di guardarlo.

INSTANT FAMILY

"Mettiti in posa: voglio fare concorrenza a Ford e alle sue foto da instadad!"
Samuele: Il buon umore è contagioso e allora facciamoci un’abbuffata con la coppia Mark Wahlberg - Rose Byrne, che interpretano una coppia alle prese con l’adozione di tre ragazzini molto vivaci e poco docili, che insegneranno loro cosa vuol dire essere genitori a caro prezzo.
L’idea della commedia non pare molto originale e neanche invoglia chissà quanto a mio parere, eppure dopo aver visto il trailer il mio sommo giudizio si è ribaltato e mi sono scoperto desideroso di mettere su famiglia e di adottare tre pesti come queste. A parte gli scherzi, il film sembra avere davvero tutte le carte in regola per rientrare nella classica commedia americana, leggera e piacevole, sempre più rara e sempre più spesso dilagante nel genere demenziale. Magari sarà solo un abbaglio il mio e Wahlberg attore comico si rivelerà nuovamente un grande fallimento, ma se doveste decidere di farvi due risate al cinema questa settimana punterei gli ormai cari dieci euro su questo film.
Ford: Wahlberg è un altro fordiano per eccellenza in stile Mel Gibson che da queste parti godrà sempre di un giro gratis al bancone, eppure questa volta mi pare sia incastrato in una di quelle commediole americane senza arte ne parte che non spingono troppo in modo da risultare il più "per famiglie" possibili: per il momento passo, attenderò poi di scoprire come ne scriverà Cannibal, e nel caso in cui dovesse scontrarlo allora correrò a vederlo.
Cannibal Kid: Peccato per la presenza di Mark Wahlberg, attore inespressivo come tutti i fordiani per eccellenza. Per il resto questa pare essere una commediola di quelle che si guardano con piacere e che qualche sana risata la sanno tirare fuori. Persino ai musoni come Ford che, considerata la tematica famigliare e l'amore per i muscolacci di Wahlberg, in gran segreto ha già affittato una sala per vederselo in santa pace con la sua numerosissima instant family.

LA CONSEGUENZA

"Benvenuta a Casale Monferrato, Keira." "Non c'è troppo da stare allegri: questo è un posto dimenticato da dio."
Samuele: I postumi della seconda guerra mondiale sulla Germania post nazismo sono sempre stati tra gli argomenti meno dibattuti nel cinema europeo moderno e contemporaneo, per via del senso di colpa di sponda alleata che spesso abbiamo visto invece scalzato dai molti racconti di liberazione ed eroismo. Oggi James Kent decide di ambientare il suo film nell’Amburgo del 1946, devastata dai bombardamenti, e concentra la sua attenzione proprio su un uomo rimasto vedovo per gli attacchi alleati.
Keira Knigthley e Alexander Skargard sono i protagonisti di melo’ denso e impegnativo, spinto alla ricerca di un pubblico impegnato e sensibile che già dalle prime immagini del trailer può cogliere molto delle atmosfere che troverà in quest’opera. Certo non si tratta di un film adatto a tutti, ma le premesse per un buon lavoro ci sono tutte e in una settimana cinematografica giocata molto sulla risata si potrebbe dedicare anche un po’ di tempo al romanticismo. Chissà che non se ne rimanga piacevolmente sorpresi.
Ford: Samuele, lavori per la produzione di questo film? Perché mi pare che questo commento sappia di promozione neanche fossi il Cucciolo Eroico che cerca di propinare qualcuna delle sue boiate teen agli sfortunati lettori di Pensieri Cannibali! L'idea di base potrebbe anche essere interessante, ma la primavera è ufficialmente iniziata e non voglio rischiare, vista anche la mia facilità crescente al sonno da divano, di affrontare polpettoni di questo genere.
Cannibal Kid: Come dice il buon Samuele, il tema della Germania post nazista è stato spesso trascurato. Negli ultimi tempi è però stato finalmente affrontato in un film interessante come Il labirinto del silenzio e quindi ho un po' di curiosità pure per questo. Sebbene mi preoccupino un po' la presenza della imprevedibile Keira Knightley, capace di alternare interpretazioni buone ad altre agghiaccianti, e il pesante rischio noia.

PETERLOO

"E doveva essere solo un'innocua Blog War!"
Samuele: La curiosità per questo film nasce già dal titolo, che richiama la storia vera di una manifestazione pacifica nella Manchester del 1819, finita in una giornata di sangue che ricordò a quel tempo la strage della battaglia di Waterloo. Mike Leigh continua a insegnare storia alle nuove generazioni attraverso le sue opere, dimostrando ancora fiducia in un’epoca dove molti suoi coetanei hanno invece ormai abbandonato la nave e si sono dedicati alle sole memorie del passato. Purtroppo gli eventi narrati sono stati tutt’altro che unici nella storia moderna e la lezione ancora non è stata evidentemente imparata. Nonostante questo però c’è chi ancora ci prova e che avanti per la sua strada, senza badare alle mille dimostrazioni di incoscienza che la vita di oggi, politica e non, ci getta in faccia.
Magari neanche questo suo ultimo film terrà lo spettatore incollato alla sedia, anzi qualche sbadiglio o momento di ripensamento si faranno vivi tra molti di noi, eppure, come è accaduto con Turner (2016), la possibilità di uscire dalla sala più ricchi di prima dovrebbe incoraggiarci tutti. Certo, lo so che ci sarà qualcuno che storce il naso di fronte ai costumi dell’Ottocento e alle acconciature delle parrucche, ma credo che pure Kid possa essere d’accordo sul fatto che il cinema non possa essere solo Marvel e superpoteri, e finché Captain America e i suoi simili continueranno a tenere vivi gli studios perché non alternare i kolossal ai film d’autore?
Cos’è un film d’autore? Beh, chiedetelo a chi ci capisce, vero Kid?! …
Ford: Mike Leigh è uno che ci sa fare, e una decina d'anni fa sarei corso a recuperare questo film. Purtroppo le energie mentali che al momento mi restano a fine giornata sono troppo poche per poter affrontare il Cinema d'autore nel vero senso della parola, dunque credo mi segnerò nella lunga lista Peterloo pronto ad affrontarlo quando sarò in vacanza, o verrò da un weekend in cui avrò dormito il maggior numero di ore possibile.
Cannibal Kid: Secondo me molto confondono i film impegnati con i film d'autore. Non sempre i primi coincidono con i secondi, e viceversa. Mike Leigh io personalmente lo preferisco quando è più leggero e comedy, come in Another Year e soprattutto nello stupendo La felicità porta fortuna - Happy-Go-Lucky. Questa lezione gratuita (almeno se si guarda il film in streaming) di Storia la lascio volentieri a quel professorino sapientino di Ford. Anche perché ancora sbadiglio al pensiero del film-lezione di Storia dell'arte Turner, una delle visioni più noiose degli ultimi anni.

SCAPPO A CASA

Samuele: Una lacrima mi scorre giù lungo la guancia e non posso fermarla. Un misto di nostalgia e rabbia si abbatte su di me, e non credo di poter essere il solo, quando noto l’assenza degli altri due.
Questo è quanto accaduto qualche mese fa, quando ho scoperto che Aldo sarebbe stato senza Giovanni e Giacomo in Scappo a casa, la commedia di Enrico Lando in uscita questa settimana.
In parte ne sono ancora scosso perché sì, lo devo ammettere, conosco a memoria tutte le battute di Tre uomini e una gamba e nonostante gli anni che passano e la vecchiaia che si avvicina sono un romantico nostalgico che si illude che alcune cose restino per sempre intatte. Potete capire allora che sono rimasto molto sorpreso quando ho finito di vedere il trailer e ho scoperto di essermi fatto qualche risata durante la visione. Addirittura ho pensato che potesse esserci anche qualcosa di sostanzioso alla base del film e che il tema dell’immigrazione potesse essere stato trattato in maniera non così inadeguata come potevo aspettarmi.
Forse anche tutte queste considerazioni si riveleranno solo un’altra illusione, ma se Aldo ha voluto credere in questa seconda possibilità chi siamo noi per non fare altrettanto ? E poi, chissà, potrebbe pure spuntare un inatteso cameo, o meglio due …
Nostalgia canaglia!
Ford: sono rimasto molto sorpreso nello scoprire il tentativo di Aldo di buttarsi in un'avventura lontano dai suoi due compagni storici, Giovanni e Giacomo. I tre, ai tempi della mia adolescenza, hanno rappresentato qualcosa di fresco e nuovo nel panorama comico italiano, prima di perdersi inevitabilmente ed inesorabilmente nelle riprese sbiadite di loro stessi. Che questo titolo sia l'inizio di una ripresa? O l'inevitabile conferma di un'inesorabile decadenza?
Cannibal Kid: Sono contento che Aldo abbia deciso di uscire dalla sua comfort zone e fare un film solista che sa un po' di “checcozalonata”. E lo dico in senso buono. Potrei inoltre prendere ispirazione da lui e da buon egotomane realizzare questa rubrica da solo invece che in trio, lasciando perdere gli ospiti settimanali e soprattutto la fastidiosa presenza di Mr. James Ford.

lunedì 18 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Torna il Bulletin - puntuale e non in ritardo a causa delle ingerenze di Cannibal - e torna a riproporsi una settimana decisamente scarna anche a livello di visioni, complici la palestra, il pay per view di wrestling, la stanchezza che ormai la sera colpisce e via discorrendo: quantomeno si tratta di due proposte differenti - una una serie, una un film -, provenienti da differenti piattaforme e decisamente lontane per ambientazioni ed approccio.


MrFord



TRIPLE FRONTIER (J. C. Chandor, USA, 2019, 125')

Triple Frontier Poster


Sulla carta, praticamente una bomba - non solo per me, ma anche per Julez, considerata la presenza di Charlie Hunnam, uno dei suoi favoriti in tutto e per tutto -: Mark Boal alla sceneggiatura, il solido J.C. Chandor alla regia, una trama da fare invidia alla Bigelow - che avrebbe dovuto dirigerlo - e Michael Mann, un genere congeniale al Saloon. 
Eppure, nonostante la tecnica ed il genere, Triple Frontier, per quanto soddisfacente per godersi una serata di settima arte tosta ma non impegnatissima, resta un passo indietro ai suoi modelli, incapace di essere davvero tamarro come i lavori di Peter Berg oppure davvero impegnato come quelli della già citata Bigelow: il comparto tecnico è indiscutibile, il cast interessante, la tensione tiene, eppure tutto resta un pò troppo freddo, oltre al fatto che viene in modo completamente di parte giustificato il desiderio di cinque veterani statunitensi di compiere una missione al di fuori e al di sopra della legge per "riprendersi" quello che il loro ruolo non aveva riconosciuto in termini economici.
Il West mi piace, così come l'outlaw come concetto, ma avrei avuto da obiettare, in questo caso, rispetto a parecchi punti di vista: ad ogni modo, un altro colpo quantomeno interessante messo a segno da Netflix.




TRUE DETECTIVE - STAGIONE 3 (HBO, USA, 2019)

True Detective Poster

Ho sempre amato il brand True Detective e la scrittura di Nic Pizzolatto, in bilico tra hard boiled, malinconia e Frontiera: dalla prima, folgorante stagione alla tanto bistrattata - e per me emotivamente potentissima - seconda, pareva che non avremmo più rivisto sullo schermo quella che, a conti fatti, è una delle proposte da piccolo schermo più importanti degli ultimi anni.
E invece, forte della partecipazione del due volte Premio Oscar Mahershala Ali, True Detective torna e lo fa rispolverando le atmosfere dei tempi di Rusty Cole - citando anche le sue vicende -, accettando la sfida di una tripla linea temporale e regalando almeno un paio di episodi degni di essere ricordati negli anni a venire: qualcosa, inevitabilmente, sfugge, ma il lavoro nel complesso è ottimo, i due protagonisti - bravissimo anche Stephen Dorff - funzionano alla grande, i dialoghi - soprattutto quelli legati ai rapporti di coppia - sono al fulmicotone, la tensione palpabile.
Caro Nic, hai sparato un'altra pallottola che arriva dritta al cuore, che la si riceva con tutto l'istinto e l'energia dei giovani, o la memoria che svanisce e la malinconia dei vecchi.


venerdì 15 marzo 2019

Almost Saturday's child



Nuova settimana di uscite in sala e grande ritorno al classico ritardo del sottoscritto, pur se non clamoroso come in altre occasioni: accanto a me e al mio sempre fido rivale Cannibal Kid, a questo giro di giostra troviamo Angelo Iacopino, che è riuscito ad integrarsi con grande facilità nel triangolo più discusso della blogosfera.


P.S. A causa di un inconveniente tecnico senz'altro dovuto a qualche maleficio di Peppa Kid, non sono riuscito ad inserire altre immagini. Abbiate pazienza.


"Non preoccuparti, figliolo: non sei il primo ad essere beccato a leggere Pensieri Cannibali. Adesso ti preparo un bel White Russian e vedrai che ti passa tutto!"


MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ
Angelo: Parto dal presupposto che io classifico e seleziono i film cercando di capire con quante persone del cast voglia fidanzarmi o semplicemente saxare in camera da letto, come Brooke Logan. Questo film parte malissimo, perché la monta non mi si alza neppure per un Pif. Lui sarà sagace come al solito, Luchetti sarà filosoficamente leggero, ma andate a vedervelo voi, che io nel frattempo mi chatto su Tinder con il tipo che abita accanto al cinema.
Cannibal Kid: Daniele Luchetti non l'ho mai seguito molto, ma mi sembra uno di quei registi italiani pane e salame che piacciono tanto a Ford. Pif in tv non mi dispiace, mentre al cinema non lo sopporto. La cantante e attrice Thony è potenzialmente interessante, però in Tutti i santi giorni non è che mi abbia esaltato molto. Insomma, anche per me l'eccitazione nei confronti di questo film è davvero trascurabile.
Ford: Luchetti l'ho sempre seguito poco, nonostante sia uno potenzialmente pane e salame, Pif mi sta simpatico ma finisce lì, per il resto credo sia il solito, trascurabile film troppo italiano.

BOY ERASED – VITE CANCELLATE

Angelo: Il tema dei campi di riconversione sessuale per omosessuali esposto in un film tratto da una storia vera, in cui Nicole Kidman dà prova di essersi standardizzata in ruoli da Deperate Housewife, mentre Russell Crowe in quelli di camionista trippone del Minnesota.
Un film che possiamo giocarci su Grindr, per un’uscita con un gay radical-chic. Anche se, quasi quasi andrò a vederlo da solo, sperando di incontrare e scontrare la mia anima gemella all’uscita dal cinema.
Cannibal Kid: Film che ho già visto e che non mi ha convinto un granché. Molto convenzionale e con un cast che offre prove molto standardizzate, come anticipato da Angelo che il film ancora non l'ha visto. Sullo stesso tema della riconversione “poviana” ho preferito La diseducazione di Cameron Post, per quanto pure quello non del tutto riuscito.
Ford invece lo sottoporrei a una riconversione, però non sessuale ma cannibale. A base di film teen somministrati stile cura Ludovico.
Ford: l'unica riconversione interessante qui sarebbe quella di Cannibal al pane e salame fordiano a base di film action anni ottanta e un sacco di wrestling, ma ho come l'impressione che il Cucciolo Eroico sia un caso senza speranza. Per quanto riguarda il film, invece, penso potrei passare oltre senza preoccuparmi troppo.

ESCAPE ROOM
Angelo: “Cerca di fare qualcosa che ti terrorizza durante le vacanze”.
Sembra il trailer delle uscite con le amiche mie border, invece è solo la premessa dell’ennesimo thriller alla Final Destination.
Che poi, se si reputa terrorizzante sopravvivere alla reclusione forzata in una stanza con una manciata di sconosciuti in balia di un Enigmista 2.0 che incita a lottare per la sopravvivenza tentando di ucciderti, provate a farlo ogni venerdì sera con le amiche mie di cui sopra, tra molestie ai barman e valanghe di messaggi Direct su Instagram di gente imbarazzante, adescata alla luce soffusa di una discoteca di provincia.
Cannibal Kid: L'ambientazione di una Escape Room mi sembra perfetta per un horror. Soprattutto per un horrorino senza pretese, molto scemo e molto adolescenziale. Roba da far scappare a gambe levate un fifone come Ford. Considerando che nel cast c'è Deborah Ann Woll, la rossa di True Blood e Daredevil, un salto in questa Escape Room a me sembra quantomeno d'obbligo e sinceramente io cercherai di rimanere lì con lei, piuttosto che fuggire.
Ford: horrorino buono giusto per quel pusillanime del Cannibale, che dai veri horror sta lontano per paura di farsela nei pantaloni. Piuttosto mi vado volentieri a fare un'altra esperienza in un'escape room, e poi tutti fuori a bere come si conviene. Tra le altre cose la Woll, che in True Blood mi sfiziava assai, mi pare sia sfiorita negli anni.

IL CORAGGIO DELLA VERITÀ
Angelo: Stavo già partendo bello gasato ad inizio trailer, credendo che questo film fosse una specie di gayata alla “High School Musical” del ghetto, contaminato da “Gossip Girl” e invece no. Dopo pochi minuti, ti colpiscono con la questione delle discriminazioni razziali e la predestinazione a far valere il rispetto dell’uomo.
Un film con un cast che raggruppa il maggior numero di maschi con cui mi fidanzarei, per poter sfoggiare look alla “Jenny From the Block”. Tratto dal best seller che già me l’immagino il livello di commercialità del prodotto.
Cannibal Kid: Da non confondere con l'omonimo film del 1996 con Denzel Washington e Meg Ryan (il cui titolo originale era Courage Under Fire), ecco il nuovo Il coraggio della verità (titolo originale The Hate U Give). Una storia a metà strada tra l'adolescenziale e l'impegno sociale tratta da un romanzo young adult e con protagonista la mia nuova favorita Amandla Stenberg. Non so se sarà la gayata alla High School Musical del ghetto che si augura Angelo, ma ci sono buone probabilità che sia la cannibalata della settimana. Roba che Ford non avrà mai il coraggio di affrontare.
Ford: più che non avere il coraggio di affrontarla, mi chiedo chi abbia avuto il coraggio di farla uscire in sala, questa roba.

LA PROMESSA DELL’ALBA
Angelo: Ma che è sta cosa con Charlotte Gainsbourg? Una specie di remake di “Mammina cara”?
Il protagonista principale [Pierre Niney] lo prenoto subito come mio fidanzato del mese di Aprile, da sfoggiare a Pasquetta. Il resto del film mi ha già messo ansia durante il trailer.
Cannibal Kid: Un film francese radical-chic con Charlotte Gainsbourg e Pierre Niney? Le uscite di questa settimana rischiano di far prendere un colpo a Ford come le tre pere rifilate da Cristiano Ronaldo all'Atletico Madrid hanno fatto con tutti gli haters della Juve. Peccato per l'ambientazione storico-bellica che non mi attira per niente, altrimenti pure questa pellicola potrebbe essere una discreta cannibalata.
Ford: la settimana delle cannibalate si chiude con l'ennesima radicalchiccata con la Gainsbourg dalla quale mi terrò ben lontano, contento di avere ancora una vagonata di film da recuperare che non mi faranno pensare alla desolazione delle uscite in sala di questo weekend.

lunedì 11 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Nuova settimana per il Bulletin e ritorno, a causa di impegni sportivi e lavorativi, ad una frequenza degna dei mesi scorsi di visioni - nonostante True Detective continui a proseguire -, con solo due titoli a dare corpo alla rubrica. E' un periodo difficile, da molti punti di vista, per il mio rapporto con la settima arte, ma so benissimo che questo legame tornerà ad essere vivo come quando da queste parti c'era il fermento giusto per sostenerlo. E resterà anche quando da queste parti non sarà rimasto più nessuno.


MrFord



THE LEGO MOVIE 2: UNA NUOVA AVVENTURA (Mike Mitchell, Danimarca/Norvegia/Australia/USA, 2019, 107')


The Lego Movie 2: Una nuova avventura Poster


Il primo film dedicato ai mattoncini che hanno caratterizzato l'infanzia di molti di noi era stato una vera e propria sorpresa dalle parti del Saloon, una scheggia impazzita fatta di metacinema, ironia e sentimenti che aveva generato - giustamente - costole più che discrete come lo spin-off dedicato al personaggio di Batman. Il secondo capitolo della saga di Emmett e Lucy conferma le impressioni avute nel corso della visione del primo: il brand Lego, in sala, raccoglie l'eredità - per questo vecchio cowboy fondamentale - di Spongebob, portando il grottesco ed il gioco con realtà e finzione avanti a qualsiasi altra cosa, perfino all'idea di piacere a tutti costi al grande pubblico.
Gli incassi non avranno dato ragione al progetto di Mitchell, ma il risultato è interessante anche nelle sue imperfezioni, ed è più utile di tante altre proposte indirizzate ai più piccoli a mostrare le zone d'ombra del mondo ai più piccoli senza che necessariamente si debba perdere il sorriso nel farlo.




IL CORRIERE - THE MULE (Clint Eastwood, USA, 2018, 116')

Il corriere - The Mule Poster


Chiunque mi conosca sa benissimo che Clint è e sarà sempre il mio nonno cinematografico, l'equivalente di Johnny Cash per la Musica. Senza ombra di dubbio, parliamo del regista statunitense più importante e grande attualmente in vita e in attività, l'erede assoluto di John Ford, che ha consegnato alla settima arte numerosi Capolavori dalla fine degli anni settanta ad oggi.
Io voglio bene a Clint, e quando affronto un suo film so che, a conti fatti, uscirò soddisfatto dalla visione. Ed è stato così anche questa volta. Il corriere si lascia guardare, è molto godibile, mescola le atmosfere di Narcos e Breaking Bad alla visione da "grande vecchio" che il Maestro riesce a dare degli USA, del viaggiare, della vita.
Una sorta di Guido piano - che adoro, tra l'altro - trasportata in sala.
Eppure, nonostante le chicche - e che ne sono, dagli incontri con le motocicliste lesbiche alla famiglia afroamericana alle prese con il cambio della ruota - ed i momenti più intensi - la morte della ex moglie di Earl Stone -, a questo The mule manca l'emotività profonda dei classici dell'ex Ispettore Callahan: mi ha fatto pensare più a Di nuovo in gioco, che non a Gran Torino. Quasi il buon Clint si sia sentito in dovere di consegnare al pubblico un altro piccolo pezzo di lui, sperando sinceramente che non sia l'ultimo. 


giovedì 7 marzo 2019

Thursday's child



Settimana di uscite che mescola mainstream e possibili sorprese di nicchia, vecchi intenditori come Ford e giovani o finti giovani radical come Cannibal: fortunatamente, a cercare di dare un equilibrio al tutto, interviene Maruzza, che avrà l'arduo compito di tenere a bada i due scellerati rivali più rivali della blogosfera da buon ospite di questa rubrica.

"Non fare il furbetto con me, Peppa Kid! Ricordati bene che io, il vecchio Ford, sono tuo padre!"

Captain Marvel

"Ford guida a stento la macchina, io rompo il muro del suono con un jet: bella!"
Maruzza: L'ennesimo film a tema supereroi sta per invadere le sale. Però c'è finalmente una nota di cambiamento con la prima supereroina Marvel con un film tutto suo. Era ora! Brie, insegnaci come litigare con le vecchiette che ci hanno fregato il posto sul bus! Cannibal, io e te ci vediamo direttamente in rianimazione dopo il film.
Cannibal Kid: Quella dei vecchietti come Ford che ci fregano il posto sul bus è una terribile piaga di questo paese. Ma non possono starsene a vedere i cantieri tutto il giorno e non spostarsi con i mezzi pubblici?
Quanto al film, non mi sembra qualcosa di così rivoluzionario visto che già c'era stata Wonder Woman, per quanto eroina DC, e poi perché il cinema e le serie TV ci hanno già proposto numerose altre eroine tostissime, da Buffy a Katniss Everdeen, tanto per citare le mia favorite. La presenza del premio Oscar Brie Larson e l'ambientazione anni '90 comunque potrebbero renderlo un po' più interessante rispetto ai soliti poco entusiasmanti filmetti Marvel. Almeno spero.
Ford: i film Marvel stanno diventando ormai troppo presenti perfino per un grande fan dei Fumetti e di questo tipo di tamarrate come il qui presente. Devo ammettere, però, di essere curioso di scoprire come se la caveranno Brie Larson e la Grande M con il loro primo titolo tutto in rosa. Personalmente, spero bene. E spero sia lontano dalle schifezze che esalta normalmente Katniss Kid.

Cocaine - La vera storia di White Boy Rick

"Mi vuoi pagare per abbandonare la rubrica!? Ma litigare con te non ha prezzo, Radical Kid!"
Maruzza: Droga, anni '80, Matthew McCognomeimpronunciabile che fa il padre del protagonista (e forse rischia di strafare). Ovviamente una storia vera. Cosa può andare storto in questo film? Tutto. Il trailer sembra promettente, ma questi film sono pericolosi come il doppio gioco del giovane Rick. Secondo me la colonna sonora può far impazzire Cannibal.
Cannibal Kid: Droga, anni '80, Matthew McCoso e una colonna sonora figa?
Gli ingredienti per renderlo un mio nuovo cult ci sono tutti, non fosse che...
Questo tipo di storie vere su criminali e narcotrafficanti improbabili, rilanciate credo da Breaking Bad, cominciano a essere troppe e finiscono per somigliarsi tutte, si vedano i recenti Barry Seal - Una storia americana con Tom Cruise e Trafficanti con Miles Teller e Jonah Hill. Un genere ormai un po' abusato, quindi, ma una possibilità gliela si dà comunque.
Ford: il trailer è molto scorsesiano, il cast pare ottimo, la colonna sonora già cult. Gli elementi per renderlo uno dei titoli più interessanti di questo inizio duemiladiciannove ci sono tutti. Ora bisognerà solo capire se si tratta di un cult fordiano o della solita illusione cannibale. Nel dubbio, lo si guarda.

Gloria Bell

"Questa robetta sciapa va giusto bene per Katniss Kid. Datemi subito un White Russian!"
Maruzza: L'ennesima commedia che cerca di raccontare una donna forte e complicata. Dove può essere il tocco in più? Forse nell'interpretazione di Julianne Moore che ha sempre la capacità di migliorare qualunque film. Un paio di cose anzi tre. Perché gli americani hanno la fissa di mettere nei film il ballo? Che abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo? Mi era bastato Richard Gere ballerino.
Potrei aver scambiato Turturro per Giuseppe Fiorello nel trailer? Eccome. Da dietro è U-G-U-A-L-E. Beppe, pensaci, forse c'è un posto da controfigura a Hollywood. Per ultimo, ma non meno importante, ho urlato quando è partita Gloria. Le royalties che sta intascando Tozzi nessuno mai. Umberto, adottami. Adottaci.
Cannibal Kid: Questo è il nuovo film di Sebastián Lelio, il regista di Una donna fantastica e Disobedience, e quindi lo si guarda e, probabilmente, lo si apprezza pure a prescindere. Il fatto che sia il remake con un'attrice più famosa (Julianne Moore al posto di Paulina García chiii?) di un suo stesso film, Gloria del 2013, potrebbe renderlo piuttosto autoreferenziale e pure inutile. Considerando però che non ho visto l'originale, me ne frego e guardo direttamente questo.
Riguardo al protagonista maschile, non credo si tratti di John Turturro, ma proprio di Beppe Fiorello nei panni di John Turturro. Prossimamente inoltre è pronto a interpretare anche James Ford in un'inedita Rai Fiction dalle tinte horror.
Ford: purtroppo concordo con Cannibal rispetto al fatto che il film sia firmato dal regista di Una donna fantastica e Disobedience, e dunque andrà visto. Spero di non concordare con lui su tutto il resto. Ovviamente.

Il colpevole - The Guilty

"Ogni settimana penso che quei due bloggers abbiano raggiunto il fondo, e alla successiva finiscono sempre per smentirmi."
Maruzza: Si può mettere un'angoscia pazzesca solo da un trailer? Sembra proprio di sì.
Tutto si basa sul solo attore protagonista ed è girato dentro una stanza e con solo un telefono. No, non è Affari tuoi. State tranquilli. Quanto è quotato il remake americano entro l'anno? Cannibal, Ford, chi pensate potrebbe essere adatto per il ruolo? Voto Ben Affleck.
Cannibal Kid: Thriller danese molto apprezzato nel circuito dei festival, dal Sundance a quello di Torino, sembra sia una di quelle visioni tesissime che ti lasciano davvero senza fiato. Un po' come le recensioni di WhiteRussian ti lasciano senza parole. Non l'ho ancora visto perché questi film con un'ambientazione unica mi danno un certo senso di claustrofobia, ma presto vedrò di vincere la mia paura e guardarlo. Dopotutto, non potrà rivelarsi un'esperienza più traumatica di quella di co-condurre una rubrica insieme a Mr. James Ford.
Ford: i film troppo incensati nei Festival finiscono per giungere al Saloon spinti da determinate aspettative per poi essere massacrati di bottigliate neppure fossero un Cannibal qualsiasi. La trama è interessante almeno quanto un probabile remake americano, dunque una visione potrebbe starci tutta, sempre nella speranza che non sia la solita roba da radical che piace al mio rivale.

I villeggianti

"Sarò io la prossima ospite della rubrica di Cannibal e Ford!? Che emozione!" "Valeria, aspetta ad esultare: nessuno sopravvive a quei due, e Maruzza ne sa qualcosa."
Maruzza: Valeria Bruni Tedeschi che interpreta Valeria Bruni Tedeschi regia di Valeria Bruni Tedeschi. Marc Jacobs non sei nessuno. Valeria, io ti adoro e so già che amerò tutto nonostante i sicuri difetti. Un film che è un po' terapia, un po' un modo per raccontarsi. Già dal trailer scene iconiche da trasformare in gif su cui spicca la distruzione a colpi di zoccolo del cellulare. Chi non hai mai pensato di farlo, almeno per un secondo? Secondo me Ford l'ha pensato ogni volta che gli è arrivata l'ennesima notifica di commento di Cannibal.
Cannibal Kid: Per anni ho ignorato i film di e/o con Valeria Bruni Tedeschi, che a pelle non mi stava troppo simpatica. Manco facesse Ford di cognome. Dopo La pazza gioia, in cui mi ha fatto impazzire, in senso positivo intendo, sono finalmente pronto per vedermi un lavoro da lei scritto, diretto e interpretato. Ed è pure ambientato in Costa Azzurra. Credo quindi sia un autorevole candidato al titolo di film più radical-chic dell'anno e la sua visione potrebbe rivelarsi tanto goduriosa per me, quando fastidiosa per il mio blogger nemico. Doppia libidine.
Ford: Cinema italiano? Cinema italiano Radical chic? Costa azzurra? Credo che lascerò volentieri a Cannibal e a tutto il suo circolo da pomeriggio da zitelle il piacere. E filerò a guardarmi l'ennesimo action movie tamarro.

C'è tempo

"Piuttosto che far guidare Ford, me ne sto fermo nel parcheggio."
Maruzza: Nuovo film di Veltroni che con l'ennesimo escamotage del viaggio on the road parla della nascita del rapporto tra due fratelli che non sapevano di esserlo. Ford, Cannibal, avete fatto un film e non ce l'avete detto?
Cannibal Kid: Non ho mai visto film di Walter Veltroni per un semplice motivo. Finora ha diretto solo documentari e io – come chi mi segue da tempo già sa – non sono un gran patito di documentari. Sarà che piacciono tanto a Ford e quindi io per partito preso devo stare all'opposizione. Questo suo debutto nel cinema di fiction C'è tempo, se c'ho tempo potrebbe così rappresentare l'occasione per valutare come si comporta dietro la macchina da presa. Sento l'odore di buonismo, ma pazienza. Sempre meglio il buonismo veltroniano della malvagità salviniana, per dire.
Ford: sono d'accordo con Cannibal per quanto riguarda le questioni politiche, ma spero di continuare ad essere su fronti opposti per tutto quello che riguarda il Cinema, o mi dovrei convincere di essere destinato a vivere in un mondo di radical chic della settima arte. Un incubo che diventa realtà.

Asterix e il segreto della pozione magica

"E tu pensi di essere vecchio quanto Ford? Sei un bimbo, in confronto!"
Maruzza: Asterix è sempre Asterix. Il vecchio druido ha deciso di prendere un giovane apprendista. Si candidano una serie di personaggi disastrosi oltre ogni limite, forse una cosa del genere si è vista solo alle primarie del PD. (Ogni altra battuta è stata giudiziosamente cancellata per evitare altre crisi diplomatiche Francia-Italia).
Cannibal Kid: Uno dei cult della mia infanzia è Le 12 fatiche di Asterix. Perché fin da bambino ero radical-chic e preferivo il cinema d'animazione francese alle disneyate, ok? A parte quel singolo film, comunque, devo dire che le gesta di Asterix nel complesso non è che mi esaltino così tanto, quindi mantengo quel ricordo, ormai antico quasi quanto un amarcord fordiano, e preferisco saltare questa nuova versione.
Ford: non sono mai stato un amante di Asterix, nonostante i beveroni e l'ambientazione tutto sommato tamarra dei gallici. Dunque penso continuerò per la mia strada lasciando Cannibal al suo amarcord e all'illusione di poter diventare, un giorno, fordiano.
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