Visualizzazione post con etichetta Julianne Moore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Julianne Moore. Mostra tutti i post

giovedì 7 marzo 2019

Thursday's child



Settimana di uscite che mescola mainstream e possibili sorprese di nicchia, vecchi intenditori come Ford e giovani o finti giovani radical come Cannibal: fortunatamente, a cercare di dare un equilibrio al tutto, interviene Maruzza, che avrà l'arduo compito di tenere a bada i due scellerati rivali più rivali della blogosfera da buon ospite di questa rubrica.

"Non fare il furbetto con me, Peppa Kid! Ricordati bene che io, il vecchio Ford, sono tuo padre!"

Captain Marvel

"Ford guida a stento la macchina, io rompo il muro del suono con un jet: bella!"
Maruzza: L'ennesimo film a tema supereroi sta per invadere le sale. Però c'è finalmente una nota di cambiamento con la prima supereroina Marvel con un film tutto suo. Era ora! Brie, insegnaci come litigare con le vecchiette che ci hanno fregato il posto sul bus! Cannibal, io e te ci vediamo direttamente in rianimazione dopo il film.
Cannibal Kid: Quella dei vecchietti come Ford che ci fregano il posto sul bus è una terribile piaga di questo paese. Ma non possono starsene a vedere i cantieri tutto il giorno e non spostarsi con i mezzi pubblici?
Quanto al film, non mi sembra qualcosa di così rivoluzionario visto che già c'era stata Wonder Woman, per quanto eroina DC, e poi perché il cinema e le serie TV ci hanno già proposto numerose altre eroine tostissime, da Buffy a Katniss Everdeen, tanto per citare le mia favorite. La presenza del premio Oscar Brie Larson e l'ambientazione anni '90 comunque potrebbero renderlo un po' più interessante rispetto ai soliti poco entusiasmanti filmetti Marvel. Almeno spero.
Ford: i film Marvel stanno diventando ormai troppo presenti perfino per un grande fan dei Fumetti e di questo tipo di tamarrate come il qui presente. Devo ammettere, però, di essere curioso di scoprire come se la caveranno Brie Larson e la Grande M con il loro primo titolo tutto in rosa. Personalmente, spero bene. E spero sia lontano dalle schifezze che esalta normalmente Katniss Kid.

Cocaine - La vera storia di White Boy Rick

"Mi vuoi pagare per abbandonare la rubrica!? Ma litigare con te non ha prezzo, Radical Kid!"
Maruzza: Droga, anni '80, Matthew McCognomeimpronunciabile che fa il padre del protagonista (e forse rischia di strafare). Ovviamente una storia vera. Cosa può andare storto in questo film? Tutto. Il trailer sembra promettente, ma questi film sono pericolosi come il doppio gioco del giovane Rick. Secondo me la colonna sonora può far impazzire Cannibal.
Cannibal Kid: Droga, anni '80, Matthew McCoso e una colonna sonora figa?
Gli ingredienti per renderlo un mio nuovo cult ci sono tutti, non fosse che...
Questo tipo di storie vere su criminali e narcotrafficanti improbabili, rilanciate credo da Breaking Bad, cominciano a essere troppe e finiscono per somigliarsi tutte, si vedano i recenti Barry Seal - Una storia americana con Tom Cruise e Trafficanti con Miles Teller e Jonah Hill. Un genere ormai un po' abusato, quindi, ma una possibilità gliela si dà comunque.
Ford: il trailer è molto scorsesiano, il cast pare ottimo, la colonna sonora già cult. Gli elementi per renderlo uno dei titoli più interessanti di questo inizio duemiladiciannove ci sono tutti. Ora bisognerà solo capire se si tratta di un cult fordiano o della solita illusione cannibale. Nel dubbio, lo si guarda.

Gloria Bell

"Questa robetta sciapa va giusto bene per Katniss Kid. Datemi subito un White Russian!"
Maruzza: L'ennesima commedia che cerca di raccontare una donna forte e complicata. Dove può essere il tocco in più? Forse nell'interpretazione di Julianne Moore che ha sempre la capacità di migliorare qualunque film. Un paio di cose anzi tre. Perché gli americani hanno la fissa di mettere nei film il ballo? Che abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo? Mi era bastato Richard Gere ballerino.
Potrei aver scambiato Turturro per Giuseppe Fiorello nel trailer? Eccome. Da dietro è U-G-U-A-L-E. Beppe, pensaci, forse c'è un posto da controfigura a Hollywood. Per ultimo, ma non meno importante, ho urlato quando è partita Gloria. Le royalties che sta intascando Tozzi nessuno mai. Umberto, adottami. Adottaci.
Cannibal Kid: Questo è il nuovo film di Sebastián Lelio, il regista di Una donna fantastica e Disobedience, e quindi lo si guarda e, probabilmente, lo si apprezza pure a prescindere. Il fatto che sia il remake con un'attrice più famosa (Julianne Moore al posto di Paulina García chiii?) di un suo stesso film, Gloria del 2013, potrebbe renderlo piuttosto autoreferenziale e pure inutile. Considerando però che non ho visto l'originale, me ne frego e guardo direttamente questo.
Riguardo al protagonista maschile, non credo si tratti di John Turturro, ma proprio di Beppe Fiorello nei panni di John Turturro. Prossimamente inoltre è pronto a interpretare anche James Ford in un'inedita Rai Fiction dalle tinte horror.
Ford: purtroppo concordo con Cannibal rispetto al fatto che il film sia firmato dal regista di Una donna fantastica e Disobedience, e dunque andrà visto. Spero di non concordare con lui su tutto il resto. Ovviamente.

Il colpevole - The Guilty

"Ogni settimana penso che quei due bloggers abbiano raggiunto il fondo, e alla successiva finiscono sempre per smentirmi."
Maruzza: Si può mettere un'angoscia pazzesca solo da un trailer? Sembra proprio di sì.
Tutto si basa sul solo attore protagonista ed è girato dentro una stanza e con solo un telefono. No, non è Affari tuoi. State tranquilli. Quanto è quotato il remake americano entro l'anno? Cannibal, Ford, chi pensate potrebbe essere adatto per il ruolo? Voto Ben Affleck.
Cannibal Kid: Thriller danese molto apprezzato nel circuito dei festival, dal Sundance a quello di Torino, sembra sia una di quelle visioni tesissime che ti lasciano davvero senza fiato. Un po' come le recensioni di WhiteRussian ti lasciano senza parole. Non l'ho ancora visto perché questi film con un'ambientazione unica mi danno un certo senso di claustrofobia, ma presto vedrò di vincere la mia paura e guardarlo. Dopotutto, non potrà rivelarsi un'esperienza più traumatica di quella di co-condurre una rubrica insieme a Mr. James Ford.
Ford: i film troppo incensati nei Festival finiscono per giungere al Saloon spinti da determinate aspettative per poi essere massacrati di bottigliate neppure fossero un Cannibal qualsiasi. La trama è interessante almeno quanto un probabile remake americano, dunque una visione potrebbe starci tutta, sempre nella speranza che non sia la solita roba da radical che piace al mio rivale.

I villeggianti

"Sarò io la prossima ospite della rubrica di Cannibal e Ford!? Che emozione!" "Valeria, aspetta ad esultare: nessuno sopravvive a quei due, e Maruzza ne sa qualcosa."
Maruzza: Valeria Bruni Tedeschi che interpreta Valeria Bruni Tedeschi regia di Valeria Bruni Tedeschi. Marc Jacobs non sei nessuno. Valeria, io ti adoro e so già che amerò tutto nonostante i sicuri difetti. Un film che è un po' terapia, un po' un modo per raccontarsi. Già dal trailer scene iconiche da trasformare in gif su cui spicca la distruzione a colpi di zoccolo del cellulare. Chi non hai mai pensato di farlo, almeno per un secondo? Secondo me Ford l'ha pensato ogni volta che gli è arrivata l'ennesima notifica di commento di Cannibal.
Cannibal Kid: Per anni ho ignorato i film di e/o con Valeria Bruni Tedeschi, che a pelle non mi stava troppo simpatica. Manco facesse Ford di cognome. Dopo La pazza gioia, in cui mi ha fatto impazzire, in senso positivo intendo, sono finalmente pronto per vedermi un lavoro da lei scritto, diretto e interpretato. Ed è pure ambientato in Costa Azzurra. Credo quindi sia un autorevole candidato al titolo di film più radical-chic dell'anno e la sua visione potrebbe rivelarsi tanto goduriosa per me, quando fastidiosa per il mio blogger nemico. Doppia libidine.
Ford: Cinema italiano? Cinema italiano Radical chic? Costa azzurra? Credo che lascerò volentieri a Cannibal e a tutto il suo circolo da pomeriggio da zitelle il piacere. E filerò a guardarmi l'ennesimo action movie tamarro.

C'è tempo

"Piuttosto che far guidare Ford, me ne sto fermo nel parcheggio."
Maruzza: Nuovo film di Veltroni che con l'ennesimo escamotage del viaggio on the road parla della nascita del rapporto tra due fratelli che non sapevano di esserlo. Ford, Cannibal, avete fatto un film e non ce l'avete detto?
Cannibal Kid: Non ho mai visto film di Walter Veltroni per un semplice motivo. Finora ha diretto solo documentari e io – come chi mi segue da tempo già sa – non sono un gran patito di documentari. Sarà che piacciono tanto a Ford e quindi io per partito preso devo stare all'opposizione. Questo suo debutto nel cinema di fiction C'è tempo, se c'ho tempo potrebbe così rappresentare l'occasione per valutare come si comporta dietro la macchina da presa. Sento l'odore di buonismo, ma pazienza. Sempre meglio il buonismo veltroniano della malvagità salviniana, per dire.
Ford: sono d'accordo con Cannibal per quanto riguarda le questioni politiche, ma spero di continuare ad essere su fronti opposti per tutto quello che riguarda il Cinema, o mi dovrei convincere di essere destinato a vivere in un mondo di radical chic della settima arte. Un incubo che diventa realtà.

Asterix e il segreto della pozione magica

"E tu pensi di essere vecchio quanto Ford? Sei un bimbo, in confronto!"
Maruzza: Asterix è sempre Asterix. Il vecchio druido ha deciso di prendere un giovane apprendista. Si candidano una serie di personaggi disastrosi oltre ogni limite, forse una cosa del genere si è vista solo alle primarie del PD. (Ogni altra battuta è stata giudiziosamente cancellata per evitare altre crisi diplomatiche Francia-Italia).
Cannibal Kid: Uno dei cult della mia infanzia è Le 12 fatiche di Asterix. Perché fin da bambino ero radical-chic e preferivo il cinema d'animazione francese alle disneyate, ok? A parte quel singolo film, comunque, devo dire che le gesta di Asterix nel complesso non è che mi esaltino così tanto, quindi mantengo quel ricordo, ormai antico quasi quanto un amarcord fordiano, e preferisco saltare questa nuova versione.
Ford: non sono mai stato un amante di Asterix, nonostante i beveroni e l'ambientazione tutto sommato tamarra dei gallici. Dunque penso continuerò per la mia strada lasciando Cannibal al suo amarcord e all'illusione di poter diventare, un giorno, fordiano.

mercoledì 2 dicembre 2015

The Hunger Games: il canto della rivolta - Parte 2

Regia: Francis Lawrence
Origine: USA, Germania
Anno: 2015
Durata: 137'






La trama (con parole mie): Katniss Everdeen, eroina della rivolta su Panem, si è appena ripresa dallo scontro che ha riportato alla normalità il suo ex compagno di lotta e di vita Peeta, quando scopre il piano dei capi della Resistenza volti a sferrare l'attacco decisivo a Capitol City dopo aver tagliato i rifornimenti di armi all'esercito del leader Snow custoditi nel Secondo Distretto del paese.
Dunque, mentre il fronte principale si muove attraverso le vie devastate della capitale di Panem, Katniss ed un manipolo di soldati selezionati si muovono nell'ombra in modo da raggiungere proprio il Presidente per eliminarlo: il viaggio attraverso la città si rivelerà, però, più difficile ed insidioso del previsto, e perso un compagno dopo l'altro, Katniss finirà per trovarsi da sola all'appuntamento con la vendetta e la conclusione della rivolta.
I piani, però, della leader dei ribelli Alma Coin, si riveleranno più complessi del previsto, e per la Ghiandaia Imitatrice potrebbe non essere finito il momento della rivolta.








Prima di salutare una delle saghe teen più amate degli ultimi anni - anche se, onestamente, ancora non ne ho compreso davvero il motivo -, occorre che precisi due cose: devo dare atto ad Hunger Games di aver, a conti fatti, incrementato la sua qualità con il passare degli episodi, quasi sorprendendomi rispetto al risultato di quest'ultimo doppio capitolo conclusivo rispetto all'agghiacciante e pessimo primo; appurato questo, apro una delle bottiglie migliori e mi auguro che, almeno per qualche stagione, archiviati Twilight e la storia di Katniss Everdeen, nessun'altro prodotto teen di questo calibro invada come un virus le sale cinematografiche.
Il lavoro di Francis Lawrence, comunque, non si chiude nel peggiore dei modi, confezionando forse quello che è il capitolo più "adulto" delle vicende della Ghiandaia Imitatrice, pronta a fronteggiare, più che la guerra, i suoi più sordidi risvolti politici ed i contraccolpi personali che la stessa porterà, soprattutto rispetto al rapporto con il potere costituito - dunque il Presidente Snow - e quello che aspira a sostituirlo - la leader dei ribelli Alma "Insert" Coin -: peccato che, a conti fatti, nonostante le chiare ispirazioni fornite al regista dalla trilogia de Il signore degli anelli e Aliens - Scontro finale ed il desiderio di rendere Hunger Games come una sorta di nuovo cult giovanile neanche fossimo ancora negli anni ottanta, tutto resti decisamente scialbo, senz'anima ed assolutamente, inesorabilmente vittima di un eccessivo minutaggio - difetto che aveva già colpito i comunque più interessanti di questo capitoli finali di Harry Potter -.
Nonostante un cast di prim'ordine, inoltre - Jennifer Lawrence, che fa sempre la sua porchissima figura, Woody Harrelson, il compianto Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore, Donald Sutherland -, i personaggi risultano esilini o stantii, dalla sempre più inutile coppia di protagonisti - Katniss è irritante quasi ai livelli della Sookie di True Blood, Peeta uno dei charachters più inutili della Storia del Cinema - ai comprimari mandati al massacro proprio per guardare le spalle della main charachter - roba che, se fosse applicabile il metacinema, e fossi stato parte della squadra di Katniss pronta a partire per detronizzare Snow, avrei disertato senza neppure pensarci -.
Gli unici riferimenti interessanti sono dati dalle eminenze grigie della politica, Snow e Coin, pronti a dare spessore ad un film che pare un ibrido - sempre per utilizzare un linguaggio che ricordi Panem - senza identità precisa, pronto a mostrare il valore in termini di sfruttamento di mezzi ma non l'anima che dovrebbe dare colore a questo tipo di prodotti per renderli davvero memorabili, e destinati a diventare i cult di una generazione: non il peggio, comunque, che si possa immaginare quando si approcciano cose di questo tipo - Maze runner, tanto per citarne uno, risulta assolutamente meno interessante -, ma troppo lontano dall'intrattenimento puro per divertire ed avvincere e troppo prevedibile e di grana grossa per rappresentare un tentativo di esportare l'autorialità nel Cinema mainstream.
Per quanto mi riguarda, sono ben contento di aver affrontato ed essere sopravvissuto agli Hunger Games.
In fondo, qualche cicatrice in più fa sempre figo, e di fatto mi vaccina da un certo tipo di prodotti dal valore indiscutibilmente più basso di quello che viene pubblicizzato.
Quello da cui non c'è cura, oltre al Potere, è il Cinema da poco.
Speriamo solo che almeno una di queste due cose, un giorno, possa essere vinta da una ribellione con le palle grandi al punto giusto.
E regalare al pubblico film davvero memorabili.




MrFord




"There would be a riot
breakin' of my heart, I'd try to fight it
I could go out every night but I'd be lyin'
if I said I could live and breathe
without you."
Rascal Flatts - "Riot" - 






martedì 24 febbraio 2015

Tiro al piccione: gli Oscar 2015

La trama (con parole mie): l'improvvisato avvinghiarsi di Jennifer Aniston ed Emma Stone che ho scelto per aprire questo post potrebbe essere definito - insieme alla splendida Jessica Chastain - l'unico momento degno di nota - o quasi - di una delle edizioni della celeberrima Notte degli Oscar personalmente più deludenti e prevedibili degli ultimi dieci anni.
Già alla vigilia il mio entusiasmo non è che volasse proprio alle stelle, e ad affossarlo completamente ci sono state alcune scelte dell'Academy a dir poco fallimentari, almeno qui al bancone del Saloon.
Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ha prodotto la kermesse più nota del Cinema.





Miglior film: Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu

American Sniper di Clint Eastwood
Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu
Boyhood di Richard Linklater
The Imitation Game di Morten Tyldum
Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay
La teoria del tutto di James Marsh
Whiplash di Damien Chazelle


La statuetta più importante della serata, che speravo venisse assegnata al film migliore della selezione, Boyhood, è invece purtroppo finita tra le mani di Inarritu.
Non che Birdman sia un brutto film, anzi, io stesso fino ai suoi due terzi fui molto colpito ai tempi della visione: eppure l'entusiasmo che sta montando attorno a questo titolo solo buono dipinto a sproposito come un Capolavoro ha finito per rendermi l'opera migliore dello stesso Inarritu dopo Amores Perros assolutamente antipatica e spocchiosa.
Un pò come pensare ad un Messi che ti spara cinquemila palleggi in fila confrontato con una squadra tutta cuore che vince il campionato lottando allo spasimo all'ultima giornata.
Fondamentalmente, di tutto questo sfoggio di tecnica, alla fine, non mi importa un cazzo.




Miglior attore protagonista: Eddie Redmayne per La teoria del tutto

Steve Carell per Foxcatcher
Benedict Cumberbatch per The Imitation Game
Bradley Cooper per American Sniper
Michael Keaton per Birdman
Eddie Redmayne per La teoria del tutto

L'Oscar che più avrei assegnato a Birdman, alla fine, è stato l'unico a sfuggire alla macchina da guerra alata di Inarritu, centrando una delle due più grandi incazzature del sottoscritto rispetto alla nottata: il giovane Redmayne vince la statuetta dopo aver portato in scena la disabilità - punto debole dell'Academy - scippando l'ottimo Michael Keaton, che avrebbe strameritato.





Miglior attrice protagonista: Julianne Moore per Still Alice

Marion Cotillard per Due giorni, una notte
Felicity Jones per La teoria del tutto
Rosamund Pike per L'amore bugiardo - Gone girl
Julianne Moore per Still Alice
Reese Whiterspoon per Wild

Tutto come previsto alla vigilia. Anche in questo caso, la Moore è brava, ma parlando della singola interpretazione, Rosamund Pike avrebbe meritato e strameritato questa statuetta.
Ma l'Academy, si sa, è più conservatrice di Clint.




Miglior attore non protagonista: J. K. Simmons per Whiplash

Robert Duvall per The Judge
Ethan Hawke per Boyhood
Edward Norton per Birdman
Mark Ruffalo per Foxcatcher
J. K. Simmons per Whiplash

Altro Oscar annunciatissimo, assolutamente meritato ma terribilmente prevedibile. Quantomeno, il vecchio J. K. mi sta molto simpatico.


Miglior attrice non protagonista: Patricia Arquette per Boyhood

Patricia Arquette per Boyhood
Laura Dern per Wild
Keira Knightley per The Imitation Game
Emma Stone per Birdman
Meryl Streep per Into the woods

Una delle pochissime soddisfazioni di una nottata altrimenti pessima. Quantomeno un riconoscimento al dimenticato - e splendido - Boyhood.



Miglior regia: Alejandro Gonzales Inarritu per Birdman

Richard Linklater per Boyhood
Alejandro Gonzales Inarritu per Birdman
Bennett Miller per Foxcatcher
Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
Morten Tyldum per The Imitation Game

Prevedibile vittoria per Inarritu, direi anche piuttosto meritata - anche se Boyhood supera Birdman e Bennett Miller con Foxcatcher ha fatto un lavoro strepitoso -. Peccato solo che sarebbe dovuto essere il contentino per il regista messicano, e non un'ulteriore consacrazione.



Miglior sceneggiatura originale: Birdman

Boyhood
Birdman
Foxcatcher
Grand Budapest Hotel
Lo sciacallo

Personalmente avrei premiato Lo sciacallo o l'ottimo Foxcatcher, ma ancora una volta l'Academy si appiattisce consegnando tutto il possibile a Birdman. Del resto, non è stata proprio la mia notte.


Miglior sceneggiatura non originale: The Imitation Game

American Sniper
Vizio di forma
The Imitation Game
La teoria del tutto
Whiplash

L'avevo anche prevista, questa statuetta, tipica scelta da Academy senza palle, eppure con la vittoria di Redmayne è stata quella più in grado di irritarmi: ma mi chiedo e mi domando, hai tra le mani il nuovo lavoro di Paul Thomas Anderson tratto da Pynchon, santi numi, e consegni il premio al lavoro da scolaretto di Graham Moore!? Quantomeno avrei gradito un pò di palle con il premio ad American Sniper, senza contare che dopo la statuetta è toccato perfino il pistolotto strappalacrime del vincitore, emblema di un'edizione davvero pessima. Fanculo Academy, e fanculo Moore. Così potrò dire, a modo mio, di essere stato "different".


Miglior film d'animazione: Big Hero 6

Boxtrolls - Le scatole magiche
Big Hero 6
Dragon Trainer 2
Song of the sea
Storia della principessa splendente

Anche in questo caso pronostico azzeccato, eppure delusione. Avrei di gran lunga preferito Dragon Trainer 2, nonostante Big Hero 6 mi sia, a conti fatti, piaciuto ma sia stato solo carino. Più o meno quello che è accaduto con i due film principali.


Miglior film straniero: Ida di Pawel Pawlikowski

Mandariinid di Zaza Urushadze
Ida di Pawel Pawlikowski
Leviathan di Andrey Zvyagintsev
Storie pazzesche di Damian Szifron
Timbuktu di Abderrahmane Sissako

Forse la soddisfazione più grande di questa magrissima serata. Il gioiellino Ida vince contro mostri sacri del Cinema d'autore mondiale e porta a casa la statuetta che ho gradito di più.

Miglior fotografia: Birdman

Birdman
Grand Budapest Hotel
Ida
Turner
Unbroken

Avrei preferito, anche in questo caso, una vittoria di Ida o al massimo di Grand Budapest, ma l'Academy ha voluto proseguire nel suo dispetto nei miei confronti premiando una volta ancora Birdman. Pazienza. Questa volta è andata male.

Miglior montaggio: Whiplash

Boyhood
The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Whiplash
American Sniper

Vittoria soprendente, quella di Whiplash, che alla vigilia non mi sarei aspettato neanche per sbaglio. Altra delusione per Boyhood, con un Linklater che, probabilmente, nelle graduatorie dell'Academy è dietro solo a Di Caprio.

Miglior Production Design: Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Into the woods
Turner

Altra previsione azzeccata. Quest'anno l'Academy si è proprio prodigata per sorprendermi.

Migliori costumi: Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel
Vizio di forma
Into the woods
Maleficent
Turner

Come sopra. Resta giusto il tipico sport italiano di magnificare i propri vincitori anche quando sono praticamente senza rivali come in questo caso.

Miglior trucco: Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel
Foxcatcher
Guardiani della Galassia

Continua la marcia trionfale di Grand Budapest rispetto agli Oscar artigianali, e c'è da dire che, per quanto prevedibili fossero, sono quantomeno meritati.

Miglior colonna sonora: Grand Budapest Hotel

The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Interstellar
La teoria del tutto
Turner

Pensare che la sorpresa più clamorosa è stata quella del premio alla migliore colonna sonora la dice davvero lunga rispetto a questa nottata. Archivio e proseguo.

Miglior canzone:

The Lego Movie
Selma - La strada per la libertà
Beyond the lights
Glenn Campbell: I'll be me
Tutto può cambiare

Speravo almeno qui in una soddisfazione con la vittoria di Everything is awesome, ma c'è da dire che Glory merita, così come Selma, quindi posso quasi essere soddisfatto.


Miglior mixaggio sonoro: Whiplash

American Sniper
Birdman
Interstellar
Unbroken
Whiplash

Lo smacco confezionato per American Sniper probabilmente ordito dal Cannibale trova il suo compimento qui. Perfino un Oscar tecnico di cui frega poco a chiunque passato direttamente all'osannatissimo Whiplash.

Miglior montaggio sonoro: American Sniper

American Sniper
Birdman
Interstellar
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Unbroken

Questo pare proprio uno di quei premi di consolazione che sanno di presa per il culo. Ma è uno, e considerata la serata è già un passo avanti.

Miglior effetti visivi: Interstellar

Capitan America: Il soldato d'inverno
Apes Revolution
Guardiani della Galassia
Interstellar
X-Men: Giorni di un futuro passato

Altra previsione azzeccata. L'Academy vince l'Oscar per la noia.

Miglior documentario: Citizenfour

Citizenfour
Alla ricerca di Vivian Maier
Last days in Vietnam
Il sale della Terra
Virunga


Mi ero auspicato Il sale della Terra, ma evidentemente non girava davvero giusta, domenica notte.


Miglior corto documentario: Crisis Hotline: Veterans Press 1

Crisis Hotline: Veterans Press 1
Joanna
Nasza klatwa
La parka
White Earth

Miglior corto d'animazione: Winston

The Bigger Picture
The Dam Keeper
Winston
Me and my moulton
A single life

Miglior corto (Live action): The Phone Call

Aya
Boogaloo and Graham
La lampe au beurre de yak
Parvaneh
The Phone Call


"Cannibal, vola pure con Birdman: ho già pronto il fucile per una bella sessione di tiro al piccione!"

domenica 22 febbraio 2015

Road to the Oscars: Academy VS Ford

La trama (con parole mie): appuntamento fisso di questo periodo dell'anno nonchè evento mediatico principe del mondo della settima arte, la Notte degli Oscar rappresenta anche un momento ludico niente male per tutti noi bloggers cinefili, pronti ad affrontare a viso aperto l'Academy con i premi assegnati secondo i nostri gusti, di norma non coincidenti con quelli che determineranno l'assegnazione delle ambite statuette.
Come andrà a questo giro di giostra? I piani verranno rispettati o sarà un'edizione all'insegna delle sorprese?
Questo lo sapremo solo stanotte, e da queste parti se ne parlerà martedì: nel frattempo, ecco qui pronte sul bancone le previsioni dei premiati e quelle che, al contrario, sarebbero le statuette fordiane.




Miglior film:

American Sniper di Clint Eastwood
Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu
Boyhood di Richard Linklater
The Imitation Game di Morten Tyldum
Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay
La teoria del tutto di James Marsh
Whiplash di Damien Chazelle


Academy: Boyhood di Richard Linklater
Ford: Boyhood di Richard Linklater

Curiosa selezione, quella per il miglior film, quest'anno ridotta a otto titoli - dai dieci delle ultime edizioni - di cui quattro definibili biopic. Onestamente, non si tratta di una delle migliori edizioni degli Oscar degli ultimi anni, e se non ci fosse Boyhood - già trionfatore ai Globes e nettamente al di sopra di tutti gli altri titoli - mi ritroverei a tifare il tanto discusso vecchio leone Eastwood, molto più coraggioso nel mostrare l'orrore che non i suoi rivali, per la maggior parte intenti solo a fare sfoggio di tecnica.


Miglior attore protagonista:

Steve Carell per Foxcatcher
Benedict Cumberbatch per The Imitation Game
Bradley Cooper per American Sniper
Michael Keaton per Birdman
Eddie Redmayne per La teoria del tutto

Academy: Eddie Redmayne
Ford: Michael Keaton

Cinquina interessante, anche se decisamente costruita. Nessuna di queste interpretazioni, infatti, è riuscita neppure ad avvicinarsi a quelle che non sono valse la statuetta a DiCaprio per Django Unchained o The Wolf of Wall Street.
Comunque, dovendo scegliere, invece dello scontato Redmayne, io vado con Keaton tutta la vita.

Miglior attrice protagonista:

Marion Cotillard per Due giorni, una notte
Felicity Jones per La teoria del tutto
Rosamund Pike per L'amore bugiardo - Gone girl
Julianne Moore per Still Alice
Reese Whiterspoon per Wild

Academy: Julianne Moore
Ford: Rosamund Pike

Due su cinque mi mancano, e delle tre che ho avuto modo di vedere escluderei a priori Felicity Jones, patinata come il noioso La teoria del tutto.
L'Academy premierà l'esperienza della brava Julianne Moore - che comunque è stata anche meglio, in passato -, ma per quanto mi riguarda la statuetta dovrebbe correre tra le mani della Pike, davvero notevole nell'ultimo Fincher.

Miglior attore non protagonista:

Robert Duvall per The Judge
Ethan Hawke per Boyhood
Edward Norton per Birdman
Mark Ruffalo per Foxcatcher
J. K. Simmons per Whiplash

Academy: J. K. Simmons
Ford: Edward Norton

Vincerà a mani bassi l'ottimo J. K. Simmons, che dopo un'intera carriera da caratterista salirà agli onori della cronaca grazie all'insegnante dal pugno di ferro Fletcher, ma per quanto mi riguarda, il premio è tutto dell'ex ragazzo prodigio dell'Actor's Studio Eddie Norton, che porta in scena i suoi squilibri in Birdman, e lo fa alla grande.

Miglior attrice non protagonista:

Patricia Arquette per Boyhood
Laura Dern per Wild
Keira Knightley per The Imitation Game
Emma Stone per Birdman
Meryl Streep per Into the woods

Academy: Patricia Arquette
Ford: Patricia Arquette

Secondo pronostico che condivido con quella che, probabilmente, sarà la scelta dell'Academy. Del resto, Patricia Arquette è stata una delle scelte più felici di Linklater per il suo progetto Boyhood.
Non mi dispiacerebbe neppure se dovesse vincere Emma Stone, a dirla tutta.
L'importante è che non si concretizzi la follia dell'ennesimo premio alla Streep.

Miglior regia:

Richard Linklater per Boyhood
Alejandro Gonzales Inarritu per Birdman
Bennett Miller per Foxcatcher
Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
Morten Tyldum per The Imitation Game

Academy: Alejandro Gonzales Inarritu
Ford: Alejandro Gonzales Inarritu

Questo premio sarà, di fatto, il contentino rispetto a quello per il miglior film.
Considerati i due grandi rivali di questa notte degli Oscar, Boyhood e Birdman, trovo sarà più facile un'affermazione del primo come film e del secondo come regia, anche perchè, oggettivamente, il lavoro di Inarritu è assolutamente stato meraviglioso, da questo punto di vista.


Miglior sceneggiatura originale:

Boyhood
Birdman
Foxcatcher
Grand Budapest Hotel
Lo sciacallo

Academy: Boyhood
Ford: Lo sciacallo

Premio piuttosto incerto, che potrebbe diventare un riconoscimento per outsiders come Grand Budapest Hotel o Lo sciacallo - il mio favorito -, oppure ingrassare il bottino dei già citati favoriti Boyhood e Birdman. Staremo a vedere.


Miglior sceneggiatura non originale:

American Sniper
Vizio di forma
The Imitation Game
La teoria del tutto
Whiplash

Academy: The Imitation Game
Ford: Vizio di forma

Per quanto vorrei veder vincere la sceneggiatura del film di Eastwood, e non abbia ancora visto il nuovo ed attesissimo lavoro di Paul Thomas Anderson, trovo che un riconoscimento a quest'ultimo e a Pynchon, autore del romanzo, sia assolutamente doveroso. Vado, dunque, con le avventure di Doc Sportello.


Miglior film d'animazione:

Boxtrolls - Le scatole magiche
Big Hero 6
Dragon Trainer 2
Song of the sea
Storia della principessa splendente

Academy: Big Hero 6
Ford: Dragon Trainer 2

Non ho ancora avuto modo di visionare parte dei titoli candidati a questa categoria, e anche se Big Hero 6 mi ha esaltato non poco, quest'anno volterò le spalle a Disney e Marvel tifando Dreamworks, che con Dragon Trainer 2 ha confermato gli altissimi livelli di un franchise tra i migliori attualmente presenti nell'ambito dell'animazione. Sempre che non giunga la sorpresa di un premio - meritatissimo - allo Studio Ghibli.


Miglior film straniero:

Mandariinid di Zaza Urushadze
Ida di Pawel Pawlikowski
Leviathan di Andrey Zvyagintsev
Storie pazzesche di Damian Szifron
Timbuktu di Abderrahmane Sissako

Academy: Storie pazzesche
Ford: Ida

Rispetto alle ultime edizioni giungo piuttosto impreparato rispetto alla cinquina di titoli presenti come candidati alla statuetta per il Miglior Film Straniero, che conto di recuperare al più presto. Per quello che ho potuto vedere, verrà probabilmente premiato Storie pazzesche - che ha la possibilità di raggiungere un bacino di pubblico più ampio -, mentre la mia preferenza va tutta a Ida, un film piccolo, ma un vero gioiellino.

Miglior fotografia:

Birdman
Grand Budapest Hotel
Ida
Turner
Unbroken

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Ida

Altro riconoscimento "di consolazione" che giustificherà il grande gusto estetico di Wes Anderson e la sua presenza alla cerimonia, mentre da queste parti il premio andrebbe dritto dritto al lavoro splendido fatto attorno alle due protagoniste ed al paesaggio invernale della chicca di Pawlikowski.

Miglior montaggio:

Boyhood
The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Whiplash
American Sniper

Academy: Boyhood
Ford: Boyhood

Non solo il lavoro operato sulla creatura di Linklater è unico nel suo genere, semplice ed efficace, ma è coordinato da un montaggio pressochè perfetto che sarebbe assurdo non riconoscere e premiare.

Miglior Production Design:

Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Into the woods
Turner

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Turner

Un premio tecnico che mi interessa solo relativamente. Prevedo una vittoria dell'esteticamente perfetto Grand Budapest, anche se a mio parere un riconoscimento a Turner potrebbe starci davvero tutto.

Migliori costumi:

Grand Budapest Hotel
Vizio di forma
Into the woods
Maleficent
Turner

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Grand Budapest Hotel

Altro premio di consolazione per Wes Anderson e la sua creatura quasi troppo curata per essere vera. Un premio che, comunque, pare indiscutibile.

Miglior trucco:

Grand Budapest Hotel
Foxcatcher
Guardiani della Galassia

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: I Guardiani della Galassia

Si veda la categoria precedente, anche se in questo caso tiferò per i Guardiani senza ritegno.

Miglior colonna sonora:

The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Interstellar
La teoria del tutto
Turner

Academy: La teoria del tutto
Ford: Interstellar

Altra categoria di cui mi importa poco o nulla. La soudtrack di Interstellar è eccessiva e ridondante come il film, a ben guardare, ma quantomeno emoziona più delle altre in lizza.

Miglior canzone:

The Lego Movie
Selma - La strada per la libertà
Beyond the lights
Glenn Campbell: I'll be me
Tutto può cambiare

Academy: Tutto può cambiare
Ford: The Lego Movie

Nonostante il premio telefonatissimo a Begin Again, tiferò spudoratamente per la spettacolare canzone traino di The Lego Movie, inaspettatamente escluso dalla cinquina per il miglior film d'animazione.


Miglior mixaggio sonoro:

American Sniper
Birdman
Interstellar
Unbroken
Whiplash

Academy: Interstellar
Ford: American Sniper

Categoria ultratecnica della quale mi importa più o meno quanto dell'acqua naturale quando esco a bere in un locale. Il mio voto andrà comunque ad American Sniper.

Miglior montaggio sonoro:

American Sniper
Birdman
Interstellar
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Unbroken

Academy: Interstellar
Ford: American Sniper

Vedete sopra.

Miglior effetti visivi:

Capitan America: Il soldato d'inverno
Apes Revolution
Guardiani della Galassia
Interstellar
X-Men: Giorni di un futuro passato

Academy: Interstellar
Ford: Guardiani della Galassia

Chiunque vinca, quantomeno una selezione fatta con criterio, considerato il premio.
Nessuno scandalo a prescindere da chi sarà il vincitore, anche se la mia preferenza resta per gli ottimi Guardiani.

Miglior documentario: 

Citizenfour
Alla ricerca di Vivian Maier
Last days in Vietnam
Il sale della Terra
Virunga

Academy: Il sale della Terra
Ford: Il sale della Terra

Purtroppo non ho visto nulla, per il momento, di questa selezione, e spero di poter rimediare presto.
Nel frattempo, la mia scelta ricade sul tanto decantato lavoro di Wenders legato alla fotografia di Salgado.

Seguono le nominations per le categorie dei corti, come al solito difficili da reperire e pertanto riportate solo per dovere di cronaca.

Miglior corto documentario:

Crisis Hotline: Veterans Press 1
Joanna
Nasza klatwa
La parka
White Earth

Miglior corto d'animazione:

The Bigger Picture
The Dam Keeper
Winston
Me and my moulton
A single life

Miglior corto (Live action):

Aya
Boogaloo and Graham
La lampe au beurre de yak
Parvaneh
The Phone Call

giovedì 19 febbraio 2015

Thursday's Child

La trama (con parole mie): entriamo nella settimana forse più importante, a livello mediatico, del Cinema dell'intero anno, con la celebre kermesse degli Oscar pronta a rubare la scena a titoli in sala e supposti critici cinematografici validi o meno come il sottoscritto e Cannibal Kid - ed in questo caso, propenderei per il meno -.
Certo, con film come quelli che ci attendono per questo weekend sarebbe comunque stato più semplice che battere il Cucciolo Eroico in un incontro di wrestling, ma questo passa al convento, e finisce che ci si deve accontentare.

Peppa Kid e MrFord alla ricerca di nuovi spunti per la prossima Blog War.

Mortdecai

"Queste me le vado a bere nella suite: se resto nei paraggi, finisce che se le scola tutte Ford!"

Cannibal dice: Johnny Depp è passato dall'essere garanzia di qualità a essere garanzia di schifezza. Un po' come passare dal leggere Pensieri Cannibali a frequentare solo WhiteRussian, così, di punto in bianco. Se nel passato recente il bollitissimo Depp c'ha regalato delle notevoli porcherie, questa volta promette di fare ancora peggio. Già floppissimo negli USA, Mortdecai è una di quelle commedie che già solo dal trailer paiono più vecchie di Ford e de Il Volo messi insieme. Un autorevole candidato al peggio dell'anno.

Ford dice: purtroppo per tutti noi che lo abbiamo amato nella parte iniziale della sua carriera, Johnny Depp ormai pare una versione di De Niro con una ventina d'anni di meno ma la stessa scarsa voglia di impegnarsi compensata dal desiderio decisamente più consistente di ingrossarsi il portafogli. Perfino la sua groupie Peppa Kid, che pensa ancora di essere la Winona Ryder di Edward, l'ha abbandonato: e di sicuro lo abbandoneranno anche gli ultimi brandelli di decenza dopo questo filmaccio.



Il settimo figlio

"Per favore, un altro film esaltato senza motivo da Cannibal Kid no!"

Cannibal dice: Da flop a flop, si resta in territori fordiani con una pellicola fantasy che si preannuncia agghiacciante. Roba da mettere paura persino a me che ho retto con un enorme coraggio, che Ford si può giusto sognare, una intera settimana di Festival di Sanremo.
Ford dice: neanche il tempo di archiviare una schifezza come Mortdecai, ed ecco un altro titolo che rischia di entrare prepotentemente nella decina dedicata al peggio dell'anno.
Una roba pseudo fantasy che neppure un bimbominkia come Cannibal oserebbe affrontare. E ho detto tutto.



Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza

"Ford, ma dove pensi di essere!? Ormai al bar si può entrare anche a piedi!"

Cannibal dice: Nonostante il titolo logorroico, non si tratta della nuova fatica di Lina Wertmuller o del libro d'esordio di Mr. James Ford, bensì della pellicola che ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Venezia 2014. Una pellicola svedese che pare possedere una certa leggerezza, alla faccia del titolo, e che potrebbe rivelarsi un bel film d'autore e non un mattonazzo pseudo autoriale di quelli che piacciono al mio blogger rivale.
Ford dice: il vincitore dell'ultimo Festival di Venezia, giunto con la consueta puntualità nelle sale italiane, è il vero dilemma della settimana. Sarà un piccolo cult d'autore o la solita merdina radical chic pronta a mandare in visibilio il mio rivale, che con l'inizio del duemilaquindici pare avere ripreso tutte le sue più malsane abitudini in fatto di opinioni bislacche!?



Noi e la Giulia

"Sono arrivati Ford e Cannibal: adesso sì che sono cazzi amari!"

Cannibal dice: Difficile trovare una settimana in cui non esca un nuovo film con Raoul Bova. Quando capita, al suo posto esce un film con Luca Argentero. In Italia al momento lavorano solo loro due. E io per protesta continuo a boicottare tutte le loro pellicole.
Per protesta?
Va beh, ok, diciamo che è anche e soprattutto perché non c'ho voglia di vederle.
Ford dice: ed eccoci qui. Giusto per toglierci l'ultimo dubbio a proposito dello stato di salute del Cinema italiano: clinicamente morto.



Il segreto del suo volto

"Speriamo che non sia nei paraggi quello stalker di Peppa Kid: non ha neppure i soldi di Mr.Grey!"

Cannibal dice: Già solo dal titolo mi sono cascate le palle.
Attenzione però perché si tratta di un film tedesco intitolato in realtà Phoenix, quindi meglio andare oltre al solito banalotto titolo italiota. È una pellicola ambientata nella Germania del secondo dopoguerra, ma dal trailer sembra più un thriller noir che un film storico. Dopo una settimana di trashate sanremesi, sento il bisogno di qualcosa di più impegnato. Potrebbe essere la pellicola giusta?
Ford dice: secondo dilemma della settimana, questo film tedesco che dal trailer non sono riuscito bene ad inquadrare. Si rivelerà una schifezza mascherata da proposta radical raccogliendo dunque assurdi voti altissimi su Pensieri Cannibali o una chicca sotterranea pronta a gustarsi almeno un paio di bicchieri e mezzo su White Russian?
Ai posteri l'ardua sentenza.



Life Itself

"Un film sulla storia d'amore tra Ford e Cannibal!? Finalmente qualcosa di spassoso!"

Cannibal dice: Life Itself è un documentario dedicato a un celebre critico cinematografico. Chi?
Cannibal Kid no, perché non è un critico cinematografico.
James Ford nemmeno, perché non è celebre.
Quindi di chi si tratta?
Di Roger Ebert, critico americano premio Pulitzer scomparso di recente. Un'occhiata questo Life Itself potrebbe quindi meritarsela. E, nel caso, potrebbe beccarsi pure le nostre critiche.
Ford dice: interessante titolo, questo dedicato a Ebert, che potrebbe rivelarsi addirittura il migliore della settimana se non altro perchè tocca un argomento - quello della critica cinematografica - con il quale ci troviamo a fare i conti praticamente ogni giorno.
Poi, certo, non è detto che il risultato non siano comunque bottigliate: ma anche questo fa parte del gioco.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...