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venerdì 16 settembre 2016

Tutti vogliono qualcosa (Richard Linklater, USA, 2016, 117')


E' davvero curioso il rapporto che, negli anni, ho sviluppato con Linklater e la sua idea di Cinema: un rapporto quasi al contrario, che considerati i successi degli esordi - Prima dell'alba su tutti - avrebbe dovuto toccare il suo vertice ai tempi dell'adolescenza o post-adolescenza del sottoscritto per raffreddarsi negli anni, ed invece, complici i maturi - e splendidi - Prima di mezzanotte e Boyhood, ho finito per riscoprirmi cresciuto - ma non troppo - accanto ad un autore in grado di raggiungere la maturità artistica e realizzativa con semplicità disarmante, senza prodigi di tecnica o espedienti da radical o da colpo basso per il grande pubblico.
Tutti vogliono qualcosa - adattamento che non rende per nulla l'originale Everybody wants some!, che suona vitale e fresco, e più sensato rispetto all'opportunistico titolo nostrano - non raggiunge i livelli dei due titoli appena citati ma si inserisce perfettamente nel percorso del suo autore, oltre a rappresentare un perfetto esempio di quei film nel corso dei quali non accade nulla di particolare, sconvolgente, clamorosamente ottimistico o drammatico, eppure si fanno seguire dal primo all'ultimo minuto, risultano veri e di pancia e, alla fine, titoli di coda alla mano, si finisce per essere soddisfatti come se fosse stata raccontata una parte della nostra vita.
Purtroppo per me, collocazione geografica e destino avversi, non ho potuto assaporare l'esperienza del college americano figlio della grande tradizione delle goliardate, delle confraternite e dell'idea di essere davvero protagonisti di un film, un pò come quando, musica a palla in cuffia, fingiamo che il brano che ci fa impazzire in quel momento e che stiamo facendo lavorare al massimo sia stato scritto apposta per una scena madre che stiamo per vivere, più ancora che recitare, eppure grazie a prodotti come questo mi pare quasi di riuscire a colmare il gap, stupito del fatto che mi ritrovo ad essere più simile agli scombinati giocatori di baseball alla ricerca di affermazioni, ragazze e della festa migliore del campus ora che si avvicinano i quaranta piuttosto che vent'anni or sono, quando un'esperienza meno completa ed i rimasugli della timidezza adolescenziale ancora mi impedivano di tirare fuori davvero il lato più wild che scalpitava nel cuore di questo vecchio cowboy - un esempio è lo stato attuale della mia "squadra" al lavoro, all'interno della quale vige più o meno lo stesso clima assaporato nel corso di queste quasi due ore mai noiose -.
Un titolo perfetto per l'estate, che sono stato felice di recuperare in extremis prima del sopraggiungere dell'autunno, e che mantenendo un pizzico di nostalgia in sottofondo - il finale, aperto e leggero, riesce comunque a dare l'impressione del tempo che passa, lasciando alle spalle di ognuno la magia dei momenti epici della giovinezza - ha il grande merito di essere leggero, pane e salame e, soprattutto, credibile nella sua evoluzione, dalla diversa umanità dei protagonisti ad uno spirito di squadra che mescola la tipica goliardia di grana grossa maschile alla volontà di emergere, di fare in modo che i propri sogni di gloria comincino a porre i primi mattoni per quello che potrebbe essere il palazzo di un futuro successo - bellissimi i riferimenti alle superstizioni ed agli scherzi dei giocatori che finiscono di colpo quando si parla del mitico osservatore professionista, artista del travestimento -.
A nessuno dei suoi protagonisti, come a noi, è dato sapere quello che il futuro riserva ed avrà riservato a questi ragazzi, ma quello che è certo è che, vinti o vincitori, finiti bene o male, vivi o morti, probabilmente tutti loro avvertiranno una fitta al cuore e faranno un respiro profondo quando, oggi, fiction o realtà, torneranno con la mente a quei gloriosi giorni di sogni e notti come se fossero le ultime della propria vita dei primi anni ottanta.
E come dare loro torto, del resto.



MrFord




mercoledì 15 giugno 2016

Wednesday's child

La trama (con parole mie): si prosegue nella marcia verso la chiusura di questi primi mesi del duemilasedici, pronti a riservare qualche sorpresa in sala nelle ultime settimane forse per farsi perdonare una primavera da spettatori peggiore dell'estate di aspiranti vacanzieri che stiamo vivendo in questi giorni di piogge torrenziali.
Quello che prosegue, purtroppo, è anche il sodalizio con Cannibal Kid, che continua ad abbassare la qualità di questa rubrica affiancando i suoi scombinati commenti a quelli del sottoscritto.


"Ecco quello che succede a pensare di saperne qualcosa di Cinema: si finisce come Ford e Cannibal."
Angry Birds – Il film

"E così quelli sono Ford e Cannibal!? Ammazza che brutti!"
Cannibal dice: Pellicola tratta da una popolare app per smart phone. E dopo aver detto questa cosa, credo che la testa di James Ford sia esplosa in mille pezzi!
Nonostante l'ispirazione relativamente moderna, sembra la solita pellicoletta bambinesca stile Minions che il mio blogger rivale fingerà di schifare, quando in realtà lo esalterà un casino. A me invece probabilmente mi renderà solo molto angry.
Ford dice: la moda e l'app degli Angry Birds mi hanno sempre attirato più o meno quanto le opinioni di Cannibal, ovvero molto poco, ed il film non è da meno. Considerati i recuperi ancora in ballo, non credo proprio sarà una priorità.



Gli invisibili

"Merda, non pensavo di essere diventato più vecchio di Ford!"

Cannibal dice: Film con Richard Gere nei panni di un barbon... volevo dire un Fordone... no, fa più politically correct dire un clochard. La sostanza comunque non cambia, si tratta sempre di un senzatetto. Che poi è peggio essere un uomo senzatetto o una donna senzatette?
Domande esistenziali a parte, questa pellicola puzza. No, non perché i clochard non si lavano. Puzza di buonismo. Il fatto che alla regia ci sia Oren Moverman, già autore dell'ottimo Oltre le regole – The Messenger, mi fa però ben sperare.
Ford dice: se non fosse che dietro la macchina da presa di questo film rischiosissimo - in termini di buonismo - si trova Oren Moverman, autore di quell'Oltre le regole in grado di mettere d'accordo perfino me e il Cannibale, questo Gli invisibili verrebbe saltato a piè pari senza alcun tipo di rimorso. Invece potrebbe finire nell'elenco delle potenziali sorprese della settimana e forse del mese.



Tutti vogliono qualcosa

"Dici che somiglio a Ford? Allora devo essere davvero fico!"

Cannibal dice: Tutti vogliono qualcosa. Io non voglio soldi, figa e potere. Oddio, non mi dispiacerebbero, però per il momento mi posso più semplicemente accontentare di vedere sparire James Ford dalla faccia della Terra, o almeno dalla blogosfera. Riguardo al film è il nuovo di Richard Linklater, è una specie di “sequel spirituale” di La vita è un sogno, e quindi è da vedere.
Ford dice: quello che vorrei sarebbe la possibilità di vivere stipendiato per non lavorare, in modo da godermi i Fordini, il mio tempo, il Cinema e continuare a prendere per il culo Cannibal da qui alla fine dei suoi giorni.
Peccato che, almeno per il momento, non sia così.
Mi accontento, però, di segnare e sottolineare il ritorno in sala del sempre ottimo Linklater.

 


Laurence Anyways

"Eddai, Cannibal, non te la prendere, non chiuderti nella tua cameretta! Non tutti possono essere fighi come Ford!"
Cannibal dice: Film del 2012 che arriva ora nelle sale italiane. Meglio tardi, molto tardi, che mai. Non si tratta di uno dei miei lavori preferiti di Xavier Dolan, quelli restano i capolavori Mommy e Les amours imaginaires, però non è niente male (http://www.pensiericannibali.com/2013/08/xavier-dolan-anyways.html).
E comunque sempre meglio la ritardataria distribuzione nostrana di Ford, che fa tanto l'espertone di cinema e poi non ha ancora visto manco un film di quello che è uno dei principali nuovi talenti oggi in circolazione. Ma non si vergogna?
Ford dice: non ho ancora visto neppure uno dei film di Dolan, e non me ne vergogno.
Principalmente perchè il tempo che ho a disposizione ultimamente è molto poco, e rischio causa vecchiaia l'abbiocco secco.
Dunque, e non è da sottovalutare, ho paura di nutrire aspettative così alte nel giovane Xavier da finire clamorosamente deluso. Vi farò sapere. E chissà che questo ritardatario Laurence Anyways non possa essere un buon punto di partenza.



The Boss

"Ecco la prima lezione da Cannibalini: se non possiamo essere fighi quanto i fordiani, perlomeno cerchiamo di essere i loro tirapiedi."

Cannibal dice: Non ho ancora ben capito se Melissa McCarthy mi stia simpatica o meno. Dopo Spy tenderei per il sì e a questo The Boss, che pure negli Usa non è stato accolto granché bene, tenderei a dare una possibilità. Su Ford ho invece capito benissimo una cosa: quello mi sta proprio sui coglioni uahahah!
Ford dice: Melissa McCarthy è la versione fordiana della cannibale e poco sopportabile Rebel Wilson, dunque in prospettiva estiva questo The Boss potrebbe risultare una visione distensiva giusta per la stagione, specie se volete togliervi di dosso il peso delle radical posizioni del mio antagonista.



Ma ma – Tutto andrà bene

"Certo che Cannibal questa storia l'ha presa proprio male!" "Già, ha pensato addirittura di farsi una plastica per assomigliare a Ford."

Cannibal dice: Ma ma che titolo titolo ha questo film film?
Per Penelope Cruz è un po' come per Melissa McCarthy. Non ho ancora deciso se mi piace o meno. A volte mi sembra una figa stellare e un'ottima attrice, altre volte mi sembra un mezzo roito e un'interprete agghiacciande. Potrebbe aiutarmi a risolvere il mistero questa pellicola che affronta il tema della malattia, di recente molto fortunato nonostante come argomento sia più deprimente di Ford quando cerca di fare il simpatico.
Ford dice: quando ci sono di mezzo film potenzialmente finti autoriali in realtà strappalacrime, non credo possa andare bene proprio nulla. Dunque a prescindere preferisco saltare il giro e divertirmi come l'estate impone.



Conspiracy – La cospirazione

"Se bevi un solo White Russian in una serata non potrai mai sperare di guadagnarti la fiducia di Ford!"

Cannibal dice: Un film con Al Pacino e Anthony Hopkins? Mizzega! Un tempo, quando io ero un bambino e Ford era già vecchio però meno di adesso, si sarebbe gridato al filmone. Adesso invece sembra il solito thrillerino che i due attori hanno accettato di girare per un solo motivo, e non è l'amore per il cinema.
Ford dice: è davvero un dispiacere, vedere due ex grandissimi attori recitare solo per denaro senza badare alla qualità del prodotto.
Un po' come leggere ogni giorno le recensioni del mio rivale Cannibal, un tempo rivale all'ultimo sangue ormai divenuto una quasi parodia fordiana: e questo quando le cose vanno bene.



La casa delle estati lontane

"Allora dov'è che Ford ha spedito Cannibal?" "Non lo so di preciso, spero il più lontano possibile da noi!"

Cannibal dice: Pellicola israelo-francese in bilico tra noioso impegno fordiano e cazzara leggerezza estiva cannibale. Talmente in bilico, che alla fine con buona probabilità nessuno di noi due lo vedrà.
Ford dice: l'estate è vicina, la voglia di leggerezza tanta, dunque abbandono Cannibal e le potenziali visioni radical al largo e al loro destino.



Calcolo infinitesimale

"Dopo aver assistito alla maratona del Cannibale dedicata a Lars Von Trier ho perso per sempre la voglia di fare sesso."

Cannibal dice: Infinitesimale è la possibilità che io guardi questo film. E anche la possibilità che all'interno del micro-cervello di Ford ci sia della materia grigia e non solo delle ragnatele.
Ford dice: infinitesimale è la possibilità che Cannibal ne capisca di Cinema. Almeno quanto quella che io decida di guardare questo film.


domenica 22 febbraio 2015

Road to the Oscars: Academy VS Ford

La trama (con parole mie): appuntamento fisso di questo periodo dell'anno nonchè evento mediatico principe del mondo della settima arte, la Notte degli Oscar rappresenta anche un momento ludico niente male per tutti noi bloggers cinefili, pronti ad affrontare a viso aperto l'Academy con i premi assegnati secondo i nostri gusti, di norma non coincidenti con quelli che determineranno l'assegnazione delle ambite statuette.
Come andrà a questo giro di giostra? I piani verranno rispettati o sarà un'edizione all'insegna delle sorprese?
Questo lo sapremo solo stanotte, e da queste parti se ne parlerà martedì: nel frattempo, ecco qui pronte sul bancone le previsioni dei premiati e quelle che, al contrario, sarebbero le statuette fordiane.




Miglior film:

American Sniper di Clint Eastwood
Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu
Boyhood di Richard Linklater
The Imitation Game di Morten Tyldum
Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay
La teoria del tutto di James Marsh
Whiplash di Damien Chazelle


Academy: Boyhood di Richard Linklater
Ford: Boyhood di Richard Linklater

Curiosa selezione, quella per il miglior film, quest'anno ridotta a otto titoli - dai dieci delle ultime edizioni - di cui quattro definibili biopic. Onestamente, non si tratta di una delle migliori edizioni degli Oscar degli ultimi anni, e se non ci fosse Boyhood - già trionfatore ai Globes e nettamente al di sopra di tutti gli altri titoli - mi ritroverei a tifare il tanto discusso vecchio leone Eastwood, molto più coraggioso nel mostrare l'orrore che non i suoi rivali, per la maggior parte intenti solo a fare sfoggio di tecnica.


Miglior attore protagonista:

Steve Carell per Foxcatcher
Benedict Cumberbatch per The Imitation Game
Bradley Cooper per American Sniper
Michael Keaton per Birdman
Eddie Redmayne per La teoria del tutto

Academy: Eddie Redmayne
Ford: Michael Keaton

Cinquina interessante, anche se decisamente costruita. Nessuna di queste interpretazioni, infatti, è riuscita neppure ad avvicinarsi a quelle che non sono valse la statuetta a DiCaprio per Django Unchained o The Wolf of Wall Street.
Comunque, dovendo scegliere, invece dello scontato Redmayne, io vado con Keaton tutta la vita.

Miglior attrice protagonista:

Marion Cotillard per Due giorni, una notte
Felicity Jones per La teoria del tutto
Rosamund Pike per L'amore bugiardo - Gone girl
Julianne Moore per Still Alice
Reese Whiterspoon per Wild

Academy: Julianne Moore
Ford: Rosamund Pike

Due su cinque mi mancano, e delle tre che ho avuto modo di vedere escluderei a priori Felicity Jones, patinata come il noioso La teoria del tutto.
L'Academy premierà l'esperienza della brava Julianne Moore - che comunque è stata anche meglio, in passato -, ma per quanto mi riguarda la statuetta dovrebbe correre tra le mani della Pike, davvero notevole nell'ultimo Fincher.

Miglior attore non protagonista:

Robert Duvall per The Judge
Ethan Hawke per Boyhood
Edward Norton per Birdman
Mark Ruffalo per Foxcatcher
J. K. Simmons per Whiplash

Academy: J. K. Simmons
Ford: Edward Norton

Vincerà a mani bassi l'ottimo J. K. Simmons, che dopo un'intera carriera da caratterista salirà agli onori della cronaca grazie all'insegnante dal pugno di ferro Fletcher, ma per quanto mi riguarda, il premio è tutto dell'ex ragazzo prodigio dell'Actor's Studio Eddie Norton, che porta in scena i suoi squilibri in Birdman, e lo fa alla grande.

Miglior attrice non protagonista:

Patricia Arquette per Boyhood
Laura Dern per Wild
Keira Knightley per The Imitation Game
Emma Stone per Birdman
Meryl Streep per Into the woods

Academy: Patricia Arquette
Ford: Patricia Arquette

Secondo pronostico che condivido con quella che, probabilmente, sarà la scelta dell'Academy. Del resto, Patricia Arquette è stata una delle scelte più felici di Linklater per il suo progetto Boyhood.
Non mi dispiacerebbe neppure se dovesse vincere Emma Stone, a dirla tutta.
L'importante è che non si concretizzi la follia dell'ennesimo premio alla Streep.

Miglior regia:

Richard Linklater per Boyhood
Alejandro Gonzales Inarritu per Birdman
Bennett Miller per Foxcatcher
Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
Morten Tyldum per The Imitation Game

Academy: Alejandro Gonzales Inarritu
Ford: Alejandro Gonzales Inarritu

Questo premio sarà, di fatto, il contentino rispetto a quello per il miglior film.
Considerati i due grandi rivali di questa notte degli Oscar, Boyhood e Birdman, trovo sarà più facile un'affermazione del primo come film e del secondo come regia, anche perchè, oggettivamente, il lavoro di Inarritu è assolutamente stato meraviglioso, da questo punto di vista.


Miglior sceneggiatura originale:

Boyhood
Birdman
Foxcatcher
Grand Budapest Hotel
Lo sciacallo

Academy: Boyhood
Ford: Lo sciacallo

Premio piuttosto incerto, che potrebbe diventare un riconoscimento per outsiders come Grand Budapest Hotel o Lo sciacallo - il mio favorito -, oppure ingrassare il bottino dei già citati favoriti Boyhood e Birdman. Staremo a vedere.


Miglior sceneggiatura non originale:

American Sniper
Vizio di forma
The Imitation Game
La teoria del tutto
Whiplash

Academy: The Imitation Game
Ford: Vizio di forma

Per quanto vorrei veder vincere la sceneggiatura del film di Eastwood, e non abbia ancora visto il nuovo ed attesissimo lavoro di Paul Thomas Anderson, trovo che un riconoscimento a quest'ultimo e a Pynchon, autore del romanzo, sia assolutamente doveroso. Vado, dunque, con le avventure di Doc Sportello.


Miglior film d'animazione:

Boxtrolls - Le scatole magiche
Big Hero 6
Dragon Trainer 2
Song of the sea
Storia della principessa splendente

Academy: Big Hero 6
Ford: Dragon Trainer 2

Non ho ancora avuto modo di visionare parte dei titoli candidati a questa categoria, e anche se Big Hero 6 mi ha esaltato non poco, quest'anno volterò le spalle a Disney e Marvel tifando Dreamworks, che con Dragon Trainer 2 ha confermato gli altissimi livelli di un franchise tra i migliori attualmente presenti nell'ambito dell'animazione. Sempre che non giunga la sorpresa di un premio - meritatissimo - allo Studio Ghibli.


Miglior film straniero:

Mandariinid di Zaza Urushadze
Ida di Pawel Pawlikowski
Leviathan di Andrey Zvyagintsev
Storie pazzesche di Damian Szifron
Timbuktu di Abderrahmane Sissako

Academy: Storie pazzesche
Ford: Ida

Rispetto alle ultime edizioni giungo piuttosto impreparato rispetto alla cinquina di titoli presenti come candidati alla statuetta per il Miglior Film Straniero, che conto di recuperare al più presto. Per quello che ho potuto vedere, verrà probabilmente premiato Storie pazzesche - che ha la possibilità di raggiungere un bacino di pubblico più ampio -, mentre la mia preferenza va tutta a Ida, un film piccolo, ma un vero gioiellino.

Miglior fotografia:

Birdman
Grand Budapest Hotel
Ida
Turner
Unbroken

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Ida

Altro riconoscimento "di consolazione" che giustificherà il grande gusto estetico di Wes Anderson e la sua presenza alla cerimonia, mentre da queste parti il premio andrebbe dritto dritto al lavoro splendido fatto attorno alle due protagoniste ed al paesaggio invernale della chicca di Pawlikowski.

Miglior montaggio:

Boyhood
The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Whiplash
American Sniper

Academy: Boyhood
Ford: Boyhood

Non solo il lavoro operato sulla creatura di Linklater è unico nel suo genere, semplice ed efficace, ma è coordinato da un montaggio pressochè perfetto che sarebbe assurdo non riconoscere e premiare.

Miglior Production Design:

Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Into the woods
Turner

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Turner

Un premio tecnico che mi interessa solo relativamente. Prevedo una vittoria dell'esteticamente perfetto Grand Budapest, anche se a mio parere un riconoscimento a Turner potrebbe starci davvero tutto.

Migliori costumi:

Grand Budapest Hotel
Vizio di forma
Into the woods
Maleficent
Turner

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: Grand Budapest Hotel

Altro premio di consolazione per Wes Anderson e la sua creatura quasi troppo curata per essere vera. Un premio che, comunque, pare indiscutibile.

Miglior trucco:

Grand Budapest Hotel
Foxcatcher
Guardiani della Galassia

Academy: Grand Budapest Hotel
Ford: I Guardiani della Galassia

Si veda la categoria precedente, anche se in questo caso tiferò per i Guardiani senza ritegno.

Miglior colonna sonora:

The Imitation Game
Grand Budapest Hotel
Interstellar
La teoria del tutto
Turner

Academy: La teoria del tutto
Ford: Interstellar

Altra categoria di cui mi importa poco o nulla. La soudtrack di Interstellar è eccessiva e ridondante come il film, a ben guardare, ma quantomeno emoziona più delle altre in lizza.

Miglior canzone:

The Lego Movie
Selma - La strada per la libertà
Beyond the lights
Glenn Campbell: I'll be me
Tutto può cambiare

Academy: Tutto può cambiare
Ford: The Lego Movie

Nonostante il premio telefonatissimo a Begin Again, tiferò spudoratamente per la spettacolare canzone traino di The Lego Movie, inaspettatamente escluso dalla cinquina per il miglior film d'animazione.


Miglior mixaggio sonoro:

American Sniper
Birdman
Interstellar
Unbroken
Whiplash

Academy: Interstellar
Ford: American Sniper

Categoria ultratecnica della quale mi importa più o meno quanto dell'acqua naturale quando esco a bere in un locale. Il mio voto andrà comunque ad American Sniper.

Miglior montaggio sonoro:

American Sniper
Birdman
Interstellar
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Unbroken

Academy: Interstellar
Ford: American Sniper

Vedete sopra.

Miglior effetti visivi:

Capitan America: Il soldato d'inverno
Apes Revolution
Guardiani della Galassia
Interstellar
X-Men: Giorni di un futuro passato

Academy: Interstellar
Ford: Guardiani della Galassia

Chiunque vinca, quantomeno una selezione fatta con criterio, considerato il premio.
Nessuno scandalo a prescindere da chi sarà il vincitore, anche se la mia preferenza resta per gli ottimi Guardiani.

Miglior documentario: 

Citizenfour
Alla ricerca di Vivian Maier
Last days in Vietnam
Il sale della Terra
Virunga

Academy: Il sale della Terra
Ford: Il sale della Terra

Purtroppo non ho visto nulla, per il momento, di questa selezione, e spero di poter rimediare presto.
Nel frattempo, la mia scelta ricade sul tanto decantato lavoro di Wenders legato alla fotografia di Salgado.

Seguono le nominations per le categorie dei corti, come al solito difficili da reperire e pertanto riportate solo per dovere di cronaca.

Miglior corto documentario:

Crisis Hotline: Veterans Press 1
Joanna
Nasza klatwa
La parka
White Earth

Miglior corto d'animazione:

The Bigger Picture
The Dam Keeper
Winston
Me and my moulton
A single life

Miglior corto (Live action):

Aya
Boogaloo and Graham
La lampe au beurre de yak
Parvaneh
The Phone Call

martedì 13 gennaio 2015

Golden Globes 2015

La trama (con parole mie): nella notte tra domenica e lunedì si è tenuta l'annuale premiazione considerata da molti addetti ai lavori l'anticamera degli Oscar, che approcciavo con un certo distacco dovuto alle molte visioni ancora mancanti all'appello del Saloon ma che ha riservato alcune ottime sorprese.
Chi avrà trionfato nelle categorie principali dedicate al Cinema? E quali sorprese avrà riservato - se di sorprese si parlerà - la serata?




Onestamente, a questo giro di Globes posso dire ben poco: per questioni di tempo, distribuzione italiana e ricerche infruttuose in rete le visioni già passate al Saloon sono decisamente pochine, dunque per la maggior parte dei titoli, dei pronostici e delle preferenze ho viaggiato principalmente a simpatie.
Posso dirmi però molto felice della vittoria di Boyhood, splendido affresco firmato Richard Linklater che era giunto secondo anche agli ultimi Ford Awards, così come estremamente deluso del mancato riconoscimento a True Detective - non ho ancora visto Fargo, ma fare meglio di Rust Cohle e soci mi pare davvero impossibile -. 
Ma come giustamente ricorda il Drugo, "a volte sei tu che mangi l'orso, e a volte è l'orso che mangia te", dunque guardo avanti e attendo al varco le nuove proposte che si preparano ad invadere - spero il più presto possibile - White Russian.


MrFord


Miglior film drammatico:
Boyhood 
Foxcatcher
The Imitation Game
Selma

La teoria del tutto

 


Miglior film commedia o musicale:
Birdman
Grand Budapest Hotel 
Into the Woods
Pride
St. Vincent


 


Miglior regista:
Wes Anderson - Grand Budapest Hotel
Ava DuVernay - Selma
David Fincher - L'amore bugiardo
Alejandro Gonzales Inarritu - Birdman
Richard Linklater - Boyhood


  


Miglior attore in un film drammatico:
Steve Carrell - Foxcatcher
Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
Jake Gyllenhaal - Lo sciacallo
David Oyelowo - Selma
Eddie Redmayne - La teoria del tutto


  


Miglior attrice in un film drammatico:
Jennifer Aniston - Cake
Felicity Jones - La teoria del tutto
Julianne Moore - Still Alice
Rosamund Pike - L'amore bugiardo
Reese Whitherspoon - Wild


 


Miglior attrice in un film commedia o musicale:
Amy Adams - Big Eyes 
Emily Blunt - Into the Woods
Helen Mirren - Amore, cucina e curry
Julianne Moore - Maps to the Stars
Quvenzhané Wallis - Annie


 


Miglior canzone originale:
"Big Eyes" - Big Eyes
"Glory" - Selma
"Mercy Is" - Noah
"Opportunity" - Annie
"Yellow Flicker Beat" - Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1






Miglior attore in un film commedia o musicale:
Ralph Fiennes - Grand Budapest Hotel
Michael Keaton - Birdman
Bill Murray - St. Vincent
Joaquin Phoenix - Vizio di forma
Christoph Waltz - Big Eyes


 


Miglior attrice non protagonista:
Patricia Arquette - Boyhood 
Jessica Chastain  - A Most Violent Year
Keira Knightley - The Imitation Game
Emma Stone - Birdman
Meryl Streep - Into the Woods


 


Miglior attore non protagonista:
Robert Duvall - The Judge
Ethan Hawke - Boyhood
Edward Norton - Birdman
Mark Ruffalo - Foxcatcher
J.K. Simmons - Whiplash


 


Miglior film in lingua non inglese:
Force Majeure
Viviane
Ida
Leviathan 
Tangerines / Mandariinid


 


Miglior sceneggiatura:
The Grand Budapest Hotel
Gone Girl
Birdman 
Boyhood
The Imitation Game


 


Miglior colonna sonora originale:
Birdman
The Imitation Game
L'amore bugiardo
Interstellar
La teoria del tutto


 


Miglior film d'animazione:
Big Hero 6
Il libro della vita
Boxtrolls
Dragon Trainer 2
The Lego Movie




MIGLIOR SERIE - DRAMA

The Affair
The Good Wife
Game of thrones
Downton Abbey
House of cards



MIGLIOR SERIE - COMEDY O MUSICAL
Girls
Jane the Virgin
Orange Is the New Black
Silicon Valley
Transparent




MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE - DRAMA
Clive Owen, The Knick
Liev Schreiber, Ray Donovan
Kevin Spacey, House of Cards
James Spader, The Blacklist
Dominic West, The Affair




MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE - DRAMA
Claire Danes, Homeland
Viola Davis, How to Get Away With Murder
Julianna Margulies, The Good Wife
Ruth Wilson, The Affair
Robin Wright, House of Cards




MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE - COMEDY O MUSICAL
Louis C.K., Louie
Don Cheadle, House of Lies
Ricky Gervais, Derek
William H. Macy, Shameless
Jeffrey Tambor, Transparent




MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE - COMEDY O MUSICAL
Lena Dunham, Girls
Edie Falco, Nurse Jackie
Julia Louis-Dreyfus, Veep
Gina Rodriguez, Jane the Virgin
Taylor Schilling, Orange Is the New Black




MIGLIOR MINISERIE O FILM TV
Fargo
Olive Kitteridge
The Missing
The Normal Heart
True Detective




MIGLIOR ATTORE IN UNA MINISERIE O FILM TV
Martin Freeman, Fargo
Woody Harrelson, True Detective
Matthew McConaughey, True Detective
Mark Ruffalo, The Normal Heart
Billy Bob Thornton, Fargo




MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINISERIE O FILM TV
Maggie Gyllenhaal, The Honorable Woman
Jessica Lange, American Horror Story: Freak Show
Frances McDormand, Olive Kitteridge
Frances O'Connor, The Missing
Allison Tolman, Fargo




MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINISERIE O FILM TV
Matt Bomer, The Normal Heart
Alan Cumming, The Good Wife
Colin Hanks, Fargo
Bill Murray, Olive Kitteridge
Jon Voight, Ray Donovan




MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE, MINISERIE O FILM TV
Uzo Aduba, Orange Is the New Black
Kathy Bates, American Horror Story: Freak Show
Joanne Froggatt, Downton Abbey
Allison Janey, Mom
Michelle Monaghan, True Detective

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