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lunedì 4 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Alle spalle la parentesi degli Oscar, torna il Bulletin nel suo formato standard, e che prosegue con il recupero di serie e titoli che nell'ultimo periodo hanno fatto parlare di loro sempre in riferimento alla nottata principe della settima arte: ancora siamo lontani dai tempi d'oro del Saloon in cui passavano almeno una o due pellicole al giorno, ma è sempre meglio qualche piccolo passo di un nulla cosmico e radical, giusto?


MrFord



THE PUNISHER - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2019)

The Punisher Poster

L'ultimo dei Marvel Knights targati Netflix chiude una parentesi con luci ed ombre legata al mondo dei supereroi parallelo allo spettacolare Cinematic Universe visto sul grande schermo, mostrando ancora una volta le potenzialità di un charachter controverso come quello di Frank Castle, giustiziere hard boiled che ha rappresentato, tra le pagine delle sue storie, uno degli antieroi più oscuri di un mondo di norma colorato e magico. Ottimo come sempre Jon Bernthal, perfetto sia fisicamente che come impostazione, interessante l'evoluzione della vicenda, violenta e tosta la cornice, ben scandito il timing. Peccato che, come per Devil, questo titolo sia destinato ad essere dimenticato nell'ambito del passaggio da Netflix a Disney di tutto il grande calderone di Mamma Marvel. 
Personalmente, sarebbe stato un titolo che avrei continuato molto volentieri a seguire.




COPIA ORIGINALE (Marielle Heller, USA, 2018, 106')

Copia originale Poster


In uno degli anni meno affascinanti della Storia della settima arte, tra i titoli candidati agli Oscar Copia originale era senza dubbio uno dei più interessanti: una storia (vera) all'apparenza dai toni dimessi che in realtà tocca tematiche importanti con sensibilità e mestiere, dall'amore, all'amicizia, al ruolo dell'arte e dell'artista, senza mai dimenticare la cosa più importante tra tutte, la vita.
Attorno ai due protagonisti - splendidi sia Melissa McCarthy che Richard E. Grant -, emarginati dal mondo "comune" così come da quello "elitario", si costruisce una geografia dei sentimenti dalla voce bassa ma in grado di toccare nel profondo: e in bilico tra una New York malinconica come in un Allen d'annata, gatti che sono specchi dell'anima e bugie che sanno più che altro di grida d'aiuto, due losers mitici lottano con le unghie e con i denti per vedere riconosciuto un posto che spetta a tutti noi, in quanto semplicemente e caoticamente umani.




UN AFFARE DI FAMIGLIA (Hirokazu Koreeda, Giappone, 2018, 121')

Un affare di famiglia Poster


Nonostante abbia sempre amato il Cinema giapponese, non avevo ancora approcciato alcuna pellicola firmata da uno dei cineasti più celebrati del Sol Levante che il passato recente ricordi, Hirokazu Koreeda. Vincitore a Cannes ed idolo indiscusso del mio buddy Steve, è giunto finalmente da queste parti a prendersi tutti i complimenti che merita: Un affare di famiglia, storia di stampo neorealista che strizza l'occhio al Kurosawa di Una meravigliosa domenica e all'approccio del Kim Ki-Duk "di strada" dei primi tempi, riesce a mostrare allegria, malinconia, risate e lacrime con la stessa naturalezza dei giorni e delle stagioni che si susseguono per ognuno di noi quasi si trattasse di un ricordo, o di un film pensato e costruito per chi lo sta guardando.
Come se tutto questo non bastasse, Koreeda regala almeno due sequenze da brividi e pelle d'oca, di quelle che soltanto i grandi Capolavori sono in grado di consegnare al pubblico: ora, chi passa da queste parti ricorda quanto rimasi colpito da ROMA, ma tra le immagini di Un affare di famiglia c'è un cuore che è troppo grande per qualsiasi sfoggio di tecnica.


sabato 20 ottobre 2018

Saturday I'm in late child



Per il piacere del Cannibale e a causa degli impegni lavorativi, arrivo all'appuntamento con la rubrica delle uscite in clamoroso ritardo: accanto a questo vecchio cowboy ed al suo istituzionale rivale a questo giro una vecchia conoscenza del sottoscritto - e sottolineo vecchia, così impara -, Giorgia Stargirl, che si è rivelata radical quasi quanto Peppa Kid.


"E questi chi sarebbero?" "Sono quei pupazzi dei tre bloggers che hanno tentato di parlare del nostro film."

Soldado

"Cannibal, indossa un giubbotto antiproiettile. Pare sia in giro Ford."

Stargirl: Il debutto americano di Stefano Sollima in un film duro, violento, maschio e pure un po’ coatto, che racconta la lotta tra la CIA e il narcotraffico sul confine fra Messico e Stati Uniti, battaglia inaspritasi ora che i cartelli hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre la frontiera americana.
Benicione del Toro e Josh Brolin (sempre più pacioccone), la fanno da padroni, trasudando testosterone a ogni inquadratura. Avete presente Cannibal e Ford? Ecco, l’opposto.
Ford: il debutto americano di Sollima è stato, a mio parere, buono. Il nostrano Stefano non avrà rinverdito fino in fondo i fasti dello stupendo Sicario di Villeneuve dal quale ha ereditato i main charachters ma ha tirato fuori un solidissimo prodotto di genere. L'ho visto da poco e posso garantire. Per Cannibal, invece, non garantisco neanche per sbaglio.
Cannibal Kid: Sicario è di gran lunga il film di Denis Villeneuve che mi è piaciuto di meno e questo sequel, che di Villeneuve manco vede l'ombra, soprattutto dopo la promozione di Ford mi attira quanto la politica di Trump. In questo caso però potrei seguirla e costruire un muro tra me e la pellicola. Quello tra me e James Ford invece l'ho costruito già da un pezzo.


Pupazzi senza gloria

"E così quello è il Cucciolo Eroico? Ford l'ha ridotto proprio male, poverino."

Stargirl: Pupazzi e umani indagano su una serie di efferati omicidi in quel di Los Angeles.
Detto così sembra serio, ma no, non lo è. A essere sterminati sono infatti i pupazzi della Happytime Gang, show anni Ottanta amatissimo dai bambini. A indagare sul misterioso caso, Sookie St. James di Gilmore Girls (all’anagrafe Melissa McCarthy) e un pupazzo di nome Phil, doppiato in Italia da quel genio di Maccio Capatonda.
Un film irriverente, a tratti demenziale, volgare e senza filtri.
Il mix perfetto che potrebbe o renderlo un capolavoro o ridurlo a un flop pazzesco.
Comunque andrà, io sto con Maccio.
Ford: mai piaciuto Maccio Capatonda, e questo Pupazzi senza gloria mi puzza di potenziale sòla di quelle che piacciono tanto a Cannibal che per fare il figo anti-disneyano dirà che è una figata imperdibile. Lieto di essere smentito, meno di scoprire che anche Giorgia va in visibilio per certi personaggi.
Cannibal Kid: Io sto Maccio e sto con Stargirl. E naturalmente sto contro Ford. Detto ciò, i film con i pupazzi non li sopporto e sono delle bambinate buone giusto per il mio rivale. Per una volta mi attira di più la versione doppiata in italiano piuttosto che quella originale, giusto per Capatonda, ma dubito che darò gloria a 'sta robaccia.

Searching

"Mettere d'accordo Ford e Cannibal è talmente sconvolgente che penso di ritirarmi dalle scene."

Stargirl: Quando sua figlia scompare misteriosamente, David Kim decide di cercare indizi per ritrovarla nel laptop della ragazza, dando inizio a una storia ricca di colpi di scena inaspettati, in un thriller già definito dalla critica americana “mozzafiato”.
Ho grandi aspettative per questo film, sia perché adoro John Cho dai tempi di Flash Forward, sia perché trovo molto originale e interessante l’idea di raccontare un film dal punto di vista di un computer e di uno smartphone.
Certo la domanda sorge spontanea: se scomparissero Ford o Cannibal, quanti di voi sarebbe disposti a guardare nei loro laptop? Io no! Ho troppa paura di cosa potrei trovarci dentro…
Ford: cos'è un laptop!? Ahahahahahah! Scherzi a parte, Cho non mi dispiace affatto e un buon thriller è sempre ben accetto da queste parti. Peccato che il sospetto che questo non rientri nel novero è piuttosto concreto. Ma anche in questo caso, sarei ben lieto di essere smentito dalla pellicola.
Cannibal Kid: FlashForward ben presto si rivelava una discreta porcata, nonché la brutta copia di Lost. Che i suggerimenti telefilmici di Stargirl non siano poi così affidabili?
John Cho comunque si è riscattato recentemente con lo splendido indie movie Columbus (recuperatelo, gente, recuperatelo!) e questo promettente thriller spero si riveli davvero mozzafiato. Se così non fosse, potrei mozzare delle dita a qualcuno tipo il mio blogger nemico. Quelle dita che sono sempre impegnate a digitare sul suo laptop...
Ford con un laptop???
Cos'è? Un nuovo inquietante episodio di Black Mirror?



The children act - Il verdetto

"Solo guardando l'immagine di questa scena, ho rischiato di addormentarmi."

Stargirl: Che noia che ansia, che ansia che noia. Adoro Stanley Tucci alla follia (indimenticabile ne Il Diavolo veste Prada) ritengo che Emma Thompson sia un’attrice stratosferica, ma decisamente questo film non fa per me. Ha tutte le carte in regola per farmi addormentare o annoiare, quindi grazie, ma no grazie. Però se lo vedete, fatemi sapere com’è!
Ford: ho accumulato talmente tanti titoli in lista in queste ultime settimane di semi-inattività cinematografica da essere arrivato ad operare una selezione dei titoli in uscita. Questo, inesorabilmente, finirà in fondo e forse verrà recuperato con molta, molta calma. La stessa che manifesta Peppa Kid quando si tratta di rispolverare un action anni ottanta.
Cannibal Kid: che noia... e basta. Stanley Tucci ed Emma Thompson mi fanno sbadigliare al solo vederli, la trama pure, Ford anche. Il mio verdetto: lo recupererò insieme a tutti gli action anni '80. Ovvero negli anni '80. Del prossimo secolo.

In viaggio con Adele

"Non sono la nuova fidanzata di Cannibal. Ma il nuovo Cucciolo Eroico."

Stargirl: Partiamo dal presupposto che appena sento “True Colors” io piango, qualsiasi versione sia, in qualunque contesto venga inserita. In questo film la canzone è presente, per cui già so che piangerò.
Sara Serraiocco (Non è un paese per giovani) è Adele, ragazza problematica, che indossa una tuta rosa da coniglio, gira con una gabbietta (rosa) per gatti con all’interno un gatto immaginario, attacca in giro post-it (il più delle volte rosa) con scritti sopra i suoi pensieri.
Alessandro Haber, che interpreta un attore sull’orlo del fallimento, scopre di essere suo padre e parte con lei per un viaggio on the road nel sud Italia. Conoscendomi, saranno lacrime assicurate.
Per ridere, penserò a Ford o Cannibal con la tuta rosa da coniglio. Per forza.
Ford: la tuta rosa da coniglio potrebbe essere un costume perfetto per Cannibal nel caso in cui dovesse decidere di intraprendere una carriera nel wrestling. Per il resto, questo mi pare il classico film italiano finto indie che potrebbe irritarmi come fece ai tempi Basilicata coast to coast. Fondalmentalmente, ho più riserve di approcciarlo rispetto al tentare la visione di un teen movie suggerito dal finto giovane.
Cannibal Kid: Una ragazza problematica che indossa una tuta da coniglio, gira con una gabbietta per gatti e scrive i suoi pensieri cannibali su dei post-it?
Non so se è la protagonista del mio film ideale, considerata la presenza di Alessandro Haber di recente pessimo in Youtopia, ma di sicuro è la mia ragazza ideale.


Nessuno come noi

"Non sei felice? Siamo finti giovani anni ottanta come Cannibal!"

Stargirl: La dilagante nostalgia canaglia per gli anni Ottanta torna prepotente nel nuovo film di Volfango De Biasi, tratto dal romanzo di Luca Bianchini.
Un Alessandro Preziosi sempre più impostato e una Sarah Felberbaum sempre più bella, vivono una storia d’amore sdolcinata e prevedibile (un po’ come quella tra Ford e Cannibal) che si incrocia con quella di due adolescenti, in un mix tra commedia romantica e teen drama da fiction Rai.
Colonna sonora e font dei titoli di testa tipicamente anni Ottanta.
Ford: film italiano che tenta di scimmiottare il ritorno alla ribalta degli eighties nelle produzioni oltreoceano? Grazie, ma no grazie.
Cannibal Kid: Commedia romantica, teen drama da fiction Rai, revival degli anni '80?
Guilty pleasure della settimana e forse dell'anno!

Piccoli brividi 2 – I fantasmi di Halloween

"Ammazza, questi sono più mummie di Ford, Cannibale e Stargirl!"

Stargirl: I capelli bianchi incombono, l’età avanza e per quanto io sembri decisamente più giovane di Cannibal e Ford, direi che sono parecchio fuori target per questo film. Beh, lo ero anche per Piccoli Brividi, il primo capitolo della saga (se così si può cambiare).
Lascerò quindi ai più giovani lo spazio per i commenti in merito. Io mi ritiro a fare la maglia, che è meglio.
Ford: cara Giorgia, che tu possa sembrare più giovane di me anche se non ci vediamo da un pò è tutto da vedere, mentre su Cannibal scommetto che non ci sono dubbi. Sarà ormai ridotto come l'Unabomber di Manhunt. Per quanto riguarda il film, invece, penso lo guarderò volentieri, dato che il primo mi aveva a sorpresa garbato molto.
Cannibal Kid: Sequel non richiesto da nessuno di un filmetto che già non è che fosse stato tutto 'sto successone. In sala ci saranno solo James Ford e bambini di non più di... 8 anni. A essere ancora larghi. E poi il finto ggiovane bimbominkia sarei io...

mercoledì 15 giugno 2016

Wednesday's child

La trama (con parole mie): si prosegue nella marcia verso la chiusura di questi primi mesi del duemilasedici, pronti a riservare qualche sorpresa in sala nelle ultime settimane forse per farsi perdonare una primavera da spettatori peggiore dell'estate di aspiranti vacanzieri che stiamo vivendo in questi giorni di piogge torrenziali.
Quello che prosegue, purtroppo, è anche il sodalizio con Cannibal Kid, che continua ad abbassare la qualità di questa rubrica affiancando i suoi scombinati commenti a quelli del sottoscritto.


"Ecco quello che succede a pensare di saperne qualcosa di Cinema: si finisce come Ford e Cannibal."
Angry Birds – Il film

"E così quelli sono Ford e Cannibal!? Ammazza che brutti!"
Cannibal dice: Pellicola tratta da una popolare app per smart phone. E dopo aver detto questa cosa, credo che la testa di James Ford sia esplosa in mille pezzi!
Nonostante l'ispirazione relativamente moderna, sembra la solita pellicoletta bambinesca stile Minions che il mio blogger rivale fingerà di schifare, quando in realtà lo esalterà un casino. A me invece probabilmente mi renderà solo molto angry.
Ford dice: la moda e l'app degli Angry Birds mi hanno sempre attirato più o meno quanto le opinioni di Cannibal, ovvero molto poco, ed il film non è da meno. Considerati i recuperi ancora in ballo, non credo proprio sarà una priorità.



Gli invisibili

"Merda, non pensavo di essere diventato più vecchio di Ford!"

Cannibal dice: Film con Richard Gere nei panni di un barbon... volevo dire un Fordone... no, fa più politically correct dire un clochard. La sostanza comunque non cambia, si tratta sempre di un senzatetto. Che poi è peggio essere un uomo senzatetto o una donna senzatette?
Domande esistenziali a parte, questa pellicola puzza. No, non perché i clochard non si lavano. Puzza di buonismo. Il fatto che alla regia ci sia Oren Moverman, già autore dell'ottimo Oltre le regole – The Messenger, mi fa però ben sperare.
Ford dice: se non fosse che dietro la macchina da presa di questo film rischiosissimo - in termini di buonismo - si trova Oren Moverman, autore di quell'Oltre le regole in grado di mettere d'accordo perfino me e il Cannibale, questo Gli invisibili verrebbe saltato a piè pari senza alcun tipo di rimorso. Invece potrebbe finire nell'elenco delle potenziali sorprese della settimana e forse del mese.



Tutti vogliono qualcosa

"Dici che somiglio a Ford? Allora devo essere davvero fico!"

Cannibal dice: Tutti vogliono qualcosa. Io non voglio soldi, figa e potere. Oddio, non mi dispiacerebbero, però per il momento mi posso più semplicemente accontentare di vedere sparire James Ford dalla faccia della Terra, o almeno dalla blogosfera. Riguardo al film è il nuovo di Richard Linklater, è una specie di “sequel spirituale” di La vita è un sogno, e quindi è da vedere.
Ford dice: quello che vorrei sarebbe la possibilità di vivere stipendiato per non lavorare, in modo da godermi i Fordini, il mio tempo, il Cinema e continuare a prendere per il culo Cannibal da qui alla fine dei suoi giorni.
Peccato che, almeno per il momento, non sia così.
Mi accontento, però, di segnare e sottolineare il ritorno in sala del sempre ottimo Linklater.

 


Laurence Anyways

"Eddai, Cannibal, non te la prendere, non chiuderti nella tua cameretta! Non tutti possono essere fighi come Ford!"
Cannibal dice: Film del 2012 che arriva ora nelle sale italiane. Meglio tardi, molto tardi, che mai. Non si tratta di uno dei miei lavori preferiti di Xavier Dolan, quelli restano i capolavori Mommy e Les amours imaginaires, però non è niente male (http://www.pensiericannibali.com/2013/08/xavier-dolan-anyways.html).
E comunque sempre meglio la ritardataria distribuzione nostrana di Ford, che fa tanto l'espertone di cinema e poi non ha ancora visto manco un film di quello che è uno dei principali nuovi talenti oggi in circolazione. Ma non si vergogna?
Ford dice: non ho ancora visto neppure uno dei film di Dolan, e non me ne vergogno.
Principalmente perchè il tempo che ho a disposizione ultimamente è molto poco, e rischio causa vecchiaia l'abbiocco secco.
Dunque, e non è da sottovalutare, ho paura di nutrire aspettative così alte nel giovane Xavier da finire clamorosamente deluso. Vi farò sapere. E chissà che questo ritardatario Laurence Anyways non possa essere un buon punto di partenza.



The Boss

"Ecco la prima lezione da Cannibalini: se non possiamo essere fighi quanto i fordiani, perlomeno cerchiamo di essere i loro tirapiedi."

Cannibal dice: Non ho ancora ben capito se Melissa McCarthy mi stia simpatica o meno. Dopo Spy tenderei per il sì e a questo The Boss, che pure negli Usa non è stato accolto granché bene, tenderei a dare una possibilità. Su Ford ho invece capito benissimo una cosa: quello mi sta proprio sui coglioni uahahah!
Ford dice: Melissa McCarthy è la versione fordiana della cannibale e poco sopportabile Rebel Wilson, dunque in prospettiva estiva questo The Boss potrebbe risultare una visione distensiva giusta per la stagione, specie se volete togliervi di dosso il peso delle radical posizioni del mio antagonista.



Ma ma – Tutto andrà bene

"Certo che Cannibal questa storia l'ha presa proprio male!" "Già, ha pensato addirittura di farsi una plastica per assomigliare a Ford."

Cannibal dice: Ma ma che titolo titolo ha questo film film?
Per Penelope Cruz è un po' come per Melissa McCarthy. Non ho ancora deciso se mi piace o meno. A volte mi sembra una figa stellare e un'ottima attrice, altre volte mi sembra un mezzo roito e un'interprete agghiacciande. Potrebbe aiutarmi a risolvere il mistero questa pellicola che affronta il tema della malattia, di recente molto fortunato nonostante come argomento sia più deprimente di Ford quando cerca di fare il simpatico.
Ford dice: quando ci sono di mezzo film potenzialmente finti autoriali in realtà strappalacrime, non credo possa andare bene proprio nulla. Dunque a prescindere preferisco saltare il giro e divertirmi come l'estate impone.



Conspiracy – La cospirazione

"Se bevi un solo White Russian in una serata non potrai mai sperare di guadagnarti la fiducia di Ford!"

Cannibal dice: Un film con Al Pacino e Anthony Hopkins? Mizzega! Un tempo, quando io ero un bambino e Ford era già vecchio però meno di adesso, si sarebbe gridato al filmone. Adesso invece sembra il solito thrillerino che i due attori hanno accettato di girare per un solo motivo, e non è l'amore per il cinema.
Ford dice: è davvero un dispiacere, vedere due ex grandissimi attori recitare solo per denaro senza badare alla qualità del prodotto.
Un po' come leggere ogni giorno le recensioni del mio rivale Cannibal, un tempo rivale all'ultimo sangue ormai divenuto una quasi parodia fordiana: e questo quando le cose vanno bene.



La casa delle estati lontane

"Allora dov'è che Ford ha spedito Cannibal?" "Non lo so di preciso, spero il più lontano possibile da noi!"

Cannibal dice: Pellicola israelo-francese in bilico tra noioso impegno fordiano e cazzara leggerezza estiva cannibale. Talmente in bilico, che alla fine con buona probabilità nessuno di noi due lo vedrà.
Ford dice: l'estate è vicina, la voglia di leggerezza tanta, dunque abbandono Cannibal e le potenziali visioni radical al largo e al loro destino.



Calcolo infinitesimale

"Dopo aver assistito alla maratona del Cannibale dedicata a Lars Von Trier ho perso per sempre la voglia di fare sesso."

Cannibal dice: Infinitesimale è la possibilità che io guardi questo film. E anche la possibilità che all'interno del micro-cervello di Ford ci sia della materia grigia e non solo delle ragnatele.
Ford dice: infinitesimale è la possibilità che Cannibal ne capisca di Cinema. Almeno quanto quella che io decida di guardare questo film.


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