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martedì 10 dicembre 2019

White Russian's Bulletin



Tra gare di crossfit, impegni di famiglia, lavoro e stanchezza cronica che finisce, weekend escluso, per abbattermi sul divano ogni santa sera, il Bulletin torna dopo due settimane di silenzio portando in dono recuperi e nuove proposte da piccolo schermo, novità da grande, Maestri e registi alla prima esperienza dietro la macchina da presa, cult dei tempi che furono riproposti per i sabati sera Cinema con i Fordini. Insomma, un pò di carne al fuoco.


MrFord



IL METODO KOMINSKY - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2019)

Il metodo Kominsky Poster


La commedia "da terza età" è da decenni una solida sicurezza su piccolo e grande schermo, quando è ben scritta e condotta: Il metodo Kominsky, che pare la versione da casa di riposo di Californication, cavalca quest'onda alla grande anche con questa seconda stagione, prendendo con un sorriso sornione per il culo quel Tempo e quel decadimento fisico che prima o poi colpiranno anche i più forti e i più fortunati tra noi. 
L'alchimia tra Douglas e Arkin, ottimi protagonisti, è perfetta, i dialoghi brillanti, l'equilibrio tra commedia e dramma ben dosato: senza dubbio non saremo di fronte al titolo destinato a rivoluzionare il mondo del piccolo schermo, ma Il metodo Kominsky rappresenta una di quelle piccole certezze che, arrivati a fine giornata, possono garantirvi di addormentarvi sul divano soddisfatti di non aver perso tempo di fronte a qualcosa che non è valso la pena.




SCRUBS - STAGIONE 3 (ABC, USA, 2003)

Scrubs: Medici ai primi ferri Poster


Dopo anni di "silenzio", è tornato a fare capolino sugli schermi del Saloon uno dei Classici da piccolo schermo dei primi Anni Zero, Scrubs, perfetto per alleggerire ogni giornata pesante e, nonostante i quasi vent'anni di età, ancora spassoso nonchè nuovo mito dei Fordini, che adorano le avventure "del dottore giovane che fa arrabbiare il dottore pazzo", chiara allusione a Perry Cox, uno dei miei personaggi preferiti di sempre quando si tratta di piccolo schermo.
Una proposta sempre fresca e perfetta per le cene in famiglia, ormai diventate una specie di circo all'interno del quale i Fordini impazzano impedendo una visione impegnativa o anche solo vagamente tale: meglio, allora, fare un giro sulla macchina del tempo e tornare ai tempi in cui il buon J.D. veniva vessato continuamente da Cox, perfetto nel trovare sempre il nomignolo giusto per il suo protetto, nonchè per la sua vittima preferita.




THE IRISHMAN (Martin Scorsese, USA, 2019, 209')

The Irishman Poster


Scorsese, inutile dirlo, è un Maestro. Nel corso della sua carriera dagli anni settanta ad oggi ha regalato al pubblico titoli che hanno fatto scuola, e che sono diventate le basi del Cinema americano: Mean Streets, Taxi Driver, Toro scatenato, Fuori orario, Quei bravi ragazzi, L'età dell'innocenza, Casinò, The Aviator, fino al più recente The wolf of Wall Street sono esempi fulgidi della grandissima capacità di raccontare di un grandissimo autore che raramente ha deluso il suo pubblico - nel mio caso, porto ancora nel cuore la ferita dell'inutile Hugo Cabret - e solo di recente ha finito per lasciarsi andare a dichiarazioni buone più per la pubblicità ed il marketing che non per la settima arte vera e propria.
Assodato tutto questo, ho approcciato The irishman con il rispetto e la pazienza del caso - duecentonove minuti di film non sono proprio pochi -, considerati il livello indiscutibile dei talenti scesi in campo da una parte e dall'altra della macchina da presa: e per due terzi della sua impegnativa durata, ho pensato che il vecchio Marty si fosse fatto seppellire dalla nostalgia realizzando la versione amarcord del già citato Quei bravi ragazzi sfruttando le nuove tecnologie per ringiovanire i protagonisti - scelta pessima, per quanto mi riguarda: quando sei vecchio ti muovi come un vecchio, per quanto bravo tu possa essere in qualità di attore - e perdendosi in dialoghi e rimembranze di un'epoca che fu, forse addirittura anche per lui come narratore.
Poi, di colpo, nell'ultima ora il senso di tutto questo lavoro prende forma, e The Irishman diventa una riflessione profonda e commovente sul Tempo che ci porta via tutto, dalla salute a chi amiamo, dagli amici ai nemici, dai ricordi al mondo in cui abbiamo vissuto, progressivamente lasciato alle spalle dalle nuove generazioni. E anche il più glaciale degli assassini si ritrova a fare i conti con qualcosa che ha meno remore di lui.




FROZEN 2 - IL SEGRETO DI ARENDELLE (Chris Buck&Jennifer Lee, USA, 2019, 103')

Frozen 2 Poster


Attesissimo dalla Fordina, accanita fan di Elsa e Anna, Frozen 2 era la visione "obbligata" da sala del Natale incombente, ennesima produzione monstre di Mamma Disney, colosso sempre più grande e sempre più potente, dentro e fuori dalle sale: morto di stanchezza al termine di una settimana impegnativa su più fronti e affrontato dopo una cena al ristorante greco, Frozen 2 mi ha messo duramente alla prova nonostante la durata, dandomi l'impressione di essere più un'accuratissima operazione di marketing globale che non una storia che gli autori avevano davvero l'esigenza di raccontare.
Certo, la realizzazione è perfetta, almeno due o tre dei pezzi della colonna sonora sono notevoli, le tematiche profonde ed interessanti - come giustamente Julez faceva notare al termine della visione, per molti versi ricorda la saga, comunque superiore, di Dragon Trainer -, le trovate visive funzionali, ma l'impressione è che manchi in una certa misura l'anima di un lavoro che è più figlio del mercato che non della narrativa, sia essa scritta o portata sullo schermo.
In un certo senso, Frozen 2 è come il Natale quando si scopre che quel vecchio signore che scende dal camino in realtà non esiste. Non si perdono la gioia e la curiosità per i regali che arriveranno, ma senza dubbio una buona parte della magia.




GROSSO GUAIO A CHINATOWN (John Carpenter, USA, 1986, 99')

Grosso guaio a Chinatown Poster


A fare visita ai Fordini per il loro più recente "sabato sera Cinema" è giunto nientemeno che Grosso guaio a Chinatown, cult totale che ha cresciuto con grande soddisfazione questo vecchio cowboy, portando gioia e grande godimento ad ogni nuova visione: divertissement tamarro firmato da John Carpenter ed interpretato da un bulgarissimo Kurt Russell, è un giocattolone costruito su scene cult che si susseguono una dopo l'altra, e che, come per i più recenti film con protagonista The Rock, ha colpito molto più la Fordina che non il Fordino, innescando una reazione contraria a quella di Frozen 2, visto la sera precedente. Curioso come, a volte, questi scambi portino i due piccoli del Saloon in direzioni opposte, alimentando il bello delle loro differenze. 
Per il resto, il bambino più grande della casa si è goduto l'ennesima visione delle peripezie di Jack Burton, con i combattimenti cinesi, le botte, le battute, le esplosioni verdi, i mostri e chi più ne ha, più ne metta: per quanto possa dirne Cannibal, di tamarrate di questo tipo, purtroppo, non ne esistono più, ed è una vera fortuna non solo averle vissute, ma permettere di viverle anche alle nuove generazioni.




L'IMMORTALE (Marco D'Amore, Italia/Germania, 2019, 116')

L'immortale Poster


L'ultima immagine che gli spettatori di Gomorra avevano di Ciro Di Marzio detto l'Immortale, il personaggio cardine dell'intera serie - ancora più della sua nemesi nonchè fraterno amico Genny Savastano - era quella del cadavere del solitario criminale che sprofondava nelle acque del Golfo di Napoli, preludio ad una lotta che Gennaro avrebbe dovuto compiere da solo da quel momento in avanti. Marco D'Amore, che a Ciro ha prestato carattere e volto fin dal principio, prese a quel punto in mano il charachter che gli aveva dato la notorietà approfittando di un film da lui stesso diretto per realizzare una sorta di spin off di Gomorra che raccontasse l'infanzia dell'Immortale, cui più volte si era fatto riferimento nel corso delle stagioni del serial.
Il risultato è senza dubbio qualitativamente buono per essere di produzione nostrana - e per essere un titolo "di nicchia" e di genere -, ha dalla sua una certa energia, l'ottima trovata di tenere nascosto il dettaglio più importante per la pellicola stessa e la serie intera dalla campagna di lancio e di marketing, un finale che manderà in visibilio i fan di Gomorra ed un Ciro finalmente raccontato fin dai tempi della sua infanzia: d'altro canto, però, occorre ammettere che per chi non venisse direttamente dalla produzione Sky legata alla saga dei Savastano L'immortale risulterebbe godibile e fruibile solo in parte, e che lo stesso, in fondo, altro non è se non una "puntatona" della stessa riadattata al grande schermo per introdurre quelli che, senza dubbio, saranno i cardini della storia della quinta stagione. 
Per chi, come il sottoscritto, era legato alla figura di "Ciruzzo", è stato un ottimo antipasto per la stessa. Che, a questo punto, non vedo l'ora di affrontare.


domenica 21 luglio 2019

Thursday's child in late but not so much


A ridosso del post in clamoroso ritardo dedicato a Spider Man - Far from home, ecco quello non troppo in ritardo a proposito delle uscite del weekend appena conclusosi, tornato nella sua classica formula "a tre" e caratterizzato da un ritorno di una vecchia conoscenza, Stephania, alla quale poco sotto cedo volentieri la parola per l'intro, che molti di noi vecchi navigatori della blogosfera ricorderanno. 
Al suo fianco, come al solito, il qui presente Ford ed il suo arcinemico, il non più giovane Cannibal Kid.


Intro di Deliria: Sa, sa... prova. Si sente? Salve a tutti, è davvero un onore essere qui. Vorrei innanzitutto ringraziare i miei ospiti, il Ministro al Radical Chic con delega al Cucciolo Eroico, Dottor Cannibal Kid, ed il Ministro alle Mazzate (senza portafoglio, ma con la chitarra), Mister James Ford. Ovviamente un grazie anche a tutti voi, giovani cannibali e avventori del saloon, e dato che ci sono, grazie alle mie fonti di ispirazione: la birra rossa, il Crystal Ball e Paolo Sorrentino. Mi spiace solo che - almeno a livello di uscite in sala - questa sia la settimana fiacca tra le settimane fiacche. Pazienza, cerchiamo di battere insieme questa fiacca.


"Vorresti dire che dovrei mangiare quei quattro pescetti buoni giusto per Pusillanime Kid? Adesso pesco uno squalo fordiano come si deve!"

Edison - L’uomo che illuminò il mondo

"Questa rubrica è così in ritardo che non solo sono in due film a distanza di pochi minuti di pubblicazione, ma mi ha fatto anche tornare indietro nel tempo!"
Deliria: Cominciamo con il film "cool cast" della settimana: Benedetto Cumberbaccio, Spiderman, Mr Darcy, Michael Shannon e Nicholas Hoult. Il film è in realtà è del 2017, ma è rimasto impantanato nel pasticciaccio Weinstein ed è stato distribuito ed iperpubblicizzato solo adesso, in concomitanza con il blackout a New York. Il titolo originale, The Current War, è un chiaro riferimento all'epoca della "guerra delle correnti", durante la quale Edison ed il suo ex-pupillo Nikolino Tesla hanno dato vita ad un'accesa (ahah!) diatriba su vantaggi e svantaggi di corrente continua e alternata. Per dimostrare la pericolosità di quella alternata, il nostro Tommasino Edison ha costruito la sedia elettrica e ci ha fulminato un bel po' di animali, per dire. Elettrizzante? Mmm, no.
Cannibal Kid: Quindi il blackout di New York City è stata una trovata pubblicitaria per promuovere il film?
Geniale! Il film mi sa invece che potrebbe essere un po' meno geniale e si potrebbe/dovrebbe trattare del solito classico biopic tradizionale, conservatore, superato. In una parola sola: fordiano. Cosa che non esclude una sua visione, magari quando non c'è nient'altro di meglio da vedere/da fare.
Ford: mondo affascinante, quello di Edison e Tesla. Un pò meno pare invece questo film che pare più classico dei classici e che trovo strano abbia trovato una distribuzione solo in estate, considerato che mi pare un titolo buono più per il rientro dell'autunno dopo le ferie. Nel frattempo fortunatamente Deliria illumina questa rubrica spazzando via l'oscurità cannibalesca.

Serenity - L’isola dell’inganno

"Per un cannibale come me finire su un'isola così fordiana è assolutamente terribile!"
Deliria: Secondo film "cool cast" della settimana, con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Diane Lane e quel ciocco di Jason Clarke. McConaughey interpreta un pescatore che deve fare i conti con una ex che gli chiede di accopparle il marito violento. Ho una notizia buona e una cattiva: la buona è che Clarke potrebbe avere un minutaggio limitato; la brutta è che nonostante il McCoso desnudo sin dal trailer potrebbe valere la pena dare una possibilità a 'sto Serenity, dato che a scrivere e dirigere c'è Steven Knight, il pazzo che ha scritto Eastern Promises e diretto Locke.
Cannibal Kid: Thrillerino scemo dell'estate, o piccola incompresa genialata dell'estate?
In entrambi i casi, direi che è da vedere. Il fatto che l'inespressivo Jason Clarke sia poco presente è una buona, buonissima notizia. Grazie alla delirante Deliria per avercela data. McCoso invece negli ultimi tempi è un po' un incognita, ma nella sua ultima versione estiva proposta in The Beach Bum ci sta dentro un casino – espressione che andava un casino quando Ford era ggiovane – e quindi in fin dei conti mi sa che prima o poi me lo guarderò serenamente.
Ford: McCoso è sempre stato un fordiano ad honorem, Knight ha a priori la mia fiducia, spero solo che quella che potrebbe essere la visione della settimana non si riveli essere un buco nell'acqua, o il più classico degli scarponi presi all'amo dai pescatori inesperti. In quel caso, sarò lieto di tirarlo nella nuca di Peppa Kid.

Skate Kitchen

"Yo, quel Cannibal dice di voler entrare nel nostro gruppo." "Ma è impazzito!? Non si è reso conto che ormai è un vecchio quasi quarantenne!?"
Deliria: Camille è un'adolescente con una madre come quella di Carrie, alla quale, dopo un incidente con lo skateboard, promette di non fare più skate. Nemmeno il tempo di finire la frase che entra a far parte di un gruppo di skateboarders newyorchesi. Da qui i litigi: con la madre per lo skate, con le skaters per i ragazzi, con i ragazzi per il figlio di Will Smith e tuuutte le combinazioni possibili. Temo che alla fine Camille non scateni un poltergeist trucidando tutti, però il film più bistrattato e sundanciano della settimana potrebbe invece rivelarsi una robetta interessante. Potrebbe.
Cannibal Kid: Una pellicola adolescenziale, tra skate e Sundance?
In un'annata finora ben poco cannibale, almeno al cinema, potrebbe rivelarsi il film cannibale della settimana, del mese, dell'estate, dell'anno, e uno dei più odiati da Ford di tutti i tempi. Potrebbe.
Ford: dai tempi di Dogtown - il documentario, non il filmetto - il fascino dello skate e del mondo simil alternativo buono per lo stile Sundance mi ha sempre affascinato, quindi attenzione attenzione perchè, con tutti i rischi del caso, questa potrebbe essere la seconda sorpresa della settimana, superata solo dalla rivelazione di Cannibal se dovesse decidere finalmente di abbandonare le scene della blogosfera.

Il mangiatore di pietre

"Guardi bene questa foto: è l'ultima scattata a Cannibal prima che andasse nel bosco in cerca di Ford."
Deliria: Finalmente una commediola italiana leggera leggera, adatta alla stagione: uno spallone appena uscito di galera scopre che il suo amico e rivale è stato ucciso. Determinato a scoprire l'accaduto, si ritrova ancora una volta a scortare clandestini oltre il confine. Uno spasso, vero? E aspetta, ancora non sai che il protagonista è Luigi Lo Cascio! Risate assicurate! Baggianate a parte, a dirigere c'è un bravo documentarista, Nicola Bellucci, ed il noir all'italiana quando riesce, riesce bene. Il guaio è che il film potrebbe rimanere sullo stomaco (come le pietre) e quelli invece dicono di mangiare tanta frutta e verdura.
Cannibal Kid: Questo film mi sta già sullo stomaco come un qualsiasi titolo promosso a pieni voti su WhiteRussian. Per quanto possa essere masochista, non credo quindi che me lo mangerò... volevo dire guarderò.
Ford: le pietre non rientrano nella mia dieta, e penso non vadano giù troppo bene neppure con litri di alcool, dunque penso le conserverò per tirarle dietro al Cucciolo Eroico insieme allo scarpone pescato da McCoso. Per quanto riguarda il film, non mi avvicino neanche per sbaglio.

Birba - Micio combinaguai

"Secondo te siamo cucciolosi come Cannibal e Ford?" "Difficile. Quei due sono davvero cucciolosissimi insieme."
Deliria: La storia del gattino domestico che scappa da casa alla ricerca di Miciolandia e del gattone papone che va a cercarlo assieme ad un pappagallo è un big, big, big no. Sarà perché ho ancora negli occhi e nel cuore Toy Story 4, sarà perché quando la mia gatta scappa divento peggio di Guardia Nazionale, SWAT e Avengers messi assieme, ma il micetto cinese animato non fa per me. Grazie lo stesso.
Cannibal Kid: Questo film dev'essere una porcheria totale, una di quelle che manco Ford nelle sue più assurde bambinesche celebrazioni del cinema d'animazione si sognerebbe di vedere mai. A me però fa venire le lacrime agli occhi, perché mi ricorda i miei due gatti: Birba, per il nome, e Pancho, perché ogni tanto scappava, più che altro in maniera involontaria. Entrambi ormai non ci sono più. E con questa parentesi di allegria, auguro una buona estate a tutti!
Ford: se con questa parentesi felina malinconica Cannibal spera di addolcirmi e che gli risparmi la mia presenza o qualche mossa di wrestling si sbaglia di grosso. Quindi, appurato che il film sarà saltato a piè pari, spero raccolga quantomeno il suggerimento di Deliria e recuperi alla svelta Toy Story 4, che è il vero film d'animazione dell'anno.


giovedì 4 luglio 2019

Thursday's child



Nuovo appuntamento con le uscite in sala ed incredibile pubblicazione quasi in orario della rubrica che questa settimana vede come ospite d'eccezione ad affiancare me e quel tordo del mio rivale Cannibal Kid nientemeno che Giordano, che fortunatamente si è rivelato essere un discreto fordiano.
E tra horror e action stalloniani, l'estate è servita.


MrFord


"Meglio non far vedere a Sly cosa scrive il Cannibale su di lui, altrimenti quello vola a Casale a gonfiarlo di cazzotti."

Annabelle 3

"Sono Katniss Kid, e sono qui per farti compagnia."
Giordano: Il fatto che un franchise come Annabelle sia riuscito ad arrivare al suo terzo capitolo, penso la dica lunga sullo stato attuale del cinema. E degli spettatori. Ammetto di avere abbandonato la nave della bambolina inquietante dopo il primo film e da quel che ho sentito da chi, invece, ha scelto di proseguire temerariamente, mi sa che ho fatto bene. Questo "Annabelle 3", però, prova a rigenerarsi e a rilanciarsi inglobando Vera Farmiga e Patrick Wilson, i due protagonisti di " The Conjuring" - quello si che come horror non era male - che probabilmente, da contratto, hanno il dovere di immolarsi anche per la causa (persa) di uno spin-off che li riguarda marginalmente. Chissà se questo potrà bastare a risollevare interesse verso una saga che fino ad ora ha spaventato e interessato poco...
Cannibal Kid: Annabrutta per quanto mi riguarda è stata una delle esperienze cinematografiche recenti più terrificanti. Non certo perché facesse paura, ma perché realizzare una pellicola tanto noiosa senza la consulenza di Ford è qualcosa di shockante. O forse in gran segreto il Ford ha collaborato alla realizzazione di quel film – ma che dico film? – quello scempio. Dopo essermi risparmiato il sequel, credo proprio farò lo stesso anche con il sequel del sequel. Qui a Pensieri Cannibali non c'abbiamo mica tempo di stare a pettinà le bambole.
Ford: penso che Annabelle e il suo franchise siano senza dubbio uno dei punti più bassi mai toccati dall'horror a parte le merdine adolescenziali consigliate dal mio rivale Cannibal. Nonostante, dunque, il tentativo di recupero giocato sulla presenza della Farmiga e di Wilson - protagonisti dei due ottimi Conjuring - la voglia che ho di sciropparmi questa roba è più o meno la stessa di rimanere lontano da un qualsiasi alcolico per il resto dell'estate.

Escape Plan 3 - L'ultima sfida

"Buonasera, vorrei prenotare un volo per l'Italia e un autista che mi porti a Casale Monferrato. Rocky ha un ultimo match da vincere."
Giordano: Ecco, "Escape Plan 3" è già qualcosa di più stuzzicante. Anche qui terzo capitolo. Anche qui un franchise che non ha mai attecchito. Però il cinema di Stallone ormai - specialmente quello in cui è protagonista - per me rappresenta il cinema malinconico, testardo, di chi non ha intenzione di arrendersi alla terza età e decide di voltargli le spalle. Io mi immagino le sale cinematografiche che proietteranno "Escape Plan 3" piene di anziani con la maglia di Rocky o di Rambo: di romantici ottantenni tatuati - magari col catetere come compagno di posto - che guardano il loro mito e sognano anche loro, un giorno, di eludere il centro anziani e fuggire; di salvare una vita - la loro - e poi rifugiarsi nei boschi in attesa che qualcuno provi a stanarli e gli dica di tornare a giocare a briscola. Una proposta che da un lato li farà vacillare, e che qualcuno potrebbe trovare allettante, ma dall'altro potrebbe scatenare anche una battaglia epica che, sinceramente, non vorrei perdermi.
Cannibal Kid: Le prime parole di Giordano su Escape Plan 3 mi hanno fatto vacillare, lo ammetto. Poi però io stesso non avrei saputo dirlo meglio: i film con Stallone ormai sono giusto per “romantici ottantenni tatuati - magari col catetere come compagno di posto”. Che poi è la descrizione più accurata che abbia mai letto di James Ford. Considerando che lo stesso Stallone ha descritto Escape Plan 2 come il film più brutto della sua carriera – e sì che di film di merda è un campione – è presto intuibile il motivo per cui ha accettato di girare il 3. Sto parlando dei soldi?
Ma va, della gloria. E per tentare di realizzare un film ancora peggiore del precedente.
Ford: dice bene Giordano a proposito del Cinema malinconico e testardo di chi non ha intenzione di arrendersi, che si parli di età o di qualsiasi altra cosa. In fondo, Stallone sul grande schermo ha sempre rappresentato questo, e anche nei casi peggiori, il suo è un Cinema onesto, che è rimasto fedele a se stesso, in barba a quanto possano dire Cannibal e i suoi amichetti radical. Personalmente, che l'abbia fatto per soldi o per la gloria, poco importa: questo Escape Plan 3 non me lo perdo. Così come non mi perderei mai la battaglia epica descritta da Giordano.

Restiamo amici

"Quando Stallone è venuto a Casale a cercare Cannibal, non pensavamo ci sarebbe andato così pesante."
Giordano: Tra le uscite settimanali, una commedia nostrana. "Restiamo Amici". Con Michele Riondino, Alessandro Roja e Libero Di Rienzo. Che dire? Dal trailer sembra una di quelle commedie degli equivoci alla-Vanzina, una roba estiva, nulla a pretendere. Il regista è Antonello Grimaldi, uno di quelli che se vai a leggere la sua filmografia vedi grossomodo tutte fiction Mediaset - l'ultima, tra l'altro è il ritorno de "La Dottoressa Giò" - e quel "Caos Calmo" che ti fa pensare: ma non è che Wikipedia s'è sbagliata?! Ora, non avendo visto il film, non lo so se in questo caso ci troviamo più dalle parti di "Caos Calmo" o più in quelle de "La Dottoressa Giò", l'unico consiglio che posso dare, comunque, è che se sentite il bisogno di lanciarvi in questa esperienza cercate di andarci coi piedi di piombo. Anche perché non vorrei che rimaneste scottati di brutto e poi all'ospedale vi troviate ad essere curati da Barbara D'Urso.
Cannibal Kid: Il fatto che una pellicola diretta dal regista de La dottoressa Giò sia – e pure di gran lunga – il film più promettente della settimana, la dice lunga su quanto l'estate sia calata sulle sale cinematografiche in maniera funesta come una mannaia. O come il caldo di questi giorni. O come Ford che parla di cinema. Considerata la presenza del quasi sempre interessante Libero De Rienzo, Restiamo amici potrebbe anche essere una visione meno scemotta di quello che si potrebbe immaginare. Stuzzicato dal titolo di questo film, lancio inoltre una proposta a Ford: restiamo nemici.
Ford: caro Cucciolo, resto volentieri tuo nemico e nemico del Cinema italiano inutile delle commediole che continuano a proliferare senza portare nulla di nuovo o, quantomeno, provarci. Il Cinema di Sly sarà sempre lo stesso da quarant'anni, ma almeno ha più senso di tutti quei titoli che paiono il classico stereotipo dell'italiano che incontri all'estero quando viaggi ed eviti arrivando a fingerti di un qualsiasi altro paese nel mondo.

Ti presento Patrick

"Così sistemato sono più cuccioloso del Cucciolo Eroico."
Giordano: L'ultimo candidato ad accaparrarsi i bruscolini del box-office estivo è anche l'underdog del gruppo. Underdog perché, a pelle, dà l'impressione di essere l'uscita più debole della settimana, ma Underdog perché ha pure letteralmente un cane tra i protagonisti: e questo potrebbe portarlo a prendersi quella fetta di pubblico rilevante e che non ti aspetti. Qui davvero c'è da aspettarsi molto poco: con un Carlino che fa impazzire la protagonista tornata single, ma che poi - e non è spoiler, perché non ho visto il film, ma vado a intuito - la aiuterà a rimettere insieme i cocci della sua disastrosa vita. Magari sbaglio, è, ma sarà che quando vedo un Carlino io penso subito alla canzone di Califano (Piercarlino), quella in cui si lamenta di questo cane che a lui la vita non glie l'ha rovinata non migliorata. Sarà per questo, forse, che ora mi sto immaginando un bel crossover, una sorta di film Marvel intitolato "Patrick vs Piercarlino".
Si, questo, probabilmente, lo andrei a vedere. Sarebbe un colossal.
Cannibal Kid: Non vado d'accordo con i cani, non vado d'accordo con i film sui cani e non vado d'accordo con Ford. Cosa c'entra quest'ultima affermazione? Niente, però mi piace sempre ricordarlo una volta di più. E che nessuno osi presentarmi questo film, per favore.
Ford: più che presentarmi in sala per vedere questo film, mi presenterei volentieri a sorpresa a Casale Monferrato per portare Cannibal fuori per una notte da leoni da bravi nemici. Ma lui continua avere questa immagine del grosso cane da guardia che fa polpette del gattino sperduto, quindi continuerò a fargli credere che un giorno, aprendo la sua porta, gli si presenterà un ottantenne tatuato. E non sarà Stallone.

lunedì 17 giugno 2019

White Russian's Bulletin



Settimana particolare, per il Saloon, che tra lavoro e primi assaggi di vacanze riesce non solo ad essere puntuale nelle pubblicazioni dei post, ma anche a recuperare titoli più impegnati ed impegnativi, in barba alla stagione che, per eccellenza, richiede una bella pausa ai nostri neuroni provati dalla quotidianità.
Una settimana dunque non ricca in termini numerici - del resto, ormai, i sette/dieci film di qualche anno fa me li scordo - ma decisamente stimolante.


MrFord



THE PERFECTION (Richard Shepard, USA, 2018, 90')

The Perfection Poster

Ogni giorno di più Netflix consolida non solo la sua presenza in termini di bacino di utenza, ma anche l'impatto che, nel tempo, ha avuto e sta avendo sul Cinema come lo abbiamo sempre inteso: da parecchio, infatti, penso che il futuro della settima arte vada cercato non tanto - purtroppo - nella realtà delle sale ma in quello dell'on demand fatto esplodere proprio da Netflix stesso, allo stato attuale una realtà con la quale fare i conti non solo pensando alle serie tv ma anche ai titoli che, fino al suo avvento, sarebbero stati esclusivamente destinati alla distribuzione "tradizionale".
Diretto da Richard Shepard, che si era fatto volere gran bene da queste parti per Dom Hemingway, questo The Perfection, giunto sugli schermi di casa Ford spinto dal tam tam della blogosfera, si è rivelato una visione non perfetta ma senza dubbio in grado di rimanere impressa per argomenti alti - i continui plot twists, le differenti vedute e ribaltamenti del revenge movie - e bassi - il trash molto anni novanta stile Boxing Helena, una gran bella sequenza lesbo che fa sempre la sua figura, un'altro passaggio divenuto subito argomento di discussione che non è così clamoroso ma senza dubbio un esperimento mai o raramente provato -, poco plausibile ma guardabilissimo, un buon modo per avere conferma che il Cinema, quando ci sono idee, può essere sempre stimolante anche quando, tornando sul titolo, la perfezione resta ben lontana.




BILLIONS - STAGIONE 3 (Showtime, USA, 2018)

Billions Poster

Quando si parla di serie tv, una delle cose più difficili che si possa immaginare è trovare quei titoli in grado di mantenere alto lo standard stagione dopo stagione, senza banalizzare i personaggi principali o le situazioni, cadere nel troppo melodrammatico o nello scontato, cominciare a non giustificare più nulla o quasi.
Billions, partito e sviluppatosi in sordina rispetto ad altri titoli saliti alla ribalta delle cronache negli ultimi anni, al terzo giro di giostra può senza troppi patemi dichiararsi parte della categoria: attorno al rapporto in continua evoluzione - e che evoluzione! - tra Chuck Rhoades e Bobby Axelrod gli autori hanno predisposto un'architettura complessa di situazioni e comprimari profondi e credibili, giustificando ogni colpo di scena, lasciando che i due main charachters prendessero binari diversi e apparentemente di direzioni opposte per poi riportarli drasticamente vicini, e in un modo che non ci si sarebbe potuti aspettare tornando alle due stagioni precedenti e ad una parte di questa, pur spesa con Chuck e Axe alle prese con nemici diversi da loro stessi.
Come sempre grande lavoro attoriale di Giamatti e Lewis, solida la scrittura ed avvincente il prodotto, anche per chi, come questo vecchio cowboy, di borsa e legislazione capisce più o meno quanto di danza classica: inutile dire che l'hype per la season four partita in primavera è già altissimo.




IL TRADITORE (Marco Bellocchio, Italia/Francia/Brasile/Germania, 2019, 135')

Il traditore Poster

Ricordo bene, ai tempi delle medie - parliamo dei primi anni novanta -, quando a scuola qualcuno "la cantava" e veniva additato come un "Buscetta", una spia, una persona che andava e doveva essere emarginata. Nella logica di ragazzini spesso insensibili per età e spessore culturale, si seguiva la moda ispirata dalle vicende del più noto tra i collaboratori di giustizia in anni in cui la Mafia insanguinava l'Italia simbolicamente come non aveva mai fatto prima, gli anni di Falcone e Borsellino, due dei più grandi personaggi pubblici che il nostro Paese abbia mai conosciuto nella sua Storia.
Bellocchio, regista inossidabile in pieno stile Clint - per quanto, politicamente, i due non potrebbero essere più diversi -, autore di film grandiosi come I pugni in tasca, L'ora di religione, Buongiorno notte, Vincere, mostra uno dei personaggi più controversi di quel periodo da un lato che non ci aspetteremmo, il più terribile, naturale, sfaccettato di tutti: quello umano.
Tommaso Buscetta era un criminale, eppure nel corso di oltre due ore serratissime per piglio e ritmo, nel suo rapporto con Cosa Nostra ed i suoi esponenti - mostrati nella banalità terribile del loro male e dell'ignoranza che circondava figure come quelle di Riina - e soprattutto con il già citato Falcone - la scena più bella della pellicola, il loro ultimo saluto, è da brividi - quella che emerge dalla pellicola è la sua componente umana, la stessa che rende l'Uomo l'animale più pericoloso che esista ma anche quello in cui, in una misura o nell'altra, da appartenenti alla specie ci riconosciamo.
E così, pur essendo assolutamente dalla parte di Falcone, pur essendo contrario al concetto di "spione" non per omertà ma per correttezza, ho finito a passare ogni minuto della visione mettendomi dal lato della barricata di Buscetta, osservando le scelte che, in situazioni estreme, è necessario compiere per tutelare se stessi ed i propri figli, osservando uno Stato spesso e volentieri più criminale dei criminali - clamorose le apparizioni di Andreotti -, il degrado morale che colpisce non solo la società ma anche le associazioni a delinquere, mi sono ritrovato in lui quando dichiara sempre a Falcone "Riina ha sempre preferito esercitare il potere che fottere, io no. Io ho sempre amato le donne". E a conti fatti, ho riflettuto che, se fossi stato l'ultimo di diciassette figli in una famiglia povera della Palermo degli anni venti e trenta, se fossi cresciuto in un ambiente che lasciava ben poche possibilità di scelta, da uomo che ama più le donne e la famiglia che non il potere, forse sarei finito esattamente come lui.
Avrei stimato Falcone perchè avrei invidiato il suo coraggio e la sua integrità, mentre io sarei stato banalmente un peccatore, per dirla alla vecchia maniera.
Essere umani è sfaccettato, ma anche clamorosamente semplice.
Raccontarlo, però, è una cosa da Maestri. Come Bellocchio.


giovedì 13 giugno 2019

Thursday's child



Nuova settimana di uscite ed incredibile nonchè clamoroso sfoggio di puntualità nel pubblicare il post del sottoscritto dopo settimane passate a sfiorare la fine del weekend.
Per festeggiare a suon di zombies questo evento più unico che raro, il mio rivale Cannibal Kid e la mitica Marika Paracchini, pronta a dare in pasto ai defunti il mio ancora vivo e vegeto antagonista.


"Per riprendermi dall'hangover dopo essere uscita a bere con Ford mi ci vorrà ben più di una sciacquata al viso!"
I morti non muoiono

Ford alla ricerca di Cannibal per le strade di Casale.
Marika: In casa mia ci sono tre altari a cui rivolgere le preghiere la sera: uno per Jim Jarmusch, uno per Bill Murray e uno per Adam Driver. Della Swinton, della Sevigny e di Buscemi ci sono i santini esposti. Sono qui che non penso ad altro che a questo film da mesi.
Finalmente ci siamo!
Sarà bellissimo, sono già di parte.
Cannibal Kid: A casa mia invece c'è un altare dedicato a Selena Gomez, e pure i santini di Iggy Pop e Chloë Sevigny. Quanto a Jim Jarmusch, sono sempre combattuto nei suoi confronti: è capace di capolavori come Ghost Dog, ma pure di robe soporifere quasi quanto i film spacciati per entusiasmanti da White Russian, tipo The Limits of Control e il deludente Solo gli amanti sopravvivono. I morti non muoiono sulla carta sembra stellare, però a Cannes non è che abbia entusiasmato più di tanto e rischia di essere l'ennesimo comedy zombie movie giunto fuori tempo massimo. Sarà bellissimo? Lo spero, ma non ci conterei del tutto.
Ford: purtroppo per me devo convenire con Cannibal non solo rispetto a Jarmusch ma anche sui film che ha citato, dallo strepitoso Ghost Dog al noiosissimo Solo gli amanti sopravvivono. Sulla carta I morti non muoiono promette scintille, speriamo solo che non si riveli la classica cannibalata senza speranza.

Climax

"Non stai bene? Hai bevuto anche tu la sangria allucinogena?" "No, qualche white russian di troppo con Ford!"
Marika: Restare indifferenti al “nuovo” Noé è impossibile.
In questo caso però è quasi facile ignorare l'uscita in sala perché è passato così tanto dalla sua distribuzione internazionale che tanto gli italiani interessati lo hanno già visto a casa propria pescando da torrenti dell'internet, e nei multisala lo troveremo nelle sale piccine e isolate, quelle in cui non tolgono nemmeno le ragnatele, e lo vedranno in 5. Probabilmente quei 5 in ogni caso lo avranno comunque già visto a casa e passeranno la visione a toglierle loro, le ragnatele.
Cannibal Kid: Esatto. Film già visto, già goduto alla grande e già più o meno recensito (http://www.pensiericannibali.com/2019/03/climax-sangria-portami-via.html). Un trip folgorante, giunto talmente in ritardo in sala che sul web è riuscito a recuperarlo persino quell'antitecnologia di Mr. Ford. Cosa che dovrebbe far riflettere in maniera seria i nostri distributori.
Ford: evidentemente c'è qualcuno che riesce ad essere più in ritardo di me quando pubblico la rubrica dedicata alle uscite in sala, e questo qualcuno sono i distributori nostrani, che portano in sala un film come sempre notevole del notevole Noè già uscito in tutto il mondo e passato ovviamente anche attraverso la blogosfera da tempo. Non credo il suo incasso sarà memorabile, così come penso che finirà solo nelle sale da ragnatela di cui parlava Marika, ma se non l'avete ancora visto, guardatelo.

Beautiful Boy

"Io non voglio passare le vacanze estive a Casale chiuso nella cameretta di Cannibal!"
Marika: Mi dispiace fare la bastian contraria ma a me di Chiamami col tuo nome non è piaciuto quasi nulla, quindi sono del tutto indifferente a Chalamet e alla sua improvvisa fama. Anzi, comincio quasi ad essere piena di vederlo ovunque. Bravo, eh, ma non ha la faccetta troppo pulita per fare il tossico? Sembra quasi una caricatura.
Il vero motivo per cui salterò ben volentieri la visione di questo film però è che il trailer mi è passato in sala così tante volte che adesso per dispetto non ci vado, tiè.
Cannibal Kid: Chiamami col tuo nome nel 2018 è stato eletto film dell'anno sia da Pensieri Cannibali che da White Russian. Venire qui in questa rubrica a dire certe cose quindi è un po' come uno che va a gridare: “Aprite i porti” a un comizio di Salvini. Ci va coraggio, quindi onore a Marika. Adesso comunque si vada a sciacquare la bocca, ahahah.
Quanto a Beautiful Boy, si rivelerà anche un beautiful movie? Il mio responso arriverà a breve...
Ford: penso che Marika, che mostra un coraggio tutto fordiano nel demolire il film dell'anno duemiladiciotto per me e Cannibal nel corso di questa rubrica, debba concedersi un paio di White Russians per tornare sulla retta via cinematografica. Non vorrà mica ridursi come il Cucciolo Eroico, che azzecca un parere o due all'anno!?
Per quanto riguarda questo film, sono ovviamente in ritardo e ancora non l'ho visto. Chissà quando comparirà dalle parti del Saloon?

Blue My Mind

"E' uscita la nuova rubrica delle uscite in sala." "Leggi cosa scrive Marika, degli altri due vecchi non ci importa nulla."
Marika: Di questo film non ne sapevo nulla, adesso ho guardato in giro di cosa si tratta e sono sotto un treno chiamato Lisa Bruhlmann. Sa un po' (un po' troppo?) di quel magnifico Raw uscito qualche tempo fa e che aveva fulminato tutti. Se Il segreto dei miei anni dovesse rivelarsi una caciaronata l'unica fulminata sarà proprio Lisa, perché non si illude la gente così.
Cannibal Kid: Questa settimana sono preparatissimo. Oltre a Climax e a Beautiful Boy, ho già visto anche questo Blue My Mind, grazie a un ottimo sito radical-chic che consiglio a tutti, persino a Ford (https://filmperevolvere.it/blue-my-mind-subita/). È un coming of age adolescenziale con venature fantasy e horror che, come giustamente ricorda Marika, va un po' dalle parti di Raw, ma con una personalità tutta sua. In sala o altrove, quindi, non perdetevelo.
Ford: per una volta Peppa fa una segnalazione molto interessante che probabilmente sfrutterò. Per il resto, spero che questo Blue my mind, come fece Raw, possa sorprendermi in positivo nonostante senta il fastidioso olezzo della radicalchiccata fin da qui. Staremo a vedere.

Il grande salto

"Dici che in questo posto servono il white russian?" "Secondo me qui è già tanto se riescono a fare un caffè."
Marika: La settimanale uscita italiana mi lascia indifferente come sempre. So così poco di cinema italiano che la sola cosa che ricordo di Ricky Memphis è che ha fatto Tutti pazzi per amore, e va bene che amo tanto Tutti pazzi per amore ma non mi basta per avere voglia di vedere l'esordio alla regia di Giorgio Tirabassi, che ricordo solo in Distretto di polizia. Siccome Distretto non mi piace quanto Tutti pazzi per amore niente film di Tirabassi per me.
Cannibal Kid: Visto che si parla di fiction italiane, io Giorgio Tirabassi l'ho visto e apprezzato ne I liceali e La linea verticale. Apprezzato, ma non abbastanza da vedermi questo suo grande salto nella regia. Attendo invece con una maggiore curiosità un altro grande salto: quello di James Ford all'infuori della blogosfera.
Ford: come al solito il Cinema italiano non manca di non invogliarmi ad andare in sala, con le sue solite proposte troppo italiane che neppure Cannibal con la sua curiosa febbre da produzioni tricolori avrebbe voglia di vedere. Ovviamente lo ignorerò, concentrandomi sul dare l'ennesima delusione al mio rivale annunciando che il salto all'infuori della blogosfera che tanto sogna non avverrà mai prima del suo.

giovedì 23 maggio 2019

Thursday's child


Nuova, incredibile, geniale - a parte per quanto riguarda Cannibal Kid - puntata della rubrica delle uscite condotta a tre più formidabile - più o meno - e seguita - ancora più o meno - della blogosfera, che vede come ospite di questa settimana Federica Gentili alias Fexxonji, pronta a rimbalzare tra il finto giovane di cui sopra ed il vero vecchio qui presente.


MrFord

"Per evitare quel radical di Cannibal, sono dovuto fuggire a Rio. E non me ne pento."
Aladdin

"Grazie Genio per aver realizzato il mio primo desiderio!" "Figurati, per me è stato un piacere trasformare Cannibal in un vero intenditore di Cinema!"
Federica: Non lo so, sono combattuta. Era veramente necessario fare un live action di uno dei cartoni più belli della Disney? Io avevo la videocassetta di Aladdin e l’ho letteralmente consumata a forza di riguardarla. Il trailer è ok, però com’è che l’attore che interpreta Jafar l’hanno scelto così bello e giovane? E perché a me l’ambientazione sembra più bollywoodiana che medio orientale? Non so se me la sento di rovinare il ricordo più che positivo che ho di Aladdin.
Cannibal Kid: Se avessi a disposizione 3 desideri per il genio della lampada chiederei:
#1 Una Margot Robbie.
#2 James Ford fuori da questo mondo, o se non altro da questa blogosfera.
#3 Basta con 'sti live-action Disney, tra l'altro di film come Aladdin che già in versione animata non è che m'avesse fatto impazzire.
Ford: i live action Disney mi lasciano ogni volta profondamente dubbioso. Se l'esperimento non è risultato malvagio con Il libro della giungla, infatti, si prospetta un vero disastro con Aladdin, che dovrò pure sorbirmi a seguito del desiderio espresso dai Fordini di vederlo per poi venire sbeffeggiato da Jafar Kid che come al solito dirà che sono stato io in realtà a volerlo vedere.

Il traditore

"Un bel brindisi a White Russian, e tutto andrà meglio."
Federica: Sono molto ignorante sulla filmografia di Marco Bellocchio, però questo film sembra interessante. L’unica perplessità che ho è sull’accento finto siculo del romano Pierfrancesco Favino. A sentirlo così non mi sembra super convincente ma ai siciliani l’ardua sentenza.
Cannibal Kid: Io non sono del tutto ignorante sulla filmografia di Marco Bellocchio, uno di quegli autori italiani troppo fordiani per essere cannibali, ma quasi. Tra i suoi che ho visto bene Buongiorno, notte, così così Vincere e malissimo Bella addormentata. I film sui mafiosi, e sui pentiti mafiosi, non è che mi entusiasmino molto, però questo per dovere di cronaca lo vedrò. Cercando di capire se Favino è l'attore più sopravvalutato d'Italia, o se è bravo veramente. E ora via alla noiosa lezione sul cinema di Bellocchio da parte del professorone Ford.
Ford: a dire il vero Bellocchio è molto più radical che fordiano, ma ha realizzato film così potenti da andare oltre perfino a questo al Saloon. Cose come Pugni chiusi, Buongiorno notte, Vincere e L'ora di religione non si dimenticano. Dunque direi che questo Il traditore, per quanto non mi faccia impazzire all'idea, andrebbe visto a scatola chiusa.

Brightburn

Una rara immagine di repertorio di Cannibal Kid.
Federica: Cos’è sto film? La versione poraccia di Superman? Dove non cresce nell’idillio della famiglia Kent ma con una madre adottiva iperprotettiva e un padre adottivo che preferirebbe abbandonarlo in autostrada? Odio gli horror con i bambini indemoniati come protagonisti per cui per me è un gigante NO.
Cannibal Kid: Da ex bambino indemoniato quale sono, i bambini indemoniati e gli horror con i bambini indemoniati mi piacciono. O forse dovrei dire che mi piacevano, visto che il sottogenere è diventato piuttosto abusato. Considerando che questo Brightburn già dal trailer mi sa di porcata assurda, anche per me è un gigante NO. Che poi è la stessa risposta a ogni pretesa di Ford di vedere qualche pellicola da lui consigliata.
Ford: ennesimo horrorino uguale a mille altri che Cannibal, da non più bambino ma sempre indemoniato quale sicuramente è finirà per vedere e magari anche esaltare, in barba ai suoi proclami attuali. Per quanto mi riguarda, più che un NO, è un fingo che non esista.

Una vita violenta

"In mancanza, purtroppo, di White Russian, brinderemo come Cannibal con uno scialbo spumantino."
Federica: Giuro che non pensavo avrei mai pensato in vita mia di vedere il trailer di un film su dei nazionalisti corsi. Probabilmente il buon vecchio Napoleone ne andrebbe fiero ma io sono abbastanza perplessa su questo film che, a quanto pare, è stato definito a metà tra Gomorra e Il Padrino. Io ci andrei piano con questi paragoni.
Cannibal Kid: Vedi Federica, se non fossi stata ospite di questa bellissima e prestigiosissima rubrica, non ti sarebbe mai capitata una cosa del genere. Ok, magari potevi vivere bene anche senza vedere il trailer di un film su dei nazionalisti corsi, però almeno hai imparato qualcosa. Io ad esempio ho imparato che questa pellicola, più che una radical-chiccata cannibalesca di quelle che piacciono a me, sembra essere più una roba noiosa, politica e panesalame di quelle che piacciono a Ford.
Ford: sono rimasto sorpreso anch'io di vedere il trailer e scoprire l'esistenza di un film sui nazionalisti corsi, che potrebbe rivelarsi una discreta sorpresa o un riciclo poco utile - del resto è un film del duemiladiciassette -. Personalmente, spero possa colpirmi e rappresentare bene tutto quello che, nel Cinema d'autore, di norma irrita Cannibal.

Forse è solo mal di mare

E fu così che Marco Goi lasciò la blogosfera in mano a Ford per trasferirsi in una sperduta isola del Pacifico.
Federica: Mi sembra uno di quei film che posso tranquillamente evitare come la peste bubbonica. Smielato, recitato male, con musiche agghiaccianti e pieno di cliché. Passo.
Cannibal Kid: Forse è solo mal di mare, o forse è solo mal di cinema. Quello di cui sembrano soffire gli autori di questo titolo, nauseabondo fin dal trailer, e naturalmente anche Mister James Ford.
Ford: il mal di Cinema è la specialità del Cucciolo Eroico e degli autori di questa roba. Dunque li lascio volentieri da soli su un'isola deserta con la possibilità di rivedersi in loop perenne il titolo qui presente.

giovedì 16 maggio 2019

Thursday's child



Nuova settimana di uscite, nuova puntata della rubrica a tre, e nuovamente una Sonia che viene a fare visita a questo vecchio cowboy ed al suo rivale finto giovane Cannibal non più Kid da un pezzo.
Non mancheranno, oltre alle omonimie, anche le consuete schermaglie e le possibili sorprese, le classiche sparate cannibalesche e le possibili intuizioni fordiane. E neanche i gatti, mi sa tanto.



MrFord


"Se Cannibal vuole ricattarmi con questa foto, allora per lui si prospettano tempi più bui di quelli che lo aspetterebbero uscendo una sera con Ford!"

Dolor y Gloria

"Me l'avevano detto di non uscire a bere con Ford: questo hangover mi passerà tra un mesetto!"
Sonia: Quindi mi state dicendo che Banderas ha tradito Rosita, la gallina del mulino bianco per ritornare sul grande schermo? Tra l'altro ho anche sentito dire che lui insieme a Penelope Cruz, l'altra protagonista del film, è una delle "muse" ispiratrici del regista Pedro Almodóvar... Curiosi di vedere il film? Personalmente io e i film spagnoli non andiamo molto d'accordo...
Cannibal Kid: ¿Qué tienes Sonia contra el cine español? (grazie Google Traduttore)
Devo dire che pure io non sono mai stato un enorme fan del cinema spagnolo però, dopo La casa de papel, la mia fiducia nei prodotti provenienti dalla terra iberica è cresciuta parecchio. Pure con i film di Pedro Almodóvar non ho un rapporto troppo stretto, ma ho trovato molto bello e sottovalutato il suo ultimo Julieta e sono parecchio fiducioso in questo suo nuovo lavoro, la storia di un regista in declino. Che sia autobiografico?
Presto è in arrivo anche la versione 2.0 con Banderas nei panni di Ford, che racconterà la storia di un blogger in declino. E tranquilli, non mancherà di fare un cameo pure Rosita.
Ford: Almodovar è un signor regista che nel corso della sua lunga carriera ha regalato davvero grandi film. Negli ultimi anni è apparso molto appannato, ma con il recente Julieta pare aver ripreso la vena dei tempi migliori, dunque direi che questo Dolor y gloria potrebbe sorprendere in positivo, rispolverando uno dei primi attori feticcio del Pedrone, il fordinano Banderas.
Dunque avanti così, con tanto dolor per Cannibal e tanta gloria per Ford.

John Wick 3: Parabellum

"Effettivamente il metodo di Ford per girare nel traffico fa risparmiare tempo!"
Sonia: Il titolo sembra quasi una delle formule magiche di Harry Potter ma invece si tratta del terzo capitolo del film d'azione che vede come protagonista l'anima di Matrix, Keanu Reeves.
In genere amo i film d'azione ma a quanto pare i primi due capitoli mi sono sfuggiti... Ma è possibile stabile una taglia di 14 milioni solo per aver infranto una regola fondamentale, ovvero uccidere una persona all’interno dell’Hotel Continental?
Cannibal Kid: Io in genere odio i film d'azione e il primo John Wick è una splendida (si fa per dire) rappresentazione di tutto ciò che non sopporto di questo tipo di pellicole. Zero trama, niente fantasia, recitazione a livelli cagneschi (senza offesa per il cane sacrificato nel film) e solo tante sparatorie, inseguimenti e altre cazzate simili. In altre parole: roba da Ford. Già mi sono risparmiato il secondo, figuriamo se guardo il terzo.
Ford: il primo John Wick era una figata stratosferica, un giocattolone che rispecchiava alla grande lo spirito degli action anni ottanta. Peccato che con il secondo capitolo gli autori se la siano un pò menata rovinando l'atmosfera e dunque anche l'hype del sottoscritto per il numero tre, che non attendo con particolare impazienza. Riuscirà il buon Keanu a farmi ricredere?

Attenti a quelle due

"Anche tu sei in hangover? Non sarai uscita con Ford e Banderas!?"
Sonia: Sinceramente questo è uno di quei film che se mi capitano per sbaglio mentre faccio zapping con il telecomando bene, altrimenti non ci spreco neanche un centesimo per vederlo al cinema.
Cannibal Kid: Una commedia scacciapensieri scema con Anne Hathaway e Rebel Wilson?
A-DO-RO.
Questo è il classico film che tutti i finti macho come Ford fingono di schifare, per poi scappare in cucina di nascosto a guardare mentre lavano i piatti. E finiscono pure loro per A-DO-RA-RE.
Ford: attenti a quei due potrebbe essere un film che racconta le peripezie di recensori di Cannibal e Ford, e in quel caso potrebbe essere anche interessante correre a vederlo. Ma non è questo il caso. Dunque eviterò come la peste prendendomi molto più volentieri l'appellativo di finto macho.

Unfriended: Dark Web

L'immagine del tipico lettore di Pensieri Cannibali.
Sonia: Qualcuno ha detto Horror? Eccomi qui in prima fila con le mie amate Popz Choco, certo ultimamente non è che questi horror siano così di impatto, infatti ormai mi spavento di più quando vedo il mio gatto fissare il nulla... li sì che da un momento all'altro mi aspetto che spunti uno spirito o qualche entità malefica... tra l'altro, anche se aprirete il mio laptop troverete tanti di quei file misteriosi che non vi basteranno mesi per ricollocarli ehehe...
Cannibal Kid: File misteriosi? A cosa si starà riferendo Sonia? È la nuova Julian Assange che sta per smascherare qualche segreto di stato, o sta semplicemente parlando di video porno?
Comunque... avevo visto il primo Unfriended del 2014 e me l'ero goduto abbastanza. Un horrorino cretino, ma tutto sommato coinvolgente. Peccato che adesso, cinque anni più tardi, il sottogenere dei thriller-horror tutti ambientati davanti allo schermo del computer abbiano stufato quasi quanto Ford che si lamenta di come è desolato il mondo dei blog negli ultimi tempi. Anche se a dirla tutta in questo caso non ha tutti i torti. Che sia ora di fare un giro sul Dark Web, dove magari c'è un po' più di movimento?
Ford: filmettino horror di quelli buoni giusto per i pusillanimi del calibro di Cannibal. Preferisco guardare nel vuoto come uno qualsiasi dei gatti di Sonia, di Peppa o dei miei, che andare a recuperarlo.

Bangla

"Ford, Cannibal: siete licenziati!"
Sonia: Prima regola del Fight Club ehm Islam: la castità prima del matrimonio!
In questo scontro/incontro di culture in terra "santa", Torpignattara, quartiere multietnico di Roma avremo il piacere di conoscere Phaim. Curiosissima di vederlo.
Cannibal Kid: Pure io sono curioso di vedere questo Bangla, visto che sembra affrontare un tema in teoria pesante come quello dell'integrazione e dell'incontro/scontro tra culture, con un piglio leggero. Quasi da romcom indie statunitense. Una visione che si preannuncia come un incontro/scontro tra il radical-chicchismo cannibale e il panesalamesimo fordiano. Insomma, i botti sono garantiti!
Ford: i botti e le botte, mi sa. Film che sulla carta potrebbe essere la sorpresa della settimana. Speriamo non risulti essere troppo cannibale!
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