Questa volta comincio dalla fine.
Dal momento in cui Julez, domato l'uragano dell'euforia dei nonni riuniti, mi ha passato tra le braccia la nostra secondogenita, Rebecca Demetra, che avevo già tenuto nel percorso tra il bagnetto delle infermiere e sua madre in sala parto, senza avere di fatto la coscienza effettiva che fosse arrivata tra noi.
Comincio dalla sensazione così curiosa di avere di nuovo tra le braccia un piccolo essere vivente così leggero e delicato da sentire quasi più il peso delle mie braccia che lo sorreggono, abituato agli ormai tredici chili del Fordino, che spesso e volentieri prende ogni contatto fisico come un'occasione di lotta o dimostrazione d'affetto, scordandosi di rimanere fermo anche solo un secondo.
Lei, che è nata di giovedì, come suo fratello maggiore, alla trentottesima settimana più due, come suo fratello maggiore, di un centimetro "più corta" e di sessanta grammi più pesante, con le orecchie ed il naso che paiono le copie di quelle che rendono ancora oggi AleLeo il più bello della famiglia, ed occhi quasi chiusi alla Bud Spencer lontani da quei fanali spalancati e profondi come la notte del primogenito del Saloon.
La seconda esperienza in sala parto è stata molto diversa dalla prima, da una Julez ancora più cazzuta - nonostante lei continuerà a dichiarare il contrario -, questa volta indotta dall'ossitocina eppure pronta a lottare senza la peridurale, con urli più acuti ma meno imprecazioni, strette alle mie mani e morsi alle sbarre di sostegno che quasi parevano cedere, un'ostetrica forse meno appariscente eppure altrettanto brava rispetto a quella che ci aveva seguiti nella prima, fantastica odissea da genitori, quattro ore contro ventitre, la coscienza del fatto che, in qualche modo, eravamo stati resi più forti dal vissuto precedente.
Anche ora, tornato a casa e solo come ai tempi, con il Fordino deciso a voler rimanere a dormire dai nonni, un White Russian a prendere il posto del Southern Comfort di tre anni fa, mi pare di poter rimanere saldo, quasi le spalle dovessero diventare ancora più larghe e granitiche in modo da sorreggere e sostenere una vita in più, Julez pronta a considerare che questa volta non passerò la notte a piangere come allora.
Eppure, ai tempi non avevo dovuto trattenere le lacrime come quando Rebecca è stata portata tra le sue braccia, pelle su pelle, dopo aver tagliato per la seconda volta un cordone ombelicale - che mi è parso anche più tosto rispetto a quanto mi ricordassi -, o avuto un momento di puro terrore mascherato dalla migliore disposizione possibile all'incoraggiamento quando, al termine di una delle contrazioni decisive, la piccola Ford ha finito per uscire con la testa rimanendo in attesa, colorito violaceo e niente pianto, pronta a ricordarmi immediatamente il giorno terribile della perdita della nostra Agnese, prima che la forza e la determinazione di Julez e la bravura dell'ostetrica Ida - curiosa l'assonanza cinematografica - facessero il resto, liberando la voce già lirica di quella che tanti tra i miei amici hanno già definito "l'unica donna della mia vita".
Negli ultimi mesi ho passato spesso il tempo a scherzare a proposito del fatto di aumentare la portata dei miei allenamenti in modo da essere pronto a cambiare i connotati a tutti quelli che usciranno con lei, considerato quanto, da stronzo patentato, conosca la portata dei danni che noi maschietti siamo in grado di fare, esortando spesso e volentieri anche il Fordino a prepararsi a "prendere a pugni" ogni amico della sorella, o a pensare a quanto impegnativo sarebbe stato non solo proporzionare il tempo in modo da poter dedicare attenzioni ed impegno ad entrambi i piccoli Ford allo stesso modo, o al fatto che, solamente cinque o sei anni fa, avere la macchina ormai inagibile ai passeggeri a causa dei seggiolini potesse risultare quasi fantascienza.
Eppure, nel momento in cui Julez mi ha passato tra le braccia Rebecca ed Alessandro ha chiesto di poterla prendere in braccio insieme a me, cercando di accarezzarla il più dolcemente possibile, dopo aver ascoltato i suggerimenti di noi "grandi" a proposito di come rapportarsi con la più piccola della famiglia, ho pensato che fosse tutto lì: abbiamo vissuto tre anni meravigliosi con un bambino che, probabilmente, esprime il meglio di quanto i suoi vecchi potranno mai fare nel corso delle proprie vite, curioso di sentire, osservare, toccare la sua sorellina come fosse il tesoro più prezioso mai esistito, senza dimenticarsi di vivere la sua innocenza aspettando di giocare appena concluso un momento che da questa parte della barricata si vive come epico.
E noi siamo ancora più curiosi.
Io lo sono.
Ed ho ancora più voglia di essere la roccia contro la quale si infrangeranno le onde che la vita riserva a noi tutti, e che riserverà anche a loro.
E continuo a sperare che mi permettano di esserlo per il tempo più lungo possibile.
Il mio piccolo uomo e la mia piccola donna.
Gli unici per cui mi sembra di aver dato un senso alla mia vita di scellerato.
Gli unici per i quali sacrificherei qualsiasi cosa.
Gli unici depositari di tutto quello che posso e potrò mai dare fino in fondo.
E oltre me stesso.
Gli unici per i quali sono ancora qui, tre anni dopo, a bere e piangere.
E se ho sempre sognato di poter avere la possibilità di vivere in eterno, gli unici per i quali ha senso morire, e pensare che possano raccogliere tutto quello che ho dato, che ho e che avrò da dare.
Benvenuta, Rebecca.
E grazie.
E come cercherò di farti imparare da vecchio, incallito cinefilo, "io sono tuo padre".
MrFord
Io sto bevendo una Soda sgasata, però una maledetta lacrimuccia vuole scappare lo stesso. Benvenura, Rebecca.
RispondiEliminaE forte Julez, saggio il Fordino - io mio fratello di due anni più piccolo avevo proposto di buttarlo nella betoniera, ma amavo le betoniere quindi era una specie di cosa buona - e al solito, tu, dimostri che i papà sono sottovalutatissimi. Ma ce lo eravamo già detti. Siete belli e in espansione. Un abbraccio forte.
Grazie, Ink. Belle parole.
EliminaSpero, un giorno, che anche Ale e Rebecca possano pensarla come te sui papà. ;)
Ma che bella notizia! Benvenuta Rebecca! Da secondogenita, sii tosta e dai filo da torcere al fordino! ;-)
RispondiEliminaIn realtà il Fordino è contentissimo, quindi direi che hanno già la strada spianata! :)
EliminaBene direi! Mia sorella invece all'epoca mi avrebbe 'spianata' volentieri! XD
EliminaBenissimo, direi! Speriamo proseguano così! :)
EliminaIn alto il fondo e giù il collo delle bottiglie!!!!!!!
RispondiEliminaSUERTE!!!!SALUD!!!
(ed oooooottima scelta del nome!) ;)
EliminaMuchas gracias, Gioch! :)
EliminaBenvenuta a Rebecca Demetra, avete scelto un secondo nome che mi piace da matti. Ho notato che nei tuoi discorsi hai omesso il fatto che il Fordino potrebbe a sua volta far soffrire qualche donzella in futuro! ;)
RispondiEliminaComunque ormai siete genitori esperti e navigati e la secondogenita non potrà che beneficiarne. Chi si troverà di fronte a un nuovo compito è proprio AleLeo, vedrai che ci sarà da divertirsi con le sue peripezie da fratello maggiore. Auguri a tutta la famiglia!
Senza dubbio avrà da divertirsi: per ora, direi che è un fratello maggiore fantastico.
EliminaCon la piccola è delicatissimo!
Graaaaaaaaandeeeeeeeeeeeee!!!!!!!
RispondiEliminaCongratulazioni vecchio mio, stase recupero il socio che hai conosciuto e dedico un brindisi a Rebecca Demetra!!!
Ps: è un gran nome spaccaculi!
Ottimo. Dedicatene anche due o tre! ;)
EliminaE grazie! :)
Congratulazionissime!
RispondiEliminaMuchas gracias! :)
EliminaUn bellissimo nome, che più cinefilo non si può! Buon sangue non mente: benvenuta Rebecca!! :)
RispondiEliminaSperiamo possano essere cinefili anche loro, così potremo condividere un sacco di visioni! :)
EliminaChe bello! Vi auguro ogni bene :)
RispondiEliminaGrazie, Lucien. :)
EliminaMannaggia, speravo sarebbe nata il 4 aprile, come Pensieri Cannibali, cosa che sarebbe risultata per te una beffa suprema del destino, e invece purtroppo no. :)
RispondiEliminaMa che nome è Rebecca Demetra???
Ford & Julez, a scegliere i nomi siete peggio di Totti & Ilary! XD
Comunque congratulazioni alla mamma e, però meno, anche al papà. :D
Come Pensieri Cannibali, e come Mr. Ink (ma Mr. Ink Mr. Ink, mica il blog). C'ero prima io!
EliminaAhahah la beffa più grande sarebbe stata condividere il compleanno con Marco Goi, più che con Pensieri Cannibali! ;)
EliminaCome sempre mi fai scendere la lacrimuccia, Ford! Benvenuta alla nuova Fordina, vista la lunga attesa, saprà come farsi desiderare ;)
RispondiEliminaIn realtà la lunga attesa è stata per il Fordino.
EliminaRebecca è stata più veloce ed adrenalinica.
Una specie di Point Break al femminile. ;)
Tanti tanti auguri Ford, bella famigliuola :)
RispondiEliminaGrazie anche a te, Nico!
EliminaAuguri e benvenuta a Rebecca Demetra :)
RispondiEliminaGrazie, Arwen! Anche da parte della piccola! :)
EliminaAuguroni Ford :D
RispondiEliminaUn abbraccio alla famiglia :D
E un abbraccio anche a te! :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBenvenuta piccolina :)
RispondiEliminaSono contenta per Julez che sìa durata molto meno,23 ore mi sembrano veramente allucinanti XD Vabbè a me tutta la gravidanza sembra una cosa allucinante,non faccio testo XD
Anche a me piace moltissimo il secondo nome!!!! E riguardo al prendere a pugni i futuri pretendenti,non esagerate tu e Ale!Qualcuno potrebbe valer la pena di lasciarlo passare ;)
Siete una famiglia bellissima!
Beh, diciamo che qualsiasi pretendente avrà da sudare, con una squadra di questo genere! ;)
EliminaQuesta è la tua recensione migliore, Mr Ford.
RispondiEliminaQuando di mezzo ci sono quelle piccole meraviglie, non può che uscire il meglio di noi genitori. :)
EliminaComplimenti e felicitazioni a tutta la tua splendida famiglia Ford!! Benvenuta Rebecca !!
RispondiEliminaSenza ombra di dubbio questo è e rimarrà uno dei più bei post in assoluto!! ;D
E speriamo di scriverne altri, forte delle emozioni dei due piccoli! :)
EliminaFra qualche anno ci mettiamo tutti in salotto e ci spariamo Rocky all'unisono.
RispondiEliminaMamma mia, ho già i brividi ;)
Fratello, sarà una bomba.
EliminaPropongo una maratona.
Mi sono commossa...benvenuta Rebecca. Son sicura che sei un ottimo padre.
RispondiEliminaDiciamo che provo ad essere il miglior padre possibile. Difetti umani permettendo. ;)
EliminaMi sono perso questo post, causa settimana infernale, ma avevo seguito Julez e mi ero complimentato sui suoi 'lidi virtuali'.
RispondiEliminaBravissimi! Che bello vedere una famiglia come la vostra! :D
E' bello davvero. Veder nascere e crescere un figlio è qualcosa che va oltre qualsiasi altra. :)
EliminaMentre leggevo ho rivissuto quei momenti, unici, interminabili. Di me in sala parto, dell'ostetrica con le unghie smaltate e le labbra rifatte - la prima, perché la seconda era solo molto "romanaccia de Roma", ma tanto semplice. Ho rivissuto tutte quelle sensazioni, ho ricordato di come la prima volta aiuti a superare la seconda. Eppure ancora tremo all'idea, ancora muoio di mille paure. Ora che aspetto mia figlia, che mi renderà madre per la terza volta... non potrei dire di aver visto lo stesso film e provato le stesse sensazioni se non ora. Davanti a questo post. Auguri Ford, congratulazioni alla mamma. A tutti voi!
RispondiEliminaFelice di sapere a seguito di questo post che anche tu stai per diventare ancora mamma.
EliminaComplimenti, e buon "nuovo viaggio"! :)
Che bella notizia! Mega congratulazioni (un po' in ritardi) alla Ford family! :-D
RispondiEliminaGrazie davvero, e tranquillo: qui a casa Ford si vive in ritardo! ;)
EliminaTutto bello, bellissimo, soprattutto voi quattro tutti insieme!
RispondiEliminaTantissimi auguri alla famiglia Ford!
Muchas gracias, Pesa!
EliminaE a quando l'arrivo di qualche tuo piccolo erede?
Ehi, leggo ora, vi stringo tutti e quattro <3
RispondiEliminaRicambiamo tutti e quattro! :)
EliminaCongratulazioni Ford!! E auguroni a tutta la famiglia! :D
RispondiEliminaMuchas gracias Vince! :)
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