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domenica 21 luglio 2019

Thursday's child - Spider Man very late special

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Con un ritardo abissale e dopo un silenzio che non si era mai verificato qui al Saloon, ripropongo lo speciale che, con Cannibal, avevamo programmato una decina di giorni fa in occasione dell'uscita in sala di Spider Man: far from home, pronto a ripercorrere tutta la storia recente di Testa di tela sul grande schermo. Fa davvero strano pubblicare questo post oggi, in differita e per giunta dopo aver visto il film, ma succede anche questo. E per una volta non per colpa del mio rivale.


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"Che facciamo, Ford, programmiamo la rubrica?" "Non siamo ancora abbastanza in ritardo, Spider Kid. Aspettiamo un altro paio di settimane!"


Spider-Man

Spider-Man Poster

Cannibal Kid: C'era una volta, tanto tempo fa, il primo Spider-Man cinematografico, Tobey Maguire. Perfetto nella parte del nerd di quelli simpatici, non di quelli che vorresti bullizzare dal mattino alla sera. Anche perché poi si scopre che può sparare ragnatele dai polsi e altre diavolerie del genere, quindi mica è facile bullizzare un tipo del genere. C'era una volta, ma nemmeno troppo una volta. Non stiamo parlando dell'età della pietra in cui è venuto su Ford Flintstone, ma del 2002. Fa strano pensare che nel giro di manco due decenni siano già cambiati 3 Uomini Ragno, però il mondo gira velocemente, il tempo passa, non ci sono più le mezze stagioni e altri luoghi comuni fordiani di questo tipo.
C'è da dire che un po' ce l'ho, con questo primo Spider-Man. Non perché non mi sia piaciuto. Anzi, mi ha esaltato un casino (nel 2002 era ancora fico dire “esaltato un casino”, quindi passatemi l'espressione). Era un film divertente, con una sceneggiatura notevolissima, una scena di bacio al contrario entrata nella storia del cinema e c'era pure Kirsten Dunst. Insomma: il miglior cinecomics realizzato fino a quel momento. Il problema è proprio questo. Spider-Man ha fatto tornare di moda i cinecomics, anzi li ha portati su un altro livello, in un periodo in cui, dopo il ridicolo Batman & Robin, il genere sembrava finito. Morto. Kaputt. Da lì in poi tutti a copiare Spider-Man, chi bene, come la serie Heroes, chi male, come quasi tutti gli altri.
(voto 8/10)
Ford: da accanito lettore dei fumetti Marvel nonché fan sfegatato del charachter di Spidey fin dall'infanzia, l'uscita del primo lungometraggio firmato Sam Raimi dedicato all'alter ego di Peter Parker fu un evento epocale. Ricordo che vidi in sala il primo spettacolo del primo giorno, tornai a vederlo un altro paio di volte ed acquistai il dvd il giorno dell'uscita. Fu, per chi come me è un pò più vecchio, il primo, vero, grande lavoro di fusione tra Comics e Cinema, perfetto nel rendere l'idea di uno dei personaggi più azzeccati mai creati da Stan Lee.
(voto: 7,5)

Spider-Man 2

Spider-Man 2 Poster

Cannibal Kid: Dopo il primo Spider-Man, come ho appena detto, tutti a copiare Spider-Man. Pure lo stesso Sam Raimi. Con il sequel c'è però da dire che ha portato il gioco a un livello ancora superiore. Spider-Man 2 è più dark e profondo, senza dimenticare di essere un ottimo prodotto d'intrattenimento ricco d'ironia. Un seguito all'altezza dell'originale e forse persino un pochino più emozionante. Con un attore più convincente di Alfred Molina – che non sopporto – come villain sarebbe stato ancora meglio. In ogni caso, tanta roba.
(voto 8+/10)
Ford: il sequel è sempre materiale pericoloso, ma Raimi con il secondo capitolo della sua trilogia non solo sorprende, ma migliora ulteriormente la qualità inserendo nella formula il complesso rapporto tra Peter Parker e il Dott. Octopus, simile a quello che si potrebbe avere con un insegnante o con un padre. La sequenza della lotta sul treno della metropolitana è ancora oggi impressa nella mia mente, e se forse sono meno affezionato a questo numero due rispetto al primo a livello emotivo, cinematograficamente parlando per me resta ancora lo Spidey migliore.
(voto: 8)

Spider-Man 3

Spider-Man 3 Poster

Cannibal Kid: Non c'è Ford senza Cannibal, e non c'è due senza tre. Purtroppo. La trilogia di Sam Raimi si sarebbe potuta fermare al capitolo precedente, anche se in quel caso non sarebbe stata una trilogia, e nessuno l'avrebbe rimpianto. Al contrario. Spider-Man 3 è tutto ciò che i primi due episodi avevano evitato. È un brutto pasticcio kitsch finto epico che riporta i cinecomics ai “fasti” degli anni '90. Proprio quelli che dopo Batman & Robin sembravano essere scomparsi dalla circolazione. Un film da dimenticare...
Hey, ma di cosa stavamo parlando?
(voto 4/10)
Ford: dopo due capitoli scoppiettanti e clamorosi, Raimi prova a giocare la carta dello humour nero che l'ha sempre contraddistinto ripescando per l'occasione uno dei villain che ai miei tempi da lettore adoravo, Venom. Peccato che il risultato appaia fuori fuoco e poco avvincente, e la scelta di affidare a Grace il ruolo di Eddie Brock una delle meno azzeccate della Storia dei Cinecomics. Un vero peccato, perchè l'occasione di chiudere in bellezza c'era tutta, ma è sfumata in una tempesta di bottigliate.
(voto: 4,5)

The Amazing Spider-Man

The Amazing Spider-Man Poster

Cannibal Kid: Andrew Garfield è uno degli attori che più mi stanno sulle palle. Adesso, dopo l'orrendo La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson e il soporifero Silence di Martin Scorsese. Ai tempi in cui aveva ereditato la calzamaglia di Spider-Man da Tobey Maguire, quando arrivava da The Social Network, Non lasciarmi a Boy A, mi stava invece parecchio simpatico e mi era sembrato una scelta valida per il ruolo. Ormai il buon Maguire aveva fatto il suo tempo e, dopo il dimenticabile Spider-Man 3 – hey, come ho fatto a ricordarmene? – l'idea di un reboot delle avventure dell'Uomo Ragno ci poteva stare. Solo che è arrivato troooppo presto. Spider-Man 3 era uscito nel 2007, The Amazing Spider-Man è arrivato nel 2012. 5 anni sono un po' pochi per un reboot. Il problema del film è proprio questo. È carino, un buon intrattenimento, c'è pure Emma Stone e Andrew Garfield non era ancora l'attore fastidioso che è diventato oggi. Solo che è un lavoro del tutto inutile.
(voto 6,5/10)
Ford: qualche anno dopo i fasti di Raimi, viene tentato un primo esperimento di Reboot del personaggio affidando il costume a Andrew Garfield - che personalmente preferisco a Tobey Maguire - e ripartendo da zero. Peccato che, nonostante qualche buono spunto, tutto il coinvolgimento che si provava guardando il primo dei tre film raininiani non venga pervenuto neanche a cercarlo con un branco di cani da tartufo, e tutto risulti semplicemente essere un film d'intrattenimento come tanti altri.
(voto: 5,5)

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro Poster

Cannibal Kid: Il sequel del già poco Amazing Spider-Man è ancora più inutile e affrettato del precedente. Due anni dopo è arrivata sugli schermi questa nuova avventurina dell'Uomo Ragno che si lascia più o meno vedere, ma non lascia traccia. Non è un caso se poi non c'è mai stato un Amazing Spider-Man 3 e Andrew Garfield, che qui stava già cominciando a stufare, è stato rimpiazzato.
(voto 5/10)
Ford: questa volta il peso del sequel si fa sentire, e accanto ad un'altra scelta attoriale scellerata - l'Electro interpretato da Jamie Foxx - troviamo un film che non è altro che la versione più sciapa del predecessore, che già non brillava particolarmente rispetto alla meraviglia suscitata nel pubblico. Una saga, questa, interrotta dall'arrivo del colosso Cinematic Universe che, a conti fatti, non è mancata a nessuno. Doveste capitarvi, da fan, potreste recuperarlo solo per completezza.
(voto: 5)

Spider-Man: Homecoming

Spider-Man: Homecoming Poster

Cannibal Kid: Una volta levato dalle palle Andrew Garfield, che pur avendola sfangata è risultato lo Spider-Man di minor successo e meno amato nella storia degli Spider-Man, è arrivato il turno del novellino Tom Holland. Uno che sembra nato per fare Peter Parker, anche se io – nostalgia canaglia – continuo a preferire Tobey Maguire. La vera mattatrice del film comunque è la mia nuova idola Zendaya, sia messo agli atti.
Spider-Man: Homecoming è una pellicola che, per quanto mi riguarda, e non credo che quel vecchiazzo di Ford sarà d'accordo, funziona soprattutto per i suoi aspetti teen. Per quanto concerne la parte più supereroistica invece annoia alquanto. Se già il precedente reboot appariva non necessario, cosa dire di questo Homecoming, giunto dopo appena 3 anni da Il potere di Electro?
Il problema – uno dei tanti problemi – di questi cinecomics contemporanei è che ce ne sono troppi, ne esce ormai uno a settimana come i Bulletin di Ford e quindi basta. Go home!
(voto 5,5/10)
Ford: l'ingresso di Spidey nel Cinematic Universe degli Avengers stravolge le regole e riparte di nuovo da zero, mescolando le atmosfere di quello che fu Ultimate Spider Man con il lavoro fatto da Raimi. Il risultato è un film frizzante e divertente, con un ottimo Downey Jr a fare da spalla a Spidey ed un'atmosfera scanzonata che, a conti fatti, funziona. Certo, non parliamo del più memorabile tra i titoli prodotti negli ultimi anni da Mamma Marvel, ma il risultato c'è e si avvicina di più a quello che, inizialmente, fu l'intento dell'autore de La casa quando riportò Spidey sul grande schermo.
(voto: 6,5)

Spider-Man: Far From Home

Spider-Man: Far from Home Poster

Cannibal Kid: Nonostante quanto qua sopra detto, confesso che un minimo di curiosità nei confronti del “nuovo” Far From Home ce l'ho. Ho detto un minimo. Merito di Zendaya, sempre più idola grazie alla serie Euphoria, e dell'arrivo nel mondo dei cinecomics di Jake Gyllenhaal. Uno che a dirla tutta era già stato il primo vero supereroe dell'epoca moderna, nel 2001, ancora prima dello Spider-Man in versione Tobey Maguire. Parlo di Donnie Darko, ovviamente, da me e da tutto il mondo che ne capisce tanto osannato e da Ford e – basta, solo da lui – tanto incompreso. O sarà anche perché l'ultimo lavoro dell'MCU Avengers: Endgame mi era sorprendentemente piaciuto e mi ha fatto venire un po' più di fiducia nell'MCU. Questo Spider-Man: Far From Home, che si preannuncia parecchio adolescenziale e vacanziero, confermerà la tendenza positiva?
Ford: primo film Marvel post-Endgame, con gli strascichi della morte di Iron Man ed un inedito Peter Parker in viaggio con gli amici lontano da New York. Sarà una bolla di sapone estiva o una sorpresa più che piacevole? Ancora non sono riuscito a capirlo, ma di sicuro la scommessa è affidare la parte del complesso e potenzialmente molto interessante Mysterio a Jake Gillenhaal, che potrebbe diventare l'antagonista più interessante dai tempi dell'Octopus di Alfred Molina. Speriamo bene. E speriamo che far se ne vada anche Cannibal, per un bel po' di tempo.

giovedì 10 gennaio 2019

Thursday's child


Anno nuovo, rubrica a tre vecchia, con i soliti, vecchi rivali Ford e Cannibal pronti a darsi battaglia - più o meno - illustrando le uscite settimanali accanto ad un ospite giunto dal favoloso ed a me sconosciuto mondo di Facebook, Giuseppe.
L'inizio del duemiladiciannove avrà portato in dono titoli interessanti?

"Seeeee! Un'altra vittoria di Ford su Cannibal!"
Benvenuti a Marwen

"Questo modellino di Ford vestito tamarro piacerà senza dubbio a Cannibal."

Giuseppe: Quando già sei uno sfigato da urlo, di mezza età e lavori come illustratore specializzato nella seconda guerra mondiale e la vita decide che non è abbastanza, cosi una sera dei bifolchi, ti riempiono di botte, rendendoti infermo.
Questa è la storia del protagonista di Benvenuto a Marwen, interpretato dal bravo Steve Carrell, il quale però dopo un giusto periodo di depressione, con la fantasia ed un tocco di magia si inventa Marwen, un posto in cui può guarire e le sue amiche, tutte bone, con cui probabilmente avrebbe voluto fare qualcosa ma essendo fuori dalla sua portata lo hanno sempre friendzonato, sono delle supereroine che difendono la città. P.S. mi sa che me lo vado a vedere.
Cannibal Kid: Lo spunto iniziale pensavo fosse ispirato alla storia di Ford quando era giovane, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale appunto. Solo che lui allora non dev'essere stato menato da dei bifolchi, ma da un gruppo di radical-chic. Per quello li odia tanto. Per questo ci odia tanto.
Quest'idea di partenza comunque può dare vita tanto a una pellicola originale e intrigante, quanto alla solita robetta moralistica, così come la regia di Robert Zemeckis può oscillare tra capalavori (Ritorno al futuro), film ottimi e sottovalutati (La morte ti fa bella, Contact, Flight) e film sopravvalutati e buonisti (Forrest Gump). S'inizia quindi l'anno all'insegna della più completa incertezza. Bene così.
Ford: Zemeckis, nel corso della sua carriera, ha collezionato film memorabili ed altri decisamente dimenticabili, dunque potrebbe rivelarsi una sorpresa in negativo così come in positivo. La stessa trama fa un pò lo stesso effetto, passando dalla potenziale figata fordiana alla decisamente più certa cagata cannibalesca. Per iniziare bene l'anno, spero si tratti più della prima.

Non ci resta che il crimine

"Tre ore con Ford a fare crossfit, e hanno dovuto portare Cannibal in reanimazione!"
Giuseppe: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e Massimiliano Bruno, insomma il meglio, o forse il meno peggio del cinema nostrano, si riunisce per questa dark comedy con sfumature fantasy, in cui tre uomini piuttosto sfigati nel tentativo di sbarcare il lunario decidono di inventarsi un tour dei luoghi in cui la leggendaria banda della Magliana ha compiuto le sue imprese.
Hanno dunque trovato il modo di svoltare? Non esattamente. I tre si ritrovano improvvisamente nel 1982, roba che Sarah Lance e le altre leggende di domani, spostatevi che fate ombra, ma visto che sono tre deficienti, si metteranno in tanti casini tanto da arrivare a pestare i piedi alla banda stessa, riusciranno a sopravvivere e tornare nel presente, con tutte le ossa a posto, ai posteri o a chi vedrà il film l’ardua sentenza.
Cannibal Kid: Cos'è questa, la trama di Ritorno al futuro - Parte IV Edizione romanesca?
No, in questo caso Robert Zemeckis non c'entra niente. Dietro la macchina da presa c'è invece Massimiliano Bruno, regista di film abbastanza interessanti come Nessuno mi può giudicare e Gli ultimi saranno ultimi, ma anche di quel Beata ignoranza che aveva esaltato più Ford di me. Ho l'impressione che con questa comedy-crime le cose potrebbero andare allo stesso modo. In ogni caso una visione ci sta, daje!
Ford: nel corso degli anni del Saloon il Cinema italiano è stato un'antagonista agguerrito per il sottoscritto quasi quanto il Cannibale, eppure ultimamente ho mostrato un'apertura mentale che il mio rivale non possiede non solo mettendo al primo posto nei Ford Awards proprio un film made in Terra dei cachi, ma anche concedendomi qualche svago con commedie leggere ma piacevoli come Beata ignoranza. Sinceramente spero che questo Non ci resta che il crimine possa seguire quella scia, o non mi resterà che sfogarmi sulle produzioni italiane e ovviamente su Peppa Kid.

City of Lies

"Come ti sembra?" "Disegni peggio di quanto Cannibal capisca di Cinema."
Giuseppe: Jack Sparrow ha smesso di navigare i sette mari, si è tagliato i capelli e si è arruolato in polizia e con l’aiuto di un giornalista con il pizzetto e gli occhi strabici, investiga sugli omicidi di Tupac Shakur e di Notoriuos BIG. Contenti di vedere Jack in questa nuova veste? Creduloni, era una bugia, in questa storia piena di bugiardi che in confronto Pinocchio è la bocca della verità, mi sono fatto contagiare ed ho mentito anche io. In realtà è il solito Johnny Deep, bellissimo, bravissimo e tormentatissimo, alle prese con l’ennesissimo (che non si può dire ma suonerebbe bene in questo turbine di superlativi) film incentrato su un duplice omicidio irrisolto realmente accaduto, affiancato da Forest Whitaker, bravissimo anche più di Deep ma non bellissimo e tormentatissimo, quindi non può fare il protagonista.
Cannibal Kid: James Ford è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Come? Si è capito subito che stavo mentendo, anzi mentendissimo?
È vero, però non del tutto. Un po' tormentato lo è davvero. O se non altro è un tormento leggere le sue opinioni oscene. Quanto a Johnny Depp, lui bellissimo, bravissimo e tormentatissimo lo era per davvero, mentre ora è solo tormentatissimo (e a quanto sembra anche indebitatissimo) e i suoi film, un tempo spesso cult, oggi si rivelano più spesso scult. Spero faccia eccezione questa pellicola, che racconta del duplice caso di omicidio nel mondo del rap che ha segnato la mia adolescenza e che ancora oggi è avvolto da tanti misteri. Spero inoltre che possa portare a una nuova rap battle tra me, noto fan di Tupac, e Ford, big fan di Notorious.
Ford: Cannibal Kid è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Non penso potrei affermare le prime due cose neppure sbronzo marcio, mentre tormentato credo che un pò lo sia davvero, anche se ancora non ho capito se dal suo Coniglione da cameretta personale o dal contenuto altamente tossico del suo cervello.
Intanto posso dire, senza mentire, che questo film potrebbe essere una piacevole sorpresa e mi ritrovo d'accordo all'idea di una nuova rap battle tra me e Cannibal, rinnovando i tempi di Notorius e Tupac.

Attenti al gorilla

Ford e Cannibal si confrontano a proposito delle uscite della settimana.
Giuseppe: Attenti al gorilla uh, attenti al gorilla uh, living together, ah non era il gorilla?
Va bene dettagli, il film ci mostra un Frank Matano leggermente meno stupidone rispetto al solito nei panni di un uomo di buon cuore, prossimo al divorzio da una sempre gnocca Cristiana Capotondi, il quale fa causa allo zoo, vince e gli danno un gorilla in affido, il quale, pur sfasciandogli casa ed intasandogli il bagno, lo aiuterà a salvare il suo matrimonio, dato che questa gorilla ha una lunga esperienza sentimentale ed ha alle spalle una tormenta relazione con Victoria Cabello, infatti spoiler alert, il gorilla è lo stesso della pubblicità della popolare marca di analcolici, che mollato dalla Cabello è finito in disgrazia allo zoo.
Ma non ha perso fiducia nell’amore e cosi prenderà a cuore la causa di Matano. Che tenerezza, amici!
Che tenerezza, del resto il gorilla è il migliore amico dell’uomo, ah non è cosi? Va bene dettagli.
Cannibal Kid: Attenti a quel gorillone di Ford! E attenti pure a questa pellicola! Siamo appena ai primi giorni di gennaio, ma abbiamo già un serio pretendente alla flop 10 dei peggio film del 2019. Tra trama assurda e Frank Matano, a salvarlo ci potrebbe essere solo la Capotondi. Attenti anche a lei!
Ford: se la mia riconciliazione con il Cinema italiano aveva qualche possibilità di concretizzarsi, una cosa come Attenti al gorilla rischia di compromettere qualsiasi buon proposito per il duemiladiciannove. E cominciare a farmi dubitare del Cinema in generale. Parola di gorillone.

Una notte di dodici anni

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"Fuori ci sono Ford e Cannibal. Col cazzo che esco da qui."
Giuseppe: Il film racconta la vera storia di alcuni detenuti ingiustamente rinchiusi in carcere per dodici anni dal regime militare uraguaiano, i quali subiranno ogni genere di tortura, tra le quali la visione delle terrificanti telenovele in onda nei paesi limitrofi. Va be, potrebbe anche essere successo, visto che i militari sono romantici, tanto che uno di loro chiederò ad uno dei detenuti di scrivere un’appassionata lettera d’amore ad una donna che vuole conquistare… in fondo tutti abbiamo piccoli problemi di cuore e siamo in cerca di un bacio rubato e qualcosa di più.
Cannibal Kid: Una vera tortura per me sarebbe una maratona di film action organizzata da Ford, ancora peggio delle telenovelas sudamericane. O della musica reggaeton sudamericana. Pure questa pellicola pseudo impegnata mi sa comunque di notevole tortura, quindi farò meglio a girare al largo per - almeno - i prossimi 12 anni.
Ford: questo è il tipico film sulla carta autoriale che una dozzina d'anni fa sarei corso a vedere in una sala semivuota dandomi il tono di grande intenditore. Oggi, invece, lo avvicino con circospezione, perchè potrebbe sempre rivelarsi la tipica ciucciatona buona giusto per una dozzina di radical chic in cerca di cibo per il proprio ego. Ne sai qualcosa, Cucciolo?

giovedì 7 giugno 2018

Thursday's child







Nuova settimana per la rubrica dedicata alle uscite con più ospiti della blogosfera che torna finalmente ad avere ospiti, per la precisione Andrea, che avrà l'arduo compito non tanto di far dimenticare l'ospite della settimana precedente, quanto di trovare il punto d'equilibrio - o di squilibrio - tra il vecchio cowboy ed il finto giovane Radical Kid.



"Questo è un cucciolo di Ford, bisogna stare davvero molto attenti."



JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO

"E questo è un esemplare di Ford adulto: occorre stare ancora più attenti."
 
Andrea: Un film sui dinosauri? Un altro? Ma non si erano estinti? Non amo il genere. Il mio unico contatto coi dinosauri è stato Terra Noia… ehm, Nova e non è andato oltre la puntata pilota. Cos’altro c’è da dire sui dinosauri? Niente più di quanto si sia già visto: i soliti ‘argh’, le solite zanne, le solite rincorse. Ma sicuramente qualcosa di interessante può offrirla Chris Pratt, l’attore protagonista. E no, non la sua interpretazione. Ma che pensate, maiali? Mi riferisco ai pettorali scolpiti.
Cannibal Kid: Non è che fossi molto appassionato di Jurassic World, negli anni '90. Sarà che non ho mai avuto la passione per i dinosauri e le cose jurassiche in generale, Ford compreso. Il primo recente Jurassic World però a sorpresa non mi era spiaciuto affatto, o se non altro non mi aveva distrutto le palle dalla noia. Questo sequel non troppo richiesto riuscirà a bissare? Non ci giurerei troppo, ma credo potrei fare uno sforzo. Più per Bryce Dallas Howard che per Chris Pratt, a dirla tutta.
Ford: nel corso degli anni novanta, a sorpresa come Cannibal, non ero un grande fan del brand "Jurassico" inaugurato da Spielberg, eppure il recente Jurassic World mi aveva divertito parecchio. Questo nuovo capitolo, oltre ad apparire una tamarrata degna del Saloon, potrebbe divertire molto anche il Fordino, dunque ben venga, Pratt o Dallas Howard che sia, seppur per diversi motivi.

MALATI DI SESSO

"E quest'acqua naturale cosa mi rappresenta? Mi avete preso per Cannibal?"

Andrea: Stavo pensando di esordire con “Oh, interessante.” Poi mi sono accorto che il film è di provenienza italica e munito di tutte le protezioni del caso – non voglio mica beccarmi la malattia dell’italianità vuota e stantia che appesta tanto cinema e serialità nostrani – sono andato a letto col trailer. Nel senso che l’ho visto sul pc accovacciato fra le lenzuola spiegazzate perché i resti di un’antica cena hanno monopolizzato il tavolo della stanza e minacciavano di prendere vita. Mi ha eccitato? Mi ha reso malato di sesso come un simile titolo sembra promettere? No. È più sexy l’alluce scarnificato della vecchietta in ciabatte che incontro sotto casa di tutto il cast, di tutta la confezione registica e di tutto il comparto autoriale (ma perché qualcuno ha scritto questa zozzeria che zozza non è?). Immancabile la canzone americana, di cui, sebbene famosissima, mi sfugge il titolo: un modo tutto italiano per spruzzarsi addosso un po’ di figaggine. Dal momento che i nostri film e le nostre serie perlopiù ne sono privi in senso drammaturgico, allora basta sbatterci sopra un brano degli U2 o dei R.E.M. e sei in pace col lato cool e profondo di te.
Cannibal Kid: I poster scopiazzati da quelli di Nymphomaniac del solo e unico Lars von Trier non sono certo il massimo dell'originalità, considerando che la stessa idea era già venuta qualche annetto fa a quelli di Smetto quando voglio. La canzone usata nel trailer, per sciogliere il dubbio di Andrea, è la più che piacevole “Spirits” degli Strumbellas, che mi pare piaccia anche a Ford. Pure questa però non è un'idea di primo pelo, visto che ad esempio l'aveva già sentita suonare nel trailer de Il sole a mezzanotte, se non ricordo male. Il tema trattato è interessante, ma lo svolgimento rischia di essere tutt'altro che fenomenale o anche solo un minimo imprevedibile. L'unico dubbio che ho è: nella clinica per malati di sesso, i protagonisti incontreranno anche Harvey Weinstein?
Ford: il sesso ci sta sempre, e quando è sfruttato bene in un film per quanto mi riguarda si va alla grande. Peccato che in questo caso si tratti dell'ennesima poracciata italiana dalla quale girerò alla larga neanche fosse un alluce scarnificato di vecchietta. O, per dire, un Cannibal Kid.

TITO E GLI ALIENI

"Più che alieni, quei tre bloggers mi paiono alienati."

Andrea: A proposito di italianità… questa di Tito e gli Alieni però è un’italianità che non mi spiace, è un’italianità che almeno a parer mio sembra fresca e genuina e vada coltivata. C’è un’ironia buona, che gioca coi vizi e gli stereotipi, ribaltandoli, facendoli fare il can can e la doppia giravolta, non il sarcasmo spicciolo rubato dai discorsi della nonna su come si fa il brodino e guarda ti sei fatto sulla maglia una macchia a forma di pisello, attento a non scivolare sulle bucce di banana e guarda che zoccola. Ovviamente potrei sbagliarmi, eh. Spero che l’ora e mezza di film non mi sbugiardi. Pena, rapimento da parte degli alieni.
Cannibal Kid: C'è Valerio Mastandrea, e quindi per me è sì. Non che sia l'attore migliore del mondo o anche solo d'Italia, però (quasi) sempre sceglie dei progetti interessanti, o se non altro che a me piacciono parecchio, dai film di Virzì a Perfetti sconosciuti, passando per La felicità è un sistema complesso, Fiore e la serie La linea verticale. Questo Tito e gli alieni inoltre dal trailer si candida a potenziale gioiellino. Basta solo che non si riveli la solita robetta buonista buona per Ford.
Ford: robe italiane giuste ne escono davvero poche, e questo Tito e gli alieni, nonostante il tito(lo) agghiacciante, pare rientrare nella categoria. Lo spero davvero, perchè Mastandrea mi è sempre piaciuto ed i progetti alternativi made in Terra dei cachi, se ben gestiti, non hanno nulla da invidiare a quelli oltreoceano che, come dice a sproposito Cannibal, incenso per partito preso.

L’ATELIER

"Quello è Cannibal Kid." "Davvero? Quel blogger che pensa di essere giovane come noi e invece è soltanto un vecchio? Com'è ridotto male!"

Andrea: E veniamo ai francesi. I francesi non è che filmicamente li frequenti tanto – ma un bel francesino occhi azzurri e boccuccia sottile attendo con ansia di incrociarlo. Da quel poco che la mia percezione cinefila, ma più telefila, ha annusato qui e lì penso che i francesi abbiano buon gusto per l’estetica, siano molto raffinati e spesso questa raffinatezza tracimi in arte. A volte, però, come è accaduto con Les Revenants si chiudono così a riccio nelle loro confezioni filmiche algide e altezzose che non sanno toccare le corde dello spettatore che in sala si predispone a farsi stuzzicare. Un po’ come farsi bello per il proprio maschietto e non venire filati ‘manco di striscio. Va bè, spero che la relazione con L’atelier almeno sia più… proficua.
Cannibal Kid: Io invece del cinema francese, da buon radical-chic terminale quale sono, penso il meglio. Non sempre, eh, però spesso. L'atelier è il nuovo lavoro diretto da Laurent Cantet, il regista del notevole La classe, quindi clamorosamente potrebbe mettere d'accordo in positivo sia me che Ford. E non è mica roba da tutti. Certo non da tutti i francesi, considerando che il mio blogger rivale in genere li detesta.
Ford: in genere detesto i francesi almeno quanto Cannibal Kid, ma Cantet è una piacevolissima eccezione, autore di uno dei miei film d'oltralpe preferiti degli ultimi dieci anni, La classe. Questo L'atelier forse non si adatta altrettanto bene agli argomenti fordiani classici, eppure mi sento di dare fiducia ad uno dei pochi nomi del panorama cinematografico mondiale che, e Andrea sarà testimone, riesce a mettere d'accordo i due rivali numero uno della blogosfera.

DIVA!

"Di quello che hanno da dire quei tre non voglio più sentire neppure una parola!"

Andrea: Mi sembra un’operazione interessante. Un film a metà fra fiction e documentario con una manciata di attrici moderne che provano a ripercorrere i vissuti di Valentina Cortese, che – faccio mea culpa – non sapevo ‘manco chi fosse prima di sentir parlare del film. Il film sembra fatto con le migliori intenzioni… ma riusciranno le attrici di oggi a reinterpretare un volto che, apprendo solo ora – sì, sono vissuto in un pianeta fatto di sole serie televisive U.ES.EI e bei ragazzi –, è scolpito nel cinema italiano. Qua c’è il rischio cagna maledetta… Sarà forse un caso che nel cast ci sia anche Carolina Crescentini?
Cannibal Kid: Avevo sentito parlare di questo Diva! perché era stato premiato con un Nastro d'Argento al miglior docufilm, però non è che mi ispiri troppo. Come operazione sulla carta sembra anche interessante, ma nella pratica a vedere il trailer mi sembra un lavoro ad alto rischio sbadiglioso. Insomma, io ho intenzione di fare la diva di turno che se la tira e questo film lo guarderà soltanto se qualcuno mi pagherà profumatamente per farlo.
Ford: io non credo di avere le movenze, lo stile e la classe di una diva, ma purtroppo ancora una volta questa settimana mi tocca concordare con Peppa Kid rispetto al rischio noia di un'operazione che potrebbe anche rivelarsi interessante. A questo punto manderei in avanscoperta Andrea, in modo che possa sdebitarsi con noi dell'ospitata!

RESPIRI

"Andrea è ancora chiuso a piangere in camera sua?" "Sì, non si è più ripreso dall'incontro con Ford e Cannibal."

Andrea: Apparentemente sembra un thriller ben fatto, almeno a stando a quel pochetto che ho visto nel trailer, un pochetto però senza dialoghi… e questo mi dà da pensare. Ho il timore che se gli attori aprissero bocca le atmosfere cupe da thriller si riconvertirebbero in una chiassosa sagra della porchetta con tanto di banda e ‘annunciaziò’ del sindaco. Forse è questa la paura su cui vuole fare leva il film…
Cannibal Kid: Il timore sollevato dall'attento Andrea mi ha fatto mancare il respiro, molto più di quanto non sia riuscito a fare il trailer di questo poco invitante thriller. E mi ha toto il respiro quasi quanto una recensione strampalata uscita dalla mente malata di Mr. Ford.
Ford: non trattenete il respiro nell'attesa che decida di guardare questo film. Tranne Cannibal.

LA TERRA DELL’ABBASTANZA

"Ammazza, questo posto è peggio di Casale e di Lodi messe insieme!"

Andrea: Per la serie ‘spenna il Saviano dalla cacca d’oro’, ecco un altro film legato a Napoli e agli ambienti della mafia. Sì, la prospettiva è diversa. Stavolta è il boss a venire ucciso dagli innocenti e bla bla bla. Però io ho come l’impressione che sia tutta un’enorme operazione commerciale, chiaramente di pregio, che accontenta le tasche dei produttori e le penne dei critichi, che così possono vergare elogi di caratura letteraria sentendosi un po’ Dante e un po’ Manzoni, come piace fare a me coi miei telefilms. Per me, è nì.
Cannibal Kid: Per me, è un no sonoro. La stessa risposta che do di default a qualunque domanda o richiesta di Ford. E per questa settimana, con i poco promettenti filmetti della settimana, direi che è abbastanza.
Ford: io mi dico abbastanza sicuro che eviterò anche questo film come la peste. O come Cannibal.

mercoledì 25 aprile 2018

Wednesday's child




Questa settimana, in occasione dell'arrivo ufficiale del caldo e della primavera e di alcune uscite potenzialmente molto interessanti e molto diverse tra loro, io e Cannibal abbiamo deciso di invitare come terzo incomodo della nostra rubrica legata alle novità in sala nientemeno che Poison, una delle colonne portanti della blogosfera nonchè cara amica dei Ford tutti, che per l'occasione si è prodigata a scrivere intro e outro così come questo vecchio cowboy si è prodigato, per rompere gli schemi delle impaginazioni creative, per sballare la contemporaneità della pubblicazione del post.



Intro di Poison: Dopo aver invitato praticamente chiunque a partecipare alla loro rubrica settimanale, fosse anche gente che ha un blog che parla di petanque e briscola coperta, finalmente Cannibal Kid e Ford si sono ricordati di me.
Quando Marco mi ha scritto avrei voluto dirgli "cazzo, era ora!", ma mi sono ricordata che sono pur sempre una vecchia signora, e ho accettato ringraziando educatamente. Poi ho visto i film in uscita e mi è sorto il dubbio che abbiano voluto farmi un dispetto. Questa settimana i distributori italiani si sono superati: hanno riesumato ben due film del 2015, roba che manco la settimana di ferragosto.
Comunque, squilli di trombe e rullo di tamburi, adesso la smetto di fare la polemica e provo a parlarvi, in compagnia di questi due baldi giuovini, di quello che ci aspetta in sala.


"Silvio, ma noi siamo inseparabili come Cannibal e Ford?" "Te lo puoi scordare!"


Loro 1

"A cosa pensi, Silvio?" "A come far chiudere i blog di quei due comunisti di Ford e Cannibal."
Poison: Stiamo parlando dell'attesissimo (?) film di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo nel ruolo di Berlusconi. Non credo serva aggiungere altro, anche perché del film si sa poco, se non che Sorrentino ha incontrato praticamente tutta la famiglia, Dudù compreso, tranne Silvione. Che dire? Che, siccome non guardo horror e non sopporto i clown, probabilmente questo film non fa per me.
Cannibal Kid: Poison crede che le abbia fatto un dispetto ad averla invitata in questa puntata, ma in realtà io credo sinceramente che questa sia una delle settimane più ricche di uscite di richiamo, sia a livello autoriale che commerciale, di questo 2018. Però che devo dirle? Questa se si chiama Poison un motivo ci sarà...
A proposito di gente avvelenata, ecco l'attesissimo (per quanto mi riguarda per davvero) film su Silvio Berlusconi, l'unico uomo al mondo che può essere considerato mio nemico ancor più di Ford. Una figura detestabile, ma comunque molto interessante. Paolo Sorrentino inoltre è uno dei pochi registi al mondo di cui ho apprezzato tutti i film (e pure serie TV) da lui diretti, anche se aspetto ancora il suo capolavoro totale. Potrebbe esserlo questo doppio lavoro berlusconiano?
Ford: Sorrentino è uno dei pochissimi registi al mondo in grado di mettere (quasi) sempre d'accordo perfino me e Cannibal. Berlusconi è uno dei pochissimi uomini al mondo in grado di mettere totalmente d'accordo perfino me e Cannibal. Da quest'unione non può che essere generata una delle pellicole più attese del duemiladiciotto.

Avengers: Infinity War

"Basteremo tutti insieme per rispondere alle bordate di Poison?"
Poison: L'unica cosa che a me pare infinita, a parte la mia ignoranza cinematografica, è la saga degli Avengers. Quanti ne hanno fatti? Ventordici? Non lo so, ma non avendone mai visto mezzo non credo inizierò proprio adesso. Però voi non datemi retta e andate a vederlo, che la Marvel ha bisogno di voi, in quanto questo è l’unico film extracomunitario della settimana.
Cannibal Kid: Di film sugli Avengers per ora ne esistono due e io purtroppo li ho visti e detestati entrambi. Di film su tutti i vari personaggi Marvel poi ne esistono davvero ventordici e quasi nessuno mi è piaciuto. Non credo che questo film, che pare rubare il titolo a una Blog War tra me e il mio rivale, possa fare di meglio. Anzi, dai trailer rilasciati finora mi sembra possa essere una delle più grandi vaccate nella storia dell'umanità. Quindi Ford probabilmente lo amerà.
Ford: io amo le baracconate Marvel e supereroiche, nonostante ora si rischi la sovraesposizione delle stesse, adoro il Cinematic Universe e spero che questo Infinity War sia divertente ed esatante come il primo Avengers o come i due film sui Guardiani della Galassia, piuttosto che come lo spento Age of Ultron. Di certo, non me lo perdo alla facciazza del mio rivale, di Poison e di tutti i ventordici radical chic che lo criticheranno.

I fantasmi d'Ismael

"Hey Charlotte, facciamo così: dato che Cannibal stravede anche per te, io mi prendo Ford."
Poison: Film francese di Arnaud Desplechin (Jimmy P.) con Mathieu Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Louis Garrel, Alba Rohrwacher, Hippolyte Girardot e sicuramente qualcun altro, che parla di un regista la cui vita viene sconvolta dalla ricomparsa di una sua amante mentre sta iniziando a dirigere un nuovo film.
Potrebbe essere la sorpresa della settimana.
O un mattone sulle palle, l'ennesima commedia francese di cui si può fare tranquillamente a meno. Ma, considerato il cast di tutto rispetto, credo che gli darò una chance. Cosa che probabilmente faranno anche loro due, data la presenza della Cotillard.
Cannibal Kid: C'è sempre bisogno di film e di commedie francesi, che personalmente non trovo quasi mai noiose. I veri mattoni sulle palle invece in genere sono quelli russi che arrivano da White Russian.
Arnaud Desplechin è un regista che finora non ho mai frequentato e che, se non ricordo male, potrebbe essere piuttosto fordiano, considerando che mi pare che il mio blogger nemico avesse apprezzato Jimmy P.. Spero comunque che si riveli uno radical-chic e poco pane e salame con questo nuovo film, che difficilmente perderò. Anche perché c'è Marion Cotillard, ça va sans dire.
Ford: Desplechin è un regista che corre sul filo del rasoio. Da una parte, infatti, ha un'anima che cela un certo panesalamismo, dall'altra è uno dei beniamini dei dei radical chic che si fingono espertoni di Cinema e di Cinema francese e finiscono per essere perfino più detestabili di Cannibal. Speriamo dunque per Poison e per tutti i veri amanti del Cinema che non si riveli un mattone sulle palle.

Youtopia

"Mi sa che per venire a fare il bagno con me Ford e Cannibal potrebbero scatenare la Blog War del secolo."

Poison: Film italiano che parla dell'infelicità della gente che desidera quello che non può avere, ma che per ottenerlo farebbe qualsiasi cosa, tipo mettere la propria verginità all'asta.
Ad averci pensato all'epoca, magari a quest'ora non sarei qua a scrivere cazzate su un blog.
Cannibal Kid: Matilda De Angelis nei panni della youtopa che mette la verginità all'asta sul dark web?
Se vuole può metterla all'asta anche su Pensieri Cannibali e se vuole può pure venire ospite in questa rubrica. Con una premessa del genere, Sorrentino permettendo, questo si preannuncia il film della settimana, e forse dell'anno.
Ford: Matilda De Angelis è un altro di quei miracoli che riesce a mettere d'accordo me e Cannibal. Che sia la settimana delle meraviglie?

Tu mi nascondi qualcosa

"E questi cosa sarebbero? Gli appunti per la rubrica di quei tre cialtroni?"
Poison: È un film di Giuseppe Loconsole. Quello che dovrebbe nascondere Loconsole, dalla sua pagina Wikipedia, è di aver recitato in Dracula 3D di Dario Argento. Ma, a parte questo, l’unica cosa buona del film è la presenza di Giuseppe Battiston. Ma, siccome io non vi nascondo nulla, devo dirvi che nel film c’è anche Rocco Papaleo. Di cosa parla il film? Non ne ho la più pallida idea, in ogni caso io passo.
Cannibal Kid: L'unica cosa buona di Rocco Papaleo è che Ford lo sopporta ancora meno di me. Per il resto, se dico che questo film mi attira ben poco, credo di non nascondere nulla.
Ford: non ho mai nascosto di detestare Papaleo. Dunque neanche per il cazzo mi avvicinerò a questo film.

Nato a Casal di Principe

"E tutto quest'alcool sul tavolo? Dite la verità, è passato Ford a fare merenda!"
Poison: Cosa c’è di peggio che nascere a Casal di Principe? Nascere in Molise, che notoriamente non esiste, e poi emigrare a Casale Monferrato, o a Lodi. Il protagonista del film invece si trasferisce a Roma per fare l’attore, dove si atteggia a duro, ma poi gli rapiscono il fratello, e deve tornare a casa. Siamo negli anni 80, quindi né Ford né il Cannibale sanno di cosa stiamo parlando. E forse è meglio così.
Cannibal Kid: Io che sono nato nella splendida (più o meno) Casal di Monferrato nel 1982 non so bene di cosa stiamo parlando. Ford che è nato nei lontani anni '70 nell'orribile Lodi forse sì. E questa specie di Gomorra di serie B credo possa pure piacergli. A me invece già ha stufato la serie.
Ford: degli anni ottanta ricordo i cartoni animati e i film di botte, quando Lodi era l'ultima uscita dell'autostrada prima di arrivare a Milano al ritorno delle vacanze. La materia di questo Casale alternativo a quello di Cannibal potrebbe anche interessarmi, peccato non sia lo stesso per le proposte italiane "alternative".

Io sono nulla

"Ora sono pronto a fare crossfit insieme a Ford!"
Poison: È il film del 2015 di cui vi parlavo. Tre anni per distribuirlo. Esattamente come gli anni che il protagonista, un palazzinaro carogna ferito in un attentato, passa in coma. Quando si risveglia non ricorda nulla, è più buono di Candy Candy e inizia a parlare con gli alberi. Siccome io, oltre che nulla, sono stronza, lascio che lo vedano prima loro. Poi, se piace al Cannibale non lo guardo, mentre se piace a Ford non lo guardo comunque.
Cannibal Kid: Se il ritardo di 3 anni nella distribuzione l'hanno volutamente fatto per seguire il periodo di coma del protagonista, è un'operazione di marketing geniale! Considerando che non credo sia così, dopo aver visto il trailer ultra-amatoriale credo che gli autori debbano solo essere contenti che prima o poi la loro opera arrivi nei cinema. Anche se, invece che di cinema al plurale, forse dovrei dire cinema al singolare.
Ford: io direi che questo tipo di Cinema è nulla. E dunque non solo non concederò la visione nonostante il tentativo di Poison, ma appoggerò anche l'opinione di Cannibal rispetto alla finta genialata di marketing. Il mondo sta proprio per collassare su se stesso.

Gli indesiderati d’Europa

"Questa salita è una penitenza quasi più dei commenti velenosi di Poison contro tutto e tutti."
Poison: Un altro film italiano, direi che questa settimana abbiamo fatto il pieno.
Ammetto che quando ho letto il titolo pensavo ad un documentario sulla situazione degli immigrati alla frontiera Francia-Italia o Iraq-Turchia, invece è un film ambientato sui sentieri dei Pirenei nel secolo scorso, a conferma che la storia – purtroppo – si ripete.
Cannibal Kid: Quando ho letto il titolo pensavo a un documentario sulla situazione dei Ford appena passati da Copenaghen, invece non è così, quindi non lo guardo. A pensarci bene, non l'avrei visto nemmeno in quel caso.
Ford: continua la consueta trafila di film italiani pescati chissà dove che hanno il potere neanche fossero una specie di Avengers malefici di rendere poco interessanti anche materie interessanti. Passo.

Interruption

"Forse ci sono andata troppo pesante, con Cannibal. Ma non pensavo che al primo schiaffo potesse sanguinare così tanto!"
Poison: È un film greco, del 2015. La peculiarità dei film greci degli ultimi anni è di essere distribuiti ad mentula canis, e di essere disturbanti, ma, a leggere la sinossi del film di Yorgos Zois, che parla di un’esplorazione della funzione dell’arte all’interno della contemporaneità, e delle potenzialità del cinema e della sua capacità di fondersi con la vita di chi sta davanti allo schermo e fruisce del film, sinceramente non so se ho voglia di affrontare una visione che, sulla carta, ha la pesantezza del cappuccino dopo un piatto di lasagne, nonostante si ispiri all’attentato al teatro Dubrovka del 2002.
Cannibal Kid: L'unico greco di cui mi fido di nome fa sì Yorgos, ma di cognome Lanthimos. Anzi, considerando che i suoi film sono più bastardi di un mix tra Ford e Poison, non mi fido manco di lui.
Ford: questo è il tipico film che una quindicina d'anni fa sarei corso a vedere come il peggiore degli stronzi radical chic. Fortunatamente sono un uomo nuovo.


La mélodie

"Chissà che con una bella serenata Poison non si possa addolcire un pò?"

Poison: Potevamo farci mancare un altro film francese? No. Questo viene spacciato come film di riscatto, dove a riscattarsi è un ragazzino che suona il violino. O forse il suo insegnante disilluso. O tutti e due, non mi è chiaro.
Cannibal Kid: Non arrivasse dalla Francia, si potrebbe trattare della solita bambinata americana buonista. E invece arriva dalla Francia, e quindi ci potrebbero aspettare delle melodiose sorprese. Questo insomma è l'ennesimo film sulla carta interessante, di una delle settimane di uscite più promettenti del 2018. Checché ne dica l'avvelenata, ma spero non velenosa altrimenti son cazzi, Poison.
Ford: come se non bastasero tutti i film italiani, questa settimana ci si mettono pure i francesi. Saranno pure uscite potenzialmente interessanti, ma il rischio di cannibalate resta enorme, quindi forse è quasi preferibile un velenoso drink poisoniano.


Chiusura di Poison: Vorrei concludere ringraziando il Cannibale e Ford per avermi dato l’occasione di esprimermi nella settimana con le uscite più scamuffe della stagione. Grazie ragazzi, grazie davvero. (se ne va sbattendo la porta).
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