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domenica 21 luglio 2019

Thursday's child - Spider Man very late special

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Con un ritardo abissale e dopo un silenzio che non si era mai verificato qui al Saloon, ripropongo lo speciale che, con Cannibal, avevamo programmato una decina di giorni fa in occasione dell'uscita in sala di Spider Man: far from home, pronto a ripercorrere tutta la storia recente di Testa di tela sul grande schermo. Fa davvero strano pubblicare questo post oggi, in differita e per giunta dopo aver visto il film, ma succede anche questo. E per una volta non per colpa del mio rivale.


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"Che facciamo, Ford, programmiamo la rubrica?" "Non siamo ancora abbastanza in ritardo, Spider Kid. Aspettiamo un altro paio di settimane!"


Spider-Man

Spider-Man Poster

Cannibal Kid: C'era una volta, tanto tempo fa, il primo Spider-Man cinematografico, Tobey Maguire. Perfetto nella parte del nerd di quelli simpatici, non di quelli che vorresti bullizzare dal mattino alla sera. Anche perché poi si scopre che può sparare ragnatele dai polsi e altre diavolerie del genere, quindi mica è facile bullizzare un tipo del genere. C'era una volta, ma nemmeno troppo una volta. Non stiamo parlando dell'età della pietra in cui è venuto su Ford Flintstone, ma del 2002. Fa strano pensare che nel giro di manco due decenni siano già cambiati 3 Uomini Ragno, però il mondo gira velocemente, il tempo passa, non ci sono più le mezze stagioni e altri luoghi comuni fordiani di questo tipo.
C'è da dire che un po' ce l'ho, con questo primo Spider-Man. Non perché non mi sia piaciuto. Anzi, mi ha esaltato un casino (nel 2002 era ancora fico dire “esaltato un casino”, quindi passatemi l'espressione). Era un film divertente, con una sceneggiatura notevolissima, una scena di bacio al contrario entrata nella storia del cinema e c'era pure Kirsten Dunst. Insomma: il miglior cinecomics realizzato fino a quel momento. Il problema è proprio questo. Spider-Man ha fatto tornare di moda i cinecomics, anzi li ha portati su un altro livello, in un periodo in cui, dopo il ridicolo Batman & Robin, il genere sembrava finito. Morto. Kaputt. Da lì in poi tutti a copiare Spider-Man, chi bene, come la serie Heroes, chi male, come quasi tutti gli altri.
(voto 8/10)
Ford: da accanito lettore dei fumetti Marvel nonché fan sfegatato del charachter di Spidey fin dall'infanzia, l'uscita del primo lungometraggio firmato Sam Raimi dedicato all'alter ego di Peter Parker fu un evento epocale. Ricordo che vidi in sala il primo spettacolo del primo giorno, tornai a vederlo un altro paio di volte ed acquistai il dvd il giorno dell'uscita. Fu, per chi come me è un pò più vecchio, il primo, vero, grande lavoro di fusione tra Comics e Cinema, perfetto nel rendere l'idea di uno dei personaggi più azzeccati mai creati da Stan Lee.
(voto: 7,5)

Spider-Man 2

Spider-Man 2 Poster

Cannibal Kid: Dopo il primo Spider-Man, come ho appena detto, tutti a copiare Spider-Man. Pure lo stesso Sam Raimi. Con il sequel c'è però da dire che ha portato il gioco a un livello ancora superiore. Spider-Man 2 è più dark e profondo, senza dimenticare di essere un ottimo prodotto d'intrattenimento ricco d'ironia. Un seguito all'altezza dell'originale e forse persino un pochino più emozionante. Con un attore più convincente di Alfred Molina – che non sopporto – come villain sarebbe stato ancora meglio. In ogni caso, tanta roba.
(voto 8+/10)
Ford: il sequel è sempre materiale pericoloso, ma Raimi con il secondo capitolo della sua trilogia non solo sorprende, ma migliora ulteriormente la qualità inserendo nella formula il complesso rapporto tra Peter Parker e il Dott. Octopus, simile a quello che si potrebbe avere con un insegnante o con un padre. La sequenza della lotta sul treno della metropolitana è ancora oggi impressa nella mia mente, e se forse sono meno affezionato a questo numero due rispetto al primo a livello emotivo, cinematograficamente parlando per me resta ancora lo Spidey migliore.
(voto: 8)

Spider-Man 3

Spider-Man 3 Poster

Cannibal Kid: Non c'è Ford senza Cannibal, e non c'è due senza tre. Purtroppo. La trilogia di Sam Raimi si sarebbe potuta fermare al capitolo precedente, anche se in quel caso non sarebbe stata una trilogia, e nessuno l'avrebbe rimpianto. Al contrario. Spider-Man 3 è tutto ciò che i primi due episodi avevano evitato. È un brutto pasticcio kitsch finto epico che riporta i cinecomics ai “fasti” degli anni '90. Proprio quelli che dopo Batman & Robin sembravano essere scomparsi dalla circolazione. Un film da dimenticare...
Hey, ma di cosa stavamo parlando?
(voto 4/10)
Ford: dopo due capitoli scoppiettanti e clamorosi, Raimi prova a giocare la carta dello humour nero che l'ha sempre contraddistinto ripescando per l'occasione uno dei villain che ai miei tempi da lettore adoravo, Venom. Peccato che il risultato appaia fuori fuoco e poco avvincente, e la scelta di affidare a Grace il ruolo di Eddie Brock una delle meno azzeccate della Storia dei Cinecomics. Un vero peccato, perchè l'occasione di chiudere in bellezza c'era tutta, ma è sfumata in una tempesta di bottigliate.
(voto: 4,5)

The Amazing Spider-Man

The Amazing Spider-Man Poster

Cannibal Kid: Andrew Garfield è uno degli attori che più mi stanno sulle palle. Adesso, dopo l'orrendo La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson e il soporifero Silence di Martin Scorsese. Ai tempi in cui aveva ereditato la calzamaglia di Spider-Man da Tobey Maguire, quando arrivava da The Social Network, Non lasciarmi a Boy A, mi stava invece parecchio simpatico e mi era sembrato una scelta valida per il ruolo. Ormai il buon Maguire aveva fatto il suo tempo e, dopo il dimenticabile Spider-Man 3 – hey, come ho fatto a ricordarmene? – l'idea di un reboot delle avventure dell'Uomo Ragno ci poteva stare. Solo che è arrivato troooppo presto. Spider-Man 3 era uscito nel 2007, The Amazing Spider-Man è arrivato nel 2012. 5 anni sono un po' pochi per un reboot. Il problema del film è proprio questo. È carino, un buon intrattenimento, c'è pure Emma Stone e Andrew Garfield non era ancora l'attore fastidioso che è diventato oggi. Solo che è un lavoro del tutto inutile.
(voto 6,5/10)
Ford: qualche anno dopo i fasti di Raimi, viene tentato un primo esperimento di Reboot del personaggio affidando il costume a Andrew Garfield - che personalmente preferisco a Tobey Maguire - e ripartendo da zero. Peccato che, nonostante qualche buono spunto, tutto il coinvolgimento che si provava guardando il primo dei tre film raininiani non venga pervenuto neanche a cercarlo con un branco di cani da tartufo, e tutto risulti semplicemente essere un film d'intrattenimento come tanti altri.
(voto: 5,5)

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro Poster

Cannibal Kid: Il sequel del già poco Amazing Spider-Man è ancora più inutile e affrettato del precedente. Due anni dopo è arrivata sugli schermi questa nuova avventurina dell'Uomo Ragno che si lascia più o meno vedere, ma non lascia traccia. Non è un caso se poi non c'è mai stato un Amazing Spider-Man 3 e Andrew Garfield, che qui stava già cominciando a stufare, è stato rimpiazzato.
(voto 5/10)
Ford: questa volta il peso del sequel si fa sentire, e accanto ad un'altra scelta attoriale scellerata - l'Electro interpretato da Jamie Foxx - troviamo un film che non è altro che la versione più sciapa del predecessore, che già non brillava particolarmente rispetto alla meraviglia suscitata nel pubblico. Una saga, questa, interrotta dall'arrivo del colosso Cinematic Universe che, a conti fatti, non è mancata a nessuno. Doveste capitarvi, da fan, potreste recuperarlo solo per completezza.
(voto: 5)

Spider-Man: Homecoming

Spider-Man: Homecoming Poster

Cannibal Kid: Una volta levato dalle palle Andrew Garfield, che pur avendola sfangata è risultato lo Spider-Man di minor successo e meno amato nella storia degli Spider-Man, è arrivato il turno del novellino Tom Holland. Uno che sembra nato per fare Peter Parker, anche se io – nostalgia canaglia – continuo a preferire Tobey Maguire. La vera mattatrice del film comunque è la mia nuova idola Zendaya, sia messo agli atti.
Spider-Man: Homecoming è una pellicola che, per quanto mi riguarda, e non credo che quel vecchiazzo di Ford sarà d'accordo, funziona soprattutto per i suoi aspetti teen. Per quanto concerne la parte più supereroistica invece annoia alquanto. Se già il precedente reboot appariva non necessario, cosa dire di questo Homecoming, giunto dopo appena 3 anni da Il potere di Electro?
Il problema – uno dei tanti problemi – di questi cinecomics contemporanei è che ce ne sono troppi, ne esce ormai uno a settimana come i Bulletin di Ford e quindi basta. Go home!
(voto 5,5/10)
Ford: l'ingresso di Spidey nel Cinematic Universe degli Avengers stravolge le regole e riparte di nuovo da zero, mescolando le atmosfere di quello che fu Ultimate Spider Man con il lavoro fatto da Raimi. Il risultato è un film frizzante e divertente, con un ottimo Downey Jr a fare da spalla a Spidey ed un'atmosfera scanzonata che, a conti fatti, funziona. Certo, non parliamo del più memorabile tra i titoli prodotti negli ultimi anni da Mamma Marvel, ma il risultato c'è e si avvicina di più a quello che, inizialmente, fu l'intento dell'autore de La casa quando riportò Spidey sul grande schermo.
(voto: 6,5)

Spider-Man: Far From Home

Spider-Man: Far from Home Poster

Cannibal Kid: Nonostante quanto qua sopra detto, confesso che un minimo di curiosità nei confronti del “nuovo” Far From Home ce l'ho. Ho detto un minimo. Merito di Zendaya, sempre più idola grazie alla serie Euphoria, e dell'arrivo nel mondo dei cinecomics di Jake Gyllenhaal. Uno che a dirla tutta era già stato il primo vero supereroe dell'epoca moderna, nel 2001, ancora prima dello Spider-Man in versione Tobey Maguire. Parlo di Donnie Darko, ovviamente, da me e da tutto il mondo che ne capisce tanto osannato e da Ford e – basta, solo da lui – tanto incompreso. O sarà anche perché l'ultimo lavoro dell'MCU Avengers: Endgame mi era sorprendentemente piaciuto e mi ha fatto venire un po' più di fiducia nell'MCU. Questo Spider-Man: Far From Home, che si preannuncia parecchio adolescenziale e vacanziero, confermerà la tendenza positiva?
Ford: primo film Marvel post-Endgame, con gli strascichi della morte di Iron Man ed un inedito Peter Parker in viaggio con gli amici lontano da New York. Sarà una bolla di sapone estiva o una sorpresa più che piacevole? Ancora non sono riuscito a capirlo, ma di sicuro la scommessa è affidare la parte del complesso e potenzialmente molto interessante Mysterio a Jake Gillenhaal, che potrebbe diventare l'antagonista più interessante dai tempi dell'Octopus di Alfred Molina. Speriamo bene. E speriamo che far se ne vada anche Cannibal, per un bel po' di tempo.

giovedì 16 novembre 2017

Thursday's child



Prosegue con il nuovo trend "a tre" la rubrica dedicata alle uscite in sala più caotica della blogosfera, con questo vecchio cowboy ed il suo arcinemico Cannibal Kid pronti ad accogliere a modo loro, per quest'oggi, il quasi fu giovane Giacomo Festi, che ormai da anni si confronta con i due vecchi a proposito di radicalchicchismo e panesalamismo.
Chi l'avrà vinta questa volta?



"Dichiaro ufficialmente di non essere sick come quel Cannibal."

Justice League

"Batman, hai già fatto entrare nella Justice League Ford e Cannibal, ti pare il caso di aggiungere pure il Festi!?"

Cannibal Kid: Iniziamo la panoramica sulle uscite della settimana con una super porcheria e quindi probabilmente sarà esaltata tanto dalla critica americana, che già sogna la candidatura di Wonder Woman ai prossimi Oscar, quanto da Recensioni ribelli e White Russian, ovvero gli unici due siti al mondo che ne capiscono ancora meno della critica americana. Sento le voci in coro che dicono: “Un gigantesco passo in avanti rispetto a Batman v Superman”. E te credo. Quello è stato uno dei peggiori film della Storia recente. Già a me fanno pena gli Avengers, ma questa loro versione poraccia... volevo dire DC Comics mi fa proprio venire i brividi. Quasi quanto Giacomo e James che hanno una conversazione sul cinema. O sui massimi sistemi.
Ford: diciamo che la DC Comics con la sua Justice League stanno al Cinema figo e tamarro e divertente della Marvel e del Cinematic Universe un po' come Pensieri Cannibali sta a White Russian, dunque non saprei proprio cosa pensare di questo film, quanto più che altro sperare in qualcosa di più simile a Wonder Woman che non a robaccia come Batman VS Superman o i Superman assortiti.
Probabilmente farà comunque schifo a Peppa, e per una volta spero di essere dalla sua parte: quanto al giovane padawan Festi, chissà: in fondo a lui piace Zack Snyder, quindi potrebbe accadere di tutto.
Jean: una volta mi citavi la DC e pensavo a Watchmen, adesso invece penso a Democrazia Cristiana, che dati gli ultimi film che la Distinta Concorrenza ha proposto mi sembra il male minore, potendo scegliere. E per quanto mi piaccia Zack Snyder e la sua tamarreide assortita, ogni trailer mi ha dato l’impressione di vedere degli scolaretti delle medie che facevano una recita scolastica in cosplay. E qui capisci che o sei diventato davvero vecchio, o che le sale cominciano a essere parecchio sature di questo genere di film…

The Big Sick

"Vuoi sul serio assaggiare un pezzetto di Jean? Non mi starai diventando come il Cannibale!"

Cannibal Kid: Di gran lunga il film della settimana, nonché uno dei potenziali filmoni dell'anno. Non sto parlando ovviamente di una baracconata supereroistica qualsiasi, bensì di una romcom indie già osannata all'ultimo Sundance e da quell'ala di critici americani che ne capisce qualcosa e che non si fa comprare il giudizio in cambio di un'action figure di Flash e di una Wonder Woman versione bambola gonfiabile. Per una volta io e il Festi potremmo fare festa insieme, visto che anche lui (giustamente) è un fan di Zoe Kazan, bella e brava icona indie. Insieme ci possiamo coalizzare contro Ford, che appena si parla di cinema alternativo e radical-chic diventa un vero big sick, un grande malato.
Ford: in barba a quegli hipster fighetti di Cannibal e Giacomo, ho sempre trovato acuta ed interessante Zoe Kazan, che spero possa regalare un'alternativa indie non radical chic e menosa con questo Big Sick, che spero davvero possa rivelarsi più big che sick. Anche perchè di sick, qui, ce n'è già sicuramente uno, e non parlo del giovane Festi.
Jean: ragazzi, c’è Zoe Kazan. Non posso dare un parere lucido…

Ogni tuo respiro

"Perdonami, cara. E' venuto il momento che faccia guidare Ford. Addio."

Cannibal Kid: Eccolo il film più ruffiano e spudoratamente a caccia di Oscar dell'anno, e forse del secolo. In questo film Andrew Gatto Garfield, reduce da un paio di pessime pellicole con Gibson e Scorsese, ha la parte di Robin Cavendish, attivista britannico costretto a vivere paralizzato su una sedia a rotelle e con un respiratore a causa della poliomielite. Questi biopic melodrammatici mi hanno fregato una volta, e pure alla grande, con La teoria del tutto, ma adesso basta. È arrivato il turno per James & Giacomo di piangere.
Ford: arriva con qualche mese d'anticipo rispetto al periodo degli Oscar il classico film con disabilità da Oscar che ormai, al sottoscritto, scatena più un effetto battutacce in pieno stile Randall di Clerks che altro. Considerato che questa è la parte di Cinema americano che non gradisco, lascio volentieri la palla ai miei due colleghi, che potrebbero pensare perfino ad una visione con fazzoletti condivisi.
Cannibal Kid: non per fare il precisetti della situazione, però un po' sì, comunque dear Ford questo non è un film americano, bensì britannico.
Jean: onestamente, non amo molto i biopic, tranne rarissimi casi, e trovo che il tema della disabilità sia molto difficile da trattare senza cadere in una retorica spicciola e davvero fastidiosa, quasi più offensiva di qualunque battuta politicamente scorretta. Comunque stavolta non ci sono ragni radioattivi di mezzo, quindi forse c’è da tirare un sospiro di sollievo, perché l’unica disabilità sembra essere data dai pareri cinematografici dei miei due colleghi.

La signora dello zoo di Varsavia

"Non c'è un singolo animale in tutto lo zoo che voglia stare in gabbia con Ford. Davvero incredibile."

Cannibal Kid: Jessica Chastain è una delle poche attrici e donne al mondo in grado di mettere d'accordo tutti, persino me e Ford. Festi, sarai mica l'unico tu a criticarla?
In tal caso meriteresti di essere rinchiuso con i leoni allo zoo. Di Varsavia, o anche di Lodi, dove risiede abitualmente Ford insieme ai suoi “colleghi” gorilloni.
Tutto questo per dire che il film non mi attira per niente ma, se mai lo vedrò, sarà solamente per la signora Chastain.
Ford: altro film che, Chastain a parte, non mi attira neppure per sbaglio. Ormai io, quando si parla di zoo, penso soltanto alle richieste del Fordino di andare a visitarne di nuovi o rivedere quelli che abbiamo già visto, considerato che, abituato al padre, non riesce davvero a stare lontano dagli animali.
Quello che, però, questa settimana mi piacerebbe vedere, è un bello steel cage match - considerato il titolo in questione, ci sta tutto - tra Cannibal e Giacomo. Potrei divertirmi non poco.
Jean: mi spiace deludervi, ma io e la Chastain siamo sposati da diverso tempo, non abbiamo divulgato la notizia perché voleva proteggermi dalla troppa sovraesposizione mediatica. Chissà perché quando lo dico non ci crede nessuno, che il film lo vedrò solo per lei sembra convincere più gente…

The Broken Key

"Voi tre bloggers da due soldi che pensate di intendervene di Cinema, sarete giudicati dal tribunale delle vecchie glorie!"

Cannibal Kid: Certo che The Broken Key dev'essere proprio una gran bella p...
Pellicola?
No, porcatona. E potevo anche essere meno gentile. Il cast pieno di reduci del cinema de 'na vorta, nonché glorie fordiane come Rutger Hauer, Christopher Lambert e Franco Nero (che però stranamente non sembra essere parente con il regista del film Louis Nero), così come il trailer, lasciano immaginare una produzione di serie B. Ma probabilmente non sarà così. Sarà di serie Z.
Ford: di rotto, all'idea di vedere una cosa del genere, ci sono solo due cose. E non sono chiavi.
Jean: un cast che, con tutte le “vecchie glorie” presenti, dovrebbe far sperare in qualcosa di buono, invece dà più l’effetto di “Antonio Banderas nel mulino con Rosita”. E dire che Louis Nero è la voce fuori dal coro del cinema indipendente italiano, quindi proverò a dargli qualche chance – a mio rischio e pericolo.

Lezione di pittura

"Questo dev'essere per forza un Goi originale. Infatti fa decisamente cagare."

Cannibal Kid: Direttamente dal 2011, un film cileno che arriva ora nelle nostre sale, a grande (???) richiesta. Complimenti alla distribuzione italiana per la sua rapidità, che rischia di competere con quella del Festi e del Ford, due blogger che, poche ore prima della pubblicazione di un post importante come questo, non hanno ancora scritto una sola riga. Ah, se non ci fossi io a impartire un po' di sana disciplina e organizzazione, dove andrebbe a finire questa rubrica?
Ford: più che a vedere Lezione di pittura, io spedirei dritto Cannibal Kid a lezione di Cinema, considerato quello che ne capisce. E chissà che non abbia bisogno di un pochino di ripasso anche il buon Giacomo, che ultimamente fa la bella vita dello scrittore e non entra più in una sala neanche per sbaglio!
Jean: Ford è da tempo che mi dice che vuole darmi lezioni di bevute, mentre certi commenti che esaltano Von Trier mi fanno voglia di dare lezioni di sberle al Cannibale. Insomma, ognuno ha la sua, così come la distribuzione italiana che scopre certi film dopo anni di distanza. Con quel tanto…

La casa di famiglia

"Sapevo che a dare retta a quel Festi finivo dietro le sbarre."

Cannibal Kid: Questa settimana se devo proprio scommettere su un film italiano, e voglio farlo visto che non sono un rigido esterofilo come quei due finti international di Giacomo & James, punto su questa commedia. Se non altro per il cast di volti che mi stanno abbastanza simpatici come Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Matilde Gioli e quella bella figliuola di Nicoletta Romanoff che è da un po' che non si vede in giro.
Ford: io, che sono un esterofilo ma ancor più un critico obiettivo pronto a riconoscere che il Cinema italiano degli ultimi anni - salvo piacevoli quanto rare eccezioni - mostra la stessa qualità della Nazionale di calcio, sento odore dell'ormai classica sòla made in Terra dei cachi dalla quale mi tengo volentieri alla larga, in attesa del post esaltato di Peppa Kid, che probabilmente riceve sovvenzioni per sostenere la settima arte nostrana. E beato lui.
Jean: l’unica concezione di famiglia che ho è nel seguire Ford e Julez su Instagram, mentre spero che il Cannibale non prolifichi mai una nuova generazione di radical-chic come lui. Il film in questione non mi fa né caldo né freddo, al massimo lo recupererò in un passaggio televisivo.
Cannibal: Ford e Julez su Instagram? Ford su un social qualunque??? Non ci credo!

I'm – Infinita come lo spazio

"Jean e Katniss Kid alla loro ultima festa di Halloween. Quello zuccone di Ford non si è presentato."

Cannibal Kid: Dal trailer non appare come una roba amatoriale, deppiù!
Nonostante questo, pare anche possedere un'anima dark e “loser” che sembra uscita da qualche storia di uomini invisibili o da vita da scarabocchio partorita dalla mente (malata) del celebre e celebrato (?) scrittore Giacomo Festi. Vedete voi se prendere quest'affermazione come una cosa positiva, o come un invito a scappare da questa pellicola il più lontano possibile.
Ford: potrebbe valere lo stesso discorso fatto per La casa di famiglia, solo amplificato.
Cedo volentieri il passo allo Scarabocchio ed allo Scarabocchiatore.
Jean: gente, un giorno mi direte come fate a scoprire queste robe. Vivevo bene anche senza sapere che esistesse…

Agadah

"Solo con un doppio White Russian posso affrontare la visione di questo film."

Cannibal Kid: Film in costume italiano fantasy che dal trailer promette sesso, avventure e magia. E forse anche una fetta di culo. Io lascio volentieri la visione a Ford e al Festi, due veri amanti del genere. Il fantasy?
No. Il genere spazzatura.
Ford: Agadah, ma va a cagà.
Cannibal Kid: Battuta cannibalesca di Ford, LOL! XD
Jean: wow, sembra un Game of thrones scritto da Ford e diretto dal Cannibale. Ma anche a parti invertite non ispirerebbe nulla di buono…

Pipì Pipù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite

"Sto cercando il Cucciolo Eroico per scassarlo come si deve. E già che ci sono, se me lo trovo davanti do una bella ripassata anche a Giacomo Festi."

Cannibal Kid: Direttamente da Rai YoYo e da Enzo D'Alò, il film d'animazione perfetto per quel cucciolone tenerone bambinone di Ford. I veri uomini duri e puri, come me e il Festi, possono invece passare virilmente oltre.
Ford: con i Fordini ormai sul pezzo rispetto ai canali dedicati ai bambini, non ho mai sentito nulla che facesse riferimento a Pipì e Pupù. Del resto, probabilmente loro non hanno mai sentito nulla che facesse riferimento a Cannibal o Festi. Mi sa tanto che restiamo io e Rosmarina, a tenere su la baracca.
Jean: non so se compatire il Ford perché forse i suoi pargoli vorranno vederlo, o il Cannibale, che ha il QI adatto per film di questo tipo. Io però salto bellamente, che sono abituato a cose più mature, tipo la maratona dei Transformers che mi aspetta stasera...

lunedì 6 febbraio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge (Mel Gibson, Australia/USA, 2016, 139')




Ricordo bene i tre giorni della visita di leva, quando ancora essere chiamati per il servizio militare era un obbligo: ricordo anche quanto mi deluse, a fronte della quasi totalità dei miei amici di allora, per qualche motivo riformati o dichiarati "rivedibili" anche per motivi davvero ridicoli - piedi piatti, ci credereste!? - essere uno degli unici due presi e dichiarati "abili" al primo colpo.
Gli aneddoti a proposito di quei tre giorni sono uno dei miei pezzi forti ancora oggi, ma non è di quelli che vorrei parlare: ai tempi, spinto principalmente dalla reticenza ad una certa autorità "imposta" - già a scuola avevo i miei problemi, in questo senso -, dall'antimilitarismo e da una certa allergia al concetto di guerra, che a prescindere da come vada, non porta mai vincitori, ma solo vinti, scelsi di operare la scelta dell'obiezione di coscienza, che si tramutò in una delle esperienze lavorative più gratificanti a livello umano della mia vita, ma anche questa è un'altra storia.
La cosa che mi colpì di più in quel periodo - ora non avrebbe senso una cosa di questo genere - era data dal fatto che dichiarandosi obiettori si diventava erba di un unico fascio, dunque per chi sceglieva questa strada non solo diveniva impossibile pensare una carriera in un corpo considerato militare - pompieri inclusi, purtroppo per me - o la possibilità - questa logica - di richiedere un porto d'armi, ma soprattutto, a fronte di una dichiarazione di "non violenza" di fondo, in caso di denuncia penale per qualsiasi reato di natura, per l'appunto, violenta, una pena se non ricordo male raddoppiata rispetto ad una persona "normale".
Ad ogni modo, ai tempi avevo più in mente Dalton Trumbo ed il suo magnifico E Johnny prese il fucile, e mi consideravo più un ribelle allergico alle divise che non una specie di Gandhi - e parlo di una delle figure che più ammiro nella Storia -, tanto che, ancora oggi, penso che in caso di circostanze estreme come quelle di un conflitto come i due che scossero il mondo il secolo scorso, non esiterei un secondo ad uccidere per la sopravvivenza mia e della mia famiglia.
Armi o non armi.
E vi dirò, ora che sono cresciuto, e mi sento più risolto e stabile, penso riuscirei tranquillamente a reggere un anno di servizio militare. E forse anche allora mi sarebbe anche servito, chissà.
Poco importa, comunque. Quello di cui volevo parlare, in realtà, è Desmond Doss.
Nonostante, infatti, E Johnny prese il fucile fosse un mio cult personale, non conoscevo la reale vicenda di quello che è stato il primo soldato obiettore presumo della Storia, un medico che, cresciuto dalla violenza esercitata e repressa del padre - veterano della Prima Guerra Mondiale - contro la sua famiglia, il mondo e se stesso, e spinto da una Fede a dir poco radicata - da ateo miscredente, ammiro molto chi riesce ad essere così devoto senza risultare patetico, quanto più assertivo e saldo - decide di arruolarsi lottando contro pregiudizi, insulti, prevaricazioni ed ingiustizie fino a guadagnarsi, grazie ad un'impresa a dir poco eroica - se non leggendaria - la più alta decorazione militare statunitense e soprattutto una fama che, a quanto pare, non intaccò mai l'umiltà di quel soldato privo di armi in corsa sui campi di battaglia di Okinawa in cerca di vite da salvare.
Con una materia di questo tipo il rischio di sconfinare nel retorico a stelle e strisce e nel quasi ridicolo involontario era decisamente importante, ed ai miei occhi lo sarebbe stato anche se dietro la macchina da presa si fosse trovato, ad esempio, uno come Clint Eastwood: al contrario, a dirigere un cast ben assortito e sorprendentemente in parte - Hugo Weaving strepitoso, e perfino cagnacci come Vaughn e Wortington paiono quasi umani - in questo caso era Mel Gibson, uno a cui vorrò bene per sempre grazie alla sua follia nonchè al volto prestato ad alcuni supercult del sottoscritto - da Gli anni spezzati alla trilogia di Mad Max, passando per Arma Letale - ma che, sempre a causa di quella stessa follia, negli anni era riuscito a regalare alcuni abomini cinematografici quasi inarrivabili - uno su tutti, La passione di Cristo, credo uno dei cinque film peggiori che abbia mai visto - soprattutto nel ruolo di regista.
Rischi, dunque, raddoppiati.
E invece, tolti un paio di momenti forse troppo enfatici, il buon Mel dirige il suo miglior lavoro con Braveheart, un film di guerra molto classico e violento ma anche, paradossalmente, umano e legato a doppio filo al concetto di Fede, tematica più che cara al regista ed attore qui per una volta trattata con intelligenza e passione nonostante le ferme e rigide osservanze del protagonista - e del cineasta, mi verrebbe da dire, che a quanto pare è ben oltre i limiti del fanatismo -: Hacksaw Ridge è una storia legata alla follia umana - del resto, la guerra è forse la follia più grande, in questo senso - ed al riscatto che proprio l'essere umani a volte può regalare - splendida l'amicizia tra Desmond e Smitty, così come intelligente la riflessione che, dal punto di vista di un osservante come Doss, trova assurdo che in tempi di guerra e sul campo di battaglia un omicidio non sia considerato tale, che si parli di Legge o di Fede -, un esempio importante delle dimensioni delle potenzialità degli esseri umani anche nelle loro ore più buie.
Siate poi liberi di pensare che sia merito di un qualsiasi dio, o del più semplice e determinato degli Uomini.
In questo senso, per me vale la posizione di Doss: portare un'arma non rende necessariamente un uomo più Uomo di un altro.




MrFord





giovedì 2 febbraio 2017

Thursday's child



Nuova settimana di uscite in sala per un interrogativo che attanaglia tutta la blogosfera: riusciranno il qui presente Ford ed il suo collega nonchè nemico Cannibal Kid a tornare in pieno disaccordo dopo l'insolita serie di opinioni simili sui film usciti nelle ultime settimane?
Personalmente, spero proprio di sì: e a giudicare da un paio dei titoli che ci aspettano, le probabilità sono molto alte.


"La prossima volta ricordatemi quanto è pericoloso ascoltare i consigli cinematografici di Cannibal."


Smetto quando voglio – Masterclass

"Non ci vuole un genio per riconoscere che far guidare Ford sarebbe stato da pazzi!"

Cannibal dice: Uno dei film italiani (e non solo) più esaltanti e divertenti degli ultimi anni, checché ne dica il radical-chic numero 1 anti cinema nostrano Mr. Ford, torna con un secondo capitolo. Probabile che manchi l'effetto sorpresa del primo, ma le speranze di trovarsi davanti a un sequel se non altro godibile restano intatte.
Ford dice: uno dei film italiani più sopravvalutati degli ultimi anni, accolto qui nella Terra dei cachi e dei Cannibal come un miracolo anche quando si trattava semplicemente di un filmetto divertente che ho dimenticato il giorno successivo alla visione e che rispetto ad altri piccoli cult di genere come Santa Maradona o Fame chimica spariva.
Non mi aspetto dunque che peggio da un sequel che potrei bottigliare solo per rompere l'apparente idillio che con Peppa abbiamo avuto in queste prime settimane dell'anno.

 

The Ring 3

Il temuto (da Cannibal) nascondiglio dei Ford.

Cannibal dice: Per una volta che in Italia ci cimentiamo nell'arte del remake, volete che gli americani siano da meno?
Certo che no. Ecco allora che arriva il terzo capitolo made in USA della saga di Samara, una tipa persino più spaventosa di Ford. Io avevo adorato il primo The Ring, ma pure il secondo aveva al suo interno qualche idea interessante. Questo terzo capitolo sembra limitarsi ad aggiornare il mito della mostriciattola che esce dal televisore ai tempi di YouTube, ma occhio alla protagonista italiana, Matilda Lutz, rivelazione del tanto criticato L'estate addosso di Gabriele Muccino.
Ford dice: la saga di The Ring, ottima nella versione jappo e più che discreta almeno con il primo remake americano non mi è mai dispiaciuta, dunque potrei approfittare per recuperare addirittura anche il secondo capitolo, che ai tempi dell'uscita mi ero perso.

 

La battaglia di Hacksaw Ridge

"Cannibal, resta pure qui. Per sistemarti ti mando il nostro specialista: il Dottor Ford."

Cannibal dice: Detesto Mel Gibson, sia come persona che come attore. Come regista invece sono più combattuto. Ho odiato il leghista Braveheart e l'antisemita La passione di Cristo, mentre non mi sono spiaciuti L'uomo senza volto e Apocalypto. Nei confronti del bellico La battaglia di Hacksaw Ridge ho già pronte le bombe, ma chissà che nei suoi confronti non mi riveli più pacifista di quanto non sono con il mio vero nemico numero 1: Mr. James Snob.
Ford dice: Mel Gibson è pazzo, forse più di Marco Goi. Il fatto è che per quanto fuori di testa sia, non riesco a non volergli bene, neppure considerato il fatto che si tratta del regista di uno dei film che ho più odiato nella vita, La passione di Cristo.
Questo Hacksaw Ridge, candidato agli Oscar e legato alla storia del primo obiettore di coscienza, potrebbe rivelarsi una cagatona a stelle e strisce di quelle tutta retorica che fanno incazzare Cannibal o perfino un buon film.
Non so in quale ipotesi sperare di più.

 

Billy Lynn – Un giorno da eroe

Cannibal Kid arruolato contro la sua volontà nell'esercito fordiano.
Cannibal dice: Ang Lee è un altro regista di cui ho apprezzato alcuni film e non sopportato altri, come il recente sopravvalutatissimo Vita di Pi. Pure questa è la storia di un soldato, nonché di uno pseduo eroe e, così come per il film di Mel Gibson, il rischio bocciatura da queste parti è fortissimo, così come il rischio esaltazione su White Russian, ma sono possibili sorprese...
Ford dice: Ang Lee è un grande regista che ha purtroppo avuto una carriera altalenante, passando da robetta come Hulk a cose splendide come Brokeback Mountain o Il banchetto di nozze.
Non conosco questa storia, ma so che prima o poi passerà su questi schermi, magari vincendo i miei scetticismi come fu per l'ottimo Vita di Pi.

 

Sleepless – Il giustiziere

"Lo scorso weekend avevo pensato di lasciare la macchina a Ford." "Sei impazzito, Jamie? Così finisce peggio del tuo taxi in Collateral!"

Cannibal dice: Thriller-action poliziesco di nuova generazione con Jamie Foxx, sembra uno di quei lavori che Ford critica rimpiangendo i ridicoli filmetti d'azione anni '80 girati col buco del culo e recitati ancora peggio. Andrà quindi a finire che potrebbe piacere più a me, che pure sono il giustiziere dei film d'azione.
Ford dice: film action dal sapore di Nuovo Millennio che non inventa nulla e pare prendersi molto, troppo sul serio. Come Cannibal.
Se dovesse confermare questi timori, sarà una pioggia di bottigliate e calci rotanti.
Se, al contrario, fosse una ficata tamarra come John Wick o The Equalizer, allora le cose potrebbero prendere una piega molto diversa.

 

A United Kingdom – L'amore che ha cambiato la storia

"Tesoro, sei sicuro sia saggio uscire a quest'ora? Potremmo incontrare quei due mostri, Ford e Cannibal!"

Cannibal dice: Pellicola storico-politica su una coppia interrazziale interpretata da due attori che quando si impegnano danno soddisfazioni: David Oyelowo e Rosamund Pike. La vicenda sembra interessante, anche se a me interessa di più L'odio che ha cambiato la storia, quello tra me e Ford.
Ford dice: film sentimentale che mi puzza di vaga radicalchiccata, e che per il momento dunque lascio a quel damerino di Peppa Kid, decisamente più in linea di me con questo tipo di produzioni patinate ma finto alternative. O viceversa.

 

La terra e il vento

"Forse per me è meglio tornare in Cina: Marco Polo mi porta molta più fortuna."

Cannibal dice: Filmetto pseudo adolescenziale del 2013 con protagonista il mediocre Lorenzo Richelmy, il protagonista di una delle peggiori serie Netflix di sempre, Marco Polo, che solo uno come Ford può seguire e pure esaltare. Hanno aspettato 4 anni per distribuirlo, ma fosse stato per me potevano anche aspettare per sempre.
Ford dice: malgrado sia protagonista dell'ottima Marco Polo, Lorenzo Richelmy è il tipico prodotto televisivo italiano.
Dunque mi terrò alla larga da questa roba ripescata non si sa bene perché neanche fosse il film preferito del Cucciolo Eroico.

 


Ho amici in Paradiso

"Che orrore! Non vorrete davvero che Ford e Cannibal visitino il nostro set!"

Cannibal dice: Io invece ho nemici all'Inferno. Uno in particolare penso lo conosciate, si chiama Satan Ford e ho come il sospetto che dell'Inferno sia addirittura il capo.
Ford dice: non credo di avere amici in Paradiso, ma se dovesse capitarmi di passarci spero di piantare un bel casino, e di disturbare specialmente quel finto angioletto del Cannibale.

 
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