Visualizzazione post con etichetta Charlie Hunnam. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Charlie Hunnam. Mostra tutti i post

lunedì 18 marzo 2019

White Russian's Bulletin



Torna il Bulletin - puntuale e non in ritardo a causa delle ingerenze di Cannibal - e torna a riproporsi una settimana decisamente scarna anche a livello di visioni, complici la palestra, il pay per view di wrestling, la stanchezza che ormai la sera colpisce e via discorrendo: quantomeno si tratta di due proposte differenti - una una serie, una un film -, provenienti da differenti piattaforme e decisamente lontane per ambientazioni ed approccio.


MrFord



TRIPLE FRONTIER (J. C. Chandor, USA, 2019, 125')

Triple Frontier Poster


Sulla carta, praticamente una bomba - non solo per me, ma anche per Julez, considerata la presenza di Charlie Hunnam, uno dei suoi favoriti in tutto e per tutto -: Mark Boal alla sceneggiatura, il solido J.C. Chandor alla regia, una trama da fare invidia alla Bigelow - che avrebbe dovuto dirigerlo - e Michael Mann, un genere congeniale al Saloon. 
Eppure, nonostante la tecnica ed il genere, Triple Frontier, per quanto soddisfacente per godersi una serata di settima arte tosta ma non impegnatissima, resta un passo indietro ai suoi modelli, incapace di essere davvero tamarro come i lavori di Peter Berg oppure davvero impegnato come quelli della già citata Bigelow: il comparto tecnico è indiscutibile, il cast interessante, la tensione tiene, eppure tutto resta un pò troppo freddo, oltre al fatto che viene in modo completamente di parte giustificato il desiderio di cinque veterani statunitensi di compiere una missione al di fuori e al di sopra della legge per "riprendersi" quello che il loro ruolo non aveva riconosciuto in termini economici.
Il West mi piace, così come l'outlaw come concetto, ma avrei avuto da obiettare, in questo caso, rispetto a parecchi punti di vista: ad ogni modo, un altro colpo quantomeno interessante messo a segno da Netflix.




TRUE DETECTIVE - STAGIONE 3 (HBO, USA, 2019)

True Detective Poster

Ho sempre amato il brand True Detective e la scrittura di Nic Pizzolatto, in bilico tra hard boiled, malinconia e Frontiera: dalla prima, folgorante stagione alla tanto bistrattata - e per me emotivamente potentissima - seconda, pareva che non avremmo più rivisto sullo schermo quella che, a conti fatti, è una delle proposte da piccolo schermo più importanti degli ultimi anni.
E invece, forte della partecipazione del due volte Premio Oscar Mahershala Ali, True Detective torna e lo fa rispolverando le atmosfere dei tempi di Rusty Cole - citando anche le sue vicende -, accettando la sfida di una tripla linea temporale e regalando almeno un paio di episodi degni di essere ricordati negli anni a venire: qualcosa, inevitabilmente, sfugge, ma il lavoro nel complesso è ottimo, i due protagonisti - bravissimo anche Stephen Dorff - funzionano alla grande, i dialoghi - soprattutto quelli legati ai rapporti di coppia - sono al fulmicotone, la tensione palpabile.
Caro Nic, hai sparato un'altra pallottola che arriva dritta al cuore, che la si riceva con tutto l'istinto e l'energia dei giovani, o la memoria che svanisce e la malinconia dei vecchi.


giovedì 28 giugno 2018

Thursday's child



A fare da "intervallo" per gli excursus Mondiali del Saloon torna la consueta, inossidabile, sempre ricca di ospiti rubrica del giovedì dedicata alle uscite in sala, nonostante in questo periodo da queste parti si veda davvero poco Cinema.
Ecco dunque, per l'occasione, accanto ad alcuni titoli potenzialmente interessanti, a questo vecchio cowboy e a Cannibal Kid, il buon Pietro Saba.

Introduzione di Pietro: E' inusuale per me presentare i film in uscita, dato che al cinema non vado mai, e non perché sono tirchio. Tuttavia ogni settimana vedo sempre quali film escono, dopotutto è utile segnarmi subito quali film vedere e quali no, e quali quindi segnarmi sulla lista, che comunque credo non finirà mai. In ogni caso mi sono cimentato in questa "sfida" con grande piacere, d'altronde non capita tutti i giorni di far parte di questa memorabile rubrica. Rubrica che questa settimana contiene non solo pochi film, ma soprattutto alcune interessanti proposte, quali? Vediamole insieme.


"Ricordami di non invitare più quei tre bloggers come animatori: fanno davvero schifo."

IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO

"Ho guardato un radical film consigliato da Radical Kid. E mi è salita la depressione."

Pietro: Dopo l'aragosta il cervo, Yorgos Lanthimos sembra avere una predilezione per gli animali e la metafora, il prossimo sarà forse un uccello che sogna mica di volare? Comunque questo thriller dagli echi Kubrickiani pare promettere bene e dopo il successo (di critica e pubblico) di The Lobster, film che mi piacque parecchio, la strada sembra nuovamente ben avviata, anche grazie ad un sempre più redivivo Colin Farrell.
Cannibal Kid: Spero che il prossimo animale che porterà sullo schermo Lanthimos non sia quel gorillone di Ford. Anche se potrebbe uscirne il lavoro più inquietante della sua carriera, e sì che ce ne va. Inquietante è anche la distribuzione italiana, che sarebbe meglio chiamare distruzione, visto che far uscire nei cinema adesso una notevole pellicola che molti (come me) hanno già visto mesi fa in rete è un vero autogol. Come quelli che fa il mio blogger nemico James Ford ogni volta che parla di cinema. O di qualunque argomento, Messi a parte.
Ford: Lanthimos è senza dubbio un grande regista. Ma anche uno che potrei detestare forte, sulla scia di Lars Von Trier. Ricordo benissimo quanto odiai Dogtooth, un colpo di genio che avrei volentieri preso a bottigliate. E ricordo anche la recensione decisamente buona di Cannibal di questo Cervo. Quindi parto con la guardia alta, ma consapevole del fatto che, quantomeno, avrò di fronte un film pronto a far parlare di sè ne bene e nel male. Un film con del carattere. Mica come Messi.

TULLY

"Nascondiamoci: non vogliamo vedere anche noi il film consigliato da Cannibal che ha steso nostra madre."

Pietro: A parte la trama banale di emancipazione non ci sono dubbi che questa commedia sulla maternità certamente vedrò, perché basta la presenza di Charlize Theron e Mackenzie Davis, a farmi propendere per un sì, lo voglio.
Cannibal Kid: Per una volta a sorpresa non sono io a fare quello infoiato delle protagoniste femminili, visto che Charlize Theron, per quanto sia una bellissima donna e non lo metto certo in dubbio, non è mai stata una delle mie preferite in assoluto, mentre l'ottima Mackenzie Davis della serie Halt and Catch Fire mi piace più a livello recitativo che fisico. Ad attirarmi di questo Tully sono invece più che altro regista + sceneggiatrice: Jason Reitman e Diablo Cody, già autori di due miei due cult movies come Juno e Young Adult.
Ford: Reitman e Diablo Cody, in passato, raramente mi hanno deluso, al contrario di Cannibal, e dunque penso che un film di questo genere possa soprendermi in positivo, e magari, purtroppo, mettermi ancora una volta d'accordo con il mio rivale, forse mai come in questo periodo sulla mia stessa linea d'onda.

FAVOLA

"Con questo vestito farò più scena di Katniss Kid!"

Pietro: Più che favola, incubo. Perché il film, a metà tra Mrs. Doubtfire e il video della canzone I Want To Break Free, sembra uscito da un trip sotto acidi, probabilmente scaduti. Va bene il tema dell'identità di genere, ma così no.
Cannibal Kid: Considerando che a me le favole non sono mai piaciute, al contrario del cenerentolo disneyano Ford, non posso che sottoscrivere le parole di Pietro. Chissà però che Filippo Timi in versione femminile non possa sorprendere, anche se dal trailer sembra avere meno femminilità di Maria de Filippi...
Ford: se questa è una favola, allora mi aspetto un horror con le contropalle la prossima settimana.

PAPILLON

"Ma chi ti ha consigliato il tatuatore!? Ford!?"

Pietro: Posso capire alcuni sequel, altrettanti reboot e certi adattamenti di film cult, ma addirittura il remake di un quasi capolavoro proprio no! Perché anche se in verità il cast sembrerebbe perfetto per l'occasione, esso sembra poca cosa di fronte a qualcosa di ormai prevedibile ed abusato, ovvero la fuga, nella cinematografia moderna. Tuttavia un'occasione potrebbe meritarsela, anche se io non spenderei neanche un euro per vederlo.
Cannibal Kid: Sinceramente non ho mai visto il film originale del 1973. Un po' perché sul cinema anni '70 ammetto di avere numerose lacune, e un po' perché mi sembra uno di quei film con Steve McQueen buoni più che altro per Ford e Vasco Rossi. Credo quindi che potrei recuperare prima questo remake, grazie al cast telefilmico capitanato da Charlie Hunnam (Sons of Anarchy) e Rami Malek (Mr. Robot).
Ford: già è sconvolgente la mancanza di idee che negli ultimi anni pare aver colpito Hollywood, ma rischiare di vituperare la memoria di un cultissimo sfruttando due volti noti - uno dei quali tra i miei preferiti - della realtà delle serie tv è davvero bieco. Alla vista del trailer mi si sono contorte le budella neanche fossi stato di fronte ad una qualsiasi delle proposte teen di Cannibal.

L'INCREDIBILE VIAGGIO DEL FACHIRO

"Pietro, parti immediatamente prima che a Ford venga in mente di darmi un passaggio." "Certo, Katniss."

Pietro: Il regista della spassosa commedia Starbuck: 533 figli e non saperlo, ma anche del suo inutile remake con Vince Vaughn, ci riprova con una avventurosa commedia, adattamento del romanzo omonimo senza però la dicitura "che restò chiuso in un armadio Ikea", alquanto scanzonata e sicuramente divertente, e quindi certamente vedrò, anche perché c'è parecchia gnocca.
Cannibal Kid: L'unica cosa incredibile mi pare quella di aver trovato questa settimana un ospite ancora più arrapato di me. :)
Il fatto che sia una produzione francese la rende più appetitosa e chic rispetto alle solite commediole made in Usa, ma non so se ciò è sufficiente per farmi compiere un viaggio insieme al fachiro. Certo, sempre meglio di un viaggio con Ford che ogni due secondi si fa un selfie per postarlo subito su Instagram manco fosse Chiara Ferragni.
Ford: questo viaggio insieme al fachiro mi ispira ben poco, soprattutto in un periodo in cui sono ben poco ispirato e, quando non combatto il sonno, finisco a guardare le partite del Mondiale. Ma forse è meglio così, piuttosto che incappare in potenziali cannibalate.

HURRICANE - ALLERTA URAGANO

"Avendo adottato lo stile di Ford nell'abbigliamento, non ho nulla da temere da nessun uragano."

Pietro: Non ho visto Geostorm, ma se anche se per metà assomiglia a Into the storm, proprio non ci tengo a vedere, anche perché il cast mi dice niente e nonostante il suo lato heist movie, il tutto m'ispira poco.
Cannibal Kid: Se c'è qualcosa che non sopporto, Ford, Messi e Salvini a parte, sono i disaster movie. Quelli sugli uragani in particolare vorrei che venissero spazzati via da questo mondo.
Ford: nonostante possa apparire una tamarrata fordiana, c'è un limite perfino a quello che io posso sopportare. E l'allerta stronzata, qui, è suonata forte.

ACTION POINT

"Portami a bordo anche quei tre sciroccati di bloggers!? Neanche morto! Quelli sono più pazzi della ciurma di Jackass!"

Pietro: A dispetto del nome e come dovreste aver capito è tornato Jackass, è tornato Johnny Knoxville, è tornato il divertimento sfrenato e le risate a crepapelle, sono tornati gli scherzi più assurdi nel parco divertimenti più pericoloso del mondo. E non so voi, ma io un giro me lo faccio lo stesso.
Cannibal Kid: Nonostante sia stato uno dei programmi più cazzari e idioti di sempre, e dunque in teoria avesse tutte le carte in regola per piacermi, non sono mai stato un fan di Jackass, né tantomeno di Johnny Knoxville. Questo nuovo film poi mi sembra arrivato fuori tempo massimo persino per le sue groupie come Pietro e probabilmente Ford. Non sono nemmeno un patito di luna park, quindi un giro me lo faccio sì, ma al largo.
Ford: ho adorato Jackass e Johnny Knoxville è un fordiano ad honorem, quindi mi sa tanto che una chance la darò, anche se purtroppo non credo si rivelerà la sorpresa della settimana. Con grande gioia di Peppa Kid.

LA GUERRA DEL MAIALE

"Se ci sono il Cucciolo Eroico e Ford lo Scimmione, non vedo perchè non potrei essere io il prossimo ospite della rubrica!"

Pietro: Il regista David Maria Putorti sarà forse amico di Yorgos Lanthimos? perché anche qui gli animali e la metafora la fanno da padrone, anche se la suddetta è meno sottile di quanto si possa pensare, giacché il film (che esce 6 anni dopo e che sorprendentemente è un film italiano) parla proprio di noi uomini, che anche da vecchi non cambiamo mai. Vero colleghi?
Cannibal Kid: 6 anni di ritardo? Abbiamo un nuovo record, o forse Ford è riuscito a fare di peggio nel recuperare qualche serie TV?
Ford: film italiano, sei anni di ritardo, uscita estiva. Questa roba puzza di carne avariata lontano un miglio. Preferisco optare per una bella grigliata estiva con tanta birra.

Discorso finale di Pietro: Che dire, mi sono davvero divertito, è stata quasi come un'esperienza, un'esperienza davvero interessante, per cui ringrazio entrambi per avermi dato questa gradita possibilità. Ciao!

lunedì 31 luglio 2017

Civiltà perduta (James Gray, USA, 2016, 141')




Il concetto di confine e di ignoto ha sempre esercitato un fascino quasi ancestrale, su di me.
Fin da piccolo, dai tempi in cui mi appassionai di astronomia, l'idea della grandezza che la Natura aveva concepito per il mondo e l'universo, così come quella di arrivare, per citare Star Trek, "dove nessun uomo era arrivato prima", hanno acceso scintille in ambito culturale, personale, letterario e cinematografico che hanno alimentato l'amore per moltissime opere, da Capolavori come Apocalypse Now o Aguirre furore di dio a cult indimenticabili come Fitzcarraldo, passando attraverso esperimenti come il recente El abrazo de la serpente.
Forse, come si dice in questi casi, in una vita precedente sono stato un esploratore, o il pensiero di essere il primo a provare il brivido di scoprire un territorio inesplorato ha finito per coinvolgermi ancor più del fatto che dietro questo Civiltà perduta - pessimo adattamento italiano dell'originale The lost city of Z - ci fosse James Gray, regista che non ha avuto la fortuna che avrebbe meritato ma che ho sempre amato fin dagli esordi, e che con titoli come I padroni della notte o Two lovers è da anni tra i favoriti del Saloon.
Quello che mi sono trovato di fronte, in barba alle critiche lette in rete nell'ultimo periodo, è stato un grande film decisamente classico - ed in questo caso, non è un'accezione negativa - in grado di trascinare lo spettatore all'interno di un concetto, un'idea, un'illusione che ha portato alla fama eterna o alla morte molti uomini nel corso dei secoli, girato con uno stile pazzesco e che avrei voluto durasse almeno un'oretta in più, considerata la carne al fuoco messa dal regista e sceneggiatore e nonostante i centoquaranta minuti di pellicola: un film in grado di far respirare la stessa magia di piccole perle come Kon Tiki o dei già citati drammi herzoghiani, in bilico tra la ricostruzione storica, la leggenda, il dramma da focolare domestico e la pellicola selvaggiamente - in tutti i sensi - d'avventura.
L'epopea di Percy Fawcett, dei suoi compagni di spedizione prima e di suo figlio poi - ispirata alla vita reale dell'esploratore britannico - avvince ed affascina principalmente per la determinazione del suo protagonista - interpretato direi ottimamente da un Hunnam insolitamente imbruttito ed invecchiato -, senza dubbio conquistato da un continente allora tutto da esplorare ma ugualmente in grado di approcciare la sua ossessione con una razionalità ed una tranquillità invidiabili anche a fronte di situazioni estreme e pericolose.
Poco importa, poi, se nel corso della visione l'impressione che si ha sia quella di un film pesantemente sforbiciato in fase di post produzione, considerato che il risultato finale finisce per essere ugualmente efficace, rimanendo in equilibrio tra vari generi - horror compreso, in alcune parti - e soprattutto cogliendo in pieno lo spirito indomabile del suo main charachter: Civiltà perduta è un inno non solo al grande Cinema di qualche decennio fa, o alla Letteratura da Cuore di tenebra, ma anche e soprattutto allo spirito inquieto dell'Uomo che, nonostante i suoi limiti e le colpe, gli errori e le mancanze, in alcune circostanze finisce per portare a termine l'impresa più difficile tra tutte, ammettendo i propri limiti e ripartendo dagli stessi per superarli, forte dell'idea di affrontare un eventuale fallimento o la propria fine senza pesi sul cuore.
In fondo, guardare l'ignoto in faccia espone a rischi che soltanto chi ha finito per guardarsi dentro ed accettare se stesso può sperare di affrontare.
E forse, ed è questo il bello del confine, neppure lui.
Almeno per ora.



MrFord



 

giovedì 22 giugno 2017

Thursday's child




L'estate è alle porte, e come di consueto, quando arriva la bella stagione, il Cinema finisce per prendersi una lunga vacanza. Alle spalle una settimana decisamente cannibalesca, a questo giro toccherà tenere duro facendo fronte ad una serie di pellicole certo non memorabili, fatta eccezione per un potenziale cult fordiano.
In attesa delle recensioni, godetevi nel frattempo gli illuminati pareri del sottoscritto e quelli decisamente più discutibili del mio rivale e co-conduttore Cannibal Kid, paladino dei pollici più brutti del mondo: e voi tutti sapete di quali pollici sto parlando.



"Te l'avevo detto, di non ascoltare i consigli di viaggio di Ford. Ma tu niente!"



Transformers – L'ultimo cavaliere

"Hey Ford, vieni fuori! Prometto che guarderemo un action, e non la solita porcata consigliata da Cannibal!"

Cannibal dice: Quella dei Transforders era una saga partita in maniera simpatica. Il primo tempo della prima pellicola se non altro non era malaccio. Da lì in poi il declino, con una serie di guerre robotiche senza senso che hanno toccato il loro punto più basso nel terzo inguardabile film, in cui a salvare la baracca, o meglio la baracconata non c'era più manco Megan Fox con i suoi bellissimi pollici. Il quarto capitolo segnava una piccola ripresa, anche perché peggio del terzo non si poteva fare, ma le premesse per questo quarto, in cui non si sa come o perché c'hanno infilato dentro pure la leggenda di Re Artù, sono catastrofiche. Potrebbe essere lo scult dell'anno su Pensieri Cannibali e di conseguenza il capolavorone trash 2017 su White Russian.
Ford dice: la saga cinematografica dei Transformers mi ha sempre fatto assolutamente cagare. Tutti film vuoti ed inutili, resi ancora più tremendi dai pollici di Megan Fox, e che neppure Marc Wahlberg è riuscito a salvare.
Eviterò quest'ennesimo capitolo come se l'avesse consigliato Cannibal.


Civiltà perduta

"Dannazione, sei più pusillanime del Cannibale!"

Cannibal dice: Se la scorsa settimana era stata spettacolarmente cannibale, questa si preannuncia orribilmente fordiana. Civiltà perduta è il classico film d'altri tempi arrivato fuori tempo massimo con un'ambientazione esotica (l'Amazzonia) e un regista (James Gray) che non mi ha mai esaltato. Prevedo tra i tre e i tre bicchieri e mezzo su White Russian (tra i voti massimi), e tra il 3/10 e il 3,5/10 su Pensieri Cannibali (tra i voti minimi).
Ford dice: James Gray è uno dei registi più autoriali del panorama americano, e fin dai suoi esordi l'ho amato moltissimo. Sono molto curioso di scoprire come se la caverà in un contesto che non pare il suo, e soprattutto quanto potrà infastidire Cannibal un film come questo.







Parliamo delle mie donne

"Ford dice di avere la nostra età!? Ma non farmi ridere!"

Cannibal dice: Eh, se dovessi parlare io delle mie donne, andrei avanti per minuti, ma che dico? Per secondi interi! Ford invece non lasciatelo nemmeno cominciare, che se no vi racconta qualche aneddoto strappalacrime su moglie e/o figlia. Claude Lelouch poi c'ha fatto un film di due ore che promette di essere troppo radical-chic persino per me.
Ford dice: Lelouch non è neanche male, ma l'idea di un film di questo genere potrebbe essere molto più adatta a Hank Moody, che non al Cinema francese. Piuttosto, dunque, andrò a rinfrescarmi Californication.

 


The Habit of Beauty

"Katniss Kid, mi dispiace: di colpo sei invecchiata neanche fossi Ford."

Cannibal dice: Francesca Neri vuò fa l'ammeregana-meregana? No, vuò fa l'inglesana-nglesana. The Habit of Beauty è una pellicola italo-britannica che potrebbe risultare una scommessa curiosa, ma su cui io preferisco non puntare i miei soldi. Così come non li punterei mai su Ford, a meno che non si tratti di un incontro di wrestling contro di me, e almeno in quel caso vincerebbe facile.
Ford dice: questo connubio italo britannico mi pare destinato al fallimento più di un tentativo di alleanza mio e di Peppa Kid, dunque credo che mi butterò su qualche recupero, piuttosto che tentare la strada di questa bellezza che, sinceramente, non vedo.

 

Girotondo

"Ford e Cannibal hanno distrutto il nostro film. Che facciamo?" "Niente: quei due sono troppo pericolosi."

Cannibal dice: Ho guardato il trailer di Codice criminale, il film con Michael Fassbender in uscita settimana prossima, che annunciava musiche originali composte dai Chemical Brothers, e subito dopo hanno dato quello di Girotondo, filmetto amatoriale recitato peggio delle soap che guarda Ford e accompagnato da una canzonaccia di Emma Marrone... indovinate quale dei due film mi è venuto voglia di guardare e quale no?
Ford dice: Emma Marrone sarà anche interessante per alcuni argomenti, ma certo non per altri. Questo film, invece, non è interessante neanche per sbaglio.

 

mercoledì 17 maggio 2017

King Arthur - Il potere della spada (Guy Ritchie, USA, 2017, 136')




Ricordo bene il periodo in cui Guy Ritchie fece il botto, quando tra Lock&Stock e The Snatch molti erano pronti a proclamarlo una sorta di nuovo Tarantino, nel rispetto dello spirito sopra le righe del ragazzaccio di Knoxville che scomponeva il tempo di narrazione e giocava con i diversi generi: purtroppo, però, a prescindere dalle decisamente più limitate capacità di scrittura ed approccio, il buon Guy, al contrario di Quentin, ha finito per imborghesirsi, negli anni, e giocare sempre in casa fornendo al pubblico quello che il pubblico si aspettava da lui.
Niente di più, niente di meno.
Penso ai due Sherlock Holmes, più fumo che arrosto - per quanto piacevoli da vedere -, o a questo recente King Arthur, che pare una sorta di Robin Hood caciarone più che il ritratto di uno dei personaggi più sfaccettati ed interessanti della Letteratura anglosassone: ricordo ancora l'effetto che mi fece, pensando ai personaggi trattati, fin dalla prima visione, Excalibur di John Boorman, che affascinò e stimolò nel Ford bambino la curiosità del recupero del ciclo arturiano, lontano anni luce da questo "moderno" cocktail che pare shakerare Il signore degli anelli - clamorosamente scopiazzato nella battaglia che apre il film -, un pò di musica tradizionale che stimola lo spirito dei maschi alfa in cerca di un confronto, una rissa o un modo per mostrare i muscoli ed uno sviluppo talmente noioso da far apparire una cosa come il tanto criticato Macbeth dello scorso anno una vera e propria passeggiata.
Ritchie, da par suo, cerca di affiancare lo stile scanzonato e sopra le righe all'epicità della materia, senza riuscirci, poggiandosi sulle spalle dei due - sempre bravi e sempre fordiani - Jude Law e Charlie Hunnam, che paiono due fuoriclasse di una squadra di calcio abbandonati in campo senza una direzione nel corso di una partita destinata a finire nel peggiore dei modi.
Un peccato, considerata l'ispirazione di base, molti dei caratteristi e la possibilità di andare oltre a quello che ci si aspetterebbe da Guy Ritchie ma in una versione più seriosa e pesante rispetto a quella di un film di Guy Ritchie.
Ed un peccato anche per il Saloon ed i suoi abitanti, che hanno aspettato questo film quasi quanto Covenant ed ora si trovano a sperare che l'operato di Ridley Scott non sia così pessimo come si legge in giro per evitare di vedere bruciata la prima settimana di uscite interessanti da un paio di mesi a questa parte.
In qualche modo, pare quasi che Ritchie non abbia saputo che direzione dare al suo lavoro: si tratta di un blockbuster tamarro e casinaro o di un tentativo autoriale di modernizzare un charachter ed una saga splendidi per conto loro?
Ha più importanza l'utilizzo della CGI o delle sequenze ad effetto oppure l'epicità del dramma in stile Shakespeariano?
Le risposte, purtroppo, latitano dall'inizio alla fine, ed il risultato, più che una battaglia da ricordare, è una lotta per restare svegli senza pensare di essere finiti su una giostra già provata e riprovata mille volte, semplicemente ridipinta per apparire diversa.




MrFord




giovedì 11 maggio 2017

Thursday's chid



Il risveglio primaverile del Cinema prosegue in una settimana ricca di potenziali blockbusteroni e sorprese di nicchia, nonchè di una delle più grandi certezze rispetto alla rivalità tra il sottoscritto e Cannibal Kid: Terrence Malick.
Riuscirà il guru dei pipponi a rimettere in carreggiata la rivalità tra noi colleghi di rubrica, oppure sarà l'ennesima conferma di un anno clamorosamente pacifico?



"Io l'avevo consigliato di non guardare il nuovo film di Malick, e lui niente: ed ecco il risultato!"



King Arthur – Il potere della spada

"E così sono questi, i giochi che si fanno in casa Ford? Sarà contento Cannibal!"

Cannibal dice: Mai stato appassionato delle vicende di Re Artù, o delle pellicole su Re Artù, o delle pellicole di Guy Ritchie, quindi questa fordianata suprema mi sa che potrebbe non fare al caso mio. La presenza degli ottimi Charlie Hunnam e Jude Law però potrebbe farmi cambiare idea... forse.
Ford dice: non mi sono mai strappato i capelli, per quanto interessante possa essere, per Guy Ritchie, ma ho sempre adorato il ciclo della Tavola Rotonda sui libri così come al Cinema fin dai tempi di Excalibur. Se a questo si aggiungono Charlie Hunnam e Jude Law, direi che questa bella tamarrata medievaleggiante ci sta tutta.

 

Alien: Covenant

La nuova versione di Gollum pasteggia con Cannibal Kid.

Cannibal dice: Mai stato appassionato nemmeno della saga di Alien, al contrario di Ford. Eppure il precedente prequel, Prometheus, anche se mi era sembrato parecchio mediocre, mi aveva schifato meno rispetto a diversi fan storici della serie. Questo sequel del prequel Alien: Covenant potrebbe quindi riuscire nella stessa impresa, cioè non schifarmi troppo. Se proprio va bene.
Ford dice: finalmente, dopo settimane di desolazione, un pò di movimento in sala. Ho sempre amato la saga di Alien, anche se i primi due film - in particolare quello meraviglioso di Scott - restano sempre decisamente al di sopra di tutti gli altri, e non vedo l'ora di scoprire se il ritorno dei terribili predatori spaziali sarà all'altezza degli antichi fasti o un'operazione riuscita solo in parte come il recente Prometheus.
Di sicuro, mi godrò il fatto che andrà di traverso a Cannibal.

 

Song to Song

"Cerchiamo di menarcela un pò di più, altrimenti Malick non ci prende per il suo prossimo film."

Cannibal dice: Terrence Malick è tornato... di nuovo! Per la gioia mia e per la disperazione di Ford. Per tutta onestà, c'è però da dire che con Knight of Cups era riuscito a far storcere il naso persino a me, quindi questo Song to Song un pochino mi preoccupa. Ambientazione musicale e cast più che all-star lo rendono comunque un potenziale nuovo cult cannibal-malickiano.
Ford dice: il movimento in sala di cui scrivevo sopra continua, nella speranza che la nuova fatica del bollitissimo Malick un tempo grande regista ed ora solo grande fuffa possa far tornare la lotta tra me ed il mio antagonista qui presente ai livelli dei tempi di Tree of life, quando l'ascia di guerra era decisamente sporca di sangue.

 

On the Milky Road – Sulla Via Lattea

"Ed eccoci finalmente arrivati a casa Ford: sarà già ubriaco a quest'ora del mattino?"

Cannibal dice: Il fordiano Emir Kusturica alle prese con un film autorialissimo e visionario, che ha già scatenato reazioni tra le più variegate all'ultimo Festival di Venezia. Il tutto impreziosito da un'interpretazione di una Monica Bellucci che pare tra le migliori della sua carriera. Non che ci volesse molto... Nella battaglia tra film pretenziosi e probabilmente senza senso della settimana, io punto decisamente su Malick.
Ford dice: ho sempre amato Kusturica, soprattutto quello della prima parte della sua carriera, mentre ammetto di averlo perso per strada tra escursioni in ambito musicale, documentari e libri degli ultimi anni.
Che questo film apparentemente molto radical possa essere un risveglio di una delle passioni cinematografiche che ricordo con maggiore affetto dei tempi in cui iniziai il mio viaggio attraverso la settima arte "d'autore"?


Qualcosa di troppo

"Non pensavo che ristrutturare il vecchio campo di battaglia delle Blog Wars sarebbe stato così difficile!"

Cannibal dice: Possibile sorpresa settimanale numero 1. Una francesata con i fiocchi, leggera e allo stesso tempo chic, diretta e interpretata dalla promettente Audrey Dana. Diventerà la mia nuova idola, nonché la nuova nemica radical di Ford?
Ford dice: film francese che fino a poche settimane fa avrei evitato come la peste temendo una radicalchiccata con i fiocchi. Il recente successo al Saloon de L'avenir, però, ha cambiato le carte in tavola, tanto da mettermi la pulce nell'orecchio anche rispetto a questo Qualcosa di troppo. Sperando che questo qualcosa non si riveli una terrificante cannibalata.

 

This Beautiful Fantastic

"Sono vestito peggio di Ford e Cannibal, dici? Allora devo essere messo proprio male!"

Cannibal dice: Possibile sorpresa settimanale numero 2. Film britannico con protagonista Jessica Brown Findlay, attrice da me vista in un episodio di Black Mirror e non vista in Downton Abbey. Si preannuncia come una romcom fiabesca potenzialmente molto gradevole (come un post di Pensieri Cannibali) o molto fastidiosa (come un post di White Russian).
Ford dice: essendomi giocato tutti i bonus della settimana rispetto alle potenziali cannibalate, direi che questa rom com finisce dritta in fondo alla lista delle mie priorità, insieme al decisamente non beautiful ed ancor meno fantastic Cannibal Kid.

 

Tutto quello che vuoi

"Per quanto ancora dobbiamo far finta di essere Le iene?"

Cannibal dice: Commedia italiana diretta da Francesco Bruni, già regista del valido Scialla! (Stai sereno). Potrebbe sembrare il film giusto per me, ma potrei anche passare il compito della visione a Ford, che ultimamente nel tentativo di imitarmi si è incredibilmente avvicinato al magico mondo del cinema nostrano recente.
Ford dice: di recente ho mostrato un'apertura inaspettata anche per me verso il Cinema italiano e le sue proposte più o meno alternative. Potrebbe essere la volta buona per un altro recupero a sorpresa con potenziale promozione? Solo il tempo lo dirà.
Intanto, tutto quello che voglio è un Cannibal che finalmente cominci a capirne qualcosa di Cinema.

 

E se mi comprassi una sedia?

"E così quel tipo è Cannibal: sarò lieto di fracassargli una sedia sulla schiena!"

Cannibal dice: E compratela, ma non farci su un film, per favore!
Ford dice: per me non c'è problema. Puoi tranquillamente comprarla. Se poi ti serve per fracassarla nella schiena di Cannibal, ancora meglio!

 

Una settimana e un giorno

"Ma se Ford non ha intenzione di venire a vedere il nostro film, allora chi verrà?"

Cannibal dice: Commedia drammatica from Israele che potrebbe essere una radical-fordianata clamorosa. Ma togliamo anche il “potrebbe essere” e mettiamo al suo posto un “sarà sicuramente”.
Ford dice: film d'autore proveniente da Israele che ai tempi sarebbe stato in cima alla lista dei miei ripescaggi improbabili.
Dubito che questo accadrà oggi.

 

Richard – Missione Africa

Cannibal e Ford ai tempi della loro accesa rivalità.

Cannibal dice: Possibile che tutte le settimane debba per forza uscire (almeno) un filmino d'animazione? Ford, tu per caso c'entri qualcosa?
Ford dice: è curioso che ogni settimana venga buttato in sala un film d'animazione indipendentemente dal suo valore, un po' come accade per il Cinema italiano. Ma dato che so che questa cosa disturba il mio rivale, non mi lamento.

 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...