Regia: Luis Llosa
Origine: USA, Perù
Anno: 1994
Durata: 110'
Anno: 1994
Durata: 110'
La trama (con parole mie): Ray Quick è un ex soldato dei corpi speciali esperto come pochi altri al mondo di esplosivi, che da anni e dopo un incidente in missione che gli è quasi costato la vita, e ha coinvolto alcuni innocenti, ha separato la sua strada da quella dello spietato ex compagno Ned Trent.
Stabilitosi a Miami e divenuto una sorta di sicario a pagamento pronto a scegliere le persone giuste ed ingiustamente perseguitate per decidere se entrare in azione oppure no, l'uomo viene contattato da May, che qualche anno prima ha visto uccidere i suoi genitori dagli uomini di Tomas Leon, figlio di uno dei boss incontrastati della città: la ragazza, decisa a vendicarsi a tutti i costi, a fronte del rifiuto di Ray, si affida a se stessa e tenta di infiltrarsi ingraziandosi proprio Tomas, finendo per convincere Quick ad accettare finalmente l'incarico.
Quando, però, nell'equazione entra anche Trent, le questioni si faranno molto più personali.
Stabilitosi a Miami e divenuto una sorta di sicario a pagamento pronto a scegliere le persone giuste ed ingiustamente perseguitate per decidere se entrare in azione oppure no, l'uomo viene contattato da May, che qualche anno prima ha visto uccidere i suoi genitori dagli uomini di Tomas Leon, figlio di uno dei boss incontrastati della città: la ragazza, decisa a vendicarsi a tutti i costi, a fronte del rifiuto di Ray, si affida a se stessa e tenta di infiltrarsi ingraziandosi proprio Tomas, finendo per convincere Quick ad accettare finalmente l'incarico.
Quando, però, nell'equazione entra anche Trent, le questioni si faranno molto più personali.
Gli anni novanta sono stati indubbiamente uno dei periodi più amari e terribili per molti ed in molti campi, sottoscritto compreso.
Più ancora, sono stati decisamente difficili per uno degli idoli più amati di sempre del Saloon: Sylvester Stallone.
Lontano dai fasti di Rocky e Rambo e da quegli anni ottanta che ai loro eroi permettevano ed avevano permesso, di fatto, tutto il possibile, oltre ad aver regalato agli stessi fama e gloria, il buon Sly andò incontro ad un decennio clamorosamente buio, nel corso del quale era più semplice trovarlo protagonista di prodotti di serie B privi del fascino dei loro predecessori che non alla ribalta come sarebbe stato giusto fosse - e com'è ancora oggi -.
Per quanto non l'ultimo di questa lista, Lo specialista potrebbe essere annoverato tra i titoli meno significativi con protagonista lo Sly di noi tutti, un prodotto decisamente troppo lungo e sopra le righe per il decennio in cui è uscito, monopolizzato dalla presenza dello stesso Stallone e di Sharon Stone - protagonisti di una sequenza soft-porno sotto la doccia che ai tempi deve avere fatto scalpore - e oltre misura dal primo all'ultimo minuto, non completamente banale ma certo lontano dalla possibilità di diventare un cult anche per i fan dell'attore, regista e sceneggiatore - che, comunque, regala una sequenza indimenticabile con la sistemazione dei bulli sull'autobus nella prima parte del film -.
Da fan di questo tipo di prodotto e del vecchio Sylvester, ovviamente, ho finito per divertirmi comunque come un matto godendomi, tra le altre cose, la presenza di comprimari di lusso quali Rod Steiger, Eric Roberts e soprattutto James Woods, eppure non mi sentirei davvero di consigliare Lo specialista a qualcuno non avvezzo alle botte da orbi ed alle esplosioni che tutti noi nostalgici dell'action tanto amiamo, perchè finirebbe per contribuire a diminuire la già poca stima che i radical nutrono rispetto a prodotti figli degli eccessi tipici del genere.
Restano la location decisamente interessante - Miami, che è sempre un bel vedere -, una scorta di sane esplosioni - anche se vedere Sly esperto artificiere invece che action man dal cazzotto facile fa davvero strano - ed un'escalation insolita se si pensa soprattutto al ruolo della Stone, decisamente più sfaccettato rispetto alla tipica figa buttata in una storia ad uso e consumo degli occhi e del pubblico maschile ma destinata a fare fondamentalmente da soprammobile.
Da questo punto di vista, gli spunti legati proprio alla Stone rendono Lo specialista uno dei titoli più "femministi" che l'action abbia mai generato, e di fatto salvano la confezione e la regia - davvero elementari - da una valutazione più bassa: a conti fatti, però, tutto cade in secondo piano rispetto al buon Sly, che come Rocky ha finito per incassare alla grande tutti i colpi assestatigli dal decennio più ostile della sua storia ed uscirne non solo in piedi, ma addirittura rafforzato.
Avercene, di action heroes così.
Più ancora, sono stati decisamente difficili per uno degli idoli più amati di sempre del Saloon: Sylvester Stallone.
Lontano dai fasti di Rocky e Rambo e da quegli anni ottanta che ai loro eroi permettevano ed avevano permesso, di fatto, tutto il possibile, oltre ad aver regalato agli stessi fama e gloria, il buon Sly andò incontro ad un decennio clamorosamente buio, nel corso del quale era più semplice trovarlo protagonista di prodotti di serie B privi del fascino dei loro predecessori che non alla ribalta come sarebbe stato giusto fosse - e com'è ancora oggi -.
Per quanto non l'ultimo di questa lista, Lo specialista potrebbe essere annoverato tra i titoli meno significativi con protagonista lo Sly di noi tutti, un prodotto decisamente troppo lungo e sopra le righe per il decennio in cui è uscito, monopolizzato dalla presenza dello stesso Stallone e di Sharon Stone - protagonisti di una sequenza soft-porno sotto la doccia che ai tempi deve avere fatto scalpore - e oltre misura dal primo all'ultimo minuto, non completamente banale ma certo lontano dalla possibilità di diventare un cult anche per i fan dell'attore, regista e sceneggiatore - che, comunque, regala una sequenza indimenticabile con la sistemazione dei bulli sull'autobus nella prima parte del film -.
Da fan di questo tipo di prodotto e del vecchio Sylvester, ovviamente, ho finito per divertirmi comunque come un matto godendomi, tra le altre cose, la presenza di comprimari di lusso quali Rod Steiger, Eric Roberts e soprattutto James Woods, eppure non mi sentirei davvero di consigliare Lo specialista a qualcuno non avvezzo alle botte da orbi ed alle esplosioni che tutti noi nostalgici dell'action tanto amiamo, perchè finirebbe per contribuire a diminuire la già poca stima che i radical nutrono rispetto a prodotti figli degli eccessi tipici del genere.
Restano la location decisamente interessante - Miami, che è sempre un bel vedere -, una scorta di sane esplosioni - anche se vedere Sly esperto artificiere invece che action man dal cazzotto facile fa davvero strano - ed un'escalation insolita se si pensa soprattutto al ruolo della Stone, decisamente più sfaccettato rispetto alla tipica figa buttata in una storia ad uso e consumo degli occhi e del pubblico maschile ma destinata a fare fondamentalmente da soprammobile.
Da questo punto di vista, gli spunti legati proprio alla Stone rendono Lo specialista uno dei titoli più "femministi" che l'action abbia mai generato, e di fatto salvano la confezione e la regia - davvero elementari - da una valutazione più bassa: a conti fatti, però, tutto cade in secondo piano rispetto al buon Sly, che come Rocky ha finito per incassare alla grande tutti i colpi assestatigli dal decennio più ostile della sua storia ed uscirne non solo in piedi, ma addirittura rafforzato.
Avercene, di action heroes così.
MrFord
"Yeah Yeah Yeah Yeah
Miami, uh, uh
Southbeach, bringin the heat, uh
haha, can y'all feel that
can y'all feel that
jig it out, uh."
Miami, uh, uh
Southbeach, bringin the heat, uh
haha, can y'all feel that
can y'all feel that
jig it out, uh."
Will Smith - "Miami" -
Del periodo, però, riguardo spesso e volentieri Fermati, o mamma spara. Mi diverte parecchio. Questo l'ho visto (in differita), ma ho vaghi ricordi.
RispondiEliminaArriverà anche quello, che ho già visto ma non avevo ancora recensito. ;)
Elimina... che a dirla tutta anche i film degli anni 90 di Stallone, sono mitici. Questo insieme ad altri che sono cult personali.
RispondiEliminaIo non li capisco quelli che non amano Stallone
Vincent, parole sante.
EliminaCazzo, parole sante.
"Io non li capisco quelli che non amano Stallone"
EliminaYeah, lo voglio scritto con le fiamme nel cielo
Dembo, si cacchio
EliminaRagazzi, voi due possedete la saggezza.
EliminaL'action femminista manca alla mia collezione, ma per il momento credo che lo salterò! :)
RispondiEliminaNon è tra i memorabili di Sly, ma prima o poi potresti buttarci un occhio. :)
EliminaDa ragazzino questo film mi incuriosiva più che altro per Sharon Stone.
RispondiEliminaMa la repellente presenza di Sylvester Stallone mi ha sempre fatto girare al largo. :)
E' andata bene: ho saputo da Sly che la tua presenza è repellente per lui! ;)
EliminaMmmmmmh convinta di averlo visto ma anche questo non mi è rimasto impresso affatto!
RispondiEliminaCome scrivevo a Sal, non è tra i memorabili di Sly, ma comunque si lascia guardare.
EliminaMeno male, comunque, che gli anni novanta sono finiti! :)