venerdì 25 marzo 2016

The Jinx - La vita e le morti di Robert Durst

Produzione: HBO
Origine: USA
Anno: 2015
Episodi: 6






La trama (con parole mie): agli inizi degli Anni Zero, a Galveston, in Texas, viene ritrovato il cadavere smembrato del settantenne Morris Black, che viveva solo in un appartamento nella periferia della città. Scoperto uno strano collegamento con la vicina di casa dell'uomo, una donna muta spesso in viaggio, la polizia locale trova una traccia che pare ricondurre a Robert Durst, miliardario newyorkese erede di una famiglia di proprietari di immobili tra le più influenti di Manhattan, che viene arrestato per omicidio e smembramento di cadavere, si fa pagare la cauzione da duecentocinquantamila dollari e sparisce, in fuga.
Arrestato di nuovo per aver rubato un panino in un supermarket, su Durst si scatena un circo mediatico e legale: l'uomo, infatti, è legato alla misteriosa sparizione della sua prima moglie,risalente all'ottantadue, per la quale non è mai stato ufficialmente indagato, ed all'omicidio della sua più cara amica, avvenuto a Los Angeles nel duemila.
Andrew Jarecki e la sua troupe, pronti ad indagare sull'uomo dietro i racconti e le cronache, affrontano Durst in una serie di interviste pronte a scavare nella sua vita e nei ricordi.











Ricordo ancora bene la prima volta che vidi Capturing the Friedmans - Una storia americana, firmato da Andrew Jarecki: rimasi sconvolto non solo per la storia di questa famiglia ai limiti dell'allucinante, per il tema trattato - la pedofilia, da sempre uno dei miei nervi scoperti pronto a suscitare posizioni decisamente poco liberali e democratiche nel sottoscritto - e per l'approccio del regista Andrew Jarecki, bravissimo nel riportare la vicenda rimanendo totalmente super partes, di fatto mostrando quello che dovrebbe essere il lavoro del documentarista.
A distanza di anni, e dopo una breve parentesi dedicata alla fiction - il film All the good things, tra l'altro ispirato proprio alle vicende di Durst e della sua prima moglie Kathy -, Jarecki torna all'ovile confezionando una miniserie targata HBO tra le più interessanti degli ultimi anni, decostruendo un altro pezzo della realtà made in USA affrontando faccia a faccia proprio Robert Durst, sfruttando una serie di interviste in modo da fare luce su quella che deve essere stata non solo la vita di quest'uomo misterioso, potente, inquietante e senza alcun dubbio disturbato, ma anche sulle vicende giudiziarie che l'hanno visto protagonista, dalla sparizione della sua prima moglie nell'ottantadue al processo per omicidio e smembramento di cadavere nei primi anni zero, passando attraverso l'uccisione dell'amica di una vita Susan Berman.
Come fu, dunque, per Capturing the Friedmans, Jarecki adotta il suo modello "distaccato" anche nell'approccio al camaleontico e senza dubbio molto televisivo - in termini di sfaccettature - personaggio di Robert Durst, evitando di giudicarlo a priori, ascoltando tutte le parti in causa - dai suoi avvocati ai giurati che lo considerarono "innocente", senza dimenticare le amiche della moglie scomparsa convinte della sua responsabilità nella presunta morte di Kathy e la famiglia di Susan Berman - finendo per risultare addirittura in difficoltà nel momento in cui le prove raccolte dalla troupe prendono la forma, di fatto, di una vera e propria accusa: l'epopea di Durst, a partire dalla sicuramente ingombrante eredità familiare - il padre, icona dell'immobiliarismo rampante di Manhattan, la madre suicidatasi davanti ai suoi occhi, la potenza del denaro e dell'influenza, la rivalità con il fratello - fino agli squilibri emotivi, la capacità di mentire a se stesso tanto quanto agli altri, di riuscire a scampare da un'accusa di omicidio dirottando la giuria verso la legittima difesa dopo essersi fatto arrestare per aver rubato un panino da sei dollari con una borsa in macchina con quasi cinquantamila in contanti, il fascino magnetico legato, probabilmente, ad una natura predatoria che si specchia più che bene in occhi che ricordano quelli di uno squalo, è del resto perfetta per il piccolo come il grande schermo, tanto fuori dagli schemi riesce a sembrare.
Il lavoro di Jarecki non da una risposta definitiva - a quello avrebbe pensato la Legge non troppo tempo dopo l'uscita della miniserie -, ma resta un documento agghiacciante legato alla vita di un uomo con i mezzi per poter fare qualsiasi cosa e la devianza per trasformare quel "qualsiasi cosa" in atti terribili ed efferati: ed osservare quell'ometto magro ed anziano che quasi pare ancora più piccolo ed innocuo di fronte a Jarecki muovere le mani e sbattere gli occhi come fosse un serpente in procinto di mordere è una fotografia come poche altre sono state scattate nella Storia della settima arte dell'oscurità presente nell'animo umano.





MrFord





"The moon shines in the autumn sky
growin' cold, the leaves all die
I'm more alone than I've ever been
help me out of the shape I'm in
after the fires, before the flood
my sweet baby, I need fresh blood."
Eels - "Fresh blood" - 








14 commenti:

  1. L'avevo iniziato a vedere ad una settimana dalla sua cattura proprio qui a New Orleans. L'ho addirittura guardato due volte. Poi ho anche guardato all good things e sono rimasta sorpresa da quanto avesse azzeccato di questa storia il regista già anni prima.

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    1. Bentornata da queste parti! :)
      Jarecki, in effetti, in questo caso ha fatto doppietta, sia con il film che con quest'ottima miniserie!

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  2. Mi ha tenuto incollata allo schermo, il lavoro di Jarecki è stato a dir poco perfetto ed è riuscito dove in decenni la polizia aveva fallito.
    Vedere le interviste a Robert Durst è stato disturbante, mi ha fatto paura, un uomo capace di tutto e capace di mentire senza battere ciglio.
    E poi che bello il sistema giudiziario americano, Durst aveva candidamente ammesso di aver fatto a pezzi il cadavere e di averlo gettato in mare e l'accusa se ne esce con "ma qui parliamo dell'omicidio, non dell'occultamento del cadavere".
    Robe da pazzi, ragionano per compartimenti stagni?

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    1. La questione del sistema giuridico americano è da sempre curiosa, si guardino casi come questo o quello di OJ Simpson.
      La miniserie, comunque, è davvero una bomba.
      Avercene, di inchieste di questo tipo.

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  3. Me ne hanno già parlato bene diverse persone, sembra imperdibile.

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    1. La visione è consigliatissima.
      Recuperala appena puoi.

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  4. Con i documentari sfondi una porta aperta. Non conoscevo questa "serie" che mi segno subito, mentre cerco ancora il coraggio per conoscere i Friedmans...

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    1. Fossi in te recupererei al più presto entrambi i prodotti: roba da pelle d'oca.

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  5. La critica più radical-chic ne parla bene.
    E quindi ovviamente pure tu. ;)

    Mi sa tanto di classica fordianata...

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    1. Come al solito, a me sa tanto che tu voglia tenerti lontano dalle buone produzioni.
      Niente di nuovo sotto il sole. ;)

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  6. Oh cazzo santissimo, sembra una ficata totale! Lo recupero!

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    1. Al più presto, Fratello.
      E' davvero una bomba delle nostre.

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