mercoledì 1 luglio 2015

Run all night - Una notte per sopravvivere

Regia: Jaume Collet Serra
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 114'





La trama (con parole mie): Jimmy Conlon, ex assassino e braccio armato del boss della mala irlandese a New York Shawn Maguire, in rotta con il figlio Mike che nega il passato criminale del padre e lotta per costruire una vita nella piena legalità, è ormai ridotto ad un alcolizzato.
Quando proprio Mike assiste casualmente ad un omicidio avvenuto per mano dell'erede dello stesso Maguire, Danny, Conlon è costretto a tornare alle vecchie abitudini.
La morte del suo rampollo, infatti, scatena il desiderio di vendetta del vecchio Shawn, e porta i Conlon a dover lavorare necessariamente sul loro legame e rapporto in modo da garantirsi non solo la sopravvivenza, ma anche una speranza per il futuro della famiglia di Mike.
In una corsa contro il tempo ed i sicari dei Maguire, Jimmy e Mike finiranno per riscoprirsi padre e figlio, occupando ognuno il lato della barricata che più gli compete.







Devo ammettere che, per questo quasi fresco di uscita - settimana più, settimana meno - Run all night, le premesse risultavano assolutamente funeree, lasciando presagire tempeste di bottigliate delle più feroci: nonostante sia un fan sfegatato dell'action, infatti, la nuova ondata di prodotti - e di action heroes - presi a modello del Jack Bauer di 24 più che dai tamarri anni ottanta di Stallone, Schwarzenegger, Willis, Russell e Van Damme non mi ha mai convinto del tutto, finendo per incontrare spesso più sostenitori in luoghi che stanno all'adrenalina e all'azione quanto il sottoscritto ai locali fighetti da radical chic.
Uno dei simboli di questa "new wave" dell'action è Liam Neeson, attore storicamente legato a filmoni impegnati e blockbuster d'autore riscopertosi improbabile spaccaculi con la pessima trilogia di Taken - e qui apro un inciso: non basta essere alti più di un metro e novanta per essere presi per buoni come schiacciasassi e macchine da guerra -, l'uomo dalle mani più brutte del mondo, uno che fino alla crisi di mezza età da conversione al Cinema di genere mi stava anche simpatico, memore dei suoi esordi come Darkman, che ora ho finito per arrivare a detestare.
Dunque, senza un recupero casuale, la curiosità di Julez di vedere all'opera il Joel Kinnaman di The Killing e la presenza dietro la macchina da presa di Collet Serra, che ho sempre considerato un più che discreto artigiano della settima arte, probabilmente Run all night sarebbe finito nel dimenticatoio profondo e senza ritorno: al contrario, invece, visione alle spalle ammetto di essere stato in una certa misura contento di averlo visto.
La vicenda non è nulla di nuovo, così come le parti prettamente action, che portano poca aria fresca al genere, eppure la componente crime unita ad un cast decisamente funzionale ed in parte - e sì, perfino Neeson, senza contare vecchi leoni come Ed Harris, Nick Nolte o Vincent D'Onofrio che è sempre un piacere vedere sullo schermo, fosse anche per pochi minuiti - uniti alla freschezza della narrazione di Collet Serra, che sfrutta New York e gli spostamenti sulla sua mappa come fossimo in un videogioco alimentando ritmo e tensione rendono questo film una piccola sorpresa non solo per quanto riguarda sparatorie, morti ammazzati e scazzottate, ma anche e soprattutto per le visioni da neuroni quasi spenti, un pò come lo erano stati lo scorso inverno John Wick ed ancora prima The equalizer.
L'inserimento, poi, dell'elemento legato al legame tra padri e figli con tanto di doppio incrocio e faida familiare, unito alla strenua volontà di Neeson/Conlon senior di impedire che il figlio prema il grilletto per uccidere anche solo una volta nella sua vita, alimentano interesse e coinvolgono il pubblico più di quanto avrebbe fatto un prodotto di questo tipo condito dai soli inseguimenti: certo, tutti sappiamo come andrà a finire fin dall'incipit - e se anche non ci fosse stato le cose non sarebbero cambiate - e risulta poco credibile che un vecchio malavitoso irlandese nato e cresciuto in un unico quartiere appaia come una sorta di dio in terra in grado di prendere a pesci in faccia anche potenziali rivali sul campo ed ugualmente venga annichilito insieme a tutta la sua banda da un ex sicario alcolizzato, incapace di correre ed inesorabilmente fuori forma, ma tant'è.
Considerato quanto mi aspettavo alla vigilia, e quanto alla fine abbia reso la visione, direi che "corse" di questo tipo posso concedermele anche più spesso.
E senza farmi troppe domande.
Basta che non ci sia Liam Neeson con me.



MrFord



"I'm gonna run to you 
I'm gonna run to you 
cause when the feelin's right I'm gonna run all night 
I'm gonna run to you 
she's got a heart of gold she'd never let me down 
but you're the one that always turns me on 
you keep me comin' 'round."

Bryan Adams - "Run to you" -




19 commenti:

  1. Anche noi lo abbiamo apprezzato moltissimo,l'unica cosa però che non dovrebbero far fare on screen a Liamone nostro è proprio correre!Che già gli alti in genere sono poco belli da veder correre,lui poi non è che abbia un gran sprint XD

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    1. Effettivamente, a Neeson dovrebbe essere interdetta la corsa. ;)

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  2. Alla fine non è così malvagio, solo che ormai tutti i film di Liam vengono percepiti uguali uno all'altro, sparatoria finale non male anche se il regista resta un tamarro ;-) Cheers!

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    1. A me Collet Serra non dispiace affatto, soprattutto se ripenso ai suoi primi lavori. Per il resto, decisamente meglio della media Neesoniana. ;)

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  3. non mi è dispiaciuto per niente, altro livello rispetto alla trilogia di Taken...

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  4. Devo vederlo, che il regista ogni tanto - soprattutto con i primi horror - mi ha dato qualche soddisfazione ;)

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  5. Anche secondo me molto valido. E poi dai, sei troppo cattivo con Liam, a me questa sua svolta action non dispiace affatto e a parte il fatto che, come dice giustamente Bara, I suoi film sembrino un po' tutti uguali io mi ci diverto sempre alla grande.
    Io vi troverò capolavoro totale!
    ;-)

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    1. Sul film siamo d'accordo, su Neeson neanche per sbaglio.
      Secondo me non ha l'atletismo del vero action hero, è una specie di Seagal privo della conoscenza delle arti marziali. ;)

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  6. Anche io avevo forti pregiudizi, invece mi ha convinto...

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    1. Per me è stato lo stesso. Meglio così, comunque, che rimanere delusi.

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  7. Liam Neeson non mi fa schifo quanto Stallone e Schwarzy (Van Damme manco lo prendo in considerazione), ma quasi...
    Dopo il tuo parere tutto sommato positivo, poi, a un film del genere non so se potrei sopravvivere. :)

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    1. Tu, ormai, dovresti essere il fan numero uno di Neeson, dopo il parere positivo a proposito di Taken 3! ;)

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  8. Io appena leggo Neeson sono portato a cambiare strada, sorry :D

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  9. Ma sono l'unico che appressa Neeson come attore?

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    1. No,lo appressssiamo anche noi XD

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    2. Io non lo appresso tanto, ma in questo film già rispetto ai Taken facciamo passi avanti! :)

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