mercoledì 6 aprile 2011

Wrestlemania XXVII

La trama (con parole mie): L'evento dell'anno per ogni appassionato dello sport-entertainment per eccellenza, dai nostalgici ai piccoli, recenti acquisti nati e cresciuti nel mito di John Cena, Rey Mysterio e Eddie Guerrero. 
Il Superbowl del wrestling.
Tutte le grandi stelle sono sul ring, ci sono perfino The Rock e Stone Cold Steve Austin.
Manca solo un grande nome, entrato proprio quest'anno nella Hall of fame della Wwe.
Shawn Michaels.
E si sente. Si sente eccome.

Proprio lo scorso anno, spinto dall'appena avvenuta revisione di The wrestler, mi accingevo a scrivere, con il cuore ancora stretto dall'emozione dell'ultimo, incredibile, stupefacente, magistrale incontro di Shawn Michaels in chiusura di una carriera strabiliante, non tanto per il numero di titoli conquistati, quanto per la magia messa sul quadrato, e la capacità di mostrare quanto questo spettacolo che non è completamente sport e non è completamente finzione può regalare ai suoi fan.
Vidi il debutto dello stesso Michaels come lottatore singolo a Wrestlemania VIII, diciannove anni fa, poco più che bambino, sull'allora Telepiù, quando un paio di giorni dopo il pay per view venivano trasmessi in chiaro i programmi già passati a pagamento.
Sinceramente, allora non me ne fregò più di tanto: nel main event di quell'edizione Hulk Hogan se la vide con Sid Justice, e fu l'incredibile ritorno di Ultimate Warrior - allora il mio beniamino - a farla da padrone, specie in un periodo in cui internet ancora era fantascienza e da mesi circolavano voci che davano il "guerriero" per morto.
La triste realtà degli anni successivi dimostrò che, purtroppo, molti dei protagonisti di quell'epoca, complici steroidi, antidolorifici ed una professione fisicamente logorante, non potevano sopravvivere a lungo una volta lasciati alle spalle gli anni di gloria, e soltanto pochi - tra i quali gli stessi Hogan e Warrior - sono rimasti a testimoniare anche fisicamente la loro partecipazione alla costruzione di una sorta di istituzione quale è Wrestlemania.
Ma torniamo a Shawn Michaels.
Ora, immagino che la maggior parte di voi ignori perfino chi sia questo signore texano ormai stempiato e dagli occhi strabici, profondamente repubblicano e cristiano redento - non ne ha una che possa ispirarmi, a ben vedere -, eppure non esiste nessun'altro - forse neppure il leggendario Ric Flair, o i mitici lottatori giapponesi - che incarni questa disciplina meglio del lottatore di San Antonio.
Lo scorso anno, nel suo match - il secondo in due anni - a Wrestlemania contro Undertaker - altra leggenda del business - ho sperato fino all'ultimo che potesse essere scritta la parola fine sulla streak che vede il becchino sempre vittorioso in questo evento dal suo debutto, diciannove anni fa - proprio la stessa edizione di cui parlavo poco fa, curiosi giochi del destino -.
Ci ho sperato così tanto da scrivere un post come se fosse accaduto.
Ma non è stato così.
Quest'anno, opposto ad Undertaker si è trovato, anch'egli per la seconda volta, a dieci anni dal primo match, Triple H, amico fraterno di Michaels nonchè genero del proprietario della stessa Wwe, futuro cervello dietro la federazione di wrestling più importante del mondo e pluricampione della stessa.
Onestamente, non ho creduto neppure un istante che ce la potesse fare, ma con una punta di dispiacere.
Ebbene: i due antagonisti, rispettivamente quarantadue e quarantasei anni, hanno regalato una battaglia senza respiro e senza tregua, non risparmiandosi nulla nonostante gli acciacchi che il tempo comincia a riservare loro - in particolare al più vecchio e provato Undertaker -.
E così, tra un volo a capofitto oltre la terza corda del ring, una cabina distrutta, tavoli sfondati ed innumerevoli mosse e colpi di sedia, mi sono ritrovato a comprendere l'importanza di quella che, per Mark Calloway, il becchino per eccellenza del wrestling professionistico, è un trofeo più importante di qualsiasi titolo vinto, un pò come l'appellativo di Showstopper che figurava tra i tanti a caratterizzare Shawn Michaels.
Per il resto, sinceramente, Wrestlemania c'è stata, goduta fino in fondo, ma senza che potesse sconvolgermi.
Poco importa che Edge abbia mantenuto il titolo a sorpresa, che il mio favorito CM Punk abbia perso, che Stone Cold e The Rock abbiano rubato la scena ai giovani e che per Wrestlemania XXVIII, in programma il prossimo primo aprile a Miami, sia già stato sancito uno dei dream match dei fan di tutto il mondo, John Cena Vs. The Rock.
Ad Atlanta due grandi "The wrestler" si sono scontrati, mostrando il sacrificio e la dedizione che questo sport/spettacolo richiede ogni giorno ai suoi protagonisti.
Incontri come questi mi fanno pensare che non potrò mai smettere di appassionarmi per questi tizi grandi e grossi che si battono giocando su un copione già scritto - o quasi - in mutandoni elasticizzati.
MrFord

"Hear the sound of the warriors 
stepping into the night
the eye in the sky, 
looking to punish ya, never hide
no cover to shelter your life, 
the souls begin to rise
and to clash."
Cypress Hill - "Clash of the titans" - 

9 commenti:

  1. If you smeeeeeeeeeeeeeeel...
    ...what the Rock is cooking!

    E quest'anno ho retto quasi fino alla fine!
    Grande Triple H, stanotte me lo sono pure sognato!

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  2. ma mi sa che sei l'unico che guarda ancora 'sta roba *__*

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  3. Pesa e Pupottina, lo stupore è la benzina della vita! ;)

    Julez, and what the Rock is cooking!?
    Grande Triple H! Ma anche Undertaker, bisogna ammetterlo!

    Cannibale, l'unicità non mi spaventa più di tanto. In fondo, può essere intesa come follia o come intuizione! ;)

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  4. Hei ma state scherzando?????? cioè cazzofiga il vresling!!!! dai insomma Alc Ogan, Adre de giaian, Anderteicher.. oh ma state scherzando.. dai, grandissimi! cioè tutto sommato, in fin dei conti non è che...NAAAHH ci rinuncio Fratello, sei solo..
    Tanto sei grosso, sai difenderti! :)

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  5. Dembo, tranquillo.
    Sai che posso difendermi da solo senza problemi.
    E poi noi che andiamo "contro" ci sguazziamo, a stare dalla parte "sbagliata" della barricata, no!?

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  6. E' un vero piacere che tu sia tornato in pista, cazzo!

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