sabato 23 aprile 2011

Carlito's way

La trama (con parole mie): Carlito Brigante, un criminale della vecchia scuola, a causa di un cavillo legale viene completamente prosciolto dopo aver scontato cinque dei trent'anni di carcere che gli erano stati comminati. Per le strade è una sorta di leggenda, e molti - a partire dal suo avvocato, il viscido David Kleinfeld - vorrebbero vederlo tornare al crimine: ma il sogno di "Charlie" è di ricongiungersi all'amata Gail, mettere da parte un buon gruzzolo e trasferirsi alle Bahamas per noleggiare auto ai turisti.
Una vita da sogno, una vita pulita.
Ma si sa che, quando si prende la strada della realtà, difficilmente i sogni si avverano.

L'avevo promesso pochi giorni fa con Scarface.
Non esiste un Tony Montana senza un Carlito Brigante.
Sono come Batman e Joker, La sottile linea rossa e Apocalypse now, Beatles e Rolling Stones.
Stesso regista - un sempre tecnicissimo De Palma: attraverso i movimenti pare quasi sia in grado di far recitare la macchina da presa -, stesso attore protagonista - istrionico e sopra le righe, Pacino è sempre una garanzia -, dieci anni di distanza tra le pellicole per due storie legate a doppio filo con dramma e caduta.
Ma cosa rende differenti le parabole di Montana e Brigante?
La risposta giunge immediata e più semplice di quanto non si possa credere: il cuore.
Perchè tanto il famelico Tony - oserei dire quasi una versione giovane ed arrogante di Carlito - risale la china ritrovandosi sempre più solo per scelta e volontà, quanto lo stesso Carlito sprofonda negli abissi della condanna che fin dall'incipit pesa sulla sua testa lottando fino all'ultimo secondo per tenersi stretto il sogno che ha coltivato nel corso dei cinque anni passati dietro le sbarre, allontanando il destino che la strada disegna per quelli come lui con il pensiero di una vita normale, fuori dai giochi.
Ed è così che Carlito si dichiara: fuori dai giochi, ritirato. Nessun credito, nessun debito.
Solo l'offerta di gestire un locale accettata grazie al tributo di sangue lasciato dal nipote, troppo fragile per poter sopravvivere in una giungla come quella che ha reso Brigante una delle belve più ambite dai cacciatori di gloria, siano essi giudici o piccoli criminali in ascesa.
Lavorare duro, tenere un profilo basso, e portarsi a casa quei soldi che quasi permettono di poter toccare il sogno, sfiorarlo come fosse la pelle della propria donna, assaporare la passione fino in fondo.
E Carlito di passione se ne intende, perchè è un duro, tutto d'un pezzo, di quelli della vecchia scuola, che non tradiscono gli amici e ribollono sempre, anche quando tutti i loro sforzi si concentrano sul mantenere il controllo: e quando di fronte si ha una possibilità, allora anche le mezze tacche come Benny Blanco, che un tempo non avrebbero esistato a fare fuori, finiscono accompagnati fuori dal locale soltanto un pò ammaccati.
E' un errore, si dice Carlito, un rischio.
Eppure la forza si dimostra, a volte, senza mostrarla.
Con l'ex amico traditore Lalin - un grandissimo Viggo Mortensen - tra le mani, che quasi implora di essere ucciso dopo essere finito sulla sedia a rotelle, Brigante si sovrappone a Montana, che di fronte al suo boss in ginocchio diceva "Io non ti uccido. Manny: fai fuori questo pezzo di merda!", e come ferito sussurra "Io non ti uccido. Chiamo qualcuno che ti spinga fuori.".
E di colpo pare che il mondo moderno non abbia spazio, per uno come Carlito.
Troppo forte, forse. Troppo passionale. Troppo tutto.
Del resto, non ce n'era neppure per il più popolare Scarface, che quello stesso spazio era abituato a prenderselo, più che sudarselo giorno per giorno.
E così, accompagnato da una voce fuori campo che ci culla come meglio non si potrebbe, Charlie corre incontro alla morte con fiera rassegnazione, aggrappandosi sempre e comunque alla vita con le unghie e con i denti, ma soprattutto con il cuore.
E regalando al suo pubblico almeno tre sequenze da antologia - il biliardo e la sparatoria sul retro del barbiere in principio, la porta sfondata per raggiungere Gail e tutta la sequenza conclusiva, che ricorda i fasti de Gli intoccabili - ci prepara all'inevitabile: perchè Carlito Brigante, che è un Uomo, e non uno squalo come Kleinfeld, è inesorabilmente destinato a cadere al suo fianco.
Niente debiti, niente crediti. Pulito. Per ricominciare da capo.
Ma come si può ricominciare una vita intera quando la strada ha già parlato per noi?
Non si può. Non si può più nulla.
E di nuovo tornano alla mente i ragazzi terribili e clamorosamente umani di Romanzo criminale.
Ma non esiste nulla, per chi brucia così tanto.
Così, non resta che goderne fino in fondo, per scoprire quando sarà troppo tardi per essere ricuciti che quel sogno è stato bello anche solo accarezzarlo, come il ventre di Gail che ospita quello che sarà un Carlito migliore.


MrFord


"And now, the end is near,
and so I face the final curtain.
my friends, I'll say it clear;
I'll state my case of which I'm certain."
Frank Sinatra - "My way" -


15 commenti:

  1. bè dopo Scarface... quando vedo certi film non so se avrei voglia di farla quella strada, già è un tonfo secco assistervi, troppo limite, troppo! ;)

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  2. Petrolio, quanto ti capisco!
    E non credere che non ci abbia pensato!
    Ma il pensiero di godermi la vita è sempre stato più forte di quello di rischiarla.

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  3. ehm. io ce l'ho, no? tipo da anni. ho pure iniziato a vedere i primi 12 minuti. poi però rimando, rimando, rimando... prima di morire lo vedrò, giuro! (sempre che io non muoia nei prossimi 5 minuti, nel qual caso saluti a voi)

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  4. Ciku, se hai Carlito, non puoi proprio non vederlo.
    Direi che oggi puoi dedicarti alla visione, approfittando del weekend.
    Elegantissimi i saluti in caso di eventuale dipartita. ;)

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  5. sì però scarface è di livello ben superiore sia per regia, che per caratura del personaggio, che per capacità di ritrarre un periodo storico, che per battute memorabili, che per colonna sonora...
    questo è solo uno scarface in chiave minore, che comunque non è poco

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  6. Cannibale, è inutile dire che non sono d'accordo su nulla di ciò che scrivi nel paragone tra Scarface e Carlito.
    Per me vale esattamente all'opposto.
    Del resto, ci siamo abituati. ;)

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  7. Uno dei miglior film con Pacino e anche secondo me superiore a Scarface, detto questo i gusti son gusti!!

    Fratello mi sa che fra un po' ti toccherà anche Donnie Brasco, il tuo secondo Donnie preferito. ;)
    Che te lo dico a fare!!

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  8. Ho visto solo Carlito's way... devo vedere Scarface!!!

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  9. Dembo, Carlito batte Scarface tutta la vita!
    Stavo pensando anche io di postare Donnie Brasco, anche perchè rappresenta, in qualche modo, il terzo "stadio" del personaggio: giovane e arrogante con Tony Montana, passionale e maturo con Carlito Brigante ed intimorito e perdente con Lefty Ruggero.
    A breve mi ci dedicherò!

    Antonella, Scarface merita una visione, anche se Carlito vince il confronto!

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  10. Gli ultimi quindici minuti sono da storia del cinema, fantastici! :D
    Mitica anche la scena delle pallottole nel cestino. Che film!

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  11. Ottimista, sfondi una porta aperta.
    E a proposito di porte, la scena tra Carlito e Gail è di un'intensità incredibile.
    Davvero un filmone!

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  12. Capolavoro. Uno dei miei film preferiti in assoluto. De Palma virtuoso che però si mantiene totalmente funzionale all'evolversi della storia (in certi altri suoi film, bellissimi fra l'altro, forse non ci riesce benissimo e la mdp diventa un po' troppo protagonista). Pacino favoloso, di un carisma unico. Sean Penn irriconoscibile e bravissimo. Un mucchio di caratteristi dalle facce marmoree (c'è anche il buon Viggo Mortensen fra loro). La scena del biliardo, il finale... nono, basta... è troppo bello questo film! ^_^

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  13. C, concordo in pieno.
    Per rubare le parole ad un'altra grande interpretazione di Pacino: che te lo dico a fare!?

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  14. Film immenso. Un Al Pacino fantastico - ma quando non lo è il mio attore preferito? -, colonna sonora meravigliosa, attori bravissimi, un'ottima sceneggiatura e una regia da Oscar. Quanto è diretta bene l'ultima parte??

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    Risposte
    1. Denny, concordo su tutto.
      Filmone incredibile, per me fratello maggiore - in tutti i sensi - di Scarface.
      Bellissimo.

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