sabato 8 ottobre 2016

Alta fedeltà (Stephen Frears, UK/USA, 2000, 113')



Ricordo benissimo l'istante in cui per la prima volta incrociai il mio cammino con quello del romanzo di Nick Hornby, Alta fedeltà: ai tempi ero solo un ragazzo un pò troppo stronzo più alle prese con se stesso che con l'esterno e le ragazze che frequentava, e l'ex fidanzata - se così si può chiamare - che me lo regalò disse che il personaggio di Rob le aveva fatto pensare a me.
Per curiosità, aprii il libro che mi era stato appena dato e lessi una frase utilizzata anche per la sua trasposizione cinematografica - una delle più azzeccate e brillanti degli Anni Duemila, devo dire -, legata al desiderio proprio del protagonista di liberarsi di "tutti i dischi dalla A alla K, mollare tutto ed andare a lavorare in un Virgin Megastore": non so se perchè in quel periodo cominciò a decollare la mia passione per la Musica o perchè lavoravo effettivamente in uno dei negozi di proprietà di Richard Branson, ma mi ritrovai subito nel buon Rob Gordon, anche se, devo ammetterlo, per background ho sempre finito per rivedermi più nella versione americana di John Cusack che nella cornice di Chicago cita Johnny Cash e Bruce Springsteen che non in quella decisamente più british dell'originale cartaceo.
Con gli anni, e giunto a quella che è effettivamente l'età del main charachter, ammetto di avere poco - se non la passione per le sette note e le donne - del protagonista, eppure ho sempre voluto un gran bene ad una delle commedie romantiche "al maschile" più riuscite della Storia recente della settima arte, che ha fatto parte della mia vita dalle visioni innumerevoli accanto a mio fratello ed al mio amico Emiliano - che era a tutti gli effetti un personaggio da Championship Vinyl - alle sensazioni lasciate dalle prime storie serie ed importanti della mia vita, fino ad arrivare ad oggi, quando guardo Rob e mi pare quasi di vedere un fratello minore, qualcuno che ancora si culla in uno stato di sicurezza apparente tipico dell'adolescenza e degli anni appena successivi e non ha ancora trovato lo stimolo giusto per muovere oltre, a prescindere da quelle che siano le convenzioni sociali e le aspettative di genitori, datori di lavoro e simili.
In questo senso, l'utilizzo delle "top five" e delle compilation per descrivere stati d'animo, aspirazioni e volontà di uscire dal ristagno che a volte ci soffoca nel quotidiano funziona alla grande proprio per la sua semplicità, e per un appassionato di Musica - ma varrebbe assolutamente anche per il Cinema - è un veicolo perfetto per mettere alla prova da un lato la propria conoscenza - meglio se enciclopedica - della materia e dall'altro la creatività di creare le proprie liste o riorganizzazioni dell'ordine dei dischi - o dei film - nel modo più "confortevole" possibile - l'idea dell'ordine autobiografico scelta da Rob è folle, ma incredibilmente affascinante -.
Se, a questo cocktail, aggiungiamo una colonna sonora pazzesca, protagonisti perfetti - quando Jack Black risultava semplicemente irresistibile e non l'ennesima versione fotocopia di Jack Black - ed una scrittura fresca, ironica ed arguta - il passaggio in cui Rob, venuto a sapere che Laura non ha ancora fatto sesso con il suo nuovo compagno, decide felice di correre a scopare con la musicista conosciuta da poco, è fantastica ed assolutamente indicativa del comportamento maschile -, il gioco è fatto.
Per quanto mi riguarda, infatti, continua ad essere impensabile non considerare Marvin Gaye una delle Leggende assolute del soul, e non solo non trovare spazio in una top five delle commedie romantiche per i ragazzi del Championship Vinyl.
Virgin Megastore o no.




MrFord




 

14 commenti:

  1. Quanto l'adoro, è uno dei film che preferisco... Mi mette sempre una calma in corpo. E ogni volta mi lascia sempre da pensare :)

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    1. Verissimo, anche per me è sempre un piacere vederlo.

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  2. Ho adorato sìa il libro che il film!!!!
    Anche John Cusack qui non era ancora la versione bollita di se stesso che ci propina da una quantità di film a questa parte ;)
    se c'è su Netflix quasi quasi me lo riguardo!

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    1. Purtroppo anche Cusack negli ultimi anni è molto scaduto: ma qui, forse, è in uno dei suoi ruoli migliori.

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    2. Ormai dopo averlo visto in quella merda di Cell mi è proprio scadutissimo!

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    3. Cell fa proprio cagare. Peccato.

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    4. A spruzzo,ed è un peccato perchè si poteva fare di moooolto meglio con le idee di base!

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    5. Secondo me anche quelle erano parecchio già sentite! :)

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  3. Mea culpa non ho mai letto il libro originale, ma il film vado a rivedermelo periodicamente, e non solo per il cameo di Springsteen ;-) Cheers

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    1. Il libro è davvero spassoso, e il film la sua degna trasposizione.
      Anch'io lo rivedo periodicamente. :)

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  4. Certo che sarebbe stato bello conoscere il Ford dei vecchi tempi che ricordava Rob Gordon!
    Il Ford attuale invece è nella top 5 delle persone che più mi mettono paura ahahah ;)

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  5. Libro straordinario, film un paio di gradini sotto, ma, per alcuni aspetti, entrato nella leggenda. C'è Springsteen, c'è il miglior Jack Black di sempre, c'è una colonna sonora da sballo. E come non riconoscersi in quello snobismo musicale che è il mantra della mia esistenza? :)))

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    1. Ahahahah anch'io ho fatto anni da snob, mentre ultimamente cerco di non esserlo, Cinema o Musica che sia.
      Anche se non sempre è facile. ;)

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