mercoledì 26 ottobre 2016

Somnia (Mike Flanagan, USA, 2016, 97')




Non troppo tempo fa, quando quasi contemporaneamente uscirono Hush e questo Somnia, entrambi firmati dal Mike Flanagan di Oculus - che, nonostante le molte recensioni positive, ai tempi non trattai propriamente con i guanti -, finii per aspettarmi due tempeste di bottigliate delle grandi occasioni, di quelle che di norma sono destinate agli horrorini di questi ultimi anni, capaci di qualche scossa soltanto grazie ai jump scare e ad inquietare giusto per un paio di secondi su un'ora e mezza di durata media.
Come raramente accade - soprattutto per quanto riguarda il genere, e soprattutto considerato il regista - non solo entrambe le pellicole hanno scampato le suddette tempeste, ma Hush ha guadagnato perfino una certa approvazione, mentre questo Somnia, per quanto non clamoroso ed assolutamente dimenticabile, ha finito per regalare qualche emozione con un finale insolito ed interessante, che riporta in auge il tema del rapporto tra genitori e figli e da una scossa quantomeno emotiva ad una pellicola che, altrimenti, non avrebbe detto molto più di tante altre - anche se, nel complesso, non l'avrebbe fatto peggio -.
Oltre all'analisi della figura della madre e del concetto di superamento del dolore, la pellicola è interessante anche per la presenza del piccolo Jacob Tremblay, star di Room, che seppur non all'altezza dell'interpretazione nel titolo appena citato cattura l'attenzione dello spettatore con uno sguardo che, se continua ad usare in questo modo, in futuro gli procurerà una lunga e prospera carriera: al contrario, tutto il comparto degli effetti speciali si rivela a mio parere come uno degli anelli più deboli accanto alla sceneggiatura, che nonostante il finale interessante in termini di riflessione dell'audience percorre l'ora e mezza di pellicola regalando alcuni passaggi talmente implausibili e tagliati con l'accetta dal richiamare immediatamente le produzioni buone per il tritacarne fordiano tipiche dei filmetti di paura vestiti a festa e cuciti addosso al mio antagonista Cannibal Kid e tutti i pusillanimi radical che non hanno idea di dove stiano gli horror degni di questo nome di casa.
Flanagan, ad ogni modo, si rivela piuttosto furbo, e considerata la sorpresa "in positivo" che è stata in un certo senso anche Somnia finisce per incuriosirmi a proposito dei suoi prossimi lavori, magari affiancato per l'occasione da qualche pezzo grosso della macchina da scrivere, in modo da potersi concentrare sull'aspetto prevalentemente cinematografico dei suoi lavori e, chissà, finire per conquistarsi un posto di rispetto qui al Saloon che fino a pochi mesi fa trovavo impossibile anche solo accostare al suo nome.
Non penso esistano, praticamente per contratto, horror "per famiglie", ma per quanto suoni strambo il concetto direi che Somnia potrebbe esserne un perfetto rappresentante: ideale per mostrare diversi risvolti - più o meno inquietanti - del rapporto tra genitori e figli, finisce, considerando l'evoluzione e l'utilizzo del mostro - davvero tra i più scarsi come resa visiva degli ultimi anni - e del suo rapporto con il piccolo protagonista, per stimolare le domande dei "più piccoli" e le riflessioni degli adulti a proposito del ruolo che hanno nella formazione dei propri figli, e come ogni singola decisione presa "per il loro bene" possa influire a livello intimo e non solo subconscio di chi cresce in una certa misura guidato ed amato da loro.
Considerato che si tratta in buona sostanza di un filmetto, direi che già questo può essere considerato praticamente un successo.





MrFord




 

20 commenti:

  1. "Oculus" lo avevo odiato col cuore. Sapendo che il regista è quello, non mi sogno nemmeno di sprecare un minuto in più della mia vita...

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    1. Ti capisco.
      Ad ogni modo, ti consiglio Hush, che seppur di Flanagan, funziona.

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  2. Lo vidi quando uscí pochi mesi fa e devo dire che mi piacque abbastanza, nonostante sia d'accordo con tutti i difetti che gli si attribuiscono

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  3. Lo vidi quando uscí pochi mesi fa e devo dire che mi piacque abbastanza, nonostante sia d'accordo con tutti i difetti che gli si attribuiscono

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    1. Per intrattenere intrattiene, soltanto non è certo un film da strapparsi i capelli. ;)

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  4. Forse funziona meglio come favoletta dark, come horror è moscio e non mi ha stupito, non come "Oculus" che invece mi era piaciuto parecchio. Cheers!

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    1. A me invece è parso più originale questo, almeno come idee e finale: Oculus mi era parso davvero bruttino.

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  5. Flanagan è bravo. Il film è carino, ma non spicca.
    Però Tremblay mi mette sempre un certo magone, qualsiasi genere faccia. :)

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    1. Ink, Tremblay è bravissimo. Speriamo non sia una meteora.

      Caro anonimo, è un'ammissione? Se è così, è il primo passo. Ma ti consiglio vivamente di farti vedere da qualcuno.

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  6. E quali sarebbero gli horror degni di questo nome?
    Forse quelli di Rob Zombie, la più grande sòla nella storia del genere? ;)

    Questo filmetto comunque è sembrato decente anche a me, pur senza clamorosi entusiasmi, e sapevo che da brava mammina quale sei ti saresti ritrovata nella parte della madre ahahah

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    1. Come ben sai, Rob Zombie ormai lo massacro più volentieri di te. ;)

      E per quanto riguarda questo film, non nasconderti dietro il fatto della madre per non dire che la pensi esattamente come me. ;)

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    1. Hush secondo me merita. Per il resto, è sopravvalutato.

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  8. Oculus era davvero una porcata,lo guarderei solo per Jacob....

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    1. Pur se non bravo come in Room, Tremblay è sempre Tremblay. Hush, invece, per quanto riguarda Flanagan, è da vedere.

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  9. Parecchio odiato 'sto somnia, davvero moscio e quasi per nulla horror...sembra più una fiaba dark..mah... invece Oculus è LABBOMBA e voi che non lo avete apprezzato siete delle persone bruttissime *_____*

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    1. Effettivamente non è granchè, ed è più una favola dark, ma è sicuramente meglio del sopravvalutatissimo Oculus! ;)

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    2. Noi Oculus l'abbiamo guardato col ffwd,ci annoiava troppo il fatto che non succedesse nulla per tre quarti del film XD

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