martedì 8 novembre 2016

Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia (Greg Tiernan&Conrad Vernon, USA, 2016, 89')




Sono sicuro di aver scritto in un buon numero di post quanto, a cavallo tra infanzia ed adolescenza, fossi timido ed introverso.
Anche stronzo, da un certo punto in avanti.
Eppure, ai tempi, ero così preso dall'idea della scrittura e di voler esplorare la parte più elitaria e radical della cultura, da non pensare affatto a tutto quello che poteva essere sfruttato nell'ambito del politicamente scorretto, dal linguaggio all'approccio, nonostante i germogli di quella che sarebbe stata poi la mia via da ateo miscredente fossero già stati ben piantati.
Ma, del resto, a quei tempi neppure bevevo, figuratevi.
Dunque, per quello che, esperienza dopo esperienza ed anno dopo anno, sono diventato, un film come Vita segreta di una salsiccia, frutto delle menti deviate della scuderia di Seth Rogen, Evan Goldberg e soci, già responsabili di chicche come Facciamola finita o The interview, non poteva che trovare terreno fertile, da queste parti: del resto, ora bevo, il mio linguaggio è diventato decisamente più scurrile, ho nel frattempo e per fortuna scopato molto più di quanto non avessi fatto allora ed i livelli di scarsa tolleranza all'indirizzo di dogmi e regole - specie se religiosi - sono schizzati alle stelle.
L'incredibile viaggio di Frank la salsiccia, dunque, non poteva che trovare un sostenitore accanito, qui al Saloon, considerato il cocktail decisamente sopra le righe che la scuderia dei ragazzacci nati dal carrozzone di Apatow decide di servire a questo giro, pronto a farsi beffe del concetto di Fede, delle differenze tra razze e visioni - dai nazisti alla disputa tra arabi ed ebrei, senza contare i riferimenti alle diversità sessuali - nonchè del costume da "buon vicinato" tipico anche e soprattutto della cultura ammeregana - e non solo cattolica -, senza dimenticare citazioni e metacinema che, da queste parti, finiscono sempre per essere molto apprezzati.
Dunque, a scanso di qualsiasi equivoco, ammetto fieramente di essermi goduto - in tutti i sensi - il convincente, spassoso e scorretto sberleffo portato in scena da Frank e soci, di aver apprezzato tutti i suoi risvolti - da quelli socialmente interessanti a quelli dichiaratamente e provocatoriamente sboccati - ed averlo trovato davvero solido, nel suo modo strambo - non ci giurerei, ma sono convinto che le idee di Rogen e Goldberg siano frutto di gran serate a suon di bevute e fumate - di ribaltare tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un film d'animazione neanche ci trovassimo di fronte ad un'opera d'autore a tutto tondo spacciata per un divertissement per bambini - e qualche imbecille ci sarà stato, in sala, convinto di portare i pargoletti all'ennesima pomeridiana innocua, messo alle strette all'idea di dover spiegare parecchie cose a fine visione -.
La questione, però, cui ho pensato con più convinzione quando ho riflettuto sul post, è stata quella legata ai radical chic, gli stessi pronti per partito preso a bersagliare di critiche i film Disney o Pixar - in special modo - e ad abbracciare come una manna dal cielo - o una salsiccia infilata da qualche parte, che si dia o si riceva - un prodotto sopra le righe come questo: perchè la vicenda di Frank, spogliata dalla componente ammiccante, esplicita, sboccata e chi più ne ha, più ne metta, segue esattamente lo stesso schema.
Perchè la storia di Frank è quella di un sognatore - buono, ovviamente - che in barba alle minacce ed all'ordine costituito finisce per decidere del proprio destino attraverso una serie di imprese ed inseguimenti dal ritmo serrato sbattendosene degli "dei" e di fatto agendo come se fosse una nuova rappresentazione degli stessi. Se non fosse stato per gli espliciti - basti assistere al primo, vero porno cinematografico animato sul finale - riferimenti al sesso ed i colpi bassi alla società, questo Sausage Party sarebbe stato perfettamente a suo agio in un panino targato Pixar.
E non so se, in questo caso, suoni peggio essere della scuderia di chi ci da dentro negandolo, o di chi lo fa giusto per scandalizzare chi non lo dice.
Personalmente, io lo faccio per me.
E devo dire di essere estremamente soddisfatto.




MrFord




 

17 commenti:

  1. L'abbiamo pronto al lancio,mi sa tanto che ce lo godremo anche noi di brutto ;)

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    1. Sicuramente se si è abbastanza free e sboccati ce lo si gode non poco!

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    2. Visto stasera,trovato un pò moscetto.Peccato.
      Ci sono certe idee molto carine,ma nel complesso speravo in qualcosa di più.Mi associo al Cannibale sul fatto che South park ci ha abituato a ben altri livelli di trasgressione ;)

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  2. Esatto, è Toy Story con il cibo e le parolacce. A tratti l'ho trovato anche geniale, anche solo per la scelta musicale di Meat Loaf ;-) Cheers

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    1. Meat Loaf mitico davvero.
      Ma anche il confronto arabi/ebrei mi è piaciuto parecchio. ;)

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    2. Meat loaf è l'apice della miticità di questo film XD

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  3. Filmetto guardabile, però mi aspettavo di più, sarà che, come dici per una volta non a torto, alla fine non è altro che una versione esplicita di un qualsiasi film Pixar.
    O sarà anche che, dopo South Park (da cui Seth Rogen e compagni hanno preso a piene mani), faccio fatica a trovare qualcosa di davvero trasgressivo al confronto. Un po' come quando si passa da Pensieri Cannibali a White Russian... :D

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    1. Pensieri Cannibali trasgressivo è grossa quanto gli ultimi film di Malick! ;)

      Comunque, pensavo ti sarebbe piaciuto di più, considerati i tuoi abbagli. ;)

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  4. Grassissime risate anche per me, anche se senza strascichi emotivi. Fino a un certo punto, non lo trovavo neanche troppo volgare. Poi mi è partita l'orgia, e addio. Ne parlerò presto. :)

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    1. Io con l'orgia mi sono divertito. ;)

      Ad ogni modo, goduto così è molto godurioso.

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  5. i minuti finali con l'orgia sono una delle cose più deliranti mai viste. Io mi sono molto divertito :)

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Non ti nego che mi ha fatto pensare su "quanto sia aperto di mente". Uno crede sempre di essere al pari con i tempi, poi vedo del "food porn" e ci rimango di sasso.
    Per il resto, diventerà un cult nel suo genere... Ma mi aspettavo qualcosa di più.

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    1. Ti capisco rispetto all'aspettarsi qualcosa in più.
      Per quanto riguarda il food porn, invece, io me lo sono semplicemente goduto. ;)

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  8. Grassissime risate anche per me, me lo sono goduto nella sua leggerezza che ammicca ironicamente al profondo.
    E ora, visto lo stargate, aspetto il sequel.

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    1. A questo punto ci sta tutto.
      Altrimenti cosa mi scomodi a fare Stargate!? ;)

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