martedì 24 giugno 2014

Saloon Mundial: sotto i riflettori, dietro le quinte

La trama (con parole mie): agli archivi l'ultima sfida della seconda tornata di partite che ha visto opposti il Portogallo e gli States, è iniziata la lotteria del terzo e decisivo turno.
A partire da oggi, e per i prossimi giorni, conosceremo dunque quelle che saranno le sedici squadre pronte ad accedere alla fase finale, così come gli accoppiamenti degli ottavi.
Ad iniziare le danze i gironi A e B, con il Brasile da una parte e l'Olanda dall'altra a farla da padrone.









Nella notte, ed in attesa di concentrarci su quello che ci aspetta da qui in avanti al Mondiale, si è assistito a quello che potrebbe essere il capitolo conclusivo - almeno psicologicamente - di Cristiano Ronaldo e dei suoi compagni in Brasile.
Il pareggio agguantato al novantacinquesimo - e neppure così meritato - ed una flebile speranza non basteranno, probabilmente, ai lusitani per guadagnare gli ottavi, ormai materia principalmente di Germania e USA stessi: questi ultimi, guidati dal mitico Klinsmann, si uniscono alla già nutrita schiera di squadre sorpresa di questo Mondiale, pronti a giocarsi un posto al sole da questo momento in avanti.
Staremo a vedere.






Nel pomeriggio, e nel disinteresse quasi generale, si è giocata anche Spagna - Australia, partita di consolazione tra due formazioni già eliminate che ha purtroppo per il sottoscritto condotto ad una piena vittoria degli iberici, che in questo modo finiscono perfino per salvare la faccia a seguito di una prestazione iridata da dimenticare, considerato il loro ruolo di Campioni in carica.
Mi dispiace molto per i miei amici canguri, che escono con tre sconfitte su tre partite - passivo certamente immeritato - e tornano a casa con l'etichetta di squadra materasso. Peccato.
Prima o poi, spero di vederli agli ottavi - quantomeno - come nel duemilasei, che tanto ci portò bene.








Nella partita che contava del Girone B l'Olanda ha finito per regolare anche il Cile centrando tre vittorie su tre partite per giungere agli ottavi da favorita: gli Orange, che mi stanno molto simpatici, però, non hanno il Destino dalla loro.
Di norma, infatti, chi parte troppo forte in queste competizioni finisce per uscire miseramente decisamente prima della Finale, senza contare che la stessa non ha mai riservato soddisfazioni ai Tulipani - tre sconfitte su tre, nel 1974, 1978 e 2010 -.
Ora i ragazzi di Van Gaal se la vedranno con il Messico, mettendo di fatto a confronto uno degli attacchi più dirompenti del Mondiale con una delle difese migliori. Ne vedremo delle belle, spero.








Scrivevo poco sopra dei Sombreros, ed ecco che, nonostante la Croazia dovesse giocare per vincere e alla disperata - come dovrebbe fare l'Italia domani, anzi oggi -, la squadra centroamericana regola il conto con Mandzukic e soci nettamente volando dritta a sfidare l'Olanda agli ottavi, illudendo perfino il sottoscritto almeno per una decina di minuti di poter addirittura superare il Brasile nella differenza reti e dunque in classifica.
Peccato.
Ma anche così, sono contento.
Unica macchia il fatto che sia finita l'imbattibilità di Ochoa, idolo incontrastato di casa Ford dai tempi del match contro i verdeoro.









Ed eccoci al tasto dolente della serata. Probabilmente dovrei vietarmi, in questo Mondiale che sto seguendo così attentamente, di guardare le partite della Nazionale di casa.
In un modo o nell'altro, infatti, i giocatori, il tecnico, il pubblico, l'approccio solleticano la mia voglia di bottigliate e di schierarmi sempre e comunque dalla parte degli outsiders, scatenando al contempo il mio lato meno equilibrato: dal telecronista Rai ai siti specializzati, infatti, al momento sono tutti impegnati ad incensare il Brasile ritrovato, quello che ha annientato la bellezza del Camerun, probabilmente una delle squadre più scarse - soprattutto in difesa - dell'intero torneo.
Sono lontani i tempi, per i Leoni, di N'Kono e Milla.
E senza dubbio i carioca, quando vogliono e ci si mettono, fanno paura. Ma ancora non basta.
Questo Mondiale è davvero senza padroni, e sinceramente, ho come l'impressione che di fronte ad una compagine più serrata, il passivo non sarebbe certo così pesante, almeno a favore, per gli idoli locali.
Senza contare che, match dopo match, detesto sempre più la stella Neymar.
Il ragazzo ha talento da vendere, ed un grande acume tattico.
Eppure è assolutamente irritante sul campo.
Pronto a volare neanche fosse Superman al minimo buffetto e a rifilare colpi più o meno proibiti ad arbitro distratto, a recitare la parte dell'ex bambino povero baciato dal Destino anche quando è chiara la dimensione del suo ego, a rifiutare la mano ad un avversario una volta subito un intervento falloso e a darla quando è utile ad evitare un'ammonizione, l'attaccante del Barcellona è un concentrato di tutto quello che normalmente detesto: il talento con il culo pesantemente poggiato sul talento stesso.
Soltanto il fantasma Messi riesce a darmi più fastidio.
Spero, per quanto possa suonare antisportivo, che questo Mondiale, per Neymar, possa concludersi in due modi: l'incontro con un difensore che non ha paura delle conseguenze legate al fatto di privare il Brasile del suo asso o le lacrime per una sconfitta che la sua classe non meriterebbe, ma lui sì.
Senza alcun dubbio.
Del resto, le batoste rendono uomini.
E Neymar mi pare ancora un ragazzino tutto parrucchiere e Playstation.



MrFord



6 commenti:

  1. Neymar è troooppo decadente: "Tudo passa" ha tatuato sul collo. Ce ne sono diversi di personaggi mediatici simili: uno fra tutti Pharrell Williams quello di "Happy". Nulla da togliere alla loro invidiabile bravura ma se la tirano troppo daiiiii!

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    1. Gio, più che decadente, è troppo spesso cadente! ;)

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  2. a casa, scarponi canguri fordiani! ahah :D

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    1. Attento, che gli scarponi te li tirano dritti sulla nuca! ;)

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  3. Noto che il Saloon si è trasformato in una appassionata cronaca da mundial. Ammazza io sto proprio fuori dal mondo allora. ;-)

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    1. I Mondiali - che ho sempre seguito - si sono trasformati in una valvola di sfogo legata ai problemi al lavoro. Quindi ben vengano. Fino alla finale.
      Poi tornerà, come sempre, il Cinema.

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