mercoledì 16 maggio 2012

Rampart

Regia: Oren Moverman
Origine: Usa
Anno: 2011
Durata: 108'



La trama (con parole mie): Dave Brown è poliziotto da ventiquattro anni. E non è mai stato uno che è andato per il sottile. Sul finire degli anni ottanta è stato protagonista di un caso che ha visto l'uccisione di un presunto stupratore proprio per sua mano, e da quel momento in poi la sua carriera è stata segnata dal dubbio che la sua brutalità fosse eccessiva.
A seguito del pestaggio di un sospettato, il suo nome torna alla ribalta mettendolo a confronto anche con gli squilibri della vita privata, fatta di due figlie avute da due sorelle, alcool, una condotta completamente irregolare ed un fascino da maledetto che pare proprio non riuscire a scrollarsi di dosso.
Come se la caverà quando di fronte avrà come potenziali avversari i suoi stessi colleghi e datori di lavoro?




E' davvero un peccato vedere le sale italiane infarcite di prodotti di bassissimo livello mentre all'estero continuano a sbucare come funghi in novembre titoli meravigliosi come Take shelter o interessanti quanto questo Rampart: prodotto dalla stessa squadra che portò sugli schermi l'ottimo Oltre le regole - The messenger e basato su uno script scritto dal regista e dal noto autore James Ellroy, questo film recupera le atmosfere che fecero di The Shield una serie di culto per anni introducendo un personaggio che, pur non avendo nulla di particolarmente distintivo rispetto al già mitico Vic Mackie, esalta una volta ancora le superbe doti di un Woody Harrelson in spolvero incredibile, in grado di trasmettere tutti gli squilibri del protagonista senza che gli stessi possano essere presi come gigionismi da star.
La vicenda di Dave Brown, poliziotto che pare tutto tranne equilibrato ed affidabile ma che, comunque, non da mai l'impressione di essere "assente ingiustificato", pesca a piene mani dal disagio che attanaglia chi è costretto a vivere sulla strada e secondo le sue regole spesso e volentieri obbedendo a direttive create da chi la stessa strada vede soltanto dall'alto di un ufficio con vista panoramica su una Los Angeles che non risparmia niente a nessuno, specialmente nei suoi distretti più borderline: certo, lo scombinato Dave non è certo il prototipo del padre ideale o dell'eroe positivo, ed un collega come lui potrebbe risultare più difficile da gestire che non una sparatoria con un criminale, eppure c'è qualcosa, nella sua poco lucida condotta, in grado di renderlo più affidabile di un qualsiasi burocrate troppo impegnato nella politica - la breve apparizione di Steve Buscemi dice tutto in merito -.
Peccato che, a fronte di un cast in gran forma - Robin Wright soprattutto, spalla perfetta per Harrelson -, la sceneggiatura non risulti espressa in tutte le sue potenzialità, e sottotrame sulla carta interessanti come quella che vede il confronto con la dirigente interpretata da Sigourney Weaver passino in secondo piano rispetto alla parte più "crime" soprattutto nella seconda metà della pellicola, togliendo mordende ad uno script che, considerati i nomi coinvolti nella sua stesura, poteva rivelarsi decisamente più dirompente.
Quello che conta, però, è che nonostante il risultato non sia all'altezza del lavoro precedente di Moverman, Rampart risulti essere un film di genere con due palle d'acciaio, in grado di partire da una cornice ed un contesto assolutamente polizieschi per spostarsi su binari legati alle angosce più profonde dei suoi personaggi, che trovano nell'uccisione che ha segnato la carriera di Dave uno spunto di riflessione di rara intensità: lo stupratore fu ucciso per mettere la pezza su un'indagine svolta male o per giustificare la sete di vendetta del padre di due ragazze? E l'allergia congenita di Brown alla disciplina e alle regole, così come i suoi eccessi, sono davvero messi all'angolo dalla stessa polizia per tutelare il suo buon nome, o tutto è nascosto dietro una questione prevalentemente politica?
Probabilmente la verità non sta da nessuna delle due parti, e i punti da collegare per avere il quadro completo sono da entrambe: in mezzo, però, c'è la vita di Dave, con le persone che ama e quelle che odia.
Primo fra tutti se stesso.
E quando ci si trova nel mezzo, non importa quanto si è duri, o tosti, o pronti a tutto.
Si prendono botte da entrambe le parti.


MrFord


"When I open my eyes
I was blind as can be
and to give a man luck
he must fall in the sea
and she wants you to steal and get caught
for she loves you for all that you are not
when you're falling down
falling down
when you're falling down
falling down falling down."
Tom Waits - "Falling down" -


24 commenti:

  1. Mmmmh dalla trama sembra interessante, cercherò di guardarlo anch'io poi ti dico cosa ne penso, Woody Harrelson è un attore sottovalutato al cinema ma è bravo :)

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    1. Woody Harrelson è uno dei più grandi miti fordiani, nonchè uno dei migliori attori della sua generazione.
      Da questo film, onestamente, mi aspettavo di più, ma resta comunque una visione interessante.

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    2. lo cercherò se non l'hai visto guardati larry flinth - oltre lo scandalo, una delle sue migliori interpretazioni :)

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    3. Arwen, Larry Flint l'ho visto e recensito in occasione di una delle ultime Blog Wars: grande Harrelson e ottimo film! :)

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  2. Oltre le regole mi è piaciuto, questo mi manca ma conto di recuperarlo dietro tuo consiglio!

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    1. Oltre le regole è davvero un gran film, questo non riesce ad essere altrettanto potente.
      Ma il vecchio Woody si difende alla grande.

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  3. Se posso scegliere, Ellroy non si trova proprio in cima alla lista dei miei autori preferiti. Ora non so di chi sia il merito (buona parte, credo di Harrelson) ma questo Dave Brown è un personaggio che mi intriga parecchio. Peccato non sia il genere di film da "matineee fra carampane"...troverò il modo di vederlo.

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    1. Irriverent, anche per me Ellroy è sopravvalutato rispetto ad altri autori dello stesso genere, ma questo Dave Brown - grande Harrelson - merita almeno una visione.
      E se non l'hai mai visto, ti consiglio anche Oltre le regole, stesso regista e sempre Woody, che è anche meglio.

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    2. Mi faccio un appunto!!

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  4. nonostante oltre le regole fosse ottimo e nonostante la presenza woody harrelson, questo film mi attira ben poco.
    il tuo (discreto) apprezzamento me lo fa attirare ancora meno :D

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    1. Effettivamente è meno incisivo di Oltre le regole, ed altrettanto effettivamente è assolutamente poco Cannibale.
      Nonostante il mitico Woody, ti conviene aspettare.
      E pensa quanto sono buono oggi! :)

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  5. devo confessare che non sono riuscito a finirlo di vedere...

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  6. Sembra interessante, anche se vedo che non ti ha convinto pienamente.
    Cmq la presenza del buon Woody è già un punto a suo favore.
    ;)

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    1. Woody sempre mitico.
      Ti dirò, come visione di contorno ci sta tutta.
      Un pò The Shield, un pò La notte non aspetta.

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  7. L'ultimo film italiano visto (Maternity Blues
    ) non mi è dispiaciuto affatto.
    Comunque questo film non mi ispira molto, non so perché, forse perché ultimamente vorrei fare io a botte piuttosto che vedere altri darsele :P

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    1. Melinda, siamo pari: a me non ispira per nulla Maternity blues! :)

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  8. quindi mertia??? finalmente la settimana prossima questo film uscirà nelle nostre sale, cavolo solo due anni di ritardo....
    Non ebbi mai occasione di vederlo, ma Woody è un grande, Oltre le regole è un ottimo film e quando mi fai il paragone col CAPOLAVORO The Shield, beh mi si drizzano le antenne e non solo quelle ;-)

    Dici che la visione in sala la merita quindi.....

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    1. Esce effettivamente con un ritardo scandaloso, ma merita. Secondo me è un filo sotto Oltre le regole, ma tiene bene e Harrelson è un grandissimo, come sempre.

      The Shield indimenticabile.

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    2. allora se dalle mie parti esce (ho paura perchè lo ditribuisce one movie che fa sempre uscire i suoi film in 10 sale in tutta italia e basta) mi fiondo a vederlo, il filone noir/sbirri violenti corrotti mi piace da matti ;-)

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    3. Se non dovesse uscire recuperalo comunque, la visione la vale tutta!

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