mercoledì 22 giugno 2011

Paul

La trama (con parole mie): Graeme e Clive, due nerd appassionati di fumetti e fantascienza, sono in viaggio negli States pronti a schiaffarsi un programma da far invidia a qualsiasi sfigatone appassionato di giochi di ruolo e viaggi interstellari: dalla ComiCon di San Diego - la fiera dedicata al fumetto più importante del mondo - ad un viaggio on the road che attraversa California e Nevada, un vero pellegrinaggio attraverso i luoghi dei più celebri avvistamenti ufo.
Tutto pare filare liscio, fino a quando sulla loro strada i due troveranno Paul, un alieno poco abile nella guida precipitato sulla Terra nel 1947 in fuga da una base militare e pronto a tornare a casa: da quel momento le loro vite non saranno più le stesse. 
E chi ne dubitava!?


Occorre fare una premessa, a proposito di Paul.
Le aspettative del sottoscritto, considerata la regia di Mottola - un piccolo feticcio di casa Ford dopo il mitico SuXbad - e la presenza di Simon Pegg e Nick Frost - praticamente degli insostituibili compagni di risate dai tempi di Shaun of the dead -, erano indecentemente alte.
Forse troppo, per quello che è, a tutti gli effetti, questo film: una simpatica, affettuosa, casinara operazione di amarcord per chi, come il sottoscritto, è cresciuto nel pieno dell'epoca degli E. T., dei Goonies e degli Incontri ravvicinati del terzo tipo. 
L'epoca in cui i film d'avventura erano davvero film d'avventura, gli effetti speciali una meraviglia da rimanere a bocca aperta, le storie un continuo "io sono questo" o "quanto mi piacerebbe potermi ritrovare in quella situazione".
Forse stiamo cominciando ad invecchiare, o forse, certe cose si sono perse per strada.
Perchè sono anni che non trovo lo stesso spirito nei blockbusteroni da sala che un tempo radunavano intere generazioni di spettatori - forse l'ultimo grande fenomeno di questo tipo è stato Il signore degli anelli -, e lo stesso Spielberg è passato dalla meraviglia di un film girato ad altezza bambino - il suddetto E. T. - a quella porcata stellare vista dall'alto - esageratamente dall'alto, direi - de La guerra dei mondi.
Dunque Paul non sarà certo il film dell'anno, o il lavoro più importante dei suoi protagonisti, eppure è stato un ottimo compagno di un pomeriggio da siesta, divano, sole, patatine e birra - mi sono ridotto a quella a causa di una mancanza clamorosa di Coca Cola in casa Ford -, e tra una citazione e l'altra, l'atmosfera agghiacciante da raduno di fumettari sfigatissimi, qualche sberleffo alla chiesa, la squadra impagabile di Men in black - su tutti, Bill Hader, classificato ormai come mito dopo Hot Rod - e lo sboccato Paul - molto meglio in versione originale doppiato da Seth Rogen, piuttosto che nella versione nostrana, affidata alla voce di Elio, che da queste parti si ama tantissimo, ma occorre che faccia il musicista, e non il doppiatore, per l'appunto - ci si è trastullati felicemente viaggiando accanto ai protagonisti senza troppe pretese, arrivando a sfiorare, col pensiero, lo stesso desiderio di allora, "vorrei potermi ritrovare in quella situazione".
Un film leggero leggero, dunque, che pare fin da subito abbandonare ogni velleità di essere una sorta di nuovo Hot fuzz - fortunatamente - e si concentra sul mettere a proprio agio lo spettatore così come sono parsi nel realizzarlo attori e regista: certamente, il rischio è che il pubblico più giovane possa non apprezzarlo come dovrebbe, aspettandosi chissà quale divertentissima epopea di finta fantascienza, così come la critica "classica" potrebbe averlo già bollato pellicola di apparente inutilità come la più sterile delle operazioni nostalgiche dei mai dimenticati eighties, eppure credo che Paul, con il suo script estremamente lineare e semplice, le battute dell'irriverente protagonista, le risate - anche quelle telefonate - non pretenda nulla, dal pubblico, se non di lasciar perdere ogni pretesa e gustarsi tutto il pacchetto come quando, da bambini, si andava al Cinema con il pensiero che ci si sarebbe divertiti comunque, e tutto, dal viaggio in metropolitana alle patatine di Burghy, diventava parte di una mitologia che avrebbe costruito tutta la dolce malinconia che proviamo oggi, guardandoci indietro.
Insomma, Paul è come un bel ricordo. Va assaporato per quello che è, e poi lasciato andare.
Come un viaggio che finisce, ma che resterà sempre una tappa di qualcosa di più grande.


MrFord


"Your from a whole other world
a different dimension
you open my eyes
and I'm ready to go
lead me into the light."
Katy Perry feat. Kanye West - "E. T." -

52 commenti:

  1. Ti dirò, a me sembra la classica trovata per pubblicizzare un prodotto grazie alla voce di un personaggio famoso. Spero solo che Elio non si sia prestato a una mera operazione di marketing e abbia scelto di doppiare per motivi estetici...

    RispondiElimina
  2. Pesa, credo che, purtroppo, la questione sia stata proprio quella.
    Ad ogni modo, di solito solo qui succede che a doppiare i personaggi come Paul non ci siano attori.

    Onestamente, con tutto il bene che si può volere a Elio, credo abbia scelto di doppiare per parecchi motivi che vanno ad ingrassare il suo conto in banca.

    RispondiElimina
  3. brutta roba la vecchiaia, te lo dice uno che se ne intende ahime, ahah! cmq il cinema aiuta a restare giovani... :)
    questo film dev'essere carino insomma, lo vedrò coi figli

    RispondiElimina
  4. no, non mi ispira per niente...neanche con i pupi....dovrei aver sistemato il blog (quelli che non capiscono una mazza di tecnologia come la sottoscritta dovrebbero mantenersi sul semplice) vedi se si legge va.....

    RispondiElimina
  5. madosca che recensione angosciante, sembra scritta da un 90enne in punto di morte.. :D
    il filmetto dal trailer prometteva di essere una porcata, invece si salva per il rotto della cuffia. guardabile, ma certo i film di spielberg erano tutt'altra cosa, e non mi sembra una roba che ispiri a ripercorrere la propria intera vita uahahaha

    RispondiElimina
  6. A parte che lascerei la fase di doppiaggio solo ed esclusivamente a doppiatori professionisti, anche perché, diciamoci la verità, qua in Italia ci sono degli assoluti maestri.
    Forse il peggior doppiaggio che abbia mai sentito è stato quello di Shaolin Soccer, film di per se godibile e divertente in lingua originale (neanche in inglese), ma che in italiano, con il doppiaggio di calciatori più o meno famosi, è stato veramente orribile!

    RispondiElimina
  7. Quoto Pesa, il doppiaggio di shaolin è veramente una delle cose peggiori che io abbia mai sentito.
    Il film non sembrava male, ma non ce l'ho prprio fatta a continuare la visione.

    Paul sembra carino, sto recuperando anche quello.
    E poi c'è Bill Hader, che ormai definire di culto è poco!

    RispondiElimina
  8. Ciao Mr.,
    concordo con la tua recensione.
    E' un film gradevole, nostalgico di un vecchio sentire in merito ai film anni '80 sugli UFO.
    Gioca con tutti gli stereotipi del caso: i due nerd, la passione per gli UFO, la fantascienza di genere, i fumetti ecc..
    Manca però del tutto di spessore, anche se ho apprezzato moltissimo il finale metanarrativo, che in un certo senso gli conferisce un suo senso.

    Ci sono alcune cose a livello di contenuto che proprio non mi sono piaciute per niente, ed una a livello tecnico: per quest'ultima mi riferisco al doppiaggio di Paul, che è assolutamente "inascoltabile" e secondo me rovina buona parte dell'atmosfera del film rendendo faticosa l'affezione verso il personaggio.

    A livello di contenuto invece c'erano degli spunti che non sono stati sfruttati, tipo quelli per portare avanti anche un discorso legato all'evoluzione.
    Da antispecista quale sono mi sarebbe piaciuto che Paul avesse trovato "barbaro" e "retrivo" l'uso della razza umana di cibarsi ancora di animali. E invece cosa fa? Addirittura fa resuscitare un uccello morto, per poi poterselo mangiare vivo. So che ti è probabilmente difficile comprendere questa mia osservazione (bisognerebbe infatti essere antispecisti, per scorgerne l'orrore), ma in effetti nel film è passato il solito messaggio americano buonista ed antropocentrico per cui: l'importante è che si salvi la specie umana (e tutti a commuoversi quando uno dei dui protagonisti è stato riportato in vita, sanato da Paul, quando l'occhio della ragazza è stato guarito ecc., salvo poi udire sonore risate in sala invece quando l'uccello viene mangiato). Insomma, vedere che la filosofia del regista passa - giustamente - per l'affrancamento dai dogmi retrivi della religione - per poi però riproporre ancora la solita atmosfera di festa quando si fanno le grigliate (eludendo del tutto la sofferenza che vi è dietro) l'ho trovato, come dire, fastidioso.
    Un film del genere, comunque spassoso, con tante gag divertenti, poteva essere l'occasione per far passare diversi messaggi (tipo quello della religione vista solo - dal punto di vista di Paul - come una vecchia forma di superstizione), mentre, purtroppo, resta proprio carente nel contenuto.
    Insomma, abbiamo un alieno che guarda con occhi da alieno le abitudini della terra, palesemente molto più evoluto dei terrestri - tanto che è in grado di riportare in vita i morti -, e che fa? E' viziato, proprio come tutti i terrestri, del solito antropocentrismo. Sciocco, no?
    E ti prego, non mi rispondere che la scena in cui mangia l'uccello era solo una scena per far ridere... perché sappiamo bene quanto la comicità sia comunque veicolo di un messaggio.
    Buona giornata :-)

    RispondiElimina
  9. Roby, non so quanti anni hanno i tuoi, ma forse c'è qualche sequenza un pò troppo oltre, per i bambini! Mamma mia che vecchio, ormai sconsiglio anche i film ai più piccoli! ;)

    Newmoon, ora vado a vedere il blog, comunque ti capisco: anche io sono una scarpa con la tecnologia! :)
    Paul è carino, secondo me una visione con il marito potresti anche pensare di concederla!

    Cannibale, sai che non sentivo "madosca" tipo da quando avevo cinque anni, rimanendo in tema amarcord!? ;)
    Certo, Spielberg è davvero tutta un'altra cosa: Paul è semplicemente un simpatico omaggio al Cinema di allora, senza nessuna pretesa. E io mi sono goduto il ritorno al passato!

    Pesa, di robe doppiate male ce ne sono davvero tante, in giro. Da quando ho iniziato con una certa regolarità a vedere serie e film sottotitolati mi rendo conto che anche i nostri doppiatori migliori si salvano per un pelo.
    Comunque concordo, il doppiaggio di Shaolin soccer terribile, ma non è che il film sia tanto meglio! ;)

    Dembo, Bill Hader rules! Pronto per venerdì?

    RispondiElimina
  10. ti ha fatto lo stesso effetto che ha fatto a me :D

    per il doppiaggio, ormai ho abbandonato certi lidi e non me ne preoccupo più. la voce di rogen per paul è praticamente perfetta.

    Shaolin Soccer e soprattutto Kung Fusion sono dei film GENIALI... però vedeteli in cinese!

    RispondiElimina
  11. Biancaneve, un commento che ha quasi lo spessore di un post, complimenti!
    Comprendo il tuo punto di vista, sia rispetto al film e ai suoi pregi che al discorso dei contenuti, che sicuramente tu avrai notato più di un carnivoro come me, che andrebbe avanti a grigliate tutti i giorni - senza offesa! -.
    Provo a lanciarti, rispetto al personaggio di Paul, una controlettura. Quando hai scritto - a ragione - che Paul, per quanto evoluto, risulta viziato, hai suscitato la mia curiosità, e una riflessione rispetto alla situazione che descrivi: non è che le creature - aliene o no, poco importa - dotate di "coscienza" lo sono di natura? In fondo, chi di noi, nel suo piccolo, non si vizia, in un modo o nell'altro? E penso che, per quanto illuminata una razza aliena possa essere, le imperfezioni caratteriali come questa non potranno mai essere davvero superate. In fondo, siamo tutti animali, no?

    Frank, se Cannibale è il mio antagonista per eccellenza e Dembo il mio fratellino, tu sei una sorta di compagno d'armi cinematografico. ;)
    Peccato davvero per il doppiaggio, Rogen ci stava da dio su Paul.
    Kung fusion è più che buono, concordo, ma Shaolin soccer l'ho trovato pressappoco una schifezzuola!

    RispondiElimina
  12. Lo specismo non è una semplice "imperfezione caratteriale", così come non lo sono il razzismo, o il sessismo.
    Un conto è parlare di vizi come il bere o il fumare, un altro è sfruttare altre specie solo perché ritenuti inferiori o perché, grazie all'uso delle armi, è facile dominarle.

    Siamo tutti animali. Bene.
    A me sembra che però l'essere umano tiri in ballo questo ricorso alla natura solo quando gli fa comodo.
    Perché, se ammettiamo di essere tutti animali - quindi privi di un discernimento di tipo etico, che è quello che poi sostanzialmente ci dovrebbe rendere più evoluti rispetto alle altre specie animali, il che, ovviamente, non ci dovrebbe giustificare a sterminarli - allora dovremmo anche comportarci come tali: ossia accoppiarci in maniera indiscriminata, non avere un corpus di leggi scritte cui fare riferimento, e soprattutto, non decidere a priori chi è giusto mangiare e chi no, restando liberi di assecondare ogni nostra pulsione e necessità.

    Se invece - come è vero che è accaduto - siamo specie evoluta poiché tutto sommato abbiamo la ragione che talvolta riesce a prevalere sugli istinti bruti - allora dovremmo saperne fare un uso migliore, estendendo il nostro principio etico di "non uccidere" a qualsiasi essere vivente, e non soltanto alla nostra stessa specie o agli animali d'affezione.

    RispondiElimina
  13. P.S.:
    e ovviamente non mi offendo certamente io, quando affermi di essere un carnivoro che andrebbe avanti a grigliate tutti i giorni.
    Visto che ami il cinema, ti consiglio la visione di "Earthlings", o di qualcuno dei numerosi video in giro per la rete che mostrano, senza mezze misure, tutta la sofferenza c'è che dietro l'industria della carne.

    Spero invece che non sarai tu ad offenderti per queste mie precisazioni, sia chiaro che non vogliono essere contro di te o contro chiunque, o contro i carnivori, ma vogliono soltanto porre l'attenzione su una questione di cui si parla ancora troppo poco o se ne parla in maniera errata.
    La tua "scelta" di essere carnivoro, NON è affatto una scelta, come tu credi, essendo soltanto il risultato di un'imposizione culturale che va avanti da secoli. Cresciamo, credendo sia normale uccidere e cibarci di animali - che soffronto tanto quanto noi ed hanno il nostro stesso diritto di vivere e proliferare sul pianeta terra, non essendo quest'ultimo di nostra esclusiva proprietà - ma sappiamo bene quanto questa "normalità" (ossia ciò che la maggioranza fa di "norma"), spesso non corrisponda affatto a ciò che sarebbe più giusto o etico.
    Qualche volta sarebbe interessante mettere in discussione la realtà che ci circonda.
    Ti scrivo tutto ciò con "affetto", non per giudicarti, anzi, al contrario, per indurti a riflettere.

    RispondiElimina
  14. @Biancaneve
    Secondo me è giusto non discriminare a secona della razza o del sesso ecc ecc
    Ma quello di mangiare altri animali è una cosa vecchia quanto l'uomo, in fondo non mi sembra che loro si facciano troppe remore nel mangiarsi a vicenda, la Vita è così.
    Poi ti do ragione che ormai la situazione dell'industria alimentare è fuori controllo e che nei centri di allevamento intensivo gli animali sono trattati come Bestie.

    Io sono pronto per venerdì, ma ti premetto che ho l'ordine di bere massimo 2 cuba. ;)
    Tu, piuttosto, sei pronto al buon Mel? E al grande Zampa di giaguaro?

    RispondiElimina
  15. Biancaneve, questa sì che è una discussione interessante. Ecco come la penso:

    - io non ritengo inferiore nessuna razza animale, e se fossimo vissuti in un'altra epoca sicuramente avrei cacciato e mi sarei procurato il cibo da me. Purtroppo, l'epoca in cui viviamo impone alcuni standard che non prevedono usi e costumi ormai sepolti. Se esistesse una specie oltre l'uomo pronta a mangiarci tutti non criticherei la sua esistenza, ma piuttosto lotterei per sopravvivere come fanno gli altri animali cui noi, per l'appunto, diamo la caccia.
    Quanto al discorso delle armi, invece, io trovo che il loro utilizzo così come la loro creazione sia un modo di sfruttare il talento più grande degli esseri umani: il cervello. In fondo, chiedere a un uomo di non inventare un arma per cacciare sarebbe come chiedere a una tigre di non usare gli artigli.

    - la Natura ed il regno animale esistono da sempre e da sempre seguono un percorso che prevede la morte di alcuni esseri viventi per la sopravvivenza di altri. Non vedo, dietro questa situazione, una sorta di "razzismo" rispetto agli animali che mangiamo, ma semplicemente una realtà. In fondo, la Natura stessa è il predatore più spietato. Lei ci uccide tutti, prima o poi. Inoltre, e forse ti sconvolgerà questa mia posizione, sono convinto che la sopravvivenza possa muovere l'istinto di ognuno di noi, dalla vita di tutti i giorni alle situazioni più estreme. Non ti nascondo che, se dovessi esserne costretto, dovesse andarne della mia sopravvivenza io mangerei anche carne umana, un pò come capito ai sopravvissuti di Alive. E per quanto riguarda l'evoluzione umana, io continuo a pensare che tutti noi siamo più animali di quanto non si sia abituati ad ammettere.
    - Earthlings lo vedrò appena possibile, concordo sul fatto che l'industria dell'alimentazione nasconda cose terribili, ma purtroppo è così per la maggior parte delle cose nate dalla grande produzione industriale. In fondo, quali pensi possano essere le condizioni delle persone che lavorano le scarpe o i pantaloni che noi andiamo tranquillamente a comprare nei negozi delle vie del centro? Dovremmo dunque smettere tutti di vestirci secondo l'uso comune e fare tutto in casa? Purtroppo secondo me il discorso del rispetto della vita tende a generalizzare il discorso su problemi che non hanno una soluzione perchè, quelli sì, ormai fanno parte della società e della Storia. Ad esempio, il tasso d'interesse che la banca applica al mio mutuo è appena sotto quello che la legge definisce strozzinaggio, ma proprio appena sotto: è giusto? No. Eppure se voglio arrivare a dire che quella casa è mia devo accettare un compromesso. Diciamo che ogni giorno accettiamo parecchi compromessi rispetto alla Vita, alla Natura e alla società.
    - riguardo alla mia scelta di essere carnivoro, io trovo che possa essere la stessa legata al bere o al fumare. Uno status symbol come la sigaretta dovrebbe a questo punto della mia vita aver esercitato un tale controllo su di me da indurmi a spararmi un pacchetto al giorno, eppure non ho mai fatto un tiro di sigaretta in vita mia. Lo stesso è per la carne: mangio quella che mi piace, compiendo una scelta assolutamente personale e ben conscio del fatto che non potrei mai, ma proprio mai, rinunciarci - forse solo nel caso in cui dovessi scegliere tra quella e i pomodori ;) -, perchè adoro assaporarla, masticarla, gustarla e perchè se non la mangio ne sento fisicamente la mancanza.
    Con questo, poi, non voglio dire che qualcuno non possa essere libero di scegliere di non mangiarla, mosso da gusto o etica. Io, sinceramente, alle grigliate non ci rinuncio. :)

    Dembo, ma quindi mi stai dicendo che poi torni a casa senza fermarti a dormire? Guarda che in caso di eccesso di rum puoi fermarti tranquillamente a casa Ford.
    Io sono prontissimo per Mel e anche per Zampa!

    RispondiElimina
  16. Avevo visto il trailer quando ero a New York e mi era sembrato proprio un film per farsi quattro risate, spero di vedermelo al più presto!

    RispondiElimina
  17. Madò... come rovinare un possibile cult... peccato. Comunque non è che si diventa noi più vecchi, è che davvero si pensa solo al soldino e niente alla passion!!

    RispondiElimina
  18. Bene.
    Accetto la tua onestà nell'ammettere che mangi la carne proprio perché ti piace mangiarla.
    Tu però accetta la mia - di onestà -nel dirti che - per assecondare il tuo palato - ti rendi responsabile della sofferenza di un altro essere vivente.
    Non c'è molto altro da aggiungere.
    Poi, puoi trovare tutte le giustificazioni che vuoi, ma ti ricordo che non sempre tutto quello che è giustificabile, è anche altrettanto giusto (io posso giustificare persino l'omcidio, ossia rintracciarne le cause, le motivazioni ecc., ma non significa che lo ritenga un atto nobile).

    Puoi dire quanto vuoi che la natura è sempre stata così, ma questo è uno sviare il nocciolo della questione, che è quello della sofferenza animale.
    Inoltre, torno a ripetere, non viviamo più nello stato di natura da diversi secoli ormai, ed appellarsi ad esso solo quando ci fa comodo, m sembra disonesto intellettualmente.

    Ti faccio una domanda: se dovessi tu, con le tue stesse mani, uccidere oggi tutti gli animali che mangi, saresti disposto a farlo? E non ti parlo di condizioni estreme (mi porti l'esempio di Alive, ma quella è una situazione particolarissima, e cacchio, se la scelta fosse tra il dover morire di fame ed il sopravvivere, probabilmente anche io ricorrerei a mezzi estremi), ma delle condizioni quali sono nel mondo occidentale, dove si può benissimo vivere senza uccidere gli animali.

    La mia posizione inoltre è quella di battermi contro ogni forma di sfruttamento dei più deboli, quindi anche degli esseri umani. E se posso evitare di acquistare prodotti realizzati grazie al lavoro minorile, o in paesi dove i diritti umani (ed animali) vengono denegati, lo faccio.

    Secondo me c'è poca consapevolezza del potere che hanno le nostre scelte, anche quelle che appaiono come le meno importanti.

    @ Dembo

    Lo so bene che il mangiare gli animali è una consuetudine vecchia di secoli, ciò non significa che sia giusta.
    Anche la schiavitù è andata avanti per secoli, ma non per questo era giusta.

    Chiudo con una frase molto significativa:
    "tutti i grandi movimenti attraversano inevitabilmente tre stadi: il ridicolo, il dibattito, l'accoglimento" (J. S. Mills)

    Buona giornata a tutti :-)

    RispondiElimina
  19. Absinto, per farsi quattro risate ci sta tutto. Non sarà mai un Hot Fuzz o uno Shaun of the dead, ma porta a casa quello che deve portare a casa.

    Eddy, purtroppo di doppiaggi pessimi è piena la storia del Cinema!

    Biancaneve, le mie non erano affatto giustificazioni, ma riflessioni.
    Anche perchè, come ti ho scritto, trovo il discorso troppo generalizzato per poter fare una riflessione di questo tipo. Anche perchè con "essere vivente" cosa intendiamo? Gli animali allevati? Quindi se io parto per l'Oriente e faccio fuori tutte le tigri rimaste per mangiarmele vivendo in una tenda sono più giustificato rispetto a prendermi un pollo al supermercato? E in tutto questo come consideriamo, ad esempio, i pesci? O le piante? O gli insetti? Tecnicamente, anche loro sono esseri viventi. Eppure non credo ci sia qualcuno che si strappa i capelli quando uccide una zanzara.
    Per rispondere alla tua domanda: sì, lo farei. Non sarebbe facile, e di sicuro limiterei la cosa a quello di cui ho bisogno, ma certo non mi metterei a fare il vegetariano forzato. Anche perchè sono convinto che, biologicamente, il nostro corpo abbia bisogno di carne, nonostante tutte le filippiche a proposito di germogli di soia, fagioli e quant'altro.
    Rispetto a tutto questo confronto, mi torna spesso in mente Grizzly man di Herzog: il suo protagonista, dopo aver convissuto con gli orsi per dodici anni, è morto sbranato da uno di essi. Herzog, stringendo l'inquadratura sull'occhio di un animale che potrebbe essere quello che ha ucciso l'uomo, dice "Lui in questi occhi vedeva una creatura con la quale convivere, un fratello: io vedo solo l'oscuro vuoto dello sguardo di un predatore."
    Diciamo che io sto con Herzog, anche quando torno a casa e sono felice che i miei gatti vengano a salutarmi. La Natura, a mio parere, è molto più semplice e "spietata" di quanto, a volte, noi la si dipinga.
    E sono sicuro che sia giusto così.
    Anche perchè l'eccesso di attenzione porta a non distinguere più le cose, a pensare che l'embrione sia già una vita da custodire e che tutto sia luminoso e bello come in un film di Malick. O nell'ottica di alcune devianze religiose.
    Preferisco di gran lunga tenermi il vecchio, imperfetto mondo malato. In fondo, la Natura - e tutti noi che ne facciamo parte con lei - sa sempre come mettere le cose a posto.

    Mi inserisco anche nella risposta a Dembo: mangiare gli animali non è una consuetudine, quanto un istinto.
    Ti rimando, in questo senso, a 2001 e alle scimmie di Kubrick.

    Ottima discussione, comunque.

    RispondiElimina
  20. Earthlings è un documentario che dovrebbero vedere tutti.
    Non voglio assolutamente fare la morale a chi mangia la carne o i prodotti che derivano dagli animali, ma la penso esattamente come Biancaneve.
    Anche perché in questo caso non si parla nemmeno più di Natura. La carne che si compra al supermercato non è di animali liberi che qualcuno è andato a cacciare, ma di esservi viventi nati in "lager", riempiti di antibiotici e steroidi (tutta roba che poi il consumatore mangia pure), torturati e poi venduti come oggetti.
    Non è più istinto: è consumismo, sfruttamento.
    Mangiare gli animali poteva essere un istinto tantissimo tempo fa, oppure ancora oggi, ma in condizioni estreme. In condizioni "normali"(o quelle che purtroppo ormai consideriamo normali) non lo è più: non penso che andare a prendere un pollo al supermercato abbia molto a che vedere con il concetto di sopravvivenza.
    Per quanto riguarda i pesci, per me vale lo stesso discorso dei mammiferi. ;)

    Ford, sia chiaro: non voglio assolutamente fare polemica, è solo che è difficile far valere il mio punto di vista senza, in un certo senso, "attaccare" le convinzioni di chi ancora mangia la carne. ;)
    Insomma, è un commento un po' inutile, ma anch'io volevo dire la mia. :D

    Paul, prima o poi, lo vedrò. Pegg e Frost non si possono ignorare. :D

    RispondiElimina
  21. Ottimista, hai fatto bene a dire la tua. E' sempre utile confrontarsi.
    Detto questo, con tutte le buone intenzioni che possono esserci dietro, discorsi di questo tipo mi paiono sempre troppo generalizzati e poco attuabili, anche perchè viviamo in un mondo che ormai ha fatto del consumismo la base della sua economia. I computer dai quali scriviamo i nostri blog sono assemblati in paesi del terzo mondo dove i lavoratori sono sfruttati perchè costano molto meno di quanto costerebbero qui. E magari vivono un mese con quello che noi guadagnamo in un ora. Eppure nessuno di noi pensa di chiudere il proprio blog e gettare il pc dalla finestra. E' un serpente che si morde la coda, e fondamentalmente, quello che è utile fare è vivere al meglio possibile secondo le proprie convinzioni, evitando di invadere troppo le libertà altrui e conservando la propria. Questo significa che se ne avrò la possibilità cercherò di fare la scelta migliore, ma certo non mi metterò a combattere contro i mulini a vento, o smetterò di mangiare carne. Anzi, ogni volta che ne parlo, mi viene un pò più voglia. ;)
    Con questo non voglio assolutamente negare la possibilità di chi ha deciso di non farlo di seguire le proprie convinzioni, ovviamente.
    Comunque, direi che Paul ha stimolato più riflessioni di quante credessi! :)

    RispondiElimina
  22. Mr.,
    sinceramente mi sfugge tutta la prima parte del tuo ultimo post.
    Per esseri viventi io intendo... gli esseri viventi; quindi vi includo tanto le tigri che vivono in libertà, quando il pollo (purtroppo ex-vivente) che trovo al supermercato, i pesci, ed anche le zanzare.
    Non mi nutro di animali (quando dico non mangio la "carne" mi riferisco anche a quella dei pesci ovviamente: anche quella sempre "carne" è, pure se di una specie diversa da quella dei mammiferi).
    E, sì, personalmente, mi dispiaccio per ogni essere che viene ucciso, anche per le zanzare (che infatti non uccido).
    Si chiama antispecismo.
    Non è difficile, come concetto. Implica il rispetto di tutti gli esseri viventi (le piante le curo, ma non avendo un sistema nervoso centrale come quello degli animali, non soffrono quando vengono mangiate).

    Non capisco inoltre cosa c'entrino le devianze religiose. Io sono atea.
    Se rispetto tutti gli esseri viventi non lo faccio perché me lo impone un presunto Dio o una qualsiasi religione, lo faccio per empatia.
    Gli altri soffrono come me. Io soffrirei se qualcuno mi costringesse a vivere in una gabbia per tutta la mia vita, sapendo poi di venire uccisa con metodi brutali al fine di finire sul piatto di qualcuno per soddisfarne il palato, ergo, non lo faccio agli altri.

    E' vero che la natura è spietata, su questo non c'è dubbio. Però allora così dovremmo giustificare tutto, anche gli omicidi.
    Viviamo invece in un contesto al di fuori di uno stato di natura, in cui vige una visione profondamente antropocentrica, per cui l'uomo si sente il padrone assoluto ed indiscusso del pianeta.

    Riguardo al discorso che anche gli animali si mangiano tra loro, mi sembra di averti già risposto.
    Noi siamo diversi, come specie, dagli animali, in quanto abbiamo anche una visione etica, godendo del privilegio del discernimento tra "giusto" e "sbagliato". Non agiamo istintualmente. Mediamo con la ragione.
    E comunque gli animali uccidono solo per necessità, ossia per nutrirsi.
    Difficile che un animale non umano arrivi agli orrori delle fabbriche della bile degli orsi, o degli stabulari della vivisezione, o dei circhi, o degli allevamenti intensivi.
    Solo l'essere umano è capace di compiere simili malvagità, unicamente per profitto. E per la sua - questa sì, profondamente deviata - concezione antropocentrica.

    Vero che non siamo cambiati molto, da quegli scimmioni con cui inizia "2001: odissea nello spazio", avendo solo un appretto di civiltà raggiunto grazie alle conquiste della tecnologia. Personalmente però continuo a perseguire una sorta di evoluzione individuale, grazie alla quale tento di affrancarmi dalla condizione bestiale degli scimmioni che si esprimono solo con grugniti e gesti inconsulti. Uso la ragione.
    Uso la testa. Uso la consapevolezza.
    E l'empatia.
    Cerco di utilizzare al meglio i vantaggi che - come specie umana, in termini di superiorità intellettuale - mi sono stati offerti. E per me, utilizzarli al meglio, non significa abbandonarmi alla spietata legge della selezione naturale, bensì aiutare e portare conforto a chi ritengo sia più debole (tipo gli animali).

    Come specie sono più forte sì, ma non voglio usare questa mia forza per massacrare il più debole, bensì per aiutarlo.

    Visione inconciliabile, la mia e la tua. Me ne rendo conto.

    @ moderatamente ottimista:

    ovviamente io e te parliamo la stessa lingua, come dire, ci capiamo al volo ;-)

    RispondiElimina
  23. Biancaneve, la discussione e i punti di vista inconciliabili sono un piacere, se portano ad un confronto.

    Detto questo, mi fa sorridere il fatto che tu possa criticare l'uomo perchè, sentendosi il centro del mondo, si sente in diritto di schiavizzare lo stesso, e allo stesso tempo affermi una superiorità così netta e quasi presuntuosa rispetto agli animali - per intelletto - e alle piante - per motivi "fisici", anche discutibili, peraltro, dato che un loro sistema nervoso ce l'hanno eccome -.
    Il discorso dell'antispecismo mi pare, in qualche modo, quasi più antropocentrico della critica che tu fai rispetto agli orrori commessi in nome del profitto: la Natura, che dalla notte dei tempi è basata su regole di sopravvivenza e rapporto predatore/preda viene in qualche modo posta un gradino sotto ad una visione illuminata che prevederebbe la totale armonia di tutte le creature viventi e il loro rispetto reciproco.
    Onestamente, l'Uomo potrà costruire fabbriche di bile degli orsi, ma difficilmente potrà spiegare le sue ragioni antispeciste ad un orso se lo incontra in una foresta divenendo la sua portata principale, giusto!?
    Detto questo, fortunate le zanzare che stanno dalle tue parti, che anche quando ronzano di notte nell'orecchio possono contare su un approccio più morbido di quello che io ho sempre avuto. Fortunatamente l'Uomo ha inventato le zanzariere, così ora non devo più ucciderle. :)
    Il riferimento religioso non era per te, dicevo semplicemente che riflessioni di questo tipo sono anche alla base dei ferventi cattolici che lottano contro il diritto all'aborto o all'eutanasia, per esempio.
    Un appunto anche rispetto agli omicidi, per quanto cinico possa sembrare. Io credo che, in parte, li giustifichiamo già: in fondo, e fortunatamente, viviamo in un mondo in cui sta scomparendo la pena di morte. E io, che sono fermamente contrario alla stessa, so bene che se mi ritrovassi dalla parte di qualcuno che perde una persona cara me ne sbatterei della legge, dell'etica e della ragione. Vorrei solo la morte del o dei colpevoli.
    Inoltre, la stessa ragione che porta a riflettere per poter fare del bene al mondo, è la stessa che porta a fare del male. Più Natura di così, non si può.
    Ma chissà, forse tu sei troppo umana e io sono troppo animale. ;)

    RispondiElimina
  24. In tutto questo mi ronza in testa una bella citazione di Clerks 2, quando Dante rimprovera Randall per aver utilizzato il termine "muso nero" dicendogli che, essendo quello un insulto razzista lui non dovrebbe pronunciarlo, in quanto bianco.
    E Randall, pacifico, risponde: "Ma ti sei sentito? Mi stai dicendo che non posso dire qualcosa per via del colore della mia pelle. Sei tu il razzista!"
    Kevin Smith è sempre avanti. :)

    RispondiElimina
  25. "...anche perchè viviamo in un mondo che ormai ha fatto del consumismo la base della sua economia. I computer dai quali scriviamo i nostri blog sono assemblati in paesi del terzo mondo dove i lavoratori sono sfruttati perchè costano molto meno di quanto costerebbero qui. E magari vivono un mese con quello che noi guadagnamo in un ora. Eppure nessuno di noi pensa di chiudere il proprio blog e gettare il pc dalla finestra."

    Be', qui non posso darti torto. Il fatto però, per come vedo io il mondo, è che per essere completamente coerente dovrei andare a vivere su un'isola deserta.

    "E' un serpente che si morde la coda, e fondamentalmente, quello che è utile fare è vivere al meglio possibile secondo le proprie convinzioni..."

    Il problema è che spesso non è possibile rispettarle tutte.

    "Comunque, direi che Paul ha stimolato più riflessioni di quante credessi! :) "

    Ahah, immagino! E scusa per l'off-topic, anche se ormai è più off-topic parlare del film di Mottola... :D

    @Biancaneve: "ovviamente io e te parliamo la stessa lingua, come dire, ci capiamo al volo ;-) "

    :D

    RispondiElimina
  26. Ottimista, l'off-topic è stato davvero interessante. Direi che potremmo concedercene più spesso! ;)

    RispondiElimina
  27. Mr.,
    ti lascio un ultimo commmento su questo argomento:
    tutto il tuo discorso su basa su considerazioni che fanno ricorso allo stato di natura.
    Io, per l'ennesima volta, torno a ripeterti che NON viviamo più in questo preteso stato di natura, e ciò ormai da diversi secoli.
    Nel momento in cui l'uomo ha fondato la società (con tutti gli agi, i pro ed i contro, annessi e connessi) si è tirato fuori dalla stato di natura. Forse ti sfuggono secoli di filosofia, ma tant'è... ;-)

    Mi porti come esempio l'orso che sbranerebbe l'uomo nella foreste. Ma quando mai? Ma quando capita? Sì, certo, capita (come capita che ogni tanto un leone sbrani un domatore, o uno squalo attacchi un uomo), e capita in tutte le situazioni in cui l'uomo si espone in un ambiente non suo (magari passeggiando in un bosco ecc.), ma di certo non avviene nelle città in cui - di norma - viviamo.
    Il protagonista di Grizzly man in effetti era un pazzo, e se hai visto il documentario, avrai anche notato che si era trattenuto nella zona oltre il tempo precauzionale; tanto è vero che non è stato sbranato da uno dei "suoi" orsi, quelli che studiava e seguiva da anni, ma da altri, per niente abituati alla presenza dell'uomo, che con l'avvicinarsi della stagione fredda si erano spinti fino al suo accampamento.
    Non c'è paragone tra l'animale che caccia una preda per mangiarla e quello che l'uomo fa agli animali - ogni giorno, ogni secondo, a miliardi di animali - in nome del profitto, della sua arroganza e di tanti altri motivi che adotta come giustificazioni.

    Inoltre l'anacronistico riferimento ad un preteso stato di natura potrebbe - faccio notare - arrivare a giustificare qualsiasi cosa: dal passare con il semaforo rosso (perché tanto sarebbe la natura umana),i campi di concentramento, la bomba atomica, la pena di morte perché, tanto, tale sarebbe "la natura umana": la responsabilità non ricadendo mai sul singolo e le sue scelte, ma sulla natura dominante e predatoria; e l'uomo sarebbe in tale visione, un essere bruto, privo di ragione, di capacità di discernimento, un essere meramente istintuale che agisce secondo la cieca necessità.
    E poco importa se in tante parti del mondo muoiono tante persone, bambini, animali ecc., in quanto tutto si regolerebbe secondo un equilibrio di vita-morte, preda-predatore. Questo è il succo del tuo discorso.

    Inoltre, non fraintendere, te ne prego, quando ti parlo di superiorità intellettuale dell'essere umano; hai preso solo la prima parte del mio discorso, tralasciando l'altra, ed accusando me di vizio di superiorità e di antropocentrismo.
    E' innegabile che l'essere umano abbia una superiorità intellettuale rispetto agli animali (infatti andiamo a scuola, produciamo arte, tecnologia molto sofisticata, abbiamo l'uso del linguaggio grazie al quale è stata possibile l'evoluzione, in quanto solo grazie ad esso è stato possibile trasmetterci informazioni preziosissime), ma ho anche detto che questa "superiorità" intellettuale - che potrebbe essere ad esempio la stessa che un adulto ha rispetto ad un bambino - non la devo usare per sconfiggere, dominare, sfruttare, predare il più debole, ma anzi per proteggerlo.
    Ciò detto, almeno per quanto mi riguarda, non ha più sento continuare questo discorso, altrimenti, come hai scritto, ti viene voglia di mangiare ancora più carne. ;-)
    Continuerò certamente a lasciare altri commenti di argomento cinematografico.

    Un saluto e buona giornata

    RispondiElimina
  28. P.S.:
    mi ero dimenticata una cosa importante (l'ultissima davvero); riporto parte di un tuo pensiero:

    "E' un serpente che si morde la coda, e fondamentalmente, quello che è utile fare è vivere al meglio possibile secondo le proprie convinzioni, evitando di invadere troppo le libertà altrui e conservando la propria"

    Sei sicuro, nel momento in cui ti rendi complice di un sistema che priva miliardi di animali della propria libertà e del proprio diritto a vivere, di "non invadere troppo le libertà altrui"?
    Mi risponderai sicuramente che in quell'"altrui" non sono compresi gli animali, bensì gli altri individui.
    Anzi, ti invito a non rispondermi affatto, solo a riflettere sulla conseguenza delle tue azioni, che ritieni probabilmente rispettose della "libertà altrui".

    Insomma, quello che contesto è la mercificazione che l'essere umano fa degli animali, non considerandoli più come esseri viventi dotati di un loro valore inerente, ma attribuendo solo unn valore del tutto utilitaristico (quindi l'animale diventa utile solo per ciò che ci si può fare o per come lo si può sfruttare).

    Lo stato di natura è stato superato nel momento in cui - filosoficamente, economicamente, umanisticamente - si è ritenuto utile - onde evitare di sbranarci continuamente a vicenda, vivendo in un continuo stato di ansia - al cosiddetto "patto sociale", di cui uno dei primi teorizzatori è stato Thomas Hobbes, vissuto nel 1600.
    L'essere umano si è reso conto fin troppo presto che senza regole atte a garantire un ordine sociale (le stesse che ad esempio vietano ad un tuo vicino di casa di entrare nel tuo appartamento e di occuparlo, o di sparare ad uno solo perché ti sta antipatico, o di picchiare un altro magari perché ti ha superato in autostrada, o di violentare qualsiasi donna che passa solo perché la tua supremazia può permettersi di farlo e via dicendo, ossia le norme del vivere sociale, oltre, in superamento del cosiddetto stato di natura) avrebbe vissuto in uno stato in cui anziché prevalere la ragione, avrebbe prevalso solo la mera forza bruta; ha capito che non gli conveniva proprio in termini di sopravvivenza, quindi ha iniziato a teorizzare quello che sta alla base del "patto sociale".

    Queste cose che scrivo non sono riflessioni mie, ma sintesi di secoli di storia della filosofia. Tanto per farti capire che questo tuo continuo appellarsi ad uno stato di natura, non ha più ragione di essere.

    Comunque, alla luce di quanto detto, trovo che questo scambio sia stato molto utile. Anzi, a breve, proprio sulla base di obiezioni e riflessioni diverse dalle mie, penso che butterò giù qualche altro pensiero (magari sul mio blog, che ho già aprofittato abbastanza dello spazio da te gentilmente offerto) :-)

    RispondiElimina
  29. Biancaneve, eccomi pronto alla risposta.
    Comincio con il ricordarti che la filosofia, nel corso della nostra Storia, ha detto tutto ed il contrario di tutto, dalla negazione della realtà alla razionalità pura, da "homo homini lupus" a "dio è morto". Non mi pare qualcosa che possa contrastare la Natura, anche perchè è una nostra creazione. E mi spiace, ma io non mi sento presuntuoso, e credo che sia sempre la Natura ad essere sopra di me, e non il contrario, come mi pare di evincere dalle tue opinioni.
    Sinceramente, pur essendo in empatia con tutto il creato, la questione che mi proponi mi pare dogmatica e tendenzialmente pretenziosa. Come dire "io sono illuminato e dunque sono un passo avanti agli altri, dagli animali che poverini necessitano del mio aiuto agli uomini brutti e cattivi che li schiavizzano".
    La questione, invece, è che nessuno è al di sopra di nessuno.
    Perchè non dovrebbe esserci paragone tra animale e uomo? Siamo tutti figli della stessa natura. Tu giustifichi l'uccisione di un uomo per mano di un animale a caccia ma non quella dell'uomo che alleva animali per ucciderli e nutrirsi. Mi pare una contraddizione.
    Su questo pianeta siamo miliardi di individui, difficilmente ora potremmo cambiare lo stato delle cose. Inoltre, per quanto cinico possa sembrare, non sono stato io a decidere che la Storia e la Società si evolvessero come si sono evolute. Sono nato ad un certo punto del tempo, e mi devo adeguare, entro certi limiti, alle regole di quest'epoca. Come te. Lo stesso Ottimista ha detto che per seguire alla regola le cose ci si dovrebbe trasferire su un'isola deserta: dunque, se ci tieni così tanto, perchè non lo fai?
    La risposta è: perchè sei umana.
    La differenza tra il mio punto di vista e il vostro è che mi pare che voi mi giudichiate, in qualche misura, e mi riteniate complice di cambiamenti storici e sociali di cui io non sono che l'ultimo degli ingranaggi, proprio come voi. In qualche modo, ho l'impressione che mi stiate vendendo un prodotto. Come chi professa un culto.
    Ed io sono refrattario a cose di questo tipo.
    Tutti siamo complici, e tutti possiamo scegliere, nel nostro piccolo, come agire. Ma finisce così.
    Anche perchè l'umanità è fatta dei Gandhi come degli Hitler, e sarebbe assurdo pensare che non esistano tutte queste pulsioni al contempo dentro di noi.
    Due ultime riflessioni: io credo che il rispetto del "patto sociale", spesso e volentieri, derivi dalla paura delle sanzioni, piuttosto che dall'equilibrio umano. Del resto, anche questo è il meccanismo che ha permesso alle religioni di proliferare: viene promossa la paura di una punizione per evitare che non esistano più regole.
    Inoltre, una domanda: com'è che la Natura, nella sua insondabile equità, ha deciso che l'essere vivente con meno bisogno di evolversi ed adattarsi sia il coccodrillo, uno dei predatori più terribili che esistano?
    Forse perchè la Natura stessa riconosce questo stato di cose? Com'è che noi, così intelligenti ed illuminati, stiamo ancora evolvendo, e un rettile dal cervellino minuscolo vive praticamente come viveva nella preistoria, con quella pacifica, agghiacciante sicurezza di essere lui a comandare il gioco?
    Ricordo quando vidi i coccodrilli, in Australia, in gabbia o in cattività: pareva sempre che dormissero. In realtà, loro si muovono solo quando sono certi di uccidere.
    Se la Natura non li ha cambiati, dici che ci sarà un motivo?

    RispondiElimina
  30. Mr.,
    non ti sto giudicando. Né mi ritengo superiore a te o a chicchessia.
    Non ti sto vendendo un prodotto.

    Te lo dico con le parole più semplici che possano esistere.
    Io, nel mio piccolo, evito di far soffrire gli "altri" (in questi altri includo ogni essere vivente, quindi anche gli animali).
    Amo gli animali, li considero miei "fratelli" abitanti questo pianeta, ergo non li mangio (così come non mangerei te).

    Ritengo inappropriato il tuo ricorrere alla natura nel momento in cui mi dici: "ma anche l'orso, se incontrasse un uomo, lo mangerebbe".
    Il fatto è che difficilmente capita di uscire di casa e trovarsi dietro l'angolo un orso che ti guarda fisso negli occhi con l'intenzione di sbranarti, no? :-DDD
    Capita invece, molto più sovente, di entrare in un supermercato e vedere migliaia di animali morti per mano dell'uomo.
    Queste non sono mie opinioni sulle quali si può dubitare: sono dati empirici alla mano.

    Io mi ribello a questo sfruttamento.
    Tu "scegli" di adeguarti, di accettarlo, di farne parte semplicemente perché ti ci sei trovato in mezzo. Le cose vanno così e tu ti adegui. Le accetti.
    Vedo però che hai sorvolato un punto molto importante del mio discorso.
    Questa accettazione conduce infatti, implicitamente, ad eccettare qualsiasi abominio solo perché rientra nella logica della natura.

    Non ti giudico per questo. Però non ti ammiro sotto questo profilo.

    Ripeto, non sto cercando di farti cambiare idea. Lungi da me fare opera di convincimento. Nè ti giudico, ritenendomi migliore o più evoluta di te.
    Solo diversa. Questo sì.
    E non posso rispettare la tua scelta di mangiare gli animali, in quanto non la ritengo una scelta neutra quanto quella di decidere dove andare in vacanza, ma una scelta che comporta delle sofferenze ben precise.
    Ovvio, non posso importi nulla. Però non posso stimarti (in questo senso dico di non poterti "rispettare", nel senso di "stima").
    Giustifico l'orso che in casi eccezionali sbrana l'uomo, in quanto non ha scelta, rispondendo soltanto ad istinti dettati dalla necessità.
    Non giustifico il contrario, semplicemente perché l'essere umano una scelta diversa - di maggior valore nel rispetto di altre vite - ce l'ha.
    E certamente l'umanità è fatta di uomini come Ghandi, quanto di uomini come Hitler.
    Scegli tu da che parte stare.
    Io, sicuramente, non starei da quella di Hitler, né starei zitta - accettandolo solo perché "rientra nella natura" - se un domani venisse uno e decidesse di sterminare un'intera popolazione in nome di una presunta superiorità razziale.
    Mi ribellerei. Essendo il silenzio sempre atto a favorire gli aguzzini, piuttosto che gli oppressi.
    Tra gli oppressi di questo mondo rientrano anche gli animali.
    Ma hai mai visto come sono gli allevamenti intensivi? Ma hai guardato negli occhi un vitello mentre sta per essere ucciso, un maiale mentre sta per essere sgozzato? Hai mai sentito le loro urla? Sei mai entrato in un laboratorio di vivisezione? Hai mai visto come vengono spellati vivi gli animali per toglier loro la pelliccia? Hai mai sentito i lamenti protratti per giorni e giorni quando ad una mucca viene tolto il vitellino che sta allattando, o i pianti dell'agnellino che viene separato dalla madre?
    O forse preferisci non sapere, non vedere CHI hai nel piatto?

    Ripeto, sotto questo profilo sei una persona profondamente diversa da me.
    Non inferiore, o meno evoluta, o più cattiva.
    Diversa.
    Probabilmente di tante implicazioni riguardanti le tue scelte nemmeno sei consapevole. E di certo non sta a me renderti tale.
    Ognuno ha il suo percorso, la sua strada, le sue priorità.
    Ti lascio alle tue.
    Io proseguo con le mie battaglie per ciò che ritengo ingiusto.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  31. ... battaglie CONTRO ciò che ritengo ingiusto... (e non PER, come ho erroneamente scritto).

    RispondiElimina
  32. Biancaneve, posso capire lo spirito che ti guida in questa battaglia, eppure il tono di superiorità lo sento sempre e comunque. Anche perchè, implicitamente, nel corso della tua risposta, hai accusato il mio modo di vivere di complicità, e l'hai associato, pur implicitamente, alla dottrina nazista.
    L'essere umano, inoltre, mercifica su tutto, e se tu fossi davvero coerente fino in fondo con le tue idee, davvero ti trasferiresti su un'isola deserta - obiezione che mi pare sia stata ignorata -, perchè i chip del computer dal quale scrivi i post per il blog saranno sicuramente assemblati in qualche fabbrica dell'Est asiatico in cui lo sfruttamento dell'uomo è abominevole quanto quello degli animali, con la differenza che non culmina con la morte. Almeno per un pò.
    Mi pare, a conti fatti, che un punto di vista come il tuo sia legato esclusivamente ad una presa di posizione da "duri e puri" che finisce nel momento in cui si compra un paio di scarpe equosolidali cucite a mano da un bambino che vive con un dollaro al mese. Tu lo chiami empatia, io lavarsi la coscienza.
    Inoltre, giustificare il fatto che un uomo ha meno possibilità di essere sbanato da un orso rispetto a quelle che ha un orso di essere sbranato da un uomo equivale a condannare un Hitler - per l'appunto - giustificando l'omicidio singolo passionale, perchè numericamente è trascurabile. A proposito, inoltre, delle questioni legate agli stermini razziali nel corso dei secoli, ti consiglio di leggere Uomini comuni di Christopher R. Browining, un saggio illuminante sulle psicologie dell'uomo in situazioni come quella generata nel corso del secondo conflitto mondiale.
    Sono consapevole di quello che accade agli animali e negli allevamenti, almeno quanto sono consapevole dell'inquinamento, del traffico delle armi e della droga, di quello dei diamanti e di un sacco di altre ingiustizie presenti al mondo.
    Ma occorre che mangi, se voglio avere le energie per andare al lavoro, mi occorrono i mezzi per raggiungerlo e mi occorre il lavoro stesso per potermi pagare il mutuo.
    Quando sarò un milionario e non avrò bisogno di nulla, allora potrò fare come DiCaprio, costruirmi un attico completamente ecologico, avere un cuoco che mi prepara il cibo più vegano del mondo e usare i miei soldi a fondo perduto per finanziare campagne di sensibilizzazione per lo sfruttamento dei più sfortunati.
    Ti faccio due domande, giusto per proseguire nella "lotta": come ti ribelli, esattamente, a ciò che ritieni ingiusto?
    Se dovessi, come un altro milionario, la rockstar David Lee Roth, acquistare una villa con un terreno enorme e cacciare e macellare da solo la carne di cui mi cibo, sarei più giustificato che andare a comprarmi un pezzo di pollo al supermercato?

    RispondiElimina
  33. Dai, fate la pace, domani per mettere tutti d'accordo una bella grigliata a casa mia, carne rigorosamente sarda! :)

    RispondiElimina
  34. Mr.,
    il mio presunto atteggiamento di superiorità, lo stai avvertendo tu.
    Sebbene ti abbia ribadito ben due volte che NON mi considero affatto superiore, solo diversa.

    Non ti ho paragonato implicitamente ad Hitler (se lo pensassi, nemmeno starei qui a risponderti). Ho solo detto che il succo del tuo ragionamento conduce ad alcune conseguenze. Mi attengo alla logica dei ragionamenti.

    Se tu vivessi in un terreno tutto tuo e cacciassi e macellassi da solo gli animali, secondo la mia visione, NON saresti comunque giustificato.

    Ho detto che io NON farei mai ad alcun essere vivente quello che non vorrei fosse fatto a me. Siccome non mi piacerebbe essere cacciata, braccata, uccisa, macellata e infine mangiata, non lo farei ad altri.
    Nell'altro (uomo o animale che sia, rivedo me stessa, ti è più chiaro così come concetto?) :-)
    NON uccido altri esseri viventi. Punto.

    Cosa faccio nel mio piccolo per combattere le ingiustizie del mondo?
    Sto molto attenta, come consumatrice, alle scelte che faccio.
    Non compro prodotti provenienti da lavoro minorile o sfruttamento.
    Non compro le grandi marche delle grandi multinazionali.
    Compro molto poco, invero.
    Non sono una consumista sfrenata.

    Ovviamente, questo non fa di me una persona del tutto esente dalle tante contraddizioni che il vivere in società comporta.
    Sicuramente sarà vero che magari parti del mio pc sono provenienti da paesi del mondo in cui esiste lo sfruttamento sul lavoro. Però, il non poter risolvere tutte queste enormi contraddizioni della società (così complessa!) in cui viviamo, non mi fa arrendere invece là dove posso facilmente intervenire.
    Ovvio che non posso cambiare il mondo o comprare solo prodotti etici, però almeno lì dove la sofferenza è palese, mi fermo.
    Cioè, mi sembra assurdo quello che stai dicendo tu: siccome comunque non posso intervenire su tutto, non posso essere perfetto, allora chissenefrega anche di tutto il resto.
    Io non sono perfetta (e continuo a ripetertelo, non mi sento superiore a te). Magari anche io con i miei acquisti favorisco indirettamente la sofferenza dei bambini, delle donne ecc.., e ovvio, non posso impedirmi di vivere o andare su un'isola deserta (non per il momento almeno), però almeno là dove posso evitare di far soffrire, mi impegno affinché avvenga.

    (continua nel commento successivo)

    RispondiElimina
  35. (segue da commento precedente)

    Ti assicuro che mangiare vegano costa molto meno che nutrirsi di carne e pesce.
    Magari potresti provare ad informarti meglio su quello che sia l'alimentazione vegetariana o vegana. Ti assicuro che non è una rinuncia, ma un arricchimento.
    Siamo condizionati (tutti quanti) a considerare "normale" il nutrirsi di carne poiché è la cultura in cui viviamo che ce lo fa vedere come "naturale".
    In realtà, gli organi dell'essere umano preposti alla digestione sono molto più simili a quelli degli animali erbivori che non a quelli dei grandi carnivori (abbiamo infatti l'intestino ed il tratto digerente lungo, e non corto come quello dei grandi mammiferi).
    Antropologicamente parlando, l'uomo non è sempre stato cacciatore. Lo era solo l'uomo che abitava in territori impervi, inadatti a trovare vegetali di cui nutrirsi. Proprio in termini di dispendio energetico è molto più faticoso cacciare che cogliere vegetali, no?
    In particolare, in Europa, l'uso della caccia si è diffuso quando sulla penisola europea sono discesi i Kurgan (proveniente dalle steppe euroasiatiche), più o meno nel 4400 A.C., popolazione nomade che usava cacciare (proprio perché i territori nei quali si spostava, appunto le steppe euroasiatiche, erano impervie ed inadatti alla coltivazione).
    Senti, se ti va, perché non leggi "Ecocidio" di Jeremy Rifkin? E' un saggio molto interessante in cui spiega - in maniera storicamente documentata - come è nata la cultura della carne. Perché, quando, in che modo.
    Scoprirai che mangiare carne non è affatto naturale, ma è solo il frutto di precise scelte culturali, che hanno radici e motivazioni molto complesse.
    Al di là di tutto, è un saggio interessante. Te lo consiglio.

    Resterai stupito nello scoprire quanto il mangiare carne sia il frutto di condizionamenti culturali ben precisi, dalle dinamiche anche piuttosto complesse ed articolate, piuttosto che un comportamento "naturale".

    A me inoltre sembra che l'atteggiamento di superiorità sia piuttosto il tuo, nel momento in cui non sei minimamente disposto a mettere in discussione il tuo stile di vita. Parli della tua "scelta" di mangiare animali quasi fosse un dogma.

    Allora forse un'altra cosa che davvero rende la mia e tua visione inconciliabili è che io metto in discussione tutto (in primis me stessa), la realtà che mi circonda, la società, le abitudini culturali, gli usi e consumi che consideriamo ovvi e scontati, mentre tu ti limiti a prenderne atto. E te ne do una prova nel momento in cui appunto mi rifiuto di partecipare a dinamiche (quali lo sfruttamento degli animali) che ritengo socialmente "malate".
    Ed ho messo in discussione me stessa nel momento in cui ho preso la decisione di diventare vegetariana, dando prova di cambiare.
    In tutta questa discussione non hai dato minimamente prova di saper mettere in discussione i dati che ti vengono offerti: hai solo cercato di giustificare il tuo mangiare carne prima appellandoti ad un presunto stato di natura, poi tirando in ballo la società affermando che poiché le cose vanno in un certo modo non ci si può far nulla.
    Inoltre, a dimostrazione del fatto che io non mi considero affatto superiore, né a te, né ad altri, ritengo che se ci sono riuscita io - persona normalissima, anche banale nella mia normalità - a smettere di mangiare gli animali, possa riuscirvi chiunque. A patto che lo desideri ovvio.
    Provando magari a smantellare quelli che considera punti fermi ed inattaccabili della società.

    RispondiElimina
  36. @ pesa

    Non ho bisogno di far pace con Mr., perché non abbiamo litigato, ma solo discusso, da persone civili.
    Mi rendo conto di aver usato a volte un tono un po' duro, ma sono una persona abituata a dire le cose come stanno, senza timore di venire giudicata stronza, o antipatica ;-)
    Chi mi conosce bene, invero, apprezza questa mia onestà.

    Riguardo la grigliata di carne... la lascio volentieri a voi.
    Ormai anche solo l'odore della carne mi fa orrore. Mi fa orrore esattamente quanto mi farebbe orrore trovare nel piatto una gamba di un bambino, il cervello di un anziano o le viscere di un bel ragazzo :-D

    Per me non c'è differenza alcuna.

    RispondiElimina
  37. Forse la questione, Biancaneve, sta solo nel fatto che chi mangia carne non cerca di convincere chi non lo fa di essere dalla parte sbagliata, mentre quasi tutti i vegetariani/vegani che ho incontrato nella mia vita lo fanno.
    Non è giusto mangiare la carne.
    Non è giusto secondo te. Poi uno si può sempre documentare, ed è bene farlo su un sacco di cose, non solo sul veganesimo & co.
    La questione è che una persona che mangia carne difficilmente pensa che sia sbagliato, perchè sarebbe una contraddizione.
    A me da fastidio l'indottrinamento che cerchi di fare, perchè il tuo punto di vista l'ho capito, ma il fatto che non lo condivida non fa di me (e di Ford in questo caso) una persona sbagliata, semplicemente una persona che la pensa diversamente. Quando una delle mie più care amiche, vegetariane, viene a cena da me per lei non cucino carne, ma per noi sì. Perchè è casa nostra e io rispetto la sua cultura e le sue convinzioni così come lei deve rispettare la mia. Tu hai scritto a Ford che non lo rispetti perchè lui mangia la carne.
    Qui sta tutta la tua superiorità.
    Lui non ha mai contestato il tuo modo di vivere, ha solo spiegato perchè lui vive in un'altra maniera.
    E' come se si parlassero un cattolico e un islamico o un buddista o un ebreo. Certo non saranno d'accordo, ma il cattolico che non rispetta l'islamico perchè è sicuro di essere nella ragione secondo me è di gran lunga peggiore di chi invece prende atto delle posizioni dell'altro senza giudicarle ma al massimo non condividendole.

    Detto questo, e questa è la mia personalissima opinione, sulla quale non mi sono confrontata con James, questa è casa sua e tu gli stai dicendo come dovrebbe vivere. Siccome mi casa es su casa (il mutuo lo paghiamo insieme) mi permetto di dire che non è cortese (per quanto riguarda invece la semplice discussione quella a casa nostra è sempre ben gradita).
    La sicurezza di essere nel giusto no (sono abituata a dire non "le cose come stanno" ma le cose come le penso).

    "Amici" come prima e nessuna grigliata insieme, che non vorremmo farti orrore. Al massimo un bel cous cous con le verdure. (povere piante, poi lo dici tu che non soffrono, solo perchè non gridano? W I BARBALBERI!!!)

    RispondiElimina
  38. @Biancaneve: Voi vegani, diciamoci la verità, siete un po' convinti di essere i portatori assoluti della scienza alimentare. Non parlo così perché ho letto ciò che hai scritto, bensì perché ho tanti amici vegani che accusano "noi onnivori" di essere dei mostri, di essere nel torto, ottusi abituati così da chissà quali complotti.
    Onestamente se mi presentassero un piatto di verdure bollite io proverei orrore. Ma di certo non lo paragonerei al cervello di un vecchio (il che mi pare anche un paragone piuttosto azzardato).
    Abbiamo idee diverse. Quest'indottrinamento che avete insito nel vostro essere - sarà per la mancanza di carne!? :D - secondo me vi fa anche vivere male, provate a sbattervene, vivete e lasciate vivere.
    Comunque l'invito è sempre valido, ovviamente per te ci sarà un menù diverso, spero almeno che beva vino! :)

    @Julez: E poi come continua quella del cattolico, dell'islamico, del buddista e dell'ebreo!? Secondo me faceva ridere :D

    RispondiElimina
  39. @ pesa

    Noi vegani e vegetariani non mangiamo solo verdure bollite. Questa è un'idea del tutto erronea in merito alla nostra alimentazione. Ma non starò a farti l'elenco di tutti gli alimenti che possiamo mangiare in sostituzione della carne. Se ti andrà di informarti, potrai farlo in qualsiasi momento.

    Mi rifiuto di sentire giudicare la mia scelta - essenzialmente etica - quale il risultato di un indottrinamento. E' stata, semmai, il risultato di una graduale presa di coscienza e di acquisizione di una certa consapevolezza riguardo la realtà che mi circonda. Come dire: ho visto, e non mi è piaciuto. Quindi ne ho preso le distanze.
    Ho mangiato carne anche io. Solo che, amando gli animali, ad un certo punto ho iniziato ad avvertire come contraddittorio il mio comportamento.
    Ma come, pensavo, amo e coccolo il mio gatto, cane ecc., e poi mangio un suo simile quale il maiale, il vitello?

    Vivi e lascia vivere è un discorso che apprezzo moltissimo. Infatti.
    E infatti, appunto, lascio vivere tutti gli esseri viventi. Senza fare differenza di specie.
    Mi sembra invece che voi carnivori amiate moltissimo sbandierare ai quattro venti questa parola: "libertà"; salvo poi privare di questo specifico altri esseri viventi.
    Allora sarebbe più giusto dire: "io voglio sentirmi libero di mangiare chi voglio. E chissenefrega se per soddisfare questa mia esigenza, finisco per privare della libertà altri esseri viventi."
    E' il concetto dello specismo.

    Il vino lo bevo. Rigorosamente rosso ed asciutto. Il mio preferito è l'Amarone (vedi un po' cosa puoi fare).
    Non sono una salutista.
    Sono anche una persona che ama moltissimo divertirsi e stare bene, libera mentalmente.
    Non mi precludo nulla. Salvo, appunto, fare male al prossimo.

    Ti sembrerà esagerato. Ma non scorgo differenza tra la carne di un animale o quella di un essere umano.
    La differenza è solo culturale.
    Dovresti chiederti se mangeresti un cane, piuttosto. Penso di no. Perché? Perché culturalmente non sei abituato a considerare il cane come specie "commestibile".
    Quindi, come vedi, le differenze sono sempre indotte culturalmente.

    Inoltre, personalmente non vado in giro a gridare "carnivori mostri, complottisti ecc.". Solo, magari, ho più stima di chi ha fatto una scelta di valore, piuttosto di chi non "sceglie" affatto, ma subisce l'effetto di un indottrinamento (questo sì, il vostro) culturale. Che è quello di pensare che mangiare gli animali sia una cosa normale, giusta, bella e va tutto bene.
    Invito anche te a leggere il saggio di Rifkin, e magari a visitare un macello (non una macelleria, ma proprio un luogo dove vengono uccisi gli animali), o un allevamento (intensivo e non, fa lo stesso) e via dicendo.
    Ma forse preferite non sapere come arriva CHI mangiate.

    Inoltre, io vivo benissimo.
    Ti assicuro che la privazione della carne mi ha fatto solo che bene.
    Ho analisi perfette, fisico niente male, dimostro almeno dieci anni in meno di quelli che dimostro ;-)))

    RispondiElimina
  40. @ pesa

    Pardon: "... dieci anni in meno di quelli che effettivamente ho... "

    (scusa, ma sono un po' stanca, e non perché non mangio la carne, ma perché è da oggi, anzi da ieri, che scrivo di questo argomento e... sinceramente, non ne posso più) ;-)

    RispondiElimina
  41. @Biancaneve: Anche io ho analisi più che perfette; fisico lasciamo perdere, è troppo tempo che sto in ufficio davanti al pc; beh non posso dire di dimostrare dieci anni in meno perché altrimenti sembrerebbe che ne ho 13 :)
    Io comunque non mi riferivo direttamente a te, parlavo per esperienza personale diretta e del rapporto che ho con altri vegani.
    Fatto sta che io posso - o meglio, voglio - offrire solamente vino puramente sardo. Quindi pronta a qualche bel Cannonau :)
    Io mi son documentato, ho visto, ho letto e posso dire che la carne continua a piacermi, sarò io storto, ma almeno mangio ciò che mi piace.
    Poi hai ragione, è da ieri che va avanti questa storia e io son troppo stupido e cazzone - chi mi legge abitualmente, come Ford si meraviglierà di queste mie risposte lunghissime e seriose, in un certo senso - per discorsi così profondi.
    Quindi quando Julez e MrFord verranno da me in Sardegna unisciti a loro e facciamo un bel pranzo tutti insieme :)

    RispondiElimina
  42. @ Julez

    Io veramente nemmeno riesco a capacitarmi di come possa essere finita a discutere di antispecismo su un blog di cinema, figuriamoci se possa mai essere stato nelle mie intenzioni far cambiare idea a Mr. Ford.

    Lui esprime le sue idee. Io le mie.
    Punto.
    Gli ho fatto semmai notare tutte le contraddizioni dialettiche cui è andato incontro, prima appellandosi ad uno stato di natura (che non è lo stesso in cui - di fatto - viviamo), poi alla società che è comunque ingiusta e siccome non la si può cambiare, allora tanto vale non cambiare nessuna abitudine.

    A me sembra che io non abbia voluto imporre nulla a nessuno.

    Ho parlato dell'abitudine di mangiare carne in quanto consuetidine radicata culturalmente (citando fonti bibliografiche), ho parlato del mio percorso, della mia visione etica, anche idealista, se vuoi, del mondo.

    Soprattutto, mi sembra che io porti un messaggio comunque di NON violenza, che, in quanto tale, non vuole essere oppressivo di nessuno.

    Voi continuate a difendere una pratica - quella di mangiare animali -che comunque porta morte, sangue, sofferenza.
    Punto.
    Detto questo, come ho ampliamente ripetuto (non so più quante volte, ormai), non vi giudico, né mi ritengo superiore o illuminata di voi. Solo diversa.

    Molte persone che amo mangiano carne: amici, parenti, i miei genitori. Li amo e rispetto comunque. Né mi sento superiore ad alcuno di loro. Solo diversa.

    RispondiElimina
  43. @ ancora Julez

    Inoltre, soprattutto, qui si sta perdendo di vista il nocciolo principale della questione. Se io sto ancora qui a scrivere questi "pipponi" non è per "convertirvi" o per brillare in tutto il mio fulgore di persona illuminata (come sembrate pensare voi), ma solo perché Mr. comunque dà prova di essere stimolato da questa discussione, continua a replicare, pone nuove domande, ecc.
    Fosse per me, avrei già chiuso da un pezzo.

    RispondiElimina
  44. Biancaneve, sarà, ma io il tono di superiorità lo sento comunque.
    E anche io, come Pesa, ho analisi perfette, mi alleno tutti i giorni e sicuramente sembro più giovane di quanto non sia.
    E anche io, che potrei non mangiare carne, scelgo di farlo. Lo scelgo io, e non il mondo.
    E, giusto per mettere i puntini sulle i, io mangerei anche i cani, dovessi scoprire che mi piace la loro carne.
    Ma mi pare che le differenziazioni d'intelletto ti piacciano, in fondo.
    Perchè potrai amare le persone che ti sono vicine, ma il tono vagamente accusatorio delle tue affermazioni e l'impressione di ritenerti culturalmente più preparata è fin troppo palese.
    Anche perchè, come giustamente ha detto Julez, io ho giustificato le mie scelte personali, mentre tu hai cercato di screditarle.
    Poi, la discussione è sempre pacifica. Ma effettivamente comincio a patire una certa rigidità e mancanza d'ironia.
    E a proposito: Pesa, alla tua grigliata, preparami anche un pò di coscia di bambino, non si sa mai che il cane non mi basti. ;)

    RispondiElimina
  45. Chiudo citanto il mio amico Orwell.
    Spesso, nel corso di questa discussione, hai giustificato le tue affermazioni e critiche dicendo che, semplicemente, sei diversa: l'impressione che ho avuto io è stata quella de La fattoria degli animali. "Tutti siamo uguali, ma alcuni sono più uguali di altri".
    So già che mi dirai che ti è sembrato lo stesso di me. Ma io non ho mai detto di essere diverso. Anzi, ho cercato di parlare del fatto che gli esseri umani sono animali esattamente come gli altri. Nel bene e nel male.

    RispondiElimina
  46. Ahahahah MrFord, se fossi stato di Quartu Sant'Elena, città a pochi passi da Cagliari, sarebbe stata una battuta meravigliosa.
    Lì infatti, rispetto al capoluogo, non ci sono cani randagi, praticamente inesistenti e infatti i loro cittadini son chiamati affettuosamente "pappa cani" (tradotto "mangi cani"), per questo quando un quartese ti invita a cena molti dicono "non mangiare carne mi raccomando".
    Comunque da me pura carne sarda al 100% accompagnata da ottimo vino e per te, estimatore di superalcolici, da fil'e ferru e mirto!

    RispondiElimina
  47. @ Julez

    Ultima cosa (pardon, ma mi dimentico sempre di qualcosa).
    A me però fa sorridere questo concetto: io rispetto voi vegetariani, la vostra scelta, allora anche voi dovreste rispettare la nostra di mangiare carne.
    Vedi, non si tratta di un questione personale. Di una scelta, come dire, "personale". Bensì di una questione che travalica i confini della mia stessa esistenza, per arrivare a sostenere le parti di chi voce non ha (appunto, gli animali).
    Mi sembra che in tutto questo parlare si sia ignorato un punto importantissimo, che è quello della sofferenza degli animali. Punto.
    Voi che volete mangiare carne non volete sentirvi dire che siete menefreghisti in questo senso.
    E chiamiamo le cose con il loro nome: non "carne" (termine alquanto generico), ma animali, esseri viventi. Voi mangiate degli esseri viventi. Li uccidete appposta per soddisfare il vostro palato.
    Ve ne sbattete della sofferenza di esseri simili a voi, che soffrono come voi.
    Dite le cose come stanno.
    Vi ammirerei di più. Apprezzo l'onestà intellettuale di chi dice: "mi piace il gusto della carne, e 'sti cazzi se per soddisfare il mio gusto, qualcuno sarà costretto a sofferenza indicibili".

    Ora chiudo qui, davvero.
    Comunque, se ti va, leggi questo mio post (uno dei tanti che ho scritto sull'argomento):

    http://ildolcedomani.blogspot.com/2011/04/olocausto-invisibile-vii.html

    @ pesa

    vada per il vino sardo ;-)

    RispondiElimina
  48. @ Mr.,
    mi sembra che tu voglia cogliere l'ironia solo dove ti fa comodo.
    Ammazza oh, avete subito risposto in maniera puntigliosa alla mia battuta (solo una battuta, e per fortuna che ci ho messo anche la faccina) delle analisi buone e della forma fisica.

    Di superiorità intellettuale e culturale hai parlato solo tu.
    Sei tu che l'hai voluta necessariamente vedere in me.
    Sei tu che mi attribuisci questa evidenza palese nel volermi dimostrare più preparata culturalmente di te.
    Forse consigliare un saggio da leggere è ritenuto prova di superiorità culturale? Io lo chiamo scambio. Poi fai un po' tu.

    Saluti ragazzi.
    E buona serata.

    RispondiElimina
  49. Pesa, sono già lì! Prepara le scorte di mirto! ;)

    Biancaneve, il fatto è che un certo tono non l'ho colto soltanto io, ma poco importa.
    La questione è che nel corso di tutta la discussione io ho esposto i perchè di una mia scelta personale, che tu hai criticato anche aspramente, giudicandola ad un tempo un condizionamento ed una colpa e generalizzando ogni cosa.
    Tu, invece, ha illustrato in belle maniere quanto bravi e belli e buoni siete tutti voi che non mangiate carne, ponendo spesso e volentieri la questione sul rispetto, in attesa che io dicessi "sì, mangio la carne perchè sono un mostro carnivoro e cannibale" in modo da poter dimostrare che tutti noi che la mangiamo siamo uguali.
    Ebbene, mi piace mangiare carne, non smetterò mai di mangiarla e non dirò mai a nessuno che deve farlo, o mi sentirò più giusto di lui/lei in alcun modo.
    Ah, e non mi sentirò mai in colpa, anche quando sarò un milionario e potrò cacciare il mio pasto come David Lee Roth.
    Detto questo, io continuo il confronto perchè lo adoro, e con Cannibale ci siamo scannati su temi altrettanto profondi, provocandoci anche molto più di così. Eppure, con lui, non ho mai, mai, mai sentito il peso di una discussione.
    Cosa che, in questo caso, ormai è evidente.
    Dunque, prima di degenerare e mostrare la mia natura da bruto mangiasimili bandito dal paradiso, buona serata a te.

    RispondiElimina
  50. I'm curious to find out what blog system you are using? I'm having
    some minor security issues with my latest site and I'd like to find something more safeguarded. Do you have any solutions?

    Here is my blog post website

    RispondiElimina
  51. Il doppiaggio di Elio mi ha rovinato questo film,come quello di Eragorn fatto da Ilaria D'amico,ma anche il fatto di averlo visto a scarsissima qualità a casa di amici deve aver aiutato.Comunque uno scivolone in casa Pegg & co.

    Il pippone nazivegano di Biancaneve lo trovo di un inopportunità allucinante.

    Scaldate la griglia,io a mangiare le costine verrò volentieri ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Doppiaggio a parte, è un film effettivamente inconsistente. Peccato.

      Sul pippone non dico nulla. Scaldo solo la griglia. ;)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...