La trama (con parole mie): Proseguono le avventure di Lily Rush e della squadra omicidi di Philadelphia che si occupa dei famigerati casi insoluti avvenuti nella città dell'amore fraterno nel corso degli ultimi decenni.
Nel corso di questa quinta stagione, passata negli States nell'anno dello sconvolgente sciopero degli sceneggiatori, gli approfondimenti sulle vite dei protagonisti perdono lo spessore costruito nel corso delle due annate precedenti, e l'attenzione si sposta principalmente sui singoli casi affrontati dal team di detectives.
Una serie che resta sempre e comunque sui binari della convenzionalità ma che non perde l'interessante atmosfera di intrattenimento senza pretese, come di consueto accompagnato da colonne sonore d'eccezione.
Come in più di un'occasione mi è capitato di sottolineare nel corso delle mie digressioni nel campo del piccolo schermo, le crime series sono sempre ben accette in casa Ford, in parte per la passione di Julez per i casi legati a morti ammazzati di vario genere, un pò perchè la Natura dell'oscurità che inevitabilmente ci portiamo dentro in quanto rappresentanti della razza umana incuriosisce ed affascina anche - e forse soprattutto - i più controllati tra noi.
Personalmente, ho sempre apprezzato la struttura assolutamente d'intrattenimento di Cold case, che ricordo iniziammo alternandolo alla visione di The Shield, controparte decisamente più realistica e dannatamente più devastante delle avventure di Rush e soci: in fondo, la scelta di mantenere un profilo più basso rispetto alla drammaticità e alle vicende personali dei personaggi - molto spesso soltanto accennate - per dare spazio ai singoli casi, quasi fossimo di fronte ad un fumetto seriale come potrebbe essere il nostrano Julia non mi dispiace affatto, specie se i flashback permettono di esplorare, musicalmente e non solo, società e punti di vista ormai distanti dai nostri - come dimostra l'episodio ambientato, ad esempio, durante gli attacchi di panico scatenati dalla storica trasmissione radiofonica di Orson Welles legata a La guerra dei mondi -.
Appare dunque evidente quanto la mia preferenza sia accordata agli episodi ambientati nel passato - in particolare ho apprezzato quello legato alla Seconda Guerra Mondiale e ai giapponesi nati in Usa trasferiti nei campi di prigionia a seguito di Pearl Harbour -, eppure nel corso di questa quinta stagione si è assistito per la prima volta ad un paio di esperimenti ben riusciti rispetto all'economia della serie e legati il primo ad un serial killer "collezionista" ed il secondo - ultimo episodio della stagione - ad uno scambio di persona rispetto ad un neonato morto apparentemente in un incendio, entrambi giostrati praticamente nel presente della narrazione.
Varianti in grado di rivitalizzare una stagione tutto sommato sottotono, figlia di un'annata maledetta per il piccolo schermo che, privato dei suoi sceneggiatori, conobbe una flessione di qualità anche nelle serie più importanti - non fu risparmiato neppure Lost - senza precedenti: ovviamente un serial come Cold case si inserisce in una fascia di qualità inferiore, e dunque, paradossalmente, lo scossone si è avvertito in misura minore rispetto ai pezzi da novanta di cui lo stesso Lost è stato capostipite, eppure l'impressione che una sorta di "tiriamo a campare" come indicazione principale nella realizzazione del prodotto sia stato la parola d'ordine della produzione si nota, e molto.
Certo, poco male, ma la curiosità di una ripresa che riporti la qualità degli episodi al livello della quarta stagione - probabilmente la migliore fino ad ora - è sicuramente presente, e l'idea di affiancare sperimentazioni come quelle svolte a proposito dei casi succitati ad un maggiore spazio concesso alel evoluzioni personali dei protagonisti - pur mantenendo la struttura molto compatta di un prodotto nato per l'intrattenimento, più che per l'indagine interiore - potrebbe essere quella necessaria a portare l'intera serie a fare il salto di qualità che necessiterebbe per essere posta al livello di colleghi illustri come Criminal minds e CSI.
Staremo a vedere.
Alla peggio, osservare Lily e i suoi colleghi dipanare le matasse dei misteri di vecchi casi insoluti sarà sempre un ottimo modo per rilassarsi e godersi quei quaranta minuti di relax con brivido prima di qualche bel filmone d'autore.
MrFord
"This is how you remind me
of what I really am
it's not like you to say sorry
I was waiting on a different story
this time I'm mistaken
for handing you a heart worth breakin'."
Nickelback - "How you remind me" -
Ho visto alcune puntate delle prime serie. Poi lo hanno spostato al sabato e, onestamente, se posso faccio altro. Mi è sempre piaciuta molto l'algidità della protagonista che però, forse, ultimamente ha un po' esagerato con il botex
RispondiEliminaMi sa che io sono fuori dalla portata del tuo blog... non conosco una (e dico una) delle cose che posti :(
RispondiEliminale serie crime non sono tra le mie preferite, soprattutto perché la trama orizzontale è spesso poco sviluppata e le storie autoconclusive di una sola puntata non mi soddisfano in pieno.
RispondiEliminacold case però nel genere è la mia preferita, anche se la guardo solo ogni tanto (e ultimamente l'ho abbastanza abbandonata), ed è infinitamente superiore al pur valido criminal minds e a quella menata odiosa dei vari csi (ma pure a the shield, serie fordiana mai sopportata uahahaha)
sicuramente poi è una delle serie con le migliori colonne sonore in assoluto, che poi è anche l'aspetto più interessante.
Gae, la protagonista è funzionale alla serie, ma è quanto di più lontano dal mio ideale di donna ci sia, probabilmente.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la serie ti dirò, è un ottimo riempitivo. E' una di quelle che ti guardi e ti rilassa, senza troppe pretese.
Maraptica, nessuno è fuori dalla portata di niente. A parte che secondo me qualcosa lo puoi trovare, che conosci, puoi sempre pensare, incuriosita, di recuperarne qualche altra! :)
Cannibale, concordo sulla sempre ottima colonna sonora e sull'orizzontalità della trama, così come sulla validità del prodotto, ma certo, pensare che sia superiore a Criminal minds o a The shield è una bestialità pienamente cannibalesca! ;)
Su Csi concordiamo in pieno, anche io detesto quella menata.
Si anche io ho maggior feeling con una personalità più "pasionaria"
RispondiEliminaGae, come ti capisco! ;)
RispondiEliminaBarbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...Barbarians...
RispondiEliminaStanno arrivando, fratello. Stanno arrivando. ;)
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