domenica 8 gennaio 2012

Il maledetto United

Regia: Tom Hooper
Origine: Uk
Anno: 2009
Durata: 98'



La trama (con parole mie): Brian Clough è l'allenatore artefice del miracolo del Derby County, una squadra della seconda divisione inglese che, nella prima metà degli anni settanta, in due anni passò dagli ultimi posti della sua categoria al trionfo in Premier League, riuscendo a scalzare dal trono di Campioni d'Inghilterra il Leeds United ed il suo allenatore Don Revie, giudicato il migliore dei tempi e detestato platealmente da Clough per la condotta dei suoi giocatori ed un gesto irrispettoso risalente al loro primo incontro.
Quando lo stesso Revie viene chiamato sulla panchina della Nazionale, Clough prende il suo posto alla guida del Leeds: il suo incarico, però, è destinato a durare soltanto quarantaquattro giorni.




Dev'essere proprio stata la voglia di Oscar a trasformare Tom Hooper in una sorta di manichino da salotto della regia, con il suo spento e noioso Il discorso del re, perchè in precedenza, quando l'autore londinese si concentrava su prodotti targati BBC la qualità del suo lavoro era decisamente maggiore, così come il mordente delle sue pellicole: Il maledetto United è un esempio perfetto dell'inversione di tendenza in negativo avuta da quello che era un cineasta promettente tramutatosi ormai in un nome da locandina per i finti film d'autore in realtà più blockbuster dei blockbuster - ed il suo prossimo I miserabili non promette nulla di buono, in questo senso -.
Ma evitando di perderci in chiacchiere inutili a proposito del trionfatore all'ultima edizione degli Academy Awards - in fondo, l'ho già bottigliato in più di un'occasione -, preferisco concentrarmi su questo stilosissimo biopic che gli amanti del calcio - ma, volendo, non solo - non possono davvero non amare: innanzitutto, il suo protagonista è Brian Clough, uno degli allenatori più controversi ed irriverenti della storia del pallone, una sorta di Mourinho ante-litteram, nonchè artefice di miracoli che ebbero del clamoroso e di cadute altrettanto roboanti, ed in secondo luogo perchè - ed è una qualità rara - le vicende raccontate riescono a prendere una dimensione da campo da gioco nonostante la scelta di non riportare quasi per nulla immagini ricostruite delle partite, scegliendo al contrario un approccio praticamente documentaristico per i riferimenti alla realtà di quei belligeranti anni della Premier League.
Io stesso, che nonostante adori il calcio di Brian Clough conoscevo poco e nulla, ho riscoperto volentieri i retroscena della sua vera e propria ossessione per il Leeds United così come il rapporto simbiotico con l'assistente Peter Taylor - interessante il modo in cui lo stesso viene portato in scena dal regista, che ironicamente sceglie di descrivere il legame tra i due uomini quasi fossero una coppia, in particolare nelle due sequenze riguardanti la telefonata durante il pranzo in famiglia e la riappacificazione conclusiva con quel "babe" che neppure Hap e Leonard sarebbero stati in grado di tirare fuori -, apprezzando anche la visione "da spogliatoio" di uno sport popolarissimo eppure ancora sconosciuto alla massa rispetto alle sue dinamiche sotterranee - lo scomodo triangolo giocatori/allenatore/dirigenza, la gestione della rosa e le "vendette" in campo -, allora certamente più alla luce del sole di quanto non sia oggi - i pestaggi e le intimidazioni dei giocatori del Leeds tanto osteggiati da Clough, specchio di una condotta anche sugli spalti che porterà le squadre inglesi al clamoroso bando dalle competizioni europee dopo la strage dell'Heysel per cinque stagioni -.
Un altro pregio di questa solida pellicola è dato dalla rappresentazione stessa del suo protagonista, per nulla ruffiana nonostante nel caso del fu allenatore del Derby, del Leeds e del Nottingham Forest si stia parlando di una vera e propria leggenda anglosassone: Clough è infatti rappresentato così com'era, riuscendo a tratti ad irritare quanto fu solito fare nel corso della sua controversa carriera, eppure l'impressione che fosse il possessore - con Taylor, indubbiamente - di un talento indiscusso e di una sorta di magia è fuor di dubbio.
L'impresa che l'insolita coppia - uno esplosivo ed arrogante, l'altro introverso e pacato - realizzò con il Derby County e rese ancora più grande alla fine degli anni settanta con il Nottingham - vincitore di due Coppe dei Campioni consecutive dopo essere stato promosso nella massima divisione ed aver vinto il campionato al suo primo anno in Premier - assume una dimesione umana che la pellicola di Hooper cattura e riporta con solida onestà al pubblico, sfruttando al meglio il buon comparto tecnico - colonna sonora, fotografia, montaggio - così come il cast, dall'ispirato Michael Sheen al veterano Colm Meany - che ricordo ancora protagonista di Due sulla strada, con la maglietta "Fuck Schillaci" a seguito dell'eliminazione dell'Irlanda nel Mondiale 1990 proprio grazie al mattatore delle "notti magiche" - e concentrandosi più che sulle vittorie sull'insuccesso che fu il tentativo di Clough di prendere il timone della sua squadra nemesi che Don Revie aveva portato a trionfi ripetuti in patria ma che a livello internazionale non aveva conosciuto la stessa gloria.
Quei quarantaquattro, disgraziati giorni - orfano dell'inseparabile Taylor -, furono per l'ex allenatore del Derby uno dei momenti più oscuri della carriera e della vita calcistica e non, che soltanto le imprese successive del Nottingham in Europa riuscirono a cancellare - almeno, questo possiamo pensare - dalla memoria di un paladino dell'ego come lo stesso Clough.
Certo, non si tratterà di un film perfetto ed in grado di comunicare con ogni genere di spettatore, e qualche sbavatura - soprattutto rispetto alla sceneggiatura - è evidente, eppure Il maledetto United resta una visione tosta e corposa come un whisky venato dallo spirito leggero e a suo modo tagliente del the: peccato che, per il successo giunto quest'anno, Hooper si sia dimenticato, con l'alcool, anche le palle.
Ma questa è un'altra storia.
Che interessa molto meno della straordinaria vicenda di Brian Clough, il migliore allenatore d'Inghilterra.

MrFord

"Well you know that I'm a wicked guy
and I was born with a jealous mind
and I can't spend my whole life
trying just to make you toe the line."
The Beatles - "Run for your life" -

23 commenti:

  1. Pellicola che non ho visto. Devo dire che mi incuriosisce anche se sono maggiormente attratto dalle opere letterarie dell'autore dal quale anche questo film è tratto. Purtroppo ancora non sono riuscito a leggere nulla di David Peace del quale mi intriga parecchio la quadrilogia sullo squartatore dello Yorkshire.

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  2. Il miglior film sul calcio mai fatto. e per uno come me, che mastica calcio da 'mane a sera, è stato una manna. già visto tre volte, perfetta ricostruzione del calcio inglese di allora (ti faccio una tirannia d'orecchie in via amichevole, non era la première league, che arriverà nel campionato 1992-93, ma la vecchia First Division).
    Sul Leeds Utd, andò vicino alla conquista della coppa dei campioni nel 1975, ovvero nell'anno della cacciata di Clough, solo che furono derubati dal Bayern Monaco, dopo che si videro ingiustamente annullare un goal regolare di Bremner.

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  3. L'ho visto un po' di tempo fa e mi ha fatto scoprire il personaggio Clough che non conoscevo assolutamente. Una visione piacevole e simpatica, se devo dire la verità, e vedere "Tommy, il piccoletto" fare una parte da "duro" è stato emozionante :)

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  4. a me è piaciuto assai ma, e non bottigliarmi!, a me è piaciuto anche il discorso del re...

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  5. Un buon film,che per i patiti del calcio come me è manna dal cielo.E poi,da nerazzurro doc quale sono, Clough ( che con una squadra neo promossa riusci a vincere due Coppe Campioni di fila ) non può non ricordarmi l'amato Mourino :)

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  6. Questo è un film che amo. Brian Clough una vera leggenda.
    L'argomento sportivo, la narrazione e soprattutto quel rapporto tra Taylor e Clough: magnifico!
    Nota di merito anche per Timothy Spall, un grande!

    Non sono contro Tom Hooper, però. Il discorso del re mi era piaciuto.

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  7. mi interessava moltissimo, soprattutto per la prova di Michael Sheen che è un attore che amo molto....devo recuperarlo!

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  8. visto e mi era piaciuto moltissimo (adoro Michael Sheen, no matter what) ;)

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  9. Firma, non conosco l'autore - anche se mi hai incuriosito -, ma il film te lo consiglio.
    Calcio o no, è davvero ben fatto.

    Harmonica, hai ragione sulla First division: pensa che da piccolo impazzivo per i manageriali di calcio, e mi dilettavo spesso con il calcio inglese. La memoria fa brutti scherzi! ;)
    Comunque il film merita davvero.

    Pesa, anche io ho praticamente scoperto Clough, che mi ricordavo soltanto da qualche racconto di mio padre che ormai avevo archiviato nella stessa zona della memoria "mangiata" dal tempo.

    Ciku, un paio di bottigliatine per Il discorso del re ci stanno, suvvia! ;)
    Questo, invece, merita assai!

    Blackswan, da rossonero ti dico che Mourinho ricorda Clough, anche se un allenatore come il vecchio Brian è davvero inimitabile!

    Lalique, buon anno anche a te!

    Vincent, Clough è davvero una leggenda. Ma anche Taylor non scherza affatto.
    Faccio finta di non sentire la questione Il discorso del re, e continuo a sostenere questo Maledetto United! ;)

    Alessia, recuperalo, merita davvero, che si sia appassionati di calcio oppure no.

    Queen, Michael Sheen spacca, hai ragione.
    E quando anche il film vale, è ancora meglio.

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  10. i miei pregiudizi nei confronti del regista del discorso del re mi tengono alla larga da questo film. quando saranno andati via gli darò una possibilità. ma credo andranno via prima i pregiudizi nei tuoi confronti, quindi mi sa che non lo vedrò tanto presto... :D

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  11. Qui c'è una vitalità che manca nel suo ultimo film, un cult..

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  12. Cannibale, questo commento apre uno spiraglio ad un famigerato quanto fino ad ora improbabile incontro.
    Passato quello, se sarai sopravvissuto, vedrò di convincerti anche a vedere questo film, che è decisamente tutta un'altra cosa rispetto al noiosissimo Il discorso del re! ;)

    Ivan, non so perchè non visualizza il tuo commento, comunque concordo.

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  13. Avevo scritto un commento ma blogger non l'ha pubblicato...mah...
    comunque questo film ha una vitalità che manca al discorso del re... un cult....

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  14. ah non avevo letto la tua risposta..perfetto...

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  15. Ivan, ho aggirato Blogger, come hai visto. ;)
    Bottiglieremo insieme questi difetti quando ci si vedrà per la famosa bevuta!

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  16. cioè non avevo mai realizzato che tom hopper fosse lo stesso regista di questo (che ho trovato veramente bello) e del discorso del re (che è si carino ma troppo "educato")

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  17. Frank, ebbene sì.
    Tra i due film non c'è paragone.

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  18. Sai che ne penso...

    Ma la scena nella quale Clough "ascolta" la partita nello stanzino con gli spettatori fuori vetrata vogliamo parlarne?

    Il miglior film sul calcio, concordo con chi l'ha scritto (anche io...).

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  19. Dae, quella scena è la più potente di un film decisamente riuscito.
    E concordo, uno dei migliori - se non il migliore - sul calcio mai realizzato.

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  20. L'osservazione di un utente fatta a proposito di Rush mi ha fatto venire in mente quanto mi è piaciuto questo film, che ho visto due volte e che davvero rivedrei volentieri.Concordo con chi diceva che è il più bel film sul calcio mai fatto.Non conoscevo il personaggio di Brian Clough e della sua vicenda al Leeds United e da appassionata di calcio inglese l'ho trovato veramente interessante.
    La performance di quella faccia da schiaffi di Micheal Sheen è superba tra l'altro, consiglio di vederlo in lingua originale perchè veramente il doppiaggio non rende l'idea di quanto sia stato bravo!

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    1. Clough è stato senza dubbio uno dei più grandi innovatori del calcio moderno, nonchè un personaggio unico.
      Questo film rende alla grande la sua storia, davvero coinvolgente.

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