venerdì 31 agosto 2012

Il cavaliere oscuro - Il ritorno

Regia: Christopher Nolan
Origine: UK
Anno: 2012
Durata: 165'




La trama (con parole mie): sono trascorsi otto anni dalla morte di Harvey Dent e dalla sparizione di Batman, che si addossò la responsabilità dell'accaduto. Otto anni di esilio per Bruce Wayne, otto anni di apparente tranquillità per Gotham City, lasciata in mano a politicanti e ad un Commissario Gordon sempre più schiacciato dal senso di colpa e di responsabilità verso la città.
La tempesta, però, è in agguato: Bane, esiliato dalla Setta delle ombre di cui fece parte anche Wayne, addestrato dal suo vecchio mentore Ra's Al Ghul, piove sulla città con l'intento di distruggerla e seminare il caos instaurando una sorta di legge marziale mascherata da rivoluzione del popolo.
Batman sarà così costretto a tornare in campo, ma la strada per la salvezza sarà lunga e dolorosa, e forse non basteranno gli aiuti del fedele Alfred, Lucius Fox, lo stesso Gordon, della non sempre alleata ladra Selina Kyle e del giovane detective Blake, per compiere quella che pare davvero essere la sua ultima missione.
Solo superando ogni confine ed ogni maschera, infatti, l'Uomo pipistrello troverà la risposta che cerca.




Il cerchio si è chiuso.
La più grande, spettacolare, incredibile trilogia cinematografica del dopo Signore degli anelli si è conclusa.
Uno dei film evento dell'anno, attesissimo già da quando, quattro anni fa, uscii entusiasta dalla sala fresco della visione de Il cavaliere oscuro.
L'ultima fatica del vero erede del miglior Spielberg, l'illusionista del Cinema Christopher Nolan, che nel frattempo tra il secondo e terzo capitolo non si è certo risparmiato andando a piazzare il colpo magico che fu Inception.
Il cavaliere oscuro - Il ritorno è un film gigantesco, travolgente ed ipertrofico come Bane - doppiato in maniera vergognosa da Filippo Timi ma fortunatamente salvato dalla recitazione con gli occhi e le mani di Tom Hardy -, elegante e tecnico come Selina Kyle, teatrale come Batman: un viaggio entusiasmante ed un'interpretazione magistrale di quello che dovrebbe essere il blockbuster perfetto, costruito come fosse un'opera d'autore e scandito da una serie incredibile di scene madri pazzesche per esecuzione ed effetti.
Eppure, con tutta la sua forza, le qualità ed i mezzi, c'è qualcosa che manca, alla resa finale di questo ultimo (?) capitolo delle avventure dell'Uomo pipistrello: se, infatti, Batman begins costituì una sorta di anno zero per un personaggio reso cult da Tim Burton e bistrattato da Joel Schumacher ed un ritorno per Bruce Wayne ad atmosfere più dark ed action e con Il cavaliere oscuro si aggiunsero una componente profondamente autoriale - la sequenza d'apertura con la rapina in banca - ed il valore aggiunto di un'interpretazione sensazionale - quella del Joker del compianto Heath Ledger -, con quest'ultimo capitolo al buon Chris pare essere in parte scoppiata la bomba tra le mani, pur se non per demeriti.
Il problema principale, a mio parere, è legato alla mancanza di fluidità in una sceneggiatura che non sempre appare lucida e chirurgica, e non potendo contare sulle geometrie illusionistiche del già citato Inception e del mio favorito The prestige finisce per apparire "a singhiozzo": il motivo di questo zoppicare dello script è da ricercarsi nella volontà dei fratelli Nolan - autori dello stesso - di realizzare la miglior conclusione possibile inserendo quanti più elementi si potessero inserire nel rispetto dei precedenti capitoli e della mitologia batmaniana che questa incredibile avventura cinematografica ha di fatto creato, sdoganando il genere supereroistico e portandolo a livelli prima mai raggiunti - e forse, ineguagliabili -.
Dunque, ho covato nel cuore l'impressione che, seguendo la sceneggiatura di casa Nolan, il film sarebbe durato quasi il doppio - impossibile, dunque, proporlo in sala in un'unica soluzione, così come "spezzarlo" nello stile degli ultimi Harry Potter andando ad intaccare l'escalation emotiva del pubblico -, e che la post-produzione abbia finito per limitare la reale portata di quello che sarebbe potuto effettivamente diventare il punto di non ritorno del genere ed il suo vertice assoluto.
Come se non bastasse, poi, a giocare contro l'impatto della pellicola sono la mancanza di quella scintilla che aveva reso geniali altri film del regista inglese - Memento e The prestige su tutti, ma anche Il cavaliere oscuro riservava almeno un paio di colpi da Maestro da rimanere a bocca aperta - e della teatralità estrema che aveva reso assolutamente epico il duello tra il Cavaliere oscuro ed il Joker nel capitolo precedente: sarà che la clamorosa apertura e la sequenza nello stadio durante la partita di football erano già state svelate dal trailer, che Bane, preso dal suo fervore "politico", non eguaglia la presenza scenica dello scombinato e davvero anarchico pagliaccio ledgeriano, che l'ansia da prestazione da conclusione abbia reso più fredda la mano di Nolan, ma l'impressione di un'incompiuta di fondo resta, nonostante tutta la forza esibita dalla pellicola.
Ma non voglio che il post si concentri soltanto sugli aspetti che hanno resto questa chiusura di trilogia meno grande di quanto mi aspettassi, perchè parliamo in ogni caso di un'opera monumentale e complessa, clamorosa e dirompente, ed assolutamente - per quanto possa negarlo Nolan - politica: il personaggio di Bane ed il suo ruolo, infatti, non lasciano che l'audience passi indenne da riflessioni legate alle tirannie fatte passare per rivoluzioni del popolo - in questo senso, il ridicolo tribunale istituito dagli uomini del mercenario e presieduto dal buon vecchio Spaventapasseri è un esempio lampante - almeno quanto i ruoli del Commissario Gordon e del giovane Blake, vera e propria sorpresa del film con tanto di finale in stile Ispettore Callahan e Point break.
E poi, c'è Batman. Eroe e giustiziere, protettore e vigilante, figlio del benessere quanto della sofferenza.
Cosa può muovere Wayne rispetto all'innocenza che portò fuori da un pozzo infernale il figlio di Ra's Al Ghul? In fondo, anche il giovane Bruce conobbe una nuova vita dopo essere precipitato in un pozzo.
"Perchè cadiamo? Per poterci rialzare", affermava suo padre per tranquillizzarlo.
"Il salto della Libertà può essere possibile solo con la paura", sussurra il vecchio detenuto che conobbe l'orrore da cui Bane è riemerso.
Ed è un innocente, ad averlo compiuto.
Ma cos'è, l'innocenza, se non qualcosa che il mondo ci insegna a perdere?
Bruce Wayne lo sa bene, così come l'erede di Ra's.
Eppure non è detto che la speranza debba necessariamente essere sepolta con lei.
E pare proprio questo, il messaggio della magnifica escalation finale, vero pezzo forte del film: la speranza di Selina Kyle di riuscire per una volta a tornare indietro, e cancellare tutto quello che l'ha portata sulla cattiva strada. Quella di Alfred - un magnifico Michael Caine - di prendersi un Fernet Branca a Firenze, e scoprire guardando tra i tavoli del caffè che la sua vita alle spalle della famiglia Wayne ha avuto un senso.
Del Commissario Gordon, di liberarsi di una colpa nata soltanto dall'eccesso di responsabilità.
Di Bane, di lasciare il dolore alle spalle anche a costo di ricacciarlo indietro con la sola rabbia per un legame che non sarà mai e poi mai possibile vivere.
Di Gotham City, perchè possa tornare ad aprire gli occhi senza avere paura.
Di Blake, perchè una maschera non servirà a lui, ma alle persone che ama.
Di Bruce Wayne, perchè cadiamo sempre per rialzarci.
E di Batman: perchè non è tanto quello che sei, ma quello che fai, che ti qualifica.
E passando oltre la politica ed i piloti automatici, la Giustizia ed il Crimine, Batman è una cosa sola: un Eroe.
E soprattutto un Uomo.


MrFord


"I could be wrong, I could be right
I could be black, I could be white
I could be right, I could be wrong
I could be white, I could be black
your time has come your second skin
the cost so high the gain so low
walk through the valley
the written word is a lie."
Public Image Limited - "Rise" -



 

giovedì 30 agosto 2012

Toccato!

Regia: Jeff Kanew
Origine: Usa
Anno: 1985
Durata: 101'




La trama (con parole mie): Jonathan, studente di veterinaria dedito al gioco chiamato "Toccato!" che imperversa in tutto il campus, approfittando delle vacanze di primavera parte per l'Europa accanto al suo amico Manolo, sognando di visitare la Spagna e di riuscire finalmente a portarsi a letto una ragazza.
Giunti a Parigi, prima tappa del loro viaggio, i due amici si separano a causa delle conquiste continue di Manolo, e Jonathan, solo ed impacciato, conosce per caso Sasha, una donna affascinante proveniente dalla fu Cecoslovacchia, che lo seduce e si dedica a lui in tutto e per tutto.
Quando arriva il momento della partenza per la penisola iberica, però, il ragazzo è convinto ad abbandonare il progetto iniziale per partire insieme a Sasha alla volta di Berlino in modo da starle accanto durante un incarico di lavoro: ma appena giunti in Germania le cose cominceranno a farsi pericolose, e Jonathan si troverà coinvolto in un affare di spionaggio che da oltre cortina finirà per seguirlo - con tutti i guai che ne conseguono - fino al suo ritorno a Los Angeles.





Approfittando dell'estate, continuo senza ritegno a cavalcare l'onda del passato e dei film che, ormai qualche secolo fa, ero solito guardare a ripetizione in compagnia di mio fratello, ai bei tempi in cui si facevano tre mesi di vacanza e non c'erano pensieri che non fossero "cosa mangio come snack davanti allo schermo" o "chissà quali ragazze ci saranno stasera al parchetto": Toccato!, scoperto per caso grazie alla videoteca dell'ormai leggendario Paolo - personaggio cardine della mia giovinezza di spettatore -, fu per anni nella top five dei titoli più passati nel videoregistratore dell'allora casa Ford, complici la trama totalmente inverosimile ed il gioco che da il titolo al film, che sognavo di poter praticare anche io una volta giunto il momento dell'Università, ignorando di fatto che i campus in stile americano qui ce li sognamo e che in realtà gli anni di lettere - perlomeno quelli che ho fatto - furono anche discretamente noiosi.
A metà strada tra il paintball attuale e le pistole ad aria compressa che impazzavano ai tempi - ricordo che i miei mi proibirono espressamente di comprarne una, così finivo spesso e volentieri a casa di un compagno di scuola che nel giardino organizzava vere e proprie battaglie con il fratello maggiore ed i suoi amici -, il "Toccato" è stato uno dei cult di tutto il periodo che intercorse tra la fine delle elementari e l'inizio delle medie, quando ancora l'idea di viaggiare da solo per l'Europa sognando la prima volta era praticamente fantascienza - ma più che altro, non ci si pensava neppure -.
Le vicende di Jonathan, comunque, mi conquistarono da subito sia nella loro componente scanzonata - il confronto con lo spocchioso cameriere parigino a proposito del Pernod, impagabile, e che sarebbe divenuto un anticipo del mio primo viaggio in solitaria a Parigi, qualche anno dopo, o la rocambolesca caccia degli agenti della CIA alla ricerca del protagonista protetto dall'amico Manolo e la sua gang - sia nella parte più drammatica ed action - ricordo con quale timore assistevo alle disavventure del ragazzo nella Berlino Est ancora oltre la cortina, e tenevo il fiato sospeso ogni volta che facevano la loro comparsa i terribili agenti del KGB -: tipico prodotto anni ottanta figlio della Guerra Fredda girato per mostrare quanto cool e pieni di risorse erano gli States ed i suoi figli rispetto ai grigi emissari della Madre Russia, Toccato! si pone a metà strada tra il film action tamarro e la pellicola dal gusto teen, azzeccando il protagonista - un Anthony Edwards ancora con i capelli e lontano dal Green di E. R. - e la sua partner - Linda Fiorentino, che ai tempi risvegliò parecchie fantasie nel sottoscritto, specie nel suo ruolo di "nave scuola" per l'inesperto Jonathan - ed una serie di sequenze assolutamente improbabili eppure divertenti ed ancora oggi piacevoli da vedere, specie se figlie di un amarcord selvaggio come quello che in periodi di stanca in sala come questo finisce per attanagliarmi.
Sicuramente, tra le pellicole anni ottanta divenute oggetto di culto per gli spettatori giovanissimi di allora ormai cresciuti, questo lavoro di Jeff Kanew ha conosciuto un successo decisamente minore, ed anche qui in Italia sono in pochi ad aver potuto approfittare di una visione cui si resta inevitabilmente legati, un pò come per perle del quasi trash come Howard e il destino del mondo o Weekend con il morto.
Non saprei davvero come potrebbe apparire agli occhi di qualcuno che non l'abbia visto da bambino, e le reazioni potrebbero passare dallo stupore divertito all'incazzatura da bidone, eppure mi è praticamente impossibile non voler bene a questo film, così come non consigliarvi una visione se non l'avete mai visto o un recupero se non vi ricordavate di averlo passato sui vostri schermi.
Sarà una gioia dal sapore fanciullesco poter affermare con fare sicuro da pseudo agente segreto: "Toccato!".

MrFord


"Your eyes pierce my heart
let's play spies in the dark
I want you now, more than ever boy
and it's not my style to wait for long
Gotcha!
Gotcha where I want
just too late to talk right now!
Gotcha!
And you getcha, getcha, got me."
Theresa Bazar - "Gotcha!" -


mercoledì 29 agosto 2012

Last friday night - Dark night's wednesday edition

La trama (con parole mie): neanche il tempo di riprendere fiato dopo l'appena conclusasi Blog War, ed ecco che i due antagonisti per eccellenza della blogosfera tornano a non risparmiarsi colpi bassi anticipando la loro consueta rubrica dedicata alle uscite settimanali in occasione dell'uscita ufficiale - ed in ritardo clamoroso rispetto al resto del mondo - dell'ultimo Batman targato Nolan, uno degli eventi cinematografici più attesi dell'anno, reso ancora più clamoroso dopo i drammatici fatti di Aurora, lo scorso luglio.
Dunque, ecco le opinioni del sottoscritto e del Cannibale in merito al ritorno del Cavaliere oscuro e a tutto il resto delle uscite in sala che ci attendono in questo weekend del rientro.


"Cannibale, ti ho già sistemato nelle vesti di Joker, anche se ti mascheri riconosco che sei sempre tu!"
Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan


Il consiglio di Ford: provate a non vederlo, e spedisco Batman a casa del Cannibale per gonfiarlo di botte!
Il Cinema di Nolan, fatto di illusione e giochi di prestigio, effettoni e mix sapienti di autorialità sfrenata e sensazioni da blockbuster, è ormai una certezza per tutti.
Finalmente, con un mese buono di ritardo rispetto al resto del mondo, anche qui nella Terra dei cachi giunge il suo ultimo lavoro, l'ultimo dedicato all'Uomo pipistrello nonchè uno dei titoli più attesi dell'anno.
Nel bene o nel male, promette di essere uno spettacolo indimenticabile.
Guai - e bottigliate - a tutti quelli che lo perderanno.
Il consiglio di Cannibal: a vostro rischio e pericolo
Dopo quanto capitato nel cinema di Aurora, negli USA, non posso consigliarvi di andare a vedere Il cavaliere oscuro - Il ritorno, per tuterlarmi legalmente nel caso dovesse succedere qualcosa.
Non posso però nemmeno sconsigliarvi di vederlo. È vero che i supereroi hanno super rotto i maroni ed è vero che ormai su di loro è stato super detto tutto quello che c’era da dire, però chissà che Christopher Nolan non riesca a stupire ancora una volta. La sensazione a pelle è che difficilmente eguaglierà il capitolo precedente, però non si sa mai. Certo che Tom Hardy e Anne Hathaway, per quanto bravi, come cattivoni non so se si riveleranno all’altezza di Heath Ledger. Per la loro salute fisica e mentale, mi auguro se non altro che non si siano immersi nei loro personaggi Bane e Catwoman quanto lui con il Joker.
Ultimo capitolo di una saga maledetta, ma mai quanto il maledetto Ford. Da vedere? Sì, ma solo a vostro rischio e pericolo.

"Cannibale, vieni fuori! Sono stufo di prendere a bottigliate solo i tuoi tirapiedi!"
La patente di Alessandro Palazzi


Il consiglio di Ford: roba da principianti.
Questo film promette di essere la classica robetta made in Italy buona giusto a rubare qualche sala a titoli esteri che qui continuano a non essere distribuiti, eppure per solidarietà da quasi neo patentato non riesco a volergli troppo male.
Del resto, se c'è una cosa alla quale il Cannibale può effettivamente attaccarsi nei suoi puerili tentativi di mettermi in difficoltà, è quella della mia ancora non memorabile abilità sulle quattro ruote.
Il consiglio di Cannibal: andate a piedi!
La benzina ha ormai sfondato il tetto dei 2 euro a litro e Ford così come i filmetti italiani hanno sfondato i maroni. Già dal trailer si respira forte l’aria dell’amatorialità e soprattutto dell’incapacità recitativa, quindi se non siete parenti o amici di qualcuno nel cast del film, potete anche risparmiarvi questo rischioso viaggio in auto e procedere a piedi. Così come nel caso facciate l’autostop e Mr. Ford il buon samaritano si proponesse di darvi un passaggio, voi passate dal pollicione allo sventolargli il dito medio.

"Cucciolo Eroico, stai tranquillo e vai: tanto peggio di Ford non puoi guidare!"
La faida di Joshua Marston


Il consiglio di Ford: esiste un'unica faida, ed è quella tra me ed il Cucciolo Eroico per la supremazia sulla blogosfera tutta.
Maria full of grace, lavoro precedente del regista, non mi era dispiaciuto, pur essendo perfetto, eppure questo La faida, ambientato in Albania e sempre legato al disagio di vite consumate dal confronto con situazioni limite, non mi pare esattamente una cosa memorabile, quanto un film d'autore di ripiego sacrificato nella settimana del dominio batmaniano. Lo cedo al Cannibale, che potrà atteggiarsi a recensore più d'essai di Casale.
Il consiglio di Cannibal: non esiste alcuna faida, la supremazia è saldamente nella mani di Cannibal!
Bah, mi pare una cosa di quelle radical-realism perfette per una serata di real noia in compagnia di Mr. James Boring.
Magari mi recupero prima Maria Full of Grace, che mi sembra un filo più interessante, ed eventualmente questo. Altrimenti mi limito a continuare a dominare questa specie di faida tra me e Ford.

"Cannibale, sei decisamente troppo lento a montare quel fucile: io, pure con il l'artrite, ti batto sul tempo in scioltezza!"
Eva di Kike Maillo


Il consiglio di Ford: di Astro boy ce n'è già stato uno. E basta e avanza.
La Spagna, ormai in pieno declino cinematografico dopo la stagione bomba di qualche anno fa, prosegue nell'esplorazione di generi solitamente più consoni agli Usa o a Oriente come la sci-fi, proponendo una cosa che sa molto di versione trita e ritrita di quel Capolavoro del fumetto ma certo non del Cinema di Astro boy.
Un pò come passare dal piccolo Cannibale al vecchio Ford.
O dalla crescenza al provolone affumicato.
Tutto un altro sapore.
Il consiglio di Cannibal: pu**ana Eva che film!
Ford si è ufficialmente bevuto il cervello. Spagna in declino cinematografico? A me non sembra proprio e, se non altro, di certo se la passa molto meglio dell’Italia.
Astro boy? Ma che c’entra? Questa è tutta un’altra cosa.
Io questo film l’ho già visto e lo consiglio ampiamente. È una validissima pellicola di fantascienza umanista, alla Another Earth o Non lasciarmi tanto per dire, e pur non essendo perfetto è parecchio più interessante di molte americanate fantascientifiche basate non sulle idee ma solo sugli effetti speciali, che qui per quel poco che ci sono non sono nemmeno malaccio.
Insomma, come al solito ignorate del tutto i vaneggiamenti folli fordiani e non perdetevi questa piccola chicca muy preciosa.
Recensione prossimamente.

"Cannibale, ti tengo d'occhio: sto già pensando di girare Cucciolo Eroico nel mondo dei robot!"
Monsieur Lazhar di Philippe Falardeau


Il consiglio di Ford: se monsieur Cannibale ve lo sconsiglia, non dategli retta!
Come ormai tutti ben saprete, la Francia è stata la grande protagonista dell'ultimo anno e mezzo di Cinema continentale e non solo: questo trend pare destinato a proseguire con la pellicola che, Batman escluso, rischia di essere la sorpresa della settimana.
Certo, il mio egomaniaco antagonista verrà qui a sciorinare la solita vecchia storia del palloso film fordiano, ma voi fate come al solito: guardate e passate. Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: di sicuro meglio di Monsieur Fordhar
Attenzione. Ancora una volta diffidate delle opinioni poco informate del Ford: questo film è in lingua francese ma non è francese, bensì canadese.
Pur non potendo sfruttare la (nouvelle) vague lunga del cinema francese attuale, non sembra però nemmeno malaccio. Non ci metterei la mano sul fuoco, potrebbe sempre rivelarsi un palloso e buonista film fordiano, niente di più probabile, ma una mezza possibilità gliela si può anche concedere…

"Cannibale, come al solito scrivi solo bestialità: ora cancello tutto, e aspettati una bella bocciatura, a fine anno!"
Babycall di Pal Sletaune


Il consiglio di Ford: sabato sera su Italia Uno. A casa del Cannibale. Può esserci di peggio?
Ed ecco il candidato numero uno a film ciofeca della settimana: un thriller di quelli da seconda serata in tv che potrà spaventare giusto i piccoli cuccioletti come il mio antagonista turbati dalle loro infanzie passate rinchiusi in cameretta con i coniglioni selvatici.
Il consiglio di Cannibal: una Fordcall è molto più spaventosa!
Solito thrillerino con bambini, potrebbe rivelarsi inquietante ma più probabilmente no.
Una pellicola tedesca tipicamente di fine estate, arrivata in Italia per via della presenza di Noomi Rapace, attrice che non ho ancora capito se mi piace o no, sarà quasi di sicuro una discreta porcheria, ma gli amanti del genere una visione gliela daranno. Mentre a Ford daranno solo una bella (e sana) mano di botte.

"Noomi, lo confesso: sono stato sveglio tutta la notte ad ascoltare i lamenti del Cannibale chiuso in cameretta con il suo coniglione preferito. E' stato terribile!"
El campo di Hernan Belon


Il consiglio di Ford: Argentina nuova frontiera?
Dopo Cosa piove dal cielo? e Medianeras, ecco un nuovo titolo potenzialmente interessante arrivato dritto dritto dall'Argentina, che torna a farsi sentire sulla scena internazionale dopo qualche anno di pseudo-silenzio.
Dato che fino ad ora siamo con un film consigliato a testa tra me e quella piccola groupie scatenata di Katniss Kid, questo potrebbe essere l'ago della bilancia in questa partita giocata nella terra del Pibe de oro. Staremo a vedere chi la spunterà.
Di sicuro, non risparmierò qualche colpo proibito e rotante dritto sulle gengivine delicate di Cannibal!
Il consiglio di Cannibal: el campo de mierda es todo tuyo, señor Ford
Questa volta lascio el campo libero a Ford e non mi sento di consigliare questa pelicula che dal trailer promette una recitazione all’italiana, più che all’argentina.
Ne approfitto semmai per consigliarvi due cose: recuperare Medianeras e, soprattutto, stare alla larga dal campo di Ford e da tutto ciò che lo circonda.

"Non ti preoccupare, cara, il Cannibale fa a tutti lo stesso effetto: ora ti accompagno a vomitare!"
 

Melissa P

Regia: Luca Guadagnino
Origine: Italia
Anno: 2005
Durata: 100'




La trama (con parole mie): Melissa è una quindicenne con i tipici problemi della sua età, divisi equamente tra il distacco dai genitori, la scuola, la voglia di cambiare e cambiarsi e le prime cotte. Una di queste è rappresentata da Daniele, più grande di lei e decisamente più interessato ad usare la ragazzina a suo piacimento piuttosto che ammettere il suo disinteresse.
Proprio questo rapporto totalmente disequilibrato genera in Melissa un desiderio di rivalsa rispetto al genere maschile che, progressivamente, la conduce sull'orlo di un baratro fatto di sesso occasionale, chiusura in se stessa, lacrime e tanti colpi di spazzola.
Da uno dei best seller più inutili della storia della Letteratura italiana, uno dei film più inutili della storia del Cinema italiano.





Come ormai ben saprete, l'ultima Blog War che ha visto protagonisti il sottoscritto ed il suo antagonista favorito, il Cannibale, è stata tutta giocata sull'orrore definito dai film più brutti che ci sia mai capitato di vedere: devo dire che, fino ad un certo punto delle visioni legate alla decina scelta dal mio acerrimo rivale, mi sono sentito quasi in colpa per avergli proposto, di contro, pellicole decisamente più terribili di quanto non avesse fatto lui, che principalmente aveva optato per visioni più ridicole, che non terrificanti o disturbanti.
Questo fino a quando, sugli schermi di casa Ford, è giunto Melissa P, aborto universalmente riconosciuto della settima arte firmato nientemeno che da quel radical chic ormai celebratissimo di Luca Guadagnino, probabilmente ai tempi costretto dietro la macchina da presa da un debito cospicuo da saldare con la produzione.
Ispirato da uno dei casi letterari più clamorosi - e non in senso positivo - del passato recente della Terra dei cachi, questo film rappresenta indiscutibilmente una vergogna per ogni spettatore che si rispetti: girato ed interpretato - nonostante le numerose presenze illustri, da Geraldine Chaplin ad Elio Germano, da Claudio Santamaria ad Alba Rohrwacher - con un piglio ancora peggiore di quello cui ci hanno abituato le fiction televisive, scritto presumibilmente da una vera adolescente con troppi testi trash firmati Nek in testa e viziato da un'atmosfera che vorrebbe essere provocatoria ma non riesce nemmeno ad essere pruriginosa, volgare - nel senso peggiore del termine - tanto da far rimpiangere i vecchi, sani, goduriosi film anni settanta che turbarono le notti di ben più di una generazione, è senza dubbio una delle cose peggiori che si sia prodotta qui da noi se si escludono le imprese della mia vittima preferita Martinelli come il suo personale atto di guerra contro la decenza ed il Cinema, Il mercante di pietre.
Quello che, infatti, vorrebbe essere il ritratto di un disagio, il percorso di una ragazzina che si perde perchè priva - o privata, nel caso della nonna - di riferimenti, diviene un grottesco viaggio all'interno di una pochezza artistica e di contenuti davvero oltre l'imbarazzo, una versione distorta, allucinata, becera ed inguardabile di quello che sono film veri e propri come l'ottimo Caterina va in città di Paolo Virzì, qualcosa che vorrebbe imitare lo sguardo allucinato del Sorrentino de L'amico di famiglia - peraltro, non tra i film più riusciti del regista partenopeo - e che diviene in alcuni momenti - e non soltanto le imbarazzanti scene di sesso - così oltre da far risultare anche abomini come Troppo belli perfino dei film guardabili.
Nello specifico, nonostante le indubbie qualità trash, Melissa P non è in grado neppure di sfondare la consolante barriera del ridicolo involontario che permette, a fronte di titoli come questo, qualche sana risata sfruttata in serate molto, molto alcoliche con gli amici o quando, per errore, ci si imbatte in titoli di questa risma quel paio di volte l'anno che si accende la tv per guardare la partita e si palleggia con lo zapping prima del fischio d'inizio.
Come se non bastasse, il risultato pare talmente insulso da non apparire neppure particolarmente nocivo - tanto da giustificare un'eventuale incazzatura -, ma solo clamorosamente triste, un pò come l'agghiacciante sequenza dei frullati al bar.
Faccio appello alle divinità del Cinema, nel caso fossero sopravvissute a questo: per favore, impedite nuovi scempi.
Anche perchè comincio ad avere una bella età, e a furia di bottigliate rischio di farmi venire l'artrite.


MrFord


"Voglio capire se c'è un'altra opportunità
o perlomeno uno straccio di probabilità
per risanare un comune senso del rispetto
ma c'è una cosa comunque che non ti ho mai detto
m'hai deluso... Lo sai
m'hai confuso... Più che mai."
Gatto Panceri - "Alla prossima" -


martedì 28 agosto 2012

La passione di Ford

La trama (con parole mie): e come per ogni Blog War che si rispetti, ad un Cucciolo Eroico che perde l'aereo risponde un vecchio cowboy ben saldo al terreno in questa seconda parte di battaglia a suon di schifezze inenarrabili.
Come di consueto, vedrete l'impari confronto tra i due antagonisti per eccellenza della blogosfera prendere forma grazie ad una decina veramente terrificante scelta per l'occasione con una cura particolare dal sottoscritto.
Se potete, tenetevi sempre alla larga da questa robaccia!


"La decina di Ford ti manda davvero fuori di testa!"
C’è una cosa di cui Ford se ne intende?
Dite il wrestling? Bah, sarà, ma se fossi in lui comunque non me ne vanterei.
C’è però anche un’altra cosa di cui Ford sicuramente ne capisce: di film brutti. C’è chi è bravo a consigliare bei film da vedere, come il sottoscritto, e c’è chi al contrario attrae le schifezza come la merda con le mosche.
È un modo nemmeno troppo velato per dare a Ford dell’attira escrementi cinematografici?
Può essere, in ogni caso ecco la selezione per una volta di tutto rispetto realizzata dal mio acerrimo nemico di quelli che personalmente lui considera i peggiori rifiuti nella storia di spettatore. Come al solito, non ha potuto fare a meno di farla fuori dal vaso, da bravo bimbo finto trasgressivo, citando un nome (Lars Von Trier, ovvio) che tra i peggiori non dovrebbe mai figurare, pena la radiazione dall’ordine dei blogger cinefili e l’inserimento tra i blogger cinefobi. Siete curiosi, per una rara volta, di scoprire cosa il Ford ha scelto per noi, e soprattutto per fare sorbire a me qualche porcheria di film? 
Dopo la splendida, cioè orrenda flop 10 cannibale di ieri, qui sotto c’è la flop Ford 10.

Cannibal Kid


E finalmente, dopo la decina all'acqua di rose e per ragazzine adolescenti in crisi ormonale di ieri, abbiamo davvero a che fare con una lista di film davvero terrificanti.
Roba tosta, mica come le sviolinate di Moccia: qui siamo di fronte all'hard rock dello schifo, alla Hall of fame dei deliri di onnipotenza e degli abomini, nonchè ad una decina decisamente più varia di quella del Cannibale, che si è accontentato di scegliere quasi solo le sue delusioni da piccola teenager malinconica.

Mister James Ford

"Cannibale, noi pane e salame qui non ti vogliamo!"
1. Spawn di Mark Dippè (1997)


James Ford Un film di rarissima bruttezza che vidi addirittura in sala trascinandoci un gruppo di miei amici spinto dall'entusiasmo per uno dei fumetti più celebrati degli anni novanta, creato da quel Todd McFarlane che fu tra i primi ad abbandonare Mamma Marvel. Una ciofeca da competizione in cui nulla ma proprio nulla si salva, recitata e girata anche peggio di Troppo belli ed impreziosita da una sequela di effetti speciali da rimanere sbigottiti per lo schifo. Una roba in grado di annientare lo stomachino cannibale senza alcuna fatica grazie al micidiale mix di supereroi, clown e gente mascherata. 
Cannibal Kid Una prematura dimostrazione di come Ford già da giovane, ovvero secoli e secoli or sono, fosse il classico tipo che ti ritrovi in compagnia tuo malgrado e che vuole trascinare gli altri a vedere qualche film che immancabilmente farà schifo. La sua capacità di prevedere quali pellicole vedere e quali è meglio evitare, ieri come oggi, è rimasta quindi immutata. Questo film fa proprio schifo, è vero, ma almeno ha una colonna sonora nemmeno troppo terribile. Ieri poi Ford ha accusato i miei peggio film di essere innocui, ma che dire di questo? È il classico Z-movie che all’epoca poteva passare a mala pena su Italia 7, o che al cinema giusto gli allocchi come lui potevano andare a vedere. Il cattivo scoreggione del film è davvero atroce ma, rispetto a questa robetta, il mio stomachino deve sopportare ben di peggio ogni volta che passo a leggere un nuovo post su WhiteRussian.
JF Il tuo stomachino, infatti, ne dovrà sopportare. Questo era solo un piacevole antipasto.

"Cannibale, mi dispiace, ma per questo Halloween dovrai mascherarti come l'ultimo dei wrestlers messicani!"

2. Alex l'ariete di Damiano Damiani (2000)


JF Alberto Tomba e Michelle Hunziker protagonisti di un poliziesco. Basterebbe questo.
Ma dato che non voglio farvi mancare niente ci metto anche uno dei grossi nomi dello spaghetti western inspiegabilmente dietro la macchina da presa - bisogno di soldi? Demenza senile? -, ed ecco confezionato uno dei prodotti più scandalosi mai usciti nelle nostre sale - e come voi tutti ben sapete, qui nella Terra dei cachi di schifezze ne escono! -. Roba da far impallidire perfino Moccia.
CK Questo film è spassosissimo, credo sia la pellicola più divertente mai inserita da Mister James Boring in una sua lista. Molto più delle visioni pseudo comiche che mi aveva propinato nella blog war sulle commedie!
Alberto Tomba offre un’interpretazione impagabile, ma Michelle Hunziker riesce benissimo a tenergli testa, tanto che alla fine ci si chiede chi tra i due reciti peggio, un po’ come quando ci si ritrova a vedere un film della serie Expendables: chi è il peggiore? Scelta davvero hard-ua.
E poi ci sono scene scultissime come quella della carrozzina, con Tomba in versione eroe, o quella della multa, con l’Albertone che viene fermato senza cintura, pensa di farla franca solo perché è un carabiniere e invece no.
La Tomba del cinema, ma allo stesso tempo anche un film talmente assurdo da rasentare il geniale, seppure in maniera del tutto involontaria.
Grazie a Ford l’ariete per avermi finalmente consigliato una visione esilarante!

"Piuttosto che rivedere questo film mi sparo un colpo!"
3. Da zero a dieci di Luciano Ligabue (2002)


JF E dopo i supereroi e il poliziesco ecco giungere il musical finto neorealista, per quello che è stato il punto di non ritorno della carriera di Ligabue, partito discretamente con Radiofreccia e letteralmente naufragato con questa copia un pò finto alternativa ed un pò finto pane e salame di Alta fedeltà, infarcita di retorica neanche fosse un film americano di Muccino e di sequenze ben oltre il limite della decenza.
Basterebbero il voto al tumore guarito o la corsa in macchina per chiudere i conti con questo polpettone di infima categoria, ma il buon Luciano ce la mette tutta inserendo uno dei numeri musicali peggiori che mi sia mai capitato di vedere. Roba da pensare di convertirsi ad High School Musical.
CK Da zero a dieci, Ford ne capisce di cinema zero. Forse anche sotto lo zero. Eppure, su questo film ha pienamente ragione. Per me è il secondo peggiore della decina fordiana, nonché una delle più scandalose porcherie mai viste. Il Figabue, già pessimo cantante, cinematograficamente ha detto tutto quello che doveva dire con il decente Radiofreccia. Qui però ha tirato fuori i suoi ricordi giovanili, di quando era andato in vacanza con gli amici a Rimini, e invece di tenerseli per sé ha cercato di propinarci una sorta di suo personale Amarcord VS Il grande freddo, con risultati ai limiti del ridicolo e invenzioni registiche degne del Moccia presente nella mia lista di ieri.
Su una cosa però Ford sbaglia. Questo non è finto pane e salame. Questo film è il simbolo stesso del panesalamesimo e quindi è davvero strano non gli sia piaciuto. Che anche lui si sia finalmente reso conto che il panesalamesimo è una delle grandi piaghe dell’umanità?
JF Più che pane e salame, mi pare pane e letame. Lo stesso che mi ritrovo a dover sopportare quando mi schiaffo malauguratamente qualche film consigliatissimo dal Cannibale!

"Dai Cannibale, non fare il timido! Vieni giù al mare con noi!"
4. La passione di Cristo di Mel Gibson (2004)


JF Finalmente. Uno dei miei film horror preferiti nonchè bersagli principe delle bottigliate.
L'apoteosi della follia di Mel Gibson regista ed integralista.
Uno scempio vero e proprio per gli occhi dell'audience così come per la figura di Gesù, una delle più affascinanti della Storia anche per i non religiosi come il sottoscritto, qui ridotto prima alla controfigura di Bruce Lee in versione figlio di dio e poi pupazzo di carne in mano ai torturatori romani tutti figli del sadismo del pazzo Mel.
Con questo titolo potrei quasi quasi fare a polpette l'intera decina del mio avversario, ma dato che sono un bruto, ho deciso che ne avrebbe avuto ancora.
CK Davvero strano che debba essere proprio io a difendere il da me tanto odiato Mel Gibson. Eppure questo film, per quanto per diversi aspetti pessimo, è comunque cinematograficamente meglio in confronto al ruffianissimo Braveheart. Se non altro ha una bella fotografia e qualche momento al limite dello splatter che lo fa avvicinare proprio alle atmosfere di un horror.
Braveheart rendeva una discutibilissima figura come quella di Wallace un simbolo di libertà e indipendenza, che è come santificare Bossi e il Trota, visto che la Storia è andata in maniera ben diversa da come ce l’ha raccontata lui.
Qui in La passione di Cristo il registonattore continua a martoriarci con la sua personale e discutibile visione del mondo, ma se non altro questa volta ci risparmia la sua pessima recitazione. È già qualcosa. Fine della mia difesa (è il massimo di difesa che sono riuscito a tirare fuori) di Mel Gibson, l’uomo che sussurrava ai castori.
JF Un giorno il discutibilissimo Cucciolo Eroico ci svelerà come è stato in grado di venire a conoscenza dei dettagli esatti della vicenda di Wallace - che peraltro non credo abbia mai avuto niente a che spartire con le interpretazioni leghiste - e anche di quelle del buon vecchio Gè tramutato in campione di calci rotanti. E penso ne sarà felice, considerato il suo ego.
CK Un giorno anche tu ci svelerai come fai a sapere che la versione cui credi tu sia vera. Solo perché te l’ha detto l’affidabilissimo Mel, lo stesso della passione di Cristo???
JF Ma io non ho mai affermato che la versione del vecchio pazzo Mel fosse vera o falsa. Me la sono goduta e basta. Un pò come mi godrei La passione di Cannibal! Ahahahahahha!

"Ti prego, Mel, basta!" "Quando basta lo dice solo Dio. O al massimo il mio castoro!"
5. Within di John A. Curtis e Melvin Ward (2005)


JF Raramente mi capita di interrompere un film prima della fine. Anche nei peggiori dei casi. E ancora più raramente capita che decida a dieci minuti dall'inizio di guardarlo a quadrupla velocità per mettere fine alle mie sofferenze.
E' accaduto con questo improbabile horror dal budget e dai risultati a dir poco demenziali visto a stento una sera in Croazia in compagnia di Julez sperando nel classico slasher movie da notti estive.
Il risultato fu una delle visioni del genere - e non solo - più disastrose della mia storia di spettatore: se avete velleità come attori, registi, montatori o anche addetti al catering sul set, state tranquilli. Se ci sono riusciti Curtis e Ward potete farcela anche nel pieno del coma. Qui trovate la mia recensione: http://whiterussiancinema.blogspot.it/2010/08/within.html.
CK E ancora: Ford ieri diceva che i film da me proposti sono innocui nella loro inutilità, ma che dire di questo filmetto che giusto lui si è visto?
Una produzione amatoriale, amatorialissima, girata probabilmente come passatempo e che a qualunque persona sana di mente non sarebbe mai venuto in mente di vedere. D’altra parte, che aspettarsi da uno che si aspetta uno slasher movie da un filmetto pseudo fantasy come questo?

"Ford questa volta ha proprio esagerato. Non vorrei essere nei panni del Cannibale!"
6. Il mercante di pietre di Renzo Martinelli (2006)


JF Ed ecco un altro membro illustre della mia top five del peggio del peggio della mia vita di spettatore.
Una schifezza abominevole ben oltre il ridicolo involontario che vorrebbe essere un attacco spietato del regista - leghista in tutto e per tutto - al mondo islamico e al terrorismo post-undici settembre.
Sequenze al limite dell'assurdo e dialoghi imbarazzanti potrebbero anche far sbellicare dalle risate, ma onestamente al sottoscritto mettono una discreta inquietudine, specie dopo averlo visto causa recensione in sala ed aver ascoltato inneggiamenti folli da parte di gruppi interi di vecchi milanesi poco favorevoli all'immigrazione.
Tra le altre perle:
"Tesoro, guarda che non tutti i musulmani sono terroristi!"
"Hai ragione, ma tutti i terroristi sono musulmani."
CK Questo è il film peggiore della decina fordiana. Nonché uno dei peggiori della Storia. Oltre ogni soglia del brutto e dell’orrore. Sia a livello cinematografico che ideologico.
Viene da chiedersi cosa diavolo ci faccia Harvey Keitel in una produzione del genere. Spero almeno l’abbiano pagato bene. Così come spero abbiano pagato bene Ford per recensirlo.
Tutti ma proprio tutti i peggiori e più stupidi pregiudizi nei confronti dei musulmani sono inseriti qui dentro, tanto che al confronto Mel Gibson appare come una persona tollerante.
Il protagonista, un professore universitario sulla sedia a rotelle, è uno dei personaggi più razzisti e ridicoli mai visti e l’interpretazione di Jordi Mollà fa apparire Albertone Tomba come un attore da Oscar.
Per una volta, una scelta fordiana su cui non ho nulla da eccepire. Solo pietre, contro Il mercante di pietre!

"Non tutti i terroristi sono cannibali, ma tutti i Cannibali sono terroristi!"
7. Antichrist di Lars Von Trier (2009)


JF Membro illustre della top five del peggio, capitolo tre.
Ricordo quando, con Julez, decidemmo di vedere questo film memori delle cose notevoli fatte da Von Trier fino a quel momento.
Ricordo anche che fu la prima volta in cui pensai che se mi fossi trovato di fronte il regista appena conclusa la visione l'avrei sfigurato a furia di cazzotti.
Giurai che mai più il cammino di Lars Von Trier avrebbe incrociato il mio.
Purtroppo ruppi il voto, e mi toccò sorbirmi anche quel polpettone di Melancholia.
Che, comunque, confrontato con questa roba, pare il film più bello della Storia del Cinema.
CK Una persona che inserisce una pellicola del genio assoluto Lars Von Trier, uno dei più grandi cineasti viventi e non solo, nella lista dei peggiori dice già da sola tutto riguardo a quel che ne può capire di cinema.
Antichrist per me è il meno riuscito tra i film dell’idolo danese, ma un Von Trier poco riuscito è pur sempre una visione stimolante, ricca di spunti e visivamente a tratti è magnifica. Se i dialoghi psicanalitici e qualche visione alla David Lynch non sono troppo congeniali al Lars, la splendida sequenza iniziale è una tale meraviglia che da sola riesce a salvare la pellicola e vale più di intere decine dei meglio film fordiani.
Altroché Antichrist, Ford è l’Anticinema.
E, comunque, Melancholia è a confronto di qualunque cosa uno dei film più belli della Storia del Cinema!
JF Già il fatto che una groupie vontrieriana del tuo stampo lo reputi il suo lavoro meno riuscito la dice lunga sulla montagna di merda fumante che è questo film, secondo per schifezza soltanto a Il mercante di pietre e all'altro abominio che ci aspetta tra poco.
Se questo è il Cinema, sono felice di essere l'Anticinema!
CK Tranquillo, il titolo è tutto tuo ahahah.

"Piuttosto che spararmi un altro film di Von Trier, mi faccio seppellire vivo!"
8. Tekken di Dwight H. Little (2010)


JF Cannibale e i radical chic come lui continueranno a criticare gli action heroes degli anni ottanta come Van Damme per la scarsa qualità dei loro film, quando ora, nonostante gli effetti e le grandi produzione, si ritrovano davanti agli occhi cose di gran lunga peggiori.
Il mio personale peggior film dello scorso anno è una schifezza quasi mai vista ispirata alla nota serie di videogiochi che vorrebbe rispolverare le atmosfere dei mitici eighties e che risulta essere, al contrario, anche peggio di schifezze galattiche come il primo Mortal Kombat. Che è dire tutto.
Trovate la mia recensione - se proprio dovesse venirvi comunque voglia di vederlo - qui: http://whiterussiancinema.blogspot.it/2011/09/tekken.html.
CK Che questo film sia una schifezza assoluta, nessuna discussione. Sul fatto che i film con Jean Ford Van Damme siano qualitativamente migliori, invece, ho parecchi dubbi. Tekken è infatti il degno erede del film di Street Fighter, proprio con il nano più odioso del Belgio. Per il resto, un’altra visione che chiunque un attimo furbo avrebbe evitato: i film dai videogame quasi sempre si rivelano delle porcherie atroci, dal poco Super Mario Bros a Tromb Raider, quindi meglio girare al largo. Film come Troppo belli o Alex l’ariete vanno visti perché atroci scult con cui farsi delle grandi risate, ma robe così solo Ford se le può sorbire volontariamente…
In una sfida con Ford a Tekken il videogioco, in ogni caso, avrei la meglio io!
JF Ti lascio il videogioco, piccolo Cannibal. E io mi prendo a mani basse la vittoria a cazzotti, che sicuramente mi darà più soddisfazione.

"Lo so, questo film è una schifezza, ma cerca di non compiere insani gesti!"
9. A serbian film di Srdjan Spasojevic (2010)

JF Credetemi quando vi dico di essere stato in dubbio se inserire nella mia decina questo abominio.
La colossale montagna di merda firmata da Spasojevic è infatti il più grande insulto che abbia mai visto indirizzare al pubblico di un film, e tendenzialmente non l'avrei propinato neppure al mio peggior nemico.
Ma dato che si trattava di una lista dedicata al peggio ed io e il Cannibale non ci siamo mai risparmiati in quanto a colpi bassi, ho deciso che sarebbe stata una sorta di sfida con me stesso proporglielo ed eventualmente tornare a discutere di una visione che, credetemi, vorrei davvero cancellare dalla mia vita.
Se con Antichrist il mio primo istinto è stato quello di dare una manica di botte a quell'esaltato di Von Trier, in questo caso ho pensato che per il regista serbo l'unica strada possibile sarebbe stata quella della galera, perchè un prodotto come questo dovrebbe costituire reato, non essere distribuito e - lo dico a malincuore, perchè sono contro ogni forma di censura - cancellato dalla faccia della Terra.
Come testimonia la mia recensione - http://whiterussiancinema.blogspot.it/2011/12/serbian-film.html -, forse la più pesante che abbia mai scritto.
CK Bah, non posso dire che mi sia piaciuto questo A Serbian Film, ma nemmeno l’ho trovato così pessimo o atroce. Evidentemente quella suorina di Mrs. Ford si scandalizza davvero per niente.
La prima parte del film scivola via tranquilla, con la storia quasi simpatica di un pornodivo che vuole rientrare nel giro. Nella seconda parte si ritrova però suo malgrado scaraventato in un incubo. La visione eccede nello splatter e nel provocatorio, e tutto diventa talmente pazzesco e assurdo da risultare ai miei occhi piuttosto innocuo. La scena finale mi ha persino strappato un sorriso.
L’obiettivo del regista, ovvero la volontà di scandalizzare e disturbare i bacchettoni moralisti come Ford, vista la sua reazione shockata, si può dire alla fine pienamente riuscito.
JF Ecco, sapevo che avrei dovuto farlo.
Sinceramente, considerare innocuo o in qualche modo provocatorio inserire in un film la scena di una donna che partorisce soltanto per vedere il neonato stuprato dallo stesso tizio che ha assistito al parto, per me, è solo indice della malattia mentale del regista, di chi l'ha scritto, di chi l'ha apprezzato e anche di chi riesce a farselo scivolare addosso.
Spasojevic - e quelli come lui - per me dovrebbero essere presi a bastonate e ributtati nel fosso dal quale sono usciti. E ora potrai anche darmi del reazionario, pensa quanto sono buono.
CK Per me resta meglio un po’ di sana cattiveria gratuita rispetto allo stucchevole e insultante buonismo dei Muccino o James Cameron visti ieri, o allo Spielberg di War Horse. Ma mi sembra ormai chiaro che tu sei solo un finto duro, proprio come quei buffoni mascherati del wrestling che ti ostini tanto a esaltare!
JF Sana cattiveria una scena del genere!?!? Dovrò cominciare a preoccuparmi sul serio di quel Cannibal! ;)
Il buonismo di Muccino o di un War Horse qualsiasi mi irrita quanto te, ma giuro che non posso credere che una pellicola malata come questa possa suonarti come una provocazione un pò sopra le righe.
E' davvero troppo perfino per uno spostato come te.

"Cannibale, se difendi questo film meriti solo tanti calci in faccia!"
10. Dylan Dog di Kevin Munroe (2011)


JF Il mio secondo peggio-film dello scorso anno è questa roba per la quale Tiziano Sclavi avrà preso un sacco di soldi per i diritti cinematografici ma che, di fatto, snatura completamente la figura dell'indagatore dell'incubo - una delle più importanti del nostro panorama fumettistico - trasformandolo in una macchietta interpretata dal risibile Brandon Routh, che riesce ad essere quasi peggio del Tomba di Alex l'ariete.
Un film con tanto di diavolo avversario che fa rimpiangere il bellissimo spot Nike di metà anni novanta, decisamente più efficace di un'ora e mezza abbondante di questa roba.
E per non farvi mancare nulla, ecco l'immancabile recensione: http://whiterussiancinema.blogspot.it/2011/12/dylan-dog.html.
CK Altro film del tutto inutile della lista fordiana. Una schifezzina di medio livello, un film noioso e ignorabile fin dal trailer, di quelli come a Hollywood ne sfornano fuori parecchi all’anno.
Dopo aver tirato fuori un paio di effettive mostruosità come Il mercante di pietre e Da zero a dieci, pare chiaro che Ford sia arrivato stanco al termine della sua stessa decina e abbia messo dentro una roba a caso tanto per fare numero.
Anche perché vogliamo mettere questa pur pessima rilettura di Dylan Dog a opera di Hollywood, rispetto a un Moccia che rilegge se stesso?

"Ti ho portato una foto del Cannibale." "Non voglio vederla: quello è perfino più brutto di questi film!"
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