Ed eccoci finalmente arrivati: la cavalcata dei quaranta titoli favoriti da questo vecchio cowboy per quanto riguarda le pellicole uscite in sala nel duemilasedici giunge alla conclusione con una decina senza dubbio prima di cuore che di testa o tecnica, all'interno della quale ho voluto che fossero principalmente i sentimenti a farla da padroni.
Quale sarà, dunque, il film che conquisterà la vetta?
N°10: THE END OF THE TOUR di JAMES PONSOLDT
Come ben saprà chi ha seguito le vicende del Ford Award dedicato ai libri, il romanzo che ha consacrato David Foster Wallace, Infinite Jest, è risultato per me una rottura di coglioni cosmica.
Prima che tentassi quella scellerata impresa, però, mi avvicinai all'autore americano grazie a questo film, che è prima di tutto un grande ritratto di un'amicizia, il primo titolo ad avermi fatto quantomeno comprendere in parte il gesto compiuto dal mio carissimo amico Emiliano.
N°9: KUNG FU PANDA 3 di JENNIFER YUH e ALESSANDRO CARLONI
Senza ombra di dubbio, a prescindere dal suo valore, Kung Fu Panda 3 è un film che resterà per sempre nella mia memoria, perchè è il primo visto in sala dal Fordino, che venera Po come un eroe.
A prescindere, però, da quella che è stata la mia esperienza, il terzo capitolo del riuscitissimo franchise Dreamworks è una lezione sull'importanza della capacità di mantenere una mente aperta e pronta ad imparare, sempre e comunque, sulla ricerca di se stessi e sul sostegno che una Famiglia può dare in modo da permetterci di compiere anche imprese apparentemente impossibili.
Ai tempi del post, lo descrissi come "Gandhi che incontra i cartoni animati".
Ed è proprio così.
N°8: DEADPOOL di TIM MILLER
Deadpool è una clamorosa, incredibile, devastante, fottuta figata atomica.
Non ho nient'altro da dire.
N°7: THE HATEFUL EIGHT di QUENTIN TARANTINO
L'uscita in sala di un nuovo film di Tarantino è sempre e comunque un evento.
Quest'ultimo Hateful Eight ha diviso i suoi fan hardcore, e per quanto mi riguarda ha rappresentato uno dei punti più maturi della carriera del ragazzaccio di Knoxville.
Dialoghi fittissimi, un approccio meno cazzaro ed una riflessione sulla Storia degli USA che prosegue il discorso iniziato con Django. Una bomba.
N°6: HELL OR HIGH WATER di DAVID MACKENZIE
Giunto da queste parti grazie al tam tam della rete, distribuito - forse - poco e male in Italia, il lavoro di MacKenzie è un esempio di quello che il Cinema di Frontiera e Western è per la settima arte.
Ritmo tesissimo, outsiders, echi di Cimino e riscatto sociale, fratellanza, sacrificio, violenza e follia.
Una sorta di Point Break - l'originale - del Nuovo Millennio.
N°5: THE DRESSMAKER di JOCELYN MOOREHOUSE
Presentato come una commediola da due soldi dall'insulsa distribuzione italiana, The Dressmaker rappresenta, al contrario, la commedia nera più profonda delle ultime stagioni.
Figlio di un'Australia di provincia, di dicerie, maldicenze, vendette e vecchi peccati, un film sulla famiglia e sull'assurdità della vita che riesce a divertire, commuovere e scuotere come la vita stessa.
N°4: ROOM di LENNY ABRAHAMSON
Un film che è stato senza dubbio tra le sorprese dell'anno, non il mio favorito ma uno di quelli, come per la corsa agli Oscar, che ho amato di più.
Come padre, come figlio, come cinefilo: l'interpretazione del piccolo Jacob Tremblay è da antologia.
Eppure, passa quasi in secondo piano rispetto all'enome gamma di emozioni che questo film smuove.
N°3: CREED di RYAN COOGLER
Non poteva che guadagnarsi il podio il ritorno sul grande schermo di uno dei personaggi che ho più amato nel corso della vita - e non parlo solo di Cinema -, Rocky Balboa: affidandosi al giovane - e bravissimo - Ryan Coogler, Sly tira fuori uno dei migliori film della saga dello Stallone Italiano nonchè l'interpretazione più importante della carriera, che gli è valsa un Golden Globe ed un quasi Oscar. Il Tempo ci batterà tutti, ma non può battere un mito così.
N°2: ANIMALI NOTTURNI di TOM FORD
Affrontato con clamorose riserve ed atteso come l'ennesima pellicola radical da bottigliare, Animali notturni si è rivelato ipnotico e denso, quasi un ritorno alle atmosfere del Lynch dei tempi d'oro.
Una vendetta d'amore letteraria che diviene una cicatrice lasciata per sempre nel cuore, un crescendo magico che esplode in un finale da restare senza fiato che riesce a fare invidia a gente come Wong Kar Wai.
N°1: CAPTAIN FANTASTIC di MATT ROSS
Ed eccolo, il vincitore del Ford Award di quest'anno.
Per la prima volta, credo di non aver premiato necessariamente il film più bello, o quello con la valutazione più alta assegnata.
Semplicemente, il mio cuore di spettatore, di figlio e di padre ha indicato la via.
Ed è stato un enorme piacere così.
I PREMI
Miglior regia: Tom Ford per Animali notturni
Miglior attore: Jacob Tremblay per Room
Miglior attrice: Jennifer Jason Leigh, The Hateful Eight
Scena cult: l'evocazione dei "chi", Kung Fu Panda 3 e Sweet Child O'Mine al funerale, Captain Fantastic
Miglior colonna sonora: Hell or high water
Premio "leggenda fordiana": Rocky Balboa, Creed
Oggetto di culto: il costume di Deadpool, Deadpool
Premio metamorfosi: Ben Foster e Chris Pine, Hell or high water
Premio "start the party": la famiglia Cash nella foresta, Captain Fantastic
Premio "be there": ancora una volta, la Philadelphia dello Stallone Italiano
MrFord