Per rimanere fedele al rito del ritardo che ormai caratterizza l'uscita della rubrica dedicata alle uscite in sala, chiudo in zona Cesarini la settimana anticipando il Bulletin di pochissimo segnalando i titoli ormai "vecchi" distribuiti giovedì, commentati come al solito da me e da quello scellerato di
Cannibal Kid, accanto all'ospite
Samuele Burroni: meglio tardi che mai, no?
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"Ho letto Pensieri Cannibali dal cellulare, e mi sono immediatamente sentito male." |
RICORDI?
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"L'unico modo che Cannibal ha per farmi vedere un film consigliato da lui è chiudermi in gabbia!" |
Samuele: Una volta un vecchio saggio disse “Occhio alle scritte nei trailer !”. Per rimanere in tema io non ricordo chi fosse costui, ma certo i diversi titoli che appaiono nella clip promozionale sembrano lanciati come esche succulente che solitamente lasciano molte deluso il palato e incazzato lo spettatore.
Potrebbe non essere neanche d’aiuto la naftalina che ha accompagnato la macchina da presa di Valerio Mieli, vincitore del David di Donatello con la sua opera prima nel lontano 2010 ma di ritorno solo ora alla regia. Eppure, nonostante tutto e tutti, una speranzuccia continuo ad avvertirla. Sarà qualche richiamo malickiano nelle immagini del trailer, la confusione totale che rimane attorno alla trama oppure, con più probabilità, la presenza nel film del grande Luca Marinelli, unico attore italiano della nuova generazione capace di emozionare anche stando in silenzio.
Insomma, ce ne ricorderemo di questo film? (Lo so, me la sono cercata, potete far partire gli insulti dopo questo ultimo commento!).
Ford: vai tranquillo, Samuele, gli insulti sono tutti per Cannibal. D'accordissimo su Marinelli, con Borghi il miglior giovane attore italiano al momento, mentre per quanto riguarda il film non mi aspetto nulla, e non ho neppure un hype particolare rispetto ad un eventuale recupero. Quello che ricordo davvero, però, sono i bei tempi in cui la blogosfera era affollata e le Blog Wars impazzavano.
Cannibal Kid: Non so se mi ricorderò di questo film. Per quanto meraviglioso possa essere, e io sinceramente ci spero molto, ho una pessima memoria. Non è colpa della vecchiaia come per Ford. È che sono fatto proprio così. Sono così smemorato, che è già tanto se questa pellicola mi ricorderò di vederla.
A UN METRO DA TE
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"Qui è davvero terribile: con la scusa delle cure non mi passano neppure un White Russian!" |
Samuele: Prepariamo i fazzoletti, almeno tre pacchetti, e non pensiamoci più. Sarà un lungo viaggio tra lacrime, singhiozzi e “shhh” continui alla fazione annoiata degli spettatori in sala. A un metro da te è infatti la bomba romantica di questo inizio 2019, l’opera che non può mai mancare nella stagione cinematografica, anche se in ritardo di un mese rispetto a San Valentino (e per questo una tirata di orecchie alla distribuzione ci starebbe eccome!).
Fa una certa impressione vedere uno dei due gemelli di Zack e Cody al Grand Hotel (Cole Sprouse) moro, adolescente e innamorato, ma questa immagine non sembra stonare con il viso angelico, dolce e fiabesco della sua controparte Haley Lu Richardson, che mostra già nel trailer di essere interprete ideale e azzeccata della protagonista. Non posso e non voglio mostrare tutta la mia negatività nelle poche righe dedicate a questo film, per cui mi asterrò dal dilungarmi sui ricordi che le prime immagini del film hanno innescato nella mia cinica memoria (su tutti Io prima di te …), e invece voglio ammettere che il trailer mostra un grande potenziale, che non pare solo frutto della storia commovente che cela distrattamente ma soprattutto di una mano e di una penna abili e astute, che difficilmente deluderanno gli appassionati del genere e chissà, forse, conquisteranno anche i più diffidenti.
Ford: questa mi pare la classica baracconata buona per le ragazzine e per i pusillanimi come Peppa Kid, che andrà in brodo di giuggiole come fece per porcate come Colpa delle stelle qualche anno fa. Ovviamente, dovessi vederlo, lo farò con il chiaro intento di massacrarlo a dovere neanche fosse il film preferito del mio rivale.
Cannibal Kid: Questo è il tipico “Malattia Movie” fatto apposta per contagiarmi. Lo adoro già a prescindere e sono pronto a infettare con il mio entusiasmo nei suoi confronti anche i più scettici. Tipo Ford, che alla visione di Io prima di te ha finito per commuoversi più di tutte le ragazzine e dei pusillanimi come me. Al di là del tema strappalacrime, che lo rende già il mio guilty pleasure supremo del 2019, sono curioso di vedere come se la cava Cole Sprouse lontano da Riverdale e Haley Lu Richardson, già notata in Split, 17 anni (e come uscirne vivi) e nello splendido Columbus. Fazzoletti, a me!
PEPPERMINT
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"Per sistemare quel pusillanime di Peppa Kid mi paiono troppo perfino i proiettili di gommapiuma!" |
Samuel: I muscoli di Jennifer Garner tornano a sfondare lo schermo a distanza di molti anni dalla serie tv Alias e il contesto in cui ciò accade non poteva essere dei migliori. Sulla scia di un filone di forte successo nell’ultimo periodo, il regista di Taken Pierre Morel ripropone il tema della vendetta sotto forma di fuoco e fiamme, proiettili e coltelli volanti, senza apparentemente osare più di quanto non avesse fatto in passato e riempiendo lo stesso trailer di pura adrenalina. Basterà di nuovo questo a vincere la sfida ? Certo la scelta di fondo è comprensibile e non si può biasimare nessuno: il momento storico in cui viviamo si adatta perfettamente ad un eroina che cerca da sola giustizia e che nel sostituirsi alle autorità reca aiuto ai suoi concittadini. E cosa dire della scelta di Jennifer Garner come protagonista, visto che solamente con un po’ di azione e un fucile in mano riesce a far emergere le sue qualità recitative (ebbene sì, Trent’anni in un secondo per me è indecente caro Kid e il suo poster io non lo avrei mai appeso in camera…) . In definitiva se la sorella di John Wick e nipote di Brian Mills finisse per creare una distrazione di un’ora e mezzo ben curata ed efficace nessuno potrebbe sorprendersi dal mio punto di vista, ma la necessità di un altro film di questo tipo è veramente tutta da dimostrare e lascio ad altri fortunati questo compito, mentre io vado a ricercare l’ultima interpretazione decente di Jennifer Garner…
Ford: non ho mai apprezzato particolarmente il franchise di Taken, così come Liam Neeson in versione spaccaculi, ma in passato ho amato moltissimo Alias, e la Garner era riuscita a rendere alla grande. Peppermint, quindi, ha due potenziali strade: da un lato un action serioso e inutile come alcuni di quelli usciti negli ultimi anni, dall'altro una baracconata che intrattiene e diverte ed è tamarra abbastanza da ricordare gli anni ottanta. Spero ovviamente nella seconda.
Cannibal Kid: L'ultima interpretazione decente di Jennifer Garner? Proprio nel da Samuele tanto bistrattato 30 anni in 1 secondo, uno dei guilty pleasure cult della mia generazione e pure di quella di Ariana Grande, che di recente l'ha omaggiato nel video capolavoro di thank u, next. I tempi di quel film, così come quelli di Alias, per lei sembrano però lontani, e il suo triste tentativo di riciclarsi come Liam Neeson al femminile mi sembra fallimentare quanto la scelta di Ford di non scrivere più post “normali”, ma solo striminziti bulletin che somigliano a una lista della spesa.
IL PROFESSORE E IL PAZZO
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"Lasciate subito in custodia Marco Goi a me, agenti. Ho il compito di scortarlo a Fordlandia." |
Samuele: Dietro grandi imprese si nascondono spesso storie straordinarie e fondamentali, esattamente come quella da cui prende spunto Il professore e il pazzo, film di Farhad Safinia interpretato da due grandi nomi quali Mel Gibson e Sean Penn. Si sa che il fascino dei dizionari incanta tutti prima o poi, per non dire della storia di come questi sono stati redatti, eppure quest’opera possiede qualcosa di davvero attraente, che già attraverso le poche immagini del trailer riesce a venir fuori e a colpire. Sarà forse l’insolita coppia di “vecchietti” Gibson-Penn o le loro perfette barbe ottocentesche, oppure gli occhi sempre più profondi di Natalie Dormer. Resta il fatto che questo film ha il sapore della rivincita, non solo per due attori caduti in sordina ma anche per quegli spettatori che erano rassegnati a destinare tutto il loro tempo libero della settimana al solo Netflix.
Bisogna crederci a volte, andare oltre l’apparenza di un soggetto abbastanza spiccio, come può essere la storia del dizionario inglese, e seguire l’istinto. Se poi il vostro istinto è solo quello di detestare tutto ciò che porta il nome di Gibson e ancora portate le cicatrici dell’aramaico de La passione di Cristo allora siete in buona compagnia, vero Ford?
Ford: Ford: a dire la verità, nonostante ancora soffra per la visione de La passione di Cristo, ho sempre sostenuto il fordinanissimo Mel Gibson, sopra le righe senza controllo come piace a me. Purtroppo questo film mi ispira decisamente poco, complice anche il terrificante titolo: sarei lieto di essere smentito, ma l'impressione che ho è quella del polpettone/mattonazzo. Staremo a vedere.
Cannibal Kid: Tra me e Ford, direi che il Professore so-tutto-io è lui e il pazzo sono io. Considerando però la sua passione per Mel Gibson, pessimo sia come attore che come regista che come essere umano, qualche dubbio sulla sua sanità mentale mi viene. Quanto al film, che purtroppo coinvolge anche uno dei miei idoli, Sean Penn, sembra una pazzia il solo pensiero di guardarlo.
INSTANT FAMILY
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"Mettiti in posa: voglio fare concorrenza a Ford e alle sue foto da instadad!" |
Samuele: Il buon umore è contagioso e allora facciamoci un’abbuffata con la coppia Mark Wahlberg - Rose Byrne, che interpretano una coppia alle prese con l’adozione di tre ragazzini molto vivaci e poco docili, che insegneranno loro cosa vuol dire essere genitori a caro prezzo.
L’idea della commedia non pare molto originale e neanche invoglia chissà quanto a mio parere, eppure dopo aver visto il trailer il mio sommo giudizio si è ribaltato e mi sono scoperto desideroso di mettere su famiglia e di adottare tre pesti come queste. A parte gli scherzi, il film sembra avere davvero tutte le carte in regola per rientrare nella classica commedia americana, leggera e piacevole, sempre più rara e sempre più spesso dilagante nel genere demenziale. Magari sarà solo un abbaglio il mio e Wahlberg attore comico si rivelerà nuovamente un grande fallimento, ma se doveste decidere di farvi due risate al cinema questa settimana punterei gli ormai cari dieci euro su questo film.
Ford: Wahlberg è un altro fordiano per eccellenza in stile Mel Gibson che da queste parti godrà sempre di un giro gratis al bancone, eppure questa volta mi pare sia incastrato in una di quelle commediole americane senza arte ne parte che non spingono troppo in modo da risultare il più "per famiglie" possibili: per il momento passo, attenderò poi di scoprire come ne scriverà Cannibal, e nel caso in cui dovesse scontrarlo allora correrò a vederlo.
Cannibal Kid: Peccato per la presenza di Mark Wahlberg, attore inespressivo come tutti i fordiani per eccellenza. Per il resto questa pare essere una commediola di quelle che si guardano con piacere e che qualche sana risata la sanno tirare fuori. Persino ai musoni come Ford che, considerata la tematica famigliare e l'amore per i muscolacci di Wahlberg, in gran segreto ha già affittato una sala per vederselo in santa pace con la sua numerosissima instant family.
LA CONSEGUENZA
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"Benvenuta a Casale Monferrato, Keira." "Non c'è troppo da stare allegri: questo è un posto dimenticato da dio." |
Samuele: I postumi della seconda guerra mondiale sulla Germania post nazismo sono sempre stati tra gli argomenti meno dibattuti nel cinema europeo moderno e contemporaneo, per via del senso di colpa di sponda alleata che spesso abbiamo visto invece scalzato dai molti racconti di liberazione ed eroismo. Oggi James Kent decide di ambientare il suo film nell’Amburgo del 1946, devastata dai bombardamenti, e concentra la sua attenzione proprio su un uomo rimasto vedovo per gli attacchi alleati.
Keira Knigthley e Alexander Skargard sono i protagonisti di melo’ denso e impegnativo, spinto alla ricerca di un pubblico impegnato e sensibile che già dalle prime immagini del trailer può cogliere molto delle atmosfere che troverà in quest’opera. Certo non si tratta di un film adatto a tutti, ma le premesse per un buon lavoro ci sono tutte e in una settimana cinematografica giocata molto sulla risata si potrebbe dedicare anche un po’ di tempo al romanticismo. Chissà che non se ne rimanga piacevolmente sorpresi.
Ford: Samuele, lavori per la produzione di questo film? Perché mi pare che questo commento sappia di promozione neanche fossi il Cucciolo Eroico che cerca di propinare qualcuna delle sue boiate teen agli sfortunati lettori di Pensieri Cannibali! L'idea di base potrebbe anche essere interessante, ma la primavera è ufficialmente iniziata e non voglio rischiare, vista anche la mia facilità crescente al sonno da divano, di affrontare polpettoni di questo genere.
Cannibal Kid: Come dice il buon Samuele, il tema della Germania post nazista è stato spesso trascurato. Negli ultimi tempi è però stato finalmente affrontato in un film interessante come Il labirinto del silenzio e quindi ho un po' di curiosità pure per questo. Sebbene mi preoccupino un po' la presenza della imprevedibile Keira Knightley, capace di alternare interpretazioni buone ad altre agghiaccianti, e il pesante rischio noia.
PETERLOO
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"E doveva essere solo un'innocua Blog War!" |
Samuele: La curiosità per questo film nasce già dal titolo, che richiama la storia vera di una manifestazione pacifica nella Manchester del 1819, finita in una giornata di sangue che ricordò a quel tempo la strage della battaglia di Waterloo. Mike Leigh continua a insegnare storia alle nuove generazioni attraverso le sue opere, dimostrando ancora fiducia in un’epoca dove molti suoi coetanei hanno invece ormai abbandonato la nave e si sono dedicati alle sole memorie del passato. Purtroppo gli eventi narrati sono stati tutt’altro che unici nella storia moderna e la lezione ancora non è stata evidentemente imparata. Nonostante questo però c’è chi ancora ci prova e che avanti per la sua strada, senza badare alle mille dimostrazioni di incoscienza che la vita di oggi, politica e non, ci getta in faccia.
Magari neanche questo suo ultimo film terrà lo spettatore incollato alla sedia, anzi qualche sbadiglio o momento di ripensamento si faranno vivi tra molti di noi, eppure, come è accaduto con Turner (2016), la possibilità di uscire dalla sala più ricchi di prima dovrebbe incoraggiarci tutti. Certo, lo so che ci sarà qualcuno che storce il naso di fronte ai costumi dell’Ottocento e alle acconciature delle parrucche, ma credo che pure Kid possa essere d’accordo sul fatto che il cinema non possa essere solo Marvel e superpoteri, e finché Captain America e i suoi simili continueranno a tenere vivi gli studios perché non alternare i kolossal ai film d’autore?
Cos’è un film d’autore? Beh, chiedetelo a chi ci capisce, vero Kid?! …
Ford: Mike Leigh è uno che ci sa fare, e una decina d'anni fa sarei corso a recuperare questo film. Purtroppo le energie mentali che al momento mi restano a fine giornata sono troppo poche per poter affrontare il Cinema d'autore nel vero senso della parola, dunque credo mi segnerò nella lunga lista Peterloo pronto ad affrontarlo quando sarò in vacanza, o verrò da un weekend in cui avrò dormito il maggior numero di ore possibile.
Cannibal Kid: Secondo me molto confondono i film impegnati con i film d'autore. Non sempre i primi coincidono con i secondi, e viceversa. Mike Leigh io personalmente lo preferisco quando è più leggero e comedy, come in Another Year e soprattutto nello stupendo La felicità porta fortuna - Happy-Go-Lucky. Questa lezione gratuita (almeno se si guarda il film in streaming) di Storia la lascio volentieri a quel professorino sapientino di Ford. Anche perché ancora sbadiglio al pensiero del film-lezione di Storia dell'arte Turner, una delle visioni più noiose degli ultimi anni.
SCAPPO A CASA
Samuele: Una lacrima mi scorre giù lungo la guancia e non posso fermarla. Un misto di nostalgia e rabbia si abbatte su di me, e non credo di poter essere il solo, quando noto l’assenza degli altri due.
Questo è quanto accaduto qualche mese fa, quando ho scoperto che Aldo sarebbe stato senza Giovanni e Giacomo in Scappo a casa, la commedia di Enrico Lando in uscita questa settimana.
In parte ne sono ancora scosso perché sì, lo devo ammettere, conosco a memoria tutte le battute di Tre uomini e una gamba e nonostante gli anni che passano e la vecchiaia che si avvicina sono un romantico nostalgico che si illude che alcune cose restino per sempre intatte. Potete capire allora che sono rimasto molto sorpreso quando ho finito di vedere il trailer e ho scoperto di essermi fatto qualche risata durante la visione. Addirittura ho pensato che potesse esserci anche qualcosa di sostanzioso alla base del film e che il tema dell’immigrazione potesse essere stato trattato in maniera non così inadeguata come potevo aspettarmi.
Forse anche tutte queste considerazioni si riveleranno solo un’altra illusione, ma se Aldo ha voluto credere in questa seconda possibilità chi siamo noi per non fare altrettanto ? E poi, chissà, potrebbe pure spuntare un inatteso cameo, o meglio due …
Nostalgia canaglia!
Ford: sono rimasto molto sorpreso nello scoprire il tentativo di Aldo di buttarsi in un'avventura lontano dai suoi due compagni storici, Giovanni e Giacomo. I tre, ai tempi della mia adolescenza, hanno rappresentato qualcosa di fresco e nuovo nel panorama comico italiano, prima di perdersi inevitabilmente ed inesorabilmente nelle riprese sbiadite di loro stessi. Che questo titolo sia l'inizio di una ripresa? O l'inevitabile conferma di un'inesorabile decadenza?
Cannibal Kid: Sono contento che Aldo abbia deciso di uscire dalla sua comfort zone e fare un film solista che sa un po' di “checcozalonata”. E lo dico in senso buono. Potrei inoltre prendere ispirazione da lui e da buon egotomane realizzare questa rubrica da solo invece che in trio, lasciando perdere gli ospiti settimanali e soprattutto la fastidiosa presenza di Mr. James Ford.