Settimana delle uscite che, come per la precedente, arriva in anticipo e rompe gli schemi a causa delle festività di questo periodo: a fare compagnia al vecchio cowboy e al finto giovane Cannibal Kid per commentare i titoli pronti a scaldare il weekend in sala neanche fossimo a ridosso di un finale di stagione calcistica incerto, Riccardo Giannini, che di pallone - ma non solo, a quanto pare - mastica eccome.
MrFord
"Certo che a vivere come Ford si sta proprio bene!" |
NON SONO UN ASSASSINO
"Un White Russian mentre mangi? Stai diventando peggio di quel beone di Ford!" |
Riccardo: "Non sono un cineblogger", parafrasando il titolo di questo film. Ringrazio entrambi per la "convocazione", usando un termine calcistico; spero non abbiate da pentirvene. Veniamo a questo legal thriller italiano, tratto dal libro omonimo di Francesco Caringella: poliziotto accusato di aver ucciso un giudice, suo caro amico, e difeso da un avvocato in crisi, legato all'indagato e all'assassinato da un rapporto d'amicizia (ma ha sofferto, pare, il ruolo di "terzo incomodo"). Il penale è materia interessante per il sottoscritto e mi incuriosisce soprattutto questo enigma della chiave e del relativo cassetto contenente degli "scomodi segreti". Diciamo che Scamarcio e Boni sono due "top player" tra i nostri attori, mentre la Gerini mi sembra fuori ruolo come Pubblico Ministero. Ho paura che sia il classico film dal finale che ammazza e delude tutte le attese.
Cannibal Kid: Nemmeno io sono un cineblogger. Io sono Il Cineblogger per eccellenza, ahahah
Di certo non è un cineblogger Ford, che semmai può essere considerato un cinehater. O se non altro uno che odia i bei film. Questo Non sono un assassino rientrerà nella categoria dei bei film?
Un tempo avrei detto di no, solo che di recente la mia fiducia in Scamarcio è aumentata. Parecchio. Non dico sia diventato il CR7 del nostro cinema. Dopo i suoi ruoli da amante della cocaina in Loro, Euforia e nel recente esaltante Lo spietato, lo accosterei piuttosto a Diego Armando Maradona. Nientepopodimeno che. Alessio Boni invece è un po' il Dybala della cinematografia italiana: discontinuo, ma a tratti capace di ottimi numeri. In più c'è Edoardo Pesce, rivelazione alla Kean in Dogman. La Gerini invece è come Montolivo: è partita bene (con Verdone) e poi si è rivelata una ciofeca.
Con una formazione così, questo legal-thriller non garantisce una vittoria certa, ma un discreto spettacolo quello sì.
Ford: non sono un radical chic come Cannibal, e nonostante le sorprese che può riservare Scamarcio - che io avevo già ben visto ai tempi dei tempi in Romanzo criminale, da ottimo osservatore - non credo che questo film finirà per rivelarsi l'ennesima produzione italiana esaltata dalla cricca di Peppa Kid neanche fosse destinata a chissà quali traguardi.
Più che altro, rischierà per vedersi svanire tra le mani un sogno che non sembrava neppure tanto più nel cassetto. Un po' me la Juventus con la Champions.
I FRATELLI SISTERS
"Com'è che Ford abita così lontano?" "Non vuole che casa sua sia raggiunta da una qualsiasi automobile!" |
Riccardo: Western bizzarro, non tanto per l'humor nero che lo contraddistingue: anche "100 modi per morire nel west" di Seth MacFarlane ne aveva a fiumi (fino a cadere nell'irresistibile demenzialità stile Griffin), ma quest'ultima pellicola rispettava comunque alcuni canoni del Western. Ecco, "I fratelli Sisters" mi sembra veramente uscire dai binari, per offrire una storia interessante (incentrata non solo su duelli e inseguimenti, ma anche sulla ricerca dell'oro). D'altro canto il Western è oramai un genere "defunto", quindi bisogna inventarsi qualcosa per fare un Western nel 2019. C'è Phoenix, nel momento in cui tutti attendono di vederlo nei panni del Joker. Nel complesso ciò che mi incuriosisce e questa assenza di distinzioni tra buoni e cattivi, niente bianco e nero, ma tante sfumature di grigio. Certo, l'epicità del "Grande Silenzio" (il grande spaghetti western senza buoni) è tutt'altra cosa, ma va benissimo così!
Cannibal Kid: Uno dei film più rischiosi dell'anno. Per la mia vita. Io il western non lo sopporto. Un genere troppo vecchio, troppo superato, troppo... fordiano. Anche se questo sembra essere diverso dal solito, anche se alla regia c'è un regista che apprezzo parecchio come Jacques Audiard, anche se nel cast ci sono due miei idoli come Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal, anche se in rete si trova già da diverse settimane, ancora non ho trovato il coraggio di vederlo. E forse mai lo troverò.
Ford: nonostante sia in rete da parecchio non sono ancora riuscito, da buon ritardatario, a recuperare quello che potrebbe essere il film della settimana, ed uno dei più fordiani di questo periodo. Audiard è un regista che ho sempre apprezzato, così come Phoenix e Gyllenhaal e l'ottimo gregario John C. Reilly, il Western è una specie di seconda pelle, direi che gli ingredienti per un ottimo cocktail da Saloon ci sono proprio tutti.
STANLIO & OLLIO
"Solo un bianchino triste?" "Che vuoi che ti dica!? L'open bar l'ha organizzato Cannibal!" |
Riccardo: Ritroviamo John C. Reilly, uno dei due fratelli Sisters, nei panni di Oliver "Ollio" Hardy. Devo dire che i due attori protagonisti (Stan "Stanlio" Laurel è Steve Coogan) sono perfetti nella parte! Ammetto però che da bambino non sono mai stato un fan del duo, uno spettatore assiduo; ricordo con piacere più che altro alcune loro "comparsate" in alcune bellissime storie di Topolino. Ho letto velocemente la loro biografa ed effettivamente ci sono tanti momenti tristi. Immagino quindi sia un film da guardare con una buona scorta di fazzoletti, una storia sull'amicizia e sugli ostacoli da essa affrontati. Mi piace porre il focus sulla difficile convivenza dei due personaggi comici con le vere persone (da quello che si evince sul trailer, mi sembra un tema principale): aspetto a me caro quello dello "sdoppiamento" della personalità.
Cannibal Kid: Altro titolo rischiosissimo, altro lavoro che mi spaventa parecchio, considerando che la comicità vecchio stile (quindi anch'essa fordiana) di Stanlio e Ollio non l'ho mai retta manco per sbaglio, altro lavoro interpretato dall'antidivo John C. Reilly, a sorpresa il grande protagonista di questa settimana cinematografica. Un attore che ho amato molto ai tempi di Magnolia, ma che da allora non mi ha più convinto un granché. Difficilmente con una doppietta di pellicole come questa ritornerà nelle mie grazie.
Ford: titolo potenzialmente interessante, che regala il giusto "spotlight" ad un attore capace e sottovalutato come Reilly, che non essendo esattamente un re del ballo di fine anno della scuola è ovviamente snobbato da quella divetta di Katniss Kid. Non sono mai stato un grande fan di Stanlio e Ollio, ma nutro discrete speranze affinchè questo film possa rivelarsi quantomeno interessante nel raccontare quello che c'era dietro "le maschere".
ATTACCO A MUMBAI - UNA VERA STORIA DI CORAGGIO
"Perdonami, non volevo consigliarti quel film consigliato da Cannibal!" |
Riccardo: Il film ricostruisce gli attentati terroristici a Mumbai, in India, il 26 novembre 2008. I fari sono puntati su quanto accadde nell'hotel di lusso "Taj Mahal Palace". Ci sarà spazio, immagino, per diverse sotto-storie e personaggi. Ma decisamente un genere di film che non mi attrae affatto. Nel 2019 trovo sorpassato questo modo di fare cinema. Meglio un docu-film a tutti gli effetti sui fatti reali (tanto più a soli 10 anni dai loro avvenimenti).
Cannibal Kid: Anche io non amo molto i film ispirati alla cronaca, che spesso finiscono per essere troppo limitati dall'obbligo di aderire ai fatti realmente successi. Riccardo lo definisce un modo sorpassato di fare cinema e io, considerando che si tratta del tipo di film prediletto negli ultimi anni dall'idolo fordiano Clint Eastwood, non posso che essere d'accordo. Questa ennesima storia di eroismo non è girata da lui, ma mi attira allo stesso modo dei suoi ultimi spenti lavori. Ovvero pochissimo.
Ford: se fosse stato girato da Clint, o Michael Mann, o qualche altro vecchio leone del Cinema made in USA, probabilmente la mia curiosità sarebbe stata più consistente. Purtroppo non è così, dunque prevedo che questo Attacco a Mumbai sarà più che altro un attacco alla pazienza e a chi si aspetta una cronaca e si ritroverà la consueta storia retorica all'ammeregana. Peccato, perchè in questi casi mi tocca quasi dare ragione al mio rivale.
NON CI RESTA CHE RIDERE
"Ford ci detesta, festeggiamo! Andiamo tutti a Casale da Cannibal!" |
Riccardo: Alessandro Paci dirige e interpreta questo film, a fianco dell'amicone Massimo Ceccherini, praticamente un insieme di barzellette - credo e spero - legate da una trama (comunque risibile). Personalmente non sono un gran fan del filone della comicità\commedia toscana, nonostante la mia passione per uno dei film capostipiti del filone: "Berlinguer ti voglio bene". Nel caso di Ceccherini e Paci, sono due "mediani" che si sono fatti "fantasisti" mettendosi in proprio, per usare una metafora calcistica, ma i risultati sono sempre stati deludenti. Il Benigni irriverente e Carlo Monni erano di tutt'altra categoria. Di sicuro un film che eviterò senza esitazioni.
Cannibal Kid: Alessandro Paci sinceramente non so manco chi sia. E non ho particolarmente voglia di scoprirlo. Massimo Ceccherini invece (purtroppo) lo conosco e non mi è mai piaciuto per niente. Da quando so che Ford lo detesta ancora più di quanto detesti me, devo però ammettere che ha cominciato a starmi un pochino simpatico. Tranquilli, raga, non abbastanza da guardarmi un suo film, o da smettere di considerarlo uno scarpone totale, sia del cinema che della comicità.
Ford: mancava, in una settimana tutto sommato non malaccio, la classica poracciata italiana di quelle che, per usare un paragone calcistico, vengono in mente quando mettiamo il nostro catenaccio a confronto con un calcio totale. Un pò come se lo spento Milan uscito dalla Coppa Italia fosse sceso in campo contro l'Ajax sorpresa della Champions. Considerata, poi, la presenza di Ceccherini, forse il personaggio cinematografico italiano che più detesto in assoluto, la frittata è fatta. Non mi resta che ignorare l'esistenza di questo film e passare oltre.