venerdì 11 gennaio 2013

Cloud Atlas

Regia: Tom Tykwer, Lana Wachowski, Andy Wachowski
Origine: Germania, USA, Hong Kong, Singapore
Anno: 2012
Durata: 172'
 



La trama (con parole mie): attraverso il Tempo e lo Spazio, assistiamo all'incrocio tra esistenze che si snodano dall'ottocento delle colonizzazioni e dello schiavismo ad un futuro remoto in cui le cose paiono non essere poi cambiate di molto, dal nostro presente agli anni trenta del Regno Unito, passando attraverso la Seoul del prossimo secolo e la San Francisco degli anni settanta.
Vite, morti, amori, imprese e fallimenti che passano attraverso una voglia che ricorda una cometa e l'eterna disputa che vede il Potere opposto alla Resistenza: c'è chi cade e chi riesce ad abbracciare il successo, chi combatte e chi tradisce, chi allarga le spalle affinchè la speranza divampi e chi, al contrario, porterà sempre e solo acqua al suo mulino.
E chi, più semplicemente, non sarà solo.
Questa è la grande giostra delle esistenze. Buttatevi, se avete coraggio.




Dovessi giudicare questo inizio 2013 cinematografico, penso che la mente correrebbe al volo all’idea di meraviglia: ancora stupito dal miracolo di Ang Lee con il suo Vita di Pi ecco che mi ritrovo sbigottito di fronte al lavoro a sei mani di Tom Tykwer, Andy e Lana Wachowski.
Perché Cloud Atlas – che a giudicare dai trailer che avevo avuto modo di vedere in rete ed il sala mi pareva un polpettone di quelli che avrei letteralmente affossato a bottigliate – ha ribaltato completamente i pronostici funerei della vigilia incantando casa Ford per le quasi tre ore della sua durata nonostante un Tom Hanks che io avrei rispedito sull’isola di Cast away a calci in culo ed un piglio generale che paga più di un tributo alla retorica hollywoodiana come grande tradizione – e distribuzione – vuole.
Eppure l’affresco di questo mosaico di esistenze che si snodano attraverso una manciata di secoli di Storia passata, presente e futura funziona a meraviglia, emoziona ed arriva dritto al cuore dell’audience come soltanto i grandi film di genere riescono a fare, riuscendo nel contempo a mescolare avventura, dramma, sci-fi, fantasy, commedia, amore e morte tirando le fila di uno script ottimo – la cura nei raccordi tra le epoche è quasi maniacale, e da ex sceneggiatore, pur se di fumetti, non ho potuto che apprezzare la cosa – che sequenza dopo sequenza finisce per regalare allo spettatore inizialmente disorientato un climax conclusivo in cui il dialogo a più livelli temporali pare muoversi con una tale sincronia da annullare ogni piano di narrazione per presentarsi come un unico, grande coro ad una voce.
Dalle vicende di Ewing – idealista avvocato ai tempi degli imperi coloniali – a quelle di Sonmi – destinata ad una vita ed una morte da lavoratrice nella nuova Seoul del futuro – la cometa che segna la pelle di alcuni tra i protagonisti mostra particelle delle singole gocce che compongono un oceano immenso ed affascinante, magico e complesso nelle sue espressioni positive o negative – perfetta la scelta di affidare più ruoli agli attori attraverso le epoche finendo per ritagliare addosso agli stessi anche un background ben definito, da quelli controversi di Tom Hanks a quelli oscuri di Hugo Weaving, passando per i sognatori positivi di Jim Sturgess e Halle Berry neanche ci trovassimo in una versione blockbuster del magnifico Holy motors -.
Quando, ormai più di due anni fa, Christopher Nolan stupì il mondo con il suo Inception, ricordo di aver scritto che il regista della trilogia del Cavaliere oscuro aveva raccolto il testimone di Matrix rendendo possibile quello che lo stesso Matrix non era stato in grado di essere e diventare.
Con le immagini di Cloud Atlas ancora negli occhi, la sua sinfonia di esistenze ed epoche, le pulsioni che lo rendono, di fatto, un film legato a doppio filo ai concetti di Libertà ed espressione di se stessi – tanto da ricordare, a tratti, anche V per vendetta, realizzato dall’allievo prediletto dei registi James McTeigue – e che passa attraverso la prova di forza di Sonmi – “Quando ad un uomo togli tutto, non hai più alcun potere su di lui” – e quella di Ewing – “Un oceano non è che l’insieme di un’infinità di singole gocce” -, i Wachowski hanno finalmente realizzato il loro personalissimo Inception, di fatto chiudendo un cerchio ed affermando a gran voce tutto il visionario talento mostrato fino ad ora soltanto in parte.
Sicuramente rispetto al cerebrale e chirurgico Nolan un lavoro come Cloud Atlas risulta indubbiamente larger than life e di grana più grossa, ma non siamo certo qui a contestare lo stile, quando il risultato è così coinvolgente e di ampio respiro: e dai toni da commedia nera della vicenda dell’editore interpretato da Jim Broadbent nel nostro presente al futuro remoto in stile a metà tra Apocalypto ed Avatar riusciamo a trovare scintille di magia come solo la settima arte sa produrre, brividi legati al dramma sentimentale del giovane compositore di quella che diverrà la composizione Cloud Atlas così come al vintage della San Francisco anni settanta che strizza l’occhio al Cinema impegnato dei tempi, la danza tra gli alberi della nave dello schiavo liberatosi con le sue sole forze e la “defenestrazione” del critico radical chic – una sequenza già cult dalle parti del Saloon -, per esplodere letteralmente nella Seoul di Sonmi, che ha riportato alla mente e soprattutto al cuore di questo vecchio cowboy tutta la poesia per immagini di 2046. Mica roba da poco.
Tutto questo senza dimenticare che, mascherata da spettacolone giocato su effetti e trucco, troviamo una riflessione profonda sul valore del “tutto scorre”, una sorta di respiro cosmico all’interno del quale ci muoviamo senza mai finire, in un modo o nell’altro, di farne parte – e in questo senso si torna a ricordare il già citato Vita di Pi -.
Può anche essere che con l’imminente arrivo del Fordino io mi sia rammollito, ed abbia subito una regressione che permetta di fare breccia nel mio cuore anche a pellicole inevitabilmente ad ampio raggio come questa, eppure quello che ho provato dall’inizio alla fine del suddetto film è stato pura, piena, clamorosa gioia.
Gioia nata dall’amore per la settima arte, e gratitudine per ogni momento magico che la stessa riesce a regalarmi.
E se lo scopo ultimo di questa “lanterna magica” è quello di lasciare a bocca aperta, allora Cloud Atlas ne è un’espressione potente come poche.


MrFord


"If you're lost you can look and you will find me
time after time
if you fall I will catch you I'll be waiting
time after time."
Cindy Lauper - "Time after time" -


54 commenti:

  1. Risposte
    1. Piottando per cosa starebbe, Frank!?

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    2. giusto, dalle tue parti è un termine che non si usa :P

      comunque è inteso nel senso che sta viaggiando, spingendo forte. deriva dalla piotta, che in romano stava per le 100 lire, poi 100.000 e ora per 100€. quindi per assonanza, usato in termini di velocità (sia materiale che metaforico) indica il superamento dei 100 km/h o comunque dell'andare veloce.
      es: "s'è messo a piotta' su la salaria" (in senso materiale); "te piottano le ascelle" (in senso metaforico).

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    3. Beh, non si usa ma mi piace parecchio.
      Proverò ad importarlo in terra milanese! ;)

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  2. Mi hai incuriosito Ford... magari un salto a vederlo potrei farlo! Ma, dato che sono uscite le nominations degli Oscar, perchè non fai una specie di sondaggio? Del tipo, chi indovina più premi (quelli principali ovvio), vince una recensione di un film a scelta. Che ne pensi? BYE buona giornata SONIA

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    1. Sonia, prima che gli Oscar vengano assegnati, come al solito, farò le mie predizioni e assegnerò quelli che saranno i miei Oscar, ovviamente! :)

      Per quanto riguarda Cloud Atlas, dagli una chance!

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  3. Esaltante.
    Io che non sono cerebrale neanche un po'e che l'elefantiasi cervellotica di Nolan non la digerisco, credo che questo film sia un'opera d'arte.
    E pensare che avevo detto tutto il male possibile sui Wachowski

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    1. Lucia, parole sante.
      Anche io ho sempre massacrato i Wachowski, e invece questa volta mi hanno strabiliato!

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  4. una delle pellicole più disastrose e pasticciate degli ultimi anni, forse di sempre. e non stupisce che ti sia piaciuto...
    l'equivalente cinematografico del disco fatto dai metallica con lou reed. un'accozzaglia di rumori messi insieme a caso, così come questo è un'accozzaglia di brutte storie messe insieme a caso.
    e i paragoni con inception e soprattutto con holy motors sono davvero troppo. persino per te!
    ford, più che rammollito, mi sa che sei proprio uscito di testa :D

    (e tom hanks qui riesce a essere a essere ancora più ridicolo del solito)

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    1. Su Tom Hanks siamo d'accordo, ma per il resto come al solito il piccolo Aggiustatutto Kid mostra tutti i suoi limiti cinematografici! ;)

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  5. Visto che non ho troppa voglia di prendere bottigliate, oggi, commenterò brevemente utilizzando parole non mie (Natalia Aspesi, ieri, su La Repubblica).

    "Film infantile e presuntuoso".
    "Pasticcio epocale".
    "Cloud Atlas può rivelarsi il film di questo momento di penuria, visto che con la spesa di un solo biglietto è come vederne intrecciati sei e mezzo: purtroppo con gli stessi attori impegnati a cambiare storia, epoca, personaggio, luogo, sesso, carattere e un pessimo trucco che li mortifica".
    "Ma è sempre lui, il povero divo Tom Hanks, che in ogni versione appare pessimo oltre che bruttissimo".

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    1. Direi che invece le bottigliate te le prendi tu insieme alla Aspesi, che ha capito anche meno del Cannibale di questo film! ;)

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    2. Meno del Cannibale?
      Le daranno la scorta, a questo punto. La faccenda si fa grave.

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    3. Le bottigliate bastano sempre. Anche per la scorta! :)

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  6. Bello oltre ogni limite proprio perché inaspettato e imperfetto. Si prospetta un 2013 coi fiocchi.

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  7. Lo voglio.

    P.S.: anche un mio amico l'aveva bollato "Pessimo" dopo aver visto il trailer.

    P.P.S.: sceneggiatore di fumetti? Tu?

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    1. Vedrai che non ti deluderà!
      Anche io, dopo il trailer, ho pensato subito alle bottigliate: e invece...

      Ebbene sì, sceneggiatore di fumetti. Ma molto, molto underground! :)

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    2. Voglio i titoli!!!

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    3. Ahahahah ho lavorato un pò con Medicina Nucleare, Lo Sciacallo elettronico, Nicola Pesce e forse qualche altro che non ricordo.
      Roba molto piccola, però.

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    4. Evvabbè! Non vuoi sbottonarti, ma a noi ci piaci lo stesso. :P
      Attualmente, ti si può leggere anche da qualche altra parte?

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    5. Non è che non voglio sbottonarmi, è che davvero credo siano cose praticamente introvabili! ;)

      Se riesci a trovare l'antologia Monstars di Nicola Pesce due delle storie sono mie: mi sa che è quella che hai più probabilità di pescare in fumetteria! :)
      A livello di fumetti ho smesso da un pezzo, quindi al momento e fino a quando non sarò riuscito a trovare un editore per il romanzo, mi potrai leggere solo qui!

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    6. Non parlavo di fumetti ma in generale. Scrivi su riviste o simili?

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    7. No, al momento riesco giusto giusto a seguire il blog, quindi a meno che qualcuno non mi paghi profumatamente, resterò "solo" qui. ;)

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    8. D'accordo. Peccato. :/

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    9. MMS, ti ringrazio. Comunque se senti che qualche rivista è in cerca, passa pure la voce di contattarmi! ;)

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  8. A me non convince proprio, veramente, dovrò forse vederlo per ricredermi...

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    1. Io fossi in te farei un tentativo: al massimo ti offro un paio di drink per ripagarti da un'eventuale delusione! ;)

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  9. Io non sono ancora riuscita a farmi un'idea precisa, ma lo andrò a vedere partendo dal presupposto che lo patirò tantissimo. E se mi dice culo sarò ben lieta di ricredermi... :)

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    1. Poison, potrebbe piacerti come no. Ma io propendo più per il sì. Staremo a vedere!

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  10. bellissimo, sono ancora immersa nel vortice di quest'atlante ricco affascinante e potente...devo dire che anche a me in un certo senso ha ricordato inception;)
    la Aspesi ormai fa cadere le braccia, qualcuno dovrebbe fermarla!

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    1. Alessia, anche a me ha ricordato molto Inception, pur in un modo più blockbusteriano.
      Bellissimo davvero, in ogni caso.

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  11. ...sarà mica che ti sei rammollito...?!

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    1. Tranquilla, Patalice. Ho già scartato quest'ipotesi. :)

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    2. ho visto il film...
      gli avrei aggiunto un mezzo bicchierino... AVARACCIO!

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    3. Quindi avevo ragione: non mi sono rammollito! ;)

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  12. Eh, 'nfatti. Bel pezzo, il tuo, però non mi hai convinta.
    Continuo a pensare che sia una pellicola pretenziosa, tanto sublime esteticamente quanto spicciola nella morale. Forse per apprezzarla davvero dovrei diventare padre anch'io. Il guaio è che per diventare padre dovrei prima fare il Wachowski inverted, from Lana to Larry e... sai che ti dico? Fa nulla, preferisco non farmi piacere Cloud Atlas. Pazienza.

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    1. Facciamo così, io divento padre e tu mi credi sulla parola.
      Così ti fai piacere anche tu Cloud Atlas, con buona pace della pazienza! ;)

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  13. per adesso ho preso nota solo dei bicchierini alzati in onore di Cloud Atlas... stasera o domani sera lo vaado a vedere per cui ritorno dopo averlo visto!

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  14. Bene, ho trovato un altro che la pensa come me su Cloud Atlas! Probabilmente non è necessaria la maternità o la paternità per apprezzarlo, come ho già avuto modo di discutere con Marco Goi- il cannibale - è questione di sensibilità, magari anche momentanea, non lo trovo pretenzioso, poichè non vuole insegnare nulla, sono storie ben narrate e ben collegate (da diversi indizi e dal montaggio), rette da una sceneggiatura ben redatta, nonostante sia sempre sull'orlo dello scivolone. :)

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    1. Jenny, benvenuta da queste parti!
      Comunque concordo in pieno, ma del resto del Cannibale non ci si stupisce più ormai: le sue opinioni cinematografiche sono alla stregua dei tentativi politici del nano mostruoso che vuole tornare a governare! Ahahahahaha! ;)

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  15. siete ingovernabili. Comunque per farsi un'opinione in merito a film e serie, ci sarebbe la necessità di leggere entrambi! Mi fate morire! Ora ti aspetto sul mio blog! ;)

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    1. Jenny, forse la rivalità funziona proprio perchè riesce a dare ai lettori due punti di vista differenti! Passerò volentieri!

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  16. Visto un'ora fa - sono ancora immerso nel vortice di sensazioni che il film regala - avevo letto il libro, un capolavoro a sua volta, anni fa, e mi aspettavo qualcosa di diverso, di più banalmente sequenziale - e invece il montaggio "a rasoiate" funziona, e le storie si dipanano e si intrecciano con intelligenza e grazia - un film che ricorderò e rivedrò sicuramente, un buon inizio di 2013

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    1. Caro Anonimo, concordo in pieno.
      Un film non perfetto, eppure travolgente, emozionante e pieno: una vera sinfonia.

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  17. non sarò disastroso nel giudizio come il Cannibale, ma questo film mi ha in parte deluso. Parte con degli ottimi propositi ma l'eccessiva durata e le troppe storie [interrotte proprio in maniera quasi casuale] da seguire mi hanno impedito nella visione più di una volta. Vuole essere un capolavoro, ma le troppe facilonerie a mio parere lo allontanano troppo.

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    1. Giacomo, invece secondo me è proprio la sua imperfezione a renderlo grande: l'intreccio delle storie, per nulla complesso se non in apparenza, emoziona ed apre le porte alla meraviglia.
      So che ha spaccato in due la critica, ma io l'ho trovato davvero ottimo!

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  18. my review! : http://firstimpressions86.blogspot.it/2013/01/cloud-atlas.html

    cerco sostenitori per marciare contro il Cannibale, ovviamente conto su su di te! ;) #teamcloudatlas

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    1. Alessia, ovviamente se c'è da marciare contro il Cannibale, si può sempre contare su di me! ;)

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  19. Arrivo tardi a questo post, ma sarei stato certamente dalla tua parte.
    Film che mi emozionò un mondo, all'epoca. Medito di rivederlo presto, ecco perché mi sto facendo un giro presso i soliti blog - ma a questo punto salto il Cannibale, tanto dice cose che non voglio sentirmi dire, questa volta ;)

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    1. Cannibale, come al solito, non capisce una mazza! ;)
      Davvero un ottimo film, emozionante e coinvolgente.
      Lo rivedrò anche io, senza dubbio.

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