sabato 12 marzo 2011

American history X

La trama (con parole mie): Derek e Danny Vinyard sono due fratelli cresciuti sotto la rigida disciplina del padre, pompiere ucciso durante lo svolgimento del proprio lavoro. La morte del genitore provoca nei due ragazzi un istintivo rifugiarsi nella violenza per poter vincere la paura di un mondo sempre più dominato dalla legge della strada, tra le braccia di un gruppo neonazista comandato dietro le quinte - molto dietro le quinte - dal subdolo Cameron Alexander. Una notte Derek uccide alcuni rapinatori in procinto di entrare in casa loro, e finisce dentro. Danny, negli anni dell'assenza del fratello, cerca di ripercorrerne le orme senza sapere che la galera ha insegnato a Derek ad uscire dal guscio.

Poche sere fa, appena prima della visione del consueto film del dopo cena - per la felicità di Julez - sono incappato in una delle pellicole più toste del mio primo periodo di appassionato cinefilo, più o meno collocabile al termine dell'adolescenza, ovvero in uno dei momenti più radical chic e spocchiosi della mia vita - ebbene sì, è capitato anche a me, e per questo mi merito almeno qualche autobottigliata -.
American history X, consigliatomi da un collega della fantomatica redazione di Caravan&Camper - mio primo, vero, lavoro continuativo e soprattutto pagato regolarmente - si rivelò, ai tempi, una folgorazione al pari di cose enormi come L'odio o Pulp fiction, e mi vide entrare nel periodo di maggior considerazione di Edward Norton, durato fino all'altrettanto mitico La 25ma ora, prima che lo stesso attore si cominciasse a perdere in prodotti alquanto discutibili come Il velo dipinto o The illusionist.
Rivisto ora, curiosamente, il film di Tony Kaye pare ancora più potente di quanto non lo ricordassi: e questo soprattutto, paradossalmente, nelle sequenze dedicate al confronto parlato e all'introspezione - stupefacente tutta la scena del pranzo in casa Vinyard e dello scontro verbale tra Derek, Davina e Murray riferita all'episodio di Rodney King, salito alla ribalta della cronaca proprio negli anni appena precedenti la pellicola - rispetto alle devastanti parti dedicate all'irruzione in casa della famiglia Vinyard - alla prima visione rimasi impietrito - che porta all'arresto del protagonista o del finale.
La cosa che più mi stupisce, inoltre, è che se da un lato, di certo, non siamo di fronte ad una pellicola perfetta, o davvero indimenticabile - la risoluzione della vicenda di Derek in carcere ed alcune, inevitabili paraculate minano il valore complessivo della storia -, dall'altro il tempo pare non aver affatto intaccato la capacità di entrare in contatto con lo spettatore dell'opera, addirittura più attuale di quanto non fosse già ai tempi.
Non sono molti i film in grado di stupire anche chi non li considera Capolavori, e a riuscire, soprattutto emotivamente, a mettere d'accordo la critica - anche la più esigente - ed il grande pubblico, toccando nervi scoperti per tutti - attenzione: non parliamo di un'opera sul nazismo o i suoi derivati, quanto più propriamente sui rischi ed i pericoli insiti nella cultura dell'odio - senza dare l'impressione di essere soltanto una mera operazione commerciale volta al falso sconvolgimento e alla vittoria in qualche Festival dalla giuria non troppo di carattere.
L'escalation della vicenda di Danny, uguale e contrario a quello del fratello, è una delle più terribili che il Cinema abbia riservato ad uno dei suoi più giovani protagonisti, e nelle parole di Derek che si assume le responsabilità dell'accaduto c'è tutto il peso dell'importanza dell'educazione nella formazione di ognuno di noi, specialmente nel periodo dell'adolescenza, notoriamente il più instabile ed esposto all'errore che viviamo nel corso della vita.
Una riscoperta che è stata come un pugno nello stomaco, e che, nonostante la grande tristezza della vicenda, è stata un fulmine a ciel sereno in grado di scuotermi dalla ruggine di anni passati a non rivederla, lasciando che un brivido mi corresse lungo la schiena all'idea che, dopo tutto questo tempo, le cose ancora non sono cambiate, e che sono ancora in giro i Cameron Alexander o i padri pronti a scaricare sui figli il peso della ruota che, presto o tardi, nel sangue o nel rimorso, finirà per schiacciarli, o generare nuovi mostri.
Anche fosse  soltanto per un istante, o per questo film, è stato come riappacificarmi con i recentemente bistrattati anni novanta, riscoprendo il bello che anno saputo lasciare in modo che tutti noi si abbia sempre una possibilità in più di non finire risucchiati dal vuoto che hanno raccontato e guardato così da vicino.


MrFord

"Clear the way for the prophets of rage,
engagin' on the stage,
on a track,
tell Jack stay in the back,
I was born."
Public enemy - "Lost at birth" -

22 commenti:

  1. Ha avuto lo stesso effetto devastante e allo stesso tempo 'didattico' su di me questo film. Come recuperare Norton? :( Per quelli come lui ci vorrebbe un buon antivirus contro le 'cinefeche'

    RispondiElimina
  2. Petrolio, molto bello il termine cinefeche.
    Rende bene l'idea.
    Come recuperare Norton non so, intanto, però, possiamo goderci queste sue perle passate.

    RispondiElimina
  3. è così tanto che devo vederlo che ero convinto d'averlo visto! :D
    e invece no... ottima rece, convincente.

    RispondiElimina
  4. Però parlando di Edward Norton penso che con Leaves Of Grass abbia sancito il suo ritorno come immenso attore, almeno secondo il mio modestissimo parere. Mi pare non l'abbia mai recensito, o sbaglio?
    Su questo capolavoro, qualsiasi commento penso sia superfluo.

    RispondiElimina
  5. Roby, inutile dire altro.
    Se non l'hai visto, devi assolutamente recuperarlo.

    Pesa, non ho ancora visto Leaves of grass, vedrò di recuperarlo al più presto.
    Su American history X, in effetti, non c'è altro da dire se non che è stato un film che ha fatto Storia, pur se a modo suo.

    RispondiElimina
  6. Io, quando lo vidi, scrissi qualcosa ( se ti va di leggerla http://pesapesp.blogspot.com/2010/09/eternal-leaves-of-spotless-grass.html ), anche se più che altro era una forma estrema di incazzo per i maledetti traduttori italiani!

    RispondiElimina
  7. Letto e commentato, Pesa.
    Mi sa che a questo punto lo guarderò di sicuro, dato che, onestamente, pensavo si trattasse di una sonora vaccata.
    Anche io, lo ammetto, sono stato ingannato dalla promozione italiota del titolo.

    RispondiElimina
  8. l'ho visto più o meno nello stesso periodo (anche se non so se e quanto fossi radical chic) e mi ha fatto lo stesso effetto; sicuramente non è un film perfetto, ma colpisce.

    RispondiElimina
  9. Edward Norton è il mio preferito ma direi che si è ripreso dopo the illusionist(hai visto fratelli in erba??) ! Questo film è pazzesco e sconvolgente,anche io l'ho visto in età adolescenziale quando mi ero messa in testa di vedermi solo film "seri". La missione,manco a dirla, è finita prima ancora di cominciare.

    RispondiElimina
  10. Vabbè Norton in quel film (ebbene sì) è stato incoronato a pieno titolo, da tutta la mia scarica ormonale "sogno erotico incotrastato". Lascia un po' a desiderare l'epopea redentiva di lui, però bel film e grande recensione. B.

    RispondiElimina
  11. Bert, credo sia la grande forza di film come questo. E poi non sempre occorre essere perfetti, giusto!?

    Eva, come ti capisco! Io però con il finto atteggiamento da "duro e puro" intellettuale sono andato avanti un bel pò, anche perchè aiutava a rimorchiare! ;)
    Detto ciò, vedrò al più presto di recuperare Fratelli in erba!

    Bens, credo che tu non sia stata l'unica a rimanere colpita dal Norton versione palestrata di questo film. Io ricordo che non mi dispiaceva affatto la sua fidanzata, con quel misto rock/dark che ai tempi dava parecchi punti agli occhi del sottoscritto.
    Concordo sull'epopea redentiva, credo che la parte carceraria sia la più debole del film.
    Ma alla fine, chissenefrega. Il risultato è tosto, come piace a noi.
    Muchas gracias per il grande recensione! ;)

    RispondiElimina
  12. ottimo film, e rece scritta col cuore :)
    film incazzoso che avrò visto almeno 5-6 volte, quasi tutte a sedici o diciassette anni, poi.

    RispondiElimina
  13. questa è la più classica delle dimostrazioni che il mr. ford radical-chic ne capiva di cinema più del mr. ford non radical-chic uahahah :D

    il film effettivamente non è perfetto, però lascia il segno grazie a un indimenticabile norton (un crimine dare l'oscar a benigni anziché a lui) e ad alcune scene davvero dure.
    ma questo tony kaye poi che fine ha fatto?

    quanto a leaves of grass a me non è piaciuto per niente, ma essendo un film di impronta molto coeniana può darsi che tu invece apprezzerai..

    RispondiElimina
  14. Einzige, secondo me meriterebbe una visione anche ora. Non perde di potenza, e da un respiro differente alla visione.

    Cannibale, sei veramente uno scellerato. E comunque il Mr. Ford non radical-chic da un sacco di bottigliate a quello radical chic. Anche perchè ora peso quasi quindici chiletti in più e la palestra ha dato i suoi frutti. ;)
    Per Leaves of grass ti farò sapere, lo vedrò appena possibile, ma giusto per darti fastidio, ne parlerò benissimo! ;)

    RispondiElimina
  15. Leaves of grass... a sto punto molto meglio The Illusionist, e ho detto tutto! non lo ricordo bene, però ricordo che mi ha fatto schifo.

    american history x invece è un signor film, con una delle scene più violente (realistiche) mai viste. non lo vedo da almeno una decina d'anni!

    RispondiElimina
  16. ma se affermo spudoratamente che norton come attore non mi dice un cazz mi prendete a sassate? american history x non l'ho visto (anche perchè appena vedo che un film ha lui come protagonista un po' rabbrividisco. mi succede lo stesso con la johansson. è probabilmente un problema mio) però gli altri suoi che ho (purtroppo) visto non m'han scosso il corpicino neanche di una virgola. secondo me è espressivo come nicholas cage. detto tutto.

    RispondiElimina
  17. non vedo l'ora di bersagliarti su leaves of grass, anche se l'ho trovato così noioso che ne ho giusto un vago ricordo (sebbene non l'abbia visto poi da molto tempo....) °__°

    *ciku
    bestemmia su norton!
    e bestemmia doppia sulla dea scarlett :)

    RispondiElimina
  18. Frank, a questo punto Leaves of grass mi incuriosisce, con tutti questi pareri contrastanti a sostenerlo o distruggerlo!
    American history X è davvero un signor film, e secondo me dovresti riproporlo anche tu, con una bella recensione spiccia! ;)

    Ciku, le antipatie per attori o attrici, quando ti prendono, sono difficili da vincere: ma questo film, Norton o non Norton, merita assolutamente di essere visto. E' davvero una piccola pietra miliare.
    Detto ciò, concordo a proposito della Johansson.

    Cannibale, vedremo che succederà quando sarà il momento della visione!
    Su Norton posso essere dalla tua parte, ma Scarlett è una delle più antipatiche ed inutili attici dello stardom hollywoodiano! ;)

    RispondiElimina
  19. Queen, che si può dire!? Concordo al massimo!

    RispondiElimina
  20. Edward Norton è il mio attore preferito,e questo è uno dei miei film preferiti di sempre.Mi fa ancora venire i brividi la scena del calcio sulla testa appoggiata al marciapiede..o il finale nel bagno della scuola... è vero che ultimamente Ed sì è buttato su cose forse + commerciali,ma aspetto con ansia di vedere Birdman perchè secondo me ne varrà la pena!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Film indubbiamente molto bello, tra i cult più cult degli anni novanta.
      Peccato che, negli ultimi tempi, il buon Norton abbia preferito scelte decisamente più facili.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...