E così, un'altra grande, grandissima serie è giunta alla sua conclusione.
Le vicende dell'Ovile, distretto sempre sul filo in un quartiere fittizio (?) della Los Angeles di inizio millennio spaccata dalle gang e dai conflitti razziali, e della Squadra d'assalto guidata dall'inossidabile detective Vic Mackie, dopo sette stagioni da cardiopalma, salutano il loro pubblico con un crescendo finale dalla tensione quasi insostenibile.
La vicenda, l'hybris quasi greca originata con il pilota, ed il peccato più grande commesso dal tutt'altro che pulito Mackie, alla base di una catena di violenze, bugie ed intrighi da fare invidia alla più terribile delle corti, giunge ad una conclusione agghiacciante e da brividi, che chiude definitivamente la storia del team responsabile del maggior numero di arresti effettuati nel distretto, nonchè, probabilmente, del maggior numero dei reati commessi, o perlomeno dei più gravi fra gli stessi.
Eppure, come fu per I Soprano - ed in misura ancora maggiore, se possibile - Vic, Shane, Ronnie e Lem assumono connotati più che umani nonostante i loschi traffici in cui progressivamente si ritrovano invischiati, rivelando allo spettatore sentimenti ed una sorta di personale codice etico ben oltre la giustizia che rende quasi impossibile non trovarsi, volontariamente oppure no, dalla loro parte almeno una volta nel corso delle sette stagioni della serie.
E onestamente parlando, le volte sono molte più di una.
Vic, con tutta la sua arroganza, le bugie, i tradimenti, gli omicidi, appare come un uomo mosso da un istinto di sopravvivenza ineguagliabile, pronto a riciclare denaro sporco o uccidere a sangue freddo eppure a proteggere la sua famiglia, o una bambina che ha subito violenza, un amico - il solo Lem, a dire la verità - in difficoltà, una prostituta che voglia redimersi.
E' contorta, la mente di Vic Mackie, ed è soltanto la punta dell'iceberg di una galleria di personaggi unici che va ben oltre i membri della Squadra d'assalto, e tocca il sotterraneo Aceveda, i duri e puri - ma solo all'apparenza - Claudette Wyms e Wagenbach, il viscido tenente Kavanaugh interpretato magistralmente da Forrest Whitaker, il vigliacco Billings, Danni e Julien, e tutta la galleria di criminali con o senza speranza e poliziotti pronti a sacrificare tutto solo per vedere le strade più sicure.
Le loro esistenze tutte a fare da cornice al senso di Famiglia, come potrebbe intenderla, per l'appunto, un boss criminale, o una madre, un amico, qualcuno cui si tiene: e se il gesto estremo di Shane per chiudere i conti con il suo passato e la Squadra d'assalto e la progressiva intransigenza di Claudette ne sono esempi lampanti, lo stesso concetto pare divenire ulteriore stimolo alla sopravvivenza per Vic, uno dei cattivi più profondi e terribili che il piccolo - e grande - schermo abbiano mai partorito.
Tornando ai già citati Sopranos, Tony impallidisce, con il suo Don't stop believin' conclusivo, rispetto al sorriso accennato di Mackie, apparentemente prigioniero per tre, interminabili anni, lontano dai figli, suo unico legame con l'umanità: sconforto, lacrime ricacciate indietro, quasi senza esitazione, e poi il ricordo della vita sulla strada, le foto dei bambini, e di Lem, accanto a loro. L'unico cui sia rimasto davvero fedele, ricambiato.
Sulle spalle, di certo più larghe di quello che non sembri, la certezza di essere solo, e in gabbia, come un animale dedito alla caccia lasciato a marcire in uno zoo.
Eppure, con un giro di chiave al cassetto, prima di rientrare a casa, ed uno sguardo alla pistola, prima di rimetterla alla cintola, tutto torna come prima.
Più di prima, anzi.
E ancora una volta, non si riesce ad allontanarsi da quell'occhiata spiritata.
Ancora una volta, si ha la per nulla gradevole sensazione che, da esseri umani, anche noi potremmo essere, se non al suo posto, dalla sua parte.
Distintivo oppure no.
MrFord
"This bloody road remains a mystery,
this sudden darkness fill the air,
what are we waiting for?
Won't anybody help us?"
Pat Benatar - "Invincible" -
Non voglio più che le serie tv finiscano.
RispondiEliminaEcco.
Odio le serie tv che odio, quando finiscono.
Perchè poi penso che forse non le odiavo.
Uff.
Infatti secondo me non le odiavi.
RispondiEliminaE non dirmi che il vecchio Vic e soprattutto Lem non hanno lasciato il segno!
ho giusto seguito qualche episodio, ma non mi ha mai preso molto. comunque immaginavo a te piacesse, mackie lo vedevo molto come personaggio mr.fordiano :)
RispondiEliminaCannibale, secondo me dovresti recuperarlo.
RispondiEliminaE' un hard boiled da paura.
Di Mackie mrfordiano ho quasi paura, anche se non posso negarlo.
Te l'avevo detto che era una ficata. La fine più amara per una delle serie più amare!
RispondiEliminaMackie mi ha fatto rabbrividire, con quel sorrisetto mentre riprende la pistola.
RispondiEliminaAgghiacciante.
E comunque una delle serie più strafiche del mondo.