La trama (con parole mie): Aron Ralston, giovane jackassiano appassionato di escursioni ed approcci "estremi", a seguito di una caduta rimane bloccato in un canyon con il braccio destro sotto un masso. Nessuno, famiglia o amici, sa dove sia andato, ed il nostro si ritroverà a fare i conti con se stesso e la possibilità concreta di lasciarci le penne fino a quando, centoventisette ore dopo la caduta, non deciderà di adottare una soluzione drastica.
Scegliere di girare un film stretto attorno ad un unico protagonista imprigionato per i tre quarti dello stesso può essere considerato, ad un tempo, coraggioso ed estremamente paraculo.
Del resto, il vecchio Danny Boyle ha capito, da qualche anno, come funzionano le dinamiche del mercato cinematografico statunitense, finendo per apparire come il più a stelle e strisce tra i registi anglosassoni: ci aveva provato anche ai tempi del successo di Trainspotting, con The beach, ma probabilmente il pubblico non era ancora maturo.
Con The millionaire e questo 127 hours, invece, la missione è riuscita alla perfezione: confezione in stile autoriale e tendente al videoclipparo, colonna sonora accattivante, immagini patinatissime - anche quelle finto sporche - e la tendenza a portare lo spettatore dalla sua parte con ogni mezzo disponibile.
Detto questo, così come fu per lo strapremiato The millionaire - comunque superiore a quest'ultimo lavoro del regista scozzese -, anche 127 hours non sfigura e si lascia guardare più che efficacemente, vincendo la scommessa di giocarsi un'ora e mezza di film drammatico in cui l'azione principale si svolge nel subconscio di Aron, che si amplifica, espande e contrae con il passare delle ore e la progressiva diminuzione di cibo, acqua e speranze.
Il merito della tenuta, nonostante quanto è stato scritto e detto, non va attribuito tanto a James Franco - che, onestamente, non mi pare affatto "da Oscar" -, quanto alle trovate visive e di sceneggiatura che il libro scritto dal reale Aron Ralston a proposito di quell'esperienza incredibile pare aver suggerito agli autori: personalmente ho adorato, nel pieno del delirio tra il quarto e il quinto giorno passati intrappolato nel canyon, il finto talk show imbastito dal protagonista per confrontarsi con le colpe, i ricordi ed il sopraggiungere di una morte che appare quasi inevitabile.
Meno interessanti, al contrario, i numerosi confronti con il se stesso bambino - legati ad un finale che definire ruffiano è più che riduttivo - e l'insistito gioco del "mi dispiace, vi voglio bene" legato ai ricordi dei genitori e all'aver insistito nel proseguire da solo per la propria strada, senza mai preoccuparsi di condividere davvero, anche solo idealmente, le avventure ed i loro rischi con qualcuno.
Più riuscita, invece, la parentesi tutta umana del ritorno del momento vissuto con le due ragazze conosciute poco prima dell'incidente, che poteva essere la vera chicca dell'intera pellicola se non fosse che Boyle - o Ralston, chi può dirlo!? - decide di ritrarre la mano - in tutti i sensi - appena prima di lanciare il sasso.
Peccato, perchè se il protagonista, con nessuna certezza ed una fine incombente, si fosse lanciato in una liberatoria, sofferta eppure estremamente distensiva e umana sega l'intera pellicola avrebbe compiuto il balzo che l'insistita, terribile sequenza dell'amputazione - ai limiti del gore - non riesce, nonostante l'impatto certo maggiore, tuttavia a permettere.
Resta un buon tentativo, quello di Boyle, ed il racconto di un'impresa davvero sovrumana che, ancora oggi, non ha spento lo spirito indomito di Ralston, eppure, rispetto a Grizzly man o La morte sospesa - pellicole simili per approccio ed entrambe legate ad imprese giocate al limite del possibile - il confronto pare clamorosamente, inesorabilmente impari.
MrFord
"Yes I'm stuck in the middle with you,
and I'm wondering what it is I should do,
it's so hard to keep this smile on my face,
losing control, yeah, I'm all over the place."
Stealers Wheel - "Stuck in the middle with you" -
Quindi cosa faccio, lo scarico? Niente cinema? ;)
RispondiEliminaUnica scena da Oscar quella del Talk Show, per il resto un buon film. Considera che non mi sono neanche addormentata!
RispondiEliminaTommy boy, secondo me la versione sottotitolata di Italianshare è ottima, si vede e si sente bene, e ti evita la spesa, anche se, di certo, al Cinema c'è di molto peggio.
RispondiEliminaJulez: è vero, il fatto che tu non ti sia addormentata gli da un valore aggiunto! Ad ogni modo, tolto il talk show, il resto è ordinaria amministrazione.
ti dirò, a me il film è piaciuto parecchio. forse proprio per quel suo essere paraculo, patinato e videoclipparo, e soprattutto molto "giovane". franco poi per me resta un grande... io gli avrei dato l'oscar per "strafumati"!
RispondiEliminaFrank, anche a me Franco sta simpatico, ma rispetto a un Christian Bale che ho appena visto in The fighter la sua interpretazione impallidisce un pò.
RispondiEliminaCerto, Strafumati resta mitico, ed è vero che a volte un pò di paraculaggine giovane e videoclippara ci sta tutta, ma se penso a Boyle continuo a preferire 28 giorni dopo e Trainspotting, sarà che comincio a diventare vecchio! ;)
bale in the fighter ancora non l'ho visto ma so che attore è, ma non so se riuscire a immaginarmelo in questo film... ne tanto meno franco al posto suo in molti dei film che ha fatto, come American Psycho.
RispondiEliminadi boyle anche io preferisco trainspotting, 28 giorni dopo e piccoli omicidi tra amici a questo 127 ore, che cmq per me resta davvero un bel film... teso, ritmato, ironico e ben costruito, capace di tenere viva l'attenzione e di accattivare il pubblico su una storia prevedibilissima (e non è roba da poco secondo me).
sono piuttosto d'accordo, un film leggeramente sopravvalutato. però la scena del talk show da te citata è uno di quei momenti che fanno la differenza e che non molti film possono vantare
RispondiEliminafinale non eccezionale, però la tua idea della sega per quanto originale avrebbe forse rischiato di far cadere il film nell'involontariamente comico. magari comunque in dvd uscirà la versione con finale alternativo in cui sarà presente :D
Frank, sai che invece io tenterei uno scambio di quel genere? Secondo me Bale, nonostante Franco sia sicuramente più simpatico, se lo mangia a colazione. Del resto, è Batman! ;)
RispondiEliminaConcordo sul fatto che 127 ore non sia indimenticabile, ma funzioni comunque. La mia è stata più una costatazione, che non una stroncatura.
Cannibale: la scena del talk show è una bomba, davvero. A rifletterci bene, forse l'idea della sega sarebbe stata un pò troppo kynodontasiana, quindi poco in linea con questo titolo.
Hai visto che roba!? Ormai troviamo accordo anche nel disaccordo! ;)