Misfits Stagione 1

Esistono serie capaci di rompere lo schermo fin dalla prima puntata, che fanno ben sperare e stuzzicano nello spettatore il desiderio infido che sa tanto di "addiction" rispetto all'episodio successivo.
E ne esistono altre che, dopo l'ardore del primo - o dei primi - episodi si sgonfiano quasi afflosciandosi su se stesse.
Alla prima categoria appartengono cult personali come Lost, True blood e Dexter, alla seconda prodotti assolutamente sopravvalutati come il recentissimo The walking dead.
E poi c'è Misfits.
Onestamente, era davvero parecchio tempo che non mi capitava di incappare in una nuova serie capace di rimescolare elementi certo non inediti - superpoteri e superproblemi, per dirla in stile Marvel - producendo comunque un mix perfetto di ritmo, divertimento, horror, sentimento, venature da teen movie e compassato quanto grottesco stile british.
Non posso, dunque, esimermi dal ringraziare il mio jokeresco antagonista Cannibale per l'imbeccata, e godermi il ricordo di questi scoppiettanti sei episodi sei in attesa di gustarmi la seconda stagione, che promette di essere brillante almeno quanto la prima.
Certo, al contrario del suddetto mio avversario, non reputo Misfits una serie assolutamente perfetta, quanto una sorta di versione adolescenziale, ricca di potenzialità ma non ancora davvero esplosa, di prodotti decisamente più maturi che, nella sua personale classifica dedicata alle serie del 2010, sarebbero stati assolutamente meglio davanti a questo, che avrei premiato con un incoraggiante quinto posto dietro True blood, Mad men, Dexter e Lost rispettivamente.
Ma senza sminuirne troppo il valore - indiscutibile - o soffermarsi sulle piccole sbavature presenti - soprattutto rispetto alla sceneggiatura, troppo facile in alcuni passaggi delle puntate conclusive - occorre assolutamente sponsorizzare un'opera a suo modo di rottura come questa: pesantissima eppure mai volgare, fresca ed intelligente, capace di rinverdire il panorama dei superpoteri quasi fosse un piccolo Watchmen - il fumetto, s'intende - del piccolo schermo.
Personaggi scritti da dio, approfonditi al punto giusto, e gestiti meravigliosamente equilibrando spazi e scelte narrative - Simon, dal sottoscritto praticamente ignorato fino al quarto episodio, esplode letteralmente negli ultimi due, divenendo il charachter più complesso e stratificato della serie -, regalando al contempo agli spettatori quello che promette di essere uno dei protagonisti più amati nell'universo delle serie tv, l'incredibile Nathan - un vero cazzone finto stronzo come piacciono a me - e riuscendo a fare meglio di quanto già tentato, da Heroes a Ritorno al futuro, con la quarta puntata, incentrata principalmente sul potere di Curtis, a tutti gli effetti il vero Desmond di Misfits.
Il tutto senza dimenticare momenti che virano clamorosamente all'horror o al thriller - il rapporto con i loro "custodi" del servizio sociale - ed una trama avvincente che chiude la serie con il botto e ci prepara per - a quanto pare - incredibili sviluppi futuri.
Ed il finale in pieno stile Kill Bill con un Nathan finalmente rivelato in tutto lo splendore del suo potere - a dir poco perfetta la scelta di conservare la rivelazione per la conclusione della stagione -, la relazione fra Curtis ed Alisha - altro colpo di genio il sesso "a distanza" fra i due -, il gesto estremo di Simon per proteggere se stesso ed i suoi nuovi amici, rendono unica l'attesa per la scoperta di quello che accadrà a questi curiosi antieroi con l'inizio della seconda stagione.
E per tornare a Nathan e alla risoluzione del suo problema "sotterraneo", qui in casa Ford si punta forte su Kelly.

MrFord

"Teenagers from Mars,
and we don't care.
Teenagers from Mars,
and we don't care."
Misfits - "Teenagers from Mars" -