La sposa cadavere

Visto che, in questi giorni, molta della critica mi costringe a difendere a bottigliate tratte lo stupendo Hereafter ho deciso di cogliere l'occasione per pareggiare i conti bacchettando uno dei più adorati film d'animazione della storia recente, fresco fresco di una visione che viene a distanza di anni dalla prima - lo vidi ai tempi dell'uscita in sala - e che non fa altro che confermare l'impressione che ebbi allora di questa pur affascinante pellicola targata Tim Burton, ovvero quella di una favola nera splendidamente realizzata ma dall'anima fredda, una sorta di copia sbiadita dell'indimenticabile - quello senza dubbio alcuno - Nightmare before Christmas.
La storia di Victor e Victoria, sposi forzati che si scoprono innamorati, e del curioso caso che porta il primo nel mondo dei defunti come marito della sfortunata Emily - moltissimi i richiami allo spassosissimo Beetlejuice - è un libro animato come quelli per bambini dalle gotiche atmosfere e dalle venature dark-romantiche, ricco di spunti, tematiche, riflessioni sull'amore e citazioni deliziose, arricchito da un apparato tecnico da rimanere a bocca aperta, eppure incapace di emozionare e colpire al cuore, nonchè sinceramente sviluppato con una fretta eccessiva - il rapporto fra Victor e i genitori, il matrimonio combinato e il colpo di fulmine fra i protagonisti - che rende meno efficace la potenza narrativa ed emozionale del prodotto finito.
Un'altra pecca che distanzia La sposa cadavere dal succitato Nightmare before Christmas è senz'altro una colonna sonora decisamente meno ispirata firmata sempre da Danny Elfman, qui in una delle sue produzioni decisamente più anonime.
Tutto questo, però, serve solo a ridimensionare una pellicola che è stata additata come un Capolavoro con una facilità eccessiva ma che resta un prodotto ottimo, in grado, semplicemente, di stupire più con i movimenti di macchina che non con le emozioni in grado di suscitare nell'audience, rivitalizzato da un finale a dir poco splendido - l'ultimo confronto fra Victor, Victoria ed Emily con la conseguente "partenza" di quest'ultima - in grado di ricordare, anche se purtroppo, solo in quell'istante, i miracoli di cui è capace Tim Burton nei momenti di vera e sentita ispirazione.
Purtroppo, quello stesso Tim Burton - che poi è il genio dietro a cose gigantesche come Big fish, ad oggi il suo lavoro migliore, stando a casa Ford - proprio con La sposa cadavere pare essersi clamorosamente adagiato sul valore delle sue opere passate, scivolando lentamente nella noia de La fabbrica di cioccolato e dell'ultimo, scialbo, Alice in wonderland.
Dimentica il successo e l'idolatria della - soprattutto giovane - critica, Tim: pensa a quelle farfalle che si librano leggiadre, nella notte, figlie di un amore perduto troppo presto finalmente ritrovato, e torna a stupirci come solo tu sai fare.

MrFord

"Come my lady
come come my lady
you're my butterfly
sugar, baby."
Crazy town - "Butterfly" -