La trama (con parole mie): Micky Ward vive a Lowell, una sperduta cittadina della provincia americana, all'ombra del fratello Dicky, eterna promessa del pugilato professionistico, idolo locale perdutosi dietro a droga ed occasioni sprecate. Micky ha paura di vincere, suo fratello pensa di esserne fin troppo abituato. Fino a quando la famiglia si spacca e Micky decide di sfidare a viso aperto la vita e la carriera per la prima volta.
Forse avrei dovuto dormirci sopra.
Di certo, domattina alle sei, con i pesi in mano, rimpiangerò di non aver avuto più pazienza, di non aver riposato un'ora in più, di dover finire i miei allenamenti e poi andare al lavoro cercando di tirare fino a sera, in attesa della domenica.
Eppure, qualcosa mi ha spinto ad andare avanti.
Se volessi menarmela, direi che è lo spirito di chi non è abbastanza fortunato da avere tutto il talento che serve per arrivare in cima senza sforzo, e deve farsi il culo ogni giorno, tutti i giorni, per poter salire anche solo di un gradino.
Se volessi menarmela, giurerei che è Micky il protagonista di questo film, il fratello meno noto, quello che incassa e sorprende soltanto dopo essere arrivato a tanto così dalla resa.
Ma non è di lui, o almeno non solo, che parla The fighter.
Perchè Dicky, interpretato da un incredibile, magistrale Christian Bale, è quello che lotta più di tutti.
So che Cannibale - e forse anche io, sotto sotto - si sarebbe aspettato un post completamente mickycentrico, fordiano nel corpo e nello spirito, eppure sento il bisogno di guardare all'esterno, e tuffarmi in quello che è diverso dal sottoscritto, per cercare di scoprire cosa muove Dicky, cosa lo porta a confrontarsi con una vita enormemente più grande di lui e del suo talento. Un talento che Micky non ha, ne avrà mai.
Micky incassa, e risponde di rabbia. Dicky butta fuori ogni cosa, quasi non volesse tenersi dentro nulla, o non ne avesse bisogno.
Lo squilibrio tra i due fratelli è così incredibile da non sembrare quasi vero.
Eppure è così, può essere così, è così incredibilmente spesso.
E non ci sono parole, non c'è giusto, oppure no, c'è soltanto un legame che entrambi conoscono, e che, spesso e volentieri, non hanno bisogno di esplicitare agli altri, se non nel momento del bisogno.
Chi è il talento, e chi il lottatore?
Forse il mondo funziona al contrario, forse tutto sta da una parte, o dall'altra.
Passano per la mente le immagini de I padroni della notte.
Due fratelli, anche in quel caso.
Ed anche Mark Wahlberg.
Micky vive all'ombra di una famiglia che confonde il voler bene con il soffocamento e l'egoismo, tanto piena di merda da ricordarmi Million dollar baby.
Micky ha paura, continuamente: di vincere, di perdere, di essere se stesso o il fratello di suo fratello, il figlio di Lowell, cittadina sperduta nella più sperduta delle province americane. Roba da L'ultimo spettacolo.
Dicky ha la gloria locale dalla sua, ed il crack.
Acclamato per le strade, e sfruttato come un fenomeno da baraccone.
Dicky ha paura, perchè una vittoria inaspettata, giunta per caso, ha cambiato in peggio tutto quello che la sua vita poteva essere. Perchè quella stessa vittoria, ad uno ad uno, gli ha spaccato tutti i denti, neanche fosse il peggiore degli avversari.
Niente K.O. tecnico, niente knockout, niente spugna.
L'avversario più grande ti schiaffa alle corde, e ti martella di continuo.
Testa, corpo, testa, corpo.
Talento, o no, forse il segreto è continuare sempre a lottare.
Fino al momento giusto.
Anche The fighter è così.
Ha talento, ma non è un Capolavoro.
Ha cuore, ma non è Rocky.
Sta lì, nel mezzo, a prendere botte.
Un pò come me. Un pò come tutti.
E chissà che, a sorpresa, di fronte ai colossi meravigliosi di Nolan e Fincher, non riesca addirittura a vincere l'Oscar.
Senza dover arrivare ai punti.
MrFord
"Sempre lì,
lì nel mezzo,
finchè ce n'hai stai lì."
Ligabue - "Una vita da mediano" -
Chissene. L'importante è che da un pò a tenere i cavalli fuori dal saloon siamo in due.
RispondiEliminaStare lì fuori con te è meglio che stare dentro senza.
RispondiEliminaE in due si riesce anche meglio a rispondere ai colpi.
giustamente hai messo i riflettori su dicky, la marcia in più di questo film perché in fondo la storia di micky è invece un po' la solita.
RispondiEliminase il protagonista principale fosse stato lui, magari avremmo un capolavoro.
per l'oscar non credo abbia possibilità come miglior film, però christian bale DEVE vincere
Cannibale, l'ho buttata lì per il miglior film per rimanere nello spirito di The fighter, quell'oustiderismo molto fordiano che ci sta sempre.
RispondiEliminaDi sicuro Bale DEVE vincere quello per il "non" protagonista. Un'interpretazione, la sua, veramente incredibile.
una parola, un nome ROCKY! :)
RispondiEliminaDopo THE MILLION DOLLAR BABY mi sono ripromessa di non guardare più nessun film sul pugilato o simili (da qui la mia riluttanza a guardare THE WRESTLER)per cui nonostante ci sia C. Bale dubito che guarderò THE FIGHTER. :(
Arym, Rocky sempre nel cuore!
RispondiEliminaCapisco la riflessione su Million dollar baby, ma con The wrestler ti perdi un vero Capolavoro, e anche The fighter offre grandi spunti.
Ogni film è un'esperienza, e all'esperienza non si deve mai chiudere nessuna porta! :)
Visto che ci hai azzeccato con Kynodontas (assieme a Cannibal!) ci farò un pensiero su THE WRESTLER che starà facendo la muffa ormai! :)
RispondiEliminaCannibale è stato il primo a segnalare Kynodontas, quindi passo il merito a lui.
RispondiEliminaPer The wrestler non è questioni di pensieri: si guarda e basta! ;)
e io a mia volta passo il merito per kynodontas a robydick :)
RispondiEliminauserò la proprietà transitiva per ringraziare Robydick! :)
RispondiEliminaTransitiviamo tutti, dunque! ;)
RispondiElimina"domattina alle sei, con i pesi in mano"
RispondiEliminaIo alle sei è già tanto se riesco a tenere in mano la tazza del caffè,ti immagini XD
Mi ricordo un Bale eccezionale qui,un pò come ne "l'uomo senza sonno".
Che ovviamente avrai visto,immagino!
Bale qui strepitoso e giustamente premiato. Così come fu strepitoso in L'uomo senza sonno, malgrado il film non fosse così irresistibile.
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