La trama (con parole mie): oggi - anche se ormai è quasi domani - è il mio trentaseiesimo compleanno. Il quinto che festeggio anche sulle pagine del blog.
Niente dissertazioni, oggi. Niente riflessioni sulla vita ed il tempo che passa. Niente Gli Spietati, o sguardi quasi malinconici su una blogosfera sempre meno popolata, che mi fanno guardare al Saloon e a pochi altri come avamposti di sopravvissuti ad un'epoca che sta tramontando.
Ho voglia di festeggiare.
Dunque, dato che, nonostante i numerosi riferimenti, non l'ho mai fatto, ho pensato di giocarmi la carta del post alcoolico, una personale top ten con le bevande - cocktail o straight - preferite del vecchio cowboy.
Buona sbronza a tutti.
N°10: Pastis
Figlio della grande tradizione marsigliese, il Pastis fa parte dello straordinario mondo dell'anice che io adoro in tutte le sue versioni: normalmente più da aperitivo che non da post-pasti, lo adoro soprattutto quando mi capita di andare a trovare i miei in montagna.
Tarda mattinata, aria fresca, baretto locale, arachidi, patatine e un bel Ricard - o due - per carburare come si conviene.
N°9: Jack&Coca
Ho sempre amato il Jack Daniels, per quanto non sia certo una bevanda da purista. Ed ho sempre amato il suo sposarsi con la Coca Cola. La sua variante gemella, con il Jim Beam, è altrettanto sponsorizzata da queste parti.
Per le serate "cowboy style", con questo cocktail si va sempre sul sicuro.
N°8: Bourbon liscio
A proposito di Jack Daniels e Jim Beam, anche il bourbon liscio sfonda una porta aperta da queste parti. Dai due blockbuster appena citati in tutte le loro varianti - Single barrell, Gentleman e Honey per il Jack, Devil's cut o Black per il Jimmy - fino a etichette poco note in Italia - Grandaddy, Maker's mark, Knob Creek - tutto fa molto, molto Saloon.
N°7: Gin Tonic
Fino a qualche anno fa, non amavo particolarmente le bevande secche, come il Gin, la Vodka - fatta eccezione per il White Russian, ovviamente - e simili, ed in parte non le amo particolarmente neppure ora - Tequila, Mezcal e derivati continuano a non essere in cima alla mia lista -, ma grazie alla grande varietà di etichette e sapori ed alle conseguenze sul day after - più mal di testa che nausea -, il Gin Tonic è diventato il mio cocktail favorito per le sbronze da battaglia nei localacci dove non si sanno preparare i cocktails.
Poi, certo, se invece del Larios qualche anima pia dietro il bancone mi sceglie il Bombay, il Tanqueray o qualche chicca particolare, tanto di guadagnato.
N°6: Cuba libre
Il mio secondo cocktail da combattimento preferito. Diretto, dolce, accogliente.
Non si potrebbe chiedere di più.
Anche perchè ha il grande pregio di sposarsi alla grande sia con il dolce che con il salato, quindi in fase di happy hour o di post-cena va benissimo ugualmente.
E non posso ancora dimenticare la sbronza colossale subito dopo la finale dei Mondiali del duemilasei.
N°5: Stinger
Un cocktail da appassionati, forse la cosa più di classe che posso sfoderare nel mio bagaglio alcoolico. Reso noto negli anni trenta e divenuto uno dei riferimenti perfino di James Bond - nonostante sia meno noto del Martini - questo perfetto connubio di Cognac e crema di menta può stendere senza farsi notare troppo.
Killing me softly, direi.
N°4: Rum liscio
Non solo Cuba Libre, per questo vecchio cowboy.
Ho sempre adorato i rum agricoli, ma in generale non mi faccio mancare, se capita, qualche assaggio di pezzi da novanta del settore: dallo stranoto Zacapa al Diplomatico, passando per il Bally, sono ancora qui che guardo nella mia vetrinetta degli alcolici, alla sezione dedicata, per l'appunto, ai rum, la bottiglia di panamense diciotto anni che mio fratello mi regalò qualche anno fa.
Chissà, prima o poi mi deciderò a godermi anche quella.
N°3: Single malt
L'orgasmo più godurioso delle bevute straight.
Un single malt da godersi alternando ogni sorso con uno di acqua ghiacciata, o anche senza.
Un tripudio di sapori e retrogusti che quando si chiudono gli occhi pare di essere nelle Highlands, o nel cuore di una foresta, o nel pieno di una battaglia, neanche fossimo vichinghi.
Dal Lagavulin all'Oban, dall'Old Puteney all'Highland Park, dai torbati ai più smooth, c'è un vero e proprio mondo dietro "la parte degli angeli".
Un mondo che sono felice di dover ancora in gran parte scoprire, e che ha dalla sua una facilità maggiore del sottoscritto nell'aprire anche bottiglie di un certo livello senza troppa paura.
N°2: Sambuca
Curioso che, dopo i rum e i whisky "alti", ad occupare il posto d'onore di questa personale classifica sia uno degli amari più operai che esistano, la sambuca.
Del resto, adorando l'anice, non poteva che essere qui.
Forse l'alcolico che ho più bevuto e più bevo nella vita, essendo un dopo pranzo assicurato o quasi, nonchè l'unico, in caso di esagerazione, ad avere il potere supremo di spegnimento del sottoscritto, neanche avesse accesso all'interruttore di emergenza.
Dolce e saporita, magica e goduriosa, è l'equivalente di un massaggio prima del sesso.
O dopo.
N°1: White Russian
Non poteva che trovarsi qui, il cocktail simbolo del Saloon.
Reso noto da Il grande Lebowski, ha solo un difetto: non si sposa particolarmente bene con il caldo estivo, è esclusivamente after dinner e rende la mattina dopo un'eventuale sbronza un vero festival da chiusi in bagno.
Eppure è un vero tripudio di sapore, goduria, sensazione di progressiva e piacevole resa a fronte dell'inevitabile botta che arriva dopo la dolcezza di superficie: un pò come essere sedotti da una timida che poi, una volta giunti in camera da letto, vi smonta pezzo per pezzo neanche foste una Chevrolet del cinquantasette.
Se non l'avete mai provato, fatelo per il sottoscritto. Almeno stasera.
La trama (con parole mie): oggi si celebra un avvenimento importante per la blogosfera. Sei anni fa, infatti, per mia disgrazia - anche se, ai tempi, il Saloon era ancora meno di un'idea - quello scellerato di Marco Goi, meglio noto come Cannibal Kid, dava il via a quello che ora - sempre per mia e anche vostra, cari lettori, disgrazia - è diventato uno dei più importanti blog legati al Cinema - e non solo - in Italia.
Dato che in questi giorni si è parlato di organizzare qualcosa per i festeggiamenti, da buon nemico non potevo tirarmi indietro dalla partecipazione. Ed ecco quello che ne è uscito.
Negli ultimi tempi, al mio storico rivale qui nella blogosfera, nemesi del fordismo e di tutto quello che è pane e salame, è presa la mania delle liste, e dunque abbiamo assistito - e partecipato, in alcuni casi - alle carrellate legate ai titoli che più il delicato Peppa Kid ha amato, odiato, seguito, nascosto per darsi un tono.
Dunque ho deciso, per festeggiare come si deve il suo sesto bloggheranno, di dedicargli una top ten a mia volta, considerato quanto poco "social" è il vecchio cowboy e che non ci sarebbero state possibilità concrete di trasferire i brindisi su Twitter, Facebook e chi più ne ha, più ne metta.
La selezione dei dieci film, però, sarà un pò particolare, dato che, da buon nemico, non potevo certo comporre una "playlist" cinefila con proposte pronte a solleticare il palato da radical chic del mio rivale: dunque, nella speranza di fargli andare di traverso un pezzo di fetta di torta o un sorso di qualsiasi robetta annacquata sia abituato a bere, concentrerò la mia attenzione su una manciata di film pronti a fargli venire la pelle d'oca. E non in senso buono.
Ecco dunque che, con grande gioia, inauguro ufficialmente la lista dei dieci film anti-Cannibal.
Auguri, caro il mio miglior nemico. E cento di questi film.
Shyamalan, che ai tempi del suo esordio stupì con Il sesto senso e fino a The village parve perfino essere un regista interessante, ha regalato negli ultimi anni più di un titolo finito nella top ten del peggio dell'anno compilata dal mio rivale. Per rincarare la dose, ho deciso di scegliere il suo lavoro più recente, impreziosito dalla presenza della parte maschile della dinastia Smith.
Non poteva mancare, in una lista anti-Cannibal, l'idolo fordiano per eccellenza Sylvester Stallone in compagnia del suo labbro mobile: dato che alcuni dei film con protagonista il buon Sly, in realtà, hanno finito per soddisfare anche il mio rivale, ho deciso di optare per uno di quelli che, senza dubbio, lascerebbero sconvolto il suo animo da piccola protagonista di Hunger Games: Cobra.
Altro giro, altro idolo fordiano pronto a rifilare un paio di calci rotanti al Cucciolo Eroico.
Dopo Stallone, anche Van Damme si aggiunge ai festeggiamenti con uno dei suoi film più rappresentativi: botte da orbi, trama risibile, allenamenti buoni giusto per esaltare i tamarri della mia risma. Insomma, tutto confezionato ad arte per irritare il più fighetto tra i blogger cinefili.
Non c'è due, senza tre: Sly e JCVD alle spalle, ecco irrompere alla sua maniera in questa lista Schwarzenegger, simbolo di uno stile di vita - e politico - quanto mai lontano da quello del Cannibale, che ovviamente non poteva mancare nella selezione giusta per annichilirlo. Fino all'ultimo sono stato indeciso se inserire Conan, ma alla fine ho optato per il divertentissimo L'implacabile, che devo aver visto un paio di centinaia di volte e che, se non ricordo male, lui non ha mai visto. Potrebbe rimediare proprio per l'occasione.
Tra i pochi registi in grado di mettere d'accordo il sottoscritto ed il suo rivale numero uno troviamo Nicolas Winding Refn, che solo in un caso riuscì a portare toni degni della miglior Blog War: si trattava di Valhalla rising, applaudito come un cult visionario qui al Saloon e come uno dei film più noiosi della Storia dalle parti del mio antagonista. Inutile dire che Mads Mikkelsen, uno degli idoli fordiani, non poteva mancare per rendere più ricco il piatto odierno.
Cavallo goloso War horse è senza dubbio - anche per il vecchio Ford, inutile negarlo - uno dei film peggiori mai confezionati da Spielberg: ricordo con enorme piacere la sofferenza che costò al Cannibale scrivere a proposito di questo polpettone, che diviene dunque una delle portate principali di questo banchetto da cerimonia.
Rob Zombie, idolo di casa - almeno fino a questo film - al Saloon e molto poco digerito su Pensieri Cannibali, ha realizzato il suo Capolavoro - al contrario, ovviamente - con Le streghe di Salem, divenuto immediatamente uno scult vero e proprio agli occhi di Cannibal. Considerato l'effetto prodotto sul mio rivale ai tempi della visione, non potevo non portarlo a ridosso del podio.
3. CLOUD ATLAS di Andy e Lana Wachowsky e Tom Tykwer
Il numero uno del peggio Cannibale 2013, film che da queste parti si è amato molto, per durata, tematiche ed irritazione suscitata nel mio antagonista meriterebbe una reiterata visione dello stesso fino allo sfinimento, con tanto di continue apparizioni di Tom Hanks a rendere la medicina ancora più amara.
Probabilmente uno dei registi più detestati dal Kid è James Cameron, pioniere con i suoi Terminator ed affermatosi affondando il Titanic, che con Avatar confezionò il primo, grande evento - in termini di effetti speciali, impatto sul pubblico, sensazioni - della seconda decina degli anni zero.
Ovviamente, io lo adorai, e il Cannibal lo detestò. Parecchio.
Ovviamente, eccolo qui a rendere omaggio al mio rivale.
Come coniglio preso dal cilindro e numero di prestigio per il finale ho deciso di puntare su The tree of life, cosiddetto Capolavoro di Terrence Malick.
E per quale motivo, voi direte, dato che si tratta di uno dei titoli più amati da Cannibal Kid negli ultimi anni!?
Principalmente perchè è stato uno dei fulcri della nostra rivalità, uno degli spartiacque principali dei conflitti in campo cinematografico che abbiamo portato avanti fin dalla sua uscita, e non ultimo perchè spero, in tutta onestà, che un giorno il mio miglior nemico possa rendersi conto di quale enorme, clamorosa, inequivocabile pippa sia.
La trama (con parole mie): giornata di celebrazioni, quella del 26 marzo, qui al Saloon. Esattamente quattro anni fa, in una nottata alimentata da diversi Jagermeister, nasceva White Russian Cinema. Onestamente, se qualcuno me l'avesse chiesto proprio in quel momento, non avrei mai e poi mai scommesso che, a distanza di così tanto tempo, sarei stato ancora qui a dire la mia, seguendo questa scombinata creatura quasi fosse una sorta di secondo ed appassionato lavoro. Ma ci sono, e dunque, mi ci tuffo, come si conviene ad ogni esploratore della Frontiera che si rispetti.
Se vivessimo in un mondo perfetto - per dirla come Clint - stasera vi farei tutti venire a prendere - magari non proprio tutti, in fondo sono pur sempre uno stronzo - per uscire e regalarci una sbronza collettiva di quelle memorabili e festeggiare il quarto compleanno del blog, vedervi finalmente tutti - sì, perfino tu, Peppa Kid - faccia a faccia e spassarcela come se non ci fosse un domani.
Ma dato che non è così mi accontento, almeno per il momento, di un brindisi virtuale con ognuno di voi, che giorno dopo giorno continuate ad alimentare la mia già grande passione per il Cinema e a tornare da queste parti pronti a stimolare il sottoscritto a proseguire nel suo viaggio.
In particolare e per primi ringrazio ovviamente Julez e il Fordino, che rendono speciali le mie giornate e che continano a salvarmi, di conseguenza salvando anche queste pagine.
Dunque il mio fratellino Dembo, che ho conosciuto proprio grazie al blog e che ora, nonostante con la vita da padri ci si veda meno di prima, continuo a sentire come una parte di me.
E come non citare - una volta ancora - il Cannibale? Questi anni sarebbero stati indubbiamente meno stimolanti e divertenti senza la nostra rivalità, che in qualche modo ci ha spinti entrambi più in alto e che, nonostante in questo periodo sia piuttosto sopita, continua ad essere uno degli spunti più interessanti con i quali avere a che fare.
Ma non sono solo i protagonisti della mia vita - quotidiana e qui nella blogosfera - a rendere questo luogo quello che è: ogni singolo avventore, commento, lettura, visita in cerca di un'immagine da utilizzare è un passo avanti di quello che, quattro anni fa, era solo ed esclusivamente una visione alcolica notturna.
Considerato che dovrei citare con gratitudine chiunque abbia lasciato il suo segno da queste parti, ma che non voglio trasformare questa festa in una sorta di retorica lista della spesa, lascio che sia il "nostro" Cinema a parlare, e ad alzare i calici con noi.
La trama (con parole mie): quasi un anno fa - perchè erano esattamente le ventitre e diciassette, quindi sono in anticipo di parecchie ore - si affacciava in questo mondo caotico ed incasinato il piccolo Alessandro Leone, arrivato lottando da queste parti come sono sempre stati abituati a fare anche i suoi vecchi.
Era impossibile, oggi, non pensare di dedicargli l'intera giornata, che poi è quello che accade normalmente, quando con Julez rimbalziamo da una parte all'altra della casa inseguendolo, ora che ha imparato a camminare.
Un anno così intenso da valere come una decina di altri, anche i più ricchi di esperienze ed avvenimenti.
Ed un modo per rinascere attraverso i suoi occhi, che ridono con lui e sono i più profondi che abbia mai incrociato.
La sera del sedici gennaio dello scorso anno, al termine di una giornata il più possibile intensa volta ad incitare il futuro Fordino ad uscire dal pancione per evitare a Julez lo stripping il giorno dopo - e le signore mamme sapranno, spero non per esperienza, di cosa si tratta - con mobili spostati, pulizie di primavera, muffa eliminata, gioco, sesso ed attesa, ci sedemmo sul divano - come abbiamo fatto quest'anno per celebrare la ricorrenza - lanciandoci nella visione di Django Unchained, filmone tra i migliori della stagione passata nonchè ennesima conferma del talento di Tarantino.
Evidentemente il piccolo Ford deve essersi sentito smosso dal grande Cinema, perchè soltanto un'ora dopo essere andati a dormire ha cominciato a manifestare la volontà di dare inizio al piano per avvicinarsi a questo lato della barricata: da quel momento è stato come salire su una giostra, dalla doccia fatta in piena notte aspettando che Julez si sentisse pronta per andare in ospedale al viaggio in macchina - fortunatamente per le strade di una Lodi deserta -, fino al parcheggio fatto fare alla signora Ford perchè troppo teso per andare ad infilare la macchina tra altre due senza dare una ripassata alle fiancate di entrambe.
E poi, neanche ci si trovasse in un film, il pronto soccorso deserto, la visita all'alba, la rottura delle acque, le prime contrazioni importanti, l'attesa che si prospettava prima dell'ingresso in sala parto, le ostetriche che mi spediscono a casa a riposare un paio d'ore, il ritorno, l'arrivo dei genitori e di mio fratello, la sala parto ed il cambio turno dell'ostetrica - e Julez avrebbe aneddoti curiosi da raccontare su quest'ultima -, la peridurale, il grido "ESCI, CAZZO!", i capelli che spuntano, la musica alla radio, il cordone ombelicale tagliato, il primo momento in cui l'ho avuto in braccio.
Fa davvero strano, ora, pensare a quel piccoletto violaceo con gli occhi gonfi di tre chili scarsi diventato una sorta di inesauribile dinamo - alla quale piace comunque da morire dormire - di dieci che ora cammina per tutta la casa inseguendo i gatti con i pugni stretti, quasi si stesse concentrando, pronto ad indicare con l'indice quello che vuole o a prenderti per mano per diventare il suo compagno d'avventura nell'esplorazione del mondo.
Da che mi ricordo, anche nei miei periodi di peggiore "wilderness", ho sempre voluto diventare padre, e ora che gioco con AleLeo, lo vedo crescere, sorridere, mostrare i quattro dentini e ballare sul tempo delle sigle delle serie tv che passano qui al Saloon, non mi pare esista soddisfazione più grande o sentimento più intenso di questo: non c'è niente, nella vita, neppure la cotta più cotta o il sesso più sesso, che possa essere paragonato alla meraviglia di poter crescere un figlio, e anche nei momenti di difficoltà, quando la stanchezza prende il sopravvento e vorresti solo avere mezzora di totale solitudine ed indipendenza, per dormire o farti una vagonata di cazzi tuoi, scopri che, da quel primo momento in cui ci si ritrova faccia a faccia e occhi negli occhi, sarà per tutta la vita, e senza eguali.
Questo primo anno è stato il più importante della mia esistenza, perchè senza dubbio ho conosciuto, e so che Julez non me ne vorrà, il più profondo e vero significato dell'Amore.
Quello senza secondi fini, perchè nasce tra le nostre mani.
Grazie, Alessandro Leone.
Io, di mio e con tutti i miei - enormi - limiti, sarò sempre qui per stare al tuo fianco, fino a quando non verrà per me il momento dell'ultimo giro di giostra.
E mi sono divertito così tanto finora che spero presto ti possano fare compagnia altri Fordini.
E che un giorno tu possa provare la stessa gioia che provo io ora guardandoti crescere giorno dopo giorno.
Buon (primo) compleanno.
E che possa essere l'inizio di un viaggio ben più lungo dei centotre anniversari che sogno per me.
La trama (con parole mie): oggi è il mio compleanno. Normalmente dedicherei questo post alla consueta visione de Gli spietati, o a tutto quello che smuove le mie passioni e che, di norma, celebro sempre con questa ricorrenza.
Eppure quest'anno c'è qualcosa di più, oltre alla trentaquattresima candelina sulla torta.
Anzi, qualcuno.
Qualcuno che ha cambiato completamente la mia vita e le regole del mondo, dell'amore, di qualsiasi cosa possa immaginare.
Proprio lui, il Fordino.
C'è stato un tempo, da pre-adolescente, in cui odiavo le feste.
Finivo sempre a litigare con qualcuno, cercare lo scontro e creare scompiglio, e spesso e volentieri giungevano inevitabili anche le lacrime.
Tutto questo perchè la timidezza mi impediva di godere delle cose come avrei voluto, quasi ci fosse un motivo per il quale vergognarsi, nel farlo.
Fortunatamente le esperienze - positive o negative che fossero - sono riuscite ad aiutarmi a porre le basi per quello che sono ora, fino a vedermi, a volte, eccedere dall'altra parte.
Sono ben lontano dalla perfezione - e non finirò mai di ringraziare per questo -, ma del resto il bello della nostra umanità sta proprio in tutti gli squilibri che portiamo in dote a chi proprio per gli stessi impara ad amarci, finendo per sentirsi legato ai difetti quasi più che ai pregi.
E dunque torno con la mente a William Munny e a Gli spietati, Capolavoro firmato Clint Eastwood nonchè tra i film più importanti della mia vita, che si chiude proprio con l'interrogativo legato al perchè una giovane donna di buona famiglia potesse essersi innamorata di un assassino senza cuore e senza regole.
Oggi rivedrò l'ormai leggendario Unforgiven - questo il titolo originale - per la prima volta da padre, e chissà, se non sarà troppo in movimento, per la prima volta insieme a mio figlio: dentro di me spero non sarà l'ultima, e che tra dieci, venti o trenta compleanni lui sia ancora al mio fianco, in questo giorno, a gustarsi quello che è uno dei cardini della cultura cinematografica - e non solo - del suo vecchio.
Ma in realtà, se volete proprio saperlo, quando lo guardo, o vedo come Julez riesce ad addormentarlo con la velocità e la perizia di nessun'altro in famiglia, o rispondo ai suoi sorrisi, ai richiami, ai suoni che per lui sono già parole, o lo osservo sfrecciare con il girello avanti e indietro per tutta la casa, neppure Clint in persona potrebbe distogliermi.
In questo senso, ho un aneddoto divertente da raccontare a proposito di casa Ford: sono sempre stato molto legato, alle mie collezioni di cd e dvd, direi a livello maniacale.
Entrambe sono divise per categorie ed in rigoroso ordine alfabetico, ed in nessun caso un album o un film escono dalla porta senza la certezza che possa riportarli indietro in giornata: non li presto, al massimo li condivido per una visione.
Da quando, invece, AleLeo ha iniziato ad esplorare il mondo a partire da queste quattro mura, ho capito che sarebbe stato impossibile non metterli a sua disposizione: di norma, per quello che può raggiungere, raccoglie e lancia ogni titolo che si trova per le mani, dopo averne studiato forma e colori, e senza preoccuparsi se a finire da qualche parte sotto i suoi piedini siano Frank Zappa o Emir Kusturica.
Nello specifico, ho notato che dvd e bluray sono più masticabili, mentre con i cd si ha più la sensazione del lancio del disco - in senso letterale e figurato -.
Ed anche in questo caso, più che preoccuparmi di quale fine possano fare Tom Waits - per la gioia della signora Ford - o Le vite degli altri - del resto le ultime lettere dell'alfabetico sono nella parte più bassa ed accessibile delle librerie -, sorrido guardando il suo interesse e la sua curiosità rispetto al mondo, per piccoli mucchietti di plastica che hanno dato un significato alla mia vita, alle suddette esperienze ed ai ricordi e che per lui sono solo gioco, consistenza, scoperta.
Nell'ormai lontano 1990, Rocky/Stallone, nel quinto capitolo della sua saga, ringraziava suo figlio Junior/Sage perchè "averlo avuto era stato come rinascere un'altra volta": essere padre è sempre stato un mio desiderio, ma non avevo mai compreso a fondo il significato di quella frase fino ad ora.
E lo faccio guardandolo fare gioiosamente a pezzi quegli oggetti che sono stati il bagaglio del mio viaggio fino ad ora.
L'esistenza del vecchio cowboy è tutta in quelle mani.
E lui è il regalo migliore che potrò sperare di ricevere ad ogni mio compleanno da ora in avanti.
MrFord
"Why leave now? Let's party for the rest of the night! eleven o'clock, Twelve o'clock, One o'clock, Two me tired? Well boo-hoo! I'm starting to fall in love with you." Warren Zevon - "The rest of the night" -
La trama (con parole mie): ed eccoci giunti ad una di quelle giornate che, nonostante gli anni che passano, continua - anche fosse soltanto nel ricordo dell'infanzia - a mantenere inalterata la sua magia.
Oggi, dunque, spazio a festeggiamenti, famiglia, grandi mangiate e bevute e qualche scena di film che possa ricondurre, per l'appunto, al Nachele.
Il Saloon riapre domani, in attesa che le classifiche di fine anno sul meglio ed il peggio del 2012 monopolizzino l'attenzione negli ultimi giorni prima di Capodanno.
Non si poteva non iniziare con il buon, vecchio Jack e la sua voglia di cambiare che punta dritta dritta a Babbo Natale, per uno dei Capolavori per eccellenza dell'animazione, di Halloween e, per l'appunto, delle Feste.
Questa scena, che pare non c'entrare proprio nulla con l'argomento del giorno e che ha ispirato l'inizio di uno degli album migliori di Elio e Le Storie Tese nonchè degli ultimi trent'anni di musica italiana, in realtà è ambientata la sera di Natale nel quinto capitolo della saga del pugile più famoso del grande schermo, quando Rocky capisce di aver perso l'attenzione di suo figlio per dedicarsi agli allenamenti del pugile Tommy Gunn, che finirà poi pestato come si conviene dal mitico Stallone italiano.
Tocca poi ad un altro degli eroi di casa Ford, il John McClane di Die hard, interpretato dall'inossidabile Bruce Willis: anche questa sequenza pare non c'entrare un bel nulla, e invece Trappola di cristallo è ambientato proprio la notte della vigilia.
E trova ovviamente spazio anche il Maestro Bergman con il suo Fanny e Alexander, un Capolavoro che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita e che rappresenta uno dei vertici dell'opera corale ed incentrata sul concetto di famiglia: una meraviglia per gli occhi e per il cuore.
Impossibile far mancare all'appello un altro dei personaggi che ho più amato nell'infanzia, e che avrei dato non so cosa per ricevere in regalo per Natale proprio come il protagonista di Gremlins: per un mogwai, avrei affrontato legioni intere di creature guidate dal terribile Ciuffo bianco.
E non si poteva chiudere che con il classico Canto di Natale di Topolino, ispirato alla celeberrima fiaba di Dickens nonchè visione quasi obbligatoria di questo periodo dell'anno.
Tutto questo, insomma, per festeggiare - ovviamente con parecchi brindisi - anche qui tutti insieme.
MrFord
"Christmas
with the yours
Easter what you want
peace between Blur and Oasis
Christmas with the yours
Easter what you want
dont't throw atomic bombs becouse it's christmas time."
Elio e Le Storie Tese - "Christmas with the yours" -
La trama (con parole mie): Regan, Becky, Gena e Katie sono state compagne di liceo ormai quindici anni fa, e benchè le loro vite e carriere le abbiano portate su diversi binari - ed in diverse città -, non hanno mai perso i contatti. Quando Becky, la meno attraente del gruppo, annuncia il suo matrimonio, le sue vecchie "partners in crime" approfittano per una reunion che dovrebbe rispolverare la loro capacità di mettersi nei guai, oltre alla possibilità di togliersi qualche sassolino nelle scarpe rispetto ad ex scomodi ed un passato che si fa sempre più distante: e così, in effetti, è, tanto che Regan, Gena e Katie riescono a trasformare la notte prima delle nozze in una vera e propria sarabanda di caos, vestiti da riparare e rapporti sempre più incasinati con alcool, droghe ed ovviamente gli esponenti dell'altro sesso.
Ultimamente è capitato spesso che le impressioni - negative o positive che fossero - maturate negli episodi della rubrica che condivido con quello scellerato del mio antagonista Cannibale fossero inesorabilmente contraddette dalla visione, finendo per sorprendermi scatenando bottigliate o elogi inattesi: non è il caso di The wedding party, bollato come deludente prima e confermatosi tale dopo senza troppe attenuanti.
La pellicola di Leslye Ledland, che vorrebbe cavalcare l'onda del nuovo genere "una notte da leoni" sulle orme del discreto Le amiche della sposa dello scorso anno, infatti, nonostante dal primo all'ultimo minuto si dibatta per divertire ed appassionare il pubblico porta a casa lo stesso risultato di una figa di legno al Saloon, ovvero un cocktail annacquato e tanti saluti.
L'idea ormai inflazionata dell'addio al celibato/nubilato trasformato in un'avventura ai limiti del grottesco, infatti, comincia a stare stretta alla mia sopportazione, specie se mal gestita: i cialtroni del già indirettamente citato Una notte da leoni, dalla loro, oltre alla freschezza della proposta, avevano l'escamotage narrativo dei ricordi cancellati dalla droga da stupro, mentre il gruppetto di casiniste formato da Kirsten Dunst, Lizzy Caplan - indubbiamente la mia favorita - ed Isla Fisher appare raffazzonato e poco credibile, finendo per rientrare nei clichè del peggio che un genere possa offrire senza riuscire a regalare una risata fatta come si deve, qualche passaggio memorabile o anche soltanto una recitazione che preveda dell'impegno - perfino Rebel Wilson, che non può fare affidamento sull'apparenza al contrario delle colleghe, pare più cagna maledetta delle stesse -.
Fortunatamente il minutaggio rende la visione breve e quasi indolore, sfruttando una minima percentuale di fascino esercitato sulla generazione cresciuta negli anni novanta - che, poi, oltre ad essere quella delle protagoniste, è anche la mia, a ben vedere - grazie ad un amarcord rispetto alle compilation su cassetta, ad I'm gonna be (500 miles) dei Proclaimers - storico pezzo della band scozzese che fu colonna sonora del bellissimo Benny e Joon, uno dei cult "da coppia" dei tempi - e all'idea che prima o poi le cose in sospeso possono avere la possibilità di essere sistemate, in un modo o nell'altro.
Ovviamente anche l'alcool aiuta The wedding party a suonare più piacevole di quanto in realtà non sia - sicuramente non si può dire che il trio di casiniste allo sbando nella notte precedente al matrimonio di Becky non sia perfetto per i ritmi del Saloon -, eppure da una pellicola che sulla carta avrebbe potuto essere una risposta in rosa all'Apatow style era lecito aspettarsi decisamente di più sotto quasi tutti i punti di vista - anche della logica, dato che l'azione è quasi tutta sviluppata durante la notte prima del matrimonio, e pare che New York confermi l'ipotesi di essere la città che non dorme mai in ogni occasione, dalla sarta alla madre dell'ex di Gena, già sveglia e reattiva alle quattro del mattino, che se provo ad immaginare una ex di mio figlio che si presenta alla porta a quell'ora dopo quindici anni e con il vestito da sposa di un'altra da riparare riesco solo a pensare a Julez che la incenerisce con lo sguardo o la prende direttamente a cazzotti -.
Un filmetto, dunque, da quasi dimenticare che funziona giusto giusto come riempitivo per una serata in cui davvero non avete altro da proporre al cervello per azzerare il livello di neuroni.
MrFord
"When I wake up, well I know i'm gonna be,
I'm gonna be the man who wakes up next you
when I go out, yeah I know I'm gonna be
I'm gonna be the man who goes along with you
if I get drunk, well I know I'm gonna be
I'm gonna be the man who gets drunk next to you
and if I haver up, Yeah I know I'm gonna be
I'm gonna be the man who's havering to you."
The Proclaimers - "I'm gonna be (500 miles)" -
La trama (con parole mie): Thomas, Costa e J.B. sono tre amici non particolarmente famosi all'interno del loro liceo. Anzi, diciamo che tendenzialmente nessuno se li caga.
L'occasione del riscatto, per il gruppo, giunge con il diciassettesimo compleanno di Thomas: i genitori di quest'ultimo, infatti, hanno programmato una partenza per festeggiare il loro anniversario nel corso del weekend, lasciando la casa libera e parecchie regole da rispettare.
Costa, sfruttando la sua faccia tosta, da inizio ad un passaparola su una festa epica che si terrà dall'amico, finendo per scatenare un ritrovo di proporzioni bibliche dove alcool, droga, musica e follia domineranno la scena, ovviamente conditi dal desiderio di sesso facile che pervade queste occasioni.
Ora dopo ora, l'evento assumerà le sembianze di una sorta di ribellione al sistema dei giovani partecipanti, e diverrà, che i protagonisti vogliano o no, un punto di partenza per il resto delle loro vite.
Con l'estate ormai più che alle porte, pareva quasi d'obbligo un film che rinverdisse i fasti di Una notte da leoni, da qualche anno capostipite assoluto del genere hangover scanzonato e fracassone come stagione impone: la produzione, anche in questo caso, è legata allo stesso Todd Phillips creatore della fortunatissima saga degli addii al celibato più clamorosi della Storia insieme a quello del sottoscritto - prima o poi avrò modo di raccontarne -, e l'approccio del mockumentary - o presunto tale - è sfruttato in modo da accorciare il più possibile le distanze tra il pubblico ed i protagonisti.
La visione della pellicola di Nourizadeh mi aveva indirizzato verso un altro voto ed un altro tipo di post, ma l'interessante punto di vista di Rumple ha cambiato anche le mie carte in tavola in proposito, così, anche rispetto ad uno dei film più a neuroni zero dell'ultimo periodo, mi sono ritrovato perfino a riflettere: volontariamente oppure no, secondo il già citato omonimo del buon Tremotino, lo script e le vicende di Project X divengono, di fatto, una sorta di terrificante ritratto della gioventù attuale, disposta a sacrificare tutto quello che si ritrova ad avere - casa, amicizie, amori, macchine e chi più ne ha più ne metta - in nome di una ribellione che ribellione non è, perchè mossa principalmente dal più basso degli istinti di sopravvivenza negli anni delle scuole superiori - ovvero non essere considerati degli sfigati - e dal più basso degli istinti di sopravvivenza del resto della vita - ovvero il sesso -.
Per quanto, però, l'ipotesi risulti assolutamente valida ed affascinante, non sono riuscito davvero a sentirmi particolarmente turbato dai risvolti "sociali" di questo film: ogni generazione, probabilmente dall'alba dei tempi, ha sempre visto la successiva come una sorta di ammasso di disperati votati al nulla e senza alcuna vera prospettiva o valore - positivo o negativo che fosse -, e probabilmente la nostra non sarà da meno, così come quella dei Thomas e dei Costa.
Il "grido" dei giovani protagonisti è più, a mio avviso, una sorta di affermazione di se stessi esasperata, ovviamente, dal consolidato format hangover-style inaugurato dal già citato Una notte da leoni: pur sforzandomi, non sono riuscito a rimanere sconvolto per la presunta mancanza di profondità dei "ragazzacci" - in realtà molto figli di papà - creatori di questa festa del secolo, che in nome del party selvaggio e della notorietà derivatane paiono disposti a passare sopra a tutto il resto, fedine penali e stabilità economica comprese.
Al contrario, ho avuto la sensazione di aver assistito ad un tentativo di cavalcare l'onda del successo di un certo stile di Cinema cazzaro e sguaiato senza raggiungere neppure livelli altissimi - ma neppure medi, a ben guardare - di tecnica e divertimento: in questo senso il modello di precedenti come SuXbad rimane assolutamente ad un altro livello rispetto allo stile videoclipparo e rumoroso di Nima Nourizadeh, che se si fosse trovato costretto in fase di post produzione a tagliare tutte le sequenze regolate da un montaggio frenetico con la musica pompata al massimo ed il bombardamento di immagini della festa avrebbe visto il suo film ridursi praticamente ad un cortometraggio.
Anche sul fronte risate, nonostante gli sforzi fatti per costruire il personaggio di Costa come una sorta di novello Bluto, i momenti davvero esilaranti scarseggiano, e anche le trovate migliori hanno il sapore del già visto, specie considerate le (dis)avventure cui ci hanno abituato Phillips ed Apatow con i loro seguaci negli ultimi anni: perfino cose decisamente più soft - almeno sulla carta - come Le amiche della sposa sono riuscite a divertirmi in misura maggiore di questo tentativo teen di imitare un genere che, a quanto pare, rende molto meglio quando è legato ad un "lasciarsi andare" del mondo adulto.
O forse, chissà, sto anche io facendo un discorso generazionale simile a quello di cui scrivevo poco sopra.
Certamente una lettura di questo tipo pare strana ed indubbiamente "alta" per quello che è, di fatto, un inno alla devastazione selvaggia da festa ancora più selvaggia, ma non pensate di avere a che fare con una sorta di film miracolato: Project X è davvero molto, molto meno di quello che è davvero.
Perchè si atteggia a nuovo punto di riferimento senza sapere di essere una piccola, piccola parte di qualcosa di infinitamente più grande normalmente noto come Cinema.
Più o meno quello che succede a tutti noi da adolescenti, quando in lotta con il mondo non vorremmo fare altro che radere al suolo ogni cosa e farci notare, anche quando giuriamo di no.
Più o meno quello che succede quando, una volta cresciuti, guardiamo gli adolescenti ridendo del loro dibattersi e liquidandolo con un buffetto sulla spalla ed un atteggiamento da persone vissute.
Generazioni, appunto.
Di Project X ce ne saranno altri.
E non occorrerà rimanere turbati dal fatto che ci sarà qualcuno - chissà, forse uno dei tanti Thomas, o Costa, o J.B. - che potrà considerarlo come l'agghiacciante ritratto di una generazione senza valori.
Saranno solo invecchiati, e non vedranno più la lotta allo stesso modo.
MrFord
"So let's get a party going (let's get a party going)
now it's time to party and we'll party hard (party hard)
let's get a party going (let's get a party going)
when it's time to party we will always party hard
party hard (party hard, party hard, party hard party hard, party hard, party hard party hard, party hard, party hard...)"
La trama (con parole mie): poteva arrivare il Nachele senza che i due antagonisti più noti della blogosfera approfittassero dell'occasione per sfoderare una delle loro ormai leggendarie schermaglie? No di certo! Dunque, ecco il sottoscritto ed il sempre verdognolo Cannibalecondividere per una volta lo stesso post proponendo cinque titoli a tema natalizio a testa, stando attenti a non presentare film già visti nelle precedenti Blog Wars, giusto per dare un pò più di varietà al confronto.
E dato che a Nachele siamo tutti più buoni, io e il mio nemicoamico abbiamo cercato di mantenere i toni dei nostri scontri un pò più bassi.
Ma sarà alla fine stato davvero possibile?
Intanto, dato che non sono così cattivo come il Cannibale mi dipinge, gli lascio addirittura la parola per l'introduzione: sono proprio un bravo cowboy!
In occasione del Nachele, i due arcinemici della blogosfera posano addirittura insieme!
Jingle bAlls, jingle bAlls, jingle all the way!
Ciao bambini e ciao anziani tra cui Ford, vi do’ una notizia shock, uno scoop assoluto che nemmeno Minzolini se dovesse diventare il nuovo direttore di Studio Aperto sarebbe in grado di proporvi. Reggetevi forte: domani è Natale.
Lo sapevate già?
Certo che le notizie corrono veloci oggi con tutti ‘sti Facebook e Twitter.
Ford, rilassati e non farti il segno della croce, Twitter non è una bestemmia.
In occasione di questa Santissima Festività di Sta Cippa, io Cannibal Kristmas e il mio acerrimo rivale Mr. Ford abbiamo per una volta deciso di unire le forze e creare in un post unico una Blog War speciale. Tema: i nostri film preferiti per Natale e le festività, naturalmente. Quindi mettetevi seduti comodi di fianco all’albero addobbato, slinguazzatevi sotto il vischio, aprite i regali e poi date un’occhiata alle nostre liste. Prima quella del Ford (sono stato gentile e, almeno a Natale gli ho consentito di cominciare) e poi la mia.
L’intenzione era quella di fare un post il più possibile pacifico e non belligerante… ce l’avremo davvero fatta?
Cannibal Kid
"Ford e Cannibale insieme per un post congiunto!?!? Incredibile!"
I 5 FILM NATALIZI DI MR. FORD
1. La spada nella roccia (1963) di Wolfgang Reitherman
Mr. James Ford Un film che è una pietra miliare per generazioni e generazioni di bambini ed ex bambini, nonchè una delle pellicole che ho visto più volte nel corso della mia vita.
Il duello di magia tra Merlino e Maga Magò - prequel di quelle che ora sono, in tutto e per tutto, le Blog Wars -, la risata risucchiata di Anacleto, le trasformazioni in animali che da piccolo sognavo di poter vivere ed una rivincita dell'outsider della miglior tradizione rendono questa pellicola perfetta per il periodo, nonchè una delle pochissime in grado di mettere d'accordo me ed il mio antagonista.
Non sarà il più geniale dei Classici Disney, eppure, e solo per la notte di Nachele, potrebbe quasi portare me e il Cannibale ad una visione fianco a fianco senza bottigliate - ovviamente nei suoi confronti -.
Cannibal Kid Un film spassosissimo che io come sempre in anticipo sul Ford avevo già proposto tra i miei film d’animazione preferiti. Comunque vanno bene i propositi pacifici e festivi e tutto, però adesso immaginare una visione fianco a fianco col Ford e pure senza bottigliate mi sembra un tantino esagerata. Magari ne riparliamo il prossimo Natale.
Tanto la fine del mondo arriverà prima, ciapalì!
JF Questa me la segno. Il prossimo Natale, Maya o non Maya, si compirà il miracolo!
"Cannibale, per averti fatto re questi inglesi dovevano essere decisamente ubriachi!"
2. Il canto di natale di Topolino (1983) di Burny Mattinson
JF Altro superculto del periodo e visione ripetuta tendenzialmente all'infinito ai tempi della mia giovinezza, e che continuo ad apprezzare anche ora: dal Canto di Natale di Charles Dickens, una fiaba quasi nera riportata nel pieno del magico mondo Disney che alcuni Grinch in stile cannibalesco giudicheranno buonista ma che, in realtà, riesce a rappresentare la magia e l'innocenza che soprattutto da bambini proviamo rispetto a questa festa che, in un modo o nell'altro, finisce per coinvolgere tutti, anche due rivali fin nel profondo come me e il Kid.
E dato che siamo in un periodo particolare dell'anno, mi impegno ad impersonare i fantasmi dei natali passati, presenti e futuri per redimere questo scellerato d'uno Scrooge della blogosfera.
CK Grande Scrooge, idolo assoluto! Però questa versione la giudico buonista, troppo buonista, vergognosamente buonista, per potermi convincere anche solo da lontano. Molto meglio la versione Bill Murray proposta da me qui sotto. Unico merito di questo filmino filmetto filmuccio è allora la sua durata: essendo un cortometraggio, per una volta Ford ci ha risparmiato un mattonazzo russo muto della durata di 6 ore!
JF Come al solito la magia - Disney o no - non è di casa a casa Cannibale, che probabilmente ha passato l'infanzia nel sacco del Grinch insieme al carbone, tanto che ora rifiuta a priori qualsiasi film Disney - e non solo -. Ma io non mi arrendo, e sfruttando lo spirito del periodo mi impegno a traformarlo in un "buonista" modello nel corso di una sola notte di bottigliate selvagge.
"Non spaventarti, Cannibale: sono solo il tuo vecchio amico Ford!"
3. Gremlins (1984) di Joe Dante
JF A metà tra la favola nera ed il film fantastico nella miglior tradizione anni ottanta, Gremlins fu uno dei primi suggerimenti che ricevetti dal mitico Paolo - ormai leggendario figlio del gestore della videoteca che, sul finire degli anni ottanta, alimentò la mia prima passione per il Cinema -, venuto subito dopo un altro cult: Labyrinth.Ciuffo bianco e i suoi mi fecero letteralmente impazzire, e scene come la sequenza della lotta tra la madre di Billy ed i Gremlins in cucina riescono ancora ad essere inquietanti: il tutto senza nemmeno menzionare Gizmo, una delle creature più incredibili nate sul grande schermo e che per anni continuai a sognare di trovare in qualche sperduto negozio di cianfrusaglie cinesi.
Come buon proposito per il Nachele e l'anno che sta per iniziare, mi impegno personalmente ad evitare di bagnare il Cannibale o dargli da mangiare dopo la mezzanotte.
CK Anche questa volta, ancora una volta, ho anticipato Ford proponendo questa pellicola nella lista dei miei horror preferiti. I Gremlins sono un mio super cult assoluto, perfetti per rendere un po’ inquietante e dark il Natale tutto casa, Chiesa, maglioni rossi con le renne disegnati sopra e filmini disneyani finora proposti dalla premiata (ma dove?) ditta Ford.
Comunque te l’ho fatta da sotto il naso, Mister, sono riuscito a mangiare dopo mezzanotte e ormai mi sono trasformato da pacifico mogwai a temibile gremlin cannibale! E adesso so’ cazzi tua!
JF Tranquillo, Ciuffo Cannibale: ho già pronta la soluzione con un'altra citazione che non coglierai.
"E ora, con l'aiuto del sole, vincerò: attacco solare... Energia!"
CK Questa l'ho googleata e dovrebbe essere da Daitarn 3. Tecnologia batte Ford 1 - 0!
Daitarn è pronto a debellare la minaccia Cannibale!
4. Willow (1988) di Ron Howard
JF Altro giro, altro ricordo.
Quando passavo le vacanze di Natale - non quelle dei cinepanettoni - in montagna con i miei nonni ed i miei la riscoperta di quelli che erano già dei veri e propri cult era d'obbligo: Willow - arrivato sugli schermi dell'allora casa Ford grazie all'imbeccata di un compagno delle elementari che ci scrisse sopra un tema - era uno dei cavalli di battaglia della rassegna, anche perchè traboccava di momenti mitici e soprattutto contava un vero antieroe finto malvagio nella migliore tradizione fordiana, Mad Martigan.Ho sognato per un sacco di tempo di essere uno spadaccino folle, ironico e scapestrato come il personaggio interpretato da Val Kilmer: altro che quella vecchia Bavmorda rinsecchita d'un Cannibale!
CK Capisco il potere della nostalgia, dei ricordi d’infanzZZZZZZ mi sono addormento leggendo il toccante racconto natalizio di Ford.
Allora, dicevo, va bene che uno quando guarda dei film da bambino li idealizza, però ce ne sono
alcuni che rimangono dei capolavori anche a una visione adulta, come i sopra citati Gremlins, e altri che si rivelano delle schifezze immani, delle trashate vergognose come questo o Labyrinth. Visti oggi, dopo capolavori del fantasy come il Signore degli Anelli e Game of Thrones, possono suscitare al massimo un po’ di tenerezza. Ma a essere proprio molto di buon cuore e quindi non è il mio caso. E poi Val Kilmer… Evito di dire che la sua interpretazione sconfina nel tragico solo perché è Natale. E Ron Howard… mai sopportato né nei panni dell’odioso Ricky Martin Cunningham, né come regista. L’unica cosa buona che ha fatto è essere il padre di Bryce Dallas Howard, lei sì un vero talento! Nonostante siano entrambi rossi di capelli, io richiederei un test del DNA…
JF Dato che l'infanzia del mio antagonista è stata fagocitata dal coniglio di Donnie Darko, lui non riesce a cogliere la differenza tra Willow e Game of thrones.
Ma non vi preoccupate: ci penso io a riportarlo indietro nel futuro a suon di botte!
CK Io la so cogliere, la differenza: schifo Willow e figata Game of Thrones. Tu, accecato da ricordi d'infanzia risalenti all'incirca al Paleolitico, mi sa di no...
Giusto perchè è Nachele, Ford ha deciso di aiutare Cannibale a fare un pò di strada.
5. Babe - Maialino coraggioso (1995) di Chris Noonan
JF Dai cult dell'infanzia passiamo a quelli dell'adolescenza, periodo che mi portò ad amare un animale estremamente sottovalutato come il maiale, che mio nonno più volte mi dipinse come ricettivo quanto un cane - tant'è che sogno da sempre un maiale domestico -: come se non bastasse Babe riesce nel non facile compito di unire quella che, a tutti gli effetti, è una fiaba nello stile dei Fratelli Grimm - non quelli di Gilliam, però - ad un lavoro praticamente autoriale e nonostante le apparenze decisamente insolito ed interessante.
Bellissime le animazioni dei volti degli animali, curiosa la vicenda, mitico il pastore co-protagonista e senza rivali Babe, guidato dalla saggia mano di un regista non per nulla australiano.
E dato che mi sento insolitamente generoso rispetto al mio rivale, dichiaro ufficialmente che ho intenzione di allenarlo in modo da fargli vincere il premio come miglior blogger pastore della rete.
CK Io mi sono sforzato finora di essere il più buono possibile, ma davanti a questo film non ce la faccio a trattenermi.
Babe, Ford? Sul serio???
BABE??????????????
Ma che adolescenza hai avuto con ‘sta roba?
Una delle peggiori schifezze mai viste: odioso, buonista, ruffiano, il classico film da Academy della peggior specie, che sfrutta gli animali per suscitare simpatia come nemmeno il peggiore dei servizi di Studio Aperto (sì, oggi ce l’ho con Studio Aperto, e allora?).
Ford, le animazioni dei volti degli animali ti sembrano bellissime??? Sei già totalmente sbronzo ancora prima di metterti a tavola per il pranzo di Natale? A me sembrano realizzate peggio dei peggiori doppiaggi dei peggiori video amatoriali che si possono trovare sul peggiore YouTube, poi vedi te… Davvero un obbrobrio di film con pochi eguali, penso che te lo rinfaccerò a vita!
JF Il maiale allo spiedo me lo mangio anche io volentieri, e lo accompagno con un buon bourbon giusto per non essere sobrio abbastanza da sentire le bestialità che il bimbo perduto Cannibale riesce a dire anche su questo film BELLISSIMO, e spesso e volentieri riconosciuto anche dalla critica "alta".
Ad ogni modo, visto che io il Grinch lo sistemo anche completamente ubriaco, faccio finta di nulla e invece di rispondere alle provocazioni con grande spirito natalizio approfitto e trasformo la sparata culinaria del Cannibale per fiondarmi a casa sua in tempo per guastargli il cenone! Tiè!
CK Bellissimo Babe??????????? °__°
Togliete il bicchiere da davanti a Ford, per favore!!!
Ed ecco Ford e Cannibale immortalati insieme prima del pranzo di Nachele: Ford è quello vecchio sulla sinistra, Cannibale il piccoletto che finirà allo spiedo.
CK La fiaba perfetta per Natale. Anzi, l’anti-fiaba dark per eccellenza, quella per combattere il buonismo propinato dal Mr. Ford. Mannaggia a me, volevo evitare di andare subito a bombardare il mio rivale in questo stucchevole clima natalizio, ma è più forte di me. Il Natale fa sempre venire fuori il mio lato Grinch. E se non ho inserito il Grinch nella lista è solo perché ne quel Ron Howard ne ha tratto un film davvero terrificante.
Di Edward che altro dire? Tim Burton raggiunge nuovi vertici poetici con la scena sotto la neve, prima di precipitare nello sconfortante Alice in Wonderland, e un sublime Johnny Depp inizia la sua grandiosa ascesa, prima di cadere rovinosamente in The Tourist. E così ho lanciato un paio di frecciatine pure a loro, perché saremo anche a Natale, però questa cose vanno, anche perché è davvero un peccato vedere sprecato il loro talento, mostrato in maniera così toccante in questo capolavoro. E se osi parlarne male, Ford, occhio che Edward non riesce a gestire bene le sue mani…
JF Non parlerò male di un film che apprezzo molto, e ritengo tra i migliori di un ex regista di
talento, e giusto perchè siamo a Nachele mi unirò a quello scellerato del mio antagonista per bottigliare Burton e Depp a causa degli scempi che sono stati Alice in wonderland e The tourist, due vere e proprie schifezze senza se e senza ma.
E dopo questa mi sento davvero in buona: sarà lo spirito natalizio o lo spirito alcoolico - e così ho messo anche una citazione - ?
CK Mmm… una citazione che mi sfugge. Avrà mica a che fare con il wrestling o con Stallone o, peggio, con tutt’e due?
JF Pensa, invece ha a che fare con un coniglio. Che non è quello del tuo amico Donnie.
CK Ha a che fare con Tippete, il coniglio di Bambi? ahahaha
Povero Cannibale, Ford te ne ha date troppe!?!? Non preoccuparti, ora ti medichiamo per benino!
2. Mamma, ho perso l’aereo (1990) di Chris Columbus
CK Il protagonista di questo film desidera di avere i genitori fuori dalle scatole e poi quando non ci sono più se ne pente. Un po’ come faccio io con Ford: lo critico e mi lamento di lui, però se non ci fosse a punzecchiarmi come una zanzara tigre fuori stagione probabilmente ne sentirei la mancanza. E queste sono le parole credo più dolci che mai mi sentirete pronunciare nei suoi confronti.
Comunque, proprio come il Kevin/Macaulay Culkin del film, anch’io prima di sentirne la mancanza me la spasserei alla grande in sua assenza, guardando i film da adulti che lui nella sua visione disneyana del mondo non vorrebbe esistessero ahahaha!
Sul film in sé che dire? È forse la pellicola che ho visto più volte in assoluto nella mia vita, insieme a Ritorno al futuro. Ci sono cresciuto, con questo film, ed è ormai una parte di me.
E adesso, Ford, ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dal mio blog prima che ti riempia le budella di piombo.
Uno, due e… dieci!
BANG BANG
JF Un film che ho visto e rivisto anche io innumerevoli volte, anche se non ha segnato la mia vita come quella del Cannibale, dato che a causa delle nostre differenze generazionali mi vedo più legato a perle di ben altra entità come I Goonies o La storia fantastica.
Di sicuro, posso dire che ai tempi anche io sognavo di progettare trappole come quelle del terribile Kevin - peraltro identico, in quel periodo, a mio fratello -, e che per anticipare il mio rivale mostrandomi ancora una volta ben più avanti di lui riderò sul fatto che Ford e Cannibale sembrano un pò il vecchio che spazza la neve ed il piccolo intento a mettere in fuga i malviventi di turno.
CK Vedo che ormai a forza di darti io del vecchio, ti sei autoconvinto pure tu stesso. Se però pretendi anche di avere già una pensione, beh, per quella per quanto tu possa essere vecchio mi sa che dovrai comunque aspettare ancora un bel po’…
JF Tranquillo, ho intenzione di farmi mantenere da te come antagonista ufficiale, quindi non mi preoccupo della pensione!
CK Stai a posto, allora...
Questa foto fa più paura degli scontri tra Cannibale e Ford!
3. S.O.S. Fantasmi (1988) di Richard Donner
CK Versione del Canto di Natale di Dickens aggiornata in maniera creativa e originale agli 80s con un Bill Murray yuppie come al solito grandioso. Un film cattivo (nonostante il purtroppo obbligatorio lieto fine) fin dalla prima scena con tanto di Babbo Natale munito di mitraglia. Altroché la versione buonista disneyana proposta da Ford, qui sì che si ride e ci si emoziona allo stesso tempo.
JF Bill Murray è un altro di quei personaggi in grado di compiere un vero e proprio miracolo - no, non si tratta di far tornare i pollici di Megan Fox normali: quello sarebbe impossibile per chiunque! -, ovvero mettere d'accordo il sottoscritto ed il suo antagonista.
S. O. S. Fantasmi è un film simpatico, pur se non il primo della lista natalizia di Richard Donner: infatti, prima di questo titolo - e lo dico per mettere almeno un pò di pepe in questo particolare episodio natalizio delle Blog Wars - per me verrà sempre e comunque Arma letale.
CK Questo tuo odio nei confronti della splendida Dea Megan Fox è incomprensibile e mi ricorda le invidie tra prime donne, tipo Lady Gaga VS Madonna o Belen VS Canalis. A questo punto pretendo una Blog War con Ford VS Fox, ma credo non ci siano molti dubbi su chi avrà la meglio, caro il mio feticista dei pollici…
Richard Donner comunque per me rimane il regista dei Goonies, non certo di qualche filmetto con uno dei peggiori attori di tutti i tempi, ovvero Mel Gibson, che in questo momento per festeggiare degnamente il Santo Natale immagino stia compiendo qualche sacrificio umano… JF Anche secondo me Gibson sta festeggiando con un bel sacrificio come si facevano ai tempi, e ti dirò di più: fonti non ufficiali affermano che la vittima prescelta pare essere Megan Fox!
CK Almeno a Natale la vogliamo smettere di bestemmiare contro la Dea Megan, porco di quel Sylvester Stallone? :D
"Alla mia tavola la portata principale di Nachele sarà il Cannibale!"
4. Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) di Mel Stuart
CK Grande classico, un film pieno di invenzioni, fantasia e magia. Tutte cose che Ford confonde con il merchandising orchestrato dai diabolici strateghi del marketing Disney. Azz, e io che volevo fare il buono in questa Blog War e invece il mio lato Grinch sta prendendo il sopravvento e non ce la faccio a non attaccare il mio nemicamico.
Vabbè, dai Ford, ti regalo una tavoletta di cioccolato. Prima controllo che non ci sia dentro il biglietto fortunato per fare visita a Willy, poi la mangiucchio un po’, e infine te la porgo in gentile dono.
JF Tranquillo, Cannibale: i miei anticorpi, anche nel sonno, potrebbero tenere a bada i tuoi subdoli bacilli cannibaleschi prendendoli a bottigliate ed irridendoli come il Willy Wonka di questo film fa con i suoi piccoli ospiti: un Grinch moderno e decisamente più interessante di quello portato in scena dalla non più troppo premiata ditta Burton&Depp.
Per una volta il tuo lato "malvagio" ha un senso, quasi come queste proposte per le Feste. Quasi.
CK Pur preferendo l’originale, anche il remake burtoniano ha il suo fascino. Tanto per darti contro
anche quando mi dai ragione. Sono peggio del Grinch buahahah!
JF Quindi ti fai dirigere da Ron Howard!?!? Ahahahahahahaha!
CK Se porta anche la figlia dietro, più che volentieri!
Ed ecco tutta la gioia buonista del Cannibale per la conquista del biglietto dorato!
5. Love Actually (2003) di Richard Curtis
CK Un film che riesce a parlare d’amore nelle sue molteplici sfaccettature evitando di essere (troppo) mieloso e sdolcinato, con un super cast. Vabbè, visto che Love is all around e pure Christmas is all around, risparmio in questa sede ulteriori commenti acidi e odio nei confronti del mio rivale. E poi si lamenta che non sono buono…
Ah Ford, ah stronzo: Buon Nataleeeeee!
E li mortacci tua! :D
JF Un film che non mi ha mai detto granchè, ma dato che siamo a Natale e devo mantenere un certo clima festaiolo, ho deciso che prima di sfracellare l'ultima bottiglia sulla testaccia del mio miglior nemico la dividerò addirittura con lui, in modo da temprargli un pò il fisico, fargli bere qualcosa di buono e soprattutto dissipare, almeno per un giorno l'anno, il timore che l'orco Ford pare incutere in lui.
Cheers!
CK Orco Ford? Porco Ford, semmai ahahah. Uno che nella sua lista propone Babe il maialino coraggioso (l’hai davvero inserito, Ford? ancora stento a crederci!) fa meno paura di Colin Hanks in versione super cattivone dell’ultima stagione di Dexter…
E con quest’ultima frecciata pure all’inutile famiglia Hanks, auguro un buon Natale a tutti ovunque voi siate. Tranne a Cortina!
JF Mi associo al mio antagonista - per una volta - e faccio gli auguri anche io a todos. A Cortina, invece, spedisco Colin Hanks e tutti i radical chic meritevoli di bottigliate!
"Guarda un pò come mi ha ridotto il Cannibale! Molto meglio Ford con il suo Davey Jones!"
"Merry Christmas, I don't want to fight tonight
merry Christmas, I don't want to fight tonight
merry Christmas, I don't want to fight tonight with you!
Where is Santa? At his sleigh?
Tell me why is it always this way?
Where is Rudolph? Where is Blitzen, baby?
Merry Christmas, merry merry merry Christmas."
Ramones - "Merry Christmas" -