domenica 18 settembre 2016

Green Room (Jeremy Saulnier, USA, 2015, 95')


Il tam tam che precede un film ben accolto dalla blogosfera, specie quando si tratta di horror, nel corso degli anni ha finito per assumere più i connotati di una spada di Damocle sui titoli incensati a destra e a manca che non un propulsore pronto a spedire gli stessi nell'orbita della galassia dei cult: dallo scarso It follows al - pur se solo in parte, considerato che parliamo di un film più che discreto - The VVitch, sono stati molti i titoli ridimensionati una volta giunti su questo bancone.
In particolare, temevo Green Room principalmente perchè discretamente considerato dal mio antagonista Cannibal Kid, sempre pronto a fornire indicazioni utili sul valore - basso - di film e serie dalle sue parti acclamati come Capolavoroni: per una volta, invece, devo ammettere di essermi non solo gustato il lavoro di Jeremy Saulnier, ma anche di aver apprezzato un horror che non è un horror, quanto più un terrificante survival "umano" pronto a ricordare, almeno in parte, esperienze indimenticabili come Eden Lake.
L'epopea da incubo che colpisce la band protagonista della pellicola, una vera e propria Odissea all'interno del mondo dell'underground nazipunk con propositi omicidi, nata da una casualità e proseguita con un'escalation di violenza da applausi per come è stata trattata dai responsabili delle sequenze d'azione e degli effetti speciali - tutto appare molto realistico e d'impatto - rende questa pellicola assolutamente lontana dal mondo della grande distribuzione, una piccola chicca che gli appassionati non possono perdersi, impreziosita dalla presenza dei protagonisti molto indie Anton Yelchin - recentemente scomparso - ed Imogen Poots e da un plot convenzionale ma mai banale, pronto a sferrare colpi proibiti in termini di violenza, per l'appunto, ma anche a regalare chicche di ironia niente male - la questione della band da portare con se su un'isola deserta, gestita davvero alla grande ed apprezzatissima dalle parti di casa Ford -.
Certo, non si tratterà del titolo destinato a cambiare la vostra vita di spettatori, ma se avete bisogno di un solido prodotto di genere in grado di far mangiare la polvere ai lavori ben più noti dei vari Eli Roth e soci, troverete pane per i vostri denti - e non solo per i vostri, oserei dire -: se, poi, a questo si dovesse aggiungere una certa passione per il punk allora avrete anche modo di assaporare il gusto non proprio godurioso di un certo tipo di scenari e brani "brutti, sporchi e cattivi" così come gli omaggi e le citazioni inseriti nella pellicola - prima o poi dovrò comprarmi anch'io un bello smanicato dei Dead Kennedys, una delle band più importanti della formazione del punk "duro e puro" americano -.
Inoltre, l'ennesima dimostrazione che l'Uomo può essere un mostro ben peggiore di tutti quelli immaginati di norma nel Cinema horror funziona se, oltre all'aspetto prettamente "ludico", vorrete affrontare una discussione "alta" una volta terminata la visione.
Dal canto mio, sono contento di essere sopravvissuto bene alla stessa, e preferisco fermarmi a pensare a quale potrebbe essere la mia band da isola deserta.




MrFord



9 commenti:

  1. Altro film da cui mi aspettavo parecchio, complice il gran parlarne, ma che non mi ha detto troppo - dispiacere per la morte del buon Yelchin a parte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io avevo aspettative più basse, e invece mi ha sorpreso in positivo: forse è quello ad aver fatto la differenza. :)

      Elimina
  2. Bella bombetta, survival + assedio = figata garantita.
    Imogen Poots <3

    RispondiElimina
  3. A noi è piaciuto molto,complice la tensione prodotta appunto da una situazione realistica e non dal mostrazzo di turno che,cgi,animatronic o stuntman che sia,sempre finto è ;)
    Bravo Anton(sniff)e anche Imogen,che però preferisco,per un fattore meramente estetico,in tutto può accadere a Broadway <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in pieno: spesso gli "horror" più terribili sono quelli che mostrano il mostro umano.
      E qui anche la resa della violenza è ottima.
      Detto questo, se non l'avete fatto, guardate Eden Lake.

      Elimina
  4. Ora che ti sei convertito al Cannibalesimo, o fedele Ford, dovresti cominciare a considerare i miei giudizi come la parola del Vangelo, anziché temerli. ;)

    RispondiElimina
  5. Anche io adoro i film d'assedio, e questo è un buon rappresentante del genere. :)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...