E' davvero una tristezza, per un vecchio fan dell'horror come me, dover affrontare visioni come quella di Lights out.
Non troppo tempo fa, oltre che tra le pagine della blogosfera, anche da queste parti, tra i commenti, era serpeggiato il tam tam a proposito di un famigerato corto temibilissimo, che già di suo, per quanto carino, forse anche a causa delle aspettative, non aveva colpito il sottoscritto come avrei voluto - ormai cagarmi sotto davanti ad un film di paura è diventata un'impresa impossibile o quasi -.
All'annuncio di una pellicola ispirata dallo stesso corto, la speranza era più che altro quella di assistere ad una sorta di evoluzione del suddetto: ebbene, niente di più sbagliato.
Lights out, qui presente lungometraggio, è uno degli esempi più lampanti della desolazione che da troppe stagioni affligge l'horror mainstream, imprigionato in schemi sempre più simili gli uni agli altri - avendo affrontato da non troppo tempo Unfriended, qui si notano elementi fotocopia soprattutto nel charachter del "mostro" - e neanche per sbaglio spaventoso e fedele alla fama del genere, costruito con poca intelligenza soprattutto in fase di scrittura - basterebbe la sequenza d'apertura per far abbandonare la visione - e destinato a peggiorare minuto dopo minuto.
In questo senso, l'unico pregio di Lights out è dato proprio dall'esigua durata, che permette di tirare un sospiro di sollievo di fronte ai titoli di coda a neppure un'ora e venti dall'inizio, mettendo fine ad un'agonia che non pativo dai tempi dell'orrido Ouija: a differenza del corto viene eliminato qualsiasi riferimento ad uno spirito cattivo che ricorda più lo stile goliardico di Chucky e dei Gremlins per cercare un'apparente sicurezza nell'ormai scontatissima ombra figlia della vendetta e della follia della più classica delle emarginate finite male, che appare citofonata e neppure lontana parente degli spauracchi saliti alla ribalta soprattutto nel corso degli anni ottanta.
Prodotti come questo, comunque, sono una delle ragioni per le quali i Bullettin di quest'estate potevano essere definiti una manna dal cielo, considerato che pensare di buttare giù qualcosa più di un paio di righe finisce per risultare già un'impresa, ma farò finta di nulla e mi getterò a capofitto nella nuova incarnazione delle recensioni del Saloon sbattendomene della lunghezza del post e dichiarando senza ombra di dubbio che Lights out è uno di quegli horrorini estivi buoni solo per i ragazzini non particolarmente svegli che hanno bisogno della scusa della sala per limonare duro.
Per il resto, non vi perdete davvero un granchè.
E se sperate di andare a letto travolti da un'atavica paura del buio neanche foste tornate bambini, scordatevelo: anche a visione appena terminata, crollerete come angioletti nel più profondo e confortevole dei sonni.
MrFord
Il corto fa davvero il suo dovere.
RispondiEliminaQuesto, mamma mia, stupidissimo: odioso il ragazzino, Oscar per l'inutilità al ragazzo di lei.
Che poi, mettendo anche una mezza storia d'amore tra la Bello e il fantasma, ai tempi della loro reclusione, tutto avrebbe avuto un po' più di profondità, o comunque più senso.
Il corto quantomeno è interessante.
EliminaQuesto, invece, è un fallimento colossale su tutta la linea.
In questo caso, si può dire che sia andato tutto storto, praticamente! :)
RispondiEliminaConcordo su tutto. Il corto l'ho adorato, questo, allungando i tempi, fallisce alla grandissima. Peccato...
RispondiEliminaFallisce clamorosamente.
EliminaUna vera schifezza.
L'ho saltato perchè temevo di spaventarmi troppo,adesso invece lo salto perchè dicono tutti che è una porcheria XD
RispondiEliminaInsomma comunque vada salto!!!
In questo caso, non ti perdi assolutamente nulla. :)
EliminaEvvai!
RispondiEliminaUn horror che non è piaciuto a te, significa quasi certamente un horror che piacerà a me! :)
Dovesse piacerti questa merdina, la tua situazione in quanto a gusti cinematografici sarebbe anche più grave di quella che penso! ;)
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