Regia: Simon West
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 92'
La trama (con parole mie): Nick Wild è
un tuttofare nell’ambito della sicurezza anglosassone trapiantato malvolentieri
a Las Vegas che sogna di mollare tutto per cinque anni, comprare una
barca e navigare dalla Corsica in tutto il Mediterraneo.
Quando una giovane prostituta d’alto
bordo sua amica finisce per chiedergli aiuto dopo essere stata
violentemente percossa dal figlio di un boss locale, e Nick, da buon
cavaliere, accetta di sistemare le cose per lei, le carte sul tavolo
della guardia del corpo cambiano: ritrovatosi con nuovi nemici, uno
strano cliente e venticinquemila dollari, con una notte ancora da
trascorrere nella Città del Peccato, decide di giocarsi il
tutto per tutto al tavolo di Blackjack.
Riuscirà a guadagnare abbastanza da
abbracciare il suo sogno lontano dagli States?
O l’alcool, la predisposizione alla sconfitta e la minaccia del padre del rampollo che ha contribuito a sbatacchiare intralceranno i suoi piani?
O l’alcool, la predisposizione alla sconfitta e la minaccia del padre del rampollo che ha contribuito a sbatacchiare intralceranno i suoi piani?
Tendenzialmente, la mia inguaribile
nostalgia per il Cinema action anni ottanta rispetto alla penuria di
proposte in grado di reggere il confronto attuale mi porta a
considerare assolutamente imperdibile ogni proposta che garantisca la presenza nel
cast di Jason Statham.
Se, poi, dietro la macchina da presa si
trova Simon West, parte integrante della figata estrema che è stata
la saga degli Expendables, i dubbi finiscono per scendere sotto zero:
Wild Card, gioco di parole legato alle carte ed al cognome del suo
protagonista, è un prodotto atipico, rispetto a quello che ci si
aspetterebbe considerate le premesse, ovvero una sequela infinita di
botte rifilate dal nostro inglese spaccaculi preferito ai suoi rivali
di turno.
La vicenda di Nick Wild, infatti, è
più una sorta di nostalgica riflessione sulla natura di outsiders
che non il classico prodotto tamarro e sopra le righe che ci si
aspetterebbe considerati i nomi sul cartellone, e che,
paradossalmente, proprio in questa sua diversità mostra un fascino
perso, ancor più paradossalmente, proprio nelle sequenze action a
tutti gli effetti, appesantite da ralenti stile Matrix decisamente
superati ed evidentemente accessorie rispetto alla vicenda principale
narrata dagli autori.
La posizione del protagonista, loser
nonostante le potenzialità, e perfino nella vittoria – si veda il
suo ruolo nel confronto tra il boss e la sua amica, o la sequenza
d’apertura, prevedibile eppure inaspettata, quantomeno rispetto ai
fan di Statham – destinato alla polvere, rappresenta lo spunto più
interessante di un action assolutamente atipico, non nuovo all’attore
– era già capitato con il sottovalutato Homefront, che spiazzò anche questo vecchio cowboy, scritto, tra
l’altro, da Sly in persona – e decisamente più legato
all’aspetto crepuscolare di un certo tipo di eroe che non al suo
essere un “buono”, o un “vincente”.
La parte di pellicola ambientata nel
casinò, con Nick intento a giocarsi tutte le sue carte, i soldi ed i
sogni sul tavolo verde alzando sempre di più la posta, infatti, è
indicativa rispetto a quello che, probabilmente, West e soci vanno
ricercando fin dai tempi dell’operazione Expendables già citata:
purtroppo, una certa epoca è inevitabilmente tramontata, e per
quanto noi si possa sognare e sperare di no, dobbiamo accettare il
fatto di essere destinati a perdere la partita, probabilmente perché
guidati da sogni che, in una certa misura, desideriamo rimangano
tali proprio perché perfetti per spingerci un giorno dopo l’altro
ad inseguirli.
Le presenze di Sofia Vergara, Milo
Ventimiglia – un vero cane – e Stanley Tucci fanno, come Las
Vegas, da sfondo ad una parabola da tramonto di fine estate
incentrata – come è giusto che sia in questi casi – su un
protagonista che è impossibile non amare, un lone wolf d’altri
tempi in grado di ricordarci, purtroppo, che il West e la Grande
Frontiera sono tramontati, e con loro i tamarri sopra le righe figli
degli eighties, destinati ad una nostalgia che non potrà mai essere
placata, come una sete dagli appetiti insaziabili, o la ricerca di
chi non si accontenta di sopravvivere, ma finisce per voler vivere
sempre di più, sempre un passo oltre.
E’ il grande limite ed il grande
pregio di prodotti come questo, che segnano la fine di qualcosa
eppure, in qualche modo, ne officiano l’immortalità: perché tutti
quelli guidati da una certa passione, continueranno a sognare una
barca nel cuore del Mediterraneo, ad anni lontani da tutte le
quotidianità del mondo.
Che si riescano, oppure no, poco
importa.
Quello che farà la differenza, sarà
l’aver tentato, l’aver vissuto, l’aver lottato.
MrFord
"My odds are stacked
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
but for you I'd lose it all
my odds are stacked
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
but for you I'd lose it all
(baby I'd lose it all)."
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
but for you I'd lose it all
my odds are stacked
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
but for you I'd lose it all
(baby I'd lose it all)."
The Overtones - "Gambling man" -
L'ho visto un po' di mesi fa e, ad essere sincera, non mi aveva entusiasmato più di tanto...
RispondiEliminaNon è niente di eclatante, ma io mi ci sono ugualmente affezionato.
EliminaSarà per Giasone! :)
che è l'unico motivo per cui ho deciso di vederlo, fra l'altro! :)
EliminaImmagino che tu non sia l'unica! ;)
EliminaL'ho visto tempo fa,non mi ha colpito particolarmente.Anche qui cmq siamo dei completisti del Giasone,quindi se c'è lui,si guarda ;)
RispondiEliminaBeh, il Giasone da solo fa già mezzo film! :)
Eliminami avete incuriosito...e anche io sono un completista del Giasone...
RispondiEliminaSe sei un giasoniano, non puoi perderlo!
EliminaUn altro film di cui non conoscevo l'esistenza da recuperare assolutamente.
RispondiEliminaStatham è un must, recupera! :)
EliminaAltro film che non sembra essere nelle mie corde, ma ormai ho deciso di provare a riscoprire il cinema action, genere che, forse colpevolmente, ho sempre snobbato.
RispondiEliminaMi fa molto piacere che tu abbia voglia di riscoprire il genere, Sal: se vuoi ti faccio una bella lista di recuperi necessari. :)
EliminaNon la rifiuto di certo questa offerta! :D
EliminaAllora mandami una mail, così ti faccio un bel listone come si deve!
EliminaHo scritto all'indirizzo indicato sulla destra!
EliminaAttendo trepidante.
Non mi è arrivato nulla, Sal!
EliminaRimanda: mrjamesford79@gmail.com
Manca il guizzo, hai ragione: eppure me lo sono goduto in gran scioltezza. :)
RispondiEliminaIronico che tu definisca Milo Ventimiglia un vero cane.
RispondiEliminaNon perché non lo sia, lo è eccome, ma perché ha lo stesso modo di recitare "mascellare" di Stallone, il tuo attore preferito, di cui è il degno erede. Non a caso ha anche interpretato suo figlio in Rocky Balboa...
Quanto al filmetto è modesto e tranquillamente evitabile, però se non altro rispetto a certa robaccia action che consigli di solito non è nemmeno così tremendo. E' gia tanto! ;)
Ahahaha ma io non ho mai considerato Sly un grande attore: è semplicemente una Leggenda, e poco importa se il suo labbro recita meglio di lui! ;)
EliminaIl film non sarà memorabile, ma è comunque meglio di tanta robaccia teen - quasi tutta - che guardi tu! ;)
Dove c'è Jason ... si guarda. :)
RispondiEliminaParole sante. :)
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