Produzione: Sky
Origine: Italia
Anno: 2015
Episodi: 10
La trama (con parole mie): con
l’arresto di Mario Chiesa, nel febbraio del millenovecentonovantadue, ha ufficialmente inizio quella che sarebbe
divenuta nota come Tangentopoli. Il mondo dorato della politica e
dell’imprenditoria selvaggia degli anni ottanta venne di fatto
ribaltato – almeno all’apparenza – da Antonio Di Pietro e dal
suo staff, impegnati in un’indagine che costò la carriera ad
alcuni dei volti più in vista della cosiddetta “Prima Repubblica”.
Attorno alle vicende realmente accadute
di quei giorni, assistiamo a quelle di fiction del pubblicitario
arrivista Leonardo Notte, pronto ad intuire il futuro di Berlusconi
in politica, Luca Bosco, ex rugbista e militare deputato per la Lega
Nord, e Luca Pastore, agente di polizia il cui destino è legato a
doppio filo con quello della famiglia Mainaghi dal momento in cui, a seguito di
una trasfusione ricevuta a causa di una ferita subita durante un’azione, si è ritrovato infetto da
HIV, scoprendo che l’origine dell’infezione stessa era legata ad
una partita di plasma infetto messo in commercio senza alcuno
scrupolo proprio da una delle società del patriarca dei Mainaghi.
Che destino riserverà il novantadue ad
ognuno di loro?
Quando si parla di serial italiani,
normalmente la prima cosa che passa per la mente sono le penose
fiction realizzate per i canali nazionali ed i loro diretti
concorrenti privati buone giusto per fare il paio con il peggio che
la distribuzione nostrana possa offrire al pubblico in sala.
Negli ultimi dieci anni – e forse
più, a ben vedere – gli unici prodotti che made in Terra dei cachi
che paiono aver rotto gli argini ed aver assunto un respiro
internazionale – ed una qualità degna di nota – sono stati senza
dubbio il grottesco Boris, l’indimenticabile Romanzo criminale e il
tanto celebrato ed ancora in attesa di un passaggio qui al Saloon
Gomorra.
All’uscita di questo 1992, titolo
pronto a richiamare un’epoca drammatica e ben precisa che ricordo
molto bene anche di persona e a tentare di shakerare cronaca e
fiction, dramma e fotografia di un periodo fondamentale per la Storia italiana, per la stessa Sky che
aveva di fatto patrocinato i titoli già citati, non nego di aver
storto il naso: l’anno che vide l’esplosione di Tangentopoli –
partita con un’inchiesta che aveva come bersaglio Mario Chiesa,
direttore del Pio Albergo Trivulzio, detto “Bagina”, praticamente
a meno di duecento metri da casa dei miei -, la morte di Falcone e
Borsellino, l’accordo Stato/Mafia prendere forma, la Prima
Repubblica cadere, passato attraverso un velo di finzione data dai
protagonisti ed interpretato da Stefano Accorsi, che personalmente –
fatta eccezione, in parte, per Santa Maradona – non mi è mai stato
simpatico, mi dava l’impressione di una cosa patinata progettata a
tavolino che non sarebbe stata affatto in grado di colpire ed
emozionare come fu per le gesta del Libanese e dei suoi.
Fortunatamente per gli occupanti di
casa Ford, mi sbagliavo: a partire dalla fulminante sigla musicata
alla grande dal subsonico Boosta fino alla ricostruzione storica, i
rimandi di cronaca gestiti ottimamente rispetto alla narrazione di
finzione, 1992 ha rappresentato un altro grande successo per la
brigata Sky, uno sguardo disilluso e drammatico su un’epoca che
avrebbe dovuto segnare un cambiamento profondo nel Nostro Paese ed
invece, al contrario, non ha fatto altro che veicolare il cambiamento
di pelle di chi si è approfittato e continuerà ad approfittarsi
della Legge e della Società per come le conosciamo.
Tolti, dunque, il già citato ed
irritante Accorsi – che, comunque, con il suo Leonardo Notte
finisce anche per starci quasi bene – e la canissima
maledettissima Tea Falco – che pure ironizzerà sulla sua
incapacità su Instagram, ma resta davvero una delle peggiori attrici
che mi sia capitato di vedere sul grande e piccolo schermo -, il
risultato è davvero eccellente, dalla rappresentazione di Di Pietro
allo sviluppo di un personaggio come Bosco, senza dubbio quello che
ho trovato più umano e vivo dell’intera produzione, dal male di
vivere tipico di chi torna dalla guerra al legame insolito con il
vecchio democristiano in caduta libera suo vicino di casa.
Lo spazio, dunque, per i testardi ed i
pane e salame, gli arrivisti e “spietati”, i presunti salvatori
della Repubblica delle banane – quasi terrificante la
rappresentazione dell’eminenza grigia Dell’Utri, così come
l’ascesa ancora solo suggerita di Berlusconi e di Forza Italia -,
gli idealisti destinati a perdere anche nella vittoria e quelli e
quelle che, semplicemente, passeranno, è distribuito con grande
perizia e mestiere, coinvolge e conduce ad un finale di stagione che
apre le porte ad un certo atteso 1993, che se saprà raccogliere i
frutti seminati da questo inizio a tinte fosche potrebbe finire per
settare un nuovo standard rispetto alla produzione seriale italiana.
Se non altro, da un’epoca senza
dubbio buia e drammatica, potrebbe esser e uscito qualcosa di
importante, intenso e prepotente come solo le grandi proposte – che si parli di tv o di Cinema – sanno essere.
MrFord
"Rhythm is a dancer
it's a soul companion
you can feel it everywhere
lift your hands and voices
free your mind and join us
you can feel it in the air."
it's a soul companion
you can feel it everywhere
lift your hands and voices
free your mind and join us
you can feel it in the air."
Snap - "Rhythm is a dancer" -
La milanese che è in me chiede: ma non è Baggina con due G (in quanto sulla strada che porta(va) a Baggio? ;)
RispondiEliminaHai ragione, mi sono perso una b.
EliminaDel resto, dalle mie parti si pronuncia come se non ci fosse. ;)
Anche a me non è dispiaciuta, nonostante Accorsi e Tea "ti arrandi così" Falco.
RispondiEliminaUn gradino sotto rispetto a Romanzo Criminale e Gomorra ma resta un prodotto valido :)
Romanzo Criminale è inarrivabile.
EliminaComunque, ci sono ottimi margini di miglioramento anche qui.
"Carpaccio". ;)
Nonostante sappia che meriti, tra Accorsi e la Falco proprio non riesco, oh.
RispondiEliminaNeanche per la Leone.
Capisco, sai? La Falco è qualcosa di abominevole. E Accorsi non è da meno.
EliminaNon so se avete visto "Il ragazzo invisibile".Ecco,per me adesso è il nuovo punto di riferimento per la recitazione squallido/amatoriale.
EliminaMi ha causato una specie di trauma che mi ha tolto la voglia di dare al cinema italiano una chance per i prossimi tre anni,tipo.
Non l'ho ancora visto, ma se le premesse sono queste, ne sto volentieri alla larga. ;)
EliminaMolto meglio di tante fiction, la storia basata su tante cose vere è buona ma gli attori a parte qualcuno non di grande livello
RispondiEliminaIn realtà quelli di livello sono pochi, ma fortunatamente si fa guardare bene lo stesso. :)
EliminaHo visto il primo episodio, proverò a recuperarla tutta ma sarà dura perché francamente non mi pare esaltante. :D
RispondiEliminaMolti si sono lamentati, effettivamente: sarà che io avevo aspettative basse, ma mi è parsa discreta.
EliminaL'argomento mi annoia talmente tanto che sto facendo una cosa che non credo di avere fatto mai,da queste parti:sto commentando senza manco aver finito di leggere il post XD
RispondiEliminaCon l'enorme rispetto che porto per le tue notevolissime doti scrittorie,ma non credo proprio che sarà una cosa che avrò voglia di guardare mai ;)
Da milanese e da pre-adolescente che ha i suoi primi ricordi "seri" proprio di quegli anni, non potevo non provarci.
EliminaEd è stato meglio di quanto mi aspettassi.
Con un argomento del genere potevano fare molto di più. Nonostante le mie aspettative fossero relativamente basse, sono rimasta comunque delusa.
RispondiEliminaUn'occasione sprecata ed un cast in cui si salvano in troppo pochi.
Nel cast si salvano pochi, è vero.
EliminaMa rispetto alle mie aspettative, è stata decisamente migliore.
Non l'ho trovata perfetta, ma comunque un prodotto di alta qualità...
RispondiEliminaAssolutamente imperfetta, ma comunque interessante.
EliminaQuando ne avevo parlato bene io, tu non l'avevi bollato come una schifezza assoluta?
RispondiEliminaEvidentemente ti cimentavi nel tuo sport preferito dopo il wrestling: parlare unicamente per pregiudizi.
E, come al solito, ti sbagliavi.
Quanto a Tea Falco, sarà anche un'attrice penosa, ma in confronto alla triade Stallone-Schwarzy-Van Damme appare comunque da Oscar. ;)
Effettivamente pensavo che lo fosse, ma io non mi faccio influenzare dai pregiudizi come fai tu, e quando un prodotto mi sorprende in positivo, lo ammetto tranquillamente. ;)
EliminaSenza contare che la tua amica Falco fa successo sui social, mentre la triade che citi ha influenzato una generazione di spettatori e fatto milioni e milioni di dollari al botteghino in tutto il mondo. Non mi pare proprio lo stesso campo da gioco. ;)
Questa me la devo ancora vedere. Quando finisco di recuperare Shameless mi sa che me la guardo... Se avrò tempo e voglia!
RispondiEliminaBeh, Shameless fa mangiare la polvere a 1992, ma comunque uno sguardo lo si da volentieri. ;)
EliminaSerie che ha diviso parecchio, ma che conto comunque di recuperare, prima o poi.
RispondiEliminaLe cose che dividono andrebbero sempre viste! :)
EliminaIo mi aspettavo un disastro, e invece si è rivelata una visione interessante, alcuni attori a parte. ;)
RispondiEliminaSperiamo che la seconda stagione migliori ulteriormente! :)
sinceramente non mi ha fatto impazzire, sebbene ci fosse Stefano Accorsi, grande attore...
RispondiEliminaStefano Accorsi grande attore è una sparata talmente grossa che non la farebbe neanche Cannibale! ;)
EliminaNel complesso mi è piaciuta, in fondo si lascia guardare. Buone idee però ripetute troppo spesso, alcune intuizioni accompagnate da scivoloni, personaggi interessanti e altri completamente inutili. Certo, se paragonata alle fiction, 1992 è anni luce avanti, però, dopo Gomorra, da Sky ci si aspettava qualcosa di più.
RispondiEliminaGomorra ancora mi manca, e senza dubbio rispetto a Romanzo criminale 1992 è inferiore, eppure, considerata la realtà italiana, mi pare un esperimento ben riuscito.
EliminaDiciamoci la verità, dai, fa cacare nel vero senso della parola.
RispondiEliminaStorie intrecciate con una forzatura incredibile, ricostruzioni e ambientazione storica fatiscente, un Accorsi impresentabile (ma si sa, io non lo tollero) che ha partorito 'sto aborto solo per toccare zinne a destra e a sinistra (e ci riesce bene).
E poi il finale... Quel finale... Ma perché? Perché? La produzione Sky più debole tra tutte quante.
Io non l'ho trovata così debole: certo, Romanzo criminale sta su un altro pianeta e anche io detesto Accorsi, eppure è stata una visione interessante. Vedremo che combineranno con 1993.
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