venerdì 25 settembre 2015

Lord of tears

Regia: Lawrie Brewster
Origine: UK
Anno: 2013
Durata: 100'





La trama (con parole mie): James Findlay, alla morte della vecchia madre con la quale non aveva più rapporti da anni, scopre che quest'ultima ha deciso di lasciargli non solo la casa in cui abitava, ma anche una residenza nella quale lui stesso aveva passato l'infanzia, e che causò una frattura insanabile nella famiglia e la quasi follia di James, allora bambino.
Deciso a fare luce sui propri ricordi e sul perchè la donna abbia deciso che proprio a lui andasse questa eredità evidentemente pericolosa, Findlay si recherà in visita alla magione solo per conoscere Evie, una ragazza con la quale fin da subito instaura un legame profondo che gli permette di fare fronte a misteriosi incubi e sogni ad occhi aperti che lo vedono fronteggiare un terrificante Uomo Gufo, che pare essere deciso ad impossessarsi proprio di lui.








Una delle cose più belle e delle quali ringrazio per questi anni passati nell'universo della rete e della blogosfera è ed è stata la possibilità di scovare pellicole che, di norma, sarebbe difficile scoprire o pensare di recuperare, e che proprio grazie al passaparola, invece, diventano dei must see più o meno fortunati: Lord of tears, rimbalzato con effetti assolutamente imprevedibili in più blog qualche settimana fa, mi aveva affascinato prima di tutto per il suo protagonista - un improbabile Uomo Gufo -, dunque per il fatto di aver riscosso un inaspettato successo o incassato stroncature roboanti.
Personalmente, non covavo chissà quali aspettative, e non sapevo se sperare più in qualcosa in stile Sharknado o un prodotto spaventoso ed inquietante nonostante la produzione low cost - in questo senso, conto sempre di riproporre, prima o poi, Lidris cuadrade di tre qui al Saloon -: peccato che, a conti fatti, il lavoro di Lawrie Brewster si sia rivelato una pura, semplice, clamorosa schifezza senza possibilità di appello, con poche idee - e molto confuse -, una trama che se ne fotte allegramente della logica - una cosa che in un horror rompe immediatamente l'incantesimo nello spettatore - ed una recitazione degna della storica ed indimenticata telenovela piemontese portata alla ribalta dalla Gialappa's un paio di decenni or sono - in particolare, ho patito la recitazione perennemente sopra le righe ed involontariamente ridicola della protagonista femminile Alexandra Nicole Hume, che regala uno dei momenti più trash della Storia dell'horror con la camminata seducente scendendo dalla scala a chiocciola che conduce alla piscina dove il protagonista la sta aspettando -.
Come se non bastasse tutto questo scempio, ho trovato il montaggio di Lord of tears uno dei peggiori che abbia mai avuto modo di osservare, e l'utilizzo dello stesso a fare da rafforzativo alla narrazione della voce off mi è parso, in termini di storytelling, degno delle bottigliate dei tempi migliori: e se, a due terzi della pellicola, nonostante il twist telefonatissimo, pare quasi di cogliere un barlume di speranza sul risultato finale, proprio l'epilogo demolisce ogni pensiero legato ad un'eventuale rivalutazione delle gesta dell'Uomo Gufo piazzando Lord of tears di diritto tra i film peggiori dell'anno, e tra gli horror più scarsi che mi sia capitato di vedere, incapace di farmi incazzare come il secondo Human Centipede o di farmi divertire - pur se involontariamente - come il già citato Sharknado.
Peccato, comunque, perchè l'idea del Moloch e l'ambientazione molto anglosassone - una sorta di incrocio tra il fascino del Lochness e l'atmosfera da romanzo gotico -, uniti alla presenza del santuario pagano collegato alla cantina della villa - che ricordava tanto il decisamente interessante The conjuring - potevano far fruttare il tutto in maniera decisamente maggiore, insieme ad un pò più di logica - per quale motivo una madre che per tutta la vita e per proteggere il figlio ha rinunciato addirittura a parlargli dovrebbe lasciargli in eredità la villa che è origine di tutti i loro problemi intimandogli di non recarsi assolutamente sul posto!? -, attori meno cani, un comparto tecnico degno ed un taglio netto agli sproloqui aulici dell'Uomo Gufo.
A conti fatti, effettivamente, mancava davvero troppo per poter sperare di avere un risultato decente.
Anche per uno spettatore senza troppe pretese come il sottoscritto.




MrFord




"Fall into the strangle, skip around the neck
this albatross is warning with extreme prejudice
when you walk the plank, tell me what you see
Moloch in the time of mutiny."
The Mars Volta - "Molochwalker" -





15 commenti:

  1. Peccato,mi attirava non poco.Magari alla fine il Khal me lo propinerà lo stesso XD

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    1. Anch'io ero incuriosito, ma si è rivelato davvero una porcheria.

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  2. Ahahahahah, tu sei stato persino più cattivo di me

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  3. Il fatto che se ne parlasse prima bene, poi male, mi rende stranamente ancora più curioso!

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    1. Era la stessa curiosità che muoveva anche me.
      Peccato che non sia stata soddisfatta in positivo.

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  4. Io non lo definisco brutto, piuttosto una cosa in stile "vorrei ma non posso".
    Comunque sì', la discesa dalle scale è indifendibile.

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    1. A me è sembrato più un "non posso" e basta.
      Un pò come la discesa dalle scale. ;)

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  5. Puoi farlo tranquillamente aspettare.
    Sappi però che non migliorerà come il whisky! ;)

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  6. D'altra parte anche te che ti fai affascinare dall'idea di un film su un uomo gufo te le vai a cercare...
    Mi sa che volerò al largo, proprio come farebbe un uomo gufo saggio, ahahah XD

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    1. Tu come uomo gufo, soprattutto se saggio, non sei affatto credibile. ;)

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