mercoledì 23 settembre 2015

Pixels

Regia: Chris Columbus
Origine: USA, Cina, Canada
Anno: 2015
Durata: 106'





La trama (con parole mie): Brenner, Eddie e Ludlow sono tre bambini prodigio dei videogames protagonisti del primo campionato mondiale dedicato agli stessi svoltosi nell'estate dell'ottantadue. Più di trent'anni dopo, l'inseparabile amico di Brenner, finito nel frattempo a fare l'installatore di sistemi audio video, Cooper, divenuto Presidente degli Stati Uniti, è costretto a fronteggiare una crisi senza precedenti: una razza aliena, infatti, venuta a contatto con la videocassetta del campionato di cui furono protagonisti gli allora ragazzini, lanciata ai tempi nello spazio dalla NASA e ritenuta una dichiarazione di guerra, sfida la Terra ad una vera e propria lotta ispirata ai titoli più importanti che le sale giochi offrivano agli utenti, da Pac-Man a Donkey Kong.
Messi all'angolo dagli invasori, Cooper e gli alti papaveri dell'esercito dovranno tornare a rivolgersi a quegli ex bambini prodigio finiti tra i losers della società: riusciranno dunque i nerd a sconfiggere gli agguerritissimi alieni?








Gli anni ottanta, senza alcuna ombra di dubbio, devono avere lo spirito dei maratoneti, nonostante un'apparenza da centometristi da una botta e via: di fatto, hanno vissuto alla grande il loro momento, come una partenza a razzo, prima di scomparire - apparentemente - inghiottiti dal buco nero della Grande Depressione dei novanta, riguadagnandosi poi, passo dopo passo, un posto in primo piano con il Nuovo Millennio.
Per chi, come il sottoscritto, di fatto si è formato in quel decennio - o ci è cresciuto -, ora che i nostri novanta e zero sono alle spalle e ci ritroviamo in prossimità o appena oltre la quarantina, spesso e volentieri con figli al seguito, finiamo per guardare a quel periodo con la nostalgia che si prova rispetto all'infanzia, simile a quella che ci prende gli ultimi giorni delle vacanze estive, togliendoci almeno un pò il respiro: Pixels, in un certo senso e seppur ben lontano dalla perfezione, incarna benissimo quella sensazione, lo spirito e la meraviglia che in quella che può tranquillamente essere definita un'altra vita ci contraddistinse nel corso degli eighties.
Personalmente ricordo bene la sensazione magica dell'ingresso in una sala giochi in tempi in cui nessuno o quasi aveva un computer a casa e non esisteva internet, gli smartphone con i loro giochini virali non abitavano i vagoni delle metropolitane e per i bambini l'unico modo per assaporare l'ebbrezza delle partite con i videogiochi era quello: ricordo il Commodore 64 con le cassette che impiegavano ore a caricarsi, l'Amiga, i primi Sega Master System e dunque Mega Drive, i giochi da Donkey Kong a Tetris, passando per titoli dei quali ho impresse in mente le immagini ma non i nomi, le prime partite con mio fratello accanto che doveva mettersi in piedi su una sedia chiesta in prestito ai gestori della sala giochi a quella volta ad Ascea, dove i gettoni costavano un quinto rispetto a Milano o alla Romagna, e dunque sessioni a Rampage da fantascienza rispetto a quelle cui ero abituato, o il gioco del calcio al bar in montagna, dove una volta presa la mano si cercava di vincere il Mondiale con qualsiasi squadra.
Pixels mi ha riportato alla mente con un eccezionale effetto amarcord queste sensazioni, che unite ad un'idea - quella di proporre un'invasione aliena originata da una videocassetta tratta da un torneo di videogames dell'ottantadue - decisamente originale ed a suo modo geniale ha reso la visione piacevole e simpatica, come quando si incontra un vecchio amico e si scopre che le cose ancora funzionano, e si finisce a ridere come pazzi in nome dei vecchi tempi e forse anche dei nuovi.
Certo, non tutto funziona, di fatto ci si trova di fronte al tipico giocattolone che si spera sempre possa sfondare al botteghino - e non è stato questo il caso - dal finale buonista e telefonato, il cast è tutto pesantemente sopra le righe, eppure la resa è piacevole, a suo modo genuina e senza pretese, pronta a fare breccia nei sentimenti e nei ricordi di chi ha potuto giocare Pac-Man o il già citato Donkey Kong almeno una volta dal vivo, ai tempi dei tempi.
Spassoso anche l'inserimento di icone anni ottanta sfruttate come mezzo di comunicazione con i terrestri da parte degli alieni - mitici Hall&Oates -, giustamente sfruttato il vecchio adagio dell'outsider che, a scapito delle difficoltà, finisce per dimostrarsi più efficace degli apparentemente invincibili - molto bella, e tendenzialmente vera, la battuta sul bacio: chi non ha mai dovuto farsi un pò di culo per rimorchiare difficilmente vi darà grandi soddisfazioni tra le lenzuola - e divertente trovarsi davanti ad uno schermo cercando di individuare e riconoscere vecchi eroi da sala giochi che credevamo sepolti nei meandri più oscuri della memoria.
Un'operazione nostalgia, dunque, che senza dubbio il pubblico più stagionato apprezzerà in misura maggiore rispetto a quello supergiovane, che pur non brillando per tecnica o resa complessiva rafforza la posizione di idolo degli anni ottanta di Chris Columbus e, a conti fatti, finisce per risultare come una sorta di fratellino minore - e non di poco - dell'ottimo The Lego Movie.
Se, dunque, almeno una volta vi è capitato di dover prendere fiato pensando a quelle apparentemente interminabili partite in sala giochi, ai sapori, agli odori, alle sensazioni di quell'epoca, lasciate da parte le velleità da Grande Cinema e godetevi questo divertissement per quello che è: un omaggio ad un periodo cui non saremo mai abbastanza grati.




MrFord




"With a thrill in my head and a pill on my tongue
dissolve the nerves that have just begun
listening to Marvin (All night long)
this is the sound of my soul
this is the sound."
Spandau Ballet - "True" - 





23 commenti:

  1. L'ho visto questa estate, per passare una serata con gli amici.
    Visto a cuor leggero, i film lo accetti pure: sorridi al richiamo degli anni '80 e dei videogame dell'infanzia.
    Se lo vedi con occhio critico... è tutto da bocciare.

    SPOILER
    Due cose mi hanno davvero colpito:
    - Questo è il primo film dove il Presidente degli Stati Uniti prende un arma e scende in guerra (scena di pura "ignoranza");
    - I titoli di coda pixelosi (che sono un bijou)

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    1. Ma questi non sono film da vedere con occhio critico, no!? ;)

      A dire il vero, comunque, anche se non si parla di guerra, in Big time abbiamo un altro Presidente che si arma per salvarsi. ;)

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  2. Se lo definisci fratello minore di Lego movie,sinceramente mi preoccupo.....visto che a me LM non aveva entusiasmato affatto.Staremo a vedere!

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    1. A me invece era piaciuto di brutto!
      Non dire cannibalate! :)

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    2. Sorrynotsorry,sai che ogni tanto ho dei momenti di cannibalite...non per niente CK fa parte della sacra triade XD

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    3. E' l'anello debole della sacra triade, vorrai dire! ;)

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    4. Visto stasera,che dire?Figatona dall'inizio alla fine.
      Io ed il Khal ci siamo divertiti come bambini \m/ \m/
      E noi quel periodo l'abbiamo vissuto in pieno,avendo qualche anno più di voi ;)

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    5. La questione anagrafica, in questi casi, conta senza dubbio: comunque, il film resta davvero divertente!

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  3. Lego Movie era moooooooolto meglio, questo lo trovi commentato anche dalla mie parti... A distanza di anni ancora non sono riusciti a rifare "Ghostbusters" anche se continuano a copiarne lo schema ;-) Cheers!

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    1. Senza dubbio Lego Movie era molto meglio, e Ghostbusters è su un altro pianeta, eppure mi ha trattenuto abbastanza in scioltezza.

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  4. Gli anni 80 sono un'epoca che, per questioni anagrafiche, ho vissuto pochissimo, però trattandosi del decennio in cui sono nato mi ci sento particolarmente legato. Recupero tutto ciò che riguarda questa decade, anche se confesso:
    The Lego Movie l'ho trovato un filo sopravvalutato, carino sì, ma non così carino.
    Confido in questo. :)

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    1. Secondo me Lego Movie era molto meglio, e per me tutt'altro che sopravvalutato.
      Staremo a vedere come ti sembrerà questo!

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  5. Appartengo alla generazione sala giochi / bar come seconda casa, però non avevo dato chance a questa pellicola, vuoi per le recensioni e vuoi per la presenza di Sandler che tollero poco.
    Però mi hai messo la pulce all'orecchio, adesso.

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    1. Se visto come un giocattolo per passare una serata in tranquillità, è molto meglio di tanta altra roba scarsa che gira! Fai un tentativo! :)

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  6. Peggio del pessimo The Lego Movie, una pura operazione di product placement ai livelli dei Minions, è davvero dura.
    Ma, visto che il tuo mondo gira al contrario del mio, è probabile che lo trovi migliore. Anche se 'ste fordiane operazioni nostalgia 80s cominciano a stufare...

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    1. Pessimo Lego Movie è una cannibalata che solo tu puoi sparare, ma effettivamente i nostri mondi girano al contrario, dunque ci sta! ;)

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  7. C'è solo una cosa che odio più di Spongebob...
    ... ADAM SANDLER!!!
    L'idea mi ispirava, ma sapere che lui era coinvolto mi ha fatto desistere.

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    1. Pensa se un giorno si presentasse alla tua porta Sandler con un costume da Spongebob! Ahahahah! ;)

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  8. Hai dato una lettura che condivido in pieno. Ti dirò che la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad una grandissima stupidaggine che però hai una gran voglia di vedere. Ah, cosa deve essere la nostalgia? ;)

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    1. La nostalgia è una brutta, e bellissima bestia.
      Che rende piacevoli anche cose leggere come questa.

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  9. Sono piuttosto d'accordo con te, non fosse che tutta l'originalità si perde essendo un film tratto da un corto

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    1. Io mi sono fatto trascinare dall'effetto nostalgia, e mi sono divertito.
      Mi basta questo. :)

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