Regia: Andrew Davis
Origine: USA
Anno: 1988
Durata: 99'
Durata: 99'
La trama (con parole mie): Nico Toscani è un esperto di arti marziali, veterano del Vietnam ed ex gorilla della CIA diventato un poliziotto a Chicago, amato dai colleghi quanto dai parenti legati a doppio filo al crimine all'italiana d'esportazione, tutto d'un pezzo e sempre pronto a dispensare giustizia a suon di legnate. Quando una soffiata lo conduce sulle tracce di un apparente traffico di droga, il tutore dell'ordine scopre un complicato affare legato ad un traffico internazionale che coinvolge anche sue vecchie conoscenze dei tempi dei servizi segreti, agenti senza scrupoli sempre pronti ad uccidere per portare a termine la missione e, nel mentre, ingrossarsi il portafoglio pensando di essere al di sopra di tutto e di tutti.
Quando la sua famiglia verrà direttamente minacciata, Nico perderà definitivamente la pazienza affrontando i killer governativi come si conviene.
Senza dubbio il duemilaquattordici è stato l'anno, parlando di action heroes, della grande riscoperta di Steven Seagal da parte del sottoscritto: da sempre idolo di mio padre e da sempre snobbato senza troppi patemi qui al Saloon, il più parruccone tra i beniamini del Cinema tamarro dagli anni ottanta in avanti è stato protagonista di una sorta di reboot che è riuscito, alle spalle esperienze a dir poco traumatiche con i suoi lavori più recenti - su tutti, il clamoroso e geniale nella sua bruttezza assoluta Killing point -, a far appassionare questo vecchio cowboy alla visione di quelli che sono stati i pezzi da novanta della carriera del corpulento interprete - anche se, in tutta onestà, chiamarlo interprete pare davvero troppo -.
Da Trappola in alto mare a Trappola sulle montagne rocciose, passando per Duro da uccidere, Seagal si è imposto come il monolito più divertente ed adatto alle serate da finti machos a neuroni zero mai portato sullo schermo, complici mosse decisamente poco dinamiche - del resto, la mobilità non è proprio il punto forte di questo ragazzone, e ne è una chiara dimostrazione il suo stile di corsa, che ogni volta porta a domandarmi il perchè un regista debba avere necessariamente l'idea suicida di riprendere - e trame più che risibili, rispettose di tutti i clichè che l'action sguaiata necessita.
In particolare Nico, suo primo successo al botteghino e non solo, ripesca i capisaldi del Cinema d'azione mescolandoli con una certa intelligenza ad uno stile che ricorda molto il poliziesco di protesta degli anni settanta dall'Ispettore Callahan in poi, pronto ad associare all'adrenalina degli inseguimenti e degli scontri un sottotesto sociale particolarmente profondo: in questo caso, dietro il lavoro firmato da Andrew Davis - che scrisse il soggetto a quattro mani proprio con Seagal - troviamo una critica neppure troppo velata al ruolo che gli USA rivestirono in molti dei conflitti combattuti in Sud America dagli anni sessanta in poi, avvalendosi spesso e volentieri di agenti dei servizi segreti pronti ad addestrare e supportare dittatori e signori della guerra colpevoli di massacri purtroppo entrati nella Storia.
Una cosa non da poco per quello che, di fatto, è un ignorantissimo filmaccio tamarro con un protagonista che più tutto d'un pezzo non si potrebbe, sequenze al limite del ridicolo - il battesimo del figlio di Nico - ed una manciata di passaggi perfetti per i residuati di questo genere di pellicole come me: tutto sommato, oltre a ripescare Pam Grier - sulla scia di quello che avrebbe fatto Tarantino quasi dieci anni dopo con Jackie Brown - e mostrare una Sharon Stone agli esordi presentando quello che sarebbe stato uno dei nomi più importanti del Cinema legato alle arti marziali - che mette molto della sua storia in quella del protagonista, o almeno la parte dedicata agli studi e le fotografie da album dei ricordi nella sequenza d'apertura - pronto a mostrare le sue tecniche spicce ma efficaci - ottima la coreografia della prima sequenza -, Nico continua ancora oggi ad appartenere a quella categoria di titoli che, incontrati per caso in tv, finiscono sempre per essere goduti dal primo all'ultimo minuto senza alcuna pretesa o pensiero.
E senza dimenticare almeno un riferimento ad uno dei grandi "villains" dell'epoca - Frank Silva, che molti appassionati riconoscerebbero senza, magari, riuscire a ricordarne il nome -, continuo a pensare che Nico Toscani abbia rappresentato e rappresenti uno degli antesignani dei moderni Jack Bauer, quei tutori dell'ordine e guardiani della Legge pronti a tutto per difenderla ma altrettando a reinterpretarla o aggirarla nel momento in cui le cose finiscono per mettersi male o si trovano per le mani l'ennesimo torto da raddrizzare: certo, in un mondo reale non avrebbero vita lavorativa molto lunga, e probabilmente i loro stipendi finirebbero nelle tasche degli avvocati ingaggiati per difenderli in tribunale, ma poco importa.
Questo Cinema non ha bisogno di cavilli da vita vissuta.
Va goduto così, un calcio o un colpo di qualche arte marziale semisconosciuta ma d'impatto alla volta.
Da Trappola in alto mare a Trappola sulle montagne rocciose, passando per Duro da uccidere, Seagal si è imposto come il monolito più divertente ed adatto alle serate da finti machos a neuroni zero mai portato sullo schermo, complici mosse decisamente poco dinamiche - del resto, la mobilità non è proprio il punto forte di questo ragazzone, e ne è una chiara dimostrazione il suo stile di corsa, che ogni volta porta a domandarmi il perchè un regista debba avere necessariamente l'idea suicida di riprendere - e trame più che risibili, rispettose di tutti i clichè che l'action sguaiata necessita.
In particolare Nico, suo primo successo al botteghino e non solo, ripesca i capisaldi del Cinema d'azione mescolandoli con una certa intelligenza ad uno stile che ricorda molto il poliziesco di protesta degli anni settanta dall'Ispettore Callahan in poi, pronto ad associare all'adrenalina degli inseguimenti e degli scontri un sottotesto sociale particolarmente profondo: in questo caso, dietro il lavoro firmato da Andrew Davis - che scrisse il soggetto a quattro mani proprio con Seagal - troviamo una critica neppure troppo velata al ruolo che gli USA rivestirono in molti dei conflitti combattuti in Sud America dagli anni sessanta in poi, avvalendosi spesso e volentieri di agenti dei servizi segreti pronti ad addestrare e supportare dittatori e signori della guerra colpevoli di massacri purtroppo entrati nella Storia.
Una cosa non da poco per quello che, di fatto, è un ignorantissimo filmaccio tamarro con un protagonista che più tutto d'un pezzo non si potrebbe, sequenze al limite del ridicolo - il battesimo del figlio di Nico - ed una manciata di passaggi perfetti per i residuati di questo genere di pellicole come me: tutto sommato, oltre a ripescare Pam Grier - sulla scia di quello che avrebbe fatto Tarantino quasi dieci anni dopo con Jackie Brown - e mostrare una Sharon Stone agli esordi presentando quello che sarebbe stato uno dei nomi più importanti del Cinema legato alle arti marziali - che mette molto della sua storia in quella del protagonista, o almeno la parte dedicata agli studi e le fotografie da album dei ricordi nella sequenza d'apertura - pronto a mostrare le sue tecniche spicce ma efficaci - ottima la coreografia della prima sequenza -, Nico continua ancora oggi ad appartenere a quella categoria di titoli che, incontrati per caso in tv, finiscono sempre per essere goduti dal primo all'ultimo minuto senza alcuna pretesa o pensiero.
E senza dimenticare almeno un riferimento ad uno dei grandi "villains" dell'epoca - Frank Silva, che molti appassionati riconoscerebbero senza, magari, riuscire a ricordarne il nome -, continuo a pensare che Nico Toscani abbia rappresentato e rappresenti uno degli antesignani dei moderni Jack Bauer, quei tutori dell'ordine e guardiani della Legge pronti a tutto per difenderla ma altrettando a reinterpretarla o aggirarla nel momento in cui le cose finiscono per mettersi male o si trovano per le mani l'ennesimo torto da raddrizzare: certo, in un mondo reale non avrebbero vita lavorativa molto lunga, e probabilmente i loro stipendi finirebbero nelle tasche degli avvocati ingaggiati per difenderli in tribunale, ma poco importa.
Questo Cinema non ha bisogno di cavilli da vita vissuta.
Va goduto così, un calcio o un colpo di qualche arte marziale semisconosciuta ma d'impatto alla volta.
MrFord
"We played it fast, we played it loud
a bit too much, a bit too proud
the only way we knew to do it right
it washed away the misery
so do you know your history
or did you only show up for the fight."
the only way we knew to do it right
it washed away the misery
so do you know your history
or did you only show up for the fight."
Overkill - "Old school" -
Nico per Nico, preferisco er Monnezza :D
RispondiEliminaAhahaha io preferisco Seagal, invece. Più mazzate! :)
EliminaIo sostengo pienamente le serate a neuroni spenti con popcorn e rutti sul divano,ma Steven SEAGULL è veramente troppo,quasi quasi piuttosto mi suicido con una di quelle menate francesi radical-chic che ci propone Peppa kid XD
RispondiEliminaAnche io l'ho sempre detestato, ma devo ammettere che i suoi primi film sono particolarmente divertenti.
EliminaMolto meglio le mie menate franco-austro-ungariche-radical-chic! :D
EliminaQuesto lo dici tu, e lo dicono i pusillanimi della tua risma! ;)
EliminaClassicissimo, direi! :)
RispondiEliminaUna delle peggiori schifezze viste negli ultimi tempi.
RispondiEliminaE sì che sto seguendo il Festival di Sanremo e nella lista degli action che mi hai proposto c'erano persino titoli peggiori... :)
Guarda,mi stavo giusto impensierendo per le figure di melma che ho fatto coi miei gusti musicali parlando di sanremo su pensiericannibali.com,ma poi ho pensato "beh dài,Ford oggi ha postato Steven Seagal,ti fa una bella concorrenza" XD
EliminaSeagal rispetto a Sanremo è praticamente degno della Palma d'oro: non fare troppo lo schizzinoso! ;)
EliminaNeanche a me fa impazzire, ma oggi ci sono film quasi dello stesso livello spacciati per grandi pellicole e che costano molto di più! Gli preferisco “Duro da uccidere” e TIAM e seguito. Invece non avevo mai visto “Giustizia a tutti i costi”. piacevole sorpresa! Film dal gran ritmo, personaggi ben caratterizzati ed ambientazione metropolitana malfamata! Sarà che ormai sono di bocca buona, ma da la paga a molte pellicole odierne di genere che sono costate un casino!
RispondiEliminaAlcuni di questi li ho visti troppo tempo fa o addirittura mi mancano: dovrò recuperarli in modo da riparlarne ancora! :)
EliminaAha, anche grande colonna sonora!
RispondiEliminaVerissimo!
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