Regia: Joon Ho Bong
Origine: Corea del Sud, USA, Francia, Rep. Ceca
Anno: 2013
Durata: 126'
La trama (con parole mie): in un prossimo futuro i governi del mondo, messi in ginocchio dal riscaldamento globale, appoggiano un piano di raffreddamento della Terra che provoca una catastrofe climatica degenerando in una sorta di nuova era glaciale, uccidendo la maggior parte degli abitanti del pianeta. I sopravvissuti, riparatisi all'interno di un treno speciale in viaggio continuo attraverso il mondo intero, sono divisi in classi sociali ben definite legate alla posizione dei vagoni: dalla locomotiva abitata dal dominatore assoluto Wilford alla coda con i reietti della società, costretti a vivere al servizio dei potenti e cibarsi di sole gelatine proteiche ricavate dagli insetti.
Curtis, a capo di un gruppo di ribelli dell'ultima vettura, a seguito dell'ennesimo sopruso decide così di dare il via ad una rivolta che dovrebbe riportare l'equilibrio all'interno del convoglio.
E così, anche Joon Ho Bong, probabilmente il più grande regista sudcoreano vivente, in grado di superare ben più noti colleghi come Park Chan Wook e Kim Ki Duk ed autore di perle assolute come The host, Memories of murder e Mother, è caduto.
Qui al Saloon, fin dalla sua apertura, non si sono risparmiate bottigliate neppure per gli idoli, quando è stato il tempo di sfoderare i colpi più duri che il bancone richiedeva, ma mai e poi mai mi sarei aspettato che a tradire gli ideali fordiani sarebbe stato uno dei cineasti più interessanti e di talento che mi sia capitato di seguire nel corso delle ultime stagioni, il cui ultimo lavoro, questo Snowpiercer, era tra i più attesi dal sottoscritto per la prima parte dell'anno: dunque, dopo i già citati Kim Ki Duk - preso dai suoi deliri di onnipotenza - e Park - snaturato definitivamente e perduta tutta la forza degli inizi con l'ultimo, radical e freddo Stoker - anche Bong segna il passo, schiacciato da una produzione colossale che porta l'uomo dietro la macchina da presa dalle parti del già visto e sentito, sfornando un blockbusterone che sarà pure d'autore a livello tecnico ma che, oltre a non inventare nulla, risulta noioso, decisamente troppo lungo ed appesantito da parentesi al limite del grottesco - la sequenza nella scuola del treno - ed un finale che potrei addirittura definire ridicolo.
Pescando, dunque, da un immaginario distopico già noto sia in Letteratura che al Cinema, da 1984 a V per vendetta, si finisce purtroppo per sfociare in una sorta di versione molto action e videoludica - la struttura a vagoni ricorda quella a quadri dei games anni ottanta - del bolsissimo Cosmopolis targato Cronenberg, mostrando quella che dovrebbe essere una critica sociale feroce come fosse la più banale delle epopee tipiche degli eroi Expendables del sottoscritto ai loro tempi d'oro.
Gli spunti non mancano, eppure tutta la meraviglia e l'aspettativa costruita da una campagna pubblicitaria che addirittura accostava questo Snowpiercer a cose come Blade runner - e bisogna proprio averne, di fantasia, oltre che di coraggio! - finisce per spegnersi in un susseguirsi di scontri che paiono decisamente slegati l'uno dall'altro e sfruttati soltanto per portare in scena l'ottima fotografia e l'occhio esperto dell'autore culminati con uno spiegone da trituramento di cosiddetti del "bad guy" Ed Harris che dovrebbe essere il fulcro della riflessione sulla decadenza dei governi e dei cosiddetti rivoluzionari e ben rappresentato dalla statica inespressività di Chris Evans, che mostra le stesse doti attoriali di una parete di cemento armato.
Non combina tanto di più il resto del cast, da una troppo gigioneggiante Octavia Spencer all'anonimo Jamie Bell, senza dimenticare John Hurt ridotto ad una macchietta insieme alla componente coreana del gruppo di ribelli protagonisti e all'insopportabile Tilda Swinton, che vorrebbe passare per cattiva cult ma finisce per suonare più come una caricatura involontaria: un esperimento fallito su tutti i fronti, che senza dubbio, per il momento, guadagna la posizione di titolo più deludente di questa prima parte di duemilaquattordici, tanto da farmi rimpiangere quello che è il film "a livelli" più importante del passato recente - quel gioiellino di The Raid: redemption, pronto al solo pensiero ad alimentare l'attesa per l'imminente sequel - e classici sulle rotaie come A trenta secondi dalla fine, decisamente più interessanti sia per costruzione che per tensione mantenuta ad un livello decisamente più alto di quello proposto da Bong in questo caso.
Una ferita destinata a lasciare il segno nella mia memoria di spettatore per molto tempo, ennesima conferma del male che la majors e le grandi produzioni riescono a fare all'opera di registi abituati ad avere completa libertà espressiva, letteralmente masticati e risputati dalla grande macchina del blockbuster multimilionario: mi dispiace davvero per Bong, che spero torni presto nella più accogliente Corea per realizzare qualcosa dallo spirito più vicino ai suoi precedenti lavori, evitando così di deragliare in un mondo dal bagliore accecante ma dominato dalla prospettiva non proprio da sogno di finire sbranato dai predatori di turno.
E non me ne vogliano gli orsi polari.
MrFord
"Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!"
Francesco Guccini - "La locomotiva" -
Pescando, dunque, da un immaginario distopico già noto sia in Letteratura che al Cinema, da 1984 a V per vendetta, si finisce purtroppo per sfociare in una sorta di versione molto action e videoludica - la struttura a vagoni ricorda quella a quadri dei games anni ottanta - del bolsissimo Cosmopolis targato Cronenberg, mostrando quella che dovrebbe essere una critica sociale feroce come fosse la più banale delle epopee tipiche degli eroi Expendables del sottoscritto ai loro tempi d'oro.
Gli spunti non mancano, eppure tutta la meraviglia e l'aspettativa costruita da una campagna pubblicitaria che addirittura accostava questo Snowpiercer a cose come Blade runner - e bisogna proprio averne, di fantasia, oltre che di coraggio! - finisce per spegnersi in un susseguirsi di scontri che paiono decisamente slegati l'uno dall'altro e sfruttati soltanto per portare in scena l'ottima fotografia e l'occhio esperto dell'autore culminati con uno spiegone da trituramento di cosiddetti del "bad guy" Ed Harris che dovrebbe essere il fulcro della riflessione sulla decadenza dei governi e dei cosiddetti rivoluzionari e ben rappresentato dalla statica inespressività di Chris Evans, che mostra le stesse doti attoriali di una parete di cemento armato.
Non combina tanto di più il resto del cast, da una troppo gigioneggiante Octavia Spencer all'anonimo Jamie Bell, senza dimenticare John Hurt ridotto ad una macchietta insieme alla componente coreana del gruppo di ribelli protagonisti e all'insopportabile Tilda Swinton, che vorrebbe passare per cattiva cult ma finisce per suonare più come una caricatura involontaria: un esperimento fallito su tutti i fronti, che senza dubbio, per il momento, guadagna la posizione di titolo più deludente di questa prima parte di duemilaquattordici, tanto da farmi rimpiangere quello che è il film "a livelli" più importante del passato recente - quel gioiellino di The Raid: redemption, pronto al solo pensiero ad alimentare l'attesa per l'imminente sequel - e classici sulle rotaie come A trenta secondi dalla fine, decisamente più interessanti sia per costruzione che per tensione mantenuta ad un livello decisamente più alto di quello proposto da Bong in questo caso.
Una ferita destinata a lasciare il segno nella mia memoria di spettatore per molto tempo, ennesima conferma del male che la majors e le grandi produzioni riescono a fare all'opera di registi abituati ad avere completa libertà espressiva, letteralmente masticati e risputati dalla grande macchina del blockbuster multimilionario: mi dispiace davvero per Bong, che spero torni presto nella più accogliente Corea per realizzare qualcosa dallo spirito più vicino ai suoi precedenti lavori, evitando così di deragliare in un mondo dal bagliore accecante ma dominato dalla prospettiva non proprio da sogno di finire sbranato dai predatori di turno.
E non me ne vogliano gli orsi polari.
MrFord
"Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!"
Francesco Guccini - "La locomotiva" -
ahia, quando ce so le bottigliate non me piace mica eh? Ma va bene, io me lo guardo lo stesso, vediamo se ti do ragione oppure no, Bong me piace assaje come si dice dalle mie parti :D
RispondiEliminaIo adoravo Bong. Fino a questo film. ;)
Eliminagià messo a scaricare, vediamo se dopo la visione ti do ragione o torto...le mie aspettative sono molto alte, considerando i film precedenti del buon Bong...:)
EliminaEra lo stesso per me: peccato siano state completamente disilluse!
EliminaAh ah ah ah.
RispondiEliminaE tu non mi volevi credere! :)
Non ci volevo credere anche io mentre lo vedevo, cazzo!
EliminaMa il film è coreano...
RispondiEliminaVedilo Arwen, qui ci si è divisi in due alla grande, senza mezzi termini.
Il film è anche coreano, è vero, ma si tratta di una megaproduzione da quaranta milioni di dollari. Forse la dimensione di Bong è un'altra! :)
EliminaSarà, ma di sicuro non me lo perdo proprio hehehe ^_^
EliminaNon perderlo ci sta, anche se non garantisco per il risultato!
EliminaIo sono uno di quelli a cui é piaciuto parecchio. In mattinata esce la mia recensione...
RispondiEliminaVerrò a leggere, in fondo le posizioni differenti incuriosiscono sempre!
EliminaFinalmente qualcuno non obnubilato!! Film pessimo.. ma forse col vagone pizza a taglio avrebbe avuto più successo... (pieno zeppo di assurdità ma la migliore è la curva ad U su un treno che fa il giro del mondo per permettere di spararsi da un vagone all'altro...)
RispondiEliminaConcordo: film davvero scarso, privo di idee interessanti e poco avvincente. Bocciatissimo.
Eliminae daje a Frà, mica te devo ricordà la tua passione sfrenata per The weather man...vero? ah ah ognuno hai i suoi bravi scheletri nell'armadio...stavolta caro Ford stiamo dalla parte opposta della barricata, per me è un bellissimo film che però non c'entra una minchia con Blade Runner come hanno voluto far credere i fabbricatori di locandine truffaldine...
RispondiEliminaEffettivamente il tuo post è stato parecchio più entusiasta: per me una vera delusione. Senza contare che The weather man piace anche a me! :)
Elimina.. beccate questa Emi'.. eppoi che c'entra? L'uomo delle previsioni mica è fantascienza.. caso mai horror.. (ed in quel caso te dovrebbe piace' lo stesso..ahahah..)
EliminaConcordo: The weather man è quasi un horror "in famiglia". E comunque continuo a sostenerlo. :)
EliminaNon credo di poterlo definire un film da bottigliate. Che è altamente imperfetto sono il primo a dirlo, però quando ha modo di esplodere, esplode alla grande. E sono uno dei pochi che lo spiegone finale di Ed Harris l'ha trovato illuminante, decisamente molto di più di quel senso anarcoide semplicistico di V for vendetta [film].
RispondiEliminaL'unico dubbio che mi rimane è la scena del pesce...
Jean, V per vendetta se lo mangia questo filmetto! ;)
EliminaTi giuro... solo a sentirlo nominare mi viene voglia di diventare fascista.
EliminaIo ho trovato la graphic novel splendida, ed il film ottimo.
EliminaMa del resto, tu difendi Zack Snyder! ;)
Ce l'ho lì da un pò ma non ho ancora trovato il momento da dedicarmici come si deve. I pareri sono assai contrastanti...
RispondiEliminaBeh, quando un film spacca in due la critica è da vedere al volo! ;)
Eliminabanale e presuntuoso, oltre che stracolmo di incongruenze, son d'accordo. per compensare, son corso a scaricare memories of murder.
RispondiEliminaGanfione, ben ritrovato! :)
EliminaConcordo in pieno, molto banale e molto presuntuoso, niente a che vedere con un gioiellino come Memories of murder!
Niente, non sono per nulla d'accordo. Capisco la delusione, ma le bottigliate sono eccessive secondo me. È vero che il finale è un po' così e che dal vagone scolastico in poi (perché non ti è piaciuto? Sono così simpatici quei bambini!!) cali un po'nel ritmo. Dai poi non mi dire che la prima carica che fanno non ti ha gasato?!?!
RispondiEliminaNon mi ha gasato proprio nulla, Fratello. Continuavo a pensare a The raid e a quanto fosse più efficace, così come a quante cose mi sapevano di già visto o poco interessante. Peccato!
Eliminacuriosità a mille, ormai
RispondiEliminaTi capisco, Dantès. E' sempre così con i film che spaccano in due.
Eliminaboh vedo che questo ha NETTAMENTE diviso il pubblico 50 e 50 , ce chi ne parla benissimo e chi come james lo massacra, boh io ancora non l'ho visto, del regista avevo apprezzato assai The Host e questo Snowpiercer dal trailer sembra caruccio, appena ho occasione di vederlo poi lo commenterò ;-)
RispondiEliminaMyers, sarei curioso di scoprire che ne pensi tu: io avevo adorato tutto il lavoro di Bong, ma questo è stato davvero una delusione cocente.
Eliminavisto qualche giorno fa, ho pubblicato la rece come promesso, a me è piaciuto assai e ti consiglio di rivederlo magari lo rivaluti perchè secondo me è un gran bel film, cmq se ti va nella mia rece spiego bene il mio punto di vista
EliminaVerrò volentieri a leggerla: onestamente, però, da quello che mi ha lasciato, non ho proprio voglia di rivederlo! ;)
Eliminaquesta non me l'aspettavo proprio, visto che c'erano proprio tutti gli ingredienti perché si rivelasse una fordianata con i fiocchi. invece sono del tutto d'accordo con il tuo parere. anche io avevo trovato la struttura a vagoni molto in stile videogame.
RispondiEliminad'accordo pure sul pessimo chris evans e su una tilda swinton ormai davvero insopportabile, e gridiamolo pure ai quattro venti dal finestrino del treno :)
bong, metti giù il bong e mettiti a posto, che manco la tua groupie ford è riuscita a salvarti ahah
Grazie a dio sta per arrivare Von Trier, perchè leggendo il tuo commento completamente d'approvazione stavo per sentirmi male.
EliminaUrge Lars, e non avrei davvero mai pensato di dirlo!
Conoscendo di striscio il regista non mi aspettavo granchè, così pur con i suoi difetti -il finale su tutto- il film è riuscito nel suo scopo: intrattenermi senza troppe pretese.
RispondiEliminaPer una volta mi va bene così!
In questo caso, conoscere il regista era molto peggio! ;)
EliminaComunque recupera gli altri suoi lavori: quelli sì, che sono dei filmoni!
una volta ogni tanto ti concedo che non siamo d'accordo :)
RispondiEliminaUna volta ogni tanto ci può stare! :)
EliminaSono d'accordo con te. L'unico film di Bong che ho davvero molto apprezzato fu The Host. Questo non un film pessimo, diciamo che è comunque un gradino sopra dell'Harry Potter dello spazio di sto c***o che mi sono visto perdendo ben 45 minuti ieri sera e sono ancora incazzato.
RispondiEliminaL'Harry Potter dello spazio cosa sarebbe!?!?
EliminaIo i film di Bong li ho molto amati, questo mi è parso invece davvero dimenticabile. Peccato.
Quella merda di Ender's game
EliminaDavvero una merda. Concordo anche in questo caso.
EliminaIo devo ancora vederlo ma devo dire che tu sei l'unico che fino ad ora l'ho ha distrutto in questo modo. Sono un po' meno convinto, adesso.
RispondiEliminaIn realtà anche il Cannibale ne aveva parlato male, anche se capisco che lui sia meno convincente di me! ;)
EliminaDa fan di Bong, ti dico, è stata una delusione enorme.
Mi aspettavo grandi cose,ma è stato un gran diludendo :/ e il finale è veramente pessimo!
RispondiEliminaConsiderato il regista, io mi aspettavo cose enormi.
RispondiEliminaDelusione pazzesca.