Regia: Park Chan Wook
Origine: Corea del Sud, USA
Anno: 2013
Durata: 99'
Durata: 99'
La trama (con parole mie): India Stoker è una ragazza introversa e complessa, legata fin dalla tenera età al padre, che si occupa di lei, le resta vicino e la porta a caccia, insegnandole l'arte del silenzio, dell'attesa e del colpo messo a segno.
Quando, il giorno del suo diciottesimo compleanno, proprio il padre muore in un incidente, India si sente crollare il mondo addosso: anche perchè, con il funerale del genitore, fa la sua ricomparsa Charles, suo zio, tornato da un apparente viaggio di lavoro intorno al mondo per stare accanto a lei e sua madre in un momento difficile come quello.
L'uomo, seducente ed apparentemente esperto di ogni genere di cosa, finisce per creare scompiglio nella routine di lotta tra India e sua madre: ma proprio quando la ragazza pensa che Charles sia venuto per prendere le parti della sua non troppo sopportata mamma, una rivelazione porta la giovane a pensare che ci siano molte più cose in comune tra lei e lo zio di quante non ne avesse effettivamente con il defunto padre.
Quando, il giorno del suo diciottesimo compleanno, proprio il padre muore in un incidente, India si sente crollare il mondo addosso: anche perchè, con il funerale del genitore, fa la sua ricomparsa Charles, suo zio, tornato da un apparente viaggio di lavoro intorno al mondo per stare accanto a lei e sua madre in un momento difficile come quello.
L'uomo, seducente ed apparentemente esperto di ogni genere di cosa, finisce per creare scompiglio nella routine di lotta tra India e sua madre: ma proprio quando la ragazza pensa che Charles sia venuto per prendere le parti della sua non troppo sopportata mamma, una rivelazione porta la giovane a pensare che ci siano molte più cose in comune tra lei e lo zio di quante non ne avesse effettivamente con il defunto padre.
Evidentemente, non bastavano la riconferma a pippa del secolo di Shyamalan ed il crollo verticale di Rob Zombie, a questo duemilatredici non proprio generoso in quanto a titoli clamorosi: doveva mettercisi perfino Park Chan Wook, fino a qualche anno fa idolo del sottoscritto nonchè del Cinema internazionale salito alla ribalta delle cronache grazie all'incredibile Trilogia della vendetta e piano piano crollato sotto il peso delle sue stesse ambizioni.
Probabilmente è stato un errore del sottoscritto, quello di sopravvalutarlo, perchè già con il vuoto Thirst - tecnicamente notevole, ma privo di qualsiasi spessore - di qualche anno fa avrei dovuto capire che la parabola dell'enfant prodige coreano stava già piegando verso la china discendente, eppure non ho voluto arrendermi, finendo per aspettarmi sfracelli da quello che è stato il suo esordio sul suolo americano: niente di più sbagliato, perchè Stoker - che già prevedo sarà adorato da una certa parte di critica giovanilistica e radical chic - è un polpettone come non ne sopportavo da tempo, noioso e bolso, totalmente incentrato sulla sua componente estetica, posticcio e finto come i suoi protagonisti - dalla sempre più rifatta Nicole Kidman ad un'impalpabile Mia Wasikowska, alla sua performance più inutile -, che vorrebbe rispolverare i modelli del primo Dexter e del Capolavoro La morte corre sul fiume senza di fatto avere la forza - soprattutto emotiva e contenutistica - per poter andare oltre ad una sequenza di un'ora e mezza di immagini patinate che il regista vorrebbe danzate come quelle del suo lavoro più maturo, Old Boy, che nonostante la ripresa della seconda parte - legata principalmente alla risoluzione della storia - non riesce a scrollarsi di dosso un'aura da proposta irritante ed eccessivamente autoriale di quelle che, se fossi giurato di un grande Festival, mi piacerebbe davvero molto bastonare ed escludere con grande goduria da ogni categoria di premio.
Perfino l'evolversi del rapporto tra India e Charles, culminato in una sequenza potente come quella dell'esecuzione dei due al pianoforte - un passaggio che mi ha rimandato al meraviglioso Lezioni di piano -, è in grado di risollevare le sorti di una pellicola che segna il passaggio di Park Chan Wook tra le fila dei registi meteore capaci di strabiliare il pubblico con una prodigiosa fiammata per poi spegnersi lentamente, soffocati dal loro stesso talento, e l'ellissi apparentemente vestita di tutto punto per stupire che allaccia gli irritanti titoli di testa alla chiusura in pieno spirito finto-alternativo consolatorio ne è la prova.
Ripensando alla forza dirompente e di pancia di Mr. Vendetta, e alla sua naturale evoluzione concretizzata dal già citato Old Boy - in perfetto equilibrio tra esecuzione tecnica ed esplosività di contenuti -, il destino di Park risultò in effetti intuibile già dal pur notevole Lady Vendetta, nato per trovare la sua dimensione nella mera esecuzione di evoluzioni di macchina da capogiro: non so se il cineasta coreano abbia finito per ubriacarsi degli elogi e dei premi raccolti, o se semplicemente, le sue ambizioni non siano mai state all'altezza dell'effettivo talento, così come non posso che sospettare di una distribuzione a stelle e strisce limitante, ma il suo lavoro pare ormai un gioco di specchi privo della sostanza che lo aveva reso il nome di riferimento della seconda ondata venuta da oriente, pronta a raccogliere l'eredità di John Woo, Takeshi Kitano e Johnnie To, insieme a Kim Ki Duk e Wong Kar Wai.
Ora, invece, resta davvero poco della speranza che sconvolse Tarantino al Festival di Cannes di quasi dieci anni fa, ed ancor meno della potenza di Park, smarritosi in fotografia curatissima, inquadrature da pittore, messa in scena ed apparenti colpi di genio: non resta che aggrapparci al suo ricordo e a Joon Ho Bong, vera speranza per il Cinema coreano.
Sempre che l'imminente approdo sul suolo USA con il prossimo Snowpiercer non finisca per rovinare anche lui.
Probabilmente è stato un errore del sottoscritto, quello di sopravvalutarlo, perchè già con il vuoto Thirst - tecnicamente notevole, ma privo di qualsiasi spessore - di qualche anno fa avrei dovuto capire che la parabola dell'enfant prodige coreano stava già piegando verso la china discendente, eppure non ho voluto arrendermi, finendo per aspettarmi sfracelli da quello che è stato il suo esordio sul suolo americano: niente di più sbagliato, perchè Stoker - che già prevedo sarà adorato da una certa parte di critica giovanilistica e radical chic - è un polpettone come non ne sopportavo da tempo, noioso e bolso, totalmente incentrato sulla sua componente estetica, posticcio e finto come i suoi protagonisti - dalla sempre più rifatta Nicole Kidman ad un'impalpabile Mia Wasikowska, alla sua performance più inutile -, che vorrebbe rispolverare i modelli del primo Dexter e del Capolavoro La morte corre sul fiume senza di fatto avere la forza - soprattutto emotiva e contenutistica - per poter andare oltre ad una sequenza di un'ora e mezza di immagini patinate che il regista vorrebbe danzate come quelle del suo lavoro più maturo, Old Boy, che nonostante la ripresa della seconda parte - legata principalmente alla risoluzione della storia - non riesce a scrollarsi di dosso un'aura da proposta irritante ed eccessivamente autoriale di quelle che, se fossi giurato di un grande Festival, mi piacerebbe davvero molto bastonare ed escludere con grande goduria da ogni categoria di premio.
Perfino l'evolversi del rapporto tra India e Charles, culminato in una sequenza potente come quella dell'esecuzione dei due al pianoforte - un passaggio che mi ha rimandato al meraviglioso Lezioni di piano -, è in grado di risollevare le sorti di una pellicola che segna il passaggio di Park Chan Wook tra le fila dei registi meteore capaci di strabiliare il pubblico con una prodigiosa fiammata per poi spegnersi lentamente, soffocati dal loro stesso talento, e l'ellissi apparentemente vestita di tutto punto per stupire che allaccia gli irritanti titoli di testa alla chiusura in pieno spirito finto-alternativo consolatorio ne è la prova.
Ripensando alla forza dirompente e di pancia di Mr. Vendetta, e alla sua naturale evoluzione concretizzata dal già citato Old Boy - in perfetto equilibrio tra esecuzione tecnica ed esplosività di contenuti -, il destino di Park risultò in effetti intuibile già dal pur notevole Lady Vendetta, nato per trovare la sua dimensione nella mera esecuzione di evoluzioni di macchina da capogiro: non so se il cineasta coreano abbia finito per ubriacarsi degli elogi e dei premi raccolti, o se semplicemente, le sue ambizioni non siano mai state all'altezza dell'effettivo talento, così come non posso che sospettare di una distribuzione a stelle e strisce limitante, ma il suo lavoro pare ormai un gioco di specchi privo della sostanza che lo aveva reso il nome di riferimento della seconda ondata venuta da oriente, pronta a raccogliere l'eredità di John Woo, Takeshi Kitano e Johnnie To, insieme a Kim Ki Duk e Wong Kar Wai.
Ora, invece, resta davvero poco della speranza che sconvolse Tarantino al Festival di Cannes di quasi dieci anni fa, ed ancor meno della potenza di Park, smarritosi in fotografia curatissima, inquadrature da pittore, messa in scena ed apparenti colpi di genio: non resta che aggrapparci al suo ricordo e a Joon Ho Bong, vera speranza per il Cinema coreano.
Sempre che l'imminente approdo sul suolo USA con il prossimo Snowpiercer non finisca per rovinare anche lui.
MrFord
"Cause there's a monster,
living under my bed,
whispering in my ear
and there's an angel,
with a hand on my head
she say I got nothing to fear."
living under my bed,
whispering in my ear
and there's an angel,
with a hand on my head
she say I got nothing to fear."
Everlast - "Put your lights on" -
accidenti un diluvio di bottigliate al mio amatissimo Oldboy? stasera lo vedrò e poi ti dico...comunque a me Thirst era piaciuto!
RispondiEliminaThirst mi aveva deluso, ma non è niente in confronto a questo: pensa che ha messo d'accordo in negativo perfino me e il Cannibale!
Eliminasi è decisamente un film deludente, e le bottigliate ci stanno per tutti, tranne a Mia Wasikowska, che da sola si mangia Nicole Kidman, Matthew Goode e anche il regista Park Chan-Wook, questa volta ti do pienamente ragione, io mi aspettavo un film cattivissimo e invece è vuoto, anonimo, ma è mai possibile che ad usare la testa sia solo la figlia e la madre è troppo presa a lasciarsi incantare dal cognato senza capire chi è e cosa voglia da loro?
RispondiEliminaLe bottigliate qui ci stanno per tutti, compresa la Wasikowska, secondo me alla sua interpretazione peggiore.
EliminaUn film vuoto e votato solo all'estetica, di quelli giusti per scatenare la mia furia! ;)
No Mia è brava, India è l'unico personaggio il suo che sia realisticamente con i piedi per terra, il personaggio di Nicole l'ho trovato sterile, superficiale e inutile...sta lì e accetta di mettersi in casa uno sconosciuto che "dice" di essere il fratello di suo marito che lei non sapeva che esistesse, dai chiunque si sarebbe fatto delle domande, tutti tranne lei, ma come tuo marito è morto fresco e tu già te la fai col cognatino? C'è qualcosa che non funziona.
EliminaLa Wasikowska sarà anche brava, ma continuo a pensare che in questo caso lei ed il suo personaggio siano decisamente smorte. ;)
EliminaFico, finalmente le nostre opinioni su un film sono diametralmente opposte! E sì che pure io mi vanto d'essere un paladino dell'anti radicalchicchismo... Protagonista perfetta e bellissima, regia di una eleganza strepitosa, uso della musica e del colore raffinatissimo... Non cattivo come i precedenti lavori, ma la cosa non mi ha disturbato affatto anzi!
RispondiEliminaPer farti contento però ho finalmente avuto il coraggio di guardare Il Sospetto e l'ho trovato bellissimo! ;-)
Massimiliano
Massimiliano, sono contento per Il sospetto, e anche del fatto di trovarci per una volta su due posizioni differenti.
EliminaNonostante l'indubbia tecnica, infatti, ho trovato Stoker vuoto e pretenzioso, il classico film presuntuoso da radical chic! ;)
Ma perchè ormai basta fare una faccia inespressiva e possibilmente tristanzuola (ma vaga eh, vaga!) ed essere tacciati di genialità attoriale?
RispondiEliminaMa dove sono finiti i tempi in cui per essere bravi si doveva essere espressivi?
Rivoglio Anna Magnani, Monica Vitti.
Altro che Mia Scassicozza!
QUOTONE TOTALE SCOLPITO IN TITANO SU LASTRE DI ARDESIA FORMATO CONDOMINIO.
EliminaScassicozza è già leggenda.
EliminaPer il resto, la faccia inespressiva e possibilmente tristanzuola è perfetta per un film come questo. Vuota allo stesso modo. :)
mi piange il cuore se penso alla trilogia della vendetta e a mò. Stoker non l'ho visto ma mi ispirava già poco, figuriamoci dopo le cose che sto leggendo
RispondiEliminaStoker, purtroppo, non c'entra nulla con i bei tempi della trilogia della vendetta.
EliminaUn altro autore che cade rovinosamente. Peccato.
Nooooooooo, ma che delusione!! Lo aspettavo da un sacco sto film e tutti che lo badilate.
RispondiEliminaLo aspettavo anche io. Evidentemente avevamo tutti sopravvalutato Park.
EliminaCe l'ho lì che devo vederlo ma già sono preparato che sarà una mezza porcata. A me Park è sempre piaciuto assai e pure Thirst l'ho trovato un mezzo capolavoro, non riesco però proprio a capire perché i vari registi orientali affermati abbiano questo bisogno di provare l'esperienza USA, e poi in questo caso, dài, con una sceneggiatura di Wentworth "Faccia di marmo" Miller... :-|
RispondiEliminaSimone, sinceramente già con Thirst io avevo storto il naso, dunque per quanto riguarda Stoker aspettavo Park al varco, sperando che mi potesse contraddire: invece nulla.
EliminaUna delusione.
Dalle mie parti non si è visto. Considerato che devo vedere ancora "La trilogia della vendetta" questo mi sa che lo terrò per una fredda serata televisiva il prossimo inverno.
RispondiEliminaCorri a recuperarti la trilogia, allora: quello è il vero Park.
Eliminastai attento, che parlando male di questo filmetto rischi che sbuchino fuori dei bimbiminkia a insultarti :)
RispondiEliminaAhahaha tranquillo, sono pronto a riceverli a bottigliate, dal primo all'ultimo! ;)
EliminaNo, anche tu. Io spero di vederlo e poter dire che non avete capito niente di questo film :D
RispondiEliminaSpero per te. Anche se le speranze sono pochine. ;)
EliminaQuando un film è troppo decantato per risposta ci troviamo ad esagerare a criticarlo, per le aspettative cullate in Park, o magari solo per una sorta di malato equilibrio?
RispondiEliminaPosso capire non sia piaciuto per vari motivi, davvero; ma attaccarlo così, mi pare, campando un po' il tutto in aria...
Domanda: la sceneggiatura non è sua, la regia è innegabilmente (che brutto termine) grandiosa e ispirata, a Park si critica la scelta fatta?
P.s.
In Drive il fatto che Gosling faccia per tutto il film solo una faccia da pesce lesso è indice di grande capacità attoriale, qui invece per Mia si tratta, all'opposto, di incapacità?
Checcos'è che fa Gosling dove e percheèèèéé??? O_O
EliminaSfondi una porta aperta. Gosling é totalmente inespressivo e sembra, quando ci si impegna, un cane bastonato. Non volevo dirlo perché ho una certa amica torinese che impazzisce per lui.
EliminaPer il resto sì se un regista é bravo veramente o sa scegliere una buona sceneggiatura oppure sa trasformarne una mediocre in un capolavoro. Bella l'estetica del film ma quanto é freddo? Non veicola nessun messaggio, non si sente l'esigenza di DIRE qualcosa al pubblico!
EliminaEdo, senza contare che non mi pare che questo Stoker sia stato così tanto decantato - forse era più atteso che altro -, non ho mai messo in discussione la bravura di Park come regista: il problema, però, è che pare che ormai non riesca a produrre nient'altro che vuoti esercizi di stile senza il minimo impatto emozionale.
EliminaUn autore è il suo prodotto, quindi che la sceneggiatura funzioni oppure no è anche responsabilità sua.
Mr. Vendetta e Oldboy traboccavano la voglia di comunicare: Stoker, al contrario, pare soltanto una grande pippona mentale. :)
In effetti non mi ergo a difesa a occhi chiusi, la mia domanda non era provocatoria nè retorica.
EliminaMi colpisce come ci sia eccessivo rancore verso un film che è tutt'altro che una schifezza, da evitare a priori. Old Boy è uno dei miei film preferiti, a far paragoni un gran numero di pellicole non possono che risultare vuote; mi sembra poco per tenere tutti lontani da questo.
Mi viene un'idea comunque, un pensiero: la visione è arrivata dopo aver letto la trama? Leggere anche solo il soggetto di questo film prima di approcciarci è probabile lo uccida. Non ne sapevo nulla e tutta la prima parte mi ha affascinato perchè non mi lasciava presagire cosa sarebbe potuto succedere, dove voleva andare a parare, l'inizio e finale sono così potuti divenire potenti, come pure i discorsi del padre sul motivo della caccia.
Posso assicurare, per quel che vale, che lo spaesamento della protagonista viene pienamente condiviso, e si viene accompagnati nella follia in un modo che non posso ritenere avulso da ogni impatto emozionale.
Edo, io ho adorato la trilogia della vendetta, ma trama o no, il problema di Stoker è, a mio parere, un'eccessiva e quasi totalizzante attenzione per la confezione a dispetto delle emozioni e dei contenuti.
EliminaAvevo avuto un'impressione simile anche con Thirst, che si era salvato in corner: evidentemente la ricerca di Park si è fermata alla sola apparenza.
Più che smarrimento, io ho provato molta noia e la sensazione di aver sprecato una serata: dato che il tempo non è mai troppo, piuttosto che consigliare titoli come questo preferisco suggerire attività collaterali! ;)
James, credo siamo agli antipodi come non mai.
EliminaMa come si fa a dire che Stoker sia povero di contenuti? Cavolo, è praticamente un trattato sulla psicologia! Secondo me la trilogia era molto più povera sotto questo punto di vista.
Ma se definiamo Stoker esercizio di stile, come dico anche da me, allora Lady Vendetta cos'è?
Non c'è nemmeno paragone.
E poi il nostro amato Drive era meno vuoto?
Assolutamente no!
Anzi...
Non lo so, vorrei che ti spiegassi meglio altrimenti leggo delle incoerenze che magari non ci sono.
Comunque può benissimo non piacere, anzi, ma non con queste motivazioni secondo me.
Al contrario, forse gli si può imputare un'eccessiva autorialità mal espressa.
E poi, come diceva Edo (non so se è lo stesso Edo che viene da me), se per Gosling parlavamo di interpetazione epocale perchè la Mia la si giudica con il metro opposto?
Dae, partiamo dalla fine: non ho mai fatto paragoni tra Gosling e la Wasikowska, dunque mi sento libero di dire che se per il primo - che è un belloccio simpatico e dal viso giusto per fare il "maledetto" - un film come Drive è perfetto, per la seconda, che ha abituato il pubblico a interpretazioni come quelle della prima stagione di In treatment o Restless, la bambolina Stoker è piuttosto piatta.
EliminaPer usare paragoni calcistici, se un Gattuso si inventa Pirlo è una cosa, se un Pirlo diventa un Gattuso un'altra.
Per quanto riguarda il resto, io non ho visto tutta questa psicologia, quanto più una sorta di versione neppure troppo intrigante di Dexter mescolato a Psycho.
EliminaCome se non bastasse, è chiaro che l'estetica è ormai l'obiettivo primario di Park, che ha iniziato il suo percorso involutivo proprio con Lady Vendetta, splendido da vedere ma inferiore agli altri due capitoli della Trilogia, proseguendo in negativo con Thirst, degno predecessore di Stoker, per quanto mi riguarda il suo peggior film.
Sugli attori o.k, ho capito benissimo quello che vuoi dire.
EliminaSul film lo stesso, i tuoi punti di vista sono ineccepibili ma continuo a dire che questa sceneggiatura è più importante di quelle di Park ma molto meno riuscita probabilmente.
Dai,Lady Vendetta girato da un altro sarebbe stato uno splatterone quasi senza senso...
Uno splatterone senza senso, dici!? Io ricordo un'ottima analisi del concetto di vendetta applicato a quello della pena di morte.
EliminaQui, al contrario, ho visto tutto fumo e niente arrosto.
Intanto ho messo il "quasi" e poi ho un pò esagerato dai...
EliminaMa resta il fatto che lo script è abbastanza esile, è la regia che lo esalta (anche nei flashback ad esempio).
Ad esempio il tuo odiato Confessions mi pare analizzi meglio il concetto di vendetta, lo articoli ancora di più ma credo tu l'abbia odiato per lo sfarzo tecnico.
Non c'è mai una regola in effetti, credo che molto giudichiamo anche di pancia, no?
Assolutamente, la pancia conta: tant'è che io ho trovato Confessions assolutamente sterile e vuoto.
EliminaUn pò come Stoker! ;)
ero indeciso, adesso so che posso evitarlo, la vita è breve, grazie per la dritta:)
RispondiEliminaDe nada, Ismaele. Se hai altri titoli nel mirino, dai a quelli la priorità!
EliminaTre su tre mi sembra già un buon campione per evitarlo.
RispondiElimina(e ho tenuto buono anche il giudizio del Cannibale, pensa!)
Dovresti sapere che quando un film mette d'accordo me e il Cannibale allora è da correre a vedere o evitare a tutti i costi! ;)
EliminaBene: io non ho visto ancora mezza pellicola di Park (grosso mea culpa), dici che farei bene ad evitare di partire con questa? :P
RispondiEliminaEvita di partire da questa, Saix, e corri a recuperare la trilogia della vendetta!
EliminaForse sono l'unica persona nella blogosfera a cui è piaciuto, e Ford hai letto la mia recensione quindi sai bene perché e dal tuo commento sapevo già che lo avresti maltrattato per bene. Beh dai ce n'è più per me ;)
RispondiEliminaA volte è interessante stare su fronti opposti, ma intanto te la butto lì: secondo me tra una decina d'anni, rivedendo questo film, finirai per pensarla diversamente! :)
Eliminapeccato...
RispondiEliminami suonava non tanto male!
Peccato davvero. Anche io ci speravo.
EliminaOh, vedi che per una volta la pensiamo alla stessa maniera?
RispondiEliminaUn filmaccio inutile, e dire che "Oldboy" è il mio film preferito...
Strano ma vero! ;)
EliminaComunque, concordo: film totalmente inutile!
L'ho trovato pedante, disorganico e manierista. Però l'ho visto in una saletta cinematografica da 30 posti con un soffitto di luci che era una meraviglia. Il cinema è stata la parte migliore del film!
RispondiEliminaLa saletta di cui parli sembra bellissima: di certo migliore di un film vuoto e manierista nella peggiore delle accezioni come questo! :)
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