lunedì 9 luglio 2012

Il dittatore

Regia: Larry Charles
Origine: Usa
Anno: 2012
Durata: 83'




La trama (con parole mie): Aladeen, dittatore del piccolo stato arabo di Wadiya, è messo alle strette dall'ONU rispetto alle sue intenzioni a proposito delle armi di distruzione di massa e alla chiusura al resto del mondo. In procinto di viaggiare a New York per chiarire la sua posizione, il leader ignora che il suo vice Tamir trama alle sue spalle in modo da sostituirlo con un sosia che sia una marionetta pronta a seguire i suoi "consigli" da eminenza grigia, e dichiari ufficialmente il passaggio a Repubblica di Wadiya firmando una costituzione che sia il viatico per le grandi società petrolifere mondiali per mettere finalmente radici in loco.
Aladeen, scampato alla morte e solo sul suolo americano, dovrà trovare il modo di affermarsi di nuovo come vero se stesso ed equilibrare le sorti del suo Paese e del suo governo.




Come ben sapranno, ormai, tutti i frequentatori del saloon di vecchia data - e forse anche quelli più "freschi" -, considerati il pane e salame, Kevin Smith, i buddy movies sbracati da Apatow in giù e gli action più beceri possibili, dalle parti di casa Ford non ci si scandalizza certo per la volgarità o la sguaiatezza di una pellicola.
Al contrario, di solito ci si fanno sopra quattro risate alla facciazza di benpensanti e moralisti.
Esistono però alcuni fenomeni che, pur basati su idee a tratti assolutamente valide ed in grado di strappare qualche momento di ilarità, non riescono neppure lontanamente a convincermi che stia assistendo a qualcosa di particolarmente interessante, degno di nota o anche semplicemente utile per del sano divertimento da zero neuroni: in Italia una reazione di questo tipo è innescata tendenzialmente da cose come I soliti idioti, mentre guardando oltreoceano - o Manica, considerate le origini del loro protagonista - i primi titoli che mi tornano alla mente sono quelli portati sullo schermo dalla premiata ditta Larry Charles/Sacha Baron Cohen.
Fin dai tempi di Ali G non ho mai negato la chance di una visione al lavoro della suddetta coppia, e sempre dai tempi di Ali G non mi pare sia cambiato nulla rispetto al risultato ottenuto: la mancanza di misura ed una volgarità che qui da noi potrebbe essere associabile ai peggiori tra i cinepanettoni finiscono per schiacciare sotto il loro peso anche gli spunti più interessanti e le riflessioni presenti dietro il non sense e lo humour nero.
Il dittatore, ultimo prodotto di quella che potrebbe essere definita una serie, non è da meno: scritto per essere una sorta di parodia della situazione internazionale riferita alle tensioni tra l'Occidente a stelle e strisce e l'Oriente del petrolio ed una critica allo stesso sistema statunitense - uno dei pochi momenti effettivamente efficaci, con la descrizione del protagonista e despota Aladeen di una dittatura, confusa con quello che è, di fatto, il sistema politico e sociale made in Usa e non solo -, finisce per divenire una sorta di caricatura di se stesso almeno quanto il suo protagonista, un Baron Cohen che dai tempi delle sue prime comparse nei panni del già citato Ali G pare non essersi evoluto per nulla, come attore e come comico.
I momenti al limite dell'imbarazzo sono moltissimi, così come le scivolate nel cattivo gusto pronte a minare la credibilità di un film che fa tutto il possibile - e anche di più - per distruggere le poche idee messe sul piatto a suon di volgarità gratuite che, purtroppo, non risultano neppure così simpatiche, irresistibili o divertenti come vorrebbero essere - le leccate di ascelle o le classiche battute sempre attorno a razza e sesso finiscono per stancare quasi subito -, e la stessa struttura della pellicola appare slegata e poco logica - anche in questo caso, sarà pure un film demenziale, ma questo non deve necessariamente significare che debba essere curato in maniera demenziale -.
Osservando le peripezie di Aladeen mi è tornato alla mente un film passato per assurdo come questo ed in realtà tra i titoli più interessanti dello scorso anno, quel Four lions entrato prepotentemente nella classifica dei migliori venti titoli fordiani del 2011: in quel caso Morris prese un argomento scottante e sempre d'attualità come quello della jihad e lo trasformò in un ritratto agghiacciante delle vite che la stessa ha inghiottito soprattutto negli ultimi vent'anni, senza dimenticare, in tutto questo, un tocco sagace nella piena tradizione della comicità britannica.
Quello che Baron Cohen pare essersi ormai lasciato alle spalle per trasformarsi in tutto e per tutto in un prodotto figlio della cultura che spesso e volentieri tende a sbeffeggiare.


MrFord


"I was so right (so right)
so right
thought I could turn emotion
on and off
I was so sure
so sure (I was so sure)
but love taught me
who was, who was, who was the boss."
Diana Ross - "The boss" -


20 commenti:

  1. mah, io me lo guarderò se è come dici tu, allora mi divertirò a massacrarlo :D

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  2. Irriverent Escapade9 luglio 2012 alle ore 09:21

    S.Baron Cohen, ovvero "del vuoto assoluto".
    Inutile.
    Solidarieta' a voi che avete ancora il.coraggio di guardare ' ste porcate.

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    1. Sorella, concordo, anche quando riesce a strapparmi una risata.
      Poca roba davvero.

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  3. sei proprio un bacchettone! ahahaha

    e comunque four lions è una schifezza colossale! :D

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    1. Bacchettone sarai tu, che fai tanto l'alternativo con Baron Cohen e non riesci a vedere la grandezza di Four lions!
      Ahahahahahahahahh!

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  4. Mi ricordo quando sono stata a vedere BORAT al cinema del centro sociale Rebeldia a Pisa... Io e il mio Lui eravamo gli unici che si rideva, abbastanza piegati in due.. questo rispetto a Borat è un po' più raffinato, meno immediato...Dal mio punto di vista un ironico tributo al maschilismo che non è solo negli arabi, semmai loro sono meno ipocriti ;)- Mi son divertita!

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    1. Serena, in realtà non è stato così terribile da vedere - c'è sicuramente di peggio -, ma quando penso al Cinema credo che film come questo siano quanto di più lontano ci possa essere dall'idea della meraviglia davanti ad uno schermo che mi porto dietro e dentro da quando ero bambino.

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  5. secondo me Sacha Baron Cohen è molto più bravo di quello che sembra, così come i suoi film sono almeno un pelino più intelligenti di quello che sembrano a prima vista. Questo ancora non l'ho visto e quindi non escludo di essere d'accordo con te...sarei curioso di vedere Cohen lavorare con un regista serio in un film serio e da protagonista o quasi, non da caratterista...

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    1. Bradipo, sarà che non ne ha mai avuto davvero occasione - in Hugo Cabret era comunque una macchietta -, ma io non lo vedo così dotato, il ragazzo.
      E' stato furbo, piuttosto, a indovinare un filone che gli ha portato un sacco di grana. ;)
      Comunque, attendo di leggere la tua opinione in merito!

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  6. Mmmmm pensavo meglio, cmq se mi capita un'occhiata gliela do.
    Cohen non mi dispiace per niente, adoro il suo modo oltraggioso di porsi ed è davvero fico veder "vivere" i personaggi che crea. Certo, non ha inventato nulla, già parecchi anni fa Andy Kaufman faceva le stesse cose, ma ci crede un botto in quello che fa e a me basta così.

    Come si fa a dire che four lions sia una schifezza!!??

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    1. Fratello, solo Cannibale è fuori abbastanza da definire Four lions una schifezza! ;)

      Per il resto, Cohen è stato furbo, come dicevo a Bradipo, ma Kaufman è milioni di anni luce avanti! :)

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  7. Questa faccia la conosco: è una delle poche in programmazione. Un bicchiere, e pure mezzo vuoto. Non che la faccia mi avesse attirato..
    Comunque penso che certi film tali e quali, modificati solo leggermente nelle tematiche (parolone, in questo caso) di attualità, siano un ricambio, dedicato al ricambio generazionale (ma anche meno di una generazione), perciò non li si può vedere tutti uno dopo l'altro perché non "crescono".
    Chissà se si è capito cosa intendo.

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    1. Elle, ho capito perfettamente cosa intendi.
      Ed effettivamente, è il problema principale di alcuni personaggi e dei loro prodotti.

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  8. Onestamente mi aspettavo una serie di bottigliate, non mi è mai piaciuto Cohen, affatto. Borat l'ho trovato appena digeribile, ma questo mi sa proprio di schifezza colossale.

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    1. In realtà è molto simile a Borat, quindi niente di che.
      Se poi consideri che sono passati anni ed è sempre la solita roba, più di un paio di risate non ti strappa.
      Le bottigliate, comunque, restano per le delusioni.
      Questi filmetti non le meritano neanche! ;)

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  9. non sono mai stato un grande fan di cohen, l'ho apprezzato solo in borat e nella particina che ha in ricky bobby. però è vero quel che dici pure per me è difficile considerarlo un attore vero e proprio.

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    1. Frank, si sa che noi siamo in linea su quasi tutto, cinematograficamente parlando.
      Sia lode a Van Damme. ;)

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  10. Bah, a me Baron - Coen è sempre stato un po' sull'anima e già dal trailer questo Il Dittatore non mi aveva convinta... ho fatto bene ad evitare, mi sa!!

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    1. Effettivamente direi di sì.
      C'è sicuramente di meglio cui dedicare del tempo.

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