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martedì 29 settembre 2015

Quando c'era Marnie

Regia: Hiromasa Yonebayashi
Origine: Giappone
Anno: 2014
Durata:
103'






La trama (con parole mie): Anna è una ragazzina chiusa ed introversa cresciuta con genitori adottivi con i quali, con il passare del tempo, il rapporto si è molto complicato. Quando, a causa dei problemi con l'asma, da Sapporo per le vacanze estive viene mandata da due parenti della madre putativa in Hokkaido, in modo che il mare possa aiutarla, Anna finisce per incappare nelle stesse complicate dinamiche sociali che la tormentavano in città.
Quando, però, conosce Marnie, misteriosa coetanea che abita in una villa non lontana dalla casa dove è ospite Anna, e finisce per comparirle anche in sogno, tutto cambia: tra le due si crea un legame sempre più forte, che finisce per stimolare entrambe a cercare di trovare la propria strada, la propria identità: questo fino a quando Anna scopre che la villa è in realtà in pieno restauro, e la bambina figlia dei nuovi proprietari le rivela aver trovato un diario appartenuto proprio ad una Marnie.
Quale sarà, dunque, il mistero legato all'amica ormai radicata nel cuore di Anna?










Senza alcun dubbio, anche tra un centinaio di anni, quando si parlerà dello Studio Ghibli, ogni cinefilo che si rispetti si toglierà il cappello di fronte all'operato di questa realtà a dir poco incredibile nata ormai più di trent'anni fa che è stata in grado di regalare al pubblico ed agli appassionati non solo alcuni tra i più grandi Capolavori dell'animazione, ma anche e soprattutto un modo di raccontare la vita e le emozioni che suscita attraverso una semplicità disarmante e profondissima.
Del resto, quando si tratta di Maestri come Miyazaki e Takahata, il risultato è una garanzia, eppure il Ghibli ha finito per rivelare al mondo anche talenti come quello di Hiromasa Yonebayashi, già apprezzatissimo da queste parti per il suo Arrietty: con questo Quando c'era Marnie, firmato dallo stesso Yonebayashi, pare che l'avventura del mitico Studio sia giunta al termine, complice anche il ritiro dello stesso Miyazaki dalle scene.
Sinceramente, mi piace pensare che una delle cose più belle delle cose più belle, è la consapevolezza che giungano, prima o poi, ed inevitabilmente, alla loro conclusione, un pò come la vita - per quanto, se dipendesse dal sottoscritto, farei la firma per l'immortalità, con tutto quello che voglio scoprire, vedere, imparare -, e che a volte il fascino sia anche che non sia tutto perfetto ed infallibile.
Perchè Quando c'era Marnie è un ottimo prodotto dal punto di vista tecnico, ne ho apprezzato tantissimo l'animazione, la placida calma anche nei momenti di maggiore "tensione", lo spirito - tipico del Ghibli - di ricerca della pace interiore attraverso la Natura ed i suoi paesaggi, il passato ed il futuro che si mescolano tra loro, eppure è ben lontano dall'essere una pietra miliare come Il mio vicino Totoro o La storia della principessa splendente.
Fin dalla sua uscita - a prescindere dalla scellerata programmazione italiana, che l'ha visto in sala soltanto per un weekend - questo titolo ha finito per dividere e non poco i fan del Ghibli, pronti a difenderlo a spada tratta o storcere il naso di fronte ad un prodotto di una caratura inferiore rispetto a quelli cui i fondatori dello Studio hanno abituato i loro fan nel corso dei decenni: personalmente ho trovato Quando c'era Marnie debole soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura - non ho letto il romanzo dal quale è tratto, ma faccio conto che si parta da zero - e troppo sbrigativo nel finale, quando la risoluzione del mistero che circonda la bionda amica della protagonista diviene finalmente realtà - ed in questo Yonebayashi è caduto in uno dei difetti del suo Maestro Miyazaki, che in un paio di occasioni è partito dal Capolavoro per scendere al "solo" buono proprio per aver accelerato troppo sulla conclusione, quasi si fosse accorto che l'intreccio costruito fino a tre quarti di film andava risolto nell'ultimo quarto d'ora, come accadde per lo splendido a metà Il castello errante di Howl -, quasi ci si volesse accontentare soltanto dell'impatto emotivo che avrebbe avuto la rivelazione a proposito di Marnie sul pubblico così come sulla giovanissima protagonista della vicenda.
Appurato questo, il lavoro del buon Hiromasa resta comunque in grado di interpretare alla grandissima lo spirito del Ghibli e lavorare sulle emozioni ed i sentimenti dell'audience, e malgrado non sia all'altezza delle sue ispirazioni, ha finito per solleticare il cuore del sottoscritto anche a fronte dei suoi difetti, e di trasportarmi in un mondo quasi magico in cui, come da bambino, sognavo di passare le vacanze in luoghi pronti ad affascinarmi ed aprire nuovi orizzonti capaci di cambiare, di fatto, anche la percezione del futuro, e non solo del presente.
Non so se questo sarà l'ultimo film dello Studio Ghibli, ma francamente, anche se dovesse essere così, il saluto di questa straordinaria realtà cinematografica è stato fatto nel pieno rispetto di quelle che sono state, da sempre, le sue linee guida principali.
Ed è difficile, avendo amato tutti i film targati Totoro, non accorgersene ed impedirsi di voler bene anche alla struggente storia di Anna e Marnie.




MrFord




"Goodbye Grandma, sleep well tonight 
dream of all your younger days
way before time had left you sad
and store yourself away."
Elton John - "Goodbye Grandma" - 




giovedì 27 agosto 2015

Thursday's child


La trama (con parole mie): con il grande rientro, anche le uscite in sala tornano alla loro collocazione naturale del giovedì e ad un numero decisamente preoccupante per chi ne deve in qualche modo parlare, specie considerando che non si tratta di cose sulla carte memorabili.
Quello che non è tornato alla normalità perchè purtroppo non c'è verso di liberarsene neppure per una settimana una è il mio antagonista Cannibal Kid, che come di consueto infesta questa rubrica con i suoi stralunati commenti ai quali mi tocca sempre porre rimedio.


"Ammazza, buoni questi cocktails di Ford, decisamente più forti di quelli del Cannibale."
Minions

"Wow, Ford è davvero un guru."
Cannibal dice: Non sono un grande fan dei due Cattivissimo me, film che, a dispetto del titolo, sono un campionario di buonismo quasi quanto il finto duro James Ford (http://www.pensiericannibali.com/2013/10/cattivissimo-dove.html). Quanto ai Minions, presi a piccolissime dosi sono anche simpatici ma già alla seconda pellicola avevano rotto, quindi io tutto questo gran bisogno di un film a loro dedicato non lo sentivo di certo. Una bambinata che farà probabilmente grandissimi incassi, ma evitabilissima per me.
Ford dice: i due Cattivissimo me, pur non essendo certamente Capolavori, tutto sommato risultavano quantomeno gradevoli - quantomeno rispetto alle aspettative della vigilia -.
I Minions, comprimari pronti ad assalire il botteghino dopo aver spopolato nell'ambito dei gadget, saranno unici protagonisti di questo lungometraggio in rampa di lancio in casa Ford. Una sola perplessità: riusciranno a tenere la durata senza annoiare?



Professore per amore

"Merda, questo scritto di Cannibal è davvero inquietante!"
Cannibal dice: Commedia che segna il ritorno sulle scene di Hugh Grant e che io ho già visto in anteprima mondiale a un prestigioso festival cinematografico internazionale...
No, non è vero. L'ho trovato in rete. A breve la recensione. Dove?
Solo su Pensieri Cannibali, visto che Ford con tutti i suoi pregiudizi si terrà lontano da questa che bollerà come una semplice romcom lontana dalle sue limitate corde.
Ford dice: semplice romcom lontana dalle mie limitate corde che lascio con enorme piacere a Cannibal e ai suoi festival cinematografici internazionali per pusillanimi. Il presidente della giuria di questa edizione mi dicono sia Hugh Grant.



Qualcosa di buono

"Hai invitato a cena Ford!? Tu sei proprio fuori di testa!"
Cannibal dice: Un film sulla malattia che mi vedrò più per Emmy Rossum che non per la fordiana Hilary Swank, e poi perché la tematica, per quanto deprimente, ultimamente mi sta dando soddisfazioni, si vedano Colpa delle stelle, Chasing Life o Quasi amici. Sperando ne venga fuori qualcosa di buono e non di buonista...
Vorrei dire qualcosa di buono anche su Ford, ma sono due ore che ci penso e proprio non mi viene in mente niente.
Ford dice: più che qualcosa di buono, mi pare ci troveremo di fronte qualcosa di buonista come i titoli da teenagers dalla lacrima facile che piacciono tanto al mio rivale, nonostante le recensioni non siano così terribili. Staremo a vedere.



Il grande quaderno

"Ford mi aveva assicurato che questo era un posto divertente. Maledetto."
Cannibal dice: Pellicola tedesca sulla seconda guerra mondiale e sinceramente io di film sulla seconda guerra mondiale, così come di lavori consigliati da Ford, per un bel po' non voglio più vederne.
Ford dice: siamo ancora - in barba al clima di questi ultimi giorni - in estate perché possa pensare di preferire a Sharknado 3 un film ambientato sul confine ungherese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Al massimo, e a meno che Peppa non ne scriva bene, lo terrò eventualmente per l'inverno.



Love Is in the Air - Turbolenze d'amore

"Il pilota di questo aereo è Ford!? Se l'avessi saputo, sarei rimasto a terra!"
Cannibal dice: Se di film sulla seconda guerra mondiale non ne voglio sapere, soprattutto in questo periodo estivo, una bella commediola leggera francese invece calza proprio a pennello. È da un po' che non ne vedo una e questa ci sta tutta, anche perché la protagonista è la splendida Ludivine Sagnier. Salgo subito su questo volo, mentre Ford sta fermo all'imbarco. Sia mai che veda un film in cui non ci sono serial killer o uomini nudi che si menano o uomini nudi che menano serial killer.
Ford dice: altra commediola estiva del tipo buono giusto per le casalinghe disperate come Cannibal Kid, che correrà ad imbarcarsi in quest'avventura tutt'altro che adrenalinica mentre il sottoscritto si gode gli ultimi scampoli di azione estiva con cose decisamente più interessanti come Mission Impossible.



Taxi Teheran

"Te l'avevo detto di non prendere il taxi di Ford!"
Cannibal dice: Orso d'oro all'ultimo Festival di Berlino firmato dall'iraniano Jafar Panahi. Vorrei tanto avere la voglia di guardarlo, ma è ancora estate e questo mi sa troppo di lavoro impegnato fordiano. Quindi passo.
Ford dice: di norma l'estate, come già più volte sottolineato, è un periodo dedicato e consacrato ai film di totale intrattenimento a zero neuroni, ma per Jafar Panahi faccio volentieri un'eccezione.
Sempre che una chicca come questa si riesca a trovare, in sala o in rete.



Partisan

"Peppa, Ford mi ha detto di trattarti anche peggio di quanto fa lui."
Cannibal dice: Film francese con Vincent Cassel che si preannuncia piuttosto inquietante e anche interessante. Magari non è troppo indicato per il periodo, ma mi sa che me lo tengo al fresco per l'autunno.
Ford dice: pellicola che non sembra male, ma che, per una qualche ragione oscura, non mi attira più di tanto. Un po' come quando un qualsiasi film viene sponsorizzato dal Cucciolo Eroico: da interessante, di colpo, diventa tranquillamente evitabile.



A Blast

"C'è Cannibal in giro, sarà meglio sparire in fretta."
Cannibal dice: La Grecia sarà anche in crisi quasi quanto WhiteRussian, ma il suo cinema sta invece vivendo un buon momento. Nella miriade di proposte poco eccezionali di questa settimana, questo A Blast potrebbe quindi anche guadagnarsi una possibilità. Forse.
Ford dice: tornato dalle vacanze e con un buon numero di recuperi da smaltire, questa sorta di thriller in salsa greca finisce nel novero dei titoli che non so neppure se un giorno o l'altro faranno capolino al Saloon. A meno che Cannibal non lo stronchi: in quel caso correrò a vederlo prima di subito.



La bella gente

"Cannibal mi ha dato appuntamento qui, ma ancora non si è visto. Forse ha fatto male a farsi dare un passaggio da Ford."
Cannibal dice: Vi era mancato il cinema italiano?
A me sinceramente non molto. Dopo un periodo di latitanza, ecco però che si riaffaccia nelle sale. La bella gente sarà anche un bel film?
Mah!
Ford dice: in tutta onestà, il Cinema italiano non mi manca per niente, in questo periodo, fatta eccezione per quei due o tre titoli all'anno meritevoli. Lascio dunque un po' di bella gente armata di bastoni sotto casa del mio antagonista e corro a vedermi qualcos'altro.




Mirafiori Lunapark

"Mi è andata bene. Cannibal e Ford non saranno i miei autisti."
Cannibal dice: Altro film italiano. Se La bella gente potrebbe anche rivelarsi non dico bello ma magari decente, le possibilità che questo si salvi appaiono invece molto poche. Come quelle di un film con Schwarzenegger su Pensieri Cannibali.
Ford dice: dato che non bastava un film italiano inutile per questa settimana, ecco subito giungere il secondo. Che avrà lo stesso destino di quello che l'ha preceduto: il vicolo dietro al Saloon.



In un posto bellissimo

"Questo posto mi pare tutto tranne che bello."
Cannibal dice: Per settimane il cinema italiano è rimasto a sonnecchiare, e ora ci rifila un triplete secco. Questo lavoro propone due attori validi, Isabella Ragonese e Alessio Boni, ma sarà davvero bellissimo?
Ford dice: non c'è due, senza tre. Dunque, cestino felicemente anche questo.



Film bonus
Quando c'era Marnie
(dal 24 agosto)

"Katniss, non preoccuparti: ti porto io lontana da quel mostro di Ford!"
Cannibal dice: Sarà davvero l'ultimo film dello Studio Ghibli?
In attesa di scoprirlo, questo Quando c'era Marnie è arrivato nelle sale italiane per 3 giorni, dal 24 al 26 agosto. Se non ne avete approfittato, potete sempre recuperarlo per altre vie. Augurandoci che non sia davvero l'ultimo lavoro dello Studio Ghibli, quanto piuttosto solo l'ultimo commento di Ford.
Ford dice: spero davvero che lo Studio Ghibli, che negli ultimi vent'anni ha prodotto alcuni dei più grandi Capolavori della Storia dell'Animazione, non sia alla sua ultima produzione, perchè sarebbe davvero una perdita enorme per tutti gli amanti del Cinema vero. Quindi, non per Cannibal, presumibilmente.
Nel frattempo, correte tutti assolutamente a recuperarlo, in barba alla barbara distribuzione italiota.



venerdì 3 luglio 2015

La storia della principessa splendente

Regia: Isao Takahata
Origine: Giappone
Anno: 2013
Durata: 137'





La trama (con parole mie): un vecchio tagliatore di bambù sempre intento a lavorare tra le montagne si imbatte un giorno in un germoglio dal quale nasce una piccola bambina dall'aspetto di una principessa, che l'uomo coglie come un segno degli dei e decide di allevare insieme alla moglie.
La piccola, passata dai giorni da neonata all'infanzia in un tempo brevissimo, pare crescere più di tutti gli altri bambini, ed essere legata in qualche modo alle scoperte meravigliose del padre nella foresta: il tagliatore, infatti, scopre oro e vesti, e si convince a costruire un avvenire per la piccola principessa nel cuore della capitale, dove la stessa potrà godere di un destino più grande di quello che potrebbe riservarle la vita agreste.
Dunque ricchezze, istruzione, un palazzo a lei dedicato, un codice di comportamento che dovrebbe condurla alla grandezza che le compete paiono porre le basi per un ruolo sempre più importante nella società, nonostante la ragazza sia, di fatto, infelice e desideri con tutto il cuore tornare alla semplicità e alle amicizie dell'infanzia.
Cosa accadrà, dunque, quando perfino l'Imperatore mostrerà interesse per lei?









Non sono mai stato troppo bravo, a fare il critico freddamente.
Anzi, personalmente detesto i post in cui parlo di film, per quanto ottimamente realizzati, destinati a rimanere sullo schermo, senza entrarmi dentro.
Forse perchè sono così legato alla vita e all'esperienza da aver bisogno di sentire necessariamente sulla pelle le sensazioni, i sentimenti, le emozioni.
In questo senso, posso tranquillamente ammettere che La storia della principessa splendente è stato un vero e proprio tsunami.
Isao Takahata, come il suo socio e co-fondatore dello Studio Ghibli Hayao Miyazaki, ha il potere che pochi narratori, che si parli di settima arte o di qualsiasi altra, possano pensare di possedere: quello di poter raggiungere un pubblico universale, di qualsiasi cultura ed età, e di riuscire nell'impresa grazie alla capacità di trasformare emozioni profondamente umane in favole vere e proprie che è possibile tradurre da molteplici punti di vista.
Ma non sono qui a parlare di queste, o della meravigliosa semplicità delle vicissitudini della principessa splendente, dei suoi genitori e dei suoi amici, dei suoi pretendenti, delle sue origini e del luogo al quale farà ritorno, della dichiarazione di Kurosawa che di norma rispolvero quando si tratta del già citato Miyazaki, e che starebbe a pennello anche parlando di Takahata, dei meravigliosi dipinti che accompagnano il pubblico in una delle visioni più semplici, leggere e toccanti degli ultimi anni, che si parli di animazione e non solo.
Sono qui per parlare di Agnese, o di quella che avrebbe potuto essere.
Lo scorso anno, quando accaddero questi fatti, ebbi appena la forza di chiamare i miei, mio fratello ed il lavoro, per prendermi qualche giorno che ci sarebbe servito per dirle addio quantomeno fisicamente.
Ma non di scriverne, se non per farne un accenno.
Dovete sapere che, soprattutto dai tempi in cui superai la timidezza che mi contraddistinse nel corso dell'infanzia e dell'adolescenza, in qualche modo sono sempre stato uno stronzo egoista: da ingordo di vita quale sono, tendo a godere di quello che ho, di quello che voglio e che desidero, senza pensare troppo alle conseguenze delle mie azioni.
In fondo, come scritto in altre occasioni, sono un predatore ed uno scorpione fatto e finito.
Solo Julez, nel corso degli anni, è riuscita almeno per alcuni tratti a smussare i miei spigoli e tirare fuori il meglio, e solo il Fordino riesce a goderne appieno, l'unico essere vivente in grado di avermi incondizionatamente, senza che possa manifestare altro se non il mio amore per lui.
Quanto, alla fine di aprile del duemilaquattordici, scoprimmo di essere in attesa di un secondo figlio, la gioia fu immensa: non essendo più giovanissimi, ed avendo lottato con il coltello tra i denti per conquistare quello che abbiamo, il fatto che fosse capitato naturalmente e senza alcun pensiero suonava come una liberazione.
Ed è suonata così il primo maggio, quando dopo un pranzo in famiglia ne parlammo, in un parco cui mi hanno riportato le montagne dell'infanzia della principessa, ai miei e a mio fratello.
E' suonata così nei sogni di Julez, nel suo nome, nei progetti che cominciammo a fare, così come era stato per AleLeo.
E' suonata così il cinque maggio, alla prima ecografia, con quel cuore così piccolo che batteva all'impazzata, così piccolo che quasi pareva incredibile.
E' suonata così fino al ventotto, quando alla prima occhiata al monitor Julez quasi sussurrò alla ginecologa "Non c'è più, vero?".
Ho impiegato fin troppo a capire cosa stava succedendo.
Del resto, come il padre della principessa, da uomo si arriva sempre in ritardo.
Troppo in ritardo.
Anche quando si lotta e si è disposti a lottare fino alla fine.
Anche quando i propri desideri, i propri sogni, si sovrappongono a quelli dei nostri figli.
E non riusciamo più a capire quale sia la loro felicità, e quale debba essere la nostra.
Anche quando si vorrebbe essere portati via con lei, sulla Luna, o ovunque si possa stare insieme.
Io ringrazio l'amore che provo sempre e comunque per la vita, la stessa che riserva gioie e tristezze che paiono infinite, per poi riservarne altre ancora più grandi.
Ringrazio di essere stato presente, nel bene e nel male. Per me, e per la mia famiglia.
Ringrazio il Fordino, che ci ha salvati da un momento cui forse sarebbe stato difficile sopravvivere solo con la sua incontenibile energia.
Ringrazio la mia principessa, perchè anche se non c'è più, ed è sulla Luna, trasformata in energia o chissà dove, è sempre con noi.
E ringrazio Isao Takahata per avermi fatto soffrire con un film dalla bellezza struggente, che mi fa amare ancora di più il Cinema, la vita, l'esperienza, il dolore e la gioia.
Che mi fa amare e basta.
Perchè è questo che alimenta la mia voglia di vivere più di ogni altra cosa.
Nel meglio e nel peggio.
Ed è per questo che da qui dovranno strapparmi via con la forza.
O mandare la mia principessa a chiamarmi, dolcemente.




MrFord




"Haven't you heard what's new
there is a rumour
going around that suddenly I've found you
better believe it's true
I got a feeling
this is for real and nobody else will do."
Elton John - "Princess" - 




venerdì 14 ottobre 2011

Arrietty


Regia: Hiromasa Yonebayashi
Origine: Giappone
Anno: 2010 
Durata: 94'


La trama (con parole mie): Arrietty è una ragazzina di quattordici anni che appartiene ad una particolare razza di esseri dalle dimensioni ridottissime che passano la loro esistenza vivendo accanto agli umani cercando di non entrare mai in contatto con loro, e prendendo soltanto quello che serve per sostenersi ed aiutarsi nelle faccende domestiche, dalle zollette di zucchero agli aghi da cucito.
Quando Sho, un suo coetaneo umano gravemente malato di cuore viene mandato a passare l'estate che lo separa da un'operazione importante nella casa di campagna dove Arrietty vive di nascosto con la sua famiglia, le loro vite cambieranno per sempre: sarà un incontro magico di due mondi, lo sfiorarsi di esistenze che, in un altro luogo, forse, avrebbero potuto proseguire nel loro viaggio insieme, ma che ugualmente segnano indelebilmente l'altra stabilendo un legame unico e duraturo.




Finalmente, dopo mesi e mesi di delusioni cinematografiche una dietro l'altra a fare da contrappasso alle giuste imbeccate in merito alle serie tv, Cannibale riesce finalmente a stupirmi rivelandomi una perla dell'impareggiabile Studio Ghibli del Maestro Miyazaki che mi ero colpevolmente perso ai tempi della sua uscita.
Arrietty, la cui sceneggiatura è firmata proprio dal papà di Totoro, è un piccolo gioiellino di poesia, potenza visiva, semplicità e sentimenti profondi in grado di parlare a qualsiasi pubblico, emozionando e coinvolgendo come quando da bambini si ascoltavano ammirati le fiabe oppure si inventavano in giardino storie incredibili senza avere bisogno di alcun giocattolo, perchè la mente vagava libera negli spazi "sconfinati" che offriva la Natura.
Diretto ottimamente da Hiromasa Yonebayashi - che si concede anche inquadrature normalmente non nel repertorio del suo mentore, come la serie di stacchi appena dietro la schiena di Arrietty e suo padre nel corso della prima "missione" casalinga alla ricerca dello zucchero della ragazza - e come spesso accade per le pellicole dello Studio Ghibli arricchito da un'ottima colonna sonora - questa volta non firmata dal solito Joe Hisaishi - e da un'attenzione grafica per i dettagli prodigiosa, in grado di dare vita ad un'ambientazione favolosa - sotto tutti i punti di vista -, ricchissima e traboccante di colori.
Inoltre, come spesso accade per le creature nate dalle matite del Ghibli, la commistione tra Oriente ed Occidente contribuisce ad arricchire il già clamoroso fascino dell'opera, quasi portando sugli schermi una sorta di Alice nel paese delle meraviglie in versione nipponica, ed in grado di preservare e mostrare il meglio di punti di vista normalmente molto diversi.
Da otto a ottantanni, come recitavano le formule sulle scatole dei vecchi giochi da tavolo, pellicole come questa sono in grado di incantare senza bisogno di ricorrere ad alcun colpo basso, o mossa ad effetto, e nella semplicità di un'amicizia che nasce, prende forma e rimane - come una casa cui tornare sempre - anche quando chi la vive è destinato a restare lontano, ed incanta chiunque assista ad un vero e proprio miracolo come questo, senza dimenticare il gusto per l'avventura, la scoperta e l'esercizio della curiosità come solo chi è innamorato della vita in tutte le sue sfumature può narrare e trasmettere con questa immediatezza.
E indubbiamente Miyazaki si trova al centro di questa condizione, e con il tempo ha imparato a trasmetterla anche ai suoi allievi e collaboratori, arricchendo il loro bagaglio e permettendo la creazione di piccole, grandi magie come questa.
Quando entro nell'orbita dello Studio Ghibli, ricordo sempre con piacere di un'intervista a Kurosawa che lessi qualche anno fa, durante la quale l'indiscusso numero uno del Cinema nipponico, alla domanda del giornalista su cosa pensasse di un accostamento tra la sua opera e quella di Miyazaki disse: "Mi dispiace per lui, perchè è riduttivo per i suoi film essere accostati ai miei".
Magie, ma sto divagando proprio quando dovrei semplicemente applaudire l'opera del buon Hiromasa e sperare che, nel mondo dell'animazione - e non solo - più spesso si possa assistere a piccoli miracoli come questo, in grado di lasciare a bocca e cuore aperti.

MrFord


"It's not easy love, but you've got friends you can trust, 
friends will be friends,
when you're in need of love they give you care and attention,
friends will be friends,
when you're through with life and all hope is lost,
hold out your hand cos friends will be friends right till the end."
Queen - "Friends will be friends" -

mercoledì 5 ottobre 2011

Orgia cartoon parte 2

La trama (con parole mie): incredibilmente, e nonostante gli scambi di colpi che non risparmieremo mai dallo scambiarci, io ed il mio rivale Cannibale per la prima volta ci siamo trovati di fronte a due liste in grado di sorprenderci l'un l'altro, ovvero (quasi) incapaci di provocare l'irresistibile tumulto interiore che sfocia sempre ed inevitabilmente nello scontro sanguinoso che è stato il vero e proprio leit motiv di tutte le Blog Wars.
Passata dunque la sorprendente lista del sottoscritto, è ora che abbia un pò di spazio anche il mio antagonista, con una selezione per una volta non completamente priva di senso per non dire, in una certa misura, addirittura la migliore che abbia proposto fino ad ora. 
Parole che mi suonano strane almeno quanto una serata al saloon a suon di acqua naturale.

Cannibale, ridammi subito i soldi del biglietto! Avevi promesso di offrirmi dei film memorabili!
Ieri Mr. Ford è riuscito nell’impresa, invero non facile, di far apparire piuttosto noioso persino il mondo del cinema d’animazione, con una serie di film statici più che “animati”. Ed è comunque, tra tutte le agghiaccianti liste fordiane, quella fino ad ora che probabilmente mi è apparsa non diciamo migliore, ma diciamo meno peggio, va là.
Oggi invece si fa un tuffo nella fantasia, nell’immaginazione più pura e fanciullesca. Nello stupore e nell’incanto di chi vuole ancora vedere il mondo con gli occhi di un bambino.
Oh, quando faccio così mi commuovo da solo.
Ma adesso basta con le lacrime, io ne ho già versate abbastanza ieri guardando i deprimenti film di Ford, e dedichiamoci allora ai cartoni animati più belli passati sul grande schermo, tra storie indimenticabili e nuove sperimentazioni, entrambe allo stesso modo avventurose e spettacolari.
E quindi adesso giù, nella tana del bianconiglio.
Cannibal Kid
 
Ed ecco Ford e Cannibale in una delle loro rare apparizioni in pubblico.
1. Alice nel paese delle meraviglie (1951) di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske

 
Cannibal Kid Il trip più folle nella storia del cinema e, credo, nella storia della mente umana. La Disney prende i personaggi di Lewis Carroll e ne fa un adattamento libero, in tutti i sensi, realizzando un’Opera che può far “viaggare” su più livelli. Fantastiche le musiche, le animazioni e tutti i personaggi, con un fantastico e ineguagliabile Cappellaio Matto (Johnny Depp vai a nasconderti, insieme a Ford possibilmente!).
Una domanda brucaliffiana per Ford: cosa essere tu?
E un invito a tutti i miei discepoli: tagliategli la testa!
Ma proseguiamo con la classifica, che sono in ritardo! In arciritardissimo!
Personaggio cult: Cappellaio Matto
Mr. James Ford Non è mai stato uno dei miei Classici Disney preferiti, ma di certo va riconosciuto il suo indubbio fascino visivo, lontano anni luce da quella ciofeca che Burton ci ha costretti a vedere lo scorso anno.
Una risposta brucaliffiana per Cannibale: io essere tua nemesi!
CK Ammissione della grandezza cannibale numero 1. Che poi non sia mai stato uno dei tuoi preferiti non c'erano dubbi, d'altra parte fin da bambino la tua fantasia doveva essere troppo limitata per apprezzare questo Capolavoro (qui sì che ci vuole).

Ammazza, per sopportare l'ego di Cannibale devo schiantarmi di sostanze stupefacenti!
JF Nessuna grandezza, caro il mio Cannibaliffo. Solo il fatto obiettivo di riconoscere il valore visivo di questo film che può essere tante cose, ma certo non un Capolavoro.
CK Non è un Capolavoro, è un Super Capolavoro e un super cult per milioni, ma che dico? miliardi di persone! Ma d'altra parte per te i capolavori quali sono? Mary & Max, Monsters & Co, magari pure quella copia sbiadita di Shyamalan che è Hereafter? Dio, abbi pietà della sua anima quando sarà nell'hereafter!
JF Meglio l'hereafter di Clint che la copia di Amabili resti in versione foto di famiglia di Malick!


2. La città incantata (2001) di Hayao Miyazaki


CK L’incanto più grande del cinema di Miyazaki e dello Studio Ghibli è arrivato con quella che è stata la mia prima visione del Maestro giapponese, toccata al suo film (giustamente) più celebrato e premiato: La città incantata. Notevoli anche tutte le sue altre opere, ma questa città incantata viaggia (almeno) 3 metri sopra tutti e 3msf (3 metri sopra Ford). Una magia che sembra un paese delle meraviglie in versione nipponica. Colonna sonora più che stupenda e animazioni in grado di rendere davvero vivo il mondo creato da Miyazaki.
E già solo con questa doppietta da sogno d’apertura, il fortino di Fordino è venuto giù. Boom.
Personaggio cult: maga Yubaba
JF Non mi sognerò mai e poi mai di criticare il Maestro Miyazaki e la sua opera più celebrata, quindi accetto di buon grado che il normalmente estraneo al buon Cinema Cannibale finalmente si sia degnato di proporre titoli interessanti in una delle sue liste.
CK Ammissione della grandezza del Maestro Cannibale numero 2.
JF Più che altro, del Maestro Miyazaki. Ora capisco perchè senti le voci: pensi di essere un altro! 

 
3. Nightmare before Christmas (1993) di Henry Selick


CK Ieri c’è stato l’incubo dei film fordiani, oggi celebriamo il Natale del cinema d’animazione con la mia goduriosa lista!
Una pellicola doppiamente straordinaria, perché è una visione perfetta sia ad Halloween che nelle feste natalizie e, allo stesso tempo, mette d’accordo i gusti cannibali con quelli fordiani. Potere di Babbo Nachele!
Personaggi cult: Vado, Vedo e Prendo
JF Potere di Babbo Nachele davvero! Una pellicola meravigliosa, che ho inserito nei musical solo per evitare di creare un doppione in questa lista che avrebbe tolto la possibilità a me e a "vado, vedo e ne prendo tante" Cannibale di scannarci per un titolo in più!
CK Ammissione della grandezza cannibale numero 3. Vabbè, ma allora è troppo facile!

Andiamo a prendere il Cannibale, prima che ammorbi tutti quanti con il suo ego esageratamente gonfiato!

JF Una volta ancora, confondi i tuoi meriti con quelli dei registi. Inoltre, a ben guardare, è stata più una dimostrazione della duttilità fordiana ormai nota quella di porre questo film tra i musical!
CK L'hai inserito tra i musical giusto perché ti sei esaltato con la colonna sonora di Renato Zero, tra l'altro molto inferiore a quella originale. Quindi sta meglio qui.
JF E il mio giocattolo è più bello, gnè gnè gnè! Sei proprio un piccolo Cannibale, Cannibale! Se non stai attento ti spedisco dal preside!



4. Valzer con Bashir (2008) di Ari Folman


CK Si può spiegare il conflitto israelo-palestinese con una pellicola d’animazione, per di più senza risultare scontati e senza scadere nel pietismo? Difficile, ma è quello che questo film riesce a fare con una potenza visiva e visionaria notevolissima. Lo vogliamo chiamare l’Apocalypse Now del cinema d’animazione? E chiamiamolo pure così, basta solo che qualcuno si ricordi di sganciare un paio di bombette anche nei pressi dell’abitazione di un certo misterioso Mister Ford…
Personaggio cult: Ari Folman
JF Il valzer con Bashir ce lo balliamo entrambi, segno definitivo che l'animazione ha finalmente reso migliori i gusti cannibali: per festeggiare questo straordinario evento, dichiaro ufficialmente di essere d'accordo con il mio antagonista e definisco anche io questo film l'Apocalypse now dei "cartoni animati".
È sempre piacevole l'odore di Cannibale bruciato, di mattina...
CK La definizione di Apocalypse now animato è nata proprio come parodia della tua mania di paragonare i film a casaccio, quindi sapevo avresti apprezzato. Anche se pensavo che pure questo l'avresti definito l'Inception, anzi no, il Lost dell'animazione :)
JF Ormai vedo che getti parole a caso pur di cercare di trovare il modo di opporti al sottoscritto. Ma stai tranquillo: se deporrai le armi e ti arrenderai all'inevitabile, nessuno te ne avrà.


5. La spada nella roccia (1963) di Wolfgang Reitherman


CK Un’avventura in grado di farmi tornare un piccolo kid come poche altre, una vicenda epica e sempre emozionante, e in più probabilmente il più spassoso tra tutti i “classici” Disney, grazie a una serie di personaggi fantastici come Maga Magò e Anacleto. Ma il barboso Ford Merlino preferirà altre pellicole, magari più profonde e impegnate (cosa comunque tutta da verificare), di certo meno divertenti.
Personaggio cult: Maga Magò
JF Un film che anche il barboso Ford Merlino ama tantissimo, e che non è entrato per un soffio nella sua lista di ieri.
Giusto per la cronaca, nonostante i giochetti ed i trucchi ci Cannibale Magò, la magia fordiana avrà sempre la meglio.
CK Mi spiace, ma nel mondo fordiano fatto di certezze assolute e granitiche non mi sembra ci sia proprio il minimo spazio per la magia...
JF Pensavo che fosse nel mondo cannibalesco dei distruttori di ogni sentimento che la magia non fosse di casa...

La maga Cannibale ridotta ai minimi termini dopo lo scontro con Ford Merlino.

CK Attenzione: non distruttore di ogni sentimento. Solo di quelli da femminuccia del finto macho macho man Ford! Buah ah ah ah ah
JF A proposito di Macho Man, ho proprio in mente un paio di mosse di wrestling da provare sul mio sparring partner preferito: te!
CK Sparring partner lo dici a qualcun altro uahaha :)


6. Arrietty (2010) di Hiromasa Yonebayashi


CK L’ultima magia dello Studio Ghibli è questa piccola storia di una piccola ragazzina che vive in un piccolo mondo, sotto il pavimento di una casa di campagna in cui va a vivere un ragazzino malato. Cosa ne è uscito fuori? Un film grandissimo.
Nei cinema italiani esce il 14 ottobre, quindi ne approfitto per fargli un po’ di pubblicità a reti unificate sia sul mio blog che su quello di Ford!
Personaggio cult: Arrietty
JF Una pubblicità a cui mi accodo volentieri, rompendo gli schemi battaglieri delle Blog Wars consuete: ho scoperto questo film proprio grazie al suo inserimento nella lista cannibalesca, e devo dire che è un gioiellino degno dei migliori lavori di Miyazaki, che fa sentire la sua saggia mano grazie alla sceneggiatura e confeziona con Yonebayashi una piccola, grande perla che è una sorta di nuovo Totoro. Andate a vederlo, tutti quanti! O sono bottigliate!
CK A quanto siamo arrivati? Ammissione della grandezza cannibale numero 6?
JF Allora è proprio un problema di ego, il tuo... ;)
CK Non è un problema, è un semplice dato di fatto.


7. Shrek (2001) di Andrew Adamson, Vicky Jenson


CK Tralasciando gli ultimi episodi, il primo (ma anche il secondo) capitolo di Shrek è quanto di più rivoluzionario proposto nell’ultimo decennio dal cinema d’animazione. Piaccia o meno, Shrek ha spazzato via il tradizionale mondo fiabesco, quello tanto amato da Ford, e ha sovvertito tutti gli ordini prestabiliti. Una rivoluzione che ha avuto effetti evidenti su tutti i cartoni recenti, anche quelli Pixar, e pure nel mondo del cinema e della tv, aprendo la strada a una serie di antieroi “sgradevoli” eppure simpatici, da Dr. House a Sue Sylvester.
Lo so che ha stravolto il tuo castello di certezze fatto di principi azzurri buoni e orchi cattivi, Ford, però il mondo cambia. Fattene una ragione!
Personaggio cult: Omino di pan di zenzero
JF Neanche il tempo di fargli qualche complimento, ed ecco che il Cannibale se ne esce con un'altra delle sue solite castronerie: definire Shrek rivoluzionario è un pò come affermare che lo sia Matrix - peraltro citato anche qui -. Ora che ci penso, proprio quello che va in giro a dire il mio "Azzurro" avversario.
Perchè, ovviamente, il bruto Ford non può che essere uno Shrek coi fiocchi pronto a pestare come un fabbro l'odioso principino Cannibale.
Un'ultima cosa: se Shrek è Matrix, la Pixar è Inception.
CK E infatti sia Matrix che Shrek hanno indiscutibilmente segnato il cinema degli ultimi 10 e passa anni. La lista infinita di film che li hanno citati e/o copiati in maniera più o meno esplicita è infinita... Shrek 2 poi ad esempio è stato il primo cartoon in concorso a Cannes e mi sembra non ci siano dubbi sul fatto che abbia segnato una svolta nel mondo dell'animazione da genere per bambini a genere preso in considerazione anche dai festival (vedi il leone d'oro alla carriera dato a Miyazaki solo nel 2005) e dal pubblico adulto, per lo meno in Occidente visto che in Oriente su questo erano già più avanti di noi. Che poi ti possa stare sulle balle Shrek, in quanto tuo orco rivale, ci può stare, ma negare l'evidenza della sua importanza è troppo anche per un Ford Pinocchio!

Cannibale, quante volte ti ho detto di non distrarmi sul più bello! Riprenditi il gatto e torna a giocare in cameretta!
JF L'importanza di Shrek è pari a quella di un brufolo sul viso devastato dall'acne di un adolescente medio, caro Kid. Dovessi proprio scegliere un film d'animazione occidentale che ha segnato il panorama del genere, sceglierei Toy story, che ha dato - questo davvero - origine a tutti i "cartoni" non più disegnati ed animati in modo tradizionale. Un pò come il tuo Shrek, pensa un pò.
Inoltre, giusto per fare il puntiglioso, prima di ricevere il Leone alla carriera - che ha ricevuto anche la Pixar, e guarda caso, il signor Adamson e la signora Jenson no, chissà perchè -, Miyazaki ha vinto l'Orso d'oro a Berlino nel 2002, proprio con La città incantata, il primo film d'animazione a piazzarsi in un Festival.
CK Appunto, nel 2002 solo dopo che Shrek nel 2001 aveva sdoganato il genere presso il pubblico adulto occidentale. Toy Story sarà stato il primo film tutto in computer grafica, ma racconta la solita storia. A livello narrativo e filmico è invece Shrek ad aver cambiato le carte in tavola con un uso moderno della colonna sonora, il più improbabile degli (anti)eroi per protagonista, citazioni cinematografiche, ribaltando e sfottendo le fiabe tradizionali (anche il tuo amato Pinocchio)...
Se poi vogliamo vedere i premi ai Festival, chi ha vinto l'ultimo Cannes?
Come, non ho sentito? :D
JF Shrek, più che cambiare le carte in tavola, ha scopiazzato in giro facendo finta di fare una cosa alternativa, e presentando al contrario una sequela di scenette singole che non stanno insieme neanche per miracolo: per quanto riguarda i Festival, dipende sempre tutto dalla giuria.
Quando questa è buona i premi lo sono altrettanto. Del resto, Tarantino a Cannes premiò Fahrenheit 9/11, Clint Pulp Fiction. La classe non è acqua.
CK Ecco, allora gli abbiamo trovato il suo lavoro ideale visto che dopo Hereafter di film è meglio che non ne copifaccia più. :)
JF Occhio, che stai parlando del più grande regista americano vivente. ;)



8. Wall-E (2008) di Andrew Stanton


CK Ogni volta che esce un film della Pixar si parla di capolavoro assoluto o giù di lì. Il più delle volte però si tratta di pellicole che hanno brevi parti straordinarie, unite a parti più ingenue e tutt’altro che da capolavoro. Quello più riuscito, seppure nemmeno questo perfetto, è per me Wall-E, che presenta una parte introduttiva molto distante dal cinema avventuroso e dalle solite marketing-ruffianate Disney. Poi nella seconda anche in questo caso c’è qualche momento di calo, ma alla fine dei conti riesce ad essere il più sorprendente e poetico prodotto Pixar ever.
Ora Wall-E fammi un favore: butta Ford nella spazzatura, per favore!
Personaggio cult: Eee-va
JF Il cambiamento di Cannibale sta avvenendo! Un film Pixar in una sua lista! Un vero miracolo che non ha bisogno di replica alcuna.
La via della redenzione è iniziata.
CK Perché per una volta la Pixar ha deciso di fare un film adulto e meno bambinesco delle sue solite buffonate (leggi l'agghiacciante Gli Incredibili, altro tuo film amato!) e soprattutto non pensare troppo al marketing. E infatti non a caso Wall-E non si è rivelato un successone da questo punto di vista...
JF Certo, perchè invece il franchise di Shrek non è pensato per il marketing, vero!?!?
CK Prima di tutto ci sta una sceneggiatura ricca di idee e spunti. Solo dopo il marketing. Per molti film della Pixar mi sa che invece si parte prima dalle strategie di marketing e poi, se avanza del tempo, ci si costruisce intorno una storia, magari rubandola da Spy Kids (vedi Gli Incredibili), o il tuo amato Up che ha "leggermente" scopiazzato il cortometraggio animato Above then beyond! Ah già, tu vai pazzo per i copioni! :)
JF Certo che, se per te Shrek è meglio a livello di sceneggiatura rispetto a Gli incredibili o Up forse dovresti fare un ripassino rispetto alla scrittura in generale, perchè non ci siamo proprio. Ad ogni modo, non preoccuparti: sono qui per aiutarti. ;)

Ford, ti prego, portami via da questo mondo desolato di spazzatura cannibalesca!

CK Io da buon avvocato ho portato in aula le prove a sostegno della mia tesi che i film della Pixar sono delle copie carbone. Tu dici che Shrek ha scopiazzato in giro, ma da dove? Voglio dei nomi...
JF Beh, in Shrek sono presi i personaggi delle favole dai Fratelli Grimm in poi, soltanto rimescolate con qualche battuta in stile Simpson. Più copiato di così!
CK Copiare uno sconosciuto cortometraggio francese pensando di farla franca è una cosa, citare esplicitamente il mondo delle favole con l'intento di parodiarle è un altro, visto che questo è l'obiettivo chiaro ed evidente a tutti di Shrek. Come al solito le tue argomentazioni si rivelano campate per aria insieme ai palloncini della casa di Up! :)



9. Waking Life (2001) di Richard Linklater


CK Altro trip definitivo nel mondo dei sogni, come un Alice nel paese delle meraviglie però più filosofico, metafisico e (forse) ancora più incasinato. Girato con attori in carne e ossa, l’animazione riesce a rendere al meglio la (sur)realtà della storia in cui sono calati i vari personaggi.
Uno sballo totale, insomma, di quelli che al tradizionalista Ford avranno provocato più che altro un gran mal di testa. Ma lui lasciamolo giocare giocondo e beato con le sue Winx e i suoi Pokemon. Gotta catch 'em all, Ford, catch 'em all!
Personaggio cult: Wiley Wiggins
JF Come al solito, sorprendo il Cannibale affermando che ho sempre apprezzato questo tipo di esperimenti, ma vado ben oltre Waking life ed affronto questo terreno con il ben più maturo e convincente A scanner darkly, passo successivo della stessa ricerca.
E torniamo al vecchio discorso Matrix/Inception.
Che è un pò come dire Cannibale/Ford.
CK Che è un po' come dire Originale/Copia. :D
JF Un pò come tentativo e colpo sicuro, vorrai dire. :) 



10. South Park - Il film (1999) di Trey Parker


CK Per dire le cose come stanno davvero, l’arma migliore non è la serietà ma lo sberleffo. Meglio se estremo, corrosivo, totally politically più scorrect dello scorrect e allo stesso tempo esilarante. Senza guardare in faccia a nessuno, anche nella versione cinematografica Trey Parker e Matt Stone non si fanno mancare nulla, prendendo di mira censura, politica e religione, con un musical animato che dà merda tanto ai cartoni animati quanto ai musicarelli fordiani, con pezzi irresistibili come Uncle Fucka, Kyle’s mom’s a bitch e la canzone di Saddam.
Beccati questa, culacchione!
Personaggio cult: Satana
JF Così come questa lista è riuscita  a propormi - incredibilmente - una cosa magnifica come Arrietty, proprio sul finale mi propina South Park, che personalmente non ho mai digerito del tutto, e che, nonostante alcune buone idee, ha su di me lo stesso effetto dei vari Colorado, Zelig e compagnia bella. Silenzio, silenzio e ancora silenzio.
Roba che non rido neppure se Satana in persona viene a solleticarmi sotto i piedi con il chip anti-parolacce preso da Cartman.
Peccato, tante idee buone sprecate in mano a dei finti rivoluzionari: ma non starò mica parlando ancora del Cannibale!?!?

Satana, non abbatterti! Verrà presto il giorno della prossima lista fordiana!
CK Con gli innocui e servi del potere Colorado e Zelig, South Park non ha proprio niente ma proprio niente a che vedere, vedi le numerose denunce e minacce di morte ricevute dagli autori.
Che poi sia esilarante è cosa evidente. Ma questo una persona priva del benché minimo senso dell'umorismo non posso mica pretendere lo capisca.
E no, visto che fai fatica a capire cosa è divertente e cosa no, questa non era una battuta.
Massì che era una battuta. E fattela 'na risata, serious Ford.
Anzi no, non era una battuta.
O forse sì :D
E invece no.
Ma magari lo era. :)
Oppure no?
JF Le voci vanno fortissimo, a quanto pare, lì dentro.
Cannibale!? Guarda che non voglio davvero picchiarti.
Oppure no!?
Sul serio, e magnamosela 'sta pizza!
Chissà, potrei anche pensare di contenere la rabbia.
Dai, che scherzo!
Forse. ;)


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