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venerdì 27 maggio 2016

Le cinque leggende

Regia: Peter Ramsey
Origine: USA
Anno:
2012
Durata: 97'









La trama (con parole mie): Jack Frost, legato a poteri nati dal freddo e dalla Luna, dopo secoli e secoli di solitudine ed incapacità di comunicare con il mondo mortale, viene convocato da Babbo Natale al Polo Nord perchè selezionato come nuovo Guardiano del mondo e delle speranze dei bambini a fronte di un'iniziativa dell'Uomo Nero volta a minare qualsiasi speranza dei giovani terrestri rispetto ai miti ed alle leggende del pianeta.
Inizialmente scettico, lo spirito troverà proprio grazie al sostegno dei suoi riluttanti "colleghi" e di un gruppo di bambini pronti ad aggrapparsi proprio alla sua presenza la forza di reagire e far scattare la scintilla necessaria per debellare il Male ed iniziare un nuovo percorso di speranza e magia legato ai sogni, alle passioni ed alla capacità di non vergognarsi di ciò in cui si crede.
Basterà questo, a fermare l'Uomo Nero?














Considerato il tipo che sono e mi dipingo pare assurdo, Fordino a parte, che possa concedere una possibilità anche remota ad un recupero come questo, legato a doppio filo al mondo delle favole ed al concetto di non mollare, a prescindere dalla condizione in cui ci si trovi.
Eppure, lo ammetto, erano anni che lo meditavo.
Prima di tutto perchè, per questioni lavorative, mi sono ritrovato, ai tempi dell'edizione in bluray di questo titolo, a dover ritrattare l'opinione maturata a scatola chiusa legata all'uscita del lavoro firmato da Peter Ramsey a seguito di una serie reiterata di visioni pronte a riconoscere, quantomeno, lo sforzo contenutistico e produttivo dei suoi autori, e dunque spinto, attualmente, dalla curiosità del Fordino a proposito di un film in cui figuravano Babbo Natale, il Coniglio di Pasqua - anche se, da queste parti, più che un rito cristiano appare come una sorta di festività del cioccolato - ed altre figure mitiche ad essi associate pronte a "dare le botte" all'Uomo Nero, famigerata nemesi nota praticamente a tutti i bambini del mondo.
La visione complessiva de Le cinque leggende, dunque, lo posso confermare a scapito della mia eventuale reputazione, è stata decisamente positiva, nonchè distante, in termini di qualità, messaggio trasmesso e perizia, anni luce da molti titoli dello stesso genere spinti anche oltre misura nel corso delle ultime stagioni cinematografiche: grande merito di questo pur non clamoroso successo è legata alla resa grafica dei main charachters, dalla versione tatuata di Babbo Natale a quella australiana del già citato Coniglio, senza contare l'impatto notevole delle evoluzioni del ghiaccio di Jack Frost, delle ombre dell'Uomo Nero e della sabbia di Sandman, per la prima volta proposto sul grande schermo in una versione in grado di dare un'alternativa all'immagine dello stesso personaggio legata ai fumetti firmati negli anni novanta da Neil Gaiman.
Per il resto, la vicenda ed il suo svolgimento non inventano certo nulla di nuovo, ma portano sullo schermo una storia piacevole e coinvolgente, che si lascia guardare più che volentieri a qualsiasi età, rimbalzando, nel mio caso, dalle domande a raffica del Fordino - che nel corso di qualsiasi visione, ormai, vuole sapere i perchè di tutto e di più - al piacevole intrattenimento per i vecchi della casa, pronti a tornare bambini per un'ora e mezza immaginando quale tra i Guardiani sarebbe stato, ai tempi, il preferito.
Come sempre in questi casi, si è inoltre optato per un finale che chiude la vicenda ma non le porte ad un eventuale sequel che, al momento, non mi pare sia stato progettato o annunciato, ma che non vedrei affatto male se realizzato con lo stesso piglio di questo primo capitolo: e se Jack Frost con la sua aura da outsider destinato a diventare un riferimento per gli altri Guardiani pare un mix dei vecchi cartoni giapponesi e dei nuovi idoli delle teenager - divertenti, in questo senso, i siparietti con le fatine dei denti pronte ad andare in brodo di giuggiole neanche fosse una specie di Justin Bieber -, personalmente le potenzialità ancora da esprimere dimorano tutte nel muto Sandman, che tra l'altro sarebbe ora fosse conosciuto di più anche qui in Italia, dove la tradizione legata ai sogni ha sempre snobbato quello che, nei paesi anglosassoni, è considerato il loro signore.
Ad ogni modo, dovesse capitarvi, in televisione o in una qualche sezione di offerte per l'home video online o in un negozio, date una possibilità a Peter Ramsey ed al suo lavoro: in fondo, basta poco per cominciare - o ricominciare - a credere, e la magia tornerà a farsi sentire.





MrFord




"The story ends, as stories do
reality steps into view
no longer living life in paradise - of fairy tales - uh
no, uh - huh - mmm - mmm."
Anita Baker - "Fairy tales" -









giovedì 17 marzo 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): e siamo giunti alla settimana più importante dell'anno per il Fordino.
Per quanto possa protestare Cannibal Kid, purtroppo co-conduttore di questa rubrica, infatti, l'uscita in sala di Kung Fu Panda 3 rappresenta uno degli avvenimenti cardine della stagione cinematografica per casa Ford, per l'occasione accompagnato da un paio di titoli potenzialmente interessanti e dalle consuete, inutili proposte italiane.
Niente di nuovo sotto il sole, dunque: Cannibal con i suoi pregiudizi, settima arte nostrana pessima, possibili novità interessanti.
Fortunatamente per noi tutti, esistono i panda. E il Guerriero Dragone.



"Consolami tu, Peppa. Ford mi ha rifiutato."

Kung Fu Panda 3

"Preparatevi a prendere a calci in culo quel tordo del Cannibale!"

Cannibal dice: Se c'è un motivo per cui sono contento di non essere padre è che non sono costretto a sorbirmi questi film da bimbi. Il primo Kung Fu Panda non era nemmeno terribile, ma non mi aveva certo fatto venir voglia di vedere il sequel, figuriamoci il sequel del sequel. Ford invece se lo guarderà con grande gioia in attesa di beccarsi, quando gli arriva la figlia femmina, pure i cartoni delle Winx. Cosa che farà con ancora maggiore gioia!
Ford dice: oltre ad essere uno dei personaggi preferiti del Fordino, Po è uno dei personaggi meglio riusciti della scuderia Dreamworks, protagonista di un primo film molto carino, di un sequel ancora migliore e di un terzo film del quale parlerò lunedì, anche perchè al centro di un avvenimento fondamentale per il più piccolo del Saloon: la prima volta in sala.
Alla facciazza di quel pusillanime per nulla kung fu del mio antagonista.

Brooklyn

"Ecco: ora sei più bella di quella strega di Katniss Kid!"

Cannibal dice: Film carino con la splendida Saoirse Ronan, checché ne dica quel cieco di Ford, che avevo già recensito qui http://www.pensiericannibali.com/2016/02/brooklyn-cacciatela-voi-unimmigrata-cosi.html. La nomination agli Oscar 2016 come miglior film è stata esagerata, però una visione se la merita tutta.
Ford dice: film che ho visionato prima della Notte degli Oscar e che attendevo a postare per essere pronto rispetto all'uscita italiana. Prodotto piacevole, lontano dall'essere considerato un candidato alla statuetta per il miglior film almeno quanto Saoirse Ronan è lontana dal poter essere considerata una figa, a meno che non si abbiano fette di prosciutto sugli occhi come nel caso di Ray Charles Kid qui presente.
A brevissimo la mia recensione.


Truth - Il prezzo della verità

"In questo locale non servono White Russian: una vera schifezza!"

Cannibal dice: Anche questo film l'ho già visto, ma la sua recensione deve ancora uscire. E consiglio soprattutto a Ford di non perdersela. ;)
Ford dice: altro film pronto a passare sugli schermi del Saloon a brevissimo, in modo da essere pronto a controbattere a qualsiasi post privo di senso del mio antagonista.


Risorto 

"Prova a dire qualche altra stronzata e ti faccio fare la fine del Cannibale!"
Cannibal dice: Questo film molto pasquale racconta cos'è successo dopo la risurrezione e si preannuncia quindi quasi come una specie di sequel de La passione di Cristo, uno dei film preferiti di Ford. Considerando che il pessimo cast della pellicola è capitanato da uno dei peggiori attori di sempre, Stallone a parte, ovvero Joseph Fiennes, le premesse per avere un film da Flop 10 dell'anno ci sono tutte.
Ford dice: se c'è una cosa dalla quale mi tengo volentieri alla larga anche più che dai titoli che Cannibal esalta come Capolavori sono le pellicole a tematica pseudo religiosa come questa, tanto più se interpretati da cani maledetti come Joseph Fiennes, uno degli attori più inutili del pianeta.




Frankenstein


"Merda, sono ridotto peggio di Cannibal dopo un incontro di wrestling con Ford!"

Cannibal dice: Ancora un film su Frankenstein? Ma non ce n'è già in arrivo anche uno con Harry Porcher? Certo che a Hollywood e dintorni le idee ormai sono più riciclate che su Pensieri Cannibali.
Ford dice: il personaggio di Frankenstein al Cinema è ormai inflazionato neanche fosse l'ultimo dei vampiri, e questo film mi pare una rilettura inutile almeno quanto quella dei più deliranti post di quello scienziato pazzo di Victor Kid. Fordestein, dunque, se ne tiene felicemente alla larga.




La corte

"Due anni al Cannibale? Troppo, troppo pochi!"
Cannibal dice: Commedia francese radical-chic con Fabrice Luchini che non mi attira particolarmente, ma che una visione potrebbe anche meriterarsela. Non so. La corte cannibale non si è ancora espressa in proposito, ma ha già deliberato riguardo a Ford: per lui c'è una pena di un anno di prigione per ogni film penoso che ha esaltato sul suo blog. E quindi ne ha di anni da scontare...
Ford dice: pellicola francese potenzialmente radical? Roba buona giusto per quell'aristocratico con la puzza sotto il naso di Peppa.
Io mi tengo volentieri il caro, vecchio pane e salame.

The Lesson - Scuola di vita

"Le lezioni di Katniss Kid sono sempre una palla. Molto, molto meglio il Professor Ford!"

Cannibal dice: Ci sono delle lezioni che non ci tengo proprio a seguire. Come quelle dei film bulgari che sembrano usciti da un cineforum organizzato dal professorone di cinema James Ford.
Ford dice: ci sono lezioni che non ci tengo proprio, a seguire. Come quelle del professorino Radical Kid e dei finti intenditori di Cinema come lui.




Le mille e una notte - Arabian Nights

"Adesso sono pronta a sfilare, alla facciazza di Katniss Kid!"

Cannibal dice: Rilettura originale de Le mille e una notte formata dal regista portoghese Miguel Gomes divisa in tre volumi e della durata complessiva superiore alle 6 ore. Potrebbe rivelarsi una visione geniale, oppure un'esperienza più terrificante di una maratona wrestling a casa di Ford.
Ford dice: esperimento molto interessante, questo de Le mille e una notte, che potrebbe rivelarsi una sorpresa clamorosa oppure una delle schifezze più atomiche del secolo. Io attenderei la recensione di Cannibal per decidere se approcciarla con curiosità o senza speranza.


Bianco di Babbudoiu

"Bere con Ford è troppo per chiunque."
Cannibal dice: No, ma cos'è 'sta roba?
È un film vero, o è un pesce d'aprile fordiano anticipato?
Ford dice: non so se questo sia uno scherzo organizzato da Cannibal o dai distributori, ma evito di dire altro.




Vita cuore battito

"Te lo giuro! Non vado più a visitare Pensieri Cannibali, promesso!"

Cannibal dice: Far uscire nella stessa settimana un film più amatoriale e trash di Bianco di Babbudoiu non era semplice. La distribuzione italiana però sembra avercela fatta. E pure alla grande.
Ford dice: certo che in Italia, quando si tratta di propinare schifezze al pubblico, siamo i migliori del mondo. Quando, invece, c'è da distribuire roba figa nei tempi giusti, lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.

venerdì 19 febbraio 2016

Il piccolo principe

Regia: Mark Osborne
Origine: Francia
Anno: 2015
Durata: 108'






La trama (con parole mie): una ragazzina appena trasferitasi in una nuova casa con la madre pronta a progettare l'intera vita della piccola a partire dall'ingresso in un prestigioso istituto scolastico, scopre di avere come vicino di casa un vecchio e strambo aviatore, pronto a raccontare favole, immaginare mondi lontani, raccontare di viaggi e far decollare aeroplani in giardino.
Dopo un turbolento primo incontro e nonostante le resistenze della genitrice e dell'ordine costituito, la ragazzina comincia ad essere affascinata dal modo di pensare del vicino, lontano dagli schematismi e dalle regole del mondo in cui lei è cresciuta e pronto a raccontarle la storia del Piccolo Principe, che lasciò il suo asteroide e la rosa che amava per scoprire l'universo e se stesso, fino a conoscere proprio l'aviatore che ne racconta le gesta.
Cosa accadrà, dunque, quando l'esempio dell'aviatore influenzerà il modo di porsi della ragazza rispetto alla società e alla crescita?










A volte, soprattutto ora che sono genitore, finisco per invidiare - e non poco - l'approccio assolutamente unico e privo di condizionamenti e preconcetti dei bambini, lontani non solo dal modo di pensare, ma anche di agire, di noi adulti: allo stesso modo, la consapevolezza che si acquisisce giorno dopo giorno ed esperienza dopo esperienza riesce, dall'altra parte, a permetterci di proteggere, di fatto, noi stessi e chi amiamo, senza trovarci privi di difese rispetto ad un mondo che non sempre è pronto a regalarci solo sorprese positive.
La chiave della felicità, in questo senso, potrebbe davvero risiedere nella capacità di mantenere una certa ingenua curiosità e voglia di buttarsi a capofitto nelle cose sbattendosene di regole ed imposizioni nonostante la vera o presunta saggezza della maturità: probabilmente, nella Storia della Letteratura non esiste un'opera in grado di tradurre questo concetto meglio de Il piccolo principe, che io lessi - rimanendone conquistato - già adulto quando me lo regalò quella che considero la prima, vera fidanzata importante del sottoscritto oltre le cottarelle tipiche dell'adolescenza pronte a risolversi entro un paio di mesi dalla loro esplosione.
L'approccio di Saint Exupery alla vicenda del Piccolo principe e la storia personale dell'autore - che non solo fu aviatore, ma scomparve in volo quasi avesse deciso di partire per un mondo lontano e sconosciuto - poteva rappresentare un rischio - e neppure da poco - per un lavoro cinematografico, anche perchè, di fatto, quel piccolo libretto dice già tutto quello che si potrebbe dire sull'argomento, nel modo più semplice possibile: Mark Osborne, già regista del primo Kung Fu Panda - dunque, eroe imperituro qui al Saloon se non altro per la gioia del Fordino -, con un budget notevole, un comparto tecnico ottimo ed uno spirito che omaggia e rispecchia quello dell'autore dell'opera originale, riesce nell'impresa di regalare al pubblico grande e piccolo una parentesi commovente e piacevole mescolando cose come Up! - pur non raggiungendone i livelli - allo spirito da "cogli l'attimo" de L'attimo fuggente, sfruttando la storia del Piccolo principe rimodellandola in modo da poterne fornire un'interpretazione ad un tempo rispettosa e moderna, in grado di stuzzicare corde importanti per il pubblico adulto - il ruolo della madre della protagonista, l'anziano aviatore o il Piccolo principe "invecchiato" neanche fosse il Peter Banning di Hook - e quello giovane - la ragazzina, la volpe, lo stesso aviatore -.
La resa estetica è notevole, ottimi i passaggi dalle pagine della favola del Piccolo principe ed il "mondo reale" della protagonista, il ritmo scorrevole, il contrasto tra i colori della fantasia ed il grigiore della realtà efficace nel rendere lo spirito del charachter e del suo autore: ma è, come per il romanzo, l'emotività a fare la parte del leone nel corso della visione, l'elogio del naif tipico dell'infanzia ma anche dell'addomesticarsi che è figlio della crescita ed inevitabilmente doloroso, perchè nonostante l'istinto di sopravvivenza, fondamentalmente, conduce ognuno di noi ad abbassare le proprie difese.
Del resto, come da bambini, è bello ogni tanto sbucciarsi le ginocchia, se è per una causa più grande come un'avventura indimenticabile, un mondo nuovo da esplorare o un amico da scoprire e conoscere.
E di certo, per quanto strano possa suonare, finisce per proteggerci più di quanto non faccia un programma definito nel minimo dettaglio.





MrFord





"Well when I see my parents fight
I don't wanna grow up
they all go out and drinking all night
and I don't wanna grow up
I'd rather stay here in my room
nothin' out there but sad and gloom
I don't wanna live in a big old tomb
on Grand Street."
Tom Waits - "I don't wanna grow up" - 






martedì 22 dicembre 2015

Crimson Peak

Regia: Guillermo Del Toro
Origine: USA, Canada
Anno: 2015
Durata: 119'






La trama (con parole mie): Edith Cushing, una giovane aspirante scrittrice figlia di un magnate di successo della provincia dello Stato di New York, rimane affascinata dalla visita negli States del Baronetto Thomas Sharpe, venuto con la sorella Lucille dall'Inghilterra, avvolto da un alone di mistero ed in cerca di finanziatori per i suoi sogni di rilancio dell'impresa mineraria che fu di suo padre.
Quando il vecchio Cushing, insospettito dagli Sharpe, muore, ed il ricordo della fine della madre inquieta e perseguita sotto forma di spettro Edith, questa decide di sposare Thomas e trasferirsi nella tenuta degli Sharpe perduta nella campagna inglese, finanziando con i suoi averi il progetto di questi ultimi.
La casa stessa, però, pare nascondere segreti agghiaccianti, così come Lucille, la cui presenza diviene sempre più invadente ed inquietante: quali misteri si celano dietro l'argilla rossa di Crimson Peak?
E riuscirà il giovane medico McMichael, da sempre innamorato di Edith, ad arrivare a salvarla prima che sia troppo tardi?










Ho sempre voluto un gran bene, a Guillermo Del Toro: il gusto gotico ed il piglio quasi pulp lo hanno reso uno degli ospiti più graditi del Saloon fin dai tempi delle prime volte in cui incrociai il suo cammino, dai suoi tentativi più autoriali - La spina del diavolo, Il labirinto del fauno - a quelli più pop e rivolti al grande pubblico - il secondo Blade, i due Hellboy -.
Alle spalle, però, l'abbandono al progetto della trilogia de Lo hobbit e la parziale delusione di Pacific Rim, ammetto che le aspettative del sottoscritto rispetto a questo Crimson Peak avevano finito per essere clamorosamente basse, quasi come se si trattasse di uno di quei film in cui Tim Burton fa il Tim Burton a tutti i costi e si finisce a desiderare con tutto il cuore di tornare ai bei tempi in cui sfornava film innovativi, inquietanti ed avvincenti.
Fortunatamente per il sottoscritto, il risultato della visione dell'ultimo lavoro del regista di origini messicane è stato decisamente sorprendente - e di molto - in senso positivo: certo, Crimson Peak non è esente da difetti, pecca in logica in più di un passaggio di sceneggiatura e risulta telefonato rispetto ad alcuni particolari - il destino del padre della protagonista, il ruolo dell'inquietante Lucille, resa alla grande da una come di consueto irresistibile Jessica Chastain -, eppure in ogni suo fotogramma, effetti speciali e magione degli Sharpe a parte - un plauso ai tecnici che hanno reso praticamente un personaggio vivente la dimora -, si respira l'atmosfera dei grandi romanzi gotici, di Mary Shelley e Poe, e si ha l'impressione in più di un passaggio che Del Toro abbia voluto a suo modo omaggiare il Cinema del primo Hitchcock, quello, fra gli altri, di Rebecca - La prima moglie.
Perfino il ritmo, che mi è capitato di leggere in giro essere latitante, ha finito per risultare decisamente più fluido di quanto mi aspettassi, da un incipit che ricorda la diversità tra la Vecchia Europa ed il Nuovo Continente dei tempi ad un crescendo che si concentra sui segreti degli Sharpe ed i misteri che portano con loro fin dall'infanzia: peccato solo che, al cospetto della già citata Chastain, sia Mia Wasikowska che Tom Hiddlestone finiscano per risultare quantomeno scialbi, un pò come l'ex SamCro Charlie Hunnam abbigliato come il più educato dei damerini - e che con quei capelli fa rimpiangere parecchio il tenebroso motociclista che Kurt Sutter ha portato sul piccolo schermo -.
Peccati, comunque, assolutamente veniali, quelli di Del Toro, che eccede forse anche rispetto al ruolo dei fantasmi all'interno di una vicenda che avrebbe funzionato alla grande anche come semplice crime story, ma che nel finale assume una connotazione fondamentale legata a doppio filo ai ricordi ed alle fotografie ed i segni che, in un modo o nell'altro, ci portiamo dentro e addosso insieme ai luoghi in cui viviamo o abbiamo vissuto.
Un passato, dunque, che vive traumatizzando fino a quando non si raccoglie il coraggio necessario per superarlo, con la volontà di vivere pronta a superare quella di inabissarsi, guardando al passato prima ancora che al futuro: dai sogni insanguinati degli Sharpe a quelli fin troppo candidi di Edith, passando per la pragmaticità di aspirante Conan Doyle di McMichael, tutto in Crimson Peak pulsa dell'energia della passione, del sangue che tinge i nostri gesti più eclatanti, siano essi nobili o terrificanti.
Crimson Peak è una vecchia, impressionante dimora con un cuore pulsante in grado di pompare il cremisi più profondo trasformando anche la neve più bianca, è il confronto tra Passato e Futuro, tra distruzione e voglia di ricominciare, tra l'addio a chi abbiamo amato ed il benvenuto ad un nuovo giorno: cade a pezzi, puzza, sporca le mani.
Eppure lascia il segno come un fantasma che, pur se alle nostre spalle, continuerà a farci sentire il suo tocco. Per sempre.





MrFord





"Past the square, past the bridge,
past the mills, past the stacks
on a gathering storm comes
a tall handsome man
in a dusty black coat with
a red right hand."
Nick Cave and The Bad Seeds - "Red right hand" - 






giovedì 12 novembre 2015

Thursday's child

La trama (con parole mie): si avvicina la fine dell'anno, e con lei le classifiche tipiche del periodo, eppure non sembra che le uscite in sala vogliano sconvolgere le gerarchie delineate fino ad ora, a meno che non si parli dei film peggiori, che in particolare in questo duemilaquindici paiono voler spingere fortemente per una lista lunga almeno quanto quella dei migliori.
Al mio fianco, giusto per rendere ancora più difficile la situazione, il mio sgradito collega, co-conduttore ed antagonista Cannibal Kid, che a questo giro di giostra finisce addirittura per essere spesso e volentieri d'accordo con me, cosa ancora più grave.


"Smettila di leggere Pensieri Cannibali, lo sai che ti fa male!"
Il segreto dei suoi occhi

"Fidati, è molto meglio che guidi io, piuttosto che Ford!"
Cannibal dice: Questo è uno dei film che mi spaventano di più dell'intera annata, non quanto un action consigliato da Ford, ma quasi. È arrivato il remake americano dello splendido film argentino premio Oscar chiamato Il segreto dei suoi occhi... ma non si sono sforzati manco a cambiare il titolo?!?
Che bisogno c'era di rifare una pellicola tanto recente? Giusto quella di venderlo, grazie alla presenza di un paio di superstar come Julia Roberts + Nicole Kidman, a un pubblico che si rifiuta di guardare un lavoro argentino? Il segreto di quel film stava nella sua atmosfera e temo che questo, per quanto vanterà una confezione impeccabile, non riuscirà a replicarla.
Ford dice: ai tempi della sua uscita, avevo adorato il film cileno Il segreto dei suoi occhi, un thriller lucidissimo e girato da dio, interpretato da un ottimo Ricardo Darìn. L'inutilità di un patinato remake americano è paragonabile a quella delle opinioni discutibili del mio rivale, dunque salterò a piè pari per evitare di incazzarmi troppo.



By the Sea

"Ascoltami, Angelina, dammi retta: smetti di fare la regista."
Cannibal dice: Dopo il pessimo e buonista film bellico Unbroken, Angelina Jolie ci riprova alla regia con una pellicola sentimentale ambientata negli anni '70 in cui non si limita a dirigere, ma è pure protagonista accanto al marito Brad Pitt. Per la serie: siamo ricchi, siamo fighi e facciamo quel cazzo che ci pare. E io penso che per questo film farò anch'io quel cazzo che mi pare e mi farò prestare da Ford le bottigliate delle grandi occasioni.
Ford dice: Angelina Jolie è il contrario del whisky. Più passa il tempo, e più peggiora, non solo fisicamente, ma anche come "artista": non contenta di essere ricca sfondata, con una famiglia con numeri da squadra di calcio e sposata con Brad Pitt, ha sviluppato velleità autoriali degne del peggior horror.
Questo polpettone sentimentale tutto brangelinizzato non lo auguro neppure a Peppa, quindi figuratevi.



Pan - Viaggio sull'isola che non c'è

"Fidati: è molto meglio che guidi io, piuttosto che Ford!"
Cannibal dice: Da eterno Peter Pan, questo non posso perdermelo, anche perché in più c'è un buon cast capitanato da Cara Delevingne e Rooney Mara e il regista è l'ottimo Joe Wright di Espiazione, Anna Karenina e Hanna. Peccato che per il resto sembri una bambinata non troppo esaltante e non so se riuscirà ad essere all'altezza della revisione spielberghiana del personaggio fatta in Hook. Se non altro, spero sia un film che possa portarmi allo scontro con il mio personale Capitan Uncino, Capitan Fordino.
Ford dice: ho sempre avuto una buona opinione, in termini registici, di Joe Wright, autore dei discreti Hanna e Anna Karenina e dell'ottimo Espiazione, eppure quest'ennesima rivisitazione fiabesca mi pare utile quanto un film action sugli schermi di Katniss Kid.
Onestamente, prevedo una visione da stiro di Julez, che non conti sul coinvolgimento del sottoscritto.



Premonitions

"Fate molta attenzione: qui dentro vive Cannibal Kid."
Cannibal dice: Thriller con Anthony Hopkins e Colin Farrell che sa di già stravisto, quindi Ford probabilmente lo esalterà senza ritegno. Una visione comunque ci può stare tutta, peccato che una premonizione mi suggerisca che non sarà niente di troppo memorabile.
Ford dice: questa dev'essere la settimana degli inutili film patinati hollywoodiani. Nonostante il cast, e nonostante una visione la si possa concedere, penso mi concentrerò sui recuperi.
Almeno questo è quello che una premonizione mi ha suggerito.



Gli ultimi saranno ultimi

"Ford, Cannibal: ecco il film giusto per voi."
Cannibal dice: Del simpatico Massimiliano Bruno avevo visto Nessuno mi può giudicare, e non l'avevo giudicato troppo male. Qui ritorna a lavorare con la sua attrice feticcio Paola Cortellesi e, per quanto non muoia dalla voglia di vederlo, tra le varie commedie italiane dell'ultimo periodo potrebbe essere tra le poche a meritarsi una quasi visione. Se non altro il titolo non è niente male: gli ultimi saranno ultimi e quindi Ford, mi spiace anzi no, ma resterai sempre ultimo. Almeno al mio confronto uahahah.
Ford dice: piuttosto che essere il primo della fila per correre a vedere l'ennesima commedia inutile made in Italy, festeggio il mio essere ultimo alla facciazza di Massimiliano Bruno e della sua groupie Katniss Kid.



Matrimonio al Sud

"Pronto, Peppa Kid? Ford mi ha detto che sei il mio più grande fan!"
Cannibal dice: Non è un po' presto per un cinepanettone, considerando anche che ormai i cinepanettoni sono più superati del wrestling e di WhiteRussian?
Ford dice: io speravo che i Cinepanettoni si fossero estinti, un po' come i cannibali, soprattutto cinematografici.

Evidentemente, purtroppo, mi sbagliavo.



Rams - Storia di due fratelli e otto pecore

Scenario tipico da gita fordiana della domenica.
Cannibal dice: Pellicola islandese vincitrice del premio Un Certain Regard all'ultimo Festival di Cannes. Potrebbe anche essere valida, però con un titolo del genere mi ispira meno di una maratona radical-chic di film russi organizzata da Ford.
Ford dice: considerata la morìa di questa settimana, questo prodotto molto molto d'essai proveniente dall'Islanda potrebbe essere l'unica boccata d'ossigeno di un weekend letale per ogni spettatore.
Tranne, purtroppo, che per Cannibal Kid.


giovedì 29 ottobre 2015

Thursday's child

La trama (con parole mie): nuova settimana di uscite che più che quella di Halloween pare un ritorno al triste passato delle settimane estive, fatta eccezione per un paio di proposte radical che incredibilmente potrebbero finire per soddisfare anche questo vecchio cowboy, oltre a quel pusillanime del mio rivale e co-conduttore della rubrica qui presente, Cannibal Kid.
La speranza, ovviamente, è che i titoli più interessanti si rivelino in linea con le aspettative fordiane più che con quelle decisamente meno confortanti del Cucciolo Eroico.



"E così questo è il Cucciolo Eroico. Strano, me lo aspettavo perfino più innocuo."



The Last Witch Hunter: L'ultimo cacciatore di streghe

Katniss Kid senza il trucco di scena.

Cannibal dice: La caccia alle streghe pensavo fosse passata da un bel pezzo, un po' come l'effimera moda del wrestling e degli action trash. A quanto pare però certe cose spiacevoli per gran parte del mondo, tranne che per Ford, a volte ritornano. Vin Diesel riuscirà a salvare questa probabile pagliacciata che pare arrivata fuori tempo massimo, o si rivelerà un nuovo disastroso Van Helsing?
Ford dice: non ho mai amato le rivisitazioni delle favole, soprattutto in chiave action. Da Van Helsing a Hansel e Gretel, mi sono sempre parsa robetta.

Un po' come questo pseudo film con un Vin Diesel che con le fiabe c'entra quanto Stallone con un film intimista.



Hitman: Agent 47

"Ford o Cannibal? Chi faccio fuori per primo?"

Cannibal dice: Il videogame Hitman raggiunge i cinema per la seconda volta, con un film che - credo - sia indipendente dal precedente. Il primo l'avevo evitato senza problemi, ce la farò anche con questo?
Considerando che si preannuncia un action fordiano e che per di più il protagonista è l'inespressivo Rupert Friend di Homeland in inguardabile versione pelata, penso proprio di sì.
Ford dice: non mi sono mai interessato al videogioco Hitman, ho felicemente ignorato il primo capitolo di questo inutile franchise, e continuerò la tradizione con il secondo. Anche perchè passerò il weekend a festeggiare il compleanno.



Tutto può accadere a Broadway

"Tu dici che non è questo il Cucciolo Eroico?" "Assolutamente no, io l'ho visto, ed è molto meno temibile!"

Cannibal dice: Commedia corale dal sapore di Woody Allen che potrebbe essere radical-chic abbastanza da piacermi e soprattutto da irritare a dovere Mr. Ford. Anche se il motivo per cui mi incuriosisce di più è l'annunciato cameo di Mr. Tarantino.
Ford dice: commedia che, nonostante il sapore radical, potrebbe quasi incuriosirmi, se non fosse per i festeggiamenti e per i numerosi recuperi in lista. Attenderò di sapere che ne pensa il mio rivale, e se dovesse fargli schifo, allora correrò in prima fila.



Belli di papà

"Leggiamo cosa scrivono di bello su di noi quei due bloggers." "Sei davvero così sicuro che scrivano qualcosa di bello!?"

Cannibal dice: La storia di un anziano riccone che decide di costringere a lavorare i suoi figli viziati.
No, non è la storia di Ford. Lui non è un riccone, almeno che io sappia. Nel caso lo sia, dovrei cominciare a farmi pagare per la nostra rubrica insieme...
Quanto al film, sembra faccia davvero ridere.
E non intendo in senso comico.
Ford dice: a me Abatantuono è sempre stato simpatico. Ma questo film pare proprio la solita merdina italiana peggiore anche delle merdine che Cannibal esalta come filmoni.



Mustang

"Ragazze, non scherziamo: dobbiamo partire prima che a Ford venga in mente di aggregarsi e voglia mettersi al volante."

Cannibal dice: Questa settimana arrivano nei nostri cinema ben 3 pellicole francesi. Magari non ne escono per mesi e poi così, tre in un colpo. Comunque, non lamentiamoci troppo. La più promettente, almeno per i miei gusti teen, sembra questa opera prima giovanile e dal sapore estivo. Farla uscire d'estate no, eh?
Ford dice: seconda uscita potenzialmente radical (teen) della settimana, e stranamente seconda pellicola in grado di incuriosirmi. L'autunno mi starà dando alla testa? O sento già in anticipo l'alcool dei brindisi?
Quello che è certo, è che brinderei volentieri con una serie di bottigliate in testa al mio rivale.



La legge del mercato

"Ho avvistato Cannibal Kid: chiamate subito la sicurezza."

Cannibal dice: Altro lavoro francese, questa volta siamo in territori più impegnati, più fordiani, però potrebbe non essere del tutto trascurabile. Anche se la legge del mercato non credo premierà questo film dallo scarso appeal commerciale.
Ford dice: la legge del mercato mi fa pensare che questo film finirà in una o due sale in tutta Italia per un paio di giorni al massimo, eppure la logica mi suggerisce che sarà nettamente migliore di Belli di papà. che infesterà l'intera penisola. La legge del mercato è più intricata della mente di Peppa Kid.



Tutti pazzi in casa mia

"Ma tu guarda, il disco preferito di Cannibal Kid: corro a rimetterlo sullo scaffale!"

Cannibal dice: Poco importa se pure questo arriva dalla Francia. Già devo avere a che fare con Ford tutte le settimane, di pazzi direi che ne ho abbastanza!
Ford dice: in casa mia di pazzo ci sono già io, e direi che basto. Qui, poi, si aggiunge Cannibal. Quindi siamo a posto così.



Kreuzweg - Le stazioni della fede

"Katniss Kid, ti sei toccata troppo con quelle vecchie foto di Jennifer Lawrence: ora devi fare penitenza."

Cannibal dice: Non solo Francia. Questa settimana c'è anche questo film tedesco che potrebbe essere la visione più interessante della settimana. È già da un po' che c'ho messo gli occhi sopra, ma in rete si trova solo una versione con dei sottotitoli italiani che sembrano scritti da Ford sott'acido e pure sott'aceto. Spero quindi che questa sia la volta buona per recuperarlo, a costo di vederlo doppiato.
Ford dice: nonostante il sottoscritto e la Fede vivano su due pianeti perfino più distanti rispetto a quelli del sottoscritto e di Cannibal Kid, questo film promette molto, molto bene. Speriamo solo che non deluda rivelandosi la solita robetta radical noiosa.



Ghosthunters - Gli acchiappafantasmi

"Quei due bloggers dicono che scopiazziamo schifosamente Ghostbusters: è vero?" "Lasciali perdere, quei due. Sono più pericolosi di qualsiasi fantasma."

Cannibal dice: Pellicola austriaco-tedesca mix tra attori live action e animazione, sembra una bambinata crucca di quelle che giusto Ford si può guardare. Con la scusa del Fordino o di qualche altro suo figlio... A quanti siamo arrivati?
Ford dice: di Ghost-qualcosa ci sono stati solo i Ghostbusters. Il resto è nulla. Giusto un pelo sopra il Cannibale.



Giotto, l'amico dei pinguini

Pastore Ford e Pinguino Kid in un raro momento di bromantico accordo su una pellicola.

Cannibal dice: Un cane amico dei pinguini? Inverosimile, quasi quanto un Cannibal amico di un Ford. In ogni caso questo film si preannuncia, oltre che una bambinata, pure un'animalata pazzesca in arrivo dall'Australia. Abbiamo quindi trovato il possibile film di WhiteRussian dell'anno?
Ford dice: io adoro l'Australia, e questo è risaputo. Ma anche con tutto l'amore del mondo, non penso potrei sciropparmi questa roba a meno che non sia il Fordino a chiedermelo ottenendo la mia immediata risposta affermativa.


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