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sabato 26 marzo 2016

White Russian Six

La trama (con parole mie): oggi, ventisei marzo, il Saloon festeggia sei anni di vita. Sei anni di nuove esperienze, incontri, film, serie, letture per un'avventura che continua, nonostante gli impegni, il tempo e le passioni, a stimolarmi come - a volte meno, a volte più - il primo giorno.
Per l'occasione, ho deciso di inaugurare una nuova sezione del blog, dedicata alle più grandi personalità che hanno influenzato artisticamente il sottoscritto e, di fatto, arricchito la mia esistenza.



Rileggendo il post dello scorso anno dedicato al compleanno del Saloon, mi sono reso conto di una certa staticità che, a questo giro, vorrei evitare in modo da mescolare un pò le carte evitando il consueto pezzo a metà tra la malinconia e l'entusiasmo carico di emotività, limitando i ringraziamenti ad un giro di bevute veloce rispetto a tutti voi che ogni giorno tenete vivo questo postaccio ed il suo gestore prima di passare all'introduzione di una nuova sezione di White Russian che da tempo stavo meditando di inserire: la Hall of fame.
In fondo, nel corso della mia vita, ho avuto molti "Maestri" sul grande e piccolo schermo, tra le pagine dei libri o nelle canzoni, e rendere loro omaggio in maniera esplicita mi è sempre parsa una cosa non solo doverosa, ma anche confortante, oltre ad un modo di farli conoscere anche a chi, per un motivo o per un altro, non ha mai incrociato il loro cammino.
Dunque, da oggi, ad ogni compleanno del blog introdurrò dieci nuove personalità per me fondamentali nell'Arca della gloria del Saloon, dove potranno passare l'eternità brindando alla vita, alla morte o a quello che vorranno, e, chissà, se davvero esiste qualcosa dopo, magari preparare il terreno per questo vecchio cowboy quando, più o meno intorno al duemilaottantadue, comincerò a valutare l'idea di raggiungerli.


EMILIANO BANFI


Il primo ad entrare nel novero di questo gruppo così importante per me non poteva che essere il mio amico Emiliano, che ho visto crescere accanto a mio fratello e che è stato, per molti versi ed in molti momenti della mia vita - soprattutto il periodo "wild" tra il duemilasei e duemilasette, partito dalle serate alla Festa dell'Unità e dalle notti allo Zoe e culminato con il viaggio in Irlanda -, un fratello acquisito.
Per quanto, tra viaggi e famiglia, ormai non ci vedessimo che un paio di volte l'anno, non c'è stato giorno da quando se n'è andato in cui non abbia pensato a lui, che fosse per una canzone, un film o la voglia, semplicemente, di farci due risate insieme.

WARREN ZEVON


Non credo ci sia stato, quantomeno nella mia vita adulta, un cantante che abbia sentito vicino al sottoscritto come Warren Zevon: caotico, disequilibrato, devoto all'alcool, alla vita e alle donne - l'ispirazione dell'Hank Moody di Californication deve molto alla sua figura -, morto a pochi giorni di distanza da un altro mito del Saloon nel duemilatre eppure fino alla fine pronto ad aggredire la vita.
Il suo dialogo con il grande amico David Letterman nella sua ultima apparizione allo show del popolare anchorman rimane uno dei miei riferimenti rispetto all'idea di aggrapparsi con le unghie e con i denti a questa palla di fango: alla domanda del buon David rispetto a come stesse reagendo alla malattia che l'avrebbe portato alla morte, Warren sorrise e rispose "I enjoy every sandwich".
Un pò quello che faccio o cerco di fare io.

JOHNNY CASH


Se Clint è il mio nonno cinematografico e Cormac McCarthy quello letterario, indubbiamente quello musicale è Johnny Cash, scoperto ai tempi della sua "rinascita" sotto l'egida di Rick Rubin con gli splendidi American Recordings e visto esplodere quando, qualche anno dopo, la sua figura conobbe una seconda giovinezza grazie al film Walk the line.
Un personaggio pieno di contraddizioni, religioso e devoto quanto squilibrato ed anche lui sensibile al lato oscuro della dipendenza, espressivo e potente come la sua voce bassa ed il suo ritmo da treno in corsa.
Da Hurt a Man in black, una continua lezione.

DAVID BOWIE


Il Duca bianco è stato, indubbiamente, uno dei grandi amori musicali del sottoscritto, con un periodo - quello dei primi Anni Zero, che fu quasi maniacale, con il recupero di tutti i suoi dischi, l'occasione di vederlo live - due volte - e la continua esecuzione con la chitarra di Ziggy Stardust, ancora oggi uno dei miei pezzi forti. Il tutto, senza contare l'importanza anche cinematografica del buon David, da Labyrinth a The prestige.
Una scomparsa che ancora pesa.

STANLEY KUBRICK


Fin dai miei primi passi nel mondo del Cinema d'autore, Stanley Kubrick è stato un riferimento assoluto, e, ad oggi, forse il mio regista preferito di tutti i tempi: maniacale, dispotico, controverso, eppure autore di una serie di Capolavori assoluti uno dietro l'altro.
Dalla visione dell'edizione restaurata di Arancia meccanica in sala con mia madre all'amore per Barry Lyndon e 2001, non poteva mancare un riconoscimento a quello che è, indiscutibilmente, uno dei pilastri fondamentali della Storia del Cinema.

AKIRA KUROSAWA


Pochi registi, nel corso della mia carriera di spettatore, sono riusciti a conquistarmi sempre e comunque, che si trattasse di grandi Capolavori o titoli "minori": uno di essi - ed uno dei più importanti di sempre - è senza dubbio Akira Kurosawa, che da I sette samurai fino a Ran - forse una delle vette assolute della settima arte - è in gran parte responsabile del mio amore per il Cinema.
Un regista che, a prescindere dai generi e dallo stile, è sempre stato in grado di creare qualcosa di unico e potente.

FEDERICO FELLINI


Sono sempre stato un esterofilo, che si parli di Musica, Letteratura o Cinema, e la mia lotta contro il Cinema italiano - soprattutto recente - è nota a tutti gli avventori del Saloon: eppure, ho sempre pensato che Federico Fellini fosse da annoverare tra i dieci più grandi registi di sempre, in grado di stupire con la sempre e comunque, dalla malinconia e l'emozione di Amarcord alla visionarietà di quello che è il film italiano più grande di tutti i tempi, 8 e 1/2.

MARLON BRANDO


Non poteva mancare, accanto ai registi che ho più amato nel corso della mia vita, l'attore che, più di tutti, continua a conquistarmi con la sua aggressività e la potenza tutte animali.
A prescindere da interpretazioni cult come quella di Don Vito Corleone o del Colonnello Kurtz, ad ogni visione di Un tram che si chiama desiderio resto strabiliato dalla sua versione di Kowalski, e mi chiedo se esista uomo, donna o animale in grado di non scendere dalle scale nel momento in cui chiama "Stella!".

DALTON TRUMBO


Sceneggiatore, regista e scrittore, Dalton Trumbo è stato senza ombra di dubbio uno dei talenti più importanti che l'industria hollywoodiana abbia mai avuto per le mani, uomo tutto d'un pezzo pronto a lottare per le proprie idee finendo per affrontare il carcere, nonchè autore di uno dei romanzi cardine della mia vita, E Johnny prese il fucile, straordinario messaggio antimilitarista e pacifista, di quei titoli che dovrebbero essere letti nelle scuole e tramandati di padre in figlio per sempre.
Recentemente riconosciuto anche da un più che discreto film, non poteva assolutamente mancare l'appuntamento qui al Saloon.

FABRIZIO DE ANDRE'


L'ultimo posto di questa prima decina di nomi illustri destinati al firmamento del Saloon è dedicato ancora una volta alla Musica, con quello che per il sottoscritto rappresenta l'apice della produzione italiana di sempre: Fabrizio De Andrè. Imperfetto e caotico almeno quanto gli altri miei idoli oltreoceano, il vecchio Faber ha scritto alcune delle pagine più importanti della nostra cultura, e con dischi come La buona novella o Non al denaro, non all'amore ne al cielo ha segnato indelebilmente la mia esistenza, e continuerà a segnarla fino alla fine.
Mitico.




MrFord





domenica 9 novembre 2014

Hearts of darkness - Viaggio all'Inferno

Regia: Fax Bahr, George Hickenlooper, Eleanor Coppola
Origine: USA
Anno: 1991
Durata: 96'





La trama (con parole mie): fin dal 1969, in cima alla lista dei progetti di Francis Ford Coppola si poteva trovare quello di un adattamento del romanzo Cuore di tenebra trasposto nel Vietnam, un viaggio nel lato oscuro dell'American dream esportato a suon di proiettili. Soltanto dopo il successo dei primi due film della saga de Il padrino, però, Coppola ebbe le possibilità economiche e produttive per avviare il progetto più ambizioso, titanico e destabilizzante della sua carriera, un'impresa che costò fatica, energia, milioni di dollari messi di tasca propria ed integrità fisica non solo del regista, ma anche del protagonista Martin Sheen.
Attraverso le immagini dei dietro le quinte girate dalla moglie Eleanor, scopriamo la genesi di uno dei più grandi Capolavori della Storia del Cinema.







Non ho mai creduto troppo nelle classifiche e graduatorie, che si parlasse di Cinema, Musica o Letteratura: i gusti personali e le esperienze di vita, in fondo, segnano talmente tanto da rendere ogni approccio "assoluto" decisamente poco utile se non per dare una qualche indicazione a chi per la prima volta si avvicina ad una qualsiasi forma d'arte.
Eppure, se esistesse un baule dove chiudere dieci film fondamentali da salvare da una qualsiasi catastrofe, credo che nessuno avrebbe dubbi nell'inserire nel novero Apocalypse now, che si parli della sua versione originale o del Redux.
Un film monumentale, gigantesco, assoluto, apice emotivo ed artistico della carriera di uno dei più grandi cineasti statunitensi viventi - e non solo -, un monumento al viaggio nel cuore del lato oscuro dell'Uomo ispirato da uno dei romanzi più affascinanti della Letteratura degli ultimi due secoli, Cuore di tenebra di Joseph Conrad, perfetto sotto ogni punto di vista, dalla tecnica alla recitazione, dalla carne al cervello.
Ma quale fu la strada che Francis Ford Coppola percorse per arrivare a regalare al pubblico l'esperienza quasi mistica di questo affresco incredibile?
Grazie ai filmati di repertorio girati dalla moglie Eleanor durante la sfiancante sessione di riprese nel cuore delle Filippine e al contributo dei due registi Bahr e Hickenlooper ogni spettatore avrà modo di scoprire il viaggio dentro il viaggio, il percorso devastante - fisicamente, economicamente ed emotivamente - che Coppola per primo dovette intraprendere per giungere a quello che, ad oggi, può essere considerato uno dei trionfi più clamorosi della Storia della settima arte, dai due Oscar e tre Golden Globes vinti alla Palma d'oro a Cannes, passando per l'aura mitica che questo film si è giustamente conquistato nel corso dei decenni.
Veniamo dunque a scoprire che, prima ancora di passare alla Storia grazie a Quarto potere, Orson Welles cercò di portare in scena una sua versione di Cuore di tenebra - poi mai realizzata per questioni di costi di produzione -, che il primo attore selezionato per la parte di Willard fu Harvey Keitel, clamorosamente scartato da Coppola dopo solo una settimana di riprese, che il regista arrivò ad impegnare perfino la sua casa per poter garantire la fine delle riprese, che Marlon Brando, oltre a creare problemi sulle tempistiche ed avere una paga da capogiro per i tempi e non solo - un milione di dollari a settimana per tre settimane - si presentò sul set ignorando sia la lettura del Capolavoro di Conrad che le promesse fatte a Coppola di mettersi in forma, che Martin Sheen ebbe un infarto nel corso delle riprese, e che il cast dei main charachters passò la maggior parte del tempo sotto l'effetto di alcool, marijuana, acidi e speed, senza contare il tifone che distrusse gran parte dei set e gli accordi con il governo delle Filippine rispetto all'utilizzo degli elicotteri del loro esercito - gli USA non misero a disposizione alcun mezzo a causa della posizione critica della pellicola rispetto alla Guerra in Vietnam -.
Un documentario completo, teso e ben girato, che rimbalza dai tempi delle riprese ai primi anni novanta - curioso vedere un Lawrence Fishburne quattordicenne, dunque adulto ai tempi della realizzazione di questo Hearts of darkness, e rivederlo ora, da Mystic river alla recente serie Hannibal - e che riesce ad avvincere non solo i fan di questo enorme Capolavoro, ma chiunque possa manifestare anche solo un parziale interesse per la Storia del Cinema e per gli enormi sforzi produttivi che vengono compiuti affinchè il pubblico possa sognare in sala davanti al grande schermo: il finale, inoltre, con un Coppola pronto ad accogliere un futuro più maneggevole e ad uso e consumo di tutti gli appassionati - "Anche una ragazza sovrappeso dell'Ohio potrà essere Mozart, e a quel punto il Cinema sarà diventato solo arte, e non mestiere" - apre uno spiraglio oltre il vero e proprio "orrore" che fu riuscire a sopravvivere ad un viaggio come questo, che dal Cuore di tenebra letterario passa da quello cinematografico, per aprirsi completamente nel profondo dell'anima di chi lo sta vivendo sulla pelle.




MrFord




"Fear of the dark, fear of the dark
I have constant fear that something's
always near
fear of the dark, fear of the dark
I have a phobia that someone's
always there."
Iron Maiden - "Fear of the dark" - 




martedì 23 aprile 2013

Men at Ford



La trama (con parole mie): proprio quando pensavate che fosse finita, ecco pronta a tornare la battaglia per eccellenza della blogosfera, il ring virtuale attorno al quale ci si ritrova, di norma, per osservare il sottoscritto impartire sonore lezioni a quell'egomaniaco scatenato del mio rivale Cannibal Kid.
Se la scorsa settimana ci siamo dedicati alle attrici che più hanno conquistato il nostro cuore - e forse non solo quello - nel corso degli anni da cinefili, a questo giro di giostra toccherà agli attori fare bella mostra delle loro capacità, del carisma e di quel qualcosa in più che per il sottoscritto si traduce in panesalamismo mentre alla corte del Cucciolo prende la forma di uno spocchioso tono di superiorità.
Dunque brindate e festeggiate oggi con la mia lista, perchè domani vi aspettano solo musi lunghi e atmosfera da salotto!

"Cannibale, ti devo dire solo una cosa: oggi finirai al tappeto."
Bentornati, lettori e lettrici, per un'altra due giorni dedicata ad uno dei passatempi preferiti del Saloon: passare un'intera Blog War - in questo caso addirittura doppia - a massacrare senza tregua quel pusillanime del mio antagonista, Cannibal Kid.
Se la scorsa settimana abbiamo dedicato lo scontro alle attrici che più ci rappresentano, questa volta tocca agli attori fare bella mostra di capacità, talento o anche semplicemente simpatia o affezione scatenata in noi nel corso della vita da spettatori.
E prima che domani vi travolga la decisamente troppo seriosa ed autoriale lista cannibale, conviene che vi divertiate con quella decisamente più lavoratrice, proletaria e pane e salame proposta dal sottoscritto.
MrFord

La Blog War della settimana scorsa dedicata alle attrici preferite da noi due bloggers, il sottoscritto Cannibal Kid e il sottosviluppato Mr. James Ford, ha creato una profonda divisione.
Tra chi si è schierato dalla parte di uno e chi dell’altro?
No, tra noi due e tutto il resto dei bloggers che ha massacrato le nostre scelte.
Non paghi di ciò, torniamo questa settimana alla carica con una nuova Blog War, destinata ancora una volta a fare discutere. Una sfida dedicata agli attori: i miei preferiti li scoprirete domani, oggi tocca ai macho macho men fordiani.
Cannibal Kid

Marlon Brando


MR. FORD Non potevo non cominciare da quello che è il numero uno assoluto di tutti i tempi, l'attore simbolo del Cinema Usa e non solo, uno degli uomini più affascinanti ed animaleschi che abbia mai visto dentro e fuori lo schermo, in grado di esercitare il suo carisma fisico su qualunque cosa cammini su questa palla di fango: Marlon Brando.
Dal suo leggendario Kowalski di Un tram che si chiama desiderio - chiunque, Stella o no, sarebbe sceso da quella scala, se fosse stato chiamato da lui - al Colonnello Kurtz di Apocalypse now, passando per Don Vito Corleone o ruoli meno noti come quelli ricoperti nei western I due volti della vendetta - di cui firmò anche la regia - e Missouri, l'omone di Omaha è da sempre il mio riferimento assoluto, simbolo soprattutto di magnetismo, oltre che di talento grezzo e ruvido ma assolutamente cristallino.
Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, il romanzo che più di ogni altro ho sognato di vedere proposto al Cinema, nella mia idealizzazione avrebbe proprio lui come protagonista nel ruolo del giudice Holden, che avrebbe ricalcato senza dubbio i fasti di Kurtz e del cuore di tenebra.
Un attore mitico, una leggenda che nessuna proposta del mio antagonista potrà mai eguagliare.
Interpretazioni top: Apocalypse now, Ultimo tango a parigi, Un tram che si chiama desiderio, Il padrino
CANNIBAL KID Ma che bella dichiarazione d’amore, d’amore fisico non platonico nei confronti di Marlon Brando da parte di Ford, che evidentemente s’è fatto prendere dal testosterone anche questa settimana, ancor più di quella passata.
Riguardo a Brando certo, è un attore fenomenale, però personalmente non è mai stato tra i miei preferiti. Quel suo fascino da duro del roadhouse su di me non ha mai avuto presa. L’unica sua intepretazione che ho amato (io platonicamente, specifico) è quella in Apocalypse Now. Sarà perché appare giusto per pochi minuti?
MR. FORD Non è possibile non dichiarare il proprio amore per Marlon Brando. Sarebbe come non dichiararlo per il Cinema. Pratica cui il mio antagonista ci ha, del resto, abituati da tempo.

"Caro Marco Goi, ho paura che il tuo gatto finirà a fare compagnia ad un certo cavallo."
Sylvester Stallone


MR. FORD Nel momento in cui, con Peppa Kid, si è deciso di muoverci nell'ambito attoriale per la nostra nuova Blog War, ho pensato che il vecchio Sly sarebbe stato letteralmente perfetto come cavallo di battaglia per la compagine fordiana: di certo non possiamo parlare di un attore dotato dello stesso talento di altri presenti in questa decina, eppure più di ogni altro è stato quello che ha definito la mia infanzia ed i primi pomeriggi in sala con mio padre - ricordo ancora i brividi alla morte di Apollo in Rocky IV -. In qualche modo, se Clint Eastwood è un pò un nonno cinematografico, il buon Sly assume il ruolo di papà - curioso, tra l'altro, che condivida proprio con il mio vecchio l'anno di nascita - agli occhi del sottoscritto, che l'ha visto cadere e rialzarsi prima sullo schermo e dunque rispetto al successo - gli anni novanta e i primi zero sono stati pessimi, per il Nostro, rifattosi solo di recente con il grande ritorno da Expendable -.
Quello che mi è sempre piaciuto, dello Stallone italiano, è stato il cuore che l'attore - e sceneggiatore, ricordiamolo - ha sempre messo in ogni pellicola che l'ha avuto come protagonista o regista, partendo dal nulla proprio come il suo personaggio più riuscito - il mitico Rocky Balboa - ed arrivato a conquistare le stelle di Hollywood.
Interpretazioni top: Rocky, Rocky Balboa, Rambo, Expendables, Expendables 2, Over the top
CANNIBAL KID Stallone ovviamente non poteva mancare nella lista fordiana. A dirla tutta, lui l’avrebbe anche incoronato al numero 1, però poi ha deciso di contenere il suo fanatismo da groupie anni Ottanta e l’ha limitato a un comunque generosissimo secondo posto. E mettere Stallone tra Marlon Brando e Al Pacino fa la stessa impressione di vedere Gattuso in una lista dei migliori giocatori tra Maradona e Pelé, ma tant’è, il mio blogger rivale ci ha ormai abituati a queste fordianate.
Stallone non può mancare in una lista fordiana, così come io allo stesso tempo non posso considerarlo un vero attore. Alla fine, Sly non recita, ma fa sempre la stessa parte, la parte dello Stallone. Difficile, vero? In ciò rappresenta bene l’immobilismo degli attori e del blog di Ford contro gli attori che proporrò domani, camaleontici e in costante mutazione così come i sempre variegati post di Pensieri Cannibali.
Stallone comunque è il solo vero action hero presentato da Ford, ma io in esclusiva vi posso mostrare la bozza della prima lista di attori (?) che aveva pensato di inserire, ma poi per vergogna ha ritirato:
1) Sylvester Stallone
2) Arnold Schwarzenegger
3) Jean-Claude Van Damme
4) Steven Seagal
5) Chuck Norris
6) Dolph Lundgren
7) Dwayne “The Rock” Johnson
8) John Cena
9) Jackie Chan
10) David Bautista
MR. FORD Sapevo già che Peppa Kid avrebbe reagito in maniera scomposta all'inserimento di Sly, quindi sono più che preparato, da buon paladino del pane e salame che fronteggia il paladino del radicalchicchismo.
Sly tra Brando e Pacino è come il lavoratore del campo che permette ai fuoriclasse di portarsi a casa fior di Palloni d'oro, l'uomo che si porta sulle spalle la fatica della squadra, il proletario del Cinema.
Ma che ne capisce, Sangue Blu Kid!?
CANNIBAL KID In pratica, senza tanti giri di parole, quello che si definisce… uno scarpone!
MR. FORD Esatto, uno scarpone pronto a finire nel deretano di Peppa Kid!

"Cannibal is a pussy."
Al Pacino


MR. FORD Direi che, tra tutti gli attori scelti dal sottoscritto per questa sua sfavillante decina, quello che necessita di meno presentazioni è il buon Al Pacino, vecchio leone sulla cresta dell'onda da cinquant'anni che ha regalato, decennio dopo decennio, interpretazioni mitiche una dopo l'altra.
Dai tempi di Cruising e Quel pomeriggio di un giorno da cani passando per cult che hanno influenzato intere generazioni come Scarface o Carlito's Way, Pacino è stato uno dei cardini del Cinema USA di tutti i tempi, e nonostante negli ultimi tempi si sia almeno in parte "denirizzato", restano nella memoria pezzi di storia come il suo Michael Corleone, il Tony D'Amato di Ogni maledetta domenica, Lefty Ruggero di Donnie Brasco o Vincent Hannah in Heat - La sfida.
Talento esplosivo e sopra le righe proprio come piace al Saloon, un mattatore di quelli che Peppa Kid si può solo sognare.
Interpretazioni top: Il padrino, L'avvocato del diavolo, Ogni maledetta domenica, Scarface, Carlito's Way, Heat - La sfida
CANNIBAL KID Al Pacino è indiscutibilmente un grandissimo attore, uno dei migliori di sempre. Di certo.
Però che scelta banale!
Tanto per fare una citazione (molto fordiana) di Jack Black in Alta fedeltà: ci vuoi mettere anche i Beatles? Che ne dici del fottuto Beethoven?
Che dire poi della sua recente agghiacciante parte in Jack e Jill con Adam Sandler che è valsa ad Al Pacino un (meritatissimo) Razzie Award come migliore attore non protagonista? Per carità, non cancellerà tutte le sue ottime interpretazioni, però ci va vicino… E non può nemmeno prendersela con nessuno, visto che interpreta se stesso. Come Ford, che per la scontatezza della sua lista non può accusare altri che Ford.
MR. FORD Direi che a questo punto, dato che il classico è diventato scontato e monotono, occorrerà gettare via gente come Chaplin, Welles, o perfino Kubrick. In fondo, sarebbe scontato considerarli tra i migliori registi della Storia, no!?
CANNIBAL KID Certi nomi lo sappiamo già tutti che sono bravi. Visto che queste liste sono un gioco, per quanto sanguinoso e mortale, un po’ di fantasia in più nelle scelte non guasta. Inserire Stallone tra i migliori attori invece non la chiamerei fantasia, quanto ribaltamento della realtà ahahah!

"Peppa Kid, oggi hai chiuso. Questa città ha bisogno di qualcuno con i cojones."
Tom Cruise


MR. FORD Ammetto che il buon Tom, divo simbolo degli anni ottanta, sia completamente pazzo.
Eppure non sono mai riuscito davvero a volergli male, e continuo a considerarlo un professionista come pochi ne esistono in tutta la settima arte, uno di quelli che è il primo a rompersi il culo quando serve, nonostante tutti gli eccessi di divismo ed un ego in grado di rivaleggiare con quello del mio antagonista.
Cimentatosi in generi cinematografici completamente diversi tra loro, blockbuster selvaggi e titoli d'autore, è riuscito a passare da Kubrick e Scorsese fino a tamarrate come Cocktail senza colpo ferire, senza contare di essere stato il volto di una generazione con Top Gun prima di diventare una vera e propria icona.
Io, al vecchio, pazzo Tom, voglio bene. E mi basta pensare a Magnolia o Intervista col vampiro per considerarlo ben oltre la maggior parte dei suoi colleghi.
Interpretazioni top: Magnolia, Intervista col vampiro, Top Gun, Il colore dei soldi
CANNIBAL KID Anche a me piace Tom Cruise. Perché a me agli antipatici piacciono. Ford che domani mi accuserà di presentare diversi attori scontrosi ed egocentrici, ha però deciso di sceglierne uno che a livello di egomania batte tutti, me compreso, e che per odiosità al confronto persino la sua ex Nicole Kidman appare Miss Simpatia.
Al di là della sua fissa per Scientology, delle sue manie di protagonismo, o del suo recitare quasi sempre troppo sopra le righe, l’unica cosa che non mi piace di Tom Cruise è la piega che ha preso la sua carriera negli ultimi anni. Dopo l’ottima interpretazione, la sua migliore dopo quella mitica in Magnolia, in Collateral, vergognosamente dimenticato da Mr. Arteriosclerosi Ford, non ha più infatti girato niente di memorabile e anziché dedicarsi al cinema d’autore come la parentesi con Stanley Kubrick e Paul Thomas Anderson poteva suggerire, continua a sfornare blockbusteroni commerciali (ma sempre meno commercialmente fortunati), per cui ormai è troppo vecchio. Come Ford alle prese con il mondo per lui sempre più incasinato di internet.
MR. FORD La realtà dei fatti è che il buon Peppa Kid, l'unico uomo al mondo a possedere un ego più grande di quello di Tom Cruise, avrebbe voluto inserire Mr. Top Gun nella sua lista, ma non ne ha avuto il coraggio, considerato il fatto che una scelta del genere avrebbe messo a rischio la scontatezza giovanilistica - o presunta tale - della sua lista.
CANNIBAL KID Il protagonista di Risky Business - Fuori i Ford… i Cannibali ballano in quanto a giovanilismo ci sarebbe anche stato, almeno in memoria del suo glorioso passato. Se è rimasto fuori è semmai perché il suo ego avrebbe rischiato di offuscare il mio eheh!

"Rispettate il Ford, e domate il Cannibale!"

Christoph Waltz


MR. FORD Salito alla ribalta delle cronache per la collaborazione con Tarantino, l'attore austriaco negli ultimi anni ha rivelato al grande pubblico tutte le sue incredibili doti. E se in Bastardi senza gloria lasciava a bocca aperta, nel più recente Django Unchained il buon Christoph è riuscito a fare anche di meglio, confezionando per l'audience un personaggio che è destinato a diventare cult, oltre ad essere, di fatto, il vero protagonista dell'immenso lavoro dell'altrettanto mitico Quentin.
Dalla mimica alla postura, un attore in grado di bucare lo schermo solo ed esclusivamente con il suo talento, senza contare per nulla su una prestanza fisica da modello o artifici di questo genere tipici delle liste cannibali.
Interpretazioni top: Bastardi senza gloria, Carnage, Django Unchained
CANNIBAL KID Certo che Ford è proprio un burlone. La settimana scorsa accusava Uma Thurman di essere unicamente legata alle pellicole di Tarantino, e poi questa settimana Mr. Coerenza cosa fa? Ci propone Christoph Waltz. E cos’ha fatto costui all’infuori delle ottime prove nei film di Quentin?
L’unico altro suo film degno di nota è Carnage, che tra l’altro Ford ha odiato, e poi? Robe come I tre moschettieri e Come l’acqua per gli elefanti al fianco di Robert Pattinson, il grande escluso dell’ultima ora dalla lista fordiana.
Un po’ poco persino per un Tarantino fan come me per poterlo inserire tra gli all time favorites…
MR. FORD Anche Cannibal è proprio un burlone. La settimana scorsa difendeva le sue divette da strapazzo a suon di premi raccolti, e dunque anche io segnalerò con molto garbo i due Oscar portati a casa dall'attore austriaco.
Più o meno gli stessi che tutti gli attori della sua lista riescono a totalizzare in gruppo.

"Herr Goi, trovo sua posizione in questa Blog War estremamente critica..."

Paul Newman


MR. FORD Non dovrebbero esserci presentazioni, per un tipo come Paul Newman.
Semplicemente, parliamo di uno dei più grandi attori - e signori - del Cinema della Storia, un uomo tutto d'un pezzo come non se ne fanno più, capace di portare sullo schermo e fuori valori solidi e di raccontare allo stesso tempo il dramma dei losers, pur essendo in tutto e per tutto un vincente.
Butch Cassidy, Nick Mano Fredda, La stangata, Il verdetto, per non parlare della straordinaria doppietta de Lo spaccone e Il colore dei soldi, che gli valse l'agognato Oscar e che lo vide accanto a Tom Cruise, Paul Newman, nel mio cuore, è secondo soltanto a Marlon Brando, nonchè sul podio dei miei attori di tutti i tempi accanto ad un altro idolo che seguirà appena oltre.
Un mito di quelli veri che i pupazzetti made in Coniglionelandia non potranno mai e poi mai eguagliare.
Interpretazioni top: Il colore dei soldi, Lo spaccone, Butch Cassidy, La stangata
CANNIBAL KID Paul Newman non m’ha mai detto niente. E sarà perché hanno girato insieme alcuni dei loro film più celebri o perché fisicamente si assomigliano, ma l’ho sempre confuso con Robert Redford. Anche quest’ultimo non mi entusiasma molto, però preferisco il Sundance Kid a Newman se non altro per aver creato il Sundance festival.
Bell’uomo e tutto, il Newman, però come attore da quel che ho visto non mi sembra fosse così fenomenale. Non avendo visto la gran parte dei suoi film preferisco in ogni caso non sbilanciarmi troppo. Di certo c’è che i film che ha intepretato, tutti o quasi orientati verso il fordismo più estremo, non m’hanno mai attirato ad approfondire la sua conoscenza. Sorry Newman, sei stato troppo un attore da Oldman Ford.
MR. FORD Non dovrei neppure replicare, ad un commento bestiale come questo. Chi ama il Cinema ama Paul Newman, e non dovrebbero essere ammesse repliche.
Poi, certo, il piccolo Kid non considera nulla che sia venuto prima della data della sua nascita - che ormai comincia ad essere clamorosamente lontana -, dunque per certi versi non c'è da stupirsi troppo: ma questo mi pare davvero oltre ogni limite di decenza.

James Ford e Cannibal Kid ai tempi del West.
Steve McQueen


MR. FORD Ed eccolo, il terzo mito assoluto di casa Ford. Stile, talento, follia, tutte in un uomo che, come Brando e Newman, è stato simbolo di una grandezza che difficilmente rivedremo sullo schermo, riuscendo a passare dallo status di attore a quello di vera e propria leggenda.
Spericolato, tosto, fighissimo, uno di quelli cui affideresti la tua vita e ai quali volteresti le spalle. Sempre.
Senza contare che parliamo del volto di Junior Bonner, uno dei personaggi che ho amato di più in tutta la mia storia di spettatore, "l'uomo che tiene i cavalli", il simbolo della Frontiera per come la intendo e l'ho sempre intesa.
Interpretazioni top: Getaway, Bullit, L'ultimo buscadero, La grande fuga, I magnifici sette
CANNIBAL KID Certo che avere dei miti in comune con Vasco Rossi non è proprio una bella cosa, caro il mio Mr. Ford…
Simbolo della vita spericolata e del fordismo sfrenato, come attore mi sembra sia stato pure lui parecchio meno memorabile. Come già per Paul Newman comunque ho visto troppi pochi suoi film per giudicare la sua carriera nel complesso. Tra gli spericolati però gli preferisco di certo James Dean, più idolesco come personaggio e da quel che ho visto molto più talentuoso come attore, che però quel grattachecca di Ford giudicherà troppo fichetto per i suoi gusti.
MR. FORD Jimmy Dean è un mito, una leggenda, senza dubbio un riferimento molto più importante di quelli che verranno citati domani nella lista del mio antagonista, ma Steve McQueen non solo lo supera, ma riesce perfino a doppiarlo: un uomo che è stato simbolo di stile, classe, palle quadrate e coolness come se piovesse che i posticci idoli cannibaleschi possono solo e soltanto sognarsi.
E il fatto che il Cucciolo non conosca bene la sua filmografia dovrebbe essere un buon motivo per chiudere qui la disputa e mandarlo dritto a letto senza cena.

"Cucciolo, io tengo i cavalli, tu al massimo puoi reggere il moccolo!"
Mads Mikkelsen


MR. FORD Uno degli attori fordiani per eccellenza degli ultimi anni è stato senza dubbio Mad Mikkelsen, strambo personaggio venuto dal Nord che, ben prima di godere del successo ad Hollywood e di ruoli di primo piano come quello del cattivo di 007 - Casinò Royale era stato apprezzato da queste parti grazie a perle come la trilogia di Pusher firmata da Nicolas Winding Refn ed il cult del Saloon Le mele di Adamo, amatissimo da queste parti e proposto ad ogni nuovo membro della cerchia di casa Ford.
Ovviamente, un altro ruolo che lo ha reso ancora più mitico è stato quello di One Eye in Valhalla rising, sempre di Refn, una delle pellicole più osteggiate di sempre dal mio rivale, viaggio iniziatico dalla bellezza sfolgorante che ha reso il giusto onore a questo guerriero del grande schermo.
Interpretazioni top: Le mele di Adamo, Pusher, Valhalla rising
CANNIBAL KID Ho detestato l’interpretazione del Mads in Valhalla Rising, uno dei film più noiosi nella storia del cinema. Va bene che interpretava un personaggio mono occhio, però essere monoespressivo non credo fosse scritto nella sceneggiatura… Sceneggiatura? Perché, Valhalla Rising aveva anche una sceneggiatura?
Vista la mia grande apertura mentale, ho invece cambiato idea su di lui vedendolo in A Royal Affair e con Il sospetto mi è venuto il sospetto che mi potesse piacere, come attore.
Poi adesso l’ho visto nei panni del Dr. Lecter nella nuova serie Hannibal e il dubbio m’è subito andato via. Questo danese non è certo un cane, ma prima di essere anche solo lontanamente al livello di un Anthony Hopkins deve ancora farne di strada. Davvero tanta. D’altra parte Cannibali si nasce, non si diventa.
MR. FORD Ovviamente un attore poco convenzionale e poco divo come il ruvido Mads non poteva che essere criticato da quell'oscurantista del Cannibale, che finirà per essere ghigliottinato dalla forza dirompente dell'illuminismo fordiano.

"E anche per oggi il Cannibale è sistemato."
Ryan Gosling


MR. FORD Così come è stato per le attrici, anche per gli attori in casa Ford il giusto spazio va lasciato anche ai giovani talenti, e tra Tom Hardy e Ryan Gosling alla fine l'ha spuntata quest'ultimo, vuoi per il suo ruolo in Drive - cult assoluto non solo degli ultimi anni, a mio parere -, vuoi perchè siamo quasi coetanei e vuoi perchè entrambi, fedeli al già citato Drive, sfoderiamo la Natura di predatori tipica degli scorpioni.
Come se non bastasse, anche il buon Ryanone mi pare un tipo pane e salame, oltre che appassionato di pesi e palestra come il sottoscritto.
Unico appunto: sarebbe meglio guidasse lui, in un ipotetico inseguimento in auto. A meno che non si tratti di mettere sotto il Cannibale, in quel caso mi offrirei ben volentieri volontario.
Interpretazioni top: Drive, Le idi di marzo, Half Nelson, Lars e una ragazza tutta sua, The believer
CANNIBAL KID Unico nome della decina fordiana che sarebbe stato molto più a suo agio nella lista giovane e trendy cui assisterete domani. Alla fine ho deciso di escluderlo proprio perché la sua unica pecca è quella di essere apprezzato pure da Ford. Oh, nessuno è perfetto e anche il Gosling un difetto lo doveva pur avere…
Qualcuno potrà dire che ha ancora molto da dimostrare, che il personaggio di Drive potrebbe incasellarlo a interpretare sempre lo stesso tipo di personaggi, che a livello di espressività non è proprio il top player in circolazione, ma io non lo farò. Anche perché stare in questa decina, in cui mi sembra un pesce fuor d’acqua, è per lui una punizione già troppo pesante.
MR. FORD Dopo tanto inutile dibattersi e fingere, finalmente l'ammissione della qualità della lista del sottoscritto, nonostante avvenga per mano del meno navigato degli attori inseriti: potere dello scorpione!

"Mi ha fatto così piacere sistemare il Cannibale che quasi quasi restituisco i soldi a Ford."
Vittorio Gassman


MR. FORD A chiudere la già mitica decina fordiana non poteva mancare un esponente del Cinema made in Italy, un'icona dei tempi che furono - e non solo - protagonista di gemme che hanno fatto la Storia della nostra settima arte, nel mio cuore insidiato solo ed esclusivamente dall'Albertone Nazionale, sconfitto sul filo di lana proprio dal mitico Vittorio Gassman anche grazie alle interpretazioni di respiro internazionale di quest'ultimo.
Talento, eleganza, fascino e molta ironia per quello che è uno dei volti più importanti che in un'epoca di grandezza il Cinema italiano abbia regalato al mondo, perfetto sia per i ruoli comici che per quelli drammatici.
Senza contare che, pur essendo piuttosto altezzoso, riusciva a dare comunque l'impressione di essere pane e salame. Al contrario del mio antagonista e dei suoi attori.
Interpretazioni top: La grande guerra, Il sorpasso, I soliti ignoti, Un matrimonio, L'armata Brancaleone.
CANNIBAL KID Grazie Ford per avermi risparmiato Alberto Sordi, che mi avrebbe costretto a una scontata replica morettiana. Vittorio Gassman, se non altro, è stato un vero attore. Detto questo, non mi è mai piaciuto, non mi ha mai entusiasmato, mi è sempre sembrato troppo teatrale e compiaciuto della sua stessa bravura. E poi Ford hai da ridire sulla megalomania mia e dei miei attori…
Quanto a voi, cari lettori, piaciuta questa lista?
Ma allora ve lo meritate, James Ford!
MR. FORD Se Gassman era compiaciuto, come vogliamo collocare i tuoi spocchiosi giovincelli di belle speranze di domani!? Dritti nell'Olimpo dei maniaci del protagonismo di questo e dell'altro mondo!? Ahahaahah!

"Domani tocca alla lista del Cannibale!? Mi sento già male!"

domenica 19 febbraio 2012

30 days of White Russian movies

La trama (con parole mie): in questi giorni gira nella blogosfera un simpatico gioco che, piano piano, sta diventando una sorta di must, partito almeno per il sottoscritto dal blog di Stargirl ed impazzato addirittura fino ad arrivare a quello del mio rivale Cannibale.
A quel punto, non potevo più fare a meno di essere della partita.
Dunque ecco qui, di seguito, i trenta film per trenta giorni by MrJamesFord.




Giorno 1 - Il tuo film preferito: Gli spietati di Clint Eastwood.
Giorno 2 - Un film che odi: Il mercante di pietre di Renzo Martinelli.
Giorno 3 - Un film che guardi per tirarti su: Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris.


Giorno 4 - Un film che guardi per deprimerti: Una vita difficile di Dino Risi.
Giorno 5 - Un film che ti ricorda qualcuno: Il gigante di George Stevens o uno qualsiasi con John Wayne, mi ricordano mio nonno.
Giorno 6 - Un film che ti ricorda un posto in particolare: L'appartamento spagnolo di Cedric Klapisch, mi ricorda la magnifica Barcellona.
Giorno 7 - Un film che ti ricorda il tuo passato: i Goonies, Karate Kid o Over the top.
Giorno 8 - Il film con il miglior monologo: Ogni maledetta domenica di Oliver Stone, monologo di Al Pacino sui centimetri.


Giorno 9 - Un film con il mio attore preferito: Un tram che si chiama desiderio con Marlon Brando.
Giorno 10 - Un film con la tua attrice preferita: Gilda con Rita Heyworth.
Giorno 11- Un film con il tuo regista preferito: Million dollar baby con Clint Eastwood.
Giorno 12 - Un film nel quale ti sarebbe piaciuto recitare o dirigere: La sottile linea rossa di Terrence Malick.


Giorno 13 - Un film che meriterebbe l'Oscar: The artist di Michel Hazanavicius.
Giorno 14 - Un film che nessuno si aspetta possa piacerti: Dogville di Lars Von Trier, considerato quello che penso della successiva filmografia del pazzoide danese.
Giorno 15 - Un film al quale vorresti somigliasse la tua vita: Il grande Lebowski o Barry Lyndon.


Giorno 16 - Un film che hai amato, ma che ora odi: quel pippone di Poeti dall'inferno di Agneszka Holland, roba da adolescenza da finto maledetto.
Giorno 17 - Il tuo film drammatico preferito: The wrestler di Darren Aronofski.
Giorno 18 - La tua commedia preferita: Clerks e Clerks 2. Imprescindibili.
Giorno 19 - Il tuo film d'azione preferito: Heat - La sfida di Michael Mann.
Giorno 20 - Il tuo film romantico preferito: Hong Kong Express di Wong Kar Wai.


Giorno 21 - Il tuo film fantasy preferito: La storia fantastica di Rob Reiner.
Giorno 22 - Il tuo thriller preferito: La morte corre sul fiume di Charles Laughton.
Giorno 23 - Il tuo film d'animazione preferito: Monsters&Co. e Up! di Pete Docter.
Giorno 24 - Il tuo film horror preferito: Zombi di George A. Romero.
Giorno 25 - Il tuo film documentario preferito: The agronomist di Jonathan Demme.


Giorno 26 - Il tuo film preferito in lingua straniera: Mother di Joon-Ho Bong.
Giorno 27 - Il tuo film indipendente preferito: Radice quadrata di tre di Lorenzo Bianchini.
Giorno 28 - Il film più assurdo tu abbia mai visto: A serbian film di Srdjan Spasojevic, è incredibile che un abominio di questo genere sia stato distribuito.
Giorno 29 - Il tuo film preferito da bambino: Robin Hood di Wolfgang Reitherman.
Giorno 30 - Il tuo film preferito dell'anno scorso: Drive di Nicolas Winding Refn.

MrFord

sabato 20 agosto 2011

Un tram che si chiama desiderio

Regia: Elia Kazan
Origine: Usa
Anno: 1951
Durata: 122'

La trama (con parole mie): nella New Orleans popolare, una giovane coppia vive in un piccolo appartamento nato come nido d'amore e divenuto il volto di una famiglia scossa dall'impetuoso carattere di Stanley Kowalski, ruvido operaio dal fascino e dai modi animaleschi sposato con Stella, giovane di provincia. Quando la sorella di quest'ultima, Blanche, si stabilisce da loro dopo quella che doveva essere una breve visita, iniziano i problemi: Stanley e Blanche, che incarnano due passionalità diametralmente opposte, si daranno battaglia sul campo che costituisce l'emotività di Stella, dando vita ad uno dei drammi sentimentali più intensi e meglio interpretati della Storia del Cinema.



Ricordo la prima volta in cui Un tram che si chiama desiderio passò sugli schermi dell'allora casa Ford ancora non proprio casa Ford. Era un agosto torrido di quasi una decina d'anni fa, e sfruttando il deserto della città e l'assenza di fratello e genitori potevo godermi visioni a ripetizione accompagnate da continui rifornimenti di cibo e beveraggi assortiti ad ogni ora del giorno e della notte.
Nel pieno della visione, già rapito da uno straordinario bianco e nero, dallo script tratto da una piece di Tennessee Williams, dall'incredibile tensione erotica e sentimentale che montava minuto dopo minuto attraversando tutti i protagonisti, incappai nella storica scena della maglietta strappata di Stanley Kowalski e di quello "Stella! Stella!" gridato a squarciagola ai piedi della scala affinchè sua moglie tornasse da lui dopo essersi rifugiata da una vicina a seguito di uno scontro legato, tanto per restare in tema, alla sorella Blanche.
Rimasi letteralmente folgorato: non soltanto pensai che nessuno - donna, uomo o animale che fosse - avrebbe potuto resistere al richiamo di uno degli attori più affascinanti e magnetici della Storia del Cinema, l'uomo del cotone in bocca e del burro nel culo, il terrificante Kurtz e l'unico in grado - vecchio, grasso e in sedia a rotelle - di far letteralmente scomparire Johnny Depp al massimo del suo fascino dall'inquadratura nel semisconosciuto ed ottimo Il coraggioso, per la regia dello stesso Depp, ma che l'intensità di una sequenza di quel genere fosse in grado di diritto di portare Un tram che si chiama desiderio tra i più grandi Capolavori del Cinema americano.
Eppure, questa magnifica pellicola rivela ben più di una singola - pur incredibile - sequenza: la lotta serratissima tra Stan e Blanche, giostrata attraverso la brutalità passionale del primo e la fragile, disturbata psiche della seconda, il ruolo di Mitch - amico fraterno ed ex commilitone di Kowalski - all'interno della stessa, il crescendo di turbamenti, desideri e violenze - più emotive che non fisiche o mentali -, il rapporto tra le due sorelle, la regia ispiratissima di Kazan - direi quasi che ci si trova dalle parti del suo Capolavoro -, la fotografia fumosa e più in tinta con il noir che non con un dramma sentimentale, per non parlare delle incredibili performances dei due protagonisti sono parte del calderone di una delle opere fondamentali ed imperdibili per ogni appassionato di Cinema, e non solo.
Un film che incolla allo schermo e scava nel cuore e nel sesso ancora oggi, a sessant'anni dalla sua uscita in sala, e rivela tutta la potenza di una scrittura dirompente resa ancora più incisiva dal meglio che la settima arte possa offrire.
Alternando momenti di delicato intimismo - principalmente legati ai deliri di Blanche - ad esplosioni di fisicità vere e proprie - Stan con i suoi "gattacci" e un'irruenza quasi ubriacante anche nel comunicare la propria felicità, dalla birra stappata e scossa al pigiama della prima notte di nozze "sventolato come una bandiera" per festeggiare la nascita imminente del figlio che aspetta da Stella - il film scorre con una tale armoniosa esplosività che pare quasi di assistere all'eruzione di un vulcano, o all'esibizione di un pugile tanto elegante quanto potente, in grado di stupire pubblico ed avversari con la grazia delle sue movenze per poi sferrare il colpo decisivo con decisione, cattiveria e quella fame inestinguibile che vibra nel cuore degli inquieti figli della Passione.
Tutti quelli che, almeno una volta della vita, hanno sentito il brivido di quello "Stella!", e sanno bene di essere stati, e di ritrovarsi sempre, da una parte o dall'altra di quella scala, e chissà se sarà sempre così o se, un giorno o l'altro, le ferite saranno così profonde da farli sussurrare "non torno più indietro".

MrFord

"Better hide your heart, better hold on tight
say your prayers, 'cause there's trouble tonight
when pride and love battle with desire
better hide your heart, 'cause you're playing with fire."
Kiss - "Hide your heart" -


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