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lunedì 3 febbraio 2020

White Russian's Bulletin



Prosegue, nonostante la marcia di avvicinamento agli Oscar, uno dei periodi di entusiasmo più bassi di questo vecchio cowboy per il grande e piccolo schermo, fatta eccezione per le revisioni - la consueta maratona dei Rocky è stata una bomba - ed i sabati sera Cinema con i Fordini, complice l'assenza effettiva di titoli in grado di solleticare quello che, fino a qualche anno fa, era dato per scontato. 
Nell'attesa che questo momento di transizione mi riveli cosa sarà del mio futuro, il Bulletin continua la sua strada, pur con pochi titoli tra le cartucce.


MrFord



LE RAGAZZE DI WALL STREET (Lorene Scafaria, USA, 2019, 110')

La ragazze di Wall Street Poster


Tratto da una storia vera, Hustlers - decisamente meglio del terribile titolo italiano - rappresenta, per certi versi, la visione di un certo mondo apparentemente dorato da un punto di vista femminile e femminista in barba alle convinzioni - errate - che lo stesso sia in mano agli uomini, una sorta di rivelazione sulla realtà effettiva che gli stessi uomini rifiutano di ammettere per ego o limitazioni di testa.
Giunto sugli schermi del Saloon spinto da ottime recensioni e tiepidino almeno per una buona metà, trova nella seconda parte la sua reale dimensione, ed uno spessore che non ha davvero nulla da invidiare a produzioni come Molly's Game o Tonya che nel passato recente hanno mostrato più palle di tante altre ad esclusivo focus maschile.
Una buona sorpresa, dunque, ed un prodotto che, seppur non clamoroso per inventiva o evoluzione, porta a casa il risultato solido e diretto come solo una donna cazzuta può essere.




LEGEND (Ridley Scott, USA, 1985, 94')

Legend Poster


Scelto dal Fordino per la più recente serata Cinema, Legend torna sugli schermi del Saloon per la prima volta dopo almeno dieci anni, confermandosi uno dei cult anni ottanta meno amati dal sottoscritto: nonostante lo splendido trucco di Tim Curry - che dimostra e dimostrava di essere un vero fuoriclasse del travestimento -, la presenza di Tom Cruise e l'ambientazione fantasy, il lavoro di Scott risulta posticcio e noioso, chiaro risultato di problemi in fase di produzione e troppo serioso.
Un'ora e mezza che ha il sapore delle tre, incapace di avvincere grandi e piccini se non per il contributo del Signore delle Tenebre già citato, e che ha rappresentato il primo revival tra quelli che ho vissuto con i piccoli di casa Ford in grado di mettermi in difficoltà da divano.
Almeno, l'abbiamo archiviato. Con buona pace del Tommasone, che avrà modo di riscattarsi nei prossimi anni anche agli occhi dei più piccoli del Saloon.


lunedì 10 settembre 2018

Mission Impossible: Fallout (Christopher McQuarrie, USA/Cina, 2018, 147')








- Nonostante gli anni passino e perfino su un eterno Peter Pan come lui comincino a vedersi i segni dell'età, nonostante la follia e l'ego smisurato, continuo ad adorare senza ritegno Tom Cruise, che non ricordo avermi mai deluso neppure nelle produzioni peggiori cui ha preso parte.

- Il brand di Mission Impossible, dai tempi dell'esordio nel novantasei con De Palma in regia, rappresenta forse il più curato e meglio realizzato che l'action d'avventura classica abbia proposto negli ultimi vent'anni, in barba ai più pubblicizzati 007.

- Christopher McQuarrie, già regista del buonissimo Rogue Nation, si supera portando sullo schermo un film serrato, tecnicamente ottimo, ricco di twists e colpi di scena, che si regge sulle spalle di Cruise ma non alimenta il suo divismo sfrenato come in altre occasioni - Ghost Protocol o Mission Impossible 2, ad esempio - e porta il pubblico ad appassionarsi e restare inchiodato allo schermo dal primo all'ultimo minuto.

- La produzione è sicuramente ricca di livello, così come lo sono tutti i passaggi legati agli effetti speciali, ma un plauso particolare va, a mio parere, alle coreografie dei combattimenti e delle parti più fisiche, adrenaliniche e tiratissime neanche fossimo catapultati all'interno di un titolo made in Hong Kong o qualcosa come The Raid. Nello specifico, la sequenza della lotta nella toilette degli uomini a Parigi di Cruise, Cavill e del loro bersaglio è da antologia.

- La squadra dell'IMS, malgrado la perdita di un elemento e, come scritto poco sopra, dell'età che avanza, continua a convincere, grazie anche alle spalle Ving Rhames e Simon Pegg, perfetti nel ruolo di comprimari.

- Sempre a proposito di personaggi, la Vedova Bianca di Vanessa Kirby rappresenta forse uno dei migliori charachters femminili dai tempi della migliore tradizione, anche in questo caso, della serie con protagonista un certo James Bond. Speriamo che venga di nuovo considerata.

- L'entusiasmo che ha accolto la critica anche illustre soprattutto oltreoceano è forse eccessivo, ma se non è questo l'action dell'anno, non vedo proprio quale altro potrebbe essere. Senza contare che parliamo di uno dei titoli più solidi dell'intera saga di Ethan Hunt.

- Gli incassi parlano chiaramente, e indicherebbero la strada per un ulteriore capitolo: non so se il buon Tom riuscirà fisicamente ad essere sempre ai livelli cui ci ha abituati, ma senza dubbio se deciderà di vestire ancora una volta i panni dell'agente Hunt, i Ford saranno pronti a gettarsi a capofitto in una qualsiasi missione impossibile. E senza aspettare che il messaggio che la preannuncia si autodistrugga.



MrFord



lunedì 2 ottobre 2017

Barry Seal - Una storia americana (Doug Liman, USA, 2017, 115')





C'è sempre stato qualcosa, nel ghigno piacione di Tom Cruise, che a prescindere dalle sue vicissitudini e follie personali ha reso l'attore come uno dei favoriti del sottoscritto, grazie anche alle scelte che l'hanno portato dal Cinema mainstream a quello autoriale, dalla profondità all'azione - senza controfigure -, dalla commedia al dramma, divenendo negli ultimi trent'anni un vero e proprio Peter Pan di Hollywood - sfido chiunque ad arrivare a superare i cinquanta nello stato di forma del buon Tommasino -.
Dunque, ad ogni nuova uscita che vede il suo nome sul cartellone, l'hype del sottoscritto sale inevitabilmente, a prescindere dal fatto che possa trattarsi di un lavoro di cassetta senza grosse pretese - come il recente La mummia - o un potenziale cult: questo Barry Seal - Una storia americana, come al solito pessimo adattamento dell'originale American Made, uscito, occorre dirlo, abbastanza in sordina, aveva dalla sua una serie di argomenti da sempre ben accolti qui al Saloon, dalla guasconeria alla storia vera ambientata nel mondo del crimine e della droga, fino all'ascesa dell'outsider che conduce inesorabilmente lo stesso alla caduta.
Del resto, il "personaggio" di Barry Seal era passato, nel corso degli ultimi anni, attraverso diverse produzioni grazie al suo legame con il ben più famoso Pablo Escobar, da The infiltrator a Narcos, e la sua vicenda era nota alle cronache, quantomeno per chi ha approfondito le questioni legate agli affari che tra gli anni ottanta e novanta legarono Colombia e Stati Uniti in modo particolare.
Peccato che, nonostante la presenza del mitico Tom, di una colonna sonora azzeccata, di un buon ritmo e di una vicenda che suona particolarmente nelle mie corde, Barry Seal risulti essere come tantissimi altri film che il genere abbia prodotto negli anni, da Blow a Scarface - senza fare ovviamente paragoni con quest'ultimo - passando per cose più romanzesche come Le belve.
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, sia dal punto di vista dell'impatto che tecnico, o di narrazione, dalle valigie piene di soldi all'escalation che porta l'uomo della strada a scoprire i piaceri del crimine per poi ritrovarsi tra le mani la patata bollente che lo stesso porta in dote, dovendo scegliere - e spesso, in questi casi, le scelte sono sempre sbagliate - tra una ritirata strategica e meno remunerativa ed una permanenza lucrativa quanto ovviamente rischiosa.
Interessante il cast, buono il montaggio, eppure qualcosa manca all'intera proposta, davvero priva della personalità necessaria per rimanere impressa soprattutto al pubblico di appassionati di crime che in questi casi risulta particolarmente esigente: si guarda, ce la si gode, si colgono oppure no citazioni legate ad altre pellicole e serie che hanno portato sullo schermo questo tipo di storie vere, ma il giorno successivo alla visione tutto pare scemare come i ricordi confusi di una serata di eccessi.
Un pò come Barry Seal, che sarà stato un pilota fenomenale, ma che con il passaggio da squalo dell'aria a squalo tra squali, non mi pare abbia guadagnato più di tanto: e non parlo di denaro.




MrFord




 

giovedì 14 settembre 2017

Thursday's child







Il rientro dalle vacanze ed il ritorno alla quotidianità quasi normale non sono mai facili da digerire, specie quando quella stessa quotidianità è fatta di collaborazioni come quella con il mio compare di rubrica nonchè rivale di sempre, Cannibal Kid: ora di cambiare aria, o di cercare rifugio in qualche novità in sala?


"Il dossier fornitomi dalla CIA dice che Cannibal Kid è fuggito qui in Colombia per scappare da Ford: voglio conoscere immediatamente la sua posizione."



Cars 3

Gli effetti della guida di Ford ora anche in un film d'animazione.

Cannibal dice: La saga di Cars è la preferita di mio nipote, che però a 9 anni sta già diventando troppo grande per Saetta McQueen. Quando lo diventerà anche Ford, l'eterno esaltatore delle eterne disneyate?
Ford dice: il primo Cars è ancora oggi uno dei Pixar che amo di più, sarà per il suo sapore di Classico o per quell'atmosfera da film USA on the road, mentre il secondo è indubbiamente il peggior marchettone mai portato in sala dalla costola di Mamma Disney. Dal trailer - spettacolare - questo terzo capitolo parrebbe più simile al primo, dunque non vedo l'ora di poterlo esaltare alla facciazza di Cannibal Finto Giovane Kid.





Barry Seal – Una storia americana

"Prima che a Ford venga in mente di pilotare qualche altro mezzo, me la do a gambe levate."

Cannibal dice: Il sempre criticato Tom Cruise ormai è difeso da sempre meno gente, tra cui a sorpresa ci siamo sia io che il mio blogger rivale. Considerando però che il suo ultimo La mummia manco io ce l'ho fatta a vederlo, mi sa che a difenderlo potrebbe restare il solo e unico Ford. Anche se questo film sembra abbastanza nelle mie corde. Più de La mummia, se non altro.
Ford dice: io ho sempre adorato quel pazzo scatenato di Tom Cruise. Anche nelle sue peggiori cagate. Non riesco davvero a non volergli bene. Ed è curioso che un altro che l'ha sempre difeso sia il mio rivale. Che sia lui il segreto di una davvero improbabile pace tra noi?








Leatherface

Ford conduce Katniss Kid al suo chalet in montagna.

Cannibal dice: Prequel non richiesto di Non aprite quella porta, una saga che non mi ha mai esaltato. Nemmeno con il film originale di Tobe Hooper. E nemmeno con Non aprite quella porta 3D con Alexandra Daddario, e ciò è grave!
Ford dice: inutile prequel di un cult più che sacro che, dalla scomparsa recente di Tobe Hooper, dovrebbe essere considerato ancora più sacro, e dunque non vituperato da operazioni di questo tipo.








Gatta Cenerentola

"Chissà se quei due gattacci di Cannibal e Ford saranno ancora in giro a quest'ora!?"

Cannibal dice: Musical animato italiano che ha incantato Venezia. Io dubito che gli farò le fusa altrettanto volentieri, ma spero di restare sorpreso. Così come sarei sorpreso se Ford la smettesse di partire per una nuova vacanza ogni giorno...
Ford dice: sulla carta non avrei dato neppure una mezza lisca di pesce a questo film, e invece pare che potrebbe essere una delle sorprese della settimana. I gatti, del resto, sono un'altra delle poche cose al mondo che uniscono me e Cannibal.









Appuntamento al parco

"Qui c'è scritto che dovrei essere più vecchio di Ford, ma è assolutamente impossibile!"

Cannibal dice: Ford, ti do appuntamento al parco. Sarò poi più che felice di darti buca, uahahah!
Così come darò buca a questo film, l'ennesima pellicola su vecchini destinata a un pubblico di soli gerontofili.
Ford dice: Cannibal, ti do appuntamento al parco per gonfiarti di cazzotti.
E poi ti costringo anche a vedere questa roba.


Veleno

"Non pensavo che il panorama di Casale Monferrato fosse così triste."

Cannibal dice: Film definito un “western campano” che passo volentieri a quel patito di western di Ford, insieme a una bella dose di veleno.
Ford dice: è vero che qui il Western è di casa, ma non vorrei esagerare. Per il momento passo, e mi bevo un bel whisky ammazza veleno. In fondo, per neautralizzare quello del Cucciolo Eroico non occorre neanche sbronzarsi.








Fuori c'è un mondo

"Fuori c'è un mondo bellissimo, non perdete le vostre vite a leggere Pensieri Cannibali!"

Cannibal dice: Fuori c'è un mondo... di film che sembrano più interessanti di questo. E di sicuro c'è anche un mondo di blog più interessanti di White Russian.


Ford dice: fuori c'è un mondo, ma Peppa ha da sempre paura di vederlo. Perché sa che in giro c'è un Ford ad aspettarlo.

 

martedì 27 giugno 2017

La mummia (Alex Kurtzman, USA, 2017, 110')




E' davvero curioso, quasi un contrappasso dantesco, il fatto che, una quindicina d'anni fa, avrei volentieri non solo evitato, ma massacrato gratuitamente qualsiasi pellicola destinata al mercato allargato dell'estate e degli spettatori occasionali, ed oggi, in due giorni consecutivi, mi trovo a difendere potenziali blockbuster andati malissimo al botteghino e massacrati dalla critica benchè molto migliori e più divertenti di tanta merda - e merda vera, intendo - che negli ultimi mesi ha infestato le sale.
Dopo Baywatch, infatti, è il turno del recentissimo La mummia di Alex Kurtzman - da queste parti tra l'altro apprezzato ai tempi per Una famiglia all'improvviso - di essere almeno in parte coccolato da questo vecchio cowboy, pronto ad apprezzare questo tentativo sicuramente di grana grossa ma comunque piacevole da vedere e divertente - come la stagione impone - di riproporre una sorta di "universo allargato" - nuova moda della parte di settima arte destinata ai mercati più vasti, dai supereroi ai mostri - che incrocia le mitiche creature targate Universal - da Jeckyll/Hyde a La mummia, dall'Uomo Lupo a Frankenstein, da Dracula all'Uomo invisibile - con un'atmosfera avventurosa/ironica sulla scia di cose come La lega degli uomini straordinari - che, va ammesso, come film faceva anche discretamente cagare -: senza dubbio l'operazione partiva avvantaggiata, avendo Tom Cruise come protagonista e Sophia Boutella nel ruolo dell'antagonista - che, per inciso, non vedo l'ora di vedere limonare duro con Charlize Theron nel prossimo Atomic Blonde -, ma questa è un'altra storia.
Il fatto è che La mummia è un filmaccio di quelli della peggior specie, con buchi di sceneggiatura grossi come case ed un riciclaggio di idee di fondo in grado di far dubitare della capacità degli attuali uomini dietro le macchine da scrivere di Hollywood di partorire plot e soggetti anche solo lontanamente originali, eppure tiene bene sul divano per tutta la sua durata, diverte, non si prende sul serio neppure per sbaglio e, a tratti, pare quasi più accostabile all'ironia di Indiana Jones e di un certo approccio d'avventura anni ottanta che non all'horror oscuro che un "Dark Universe" vorrebbe portare nel mondo, e non lo scrivo intendendolo come un male.
Dal rapporto tra Jack Johnson e Tom Cruise agli stessi "scontri" con Jeckyll/Hyde - un Russel Crowe più bolso del solito - e la stessa Ahmanet, che incarna alla grande la metafora non solo dello stalking per una volta femminile ma anche e soprattutto di una sorta di assatanata che succhiando la vita dalle sue vittime riprende forza e potere, emerge più che altro una volontà importante di intrattenere e divertire il pubblico, piuttosto che spaventarlo o pensare di farlo tornare a casa propria guardandosi le spalle per paura di essere seguito da qualche creatura misteriosa: in fondo, il mondo di oggi ha nervi scoperti per un tipo di terrore molto più folle di quello rappresentato dagli spauracchi, e dunque trovo che rendere gli spauracchi stessi più simili a personaggi da fumetto in bilico tra il romanticismo ed il divertimento renda decisamente meglio di quanto non accadrebbe di fronte ad una rappresentazione de La mummia seriosa e pesante.
Ancora una volta, dunque, sono lieto di dare il benvenuto all'estate, e con lei, a produzioni leggere e goduriose come questa.
Non saranno memorabili, ma restano dannatamente divertenti.
E va benissimo così.




MrFord



 

giovedì 8 giugno 2017

Thursday's child







Nuova settimana in preparazione dell'estate e nuove, attesissime tamarrate da Cinema all'aperto pronte ad esaltare - si spera - il sottoscritto ed irritare - si spera altrettanto - il suo compare di rubrica Cannibal Kid.
Riusciranno i nostri "eroi" almeno per la stagione più calda a tornare rivali come si deve?


"Sai, figliolo? Voglio diventare un padre modello proprio come Ford!"


La mummia

"Ford dev'essere mio: dovrò levare di torno quel Cannibal Kid."

Cannibal dice: Ooh, finalmente hanno fatto un film su Mr. Ford: La mummia, uahahah!
A provare a sconfiggerlo ci proverà Tom Cruise, attore capace in genere di mettere d'accordo sia me che il mio mummificato blogger rivale, e che vale sempre una visione. Anche se qui si muove su territori decisamente più fordiani che cannibali.
Ford dice: fordianata totale arricchita dalla presenza del mitico Tom Cruise, che è così mitico da riuscire di norma a mettere d'accordo perfino me e Cannibal, anche se negli ultimi mesi non è che sia stato uno sforzo così clamoroso.
Speriamo, in questo caso, che torni a dividerci.


Quando un padre

"Certo che quel Marco Goi ne scrive, di stronzate!"

Cannibal dice: Il secondo film della settimana tutto dedicato all'autoproclamatosi papà migliore del mondo Ford, in questo caso un melodrammone strappalacrime con Gerard Butler?
Adesso però basta fare film sul mediocre autore di White Russian!
Ford dice: film che puzza di retorica lontano un miglio, ma che potrebbe, date le tematiche, diventare la fordianata della settimana, alla facciazza di Cannibal e di tutti i suoi pregiudizi. Vai Gerardone!


Sognare è vivere

"E' incredibile: Cannibal è riuscito a seguirmi anche qui. Scatterà la denuncia per stalking."

Cannibal dice: Esordio alla regia di una delle mie attrici preferite, Natalie Portman. Chissà perché ho però la sensazione che questo suo film possa essere uno di quei mattoni impegnati e pretenziosi che potrei demolire senza stare troppo a usare i guanti nei confronti della regista debuttante. D'altra parte non mi piace usare le maniere gentili, anche verso i miei idoli. Figuriamoci uno come Ford come lo posso trattare...
Ford dice: film che non ho alcuna voglia di vedere ma che mi gusterei per il piacere di demolirlo, considerato che probabilmente si tratterà di uno di quei presunti Capolavoroni che piacciono solo ai radical come Peppa.
Vedremo se il desiderio di bottigliate supererà quello di autoconservazione.


Sieranevada

"Quello stronzo di Ford è riuscito a tamponarmi anche da fermo. Ritirategli la patente!"

Cannibal dice: Co-produzione di Romania, Francia e Bosnia-Herzegovina della durata di 3 ore che sembra parecchio pesantuccia, giusto per usare un eufemismo, e che una volta avrebbe faticato a trovare spazio persino in un cineforum organizzato da Ford. Considerando però che si parla delle conseguenze dell'attentato a Charlie Hebdo, potrebbe rivelarsi più interessante di quanto appaia...
Ford dice: di mattonazzi europei di tre ore, al momento, non sento davvero la necessità. Ben venga la mummia, all'autorialità ripenserò in autunno!


Un appuntamento per la sposa

"Ci siamo vestiti eleganti per il matrimonio tra Ford e Cannibal."

Cannibal dice: Commedia israeliana dalle pretese impegnate e impegnative? Eh no, dai, smettiamola con queste proposte da rassegna cinematografica fordiana!
Ford dice: abbiamo passato una primavera a lesinare un film decente uno, ed ora che viene la bella stagione e a nessuno frega di stare in sala se non per l'aria condizionata, piovono proposte potenzialmente interessanti? Assurdità della distribuzione.


Maria per Roma

"Lo sapevo, che non dovevo guardare l'ultimo di Malick. Lo sapevo."

Cannibal dice: Film di e con Karen Di Porto. Non so chi sia, ma questo film non mi invoglia di certo a scoprirlo.
Ford dice: sarebbe più divertente un bel documentario che racconti un viaggio on the road di Ford e Cannibal diretti a Roma.


Due uomini, quattro donne e una mucca depressa

"Dici che questo look può andare per un incontro di wrestling contro Ford?"

Cannibal dice: Vi sembra sul serio il caso di far uscire un film con un titolo del genere?
E non si può manco dare la colpa a Ford o alla distribuzione italiana, visto che si tratta proprio di una produzione italiana.
Ford dice: e il Cucciolo Eroico, non vogliamo aggiungerlo?


Teen Star Academy

"Riusciremo a diventare i nuovi Benji e Fede?""Non saprei, al massimo possiamo ripiegare sul diventare i nuovi Ford e Cannibal."

Cannibal dice: In una settimana piena di fordianate clamorose, ecco una cannibalata teen assurda?
Purtroppo no. Pare una versione brutta di una roba brutta come Paso adelante, il telefilm preferito di Mr. Ford quando era un teen. Se lo è mai stato.
Ford dice: robetta che mi sa di cannibalata teen dei poveri. Roba che neppure sotto tortura. O dopo un trip di Malick.

 
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